Mozione n. 380

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 380

LAI – COCCO – GANAU – AGUS – CIUSA – COMANDINI – CORRIAS – DERIU – MELONI – MORICONI – PINNA – PISCEDDA – CADDEO – LOI – ORRÙ – PIU – SATTA Gian Franco – STARA – ZEDDA Massimo – LI GIOI – MANCA Desiré Alma – SOLINAS Alessandro – CUCCU sull’individuazione di aree potenzialmente idonee per la costruzione del deposito unico delle scorie nucleari italiane nel nostro territorio regionale, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell’articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– in osservanza della direttiva n. 2011/70/EURATOM sulla gestione in ottica comunitaria del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi, per cui ogni Stato membro è obbligato a individuare un sito per il deposito unico delle scorie nucleari, in data odierna la Sogin, la società che si occupa dello smantellamento delle vecchie centrali nucleari, ha pubblicato, previo nulla osta da parte dei Ministeri dello sviluppo economico e dell’ambiente, la proposta di CNAPI (Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee) concernente il progetto preliminare del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e della documentazione relativa;
– nella mappa approvata dal Governo sono state indicate 67 aree potenzialmente idonee alla costituzione del deposito nazionale delle scorie nucleari individuate in sette regioni tra cui la Sardegna, con 14 aree comprendenti numerosi comuni in Provincia di Oristano (Siapiccia, Albagiara, Assolo, Usellus, Mogorella, Villa Sant’Antonio) e nel Sud Sardegna (Nuragus, Nurri, Genuri, Setzu, Turri, Pauli Arbarei, Tuili, Ussaramanna, Gergei, Las Plassas, Villmar, Mandas, Siurgus Donigala, Segariu, Guasila e Ortacesus);

CONSIDERATO che:
– dalla data di pubblicazione dei Comuni italiani idonei inizia il processo per la costituzione del deposito unico dei rifiuti radioattivi, che nel giro di qualche anno porterà alla localizzazione del sito che dovrà contenere migliaia di metri cubi di rifiuti a bassa, media e alta intensità;
– la pubblicazione delle aree interessate dalla CNAPI con l’elenco dei 67 luoghi potenzialmente idonei, di fatto dà l’avvio alla fase del dibattito pubblico in cui le Regioni, gli enti locali e tutti i soggetti portatori di interesse qualificati possono formulare osservazioni e proposte tecniche ed approfondire gli aspetti allacciati alla sicurezza dei lavoratori, della popolazione e dell’ambiente connessi alla realizzazione dell’opera;

TENUTO CONTO che:
– la Regione in diverse occasioni ufficiali si è pronunciata negativamente a qualsiasi decisione sovraordinata di ospitare siti di deposito di combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi;
– attraverso la consultazione popolare referendaria del 2011, la popolazione sarda si è espressa in maniera assolutamente contraria sia alle centrali nucleari che ai depositi di scorie, con percentuali superiori al 90 per cento;
– nella scorsa Legislatura il Consiglio regionale aveva già manifestato, attraverso apposito ordine del giorno, la totale indisponibilità alla dislocazione nel territorio della Sardegna della sede del deposito unico delle scorie nucleari;
– la posizione di insularità della Sardegna potrebbe determinare gravi problemi in potenziali situazioni di emergenza e messa in sicurezza delle persone, in ordine alle ben note difficoltà dei trasporti, che considerati anche i reali pericoli della spedizione dei materiali radioattivi via mare rischierebbe implicazioni catastrofiche in caso di incidente, come denunciato a suo tempo dallo stesso ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile);

RITENUTO che:
– grava una totale assenza di informazioni ufficiali su atti e provvedimenti che hanno caratterizzato il lungo procedimento portato avanti dalla Sogin e dai Ministeri dello sviluppo economico e dell’ambiente, che rivestono indubbiamente un rilevante interesse per le istituzioni potenzialmente coinvolte e per l’opinione pubblica isolana;
– la questione di cui trattasi deve necessariamente tenere conto dell’opinione espressa sia a livello popolare che politico regionale e non può prescindere in ogni caso da un serio e trasparente confronto tra istituzioni nazionali e regionali,

impegna il Presidente della Regione

1) a informare l’aula del Consiglio regionale sugli indirizzi adottati dal Governo nazionale, attraverso i Ministeri dello sviluppo economico e dell’ambiente, per la selezione del sito per il deposito unico delle scorie nucleari italiane;
2) a farsi portavoce del dissenso popolare e politico pronunciato dalla Sardegna, attivando con urgenza ogni azione utile nei confronti del governo nazionale finalizzata ad escludere definitivamente il territorio regionale dai siti idonei per il deposito unico delle scorie nucleari;
3) a promuovere un’azione congiunta con i parlamentari sardi per scongiurare il pericolo della costruzione del deposito unico delle scorie nucleari in Sardegna;
4) a difendere in ogni sede e ambito la specificità dell’Isola, così come stabilito e riconosciuto nello Statuto speciale della Regione autonoma della Sardegna.

Cagliari 5 gennaio 2021

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