Interrogazione n. 336/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 336/A

SATTA Gian Franco – PIU – CADDEO – LOI, con richiesta di risposta scritta, sulle preoccupanti condizioni in cui la Sardegna si trova a dover affrontare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e la necessità di modificare le misure restrittive per l’accesso all’Isola di cui all’ordinanza del Presidente della Regione Sardegna n. 4 dell’8 marzo 2020.

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I sottoscritti,

premesso che a seguito dell’impennata di casi di COVID-19 registrati in Sardegna negli ultimi giorni si corre il serio rischio di affrontare un’emergenza epidemiologica oggettivamente non gestibile dal Sistema sanitario regionale, anche per via dei numerosi e improvvisi ingressi avuti nell’Isola nell’ultimo periodo di cittadini provenienti dalle cosiddette “zone rosse” o comunque da aree della penisola colpite dal virus;

viste le ordinanze del Presidente della Regione n. 2 del 24 febbraio 2020, n. 3 del 27 febbraio 2020 e n. 4 dell’8 marzo 2020;

preso atto che ad oggi, 8 marzo 2020, risultano in Sardegna 15 casi di contagio da COVID-19, con un incremento consistente negli ultimi giorni, di cui alcuni in attesa di conferma da parte dell’Istituto superiore di sanità;

rilevato che:
– i casi risultano localizzati per la maggior parte nel centro-sud Sardegna e non tutti hanno, per ora, necessitato di ricovero ospedaliero;
– il centro-nord Sardegna al momento è meno interessato da casi di contagio, ma le previsioni di una maggior diffusione non sono certo rassicuranti, anche in ragione dei numerosi arrivi di cittadini dalla penisola per alloggiare nelle seconde case abitualmente utilizzate per le vacanze estive e concentrate maggiormente, per l’appunto, nel centro-nord dell’Isola;

riscontrato che:
– con particolare riferimento all’area del centro-nord della Sardegna emerge l’assoluta gravità della situazione, non doverosamente comunicata a tutto il personale medico infermieristico direttamente coinvolto, relativa alla scarsa presenza di dispositivi di protezione individuale che gli stessi operatori dovrebbero utilizzare nell’approccio a casi di contagio da COVID-19 ai sensi di quanto previsto dalla circolare del Ministero della salute del 22 febbraio 2020, che esplicitamente recita: “Il personale sanitario in contatto con un caso sospetto o confermato di COVID-19 deve indossare DPI adeguati consistenti in filtranti respiratori FFP2 (utilizzare sempre FFP3 per le procedure che generano aerosol) protezione facciale, camice impermeabile a maniche lunghe, guanti”;
– la giornata lavorativa del personale medico infermieristico è articolata in tre turni di lavoro e l’assistenza al paziente infetto viene garantita dalla presenza di 3 soggetti a seconda del caso (due medici più un infermiere ovvero un medico più due infermieri);
– il numero minimo di set di dispositivi di protezione individuale necessari varia da un minimo di 3 (caso sospetto) ad un massimo di 24 (caso confermato grave);
– le giacenze di alcuni dei DPI necessari attualmente a disposizione per tutta l’area del centro-nord Sardegna risultano le seguenti:
– camici/tute: 1000;
– filtrante respiratorio FFP2: 1600;
– filtrante respiratorio FFP3: 1100;
– protezione facciale: 100;
– se il ricovero di un singolo paziente dovesse durare, in ipotesi ottimistica trattandosi di caso grave, 30 giorni, considerando solo le figure di personale medico e infermieristico, il fabbisogno di DPI di cui sopra sarebbe pertanto il seguente:
– camici/tute: 540;
– filtrante respiratorio: 540;
– protezione facciale: 9;
– sulla base dei DPI in giacenza si può determinare il numero medio di pazienti che dovessero essere identificati come casi gravi accertati, che potrebbero ricevere assistenza da medici e infermieri completamente protetti come da disposizione della citata circolare ministeriale:
– sulla base dei camici impermeabili disponibili, nel centro nord Sardegna sarebbe possibile assistere correttamente 1,851851851 pazienti;
– sulla base dei filtranti respiratori FFP2 disponibili, nel centro-nord Sardegna sarebbe possibile assistere correttamente 2,962962963 pazienti;
– sulla base dei filtranti respiratori FFP3 disponibili, nel centro-nord Sardegna sarebbe possibile assistere correttamente 2,037037037 pazienti;
– pertanto, risulta incontestabile l’oggettiva impossibilità di garantire la corretta totale protezione di medici e infermieri e altro personale sanitario a fronte della presenza di più di n. 1/2 casi accertati gravi di COVID-19 in tutto il territorio del centro-nord Sardegna, con la gravissima conseguenza che ciò determinerebbe in termini di diffusione dei contagi;

considerato che l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, in contrasto con l’evidenza dei fatti, ha speso a più riprese parole inneggianti la capacità del Sistema sanitario regionale di far fronte a una molteplicità di casi, presentando una situazione di assoluta tranquillità nell’Isola;

ritenuto, alla luce di quanto sopra riportato, doveroso e necessario dover stimolare l’intervento della Regione con la massima urgenza e tempestività al fine di arginare con ogni strumento la diffusione dei casi di soggetti colpiti da COVID-19 nell’Isola e attivare immediati approvvigionamenti di DPI per il personale medico infermieristico,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere se:
1) siano a conoscenza delle gravi criticità sopra riportate, con particolare riferimento alla scarsa dotazione dei DPI;
2) se non ritengano opportuno modificare le misure restrittive per l’accesso all’Isola estendendole a tutti gli individui, a prescindere dalla loro zona di provenienza considerato che non si segnalano al momento zone o territori esclusi da casi di contagio da COVID-19, limitando l’ingresso ai soli casi motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute;
3) se non ritengano opportuno prevedere anche per gli individui giunti in Sardegna e ancora in un periodo utile poter diffondere il COVID-19 l’osservanza delle disposizioni di cui all’articolo 1) dell’ordinanza del Presidente della Regione n. 4 dell’8 marzo 2020.

Cagliari, 9 marzo 2020

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