Interrogazione n. 549/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 549/A

(Pervenuta risposta scritta in data 16/05/2022)

MANCA Desiré Alma, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di porre in atto le azioni necessarie per il superamento delle criticità nell’esecuzione degli appalti da parte della Società Abbanoa Spa.

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La sottoscritta,

premesso che:
– Abbanoa Spa è il gestore unico del Servizio idrico integrato a seguito dell’affidamento “in house providing”, avvenuto con deliberazione n. 25/2004 dell’assemblea dell’Autorità d’ambito, oggi Ente di governo dell’ambito della Sardegna per effetto della legge regionale di riforma del settore (legge regionale 4 febbraio 2015, n. 4, e successive modifiche ed integrazioni);
– Abbanoa Spa, nata il 22 dicembre 2005 dalla trasformazione di Sidris Scarl a seguito della fusione delle società consorziate, è interamente partecipata da enti pubblici, attualmente è costituita da 342 comuni soci e dal socio Regione Sardegna;
– la principale attività di Abbanoa, il suo core business, è la gestione, manutenzione ed efficientamento del sistema idrico della Sardegna, costituito da reti idriche, fognarie, depuratori, potabilizzatori e una miriade di opere d’arte connesse;
– per la realizzazione degli interventi sulle reti idriche ad Abbanoa sono stati attribuiti cospicui finanziamenti, tra cui:
– CIPE 27: n. 16 interventi per complessivi euro 75.650.000;
– CIPE 60: 14 interventi per complessivi euro 50.243.443;
– CIPE 79: 41 interventi per complessivi euro 26.451.243,00;
– delibera ex AATO n. 20/2012: 50 interventi per complessivi euro 49.353.392;
– Piano regionale delle infrastrutture: 50 interventi per complessivi euro. 95.000.000;

considerato che:
– allo scorso mese di settembre risultava non speso circa il 90 per cento dei fondi CIPE e circa la stessa percentuale dei finanziamenti a valere sul Piano regionale delle infrastrutture, sulla delibera n. 20/2012 dall’ex AATO, nonché su quelli ancora precedenti derivanti da fondi POT, OCGEI e APQ del 2004-2005-2006;
– gran parte degli interventi (n. 160, per un importo totale di euro 357.415.164), erano fermi alla fase di progettazione, circa il 10 per cento in fase di avvio e affidamento degli incarichi di progettazione, il 21 per cento in fase di progetto preliminare, il 30 per cento in fase di progettazione definitiva ed il 38 per cento in fase di progetto esecutivo;
– basandosi sui dati forniti dallo stesso Gestore, e facendo riferimento alla data di stipula delle relative convenzioni (le ultime per i CIPE e mutuo tra il 2013 e il 2016, ma quelle POT e APQ risalenti agli anni 2006-2009) tra Abbanoa e gli enti sovraordinati (EGAS, RAS), si può calcolare che per i progetti in corso Abbanoa ha impiegato, in media, 4,7 anni per arrivare alla fase di progettazione preliminare, 6,8 anni per arrivare al progetto definitivo e 6,9 anni per giungere al progetto esecutivo;
– con nota prot. 65382 del 3 settembre 2019, l’Amministratore unico e il Direttore generale di Abbanoa Spa addebitavano i ritardi nella spesa dei fondi destinati agli investimenti e quindi nella esecuzione dei lavori per il 30 per cento alla carenza di personale qualificato e specialistico e per il 25 per cento a una qualità progettuale spesso carente, ed in alcuni casi scarsa;
– nella stessa nota i responsabili di Abbanoa hanno dichiarato che la Società “sta ponendo rimedio a questa grave carenza da diversi anni, con attivazione di selezioni ad evidenza pubblica, al fine di reclutare risorse idonee e qualificate cui affidare le responsabilità del procedimento degli interventi finanziati inerenti le opere del Servizio idrico integrato della Regione Sardegna” e in particolare che sono state attivate a partire dal 2015 n. 6 selezioni di personale, sia a tempo determinato che indeterminato, per le figure di Responsabile unico del procedimento (RUP) e Assistente al RUP;
– le selezioni in parola prevedevano l’assunzione tra gli anni 2015 e 2018 di 71 unità di personale, di queste sono state contrattualizzate n. 48 unità, e a settembre 2019 ne risultavano in servizio n. 32;

evidenziato che:
– Abbanoa ha organizzato i settori di progettazione in n. 13 Unità di business (UdB) tra le quali sono stati ripartiti, in maniera non omogenea (si va da UdB a cui sono assegnati 4 interventi a UdB a cui sono assegnati 80 interventi) n. 259 interventi, la maggior parte dei quali finanziati con risorse CIPE, POR e Piano regionale delle infrastrutture;
– secondo il management di Abbanoa l’organizzazione per Unità di business sarebbe in grado di ripartire adeguatamente i carichi di lavoro, di responsabilizzare i titolari di ruolo di coordinamento (responsabili di unità) ed i singoli responsabili del procedimento, di consentire l’individuazione di puntuali elementi di budget ed il monitoraggio dei tempi interni di attività;
– nel predetto documento, per il biennio 2019-2020 Abbanoa prevede la selezione di n. 20 responsabili del procedimento, di n. 10 assistenti al RUP e l’introduzione di un sistema premiante incentivante nell’ambito della contrattazione di secondo livello a sostegno delle performance migliorative rispetto agli standard;
– Abbanoa dichiara, inoltre, che “il numero di risorse necessarie al fine di assicurare un veloce iter di attuazione interventi, sarà peraltro da verificare nel 2020, in termini qualitativi e quantitativi, posto che il numero delle responsabilità del procedimento assegnate normalmente ad una stessa risorsa è dell’ordine di 8/10 interventi, nonostante dai calcoli derivanti dal budget predisposto per ciascun intervento, secondo le procedure di qualità aziendali del Settore progettazione, risulti un numero molto inferiore di interventi da affidare ad una singola risorsa”;

rilevato che:
– a partire dall’anno 2009 si è assistito al progressivo depauperamento del Settore progettazione e investimenti; la squadra di tecnici e ingegneri, funzionari e dirigenti (soprattutto provenienti dall’ex ESAF) è stata azzerata, andando conseguentemente a disperdere un grande bagaglio di conoscenze e competenze tecniche;
– le fuoriuscite di personale dal 2008 al 2015 hanno interessato soprattutto i dipendenti ex-ESAF; dal 2015 hanno riguardato anche il personale neo-assunto di Abbanoa comportando il continuo ricorso a selezioni di personale e l’utilizzo, fino al 2018, di collaborazioni a progetto e contratti precari;
– oltre il 60 per cento delle UdB sono prive della figura del responsabile;
– le stesse schede messe a disposizione dal Gestore evidenziano che il cambio (valore medio) del Responsabile unico del procedimento per ciascun intervento con finanziamento CIPE è pari a 1,8 (CIPE 27), 1,7 (CIPE 60), 1,3 (CIPE 79) anni, mentre per gli interventi finanziati con il Piano per le infrastrutture si riscontra un cambio di RUP ogni 1,2 anni;
– sembrerebbe che negli ultimi quattro anni si siano dimessi, o abbiano concluso il contratto, ben 19 RUP e ad oggi la società possa contare solamente su 23 ingegneri RUP, l’80 per cento dei quali neoassunto;
– lo scorso mese di gennaio la stessa Abbanoa evidenziava che “la situazione gestionale rappresentata dai dirigenti dei settori tecnici nell’ultimo mese è gravemente critica non già per la parte organizzativa ma soprattutto, se non esclusivamente, per la mancanza di risorse umane da impiegare nelle attività qualificate sostanzialmente in tutti i settori societari”;

è noto che:
– il continuo avvicendamento di personale non consente la gestione efficiente ed efficace delle opere pubbliche di competenza di Abbanoa e in particolare, a causa della continua sostituzione dei RUP, gli appalti subiscono rallentamenti e sono a rischio di contenziosi;
– più volte i dipendenti della società hanno lamentato soprusi da parte del management di Abbanoa, quali inquadramenti all’assunzione molto spesso irrispettosi delle mansioni di destinazione, distribuzione dei livelli di inquadramento caotica e discrezionale, carichi di lavoro eccessivi, mancata concessione di diritti quali ferie e riposi, trasferimenti di sede o licenziamenti;
– in molti casi queste azioni vessatorie hanno indotto il personale a presentare le dimissioni per poter trovare migliori condizioni lavorative;

è evidente che:
– occorrerà ancora parecchio tempo per concludere le suddette progettazioni e, di conseguenza, per realizzare i relativi lavori;
– quanto sopra si traduce in gravi ritardi nella realizzazione delle opere programmate, con una diminuzione del livello di qualità del servizio, un’aumento dei costi dei lavori (per il dilatarsi dei tempi) e, quindi, un maggiore costo del servizio reso;
– tutto ciò si ripercuote inevitabilmente sugli utenti, cioè i cittadini, che dovranno sopportare costi più alti e servizi più scadenti;

rilevato che:
– nell’assemblea degli azionisti del 13 gennaio 2020, il socio Regione ha dichiarato che il “Progetto proposta di Riorganizzazione Abbanoa Spa – Conclusione PdR 2012-2019 – Piano di sviluppo 2020-2025” non soddisfa le richieste effettuate dai soci e chiesto il rinvio della deliberazione in merito;
– la proposta di riorganizzazione presentata da Abbanoa ai soci prevedeva la costituzione di una società “Abbanoa Investimenti srl,”costituita al 100 per cento da Abbanoa Spa, con il compito esclusivo di gestire le commesse (contratti) che Egas (su risorse RAS, CIPE, UE) affida per la realizzazione di investimenti con finanziamento pubblico;
– secondo la società per superare le criticità occorreva attuare un progetto-proposta di riorganizzazione che prevede tre linee di intervento strategico: un intervento strutturale con la costituzione della società Abbanoa Investimenti srl, un intervento gestionale con la copertura delle numerose posizioni vacanti di RUP e un intervento manageriale con il nuovo assetto dirigenziale del settore “Investimenti finanziati”;
– inoltre Abbanoa, con nota del 24 gennaio 2020, ha riferito che il programma Gare 2020 prevede: n. 119 gare per lavori per complessivi 175 milioni di euro, n. 52 gare per progettazioni per complessivi 23 milioni di euro; n. 60 gare per servizi e forniture per complessivi 100 milioni di euro, n. 1 gara, in 5 lotti, per impianti di depurazione per complessivi 310 milioni di euro e n. 1 gara per servizi tecnici altri comuni per complessivi 3,5 milioni di euro;

evidenziato che:
– il 12 giugno 2020 l’Assemblea dei soci ha deliberato la nomina del nuovo Consiglio di amministrazione della società;
– solamente lo scorso 19 giugno è stata resa pubblica la deliberazione della Giunta regionale n. 5/10 dell’11 febbraio 2020 recante “Abbanoa Spa. Assemblea ordinaria dei soci tenutasi in data 3.2.2020. Modifiche all’assetto organizzativo della società ed ai contenuti dello Statuto societario”;
– nella predetta deliberazione viene riportato quanto segue:
– “in merito al progetto-proposta di riorganizzazione presentato dalla Società in occasione della summenzionata Assemblea dei soci, il Vicepresidente, condividendo la posizione assunta dall’Assessore dei Lavori Pubblici in seno all’Assemblea dei soci del 3.2.2020, ritiene che questo fosse carente nella proposizione di soluzioni efficaci”;
– “Il progetto appariva quindi insufficiente in quanto non sviluppava un modello organizzativo che, attraverso una profonda modifica degli assetti manageriali, consentisse di superare i gravi gap esistenti. Molte delle criticità emerse erano strettamente connesse all’assetto organizzativo, e costituivano al contempo le specifiche ragioni di inadeguatezza organizzativa che ne motivavano la proposta di cambiamento”;
– “la prolungata assenza nell’organigramma aziendale di diverse figure apicali, sia tecniche che amministrative, dotate di specifica professionalità e comprovata esperienza”;
– “la non corretta applicazione del “principio di rotazione degli incarichi, utile anche al fine di garantire una corretta azione di gestione e controllo. Queste carenze, come sopra argomentato, sono state foriere di gravi inefficienze che si erano manifestate e continuavano a manifestarsi in termini di maggiori costi e perdite nella gestione ordinaria”;
– nella predetta deliberazione la Giunta regionale denuncia che “l’attuale organizzazione aziendale di Abbanoa Spa, appariva infatti caratterizzata da una visione assolutamente centralistica e verticistica che mal si addiceva alle peculiarità del Sistema idrico integrato della Sardegna. Tutti gli uffici di livello dirigenziale, chiamati settori complessi, sono ubicati a Cagliari e, sebbene retti da dirigenti, godono in sostanza di ben poca autonomia rispetto alla Direzione generale”;

ritenuto che sia necessario mettere in atto ogni iniziativa atta a garantire ai cittadini un servizio idrico efficiente, sicuro e a costi contenuti,

chiede di interrogare l’Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere:
1) se sia a conoscenza della grave carenza di personale tecnico sopradescritta;
2) quali siano gli indirizzi che l’Assemblea dei soci ha impartito, o intende impartire, al nuovo Consiglio di amministrazione per la messa in atto della riorganizzazione di Abbanoa Spa;
3) quali iniziative intenda assumere per garantire una efficace e tempestiva realizzazione delle opere delegate al Gestore idrico;
4) quali iniziative intenda porre in atto per garantire la realizzazione del previsto programma Gare 2020;
5) se non ritenga necessario che Abbanoa si doti al più presto di un suo organico fisso e strutturato da poter impiegare nei ruoli di responsabilità previsti per gli appalti pubblici;
6) se non ritenga opportuno che Abbanoa si doti di uno specifico regolamento ex art. 113 decreto legislativo n. 50 del 2016 per la distribuzione dell’incentivo per le funzioni di programmazione ed esecuzione degli appalti, al fine di responsabilizzare maggiormente i dipendenti che ricoprono incarichi professionali specifici (RUP, direttore lavori e assistenti).

Cagliari 23 giugno 2020

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