Interrogazione n. 944/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 944/A

LAI – COCCO, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di inserire tra chi è in coda per i vaccini anche i donatori regolari di sangue.

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I sottoscritti,

premesso che:
– il sangue umano è un presidio terapeutico vitale e insostituibile, indispensabile alla vita umana, non riproducibile artificialmente, sempre più necessario in ragione del progresso della medicina e dell’aumento della vita media;
– donare il sangue è un gesto di grande consapevolezza e di vera solidarietà, di notevole valore civico ed etico e di grande generosità, che permette di salvare tante vite umane;
– la donazione del sangue è un gesto volontario, gratuito, periodico ed anonimo e spesso è fondamentale in occasione di gravi traumi ed incidenti, in numerosi interventi chirurgici, nei trapianti di organi, nelle malattie ematologiche (leucemia, talassemia, ecc), nelle malattie oncologiche e in molti altri casi;
– inoltre, donare sangue periodicamente è anche una buona prassi di prevenzione, in quanto permette un controllo costante dello stato di salute attraverso le visite sanitarie e gli accurati esami di laboratorio (gratuiti), garantendo la possibilità ai donatori di conoscere il proprio organismo attraverso diagnosi precoci rispetto all’insorgenza di alcune alterazioni latenti;

dato atto che in Italia necessitano circa 8000 unità di sangue ogni giorno ed è molto importante donare il sangue per garantirne una continua disponibilità, con scorte adeguate e di qualsiasi gruppo sanguigno;

rilevato che:
– nonostante già da alcuni anni, grazie alla generosità e al crescente numero di donatori, l’Italia può sopperire alle proprie esigenze ematiche, con l’approssimarsi della bella stagione, complici le vacanze, assistiamo a un preoccupante calo fisiologico che è importante contrastare;
– per effetto della paura di contagio da Covid-19, è in atto un’altra emergenza riguardo alla raccolta di sangue, le cui donazioni dall’inizio della pandemia sono calate in modo allarmante, mettendo a rischio i circa 1.800 pazienti che ogni giorno hanno bisogno di trasfusioni ed esponendo gli ospedali a probabili congestioni per le complicanze della loro anemia;

considerato che:
– con lettera ufficiale avente ad oggetto “Vaccinazione anti Sars-CoV-2/Covid-19: donatori di sangue”, che il Ministero della salute ha inviato agli assessorati regionali alla sanità, alle strutture trasfusionali e alle associazioni che, attraverso il CIVIS (coordinamento delle associazioni dei donatori), nei mesi scorsi avevano più volte sollecitato chiarimenti sul tema, viene chiarito che, terminata la somministrazione per le categorie prioritarie rappresentate da operatori sanitari, personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani (RSA), persone in età avanzata e con maggiori fattori di rischio clinici e coloro che soffrono di patologie croniche, immunodeficienze e disabilità, si potrà procedere con i donatori di sangue “il cui gesto solidaristico”, si legge nella nota, “è essenziale ai fini degli obiettivi del SSN”;
– il documento spiega anche che “il personale sanitario che svolge attività di raccolta di sangue ed emocomponenti nelle Unità di raccolta (Udr) gestite da associazioni e federazioni di donatori rientra nella categoria prioritaria degli operatori sanitari”, ragion per cui le regioni e le Province autonome possono “programmare la loro vaccinazione secondo le procedure già individuate per coloro che operano in strutture pubbliche o private accreditate”;

ritenuto che:
– allo scopo di raggiungere e mantenere l’autosufficienza è indiscutibile il valore della donazione come gesto essenziale, che proprio durante la pandemia ha permesso al nostro sistema di reggere l’urto del virus e agli ospedali di continuare a garantire terapie e interventi salvavita;
– è indispensabile, sulla scorta di quanto avviato da altre regioni, garantire il prima possibile il vaccino ai donatori regolari di sangue, come volontà tangibile di mantenere solido e affidabile il nostro sistema sanitario,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se siano a conoscenza della situazione descritta;
2) se non ritengano necessario, alla luce dei fatti e delle considerazioni sopra esposti, recepire le indicazioni ricevute dal Ministero della salute e adeguare con la massima sollecitudine i piani vaccinali regionali, al fine di garantire anche in Sardegna la vaccinazione contro il Covid-19 ai donatori regolari di sangue.

Cagliari, 23 marzo 2021

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