Mozione n. 662

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 662

COMANDINI – GANAU – CORRIAS – DERIU – MELONI – MORICONI – PINNA – PISCEDDA sull’ipotesi di creazione della Zona economica speciale unica per le regioni del Meridione.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– il decreto legge 20 giugno 2017, n. 91, convertito con modificazioni dalla legge 3 agosto 2017, n. 123, recante “Disposizioni urgenti per la crescita economica del Mezzogiorno, agli articoli, 4, 5 e 5 bis, disciplina le condizioni, le procedure, e le modalità per l’istituzione di una Zona economica speciale (ZES), definendola quale “zona geograficamente delimitata, e chiaramente identificata, situata entro i confini dello Stato, costituita da aree anche non territorialmente adiacenti purché presentino un nesso economico funzionale e che comprenda almeno un’area portuale con le caratteristiche stabilite dal regolamento (UE) n. 1315 dell’i 1 dicembre 2013”;
– successivamente, come previsto dall’articolo 4 della legge 123 del 2017, il 25 gennaio 2018 è stato approvato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 12 “Regolamento recante istituzione di Zone economiche speciali (ZES)” che contiene i criteri generali per l’identificazione e la delimitazione dell’area nonché i criteri che ne disciplinano l’accesso e il coordinamento generale degli obiettivi di sviluppo;

VISTE le deliberazioni della Giunta regionale:
– n. 57/17 del 21 novembre 2018 con la quale è stata approvata la proposta di Piano di sviluppo strategico e i relativi allegati, in attuazione di quanto previsto dall’articolo 4 del decreto legge n. 91 del 2017, finalizzato all’istituzione della Zona economica speciale della Sardegna con l’istituzione di un’unica grande ZES mettendo in rete i sei porti, Cagliari, Portovesme, Oristano, Porto Torres, Olbia e Arbatax con una superficie massima pari a 2.770 ettari, con altrettante aree retroportuali, e individuando Cagliari come pilastro centrale del progetto;
– con la deliberazione n. 57/17 la Giunta regionale ha, inoltre, dato mandato alla cabina di regia per la programmazione unitaria, in raccordo con le direzioni generali dell’industria, degli enti locali e dei trasporti, di adottare tutti gli atti necessari per la trasmissione e l’approvazione ministeriale del Piano di sviluppo strategico e, altresì, di provvedere alle eventuali modifiche o integrazioni eventualmente richieste da Roma e di adottare tutti gli atti necessari alla costituzione dell’organo consultivo per il coordinamento regionale della ZES;
– n. 9/19 del 12 marzo 2021 con la quale si è proceduto alla modifica e alla sostituzione del punto 9 del Piano di sviluppo strategico, allegato alla deliberazione della Giunta regionale n. 57/17 del 21 novembre 2018, e all’approvazione del documento complessivo;
– n. 16/8 del 5 maggio 2021 con la quale si è proceduto all’approvazione dell’aggiornamento complessivo del Piano di sviluppo strategico a seguito delle osservazioni e delle proposte emendative pervenute dal Ministero dell’economia e delle finanze e recepite nel documento;
– n. 23/16 del 22 giugno 2021, con la quale si è proceduto all’approvazione di un nuovo e definitivo aggiornamento del Piano di sviluppo strategico, nel quale sono state recepite le ulteriori osservazioni pervenute dal Ministero dell’economia e delle finanze, finalizzato all’istituzione della Zona economica speciale “ZES Sardegna”;

RITENUTO degno di nota il punto 1 del Piano di sviluppo strategico approvato con la deliberazione n. 23/16 del 22 giugno 2021, che si riporta di seguito:
– “1. Premessa: la particolarità della ZES sarda.
La proposta di istituzione di una Zona Economica Speciale in Sardegna presenta degli elementi di differenziazione entro l’ampio panorama delle ZES esistenti, ivi comprese quelle di recente approvazione in Italia (Campania e Calabria). La ZES della Sardegna, infatti, è concepita come una rete portuale distribuita sul complessivo perimetro costiero, la quale trova motivazione nel carattere di insularità e nelle ridotte dimensioni della demografia d’impresa e del tessuto produttivo e insediativo regionale. La proposta di una ZES configurata “a rete” in ambito costiero, che viene sviluppata nel presente Piano strategico, è legata inoltre a una terza singolarità: l’esistenza di una rete parallela, in via di attivazione, di zone franche doganali intercluse, previste dalla norma nazionale (Digs. 75/1998, art. 1). Tale rete di zone franche, che in parte è già stata zonizzata, ricomprende i porti di Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme, Arbatax, a cui potranno aggiungersi “altri porti e aree industriali a essi funzionalmente collegate o collegabili”. Pur nella sua peculiarità, la proposta di ZES della Sardegna è stata peraltro concepita conformemente alle disposizioni normative nazionali, secondo cui una ZES è “costituita anche da aree non territorialmente adiacenti purché’ presentino un nesso economico funzionale, e che comprenda almeno un’area portuale con le caratteristiche stabilite dal regolamento (UE) n. 1315 dell’il dicembre 2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, collegata alla rete transeuropea dei trasporti TEN-T” (DL 91/2017, art 4, comma 2). Il Regolamento sulla istituzione delle ZES precisa che “Tali aree, tenuto conto anche del volume complessivo di merci in transito, sono anche i porti che non presentano le caratteristiche di cui all’articolo 1, lettera c), purché essi presentino una rilevanza strategica per le attività di specializzazione territoriale che si intende rafforzare e dimostrino un nesso economico funzionale con l’Area portuale. Il nesso economico funzionale tra aree non territorialmente adiacenti sussiste qualora vi sia la presenza, o il potenziale sviluppo, di attività economico-produttive, indicate nel Piano di sviluppo strategico, o di adeguate infrastrutture di collegamento tra le aree interessate” (DPCM 12/2018, art.3). Obiettivo del Piano strategico è quello di configurare la ZES della Sardegna quale componente essenziale di un nuovo sistema territoriale di convenienze, produttive e commerciali, che attraverso le ulteriori zone franche ricomprenderà una parte più specificamente orientata alle esportazioni, e che dovrà essere in grado di spingere la portualità isolana verso una articolazione logistica ancora più specializzata territorialmente per tipologie di merci e di trasporto rispetto al passato. Entro tale visione strategica l’intera Sardegna diviene pertanto un porto o sistema portuale, e l’intero territorio regionale, incluse le aree più interne, diviene il riferimento produttivo da connettere alla portualità attraverso semplificazioni, agevolazioni e servizi. Si tratta di un orizzonte strategico reso possibile anche dalla recente riforma delle Autorità portuali, che vede le nuove Adsp quali nodi di una rete logistica capaci di integrare trasporto marittimo, terrestre e aereo in continuità con i Corridoi TEN-T che collegano l’Italia all’Europa e al resto del mondo, dalle reti del Mediterraneo a quelle del Baltico e dell’Atlantico. Con tali finalità la R.A.S. è impegnata a integrare gli obiettivi del presente Piano strategico, che in fase di attuazione passerà alle competenze e responsabilità degli organismi previsti dalla legge (in particolare il 4 Comitato di indirizzo di cui all’art. 8 del DPCM 12/2018), nella più ampia programmazione regionale, con il futuro DEFR 2019-2021 e una eventuale revisione del Programma regionale di sviluppo. Il presente Piano di Sviluppo Strategico recepisce la proroga della durata delle ZES fino al 31 dicembre 2022, come previsto dall’articolo 1, comma 316, della legge n. 160 del 2019 (legge di bilancio 2020).”;
– a conclusione dell’iter esecutivo della Giunta regionale, il 10 dicembre 2021 il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri del Governo Gentiloni, ha firmato il decreto di istituzione della ZES della Sardegna;

CONSIDERATO che il decreto di istituzione della ZES della Sardegna del 10 dicembre 2021 decreta:
– all’articolo 1 (Istituzione di una Zona Economica Speciale della Sardegna) “1. È istituita, ai sensi dell’articolo 4, comma 5, del decreto-legge 20 giugno 2017 n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2017, n. 123, una Zona economica speciale nella Regione Sardegna, di seguito “ZES”, nei termini di cui al Piano di sviluppo strategico presentato dalla Regione Sardegna e allegato al presente decreto di cui costituisce parte integrante.”;
– all’articolo 2 (Durata della ZES) “1. La durata della ZES, ai sensi dell’articolo 7, comma 1, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 gennaio 2018, n. 12, è pari a 7 anni, prorogabili di ulteriori 7 anni, su richiesta della Regione Sardegna, sulla base dei risultati del monitoraggio di cui all’articolo 9 del citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 gennaio 2018, n. 12.”;

RICORDATO che:
– nel dicembre 2021 risultavano istituite 7 zone economiche speciali dislocate in Calabria, Campania, Abruzzo, Puglia-Basilicata (Ionica), Molise-Puglia (Adriatica), Sicilia orientale e Sicilia occidentale;
– il 2 dicembre 2021 in sede di conferenza unificata lo schema di decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, di concerto con il Ministro per il Sud e la coesione territoriale, ha ricevuto l’intesa per la ripartizione di 630 milioni del PNRR per interventi volti a favorire la competitività e lo sviluppo economico delle ZES;
– la ZES Sardegna, che al momento risultava di imminente istituzione, ha visto l’assegnazione di soli 10 milioni di euro, a fronte dei 62,9 assegnati alla ZES Abruzzo, i 136 della ZES Campania, gli 83 della ZES Molise Puglia, i 108 della ZES Basilicata-Puglia, i 117 della ZES Calabria, i 61,4 della ZES Sicilia orientale e i 56,8 di quella occidentale;

VERIFICATO che la legge regionale 9 marzo 2022 n. 3 (Legge di stabilità 2022), all’articolo 14, comma 4, ha disposto che, al fine di attivare la Zona economica speciale (ZES) della Sardegna, istituita con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 10 dicembre 2021, ha autorizzato per l’anno 2022 la spesa di euro 500.000;

APPRESO che:
– Raffaele Fitto, Ministro per gli affari europei dell’attuale Governo Meloni, abbia portato all’attenzione della vice presidente della Commissione europea, la proposta di un’unica ZES per tutto il Mezzogiorno, con una gestione accentrata, un unico coordinamento e un unico commissario, spazzando via così il lavoro fatto sinora in ogni singola delle otto regioni titolari della ZES, rischiando, inoltre, di vanificare anche la programmazione futura che potrebbe non coincidere con la costituenda ZES unica;
– il Ministro, in una recente intervista, altro non fa che sciorinare tutta una serie di vantaggi e opportunità che la ZES unica per le regioni meridionali porterebbe alla Sardegna, un discorso che appare veramente molto approssimativo, “nonché altre decisioni prese a livello europeo” vorremmo sapere cosa intenda per “altre decisioni”, dall’intervista si legge una narrazione che non lascia certo presagire il lieto fine;

VALUTATO che, se il progetto della ZES unica per tutto il Mezzogiorno andasse in porto, la Sardegna si ritroverebbe fortemente penalizzata, svantaggiata e non più concorrenziale e pagherebbe ancor di più la condizione di insularità, inoltre, verrebbero meno le finalità e gli obiettivi approvati nel Piano di sviluppo strategico, approvato con la deliberazione della Giunta regionale n. 23/16 del 2021,

impegna il Presidente della Regione

1) a chiedere la convocazione di un tavolo ministeriale, coinvolgendo tutti i soggetti e le parti interessate, dai Ministeri coinvolti, alla Regione alle parti sociali che, lo ricordiamo, il Governo non perde occasione per escluderle da ogni confronto, affinché si valutino le reali opportunità e vantaggi che la ZES unica porterebbe alla Sardegna e, in ogni caso, salvaguardare ed eventualmente adeguare alle nuove esigenze il Piano di sviluppo strategico approvato con la deliberazione della Giunta regionale 23/16 del 2021; nonché ottenere l’impegno, qualora il progetto del Governo Meloni dovesse andare in porto, che ogni ZES potrà contare su un proprio amministratore delegato dal coordinamento nazionale;
2) a riferire all’aula se i fondi stanziati per il 2022, pari a euro 500.000, con la Legge di stabilità 2022, al fine di attivare la Zona economica speciale (ZES) della Sardegna, istituita con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 10 dicembre 2021, sono stati spesi e, in caso di risposta affermativa, come sono stati spesi.

Cagliari, 25 luglio 2023

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