Interrogazione n. 1250/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1250/A

(Pervenuta risposta scritta in data 07/12/2021)

LI GIOI, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di garantire la permanenza della scuola nel centro urbano di Olbia.

***************

Il sottoscritto,

premesso che:
– l’amministrazione comunale della città di Olbia negli anni scorsi ha presentato un progetto importante con l’obiettivo di far nascere un polo scolastico che, unendo scuola d’infanzia, elementare e media, permetta la riqualificazione di spazi cittadini;
– difatti, nell’ambito del programma Iscol@, erano stati banditi, a fine 2016, dieci concorsi per la riqualificazione di edifici esistenti a cui si erano aggiunti i concorsi di idee per quattro nuove scuole da realizzare a Olbia (Olbia-Tempio), Selargius (Cagliari), Arzachena (Olbia-Tempio) e Muravera (Cagliari), rientrate nel bando per le 51 scuole innovative lanciato dal MIUR, oltre alla nuova scuola di Olbia realizzata nell’ambito degli interventi post alluvione;

considerato che:
– i cambiamenti delle condizioni di vita, i nuovi stili di consumo, le inedite strutture familiari, gli approcci delle persone al sistema educativo, le prospettive dei giovani, i singolari e fluidi percorsi professionali, le nuove tecnologie digitale chiamano in causa gli istituti scolastici e la loro azione attuando profonde trasformazioni che investono la società coinvolgendo anche la scuola;
– le scuole hanno assunto nel corso degli ultimi anni un ruolo di crescente rilievo nelle comunità locali sia organizzando autonomamente iniziative educative (didattiche, sportive, culturali…), sia operando in rete con altre scuole o con soggetti esterni (università, enti locali, associazioni…) per sviluppare progetti più articolati;
– le scuole sono diffuse capillarmente su tutto il territorio, sono presenti nelle città, nei paesi e nelle aree interne, sono aperte a tutti i giovani e alle loro famiglie, sono particolarmente attente all’inclusione delle comunità straniere e degli alunni con disabilità e, in molti casi, si stanno progressivamente aprendo alla collaborazione con il territorio;
– le scuole evolvono nella direzione di beni comuni che consentono lo svolgersi della vita sociale, promuovendo la soluzione di problemi collettivi e accessibili a tutti;
Рla scuola, in senso tradizionale e ampiamente inteso, ̬ un punto di distribuzione di prodotti intellettuali e assimilati e da questo punto di vista il suo ruolo si sta rapidamente ampliando;
– gli stabilimenti scolastici diventano sempre più centri di formazione del corpo e della mente, rivolti sia ai piccoli che agli adulti;
– ma essi sono anche il luogo dove si va votare, si discutono questioni locali, si vedono quadri, si ascolta musica, si gioca e si balla: in quanto istituzione attraverso la quale la società svolge alcune funzioni, la scuola si sta gradualmente trasformando, e se i motivi per cui è stata scelta come luogo di incontro riguardano dinamiche e bisogni sociali, c’è anche il suo ruolo centrale per le popolazioni di quelli che chiamiamo quartieri;

rilevato che:
– è fondamentale che tutte le persone che lavorano nel mondo della scuola, dai dirigenti scolastici, agli insegnanti, agli studenti, ai genitori e a tutti coloro che hanno a cuore il bene delle nuove generazioni ad Olbia e in Gallura, concepiscano la scuola come un bene comune che non può certo essere collocato nelle succursali in zona industriale di Olbia;
– questa decisione rappresenta una scelta da ritenersi priva di buonsenso in quanto le zone destinate ad uso industriale non possono e non devono essere sede di insediamento scolastico per ragioni di tutela della salute e della incolumità dei nostri figli;
– non avere come priorità l’obbiettivo di collocare le scuole primarie e secondarie al centro città, significa influire in maniera significativa nell’andamento scolastico di tanti studenti galluresi, oltre che negare il diritto allo studio: basti pensare alla scelta di collocare a Cala Saccaia la sezione dell’indirizzo musicale del Liceo artistico, che di fatto rende difficile poter scegliere tale percorso di studi per gli studenti che non vivono ad Olbia;
– obbligare i ragazzi a spostarsi dalla propria abitazione e andare in zona industriale per recarsi a scuola, vuol dire condannarli ad un quotidiano fardello, imponendo il cambio di due o tre linee di trasporto pubblico come accadrebbe ad esempio ai pendolari delle frazioni dei comuni di Budoni o San Teodoro;
– non si può non considerare che il territorio comunale di Olbia è molto vasto e tante sono le abitazioni fuori dal centro abitato e che i comuni galluresi sono costellati da tante frazioni, che aggravano ancor di più le conseguenze della insensata decisione di portare studenti nella zona industriale della città;
– i licei e le scuole in genere hanno sempre rappresentato anche dal punto di vista architettonico gli edifici più belli della città, basti pensare al palazzo dell’ex scolastico ad Olbia per capire come nelle generazioni passate si riconosceva il grande valore della scuola come fulcro e centro della comunità, come luogo dove far crescere il bene nostro più prezioso;
– gli edifici scolastici senza percorsi pedonali e in strade trafficate da mezzi pesanti e lontano dal centro e con poche linee di trasporto pubblico, rappresentano un vulnus al diritto alla mobilità autonoma degli studenti;
– il prezzo più alto lo pagano sempre i soggetti più fragili: i ragazzi che vengono da famiglie in situazione di povertà economica o culturale e con handicap di varia natura;

evidenziato che:
– non possiamo non considerare l’allontanamento della scuola dalla città come una delle cause del triste primato di abbandono scolastico della Sardegna fra le regioni d’Italia;
– l’annoso problema dell’edilizia scolastica delle scuole superiori ad Olbia deriva da una mancanza di consapevolezza dell’importanza delle scuole nel determinare la qualità di vita della comunità e nel capire il ruolo fondamentale che la scuola svolge nella famiglia e nella società: le scuole devono essere al centro della città perché sono il centro della comunità;
– la mancata sinergia di tutti gli enti preposti e l’inerzia amministrativa hanno avuto un ruolo determinante nella scelta di collocare scuole in una zona industriale, una zona pianificata con finalità esattamente opposte ad un centro residenziale cittadino;
– per tutte queste ragioni occorre lavorare in condivisione e sinergia tra tutti i cittadini e le istituzioni affinché la scuola riacquisti il suo valore il suo ruolo e la sua centralità nella città di Olbia e per tutta la Gallura,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere:
1) se siano a conoscenza del trasferimento attualmente in atto nella città di Olbia di determinate scuole di tutti gli ordini e gradi dal centro città verso la zona industriale;
2) quale sia la programmazione e la messa in opera degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria in tutte le scuole cittadine, con azioni mirate a renderle più belle, fruibili e sicure, affinché la scuola riacquisti il suo valore il suo ruolo e la sua centralità nella città di Olbia e per tutta la Gallura;
3) quale sia il piano di intervento regionale a tutela del ruolo fondamentale che la scuola svolge nella famiglia e nella società, considerato che le scuole devono essere al centro della città perché sono il centro della comunità.

Cagliari, 5 novembre 2021

Condividi: