Interrogazione n. 2007/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Interrogazione n. 2007/A

LAI con richiesta di risposta scritta, in ordine alle problematiche connesse alle organizzazioni di volontariato di Protezione civile e nella fattispecie sui provvedimenti relativi all’approvazione delle graduatorie per l’assegnazione dei contributi in loro favore.

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Il sottoscritto,

premesso che:
– il volontariato associativo rappresenta una importante risorsa sociale e un valido supporto alle istituzioni, per fare fronte alle numerose e diversificate esigenze della vita civile, il cui valore è riconosciuto dalle leggi regionali e nazionali come espressione di solidarietà, partecipazione e pluralismo, incoraggiandone e sostenendone sia la cultura che lo sviluppo organizzativo;
– le organizzazioni di volontariato di protezione civile che intendono operare in attività o eventi di rilievo nazionale, regionale e locale devono essere iscritte nell’elenco regionale del volontariato di protezione civile, istituito presso la Direzione generale della protezione civile della Presidenza della Regione;

rilevato che:
– negli ultimi anni il volontariato in Sardegna è significativamente cresciuto, sia in termini qualitativi che quantitativi, anche come conseguenza del sempre più diffuso intervento nelle emergenze locali;
– la Regione favorisce la formazione e il potenziamento delle organizzazioni di volontariato di protezione civile attraverso attività formative e addestrative e provvede al rimborso delle spese per l’assicurazione obbligatoria di tutti i soci operativi;

dato atto che:
– sulla scorta dei fatti accaduti in questo ultimo quinquennio e stante le numerose segnalazioni delle associazioni in tal senso, emerge la volontà da parte della istituzione pubblica di utilizzare e coinvolgere sempre meno il volontariato, ovvero solo quando altri enti non garantiscono il loro intervento completo, venendo meno al rispetto delle rispettive prerogative;
– difatti con l’approvazione di diverse delibere e determinazioni dirigenziali, il volontariato di Protezione civile registra gli ennesimi atti che limitano sempre più a compiti di controllo e non di sostegno e valorizzazione il volontariato stesso;
– tutto questo è ben evidente nell’ultimo contributo di Protezione civile annualità 2023, adottato con la determinazione del Direttore di servizio n.871 del 30 dicembre 23, con cui sono state approvate le graduatorie definitive che hanno viste escluse un numero importante di associazioni;
– il volontariato, mai chiamato in causa nelle scelte regolarmente calate dall’alto, oggi deve fare i conti con una gestione di risorse, mezzi e attrezzature del tutto discrezionale, sia per la mancanza di criteri per l’assegnazione che per l’organizzazione di una formazione circoscritta, sia in termini di qualità che numerica, a pochi operatori, esponendo gli stessi a rischi di varia natura compresi quelli giudiziari;
– in pratica, se da un lato la Regione impone, dall’altro non dà alcuna risposta in merito a visite mediche rimborsate solo a chi svolge attività Anti incendio boschivo (AIB), sorveglianza sanitaria, formazione, attività addestrative, bolli automezzi etc., tutte questioni non più rinviabili;
– per effetto delle criticità rappresentate, molte associazioni sono prive dei mezzi necessari per garantire i servizi quotidiani, molte altre non sanno più se continuare a portare avanti i progetti in precedenza elaborati e, con l’esclusione dai contributi 2023, molte stanno pensando di ridimensionare o addirittura di chiudere la propria attività;

evidenziato che:
– dalla lettura delle graduatorie appare un’altra anomalia mai capitata nel passato, ovvero non appaiono più le denominazioni delle associazioni che sono state criptate utilizzando il codice di domanda;
– inoltre, nella storia del volontariato di Protezione civile non è mai accaduto che non venissero ammesse al contributo annuale un numero così importate di associazioni, soprattutto a causa della ritardata rendicontazione, nonostante nelle osservazioni addotte sia stato chiarito che il motivo sulla mancata rendicontazione è dovuto esclusivamente al fatto che le associazioni erano impegnate attivamente per far fronte alla campagna antincendio;
– ancora, in alcuni casi non state ammesse associazioni per parziale mancanza di documentazione (preventivi) allegata alla domanda, nonostante nelle osservazioni presentate si sia fatto riferimento a giurisprudenza consolidata, ribadita anche dalla Corte di Cassazione, ovvero, quando la pubblica amministrazione verifica che una pratica presentata da un cittadino è incompleta nella documentazione prodotta non può limitarsi a rigettare l’istanza, ma deve prima comunicare al cittadino l’eventuale irregolarità, invitandolo a integrare gli allegati;
– per di più nessuna osservazione è stata accolta nonostante nella determinazione n 871 del 30 dicembre 2023 relativa alla approvazione delle graduatorie definitive, alla pagina 5 nell’ultimo “Richiamato” al punto b) recita “accerta di ufficio i fatti, disponendo il compimento degli atti all’uopo necessari e adotta ogni misura per l’adeguato e sollecito svolgimento dell’istruttoria. In particolare, può chiedere il rilascio di dichiarazioni e la rettifica di dichiarazioni o istanze erronee o incomplete e può esperire accertamenti tecnici ed ispezioni ed ordinare esibizioni documentali”;
– occorre precisare che le scorse annualità, con la motivazione Covid, i termini della rendicontazione sono stati prorogati e ciò ha consentito alle associazioni di fruire regolarmente dei contributi, al contrario di quest’anno, benché la motivazione legata all’impegno attivo nella campagna AIB sia palese;
ritenuto che non è accettabile che per effetto della scarsa sensibilità e attenzione della burocrazia regionale si impedisca alle associazioni di accedere ai contributi, vitali per la loro esistenza, creando un grande danno alle comunità dove queste operano,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente per sapere se:
1) siano a conoscenza di quanto su esposto;
2) in ordine alle problematiche, non ritengano opportuno intervenire sui provvedimenti illustrati, in particolare su quelli relativi all’approvazione delle graduatorie definitive e permettere alle organizzazioni di volontariato di Protezione civile di accedere ai relativi contributi, anche prorogando i termini per la presentazione della documentazione mancante;
3) non ritengano, altresì, opportuno ripristinare il rapporto di collaborazione e rispetto reciproco che deve contraddistinguere un vero sistema regionale di Protezione civile ed affrontare le ragioni del grave e diffuso malcontento del volontariato sardo di Protezione civile, basato su problemi e difficoltà serie che minano la stessa esistenza e dignità del volontariato e che stanno comportando seri problemi di sopravvivenza delle stesse associazioni.

Cagliari, 22 gennaio 2024

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