Interrogazione n. 619/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 619/A

MELONI, con richiesta di risposta scritta, sulle azioni disciplinari attivate dall’ATS rispetto al personale medico che ha esternato pubblicamente la situazione in cui versano gli ospedali della Gallura.

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Il sottoscritto,

premesso che:
– come noto tutto il Paese ha vissuto e a ancora sta vivendo una situazione di particolare emergenza a causa della dichiarata pandemia da Covid-19;
– la situazione di grave emergenza ha in un primo momento celato le gravi carenze strutturali della sanità gallurese che ora, con il relativo controllo della pandemia, tornano prepotentemente ad emergere in tutta la loro gravità;
– numerose sono le proteste dei cittadini, delle associazioni del territorio, degli amministratori locali e rappresentanti istituzionali del territorio: liste d’attesa lunghissime, importanti servizi sanitari negati o offerti solo a singhiozzo, medici trasferiti, richiamati, ritrasferiti, in un maldestro tentativo volto a tappare buchi ma che, invece, apre voragini sempre più incolmabili tra le esigenze dei cittadini e l’offerta sanitaria che risulta realmente assicurabile;
– i medici, per quanto si possano prodigare in ogni modo, non sono in grado di fornire tutta l’assistenza dovuta e, sentendosi responsabili nei confronti dei pazienti, nonché preoccupati e impotenti rispetto ad una situazione in costante peggioramento, hanno anch’essi lamentato pubblicamente, al cospetto dei rappresentanti istituzionali del territorio le note carenze, peraltro largamente riconosciute anche (quantomeno da una parte) dalle stesse istituzioni preposte a risolverli;
– l’Azienda per la tutela della salute (ATS) è apparsa, in particolare negli ultimi mesi, in evidente stato confusionale rispetto ai rimedi da trovare; cionondimeno, all’opposto, si è immediatamente attivata rispetto al deferimento all’Ufficio procedimenti disciplinari di quei medici che hanno osato lamentare le carenze (in particolare di risorse umane specializzate, ma non solo) con le quali sono quotidianamente costretti a combattere ed operare.

considerato che la dirigenza dell’ATS, Azienda preposta proprio a tutelare un diritto costituzionalmente garantito, anziché lavorare per dare risposte rapide ed efficaci ad un territorio in grave difficoltà, parrebbe mirare piuttosto a sanzionare coloro che operano in prima linea e che manifestano le loro difficoltà ad adempiere con dignità i loro compiti nel rispetto del giuramento prestato;

ritenuto che tali reiterate iniziative – si ricordano i casi dei contagi da coronavirus avvenuti in alcuni ospedali sardi ed i relativi tentativi di ridimensionare la situazione, anche attraverso la consegna del silenzio (rectius: apposizione del bavaglio) al personale sanitario – appaiono deleterie nei confronti dei cittadini, dei pazienti e degli operatori sanitari, e non risolvono alcuno dei problemi della sanità sarda e in particolare, nel caso specifico, di quella gallurese;
 
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale:
– per sapere se siano a conoscenza della situazione rappresentata;
– per conoscere dettagliatamente le motivazioni che hanno indotto i vertici dell’ATS ad attuare i metodi di cui sopra nei confronti di medici che operano in prima linea tra mille difficoltà;
– per sapere quali siano le azioni che intendono urgentemente intraprendere per risolvere concretamente, sia nell’immediato che per il futuro, i gravissimi problemi che affliggono la sanità sarda e gallurese.

Cagliari, 4 agosto 2020

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