Interrogazione n. 1509/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1509/A

MORICONI – GANAU – COMANDINI – CORRIAS – DERIU – MELONI – PINNA – PISCEDDA, con richiesta di risposta scritta, sulla grave e persistente carenza dei medici di medicina generale in Sardegna.

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I sottoscritti,

premesso che il problema relativo alla carenza dei medici di medicina generale, segnalato, la prima volta, all’attenzione di questa Giunta regionale sin dal 24 ottobre 2019, con interrogazione n. 181/A a firma dell’onorevole Deriu, progressivamente si è allargato tanto da riguardare intere fette del territorio regionale, con numerosissimi piccoli comuni coinvolti, ma anche interi quartieri di comuni più grandi, e decine di migliaia di cittadini, già privati di quel livello di assistenza essenziale che solo i medici di base sono in grado di assicurare, ma ciò che preoccupa ancora di più è che se non si trova urgentemente la soluzione giusta, come denunciato in data odierna dai presidenti degli ordini dei medici delle diverse province sarde e precedentemente dalle organizzazioni dei medici di medicina generale, il numero di ambulatori chiusi supererà i 400 in tutta l’Isola, con il risultato che centinaia di migliaia di sardi saranno senza medico di famiglia;

viste:
– la mozione n. 401 Lai e più del 2 febbraio 2021;
– l’interpellanza n. 79/C-6 Solinas Alessandro del 17 dicembre 2019;
– le interrogazioni n. 1368/A Peru e più del 9 febbraio 2022; n. 1330/A Meloni e più del 27 gennaio 2022; n. 1323/A Comandini e più del 20 gennaio 2022; n. 1300/A Tunis del 29 ottobre 2021; n. 1231/A Canu e più del 13 ottobre 2021; n. 1183/A Cocco e più del 31 agosto 2021; n. 1150/A Lai e più del 3 agosto 2021; n. 1149/A Li Gioi del 3 agosto 2021; n. 966/A Meloni dell’8 aprile 2021; n. 886/A Deriu e più del 16 febbraio 2021; n. 871/A Deriu del 5 febbraio 2021; n. 858/A Orrù e più del 28 gennaio 2021; n. 691/A Solinas Alessandro del 9 ottobre 2020; n. 181/A Deriu del 24 ottobre 2019;

considerato che:
– alle denunce di centinaia di cittadini privati del diritto all’assistenza sanitaria di base, in un periodo aggravato dalla maggiore difficoltà ad accedere ai servizi sanitari ospedalieri, si è aggiunto l’allarme dei sindaci, più volte manifestato anche attraverso iniziative pubbliche e delle organizzazioni dei medici di base, le quali, in più di un’occasione, purtroppo inutilmente, hanno offerto a Regione e ATS prima, e ARES poi, la loro disponibilità per la definizione delle soluzioni possibili e necessarie al fine del superamento delle gravi criticità di cui in premessa;
– il servizio dei Pronto soccorso in Sardegna, già aggravato dal perdurare della crisi sanitaria per gli effetti della pandemia da Covid-19, è ulteriormente congestionato dai codici bianchi e verdi provenienti dall’ulteriore carico di domanda di assistenza sanitaria inevasa per mancanza dei medici di base e la carenza dei servizi di guardia medica;

considerato, inoltre, che il problema, oramai, sta dilagando tanto da non risparmiare neanche i comuni meno periferici e, addirittura, quelli più prossimi alle grandi aree urbane se, proprio in questi giorni, anche il Sindaco di Villa San Pietro, a seguito del pensionamento del titolare in carica che ha lasciato la sua comunità priva di medico, esattamente come successo al suo collega Sindaco di Quartucciu, ha denunciato il coinvolgimento della propria comunità e la preoccupazione che precedentemente era stata manifestata dai colleghi di Sennori (24 febbraio 2022), Teulada (10 novembre 2021), dai sindaci del distretto sanitario di Oristano, da quelli di Oliena (26 ottobre 2021), Olzai (25 maggio 2022), per citare solo alcuni dei casi più recenti;

visto l’accordo integrativo regionale del 28 ottobre 2010, approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 19/9 del 12 maggio 2010;

evidenziato che ogni anno la Regione, secondo quanto previsto dal decreto legislativo n. 502 del 1992 (oltre a quanto disposto dall’Accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale), deve procedere alla pubblicazione di un bando per coprire le sedi carenti di assistenza primaria con l’apertura di una manifestazione d’interesse rivolta ai medici di medicina generale;

considerato ancora che:
– l’Azienda per la tutela della salute (ATS), con le deliberazioni n. 291 del 5 maggio 2020, n. 640 del 2 ottobre 2020 e n. 9 del 20 gennaio 2021 ha individuato le sedi carenti per il 2018 e 2019, ma che le stesse non hanno avuto la prevista approvazione da parte del Comitato regionale per la medicina generale in quanto prive della preliminare approvazione da parte dei comitati aziendali;
– solo in data 5 febbraio 2021 l’ATS, con la deliberazione n. 64, ha individuato le sedi carenti per le annualità 2018 e 2019;
– con determinazione del Direttore del Servizio promozione e governo delle reti di cura n. 725 del 2 agosto 2021 è stata disposta la pubblicazione delle sedi carenti di Assistenza primaria per le annualità 2019 e 2020;
– successivamente, il Direttore del Servizio promozione e governo delle reti di cure della Direzione generale della sanità ha approvato, con determinazione n. 1386 del 16 dicembre 2021, il bando integrativo annualità 2020; tale bando si è reso necessario alla luce delle note prot. n. 29363 del 22 novembre 2021, n. 392608 del 6 dicembre 20221 e n. 395768 del 9 dicembre 2021, con le quali il direttore della S.C. Medicina convenzionata dell’ATS, ha comunicato le sedi che andranno ad integrare quelle già individuate per l’annualità 2020 in quanto non assegnate per l’annualità 2019;

considerato, infine, che:
– le organizzazioni dei medici di medicina generale non risultano al momento pienamente coinvolte e, invece, così come da loro stesse proposto, possono dare un importante contributo per la risoluzione del problema;
– per coprire le sedi vacanti, soprattutto nei centri più periferici e disagiati, si rende necessario valutare eventuali e opportune misure incentivanti, evidentemente da condividere con le organizzazioni dei medici di medicina generale;

rilevato che:
– le sedi vacanti 2019-2020 come indicate nella determinazione n. 725 sopra citata, pubblicata sul BURAS n. 45 del 5 agosto 2021, risultavano nell’anno 2020 pari a 138 in tutto il territorio dell’Isola, così suddivisi per ASL di appartenenza:

 

ASL 2020
SS
38

OT
12

NU
4

OG
5
OR
3
VS
3
CI
16
CA57
TOT 138

complessivamente sono, invece, 101 i medici che hanno presentato domanda per i diversi ambiti territoriali e che, possedendo i requisiti richiesti, sono stati inseriti nelle graduatorie approvate con determinazione dirigenziale ARES n. 628 del 4 marzo 2022;
– risultano pertanto, stando ai dati elencati dagli atti dell’ARES, ancora scoperte 37 sedi e da una analisi attenta, emerge che sono diversi i Comuni della Sardegna in cui il medico di base è assente da diverso tempo;
– I dati disponibili confermano, inoltre, che in tutto il territorio nazionale, nei prossimi 7 anni, i medici di base che andranno in quiescenza eccederanno quelli in entrata;

atteso che, come emerge dalle continue segnalazioni da parte delle comunità locali e dalle denunce delle organizzazione dei medici, così come citate in premessa, le misure poste in atto sino ad oggi non solo sono risultate ampiamente insufficienti a risolvere la drammatica carenza di medici di base, con lo scorrimento delle graduatorie che andrà solo a soddisfazione parziale dell’intero fabbisogno regionale, ma che addirittura i numeri potrebbero essere ben più gravi rispetto a quelli di cui negli atti ufficiali si parla, salvo eventuali provvedimenti straordinari e incentivanti da adottare in accordo con le organizzazioni dei medici di medicina generale,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se ARES Sardegna abbia provveduto, come richiesto dall’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale ad individuare le sedi vacanti anche per l’anno 2021 e, in caso di risposta negativa, per quale motivo ancora non si sia dato corso alle procedure per ottemperare a tale obbligo;
2) quale sia allo stato attuale il numero delle sedi di assistenza primaria complessivamente attive e quante di esse risultino coperte dal medico titolare;
3) per quale motivo non abbiano ancora proceduto alla definizione di un piano d’azione straordinario e urgente, anche con il coinvolgimento delle organizzazioni dei medici di medicina generale in virtù del fatto che alla data odierna non risulta perfezionato alcun accordo con le stesse;
4) quali nuove e ulteriori iniziative intendano adottare per evitare l’ulteriore aggravio della situazione a seguito delle annunciate criticità per il risaputo collocamento in quiescenza di un alto numero di medici di base nei prossimi anni, senza le adeguate sostituzioni.

Cagliari, 21 giugno 2022

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