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Commissione Bilancio: Manovra 2021-2023, audizioni sindacati e organizzazioni delle imprese

È atteso nella giornata di domani il via libera della Terza commissione, alla Manovra 2021-2023 che ha concluso, nel tardo pomeriggio di oggi, il tradizionale ciclo di audizioni riservato ai sindacati e alle organizzazioni del mondo delle imprese.

Domani mattina alle 10 è in programma la relazione dell’assessore del Bilancio, Giuseppe Fasolino, ed alle 11 sono stati convocati, nel parlamentino presieduto da Valerio De Giorgi (Misto), l’assessore della Sanità, Mario Nieddu, il direttore generale dell’assessorato, Marcello Tidore e il commissario dell’Ats, Massimo Temussi, per una serie di approfondimenti sugli stanziamenti aggiuntivi riferibili ai capitoli di spesa della Sanità.

Nel corso delle interlocuzioni a margine delle audizioni è anche emersa l’ipotesi di uno stralcio degli articoli 4 e 5, di competenza dell’assessorato del Lavoro (con una valutazione degli obiettivi raggiunti in riferimento alle misure e agli stanziamenti dell’emergenza Covid) e la conseguente riprogrammazione delle risorse nei capitoli riservati al fondo competitività. Ipotesi che, con tutta probabilità, saranno valutate nel corso del dibattito interno alla commissione che porterà poi alla votazione dei documenti finanziari, così da consentirne l’esame in Aula a partire da martedì 16.

La finanziaria cosiddetta “tecnica” e con iter accelerato ha intanto registrato la non troppo calorosa accoglienza dei segretari di Cgil, Cisl e Uil che nel corso dei rispettivi interventi, pur riconoscendo l’urgenza di una manovra di “protezione”, non hanno mancato di lamentare lo scarso coinvolgimento delle parti sociali nelle scelte strategiche e di governo della Regione. Michele Carrus (Cgil) ha denunciato “una sopravvalutazione della stima delle entrate “con la conseguente riduzione della massa di risorse manovrabili che alla fine sarà inferiore rispetto alle attese”. La Cgil ha criticato inoltre le misure per il lavoro, a causa dell’impiego di risorse finalizzate all’occupazione in favore delle imprese ed ha affermato che “fino ad oggi neppure un euro di fondi regionali è stato speso per gli stagionali e i precari”. Il segretario della Cisl, Gavino Carta, ha insistito sulla “complementarità del bilancio regionale con il nuovo quadro comunitario di sostegno” e sull’attivazione delle misure destinate alla tutela delle fasce deboli, alla ripresa economica e sociale e all’accelerazione e alla semplificazione delle procedure di spesa delle risorse regionali. «Una finanziaria fotocopia delle precedente – ha dichiarato la segretaria della Uil, Francesca Ticca – con risposte minime in termini di poste di bilancio ma senza una strategia per affrontare il post pandemia». Elia Pili (segretario Confsal) ha parlato di “situazione post bellica” ed ha evidenziato le molteplici difficoltà che la finanziaria regionale è chiamata ad affrontare. L’Ugl, con il segretario Franco Cabras, ha posto l’accento sull’urgenza di efficaci politiche per il lavoro in vista dell’ormai prossimo sblocco dei licenziamenti e sulla necessità di adeguate misure per il rilancio industriale della Sardegna.

Le organizzazione delle imprese con il presidente di Confapi, Giorgio Del Piano, hanno auspicato un confronto “vero” sul Recovery Plan e sulla preannunciata finanziaria  “politica” di primavera, mentre Maurizio De Pascale, a nome di Confindustria, è stato esplicito: «Dobbiamo fare Pil e dunque la spesa deve essere orientata fin da subito per gli investimenti e al sistema produttivo e non già alla spesa corrente». Il presidente di Confartigianato, Daniele Serra, ha riconosciuto l’urgenza di una manovra di protezione per il sistema Sardegna,  con il conseguente rinvio delle scelte strategiche («annunciamo però la volontà di voler partecipare al confronto e alle decisioni») e Federalberghi con Paolo Manca ha invitato la Regione “a mettere al centro delle politiche di sviluppo il comparto del turismo, così da poterne esaltare la trasversalità rispetto a tutti i settori produttivi dell’Isola”. Hanno auspicato la rapida approvazione della finanziaria tecnica anche gli artigiani di Cna che col presidente Pierpaolo Piras hanno insistito sulla necessità di una “condivisa strategia per la ripresa”. Confagricoltura, con il presidente Maurizio Onorato, ha rimarcato come “solo il 2,7% degli stanziamenti della Manovra siano destinate al comparto agricolo”, mentre il direttore di Coldiretti, Luca Saba, richiedendo “interventi strutturali” non ha mancato di denunciare “come insieme con l’emergenza pandemica, per il mondo delle campagne si debba tenere conto della grave situazione climatica che ha compromesso coltivazioni e aziende”. Particolarmente critico l’intervento di Piero Tandeddu (presidente Copagri) che insieme con la “mancata consultazione” ha tuonato contro “il ritardo di quattro mesi, con il quale la Giunta procede nella manovra di bilancio”. Ha auspicato misure più efficaci per le imprese della cooperazione, il presidente della Lega cooperative, Claudio Atzori, ad incominciare da quelle impegnate nei servizi per l’assistenza ad anziani, disabili e minori ma anche si è detto in attesa “ di uno stanziamento utile a favorire le aggregazioni aziendali così da promuovere gli investimenti in innovazione e ricerca”. Di “momento decisivo per le sorti dell’economia sarda” ha parlato, invece, Fabio Onnis (presidente Confcooperative), seguito dal vice presidente di Agci, Giovanni Loi che ha invitato l’esecutivo e il Consiglio a ragionamenti costruttivi sui settori chiave: energia, ambiente, reti tecnologiche, trasporti, scuola, sanità e burocrazia. Il grido di dolore del commercio lo ha portato il presidente di Confesercenti, Roberto Bolognesi, che ha invocato misure e stanziamenti adeguati per lo sviluppo del “piccolo commercio”, rimarcando “la pericolosa polarizzazione della concorrenza tra il commercio online e il commercio tradizionale”. Parere favorevole alla manovra tecnica è stato espresso dalla direttrice di Confcommercio, Sara Pintus, che oltre ad una serie di valutazioni nel merito del bilancio, ha espresso l’auspicio di un inserimento del comparto commercio tra i beneficiari dei sostegni della legge regionale 22 (aiuti per l’emergenza Covid).

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