Interrogazione n. 1680/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1680/A

COMANDINI, GANAU, CORRIAS, DERIU, MELONI, MORICONI, PINNA, PISCEDDA, con richiesta di risposta scritta, sulla presenza di casi di “influenza aviaria” (IA) tipo A sottotipo H5 presso il parco pubblico sito in località “Monte Urpinu” di Cagliari.

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I sottoscritti,

premesso che:
– il parco di Monte Urpinu è il parco storico di Cagliari, il primo per estensione grazie ai suoi oltre trentadue ettari; istituito verso la fine del ‘800, rappresenta il cuore verde più antico della città;
– è noto che all’interno del Parco, alla fine degli anni ’90 sono stati introdotti avicoli ornamentali;
– attualmente le specie abituali frequentatrici del parco, sono diverse e vanno dalle bellissime anatre germane, ai pavoni, alle anatre mute, alle oche e altri volatili;

premesso ulteriormente che:
– la mattina di sabato 5 novembre si è appreso, da alcuni cittadini che abitualmente frequentano il parco comunale di Monte Urpinu, se pure in assenza di specifici cartelli informativi, la chiusura del parco nel quale erano in atto operazioni di abbattimento di tutti i volatili presenti all’interno;
– chiusura disposta dal sindaco di Cagliari, con ordinanza n. 76 del 4 novembre 2022 e quindi con divieto di ingresso al pubblico dal 5 novembre fino a data da stabilirsi;
– il provvedimento ha fatto seguito ad una specifica richiesta della ASL di Cagliari (procedimento sanitario ordinatorio n 013/SSA del 4 novembre 2022), dopo che l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna (rapporto di prova n. 86619 emesso il 4 novembre 2022) ha confermato una positività per influenza aviaria in alcuni esemplari delle specie avicole presenti nel parco;

appreso che:
– dalle informazioni trapelate dal tam tam mediatico, già da una quindicina di giorni, erano stati rinvenuti all’interno del parco alcuni animali morti e che recentemente era stata avviata la procedura di prassi per l’adozione di misure atte ad evitare la diffusione dell’influenza aviaria;
– tali misure si sono concretizzate con un’azione di eradicazione della popolazione di volatili presenti nel parco tramite abbattimento di tutti gli animali;
– la mattina di sabato 5 novembre sono stati abbattuti dai veterinari della ASL circa 240 esemplari tra oche, galline e pavoni, l’attività di abbattimento è stata sospesa domenica 6 novembre, con l’intenzione di concluderla lunedì 7 novembre;

considerato che:
– la decisione di abbattere gli animali ha generato forte malessere, tristezza e sconcerto nella comunità che ha espresso, pacificamente, il proprio dissenso attraverso i social e il presidio dei volontari presso gli ingressi del parco;
– centinaia di cittadini, numerose sigle associative, in prima linea la sede cagliaritana della LAV, sono da giorni mobilitati con un presidio al di fuori dei cancelli del parco per chiedere assieme l’immediata sospensione degli abbattimenti e salvare quelle poche decine di volatili ancora viventi; ancor più perché in un analogo caso avvenuto lo scorso gennaio in provincia di Firenze, il parco dove è stata rilevata la presenza del virus dell’aviaria è stato semplicemente chiuso così da far trascorrere un periodo di quarantena agli animali;
– ad oggi purtroppo le richieste di sospensione degli abbattimenti sono rimaste inascoltate e la decisione della ASL che ha decretato la condanna a morte di tutti i circa trecento animali presenti nell’area, anche quelli che potrebbero essere sani, è rimasta immutata;

richiamate le norme relative alla prevenzione e al controllo dei focolai di influenza aviaria, che sono da riferirsi al Regolamento (UE) 2020/687 della Commissione del 17 dicembre 2019 che integra il Regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio;

preso atto che:
– il Regolamento, al fine di consentire alle autorità competenti di adottare le misure di controllo più proporzionate ed efficienti, stabilisce criteri decisionali dettagliati sulla base delle circostanze epidemiologiche, del tipo e dell’ubicazione degli stabilimenti di produzione, delle specie e delle categorie degli animali e delle condizioni economiche o sociali della zona colpita dalla malattia;
– in particolare, il Regolamento prevede che, in casi giustificati, l’autorità competente (nel caso specifico la ASL di Cagliari) possa concedere deroghe a determinate misure di controllo delle malattie, in particolare all’obbligo di abbattimento degli animali nello stabilimento colpito, tenendo conto dei fattori epidemiologici e dopo avere eseguito un’accurata valutazione del rischio;
– tali deroghe possono essere concesse per gli animali con un elevato valore genetico, culturale o educativo giustificato, poiché in tali casi “la applicazione di misure generali potrebbe avere conseguenze indesiderate e sproporzionate” (punto 18 del Regolamento);
– nello specifico, l’articolo 13 del Regolamento (UE) prevede che la autorità competente possa concedere una deroga all’articolo 12, paragrafo 1, lettera a), (abbattimento in loco di tutti gli animali detenuti nello stabilimento), con riferimento agli animali di elevato valore culturale o educativo, sottoponendo gli animali stessi ad idoneo isolamento e a sorveglianza clinica sino a quando si sia in grado di garantire che non esistano più le condizioni per la trasmissione della malattia;
è indubbio il valore educativo e culturale del patrimonio faunistico del Parco di Monte Urpinu, come confermato dal recente battesimo, risalente a pochi mesi orsono, dei pulli di oca, nati dopo 10 anni di attesa, da parte dei bambini della scuola primaria di Via Garavetti che, in quella occasione, hanno scelto per le oche anche il nome;

preso atto che il Parco di Monte Urpinu, fino al 5 novembre, era popolato da oltre 300 esemplari tra oche, galline e pavoni e che finora sono stati abbattuti circa 240 esemplari;

constatato che la campagna di abbattimento ha creato un clima di sconforto tra la popolazione che di consueto fruisce del parco;

ritenuto opportuno che le misure di controllo sanitario siano modulate in base alla situazione particolare, alle circostanze concrete, operando il dovuto e ragionevole bilanciamento tra le esigenze di tutela della salute pubblica, da una parte e, dall’altra, l’interesse della comunità locale a preservare il patrimonio faunistico del più grande parco cittadino, elemento che permea la memoria di tanti cittadini cresciuti a contatto con la flora e la fauna che il parco ha da anni ospitato,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se sia stato previsto uno screening sugli animali presenti così da stabilire quali dovevano essere abbattuti e quali potevano e possono tutt’ora tra quelli ancora in vita, essere curati e salvati;
2) quali sono i criteri adottati per determinare la necessità di abbattere tutti gli esemplari presenti nel Parco di Monte Urpinu e perché non è stata praticata un’alternativa migliore per gli animali e senza effetti sulla salute pubblica, ovvero il confinamento e monitoraggio degli animali, avvalendosi delle deroghe previste dal Regolamento europeo per focolai che si sviluppino al di fuori di stabilimenti avicoli;
3) se non ritengano opportuno intervenire subito concordando con la ASL lo stop degli abbattimenti, avvalendosi delle deroghe previste dall’articolo 13 del Regolamento europeo e, contestualmente, se intendano agire, di concerto con il Comune di Cagliari, per l’avvio di misure contenitive non cruente degli animali superstiti tese alla estinzione del focolaio, utilizzando le voliere esistenti all’interno del Parco o adattando i vari recinti già presenti.

Cagliari, 15 novembre 2022

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