Interrogazione n. 380/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 380/A

(Pervenuta risposta scritta in data 26/01/2021)

PIU РAGUS РCADDEO РLOI РORR̪ РSATTA Gian Franco РSTARA РZEDDA Massimo, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione dei pazienti dializzati risultati positivi al Covid-19, sulla garanzia del servizio di assistenza domiciliare e del trasporto in sicurezza.

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I sottoscritti,

premesso che:
– l’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Covid-19 coinvolge l’intera popolazione ma impatta in maniera ancora pia dura sui cittadini che gia soffrono di altre gravi patologie;
Рuna fascia particolarmente debole della popolazione ̬ rappresentata dai pazienti sottoposti a terapia dialitica cronica, in quanto si tratta di una terapia salvavita somministrata in soggetti immunodepressi in cui vi ̩ un altissimo rischio di trasmissione e disseminazione del Covid-19, rischio che viene aumentato dal fatto che i pazienti in parola hanno un frequente accesso ai presidi ospedalieri;
– il rischio di diffusione del contagio è elevato non solo per i pazienti stessi ma anche per i componenti delle loro famiglie, dal personale ospedaliero che li assiste e dagli altri pazienti ed è esteso anche al personale che effettua il trasporto dei pazienti per l’effettuazione delle terapie;

evidenziato che:
– nel sistema ospedaliero di Sassari, oltre ad un altissimo numero di contagi tra i sanitari, si sono verificati diversi casi di pazienti dializzati che hanno contratto l’infezione da Covid-19, con conseguenti rischi di diffusione della stessa anche in ambito familiare;
– la situazione suddetta è stata oggetto di una fortissima denuncia sui mezzi di informazione da parte dei familiari, che hanno riferito di essere stati “abbandonati” con i loro congiunti dopo l’accertamento della positività al Covid-2019 una volta ritornati presso il loro domicilio;
– in merito alle circostanze e alle carenze che hanno causato il contagio dei pazienti è stata, altresì, aperta di un’indagine della Procura della Repubblica;
– la positività dei pazienti al Covid-19 ha, altresì, causato anche la sospensione del servizio di assistenza domiciliare, in quanto gli operatori sanitari impiegati non dispongono dei adeguati DPI, costringendo in alcuni casi i familiari ad effettuare delle delicatissime medicazioni a causa delle difficoltà di reperire a loro spese, infermieri disponibili e dotati di tutti i DPI;
– non risulta che siano stati sottoposti a tampone, al fine di verificare l’eventuale positività al Covid-19, i familiari e conviventi con pazienti che potrebbero essere al loro volta positivi i quali, conseguentemente, si sono isolati in quarantena, al fine di non esporre ulteriori soggetti a rischio contagio;
– permane inoltre la criticità dell’assicurazione del trasporto in sicurezza dei pazienti da e verso i presidi nei quali viene effettuata la terapia che, in questo momento, è garantito dalle stesse famiglie attraverso ambulanze private dotate dei necessari DPI;

considerato che i pazienti in dialisi cronica positivi al Covid-19, dovrebbero ridurre al massimo gli spostamenti al fine di abbassare il relativo rischio di diffusione dell’infezione e che, per tale motivo, sarebbe auspicabile che essi, nei limiti del possibile, possano essere ricoverati in una struttura dedicata sino al superamento dell’infezione o, nel caso in cui questo non sia possibile, che ne venga assicurato il trasporto da e verso le strutture dedicate alla somministrazione della terapia, in maniera singola e dedicata con la successiva sanificazione del mezzo di trasporto utilizzato,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se il Presidente e l’Assessore siano a conoscenza della situazione esposta;
2) se e quali misure abbiano predisposto, nell’ambito delle competenze in capo alla Regione, a tutela dei pazienti in dialisi cronica e, in particolare, di quelli risultati positivi all’infezione da Covid-19 con riferimento sia alla garanzia dell’assistenza domiciliare che al loro trasporto in sicurezza da e verso i presidi in cui effettuano le terapie;
3) se non sia il caso di considerare, nei casi di pazienti dializzati positivi al Covid-19, anche il ricovero in strutture dedicate sino al superamento dell’infezione, in maniera tale da garantire loro tutta la necessaria assistenza.

Cagliari, 6 aprile 2020

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