Mozione n. 540

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 540

COMANDINI – GANAU – CORRIAS – DERIU – MELONI – MORICONI – PINNA – PISCEDDA – COCCO – LAI – CADDEO – PIU sulla necessità di assicurare alla Sardegna un futuro energetico in grado di garantire un’opportunità di sviluppo e competitività.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– la transizione energetica per la Sardegna è iniziata con la firma, il 29 luglio 2016, del “Patto per la Sardegna” tra Regione e Governo, il progetto, confluito nella Strategia energetica nazionale, prevede un impegno economico da parte del Governo di 1 miliardo e 578 milioni di euro, di cui 228 milioni all’interno dell’Accordo di programma quadro e 1 miliardo e 350 milioni di euro di risorse aggiuntive destinate alla realizzazione delle infrastrutture; con il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC) vengono stabiliti gli obiettivi nazionali al 2030 sull’efficienza energetica, sulle fonti rinnovabili e sulla riduzione delle emissioni di CO2, nonché gli obiettivi in tema di sicurezza energetica, interconnessioni, mercato unico dell’energia e competitività, sviluppo e mobilità sostenibile, delineando per ciascuno di essi le misure che saranno attuate per assicurarne il raggiungimento;
– per quanto riguarda la Sardegna, in particolare il PNIEC, riporta che: “È opportuno e conveniente (i) rifornire di gas naturale le industrie sarde, le reti di distribuzione cittadine, già esistenti (in sostituzione dell’attuale gas propano) e già oggi compatibili con il gas naturale, e in costruzione; (ii) sostituire i carburanti per il trasposto pesante; (iii) sostituire i carburanti marini tradizionali con GNL introducendo, in modo graduale …OMISSIS… Al fine di offrire agli utenti sardi connessi alle reti di distribuzione prezzi in linea con quelli del resto d’Italia, dovranno essere adottate soluzioni tecnico/regolatorie che consentano di equiparare gli oneri di sistema e correlare il prezzo della materia prima al PSV. In tale prospettiva, al fine di assicurare ai consumatori sardi il necessario livello di sicurezza, equità e continuità delle forniture, sarà valutata la possibilità di un collegamento tra i depositi costieri in costruzione e in autorizzazione, e i terminali di rigassificazione operanti in Italia che si doteranno di un sistema di reloading effettuato dal TSO, e di adottare un sistema di correlazione del prezzo della materia prima con quello al PSV”;

PREMESSO ulteriormente che la Sardegna, per decenni, ha subito un trattamento iniquo sul fronte energetico, visto che è l’unica Regione d’Italia a non avere il metano, con una plusvalenza di costi che ammonta ogni anno a circa 400 milioni di euro a carico di imprese e famiglie;

CONSIDERATO che:
– è atteso per questi giorni il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sul sistema energetico sardo che, dalle informazioni che si apprendono, individua tutta una serie di misure che non garantirebbero una transizione energetica omogenea su tutto il territorio regionale;
– il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dovrebbe essere l’atto conclusivo, dopo anni di incontri e confronti tra tavoli istituzionali e tecnici, di garanzia per la Sardegna, consentendo la certezza degli approvvigionamenti e l’abbattimento del costo dell’energia per le famiglie e le imprese, che consenta ai sardi di superare il gap che oggi li condanna a pagare l’energia mediamente il 30 per cento in più rispetto agli altri cittadini del territorio nazionale;

CONSIDERATO ulteriormente che il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri suddetto sembrerebbe il frutto di una mancata o, peggio ancora, trascurata concertazione tra il Ministero della transizione energetica, il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e la Regione, di fatto sembrerebbe, più che una sintesi delle esigenze emerse in questi anni di confronto, un dettato di regole che disattendono gli accordi sinora siglati tra la Regione e il Governo nazionale,

impegna il Presidente della Regione

1) a riferire in aula, a stretto giro di tempo, sul futuro del sistema energetico sardo, le cui norme e condizioni sembrerebbero dettate nella bozza del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, alla firma del Presidente Draghi, e che non garantirebbero equità e omogeneità di trattamento su tutto il territorio sardo;
2) se per la stesura del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, che definisce il nuovo sistema energetico dell’isola, sia stata firmata un’intesa tra il Ministero della transizione energetica, il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e la Regione.

Cagliari, 29 novembre 2021

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