Mozione n. 660

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 660

CIUSA – SOLINAS Alessandro – LI GIOI – MANCA Desiré Alma sul riconoscimento del diritto all’oblio oncologico.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– in molti Paesi europei, tra i quali Francia, Lussemburgo, Belgio, Olanda e Portogallo il diritto all’oblio oncologico è già normato da una specifica legge che consente, a chi è guarito, di non dover dichiarare la malattia quando si trova ad accendere un mutuo in banca, richiedere un prestito o firmare un nuovo contratto di lavoro;
– oggi è infatti ancora necessario comunicare se si è stati in cura per una neoplasia e la discriminazione è solitamente contenuta in una breve dicitura, prevista nei contratti, attraverso la quale si chiede di rispondere a domande sulla propria condizione di salute anche rispetto al passato, fra cui l’aver subito una malattia invalidante o importante come il cancro;
– tali informazioni sono spesso determinanti per il buon esito di una domanda di prestito a lunga scadenza, per l’assunzione presso un datore di lavoro, o persino per il successo della richiesta di adozione di un figlio;
– dietro molti rifiuti apparentemente immotivati, c’è spesso una valutazione negativa sulle condizioni di salute pregresse, senza dare la possibilità a chi ha superato definitivamente la malattia, di evitare l’obbligo di fornire questo genere di informazioni;
– scegliere di non fornire informazioni sulla propria malattia e non esser identificati con essa dovrebbe essere un diritto di ogni paziente guarito da un tumore, in ogni Paese del mondo;
– banche, società assicuratrici e datori di lavoro non possono pertanto richiedere informazioni su eventuali patologie pregresse e il soggetto interessato può esercitare il diritto di ometterle, purché sia trascorso un determinato periodo di tempo dalla guarigione.

CONSIDERATO che:
– per far fronte a tale situazione, in attuazione degli articoli 2, 3 e 32 della nostra Costituzione ed in linea con le indicazioni europee, che dettano specifiche disposizioni volte ad assicurare la parità di trattamento per gli ex pazienti oncologici negli ambiti considerati, è necessario recepire le indicazioni provenienti non solo dall’Unione europea, ma anche dall’esperienza giuridica di altri Stati membri dell’Unione, come Francia, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi e Portogallo;
– difatti, nel 2022 il Parlamento europeo con la risoluzione del Parlamento europeo del 16 febbraio 2022 su “Rafforzare l’Europa nella lotta contro il cancro – Verso una strategia globale e coordinata (2020/2267[INI])” nell’enunciazione dei campi di azione, al paragrafo 125:
– ritiene che le compagnie di assicurazione e le banche non dovrebbero considerare la storia clinica delle persone colpite da cancro; chiede che la legislazione nazionale garantisca che i sopravvissuti al cancro non siano discriminati rispetto ad altri consumatori;
– prende atto dell’intenzione della Commissione di collaborare con le imprese per elaborare un codice di condotta che assicuri che i progressi compiuti in relazione ai trattamenti oncologici e la loro maggiore efficacia siano rispecchiati nelle pratiche aziendali dei fornitori di servizi finanziari;
– sostiene, nel contempo, la promozione dei progressi compiuti in Francia, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi, dove i sopravvissuti al cancro godono del “diritto all’oblio”;
– la risoluzione dispone che entro il 2025 tutti gli Stati membri debbano garantire il diritto all’oblio a tutti i pazienti europei dopo dieci anni dalla fine del trattamento e fino a cinque anni dopo la fine del trattamento per i pazienti per i quali la diagnosi è stata formulata prima dei 18 anni di età;
– inoltre, definisce l’introduzione di norme comuni per il diritto all’oblio nel quadro delle pertinenti disposizioni sulla protezione dei consumatori del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, al fine di superare la frammentazione delle pratiche nazionali nel campo della valutazione del merito di credito e garantire la parità di accesso al credito per i sopravvissuti al cancro;
– il diritto all’oblio per i sopravvissuti al cancro deve essere incluso nella pertinente legislazione dell’Unione europea al fine di prevenire la discriminazione e migliorare l’accesso dei sopravvissuti al cancro ai servizi finanziari;
– in Commissione XII “Affari Sociali” della Camera dei deputati tutte le forze politiche stanno lavorando congiuntamente sul testo unificato della proposta di legge sull’oblio oncologico recante “Disposizioni per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche”;
– pur trattandosi di materia legislativa di esclusiva competenza nazionale, le istituzioni regionali possono comunque compulsare l’iniziativa legislativa nelle sedi competenti oltre che stimolare il dibattito pubblico;
– il diritto all’oblio oncologico è stabilito anche dal Piano europeo di lotta contro il cancro, sviluppato con l’obiettivo di garantire la sopravvivenza alla malattia e una vita lunga e soddisfacente, libera da discriminazioni e ostacoli iniqui;
– la Commissione europea ha promosso e finanziato altresì la Mission on cancer, una missione che prevede di salvare tre milioni di persone entro il 2030: si salvano le persone completamente dal cancro non soltanto liberandole fisicamente dalla neoplasia, ma anche sostenendo la qualità della vita ritornata libera da malattia, garantendo un futuro senza sentirsi addosso uno stigma;
– deve essere sostenuto il recupero fisico, nutrizionale, cognitivo, psicologico e sociale, reinserendo le persone libere da malattia nel sistema lavorativo, farle tornare il più serenamente possibile in seno alle proprie famiglie e reintegrarle nella società civile, occorre gestire complicanze più o meno invalidanti, trattare gli effetti collaterali dei trattamenti farmacologici, recuperare le funzioni lese, convivere con disabilità anche gravi;
– nel nostro Paese viene sostanzialmente negato finora, oltre al diritto all’oblio, anche il diritto alla riabilitazione oncologica fintanto che essa non viene inserita nei Livelli essenziali di assistenza (LEA);
– essa dovrebbe essere garantita con immediatezza, come richiede anche la Federazione italiana delle associazioni di volontariato (FAVO);
– questa mancanza costringe le persone a rivolgersi all’INPS, gli enti e le casse previdenziali per richiedere sostegni assistenziali e previdenziali come ogni altra persona invalida ed inabile;
– occorre pertanto incrementare la promozione di una cultura di survivorship care, come raccomandato anche dall’OMS nel suo rapporto “The need for rehabilitation services” per limitare la disabilità ed eliminare le disparità;

RILEVATO che:
– in Italia 3,6 milioni di persone hanno avuto una diagnosi di cancro e circa un milione, il 27 per cento, può essere considerato guarito;
– in Italia sono già quasi 6mila le persone che hanno aderito alla campagna “io non sono il mio tumore” promossa dalla Fondazione Associazione italiana di oncologia medica (AIOM) insieme all’Associazione italiana leucemie, linfomi e mielomi (AIL), alla Società italiana di ematologia (SIE), all’Associazione italiana ematologia oncologia pediatrica (AIEOP) e alle associazioni pazienti IncontraDonna, aBRCAdabra e APAIM per chiedere anche in Italia il diritto all’oblio oncologico;
– le persone guarite desiderano semplicemente che ciò che hanno vissuto privatamente non sia oggetto di pubblica conoscenza, quando ormai tutto è passato, a tal punto da impedire il normale ritorno ad alcuni aspetti della vita sociale;
– dopo aver lottato per anni lasciando indietro una buona parte di sé per cercare di salvarsi la vita, le persone sopravvissute al cancro davvero non hanno bisogno di vedersi negato l’accesso ad alcuni servizi essenziali per colpa della propria malattia;
– l’oblio oncologico diventa pertanto un diritto all’inclusione, permettendo a tutti i malati oncologici guariti di sentirsi accolti e appartenenti alla società, godendo di opportunità senza alcuna discriminazione e di partecipare pienamente alla propria vita e a quella della comunità;
– non è giusto aggiungere sofferenza economica, sociale, psicologica a chi ha già sofferto per il cancro, non c’è bisogno di far pesare un ulteriore carico emotivo e creare un altro profondo disagio,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a voler adottare provvedimenti atti a sostenere il riconoscimento del diritto delle persone che sono state affette da patologia oncologica a non subire discriminazioni nell’accesso all’adozione di minori e ai servizi bancari e assicurativi in linea con quanto intrapreso nel percorso parlamentare;
2) a voler promuovere in ogni sede opportuna il dibattito pubblico utile a stimolare l’azione pubblica sul diritto del cittadino all’oblio oncologico.

Cagliari, 18 luglio 2023

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