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III^ commissione, audizione autorità di gestione fondi comunitari e degli assessori del Bilancio e dell’Agricoltura

La Terza commissione, presieduta da Valerio De Giorgi (Misto), ha fatto il punto sulla programmazione dei fondi europei, chiamando in audizione, insieme con gli assessori del Bilancio, Giuseppe Fasolino, e dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, i responsabili della gestione dei fondi dell’Agricoltura (Feasr), Gianni Ibba; del Fondo sociale europeo (Fse), Roberto Doneddu: del Fondo europeo di sviluppo regionale, Gianluca Cadeddu; e del Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc), Fabio Atzeni, coadiuvato dalla direttrice generale della presidenza della Regione, Silvia Curto.

Al centro del confronto nel parlamentino del Bilancio, la conclusione del programma 2014-2020 e le prospettive per la nuova programmazione europea 2021-2027. L’assessore Fasolino nel suo intervento di apertura della sessione dei lavori in commissione, ha posto fin da subito l’accento sui condizionamenti che le conseguenze della pandemia da Covid hanno avuto sulla programmazione dei fondi comunitari ed ha però rassicurato sulla tempestiva ripresa dei pagamenti da parte della Regione («a luglio contiamo di erogare oltre cento milioni»). Nel merito della programmazione 2021-2027, l’assessore ha evidenziato la mancanza dei necessari regolamenti europei indicando però la linea strategica della Ue che muoverà nel solco dell’ambiente, della cosiddetta transizione ecologica, della digitalizzazione e della coesione sociale.  Ingenti i fondi che saranno destinati alla Sardegna per il prossimo settennio («valutiamo stanziamenti per 2 miliardi e 350 milioni di euro a fronte dei circa 900 milioni del periodo 2014-2020») con il rischio di “un vero e proprio ingolfamento” delle strutture regionali nelle varie fasi legate alla rendicontazione, anche con riferimento alle Pnrr. «Per ciò che attiene la programmazione 2020 – ha concluso Giuseppe Fasolino – a fine del prossimo ottobre ci sarà un’ulteriore riprogrammazione delle risorse per un valore di circa 230 milioni di euro». Soddisfatta dell’andamento della spesa comunitaria l’assessora dell’Agricoltura, Gabriella Murgia: «Abbiamo raggiunto e superato gli obiettivi, attestandoci sul 103,1% di spesa e tutte le misure sono praticamente chiuse, mentre in due soli mesi l’ente pagatore regionale ha erogato risorse per 74 milioni di euro». L’assessora ha anche precisato che 380 milioni dovranno essere rendicontate entro la fine del 2023 ed ha confermato l’estensione al biennio 2021-2022 delle strategie e della programmazione Feasr con la possibilità di scorrimento delle graduatorie del programma “giovani in agricoltura” e l’indizione di nuovi bandi per importi complessivi che superano i 430 milioni di euro.

Le performance e le dinamiche del fondo sviluppo e coesione sono state illustrate dalla dottoressa Curto e dal dottor Atzeni che hanno riassunto le principali cifre della programmazione ripartita in sei aree tematiche: «Un miliardo 214 milioni di euro, dei quali risultano impegnati circa un miliardo e 100 milioni per la maggior parte destinate alle infrastrutture».

Più tecnici e specifici gli interventi del dottor Gianluca Cadeddu che ha comunicato, tra gli altri il quadro di attuazione del Por-Fesr 2014-2020: oltre 930 milioni di dotazione con oltre 600 milioni di impegni per una spesa sostenuta di 446 milioni e spesa certificata di 305 milioni di euro («restano da realizzare circa 230 milioni di spesa»); di Roberto Doneddu e Gianni Ibba. Sollecitati anche dagli interventi dei consiglieri Massimo Zedda (Progressisti), Giuseppe Meloni (Pd), Michele Cossa (Riformatori) e dello stesso presidente della commissione Valerio De Giorgi (Misto), i direttori generali degli assessorati hanno dettagliato cifre e programmi («per l’agricoltura il 70.5% delle risorse disponibili sono state già spese per un importo di 910 milioni a fronte di un miliardo e 291 milioni di euro di stanziamenti») mentre per il Fondo sociale europeo («il totale degli impegni ammessi ammonta a 299.484.807 e spesa ammissibile totale è pari a 190.770.177»)

Nel corso dei diversi interventi non sono mancati i continui riferimenti alla riprogrammazione delle risorse dei fondi Ue che è stata approntata per fronteggiare l’emergenza pandemica da Covid.

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