Sintesi della seduta n. 41

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

SERVIZIO DOCUMENTAZIONE ISTITUZIONALE E BIBLIOTECARIA

XVII LEGISLATURA

SINTESI DELLA SEDUTA N. 41

Giovedì 30 gennaio 2025 – Antimeridiana

Presidenza del Presidente Giampietro Comandini

Inizio: ore 10 e 46

– Congedi.

– Annunzi.
Documenti pervenuti: disegni di legge, proposte di legge, risposta scritta a interrogazioni, interrogazioni, mozioni.

– Comunicazioni del Presidente.
Notifica dell’ordinanza del Collegio regionale di Garanzia elettorale n. 18 del 20 dicembre 2024.
Approvazione in data 19 dicembre 2024 della deliberazione n. 34 dell’Ufficio di Presidenza relativa al Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio a preventivo 2025-2027.
Trasmissione della sentenza della Corte costituzionale n. 192 del 19 novembre 2024, relativa alla legge 26 giugno 2024, n. 86 (Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione), nel giudizio promosso da Regione Puglia, Regione Toscana, Regione Autonoma della Sardegna e Regione Campania contro il Consiglio dei Ministri.
Pubblicazione sul BURAS n. 67 del 19 dicembre 2024 della sentenza n. 198 del 13 dicembre 2024 della Corte costituzionale nel giudizio di legittimità costituzionale relativo alla legge della Regione Autonoma della Sardegna 19 dicembre 2023, n. 17 (Modifiche alla legge regionale n. 1 del 2023 (Legge di stabilità 2023), variazioni di bilancio, riconoscimento di debiti fuori bilancio e passività pregresse e disposizioni varie), promosso dal Presidente del Consiglio dei ministri.
Presentazione del nuovo sistema elettronico di votazione.

– Discussione e approvazione del disegno di legge concernente la proroga all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l’anno 2025 (69/A).
Sono intervenuti, anche in più occasioni, l’assessore Giuseppe MELONI, per la Giunta, il relatore di maggioranza Alessandro SOLINAS, il relatore di minoranza Fausto PIGA, e i consiglieri Stefano TUNIS, Alice ARONI, Francesco Paolo MULA, Antonello PERU, Paolo TRUZZU, Antonio SOLINAS, Giuseppe FASOLINO, Roberto DERIU, Alessandro SORGIA, Alberto URPI, Giovanni CHESSA.
Passaggio all’esame degli articoli: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Articolo 1: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Articolo 2: approvato per alzata di mano con esperimento della controprova.
Disegno di legge 69/A: approvato con votazione nominale mediante procedimento elettronico.

– Discussione del disegno di legge concernente le modifiche alla legge regionale 5 maggio 2023, n. 5 “Disposizioni urgenti in materia di assistenza primaria” (66/A).
Sono intervenuti, la relatrice Carla FUNDONI e i consiglieri Francesco AGUS, Giuseppino CANU.

– Sull’ordine dei lavori.
Sono intervenuti i consiglieri Gianluigi RUBIU e Roberto DERIU.

Riconvocazione: alle ore 16 e 30.

Fine: ore 13 e 27

(La seduta è rimasta sospesa dalle ore 12 e 41 alle ore 13 e 07).

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Firmato digitalmente
Il Capo Servizio Documentazione istituzionale e bibliotecaria 
Dott.ssa Maria Cristina Caria

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(Silvia Pintus/fm)

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Un Master plan e un concorso di idee internazionale per l’Isola dell’Asinara, audizione dell’assessora dell’Ambiente in IV commissione

29_01_25 IV Commissione audizione ass LaconiUn Master plan con un concorso di idee internazionale per tutelare e valorizzare l’ambiente, la cultura, la storia e l’offerta turistica dell’Isola dell’Asinara. E’ questo il progetto dell’assessora regionale dell’Ambiente, Rosanna Laconi, presentato ieri alla IV commissione (Governo del territorio), presieduta da Roberto Ligioi (M5S), durante l’audizione sul Programma delle attività previste dall’Agenzia conservatoria delle coste della Sardegna.

Con il concorso di idee, ha detto Laconi, “vogliamo raggiungere i migliori architetti e studiosi per avere dei suggerimenti e realizzare un Master plan per la rinascita dell’Isola dell’Asinara”, da condividere con il Consiglio regionale e con il Comune di Porto Torres e il Parco. “Non posso negare – ha detto Laconi, che ha sottolineato la carenza di personale – che in questi anni ci sia stato un rallentamento, anzi un abbandono, della gestione di questa agenzia e di tutto il patrimonio. Noi stiamo cercando di riavviare tutti i processi”, anche mettendo ordine nelle concessioni.

Per Laconi l’Isola di Asinara “non è soltanto una meta turistica”, ma è anche un esempio di natura incontaminata, che va tutelata e studiata, oltre ad essere un simbolo della memoria con i due poli “della giustizia e dell’antigiustizia” rappresentati, rispettivamente, dalla casa Falcone e Borsellino, e dal carcere.

Attualmente, ha spiegato Maria Elena Dessì, direttrice esecutiva dell’Agenzia conservatoria delle coste della Sardegna, all’Asinara i problemi più importanti sono legati all’approvvigionamento idrico e allo smaltimento delle acque reflue, ma anche alla viabilità. L’Isola ha una superficie di 52 chilometri quadrati e può contare su circa 160 immobili, dislocati in diverse zone che corrispondono alle vecchie diramazioni carcerarie. Ci sono, ha spiegato, dei conglomerati di immobili di grosse dimensioni che comprendono sia le carceri sia gli alloggi e le caserme degli agenti, e sono necessari “investimenti corposi” per il loro restauro e per creare le infrastrutture. Il Master plan, ha spiegato, serve per individuare quali siano i possibili utilizzi delle strutture, nel rispetto della memoria storica, ambientale, della fauna e della flora, quindi non solo ai fini turistici. L’assessora ha anche spiegato che l’idea è quella di aprire al contributo dei privati, anche perché sono in programma la realizzazione di un albergo diffuso, un albergo con 15 camere e un ostello.

Laconi ha anche parlato del grande patrimonio storico in capo alla Conservatoria, che riguarda le cinque zone di conservazione costiera: l’Isola dell’Asinara, Is Mortorius, il compendio Mangia barche, le 13 torri costiere e l’area di Montevecchio. Secondo l’assessora è importante coinvolgere i Comuni su cui ricadono le zone per creare una rete che valorizzi e tuteli la storia della Sardegna, renda il patrimonio fruibile e fonte di sviluppo. Delle 13 torri costiere, 9 sono già state recuperate. Nel corso della seduta sono intervenuti: Antonio Spano (Pd), Emanuele Matta (M5S), Antonello Floris (FdI), Gianluigi Piano (Pd), Angelo Cocciu (FI), Valdo di Nolfo (Uniti per Alessandra Todde). La Commissione ha ascoltato con interesse il programma delle attività proposto e resterà in attesa di conoscere gli sviluppo del progetto previsto per l’Asinara e per le altre aree di conservazione costiera.

DL 40, in VI Commissione audizioni dell’Aou di Sassari, Istituto zooprofilattico e Rete penitenziaria

La commissione Salute e assistenza sociale, presieduta da Carla Fundoni (Pd), ha proseguito le audizioni sul disegno di legge di legge presentato dalla Giunta (Dl n. 40) “Disposizioni urgenti di adeguamento dell’assetto organizzativo ed istituzionale del Sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 11 settembre 2020, n. 24.”. Sono stati sentiti in audizione il Magnifico rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti, i rappresentanti dell’Istituto Zooprofilattico di Sassari, Sandro Rolesu, Ciriaco Ligios e Sebastiano Mario Virgilio, e il Coordinatore regionale della rete penitenziaria, Michele Usai.

Università di Sassari. “Ho letto la riforma e per me nulla osta”, lo ha affermato il Magnifico Rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti, sentito ieri in audizione, in cui ha illustrato la situazione in cui si trova l’Aou di Sassari. Per Mariotti c’è una grande sinergia tra medici universitari e ospedalieri, i reparti stanno lavorando bene e possono contare su primari giovani e molto bravi, positivo il giudizio anche sull’assistenza ai pazienti, sono state riaperte le scuole di specializzazione di Neurochirurgia e Chirurgia pediatrica, mentre ancora ci sono difficoltà con quella di Pediatria, e l’Aou potrà contare su 127 milioni di euro per l’innovazione tecnologica grazie ai bandi Pnrr. Unico problema: manca un ospedale. “Abbiamo una buona condizione di assistenza medica, ma non abbiamo un ospedale” e ha aggiunto “abbiamo sette stabili, non uniti tra loro e spendiamo oltre 2 milioni e mezzo di euro per le ambulanze per trasferire i malati da un reparto all’altro per le visite”. Mariotti ha poi proseguito: “Non abbiamo dal punto di vista logistico la possibilità di avere un’organizzazione che ci consenta di chiamarci ospedale”. Per il Rettore si tratta di “un problema logistico gravissimo” e ha ricordato che quando si parla di sanità si parla di salvare la vita dei cittadini. Sugli investimenti, Mariotti ha spiegato che, grazie ai bandi Pnrr, l’Aou ha a disposizione 127 milioni di euro, di cui 30 saranno dedicati alla telemedicina, che potrebbe abbassare del 40% le liste d’attesa. “Siamo qui per collaborare con voi”, ha detto, “voi ci fate un piano strategico e noi lo approviamo, perché a mio giudizio chi decide è chi ha e mette i soldi”. Sulla questione dell’ospedale di Alghero, poi, è stato molto chiaro: “Se andiamo via da Alghero come Università io devo, per legge, riprendere i miei medici, perché sono professori universitari, non posso lasciarli alla Asl”, così come gli infermieri. “Noi siamo pronti a tutto: voi ci dite cosa volete fare e noi facciamo”, ma ha anche chiesto equità nelle scelte che riguardano Cagliari e Sassari. Mariotti si è detto, inoltre, favorevole a mandare gli specializzandi negli ospedali del territorio a patto che i reparti abbiano i requisiti richiesti e che i ragazzi non coprano i buchi di organico in reparti che non riguardano la loro specializzazione.

Istituto zoo profilattico di Sassari. Sandro Rolesu, direttore sanitario dell’Istituto zooprofilattico di Sassari, ha annunciato che quanto prima invieranno alla Commissione le loro proposte. “Noi abbiamo letto la proposta normativa e abbiamo concordato anche con la Commissaria straodinaria di sottolineare alcuni aspetti che probabilmente sono gli unici che necessitano di un’eventuale specificazione migliore, perché in certi momenti l’Istituto zooprofilattico viene considerato ente regionale, in certi altri questo non avviene, quindi probabilmente andrebbe definito meglio”. Rolesu ha anche sottolineato l’importanza dell’attività “One Health One Earth” svolta dall’Ente verso il corretto rapporto uomo-animale-ambiente. Il direttore sanitario, anche a nome della Commissaria, ha anche ricordato che l’Ente è in difficoltà perché manca dal 2023 il Consiglio di amministrazione e il Direttore generale.

Coordinatore regionale rete penitenziaria. Michele Usai, coordinatore regionale della rete della sanità penitenziaria, ha illustrato la situazione che ha trovato dal 20 novembre quando ha assunto l’incarico e dopo aver fatto i sopralluoghi nelle undici istituti carcerari. Tra le criticità: personale medico carente, mancanza del responsabile sanitario in alcuni istituti come quello di Nuchis e di Is Arenas, mancanza di connessione internet a Is Arenas, che non consente di fare le visite con la telemedicina. A Mamone e Is Arenas c’è anche un problema legato alle cure dentistiche. Usai ha auspicato la stabilizzazione dei medici presenti negli Istituti e ha sottolineato che c’è malumore tra i colleghi medici penitenziari nei confronti di colleghi che lavorano nelle Ascot. Il coordinatore ha anche reso noto che nella sezione femminile del carcere di Uta inizierà, a breve, la fase sperimentale per l’utilizzo di una cartella clinica digitale, che contenga i dati del paziente e che sia uniforme per tutta la Sardegna. In questo modo, in caso di spostamento del detenuto all’interno dell’Isola i dati clinici saranno immediatamente disponibili. Per quanto riguarda le Rems (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza), Usai ha spiegato che sta cercando di prendere contatti con tutte le strutture complesse di Psichiatria per verificare la possibilità di prevedere “le cosiddette strutture di ricezione per i detenuti che sono in attesa di entrare nelle Rems”. “Ci sono sei persone in lista d’attesa e le Rems attualmente stanno dimettendo tre persone l’anno quindi per due anni non ci saranno posti disponibili”.

Usai ha anche evidenziato che la Rems non ha un responsabile, perché l’ex responsabile è andato in pensione e non è mai stato sostituito. Usai ha, anche, auspicato la presenza di qualche specialista nelle strutture penitenziarie, anche con pagamento a gettone, per evitare le uscite dei detenuti.

La presidente Fundoni ha ringraziato tutti gli intervenuti per gli importanti contributi forniti alla commissione nell’incontro di ieri e per quelli che vorranno fornire successivamente. Nel corso della seduta sono intervenuti i consiglieri Antonello Peru (Sardegna Al Centro 20Venti), Valdo di Nolfo (Uniti per la Todde) e Lorenzo Cozzolino (Orizzonte comune).

VI^ commissione, audizioni sindaci su riforma sistema sanitario

La commissione Sanità, presieduta da Carla Fundoni (Pd) ha proseguito nel ciclo di audizioni sul disegno di legge di legge presentato dalla Giunta (Dl n. 40) “Disposizioni urgenti di adeguamento dell’assetto organizzativo ed istituzionale del Sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 11 settembre 2020, n. 24.”

Sono intervenuti il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi; Alghero, Raimondo Caciotto; Ozieri, Marco Peralta; San Gavino, Stefano Altea; La Maddalena, Stefania Terrazzoni (assessora della sanità) che hanno evidenziato problematiche e necessità urgenti legate alla gestione e all’organizzazione della sanità sul territorio.

I principali temi emersi hanno riguardato la carenza di personale sanitario (sono state sottolineate le difficoltà nel reclutamento di medici e infermieri, in particolare per ospedali e aree insulari come La Maddalena) e l’opportunità di introdurre norme apposite che incentivino i professionisti ad accettare gli incarichi nelle strutture cosiddette periferiche.

L’ulteriore argomento che ha visto concordi i primi cittadini (ad eccezione degli amministratori di San Gavino) è stato l’auspicato ridimensionamento di compiti e funzioni dell’Areus a vantaggio di maggiori autonomie decisionali e gestionali da porre in capo alle Asl, sia per quanto attiene lo svolgimento dei concorsi, sia per ciò che riguarda i bandi per le forniture di beni e servizi.

Le infrastrutture sanitarie hanno interessato trasversalmente gi interventi dei sindaci che hanno fatto emergere l’urgenza di opportune azioni mirate al rammodernamento e alla riqualificazione dell’esistente e nel caso di Alghero anche la richiesta per la realizzazione di un nuovo ospedale che accorpi compiti e funzioni del Civile e del Marino. Il rafforzamento della medicina territoriale, dei servizi di emergenza, con particolare attenzione al 118, insieme con la creazione  di un sistema sanitario più flessibile e adattato alle peculiarità delle diverse aree, sono stati gli altri argomenti che hanno registrato la condivisione degli amministratori locali («legittimo che la Regione proponga una riforma ma spieghi come saranno gestiti e organizzati i servizi nei diversi territori»).

Non sono mancati alcuni riferimenti specifici alle diverse realtà: il sindaco di Olbia, sollecitato anche dall’intervento del consigliere Angelo Cocciu (Fi) ha ribadito il fondamentale ruolo del Mater Olbia nel sistema sanitario sardo e i positivi risultati ottenuti (45.000 ricoveri; 6.500 interventi; 2.500 trattamenti radioterapici) insieme con un buon livello di collaborazione con l’ospedale Giovanni Paolo II° («ai cittadini interessa essere curati con tempestività e efficacia, non se la struttura che eroga i servizi sia pubblica o privata»).

Il sindaco di Alghero, su richiesta del consigliere di S20Venti, Antonello Peru («siete ancora convinti che il Marino non debba essere accorpato nella struttura del Civile?») ha avuto modo ribadire la necessità di un nuovo e unico ospedale cittadino nell’area Taulera («ma nel frattempo bisogna far funzionare il Civile e il Marino»), mentre gli amministratori di Ozieri (oltre al sindaco è intervenuta l’assessora Margherita Molinu) hanno insistito sulla attesa realizzazione della Casa della salute, dell’ospedale di comunità e sul futuro dell’ospedale Antonio Segni («vogliamo la conferma dell’autonomia del presidio di Ozieri, rispetto ad Alghero e attendiamo conoscere le intenzioni del nuovo governo regionale su queste delicate questioni»).

Il Consiglio regionale si riunirà giovedì 30 gennaio e lunedì 3 febbraio (Statutaria)

 Il Consiglio regionale si riunirà giovedì 30 gennaio alle 10,30. All’ordine del giorno l’approvazione del secondo mese dell’esercizio provvisorio (Disegno di Legge 69); le disposizioni in materia di assistenza sanitaria (medici in pensione Disegno di legge 66) e i Documenti che riguardano il rinnovo dei componenti della Commissione paritetica Stato- Regione e i componenti della Consulta per l’immigrazione.
La Conferenza dei Capigruppo, riunita questa mattina, ha anche stabilito che la seduta statutaria si terrà lunedì 3 febbraio alle ore 10,30.
Primo punto all’ordine del giorno le Comunicazioni, ex articolo 121 del Regolamento, della Presidente della Regione Alessandra Todde. E’ stata respinta la richiesta dei capigruppo della minoranza di far slittare le comunicazioni della Presidente Todde a martedì 4 febbraio. A norma dell’art. 121 le comunicazione della Presidente avranno una durata di 10 minuti. Interverranno i capigruppo (sempre per 10 minuti). La discussione si chiuderà con la replica della Presidente.

MOZIONE N. 32

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Mozione n. 32

(Approvata in Aula il 18/06/2025)

FRAU – COCCO – DI NOLFO sulla necessità urgente di attivare procedure organizzative per il funzionamento e il potenziamento del registro tumori della Regione.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– con l’articolo 1, comma 2, lettera a) della legge regionale 7 novembre 2012, n. 21 (Disposizioni urgenti in materia sanitaria connesse alla manovra finanziaria e modifica di disposizioni legislative sulla sanità) è stato istituito il registro tumori della Regione Sardegna, di seguito denominato RTRS;
– con il successivo regolamento regionale n. 2 del 14 novembre 2016 (Norme per il funzionamento del Registro tumori della Regione Sardegna, istituito con legge regionale 7 novembre 2012, n. 21), di seguito regolamento, è stato disciplinato il funzionamento del predetto registro;
– con la determinazione n. 1245 del 7 novembre 2018 (prot. n. 26059/2018) è stato istituito e disciplinato il flusso informatico del RTRS, predisposto da un gruppo tecnico del 31 ottobre 2018;
– con la legge 22 marzo 2019, n. 29 (Istituzione e disciplina della Rete nazionale dei registri dei tumori e dei sistemi di sorveglianza e del referto epidemiologico per il controllo sanitario della popolazione), è stato istituito il registro nazionale dei tumori e del referto epidemiologico;
– con decreto del Ministro della salute del 1° agosto 2023 è stato disciplinato l’uso del registro nazionale tumori che viene alimentato dai registri delle regioni e delle province autonome;

VISTE:
– la deliberazione della Giunta regionale 16 giugno 2015, n. 30/21 (Adozione Piano Regionale di Prevenzione 2014-2018), con la quale è stato adottato il Piano regionale di prevenzione (PRP) 2014-2018 che, nell’ambito del programma P-8.1 “Sorveglianza epidemiologica salute/inquinanti ambientali”, prevede l’attivazione del registro regionale tumori, con la messa a regime delle attività di raccolta, sistematizzazione, analisi e conferma dei casi di neoplasia su tutto il territorio regionale;
– la deliberazione della Giunta regionale 26 giugno 2018, n. 33/9 (Rimodulazione e proroga al 31.12.2019 del Piano Regionale di Prevenzione (PRP) 2014-2018, adottato con la deliberazione della Giunta regionale n. 30/21 del 16.6.2015), con la quale è stata prorogata al 31 dicembre 2019 la vigenza del PRP rimodulato secondo i criteri stabiliti nell’intesa Stato-Regioni – rep. Atti 247/CSR del 21 dicembre 2017, fermo restando il Quadro logico regionale (QLR);

VISTI INOLTRE:
– il regolamento che disciplina il registro tumori;
– la determinazione del Direttore generale della sanità 21 settembre 2017, n. 940 (Istituzione del gruppo tecnico regionale del registro tumori (GRTum)), con il mandato prevalente di programmare le azioni per l’avvio e la messa a regime del RTRS definendo gli aspetti tecnici e organizzativi per il funzionamento;
– il disciplinare tecnico flussi informativi sanitari, approvato con determinazione del Direttore generale della sanità 7 novembre 2018, n. 1245 (Definizione e attribuzione di attività, atti e provvedimenti alle SS.CC. e SS.SS.DD. afferenti al Dipartimento Area Tecnica);

CONSIDERATO che:
– il RTRS prevede un’articolazione di tipo federato, costituito da una struttura unitaria di coordinamento, il coordinamento regionale del registro tumori (CRRT) da “un data warehouse” centralizzato e da tre registri tumorali locali (RTL), ciascuno corrispondente ad una macroarea del territorio della Sardegna e ubicato presso il dipartimento di prevenzione competente per territorio, così distinti:
– registro tumori nord Sardegna, comprendente la circoscrizione territoriale delle aree socio sanitarie locali (ASSL) di Sassari e Olbia;
– registro tumori Sardegna centrale, comprendente la circoscrizione territoriale delle ASSL di Nuoro, Ogliastra e Oristano;
– registro tumori sud Sardegna, comprendente la circoscrizione territoriale delle ASSL di Cagliari, Medio Campidano e Sulcis Iglesiente;
– la struttura deputata a raccogliere i dati provenienti dai tre registri tumori locali per l’elaborazione delle informazioni epidemiologiche e statistiche ai fini di programmazione, gestione, controllo e valutazione dell’assistenza sanitaria è il “data warehouse” centralizzato del RTRS, collocato presso l’Osservatorio epidemiologico regionale (OER) della Direzione generale della sanità della Regione;
– la deliberazione della Giunta regionale 23 febbraio 2024, n. 5/40 (Registro tumori della Regione Sardegna. Indirizzi organizzativi), e la deliberazione della Giunta regionale 15 febbraio 2024,
n. 4/58 (Registro tumori della Regione Sardegna. Individuazione del Centro di riferimento regionale, ai sensi del decreto del Ministro della Salute 1° agosto 2023) hanno individuato il Dipartimento sanità digitale e innovazione tecnologica dell’Azienda regionale della salute (ARES), quale centro di riferimento regionale (CRR) del RTRS, ai sensi del decreto del Ministro della salute 1 agosto 2023 (Registro nazionale tumori);

RILEVATO che il predetto impianto del RTRS non è mai stato completato, dal momento che il registro tumori del nord Sardegna e quello della Sardegna centrale, entrambi accreditati a livello nazionale presso l’Associazione italiana registri tumori (AIRTUM) e internazionale presso l’International Agency for research on cancer (IARC), sono già attivi e operanti rispettivamente dal 1993 e dal 2002, mentre il registro tumori del sud Sardegna non è ancora operativo e necessita dell’accreditamento che sarebbe in fase di definizione, anche alla luce delle modifiche richieste dal Garante della privacy, in coerenza con le nuove norme vigenti per i dati sanitari e la loro diffusione, anche ad uso statistico e scientifico;

EVIDENZIATO che:
– la pandemia Covid-19 oltre ad accrescere le problematiche del sistema sanitario regionale, dovute principalmente alla progressiva riduzione del personale sanitario, ai continui ridimensionamenti dei servizi assistenziali e sanitari in tutti i territori, specialmente in quelli più interni della Sardegna, ha avuto pesanti riflessi sulla capacità di prevenzione e assistenza oncologica;
– a livello europeo e internazionale nel solo anno 2022 sono stati diagnosticati circa 20 milioni di nuovi casi di tumore e si sono verificati quasi 10 milioni di decessi per cancro (fonte IARC);
– le previsioni per il 2050, che tengono conto delle proiezioni di crescita della popolazione mondiale e del suo progressivo invecchiamento, suggeriscono che le persone che scopriranno di avere un tumore saranno circa 35 milioni (fonte Associazione italiana ricerca sul cancro – AIRC);
– nel 2023, in Italia, erano stimate 395.000 nuove diagnosi di cancro (nel 2020 erano 376.600), 208.000 negli uomini e 187.000 nelle donne, con un incremento di oltre 18.000 casi in tre anni e nei prossimi due decenni il numero assoluto annuo di nuove diagnosi oncologiche in Italia aumenterà in media dell’1,3 per cento per anno negli uomini e dello 0,6 per cento per anno nelle donne;
– i decessi in Sardegna sono stati nel 2021 il 33,01 per cento con 5244 casi, diventando la prima causa di morte, in aumento del 1,01 per cento, rispetto al 32 per cento del 2020, e addirittura al di sopra della media nazionale che è il 29,4 per cento. In Sardegna dunque rispetto alla media e al nord Italia ci si ammala di meno ma si muore di più (da ISTAT 2022);

ATTESO che:
– il completamento e la piena operatività del registro tumori consentirebbe la quantificazione dell’incidenza, prevalenza e sopravvivenza, delle patologie oncologiche nonché di avere un quadro completo e dati certi su numeri, caratteristiche e condizioni dei pazienti affetti da tumori nell’Isola;
– la piena operatività del registro non possa prescindere dalla definizione di un sistema di flusso e gestione dei dati che abbia alla base il referto istologico definitivo in coerenza con i codici snomed del servizio di anatomia patologica della Sardegna, che consenta la registrazione dei casi certi e unici con identificazione in ciascun servizio di anatomia patologica di uno specialista patologo di riferimento responsabile del database interno, in rete con gli altri nodi del sistema a livello regionale;
– la piena operatività del RTRS è funzionale al corretto trasferimento dei dati regionali al database nazionale;
– il RTRS, svolgendo una funzione di identificazione tempestiva dei problemi sanitari emergenti, è universalmente riconosciuto quale strumento fondamentale per l’organizzazione, il controllo e la valutazione degli interventi di sanità pubblica, nell’ambito della programmazione per la prevenzione, diagnosi e cura delle patologie neoplastiche;

RITENUTO, pertanto, necessario ed improcrastinabile procedere al completamento e potenziamento del RTRS considerata anche la sua funzione preventiva in attuazione dei principi comunitari quali il principio di precauzione e il principio del chi inquina paga,

impegna il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale:

1) a completare il percorso istitutivo del RTRS assicurandone la piena operatività e ottimizzando il flusso informativo anche in funzione del corretto e completo trasferimento dei dati regionali al database nazionale;
2) ad impartire gli indirizzi ed eventualmente ad adottare tutti gli atti necessari alla creazione di un comitato scientifico RTRS, che svolga funzioni di indirizzo, di controllo degli standard e dei sistemi e metodi utilizzati, di valutazione della qualità e dell’uniformità nella raccolta e gestione dei dati.

Cagliari, 20 gennaio 2025

Seconda commissione: parere favorevole al nuovo piano del dimensionamento scolastico

La Seconda commissione, presieduta da Camilla Soru (Pd), ha espresso all’unanimità il parere favorevole alla delibera n. 4/32, approvata dalla Giunta lo scorso 22 gennaio, che programma la rete scolastica e l’offerta formativa della regione per l’anno scolastico 2025/2026. Il documento, che modifica la precedente deliberazione dell’esecutivo regionale (n.54/4 del 30 dicembre 2024) si avvale della deroga contenta nel decreto legge n. 1 del 16 gennaio 2025 che stabilisce, per le regioni che non hanno provveduto al dimensionamento della rete scolastica in conformità al contingente ministeriale (è il caso della Sardegna che aveva soppresso soltanto 6 autonomie rispetto alla 9 previste) la possibilità di attivare un ulteriore numero di autonomie scolastiche in misura non superiore al 2,99% del contingente dei posti di dirigente scolastico e di direttore dei servizi generali e amministrativi.

Le varie fasi del procedimento, illustrate nel parlamentino della Pubblica Istruzione dall’assessora Ilaria Portas, hanno dunque portato ad una nuova programmazione della rete scolastica che conta soltanto due nuovi dimensionamenti (a Cagliari città e in Gallura) e che corrispondono a quelli proposti dalle rispettive conferenze provinciali. Sono state dunque mantenute in deroga le autonomie dell’istituto comprensivo di Tortolì, di Orgosolo, di Thiesi e Teulada. La consigliera dell’opposizione Masala (Fdi) non ha mancato di rimarcare come nella precedente audizione in commissione (16 gennaio 2025) l’assessora avesse criticato i contenuti del decreto ministeriale approvato dal governo in materia di riorganizzazione del sistema scolastico e l’assessora Portas ha replicato sostenendo che al tempo non se ne conoscevano i contenuti di dettaglio e che dunque le sue affermazioni si riferivano a quanto enunciato nel comunicato stampa che dava conto della riunione del consiglio dei ministri della seduta del 14 gennaio 2025.

Per quanto attiene la creazione del nuovo istituto comprensivo “Ugo Foscolo-via Stoccolma” nella città di Cagliari, la commissione, prima della espressione del parere sulla deliberazione della Giunta regionale, ha ascoltato la posizione del dirigente scolastico del XVII° circolo, Massimo Sechi, che ha contestato il passaggio del plesso di via Machiavelli alla Ugo Foscolo (60 alunni) ma nell’audizione successiva l’assessora della pubblica Istruzione del Comune di Cagliari, Giulia Andreozzi, ha confermato la proposta dell’amministrazione, accolta dalla città metropolitana e che è stata deliberata dalla Giunta regionale (soppressione della scuola secondaria di primo grado “Ugo Foscolo”, soppressione dell’istituto comprensivo “via Stoccolma”, soppressione della direzione didattica “via Castiglione”, soppressione del punto di erogazione del servizio del plesso scuola infanzia “via Salvator Rosa” e accorpamento all’istituendo istituto comprensivo “Ugo Foscolo-via Stoccolma” del plesso scuola secondaria primo grado “Ugo Foscolo”, via Salvator Rosa, plessi scuola infanzia, primaria e secondaria primo grado via Stoccolma, plesso scuola primaria via Machiavelli).

La commissione ha ricevuto in audizione anche i rappresentanti delle associazioni che organizzano i cosiddetti 7 festival letterari “consolidati” (si differenziano dai 57 “ordinari” per importo del contributo regionale, per la continuità e l’anzianità della manifestazione e per alcuni standard qualitativi) che hanno espresso preoccupazione per il ritardo con il quale si procede nella pubblicazione del bando 2025 e soprattutto per le ipotizzate modifiche dei criteri richiesti per l’aggiudicazione del bando stesso. Mattea Lissia (Pazza Idea); Emanuela Fiori (Tuttestorie); Donatella Mendolia e Giacomo Casti (Marina Cafè Noir) hanno ribadito l’urgenza della pubblicazione del bando per le manifestazioni 2025 con la distinzione tra festival “ordinari” e festival “consolidati”. Distinzione, quest’ultima, che a giudizio degli intervenuti, sarebbe non più gradita all’assessora della Cultura, secondo quanto sarebbe emerso nel corso di un incontro tenuto lo scorso 20 gennaio.

La presidente della commissione, facendo sintesi delle posizioni emerse nel corso del breve dibattito ed anche a seguito degli interventi dei consiglieri Serra (M5S) e Frau (UpT) ha quindi dichiarato la volontà di intraprendere i necessari confronti con l’assessora, affinché sia assicurata la tempestiva pubblicazione del bando 2025 e l’introduzione di eventuali  modifiche, soltanto a partire dal 2026.

Il Giorno della Memoria. Il Presidente Comandini alla presentazione del Promemoria Auschwitz Sardegna 2025

27_01_25 Giornata della Memoria
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27_01_25 Giornata della Memoria
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“Nel Giorno della Memoria tutto il mondo ricorda l’Olocausto del popolo ebraico durante il secondo conflitto mondiale. L’apertura dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, esattamente 80 anni fa,  rivelò al mondo intero i soprusi,  la negazione dei diritti, della libertà e della vita per il solo fatto di  appartenere ad un gruppo etnico o religioso. L’odio non può giustificare mai nessuna forma di violenza. La pace va quotidianamente alimentata e i giovani devono capire il passato per diventare i guardiani di un mondo migliore”.

Con queste parole  il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini ha aperto, questa mattina nella sala Transatlantico, i lavori della presentazione del “Promemoria Auschwitz 2025”, un progetto promosso e realizzato da Arci Sardegna insieme all’associazione Deina di Torino, con la collaborazione dei circoli Arci Memoratu di Cagliari e Arci Rizes di Sassari.

Il progetto si rivolge ai giovani tra i 18 e i 25 anni.

Nell’edizione 2025 “Promemoria” ha coinvolto  oltre 90 Enti locali ed Istituzioni dell’Isola, e circa 600 giovani si sono candidati a partecipare. Di questi, poco più di 200 sono stati selezionati ed hanno concluso le prime tre formazioni. Mercoledì  partiranno per Cracovia fino 3 febbraio. Il programma prevede  visite del quartiere e del ghetto ebraico, della fabbrica di Oskar Schindler e dei campi di concentramento e sterminio di Auschwitz e Birkenau.

Per illustrare il progetto, e per raccontare le loro esperienze,  sono intervenuti:  Aldo Dessì, Presidente regionale Arci Sardegna, Franco Uda Vicepresidente Arci Sardegna, Andrea Contu  Presidente Comitato Arci Sud Sardegna, numerosi sindaci, operatori e ragazzi. I lavori sono stati conclusi dall’Assessora regionale della Pubblica Istruzione Ilaria Portas.

“La memoria delle atrocità del passato – ha detto il Presidente Comandini –  deve essere l’occasione per migliorare la società in cui viviamo. Purtroppo gli errori commessi non servono a evitare  che la storia si ripeta. Sembra che l’Olocausto non ci abbia insegnato nulla. Ancora oggi il mondo è dilaniato da sanguinosi conflitti. Gaza, l’Ucraina, il Congo, il Sudan, lo Jemen ma anche la situazione degli immigrati in America ci fanno capire che dobbiamo lavorare per un mondo migliore. Oggi le guerre in corso ci fanno riflettere su  quanto siano importanti progetti come il “Promemoria Auschwitz 2025”. Ben vengano tutte le iniziative per non far affievolire i ricordi del passato e per costruire, soprattutto tra i giovani,  una nuova identità. Il Consiglio regionale sarà sempre in prima linea per aiutare le giovani generazioni a capire il passato  per raccontare alle future generazioni gli orrori della storia che non possono cadere nell’oblio”.