Mozione n. 489

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 489

MURA – PIGA – MUNDULA sulla necessità di far ripartire in sicurezza lo svolgimento delle manifestazioni religiose e laiche connaturate alla cultura e alla tradizione della Sardegna.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– nella storia millenaria della Sardegna è emersa, e si è affermata, tutta una serie di celebrazioni religiose e laiche, che ancora oggi testimoniano le antichissime e variegate tradizioni sarde, risultato di una cultura arcaica, fatta di suoni e armonie ancestrali, di gare poetiche, di balli e sfilate con preziosi e coloratissimi abiti storici, di suggestive manifestazioni equestri che rievocano il fascino e la bellezza del tempo passato;
– i festeggiamenti legati alle celebrazioni religiose scandiscono, da sempre, la vita delle comunità e, in epoca moderna, sono divenute la più evidente espressione del desiderio di riaffermare la propria peculiarità culturale;
– si tratta di veri e propri momenti di incontro e coinvolgimento di intere comunità, aperte a tutti, in cui è possibile apprezzare i piaceri e le bellezze dei nostri luoghi e riscoprire il vissuto delle comunità, la loro religiosità e devozione, il loro attaccamento alle proprie radici.

EVIDENZIATO che la pandemia ha purtroppo impedito, da marzo 2020 ad oggi, il normale svolgimento di tutte le celebrazioni religiose, con i relativi festeggiamenti aperti alla partecipazione popolare e sta spegnendo le speranze di poterle effettuare per il resto del 2021, cancellando di fatto tutti gli eventi tipici e tradizionali, che sono da contorno alle celebrazioni religiose, seguite con entusiasmo da tutta la Sardegna;

RILEVATO che in data 7 maggio 2020, a Palazzo Chigi, il Presidente del Consiglio ed il Ministro dell’Interno hanno sottoscritto con il Presidente della CEI il protocollo che ha permesso la graduale ripresa post-pandemia delle celebrazioni liturgiche alla presenza dei fedeli;

DATO ATTO che il protocollo in questione, entrato in vigore in data lunedì 18 maggio 2020, individua le necessarie misure di sicurezza, cui ottemperare con cura, nel rispetto della normativa sanitaria e delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV2;

CONSIDERATO che, nel rispetto della normativa sanitaria disposta per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica, il protocollo in questione indica alcuni suggerimenti generali per la graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche all’interno degli ambienti e dei luoghi di culto con la partecipazione dei fedeli caldeggiando la possibilità di celebrazioni all’aperto in luoghi ampi e areati, al fine di offrire i più alti livelli di sicurezza nel pieno rispetto delle misure di distanziamento;

RIMARCATO che il Ministro della Salute, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia del 25 giugno 2021, ha firmato una nuova ordinanza che dispone, a partire dal 28 giugno 2021, il passaggio di tutta l’Italia a in zona bianca con conseguente ripartenza in maniera progressiva di tutte le normali attività quotidiane;

CONSTATATO che, sulla base delle notizie di stampa e delle dichiarazioni diffuse nelle scorse giornate da importanti testate giornalistiche regionali, per il secondo anno consecutivo, importanti manifestazioni religiose e laiche legate alla nostra cultura più profonda e radicata, come “S’Ardia di Santu Antine” a Sedilo, in onore del Santo Imperatore, non si svolgeranno in applicazione delle disposizioni anti Covid concordate tra la Conferenza episcopale italiana ed il Governo nazionale a maggio dello scorso anno e mai revocate;

VALUTATA la necessità di tenere unite le esigenze di tutela della salute pubblica con la rinnovata accessibilità e fruibilità delle manifestazioni religiose e laiche più sentite dall’intera comunità sarda, seppur con le opportune prescrizioni ed i protocolli di sicurezza da ciò derivanti,

impegna il Presidente della Regione e l’intera Giunta regionale

affinché si adoperino per l’apertura di un dialogo con la Conferenza episcopale sarda, per favorire al più presto la ripresa di tutti gli eventi e i festeggiamenti legati alle celebrazioni religiose e laiche, connaturate alla cultura e alla tradizione più profonda e radicata della Sardegna e si stabiliscano le modalità di svolgimento, nel rispetto dei protocolli e delle disposizioni di sicurezza per il contenimento della epidemia da SARS-CoV2.

Cagliari, 6 luglio 2021

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