Interrogazione n. 580/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 580/A

(Pervenuta risposta scritta in data 25/11/2022)

SCHIRRU – MULA – LANCIONI – MAIELI – SATTA Giovanni – USAI, con richiesta di risposta scritta, sulle problematiche connesse all’interruzione delle attività universitarie a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

***************

I sottoscritti,

premesso che:
– a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 il Governo italiano ha disposto, a partire dal mese di marzo u.s (decreto legislativo n. 6 del 2020, decreto legislativo n. 8 del 2020), misure progressivamente estensive a livello geografico e stringenti dal punto di vista sociale per esigenza di contenimento del virus;
– tali misure straordinarie volte al contenimento del Covid-19 hanno, inevitabilmente, interessato il sistema universitario nazionale e regionale, imponendo il divieto assoluto allo svolgimento della didattica frontale, degli esami in presenza e di tutte quelle normali attività da svolgersi in luoghi aperti al pubblico (a titolo esemplificativo: fruizione delle aule studio, interruzione dei prestiti bibliotecari, rallentamento dell’attività amministrativa);
– le università hanno implementato i percorsi formativi tradizionali con attività frequentabili a distanza e approntato alternative da remoto sostitutive al sostenimento degli esami in presenza;

considerato che:
– le contingenze sanitarie sopra richiamate e l’interruzione delle attività universitarie hanno imposto la contestuale chiusura delle case dello studente e delle mense universitarie;
– il blocco dell’erogazione ordinaria dei servizi tradizionalmente forniti dall’ERSU per ottemperare al così detto “Diritto allo studio” di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 aprile 2001, e successive modifiche e integrazioni, ha causato un danno diretto agli studenti beneficiari delle borse di studio erogate dall’Ente, in quanto ogni anno i borsisti vedono decurtare automaticamente una quota dalle stesse per la fruizione dei servizi abitativi (se richiesti) e di ristorazione (per tutti i beneficiari);

tenuto conto che:
– in merito alle considerazioni di cui sopra, similmente, pure gli studenti fuori sede beneficiari di un sussidio a sostegno del diritto allo studio (borsa di studio, fitto casa e misure simili) hanno subito un danno considerevole, avendo dovuto ottemperare alle obbligazioni discendenti dalla stipula dei contratti di locazione che, per espressa previsione regolamentare, devono avere durata non inferiore a dieci mesi al fine di poter ottenere lo status di “fuori sede” e ricevere quanto previsto dai bandi ERSU;
– tali studenti e le rispettive famiglie, in un periodo di profonda crisi economica e carenza di liquidità, hanno dovuto farsi carico di anticipare le somme dei canoni di locazione pur, nella stragrande maggioranza dei casi, non avendo fisicamente abitato l’immobile e potuto fruire dei servizi universitari per i quali avevano scelto di eleggere domicilio in città;
– molti altri studenti proprio a causa della carenza di liquidità familiare, hanno dovuto interrompere anzitempo il contratto di locazione, non riuscendo a raggiungere i dieci mesi di locazione in prossimità delle sedi universitarie richiesti dall’articolo 4 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 aprile 2001, e successive modifiche e integrazioni, per ottenere lo status di “studente fuori sede”, perdendo il beneficio della borsa di studio maggiorata per questa tipologia di studenti e recedendo allo status di studente pendolare;

preso atto che:
– l’ERSU di Cagliari nelle ultime settimane, in varie occasioni è stata oggetto delle proteste da parte degli studenti i quali hanno manifestato il proprio dissenso e la propria perplessità nel vedersi comunque decurtate le somme percepite anche se non fosse possibile accedere ai servizi abitativi e di ristorazione;
– l’Ente regionale di diritto allo studio ha inoltrato in data 11 giugno 2020 alla Regione una nota (protocollo generale ERSU 0004266) con oggetto: “Richiesta di risorse aggiuntive atte a fronteggiare l’emergenza Covid-19 in relazione alla tutela del diritto allo studio”, dove vengono chiesti alla Regione ulteriori fondi per:
a eventualmente indennizzare gli studenti titolari di posto alloggio;
b) eventualmente indennizzare i borsisti per il mancato utilizzo dei pasti gratuiti;
c) implementazione dei protocolli di sicurezza nel servizio di ristorazione;
d) implementazione dei protocolli igienici negli ambienti delle case dello studente e nei luoghi di lavoro;
– l’Ente quantificava tale fabbisogno in 732.423,27 euro;
– l’ERSU ha provveduto allo studio e alla redazione di un addendum ai protocolli generali di sicurezza al fine di poter disporre la riapertura delle case dello studente; l’addendum è stato sottoposto all’attenzione dei competenti uffici in materia di igiene del suolo dell’ATS;
– nel protocollo vengono fortemente decurtati i posti letto disponibili, limitati ad uno per camera, e viene fatto divieto di fruire degli spazi adibiti a cucina per i soggiornanti all’interno della struttura, i quali sono impossibilitati alla preparazione autonoma di un pasto caldo;
– il 1° luglio, come annunciato tramite comunicato del 28 giugno scorso, l’ERSU ha provveduto alla riapertura del servizio ristorazione, il quale però viene erogato esclusivamente su prenotazione da inoltrare entro le 15,30 del giorno precedente al ritiro del “cestino alimentare” da asporto ad un indirizzo di posta elettronica appositamente adibito;
– tali cestini alimentari constano ogni giorno in poche fette di salumi affettati, una fetta di formaggio, due panini, un frutto;
– sono decine gli addetti ai servizi ristorativi e al decoro in condizione economica precaria i quali chiedono maggiori certezze sul proprio futuro lavorativo,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere:
1) quali misure la Regione intende adottare per sopperire alla perdita secca di risorse economiche, per studenti e famiglie, decurtate nonostante la mancata erogazione dei servizi abitativi e ristorativi previsti dal diritto allo studio.
2) se ritengono che la proposta avanzata dall’ERSU di indennizzare ogni studente detentore di posto alloggio presso le case dello studente tramite una erogazione una tantum di euro 400 sia sufficiente a ristorare in modo adeguato la mancata fruizione dei servizi o se, piuttosto, non sia il caso di dotare un rimborso di importo più alto;
3) se ritengono che la dieta alimentare proposta alla riapertura dei servizi ristorativi sia in linea con quanto disposto dai protocolli firmati dall’ERSU per proporre una dieta adeguata e variegata agli studenti, orientata al rispetto della libertà di scelta, delle intolleranze e allergie alimentari, nonché degli orientamenti filosofici e religiosi degli studenti;
4) quali misure intende adottare la Regione, in accordo con l’ERSU, per predisporre la riapertura per tutti gli studenti beneficiari di posto alloggio degli spazi adibiti a cucina nelle case dello studente;
5) se ritengono opportuno e, in quale misura, accondiscendere le richieste avanzate dall’ERSU di stanziamento di nuove risorse per fronteggiare il maggiore esborso di somme derivanti dall’emergenza Covid-19;
6) in quale maniera l’ERSU e la Regione pensano di sopperire alle nuove e mutate esigenze derivanti dal Covid-19 in vista dell’anno accademico 2020/2021, considerato che vi sarà presumibilmente un forte ridimensionamento dei posti letto e dei posti nelle case dello studente così come dei posti a sedere nelle mense universitarie;
7) in quale maniera si intende tutelare i lavoratori alle dipendenze dirette e indirette dell’ERSU, considerato il ridimensionamento dei servizi offerti agli studenti a causa dei protocolli di sicurezza dettati dalle contingenze sanitarie emergenziali;
8) se la Regione si sta facendo portatrice presso il Governo della Repubblica dell’esigenza di adeguare all’emergenza, rivedendone parzialmente la disciplina, la regolamentazione in materia di diritto allo studio.

Cagliari, 6 luglio 2020

Condividi: