Mozione n. 27

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 27

ORRU’ – CADDEO – PIU – AGUS – LOI – STARA – SATTA Gian Franco – ZEDDA Massimo – CORRIAS – MELONI – PISCEDDA – GANAU – DERIU – MORICONI – PIANO – COMANDINI – LAI – COCCO sulla minimizzazione dei rifiuti in plastica monouso non biodegradabili sul territorio regionale e riduzione dell’impatto ambientale.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– l’Europa è il secondo produttore di plastica al mondo e riversa ogni anno in mare tra le 150 e le 500 mila tonnellate di macroplastiche e tra le 70 e le 130 mila tonnellate di microplastiche;
– l’Italia è uno dei principali produttori europei di stoviglie monouso di plastica, con un consumo pro capite di circa 2 kg all’anno, ed è il maggiore consumatore di acqua in bottiglia in Europa e tra i primi al mondo, con un consumo di 8 miliardi di bottiglie l’anno;
– l’inquinamento da plastiche configura una minaccia per gli organismi marini, per gli equilibri degli ecosistemi e per l’uomo;
– oltre il 90 per cento dei danni provocati dai nostri rifiuti alla fauna selvatica marina è dovuto agli oggetti monouso in plastica che più invadono i mari e si accumulano sulle spiagge e negli oceani, dato che le loro ridotte dimensioni rendono di fatto impossibile il loro recupero dai mari e dagli arenili;
– ad oggi, a livello globale, sono circa 700 le specie marine minacciate dalla plastica ingerita e dal rischio di contaminazione a cause delle microplastiche derivanti dalla degradazione dei rifiuti plastici in mare;

CONSIDERATO che:
– l’Unione europea ha emanato una normativa comunitaria (EN13432:200/AC:2005) la quale prevede che dal 2010 tutti i sacchetti di polietilene vengano sostituiti con quelli in materiali biodegradabili;
– l’Unione europea ha emanato, nell’anno 2018, specifiche direttive aderenti alla “Strategia europea della plastica”, al fine di addivenire ad una sensibile riduzione su tutto il territorio dell’Unione europea dell’uso di stoviglie di plastica monouso (piatti, bicchieri, posate, cannucce, mescolatori di bevande monouso), stecche per palloncini, bastoncini cotonati per le orecchie non biodegradabili, quale intervento atto a contribuire alla salvaguardia dell’ambiente, in particolare del mare, dei laghi e dei fiumi;
– con l’articolo 9 del decreto legge n. 91 del 2017, convertito in legge dall’articolo 1 della legge n. 123 del 2017, è stato prescritto il divieto definitivo di commercializzazione di contenitori non biodegradabili non rispondenti alla norma comunitaria e alle norme tecniche approvate a livello comunitario;
– la Direttiva COM(2018)0340 del Parlamento europeo e del Consiglio, in materia di riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, determina che “gli Stati membri dovranno ridurre l’uso di contenitori per alimenti e tazze per bevande in plastica fissando obiettivi nazionali di riduzione, mettendo a disposizione prodotti alternativi e impedendo che prodotti di plastica monouso siano fomiti gratuitamente”;
– la sopracitata direttiva promuove la “transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e rispettosi dell’ambiente, in modo da contribuire all’efficace funzionamento del mercato interno”, e impone, altresì, agli Stati membri di “adottare misure di sensibilizzazione sull’impatto della dispersione dei rifiuti nell’ambiente e sullo smaltimento improprio dei rifiuti nell’ambiente, in particolare quello acquatico, nonché sulle opzioni disponibili per il riutilizzo e la gestione dei rifiuti”;
– il Ministero dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare ha lanciato la campagna “Plastic Free Challenge (#PFC)”, con la quale ha invitato la società civile e le istituzioni a eliminare la plastica monouso;

VISTO che:
– la Regione presenta una spiccata vocazione turistica legata anche alla bellezza del suo ecosistema, quale fonte di inestimabile ricchezza e che risulta sempre più necessario rispettare e salvaguardare l’ambiente, contribuendo alla riduzione dei rifiuti inquinanti che si riversano in mare e sulle spiagge, con gravissimi danni causati all’ecosistema;
– la Regione presenta un alto numero di comuni a vocazione turistica e che diversi comuni costieri hanno emanato ordinanze che impongono “a tutti i residenti e visitatori, di utilizzare esclusivamente piatti, posate, bicchieri, contenitori, cannucce, palloncini e simili, palette di gelati, frullati e granite, stoviglie in genere ed i loro imballaggi, e sacchetti in materiale biodegradabile e compostabile, con particolare riferimento alle aree soggette ad una maggiore tutela naturalistica come gli arenili del territorio, siti archeologici, pinete, parchi pubblici etc”;
– le pubbliche amministrazioni, in virtù della normativa vigente, hanno l’obbligo generale di porre in essere ogni idonea attività volta a ridurre la quantità di rifiuti prodotta, valorizzando lo studio e le buone pratiche per favorire il massimo recupero di risorse ed evitare la loro dispersione nell’ambiente;
– le pubbliche amministrazioni e i singoli comuni devono impegnarsi a raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata finalizzata al riutilizzo, al riciclaggio e al recupero delle frazioni organiche dei materiali recuperabili, riducendo in modo sensibile le quantità di rifiuti e del secco indifferenziato da conferire nelle discariche o, ancor peggio, destinati a inquinare l’ambiente;
– la Direzione generale enti locali e finanze della Regione ha emanato l’ordinanza balneare 2019 (determinazione n.1113 del 20 maggio 2019) in materia di disciplina delle attività esercitabili sul demanio marittimo; tale ordinanza, all’articolo 3, comma d), vieta “l’abbandono, l’interramento e la discarica, sia a terra che a mare, di ogni tipo di rifiuto e/o altri materiali (compresi i mozziconi di sigaretta, contenitori e bicchieri in plastica ect.) sia pure contenuti in buste al fine di favorire la sostenibilità ambientale delle spiagge e preservare l’ambiente marino”;

RITENUTO necessario:
– assumere iniziative atte a ridurre il fenomeno del “marine litter”, che proprio nel mar Mediterraneo sta raggiungendo livelli preoccupanti, in quanto i rifiuti galleggianti e spiaggiati sono per lo più di materiale plastico, spesso usa e getta, fenomeno che incide negativamente nel ciclo alimentare dei pesci introducendovi microparticelle di plastica che finiscono per raggiungere l’uomo;
– assumere le iniziative di sensibilizzazione finalizzate alla riduzione al minimo dell’utilizzo di plastiche monouso sul territorio di questa Regione;
– ridurre la produzione dei rifiuti, che aumenta durante la stagione estiva e diminuire il ricorso a materie prime non rinnovabili, in modo particolare quelle derivanti dal petrolio, a vantaggio delle materie prime rinnovabili, quali le bioplastiche;
– incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti, aumentando la parte destinata al compostaggio e diminuendo, nel contempo, il rifiuto secco residuale;
– orientare e sensibilizzare la comunità verso scelte e comportamenti consapevoli e virtuosi in campo ambientale;
– ridurre ed eliminare, nel più breve tempo possibile, l’utilizzo di plastiche monouso e, viste le ordinanze di divieto emanate da alcuni comuni sardi, estendere quanto prima tale divieto in tutti i comuni a vocazione turistica, nelle spiagge della nostra regione e nelle aree soggette a una maggiore tutela naturalistica, in un’ottica di salvaguardia del territorio. Appare opportuno, pertanto, promuovere e attivare un confronto partecipativo e un coinvolgimento di tutti i comuni interessati, compresi i portatori di interesse, per attivare un programma condiviso che preveda il divieto, il controllo, la sensibilizzazione e l’informazione dei cittadini,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) ad assumere tutte le iniziative necessarie al fine di ridurre al minimo l’utilizzo di plastiche monouso sul territorio regionale e avviare un’importante campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta ai residenti e ai non residenti che si trovano nel territorio regionale, finalizzata alla futura estensione del divieto di utilizzo di materiale monouso non biodegradabile su tutto il territorio regionale e prioritariamente nei comuni a vocazione turistica;
2) a promuovere e attivare un confronto partecipativo e un coinvolgimento di tutti i comuni e i portatori di interesse (operatori di settore, rappresentanti del commercio ecc.) per attivare un programma condiviso che assuma tutte le iniziative necessarie e che andranno disposte nel più breve tempo possibile, al fine di minimizzare l’utilizzo di materiale monouso non biodegradabile, il controllo, la sensibilizzazione e l’informazione dei cittadini sul tema;
3) contemporaneamente, ad incentivare gli adeguamenti tecnologici degli impianti di compostaggio, di selezione, trattamento, valorizzazione e messa in riserva di rifiuti urbani differenziati, al fine della gestione corretta dei sostituti della plastica, a partire dal materiale compostabile;
4) a promuovere convenzioni e accordi con gli enti gestori delle istituzioni scolastiche e universitarie, e altresì nelle mense, al fine di diminuirne la produzione e promuovere atteggiamenti e comportamenti virtuosi capaci di modificare le abitudini dei consumatori e dei cittadini;
5) ad assumere tutte le iniziative necessarie al fine di vietare l’utilizzo di materiale monouso non biodegradabile, appunto la plastica, in tutti i locali pubblici dell’Amministrazione regionale.

Cagliari, 13 giugno 2019

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