Interrogazione n. 940/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 940/A

MANCA Desiré Alma, con richiesta di risposta scritta, sul nuovo consiglio di amministrazione di Abbanoa.

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La sottoscritta,

premesso che:
– è datata giugno 2016 la campagna promossa dai componenti del comitato di cittadini di Oristano (che comprende quasi tutta l’opposizione in consiglio comunale), a sostegno di un referendum “spazza Abbanoa”;
– i volontari, accompagnati dai consiglieri comunali che hanno avuto il compito di autenticare le firme, si sono adoperati per raggiungere la soglia di circa 3 mila adesioni, e chiamare alle urne i cittadini per rispondere al quesito referendario: “Volete voi che il Comune adotti tutti gli atti ed effettui tutte le azioni necessarie affinché Oristano possa gestire direttamente il servizio idrico?”;
– portavoce dell’esigenza di un cambio di rotta è stato il referente del Comitato promotore, il consigliere comunale Salvatore Ledda, che ha denunciato come fin dal 2008, anno in cui il Comune di Oristano ha affidato fonti, reti e infrastrutture ad Abbanoa, il gestore unico del servizio idrico integrato dell’autorità d’ambito della Sardegna, la società idrica avesse sottoposto gli utenti a inefficienze e disagi “che hanno determinato una miriade di reclami e contenzioni in difesa di slacci, intimazioni, conguagli non dovuti, bollette esose e disservizi che hanno mostrato la debolezza di un’organizzazione rappresentativa di un vero e proprio “carrozzone””;
– inoltre, proseguiva allora il consigliere comunale nei comunicati stampa a sostegno del referendum spazza Abbanoa, “Abbanoa si è resa protagonista di una lunga serie di inadempienze contrattuali che hanno costretto il Comune ad avviare un contenzioso. Oristano vanta una lunga tradizione nella gestione delle fonti e nell’organizzazione del servizio. Il modello regionale di ambito unico per la gestione del servizio idrico ha fallito il suo compito. Il referendum comunale chiama a consultazione i cittadini su un quesito che pone l’accento sulla gestione diretta del servizio, che possa vedere Oristano comune capofila nella gestione integrata”;
– pertanto, “l’obiettivo del referendum” voleva essere il rafforzamento dell’azione politica nei confronti della Regione per dare impulso a una riforma capace di garantire trasparenza e il controllo diretto da parte dei comuni oltre a una gestione basata su criteri organizzativi manageriali al fine di assicurare performance e livelli qualitativi di eccellenza;
– “Votare sì al referendum comunale”, sosteneva Ledda nel 2016, “significa quindi aprire la strada ha un’azione politica forte che induca la Regione a riformare la gestione del servizio idrico riaffidando il ruolo più importante agli enti locali”.

considerato che:
– si è fermato a quota 8.850, senza raggiungere il quorum, il numero degli elettori oristanesi che hanno partecipato col proprio voto al referendum comunale consultivo contro Abbanoa, il gestore unico del servizio idrico in Sardegna e per superare lo scoglio del quorum era necessario arrivare almeno a 13.349 votanti, pari cioè al 50 per cento più uno degli aventi diritto al voto;
– il risultato del referendum pertanto non ha potuto avere alcun effetto pratico sulle decisioni del Consiglio comunale di Oristano in merito alla gestione del servizio idrico;
– i promotori del referendum contro Abbanoa hanno incassato la bocciatura della consultazione per il mancato raggiungimento del quorum, rilanciando nel contempo la battaglia per far sì che la gestione del servizio idrico di Oristano venisse tolta al gestore unico e restituita all’amministrazione comunale, come uno dei temi centrali della campagna elettorale del 2017 per l’elezione del sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale;
– in quel momento, l’amministratore unico di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti, dichiarò che secondo un dossier redatto nel 2008, per il passaggio di consegne degli impianti e del servizio tra il Comune di Oristano e il gestore unico, che riassumeva lo stato di fatto delle reti, degli impianti e di tutti i manufatti, emergevano non poche criticità: strumenti di misura, telecontrollo e mappatura delle reti mancanti, condotte in cemento-amianto, allacci non standard e diverse manutenzioni da effettuare,
– secondo l’amministratore “in Sardegna non c’era la propensione a pagare le bollette dell’acqua e non per colpa dei cittadini, ma perché i deficit delle vecchie aziende venivano ripianate dal pubblico. Inoltre un sistema come quello idrico che muove centinaia di milioni ha un po’ rivisto il suo sistema di comando e quelli che erano i segnali che arrivavano all’esterno. Oggi in Abbanoa valgono le regole, per le assunzioni, come per le gare e gli affidamenti”.

rilevato che:
– questi ultimi mesi di gestione nella spa dell’acqua sono stati turbolenti, culminati in una vera guerra tra i partiti di centrodestra e facendo sfiorare il tracollo alla società come si è appreso dal lungo documento della Regione che mette insieme gli atti e i rilievi del collegio sindacale e quelli del consigliere Franco Piga;
– il 4 febbraio Piga ha rassegnato le sue dimissioni, dopo l’addio dell’amministratore delegato Fernando Ferri, costringendo così la Regione ad accelerare sulla scelta dei nuovi amministratori;
– Piga ha giocato benissimo la sua partita da manager, da quando a giugno 2020 è entrato in Abbanoa, non si è mai allineato con nessuno e ha pedissequamente seguito le valutazioni tecniche sui conti della società, arrivando così a spianare la strada per accomodarsi sulla poltrona più importante della spa;
– difatti, martedì 16 febbraio 2021 l’assemblea degli azionisti di Abbanoa (la stessa Regione e 342 comuni) ha votato il nuovo consiglio di amministrazione: Franco Piga Presidente, Salvatore Ledda e Daniela Sacco;
– la nomina di Salvatore Ledda quale componente del nuovo consiglio di amministrazione balza agli occhi, soprattutto considerando il suo ruolo di promotore e acerrimo sostenitore del referendum spazza Abbanoa del 2016;
– lo stesso può dirsi per la nomina di Franco Piga a presidente della società per azioni, ottenuta a seguito di una sapiente strategia messa in campo dallo stesso Piga: smantellare il consiglio di amministrazione rassegnando le dimissioni e aprire il campo alle nuove nomine tra cui la sua stessa promozione da consigliere d’amministrazione a presidente della società per azioni,

chiede di interrogare il Presidente della Regione, Assessore regionale ad interim dei lavori pubblici per sapere:
1) se siano a conoscenza di quanto esposto;
2) quali misure intendano mettere in campo per dirimere tutti i dubbi e le naturali perplessità legate alle inopportune nomine nel nuovo consiglio di amministrazione:
– dell’ex assessore ed ex candidato sindaco del Comune di Oristano, Salvatore Ledda, attuale dirigente del gruppo Ivi Petrolifera, quale consigliere di amministrazione di Abbanoa;
– dell’ex consigliere d’amministrazione Franco Piga quale presidente della società per azioni.

Cagliari, 23 marzo 2021

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