Interrogazione n. 1112/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1112/A

(Pervenuta risposta scritta in data 17/11/2021)

PINNA – GANAU – COMANDINI – CORRIAS – DERIU – MELONI – PISCEDDA, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione della Rete regionale trapianti e con particolare riferimento all’attività del Centro trapianti d’organo dell’Azienda ospedaliera G. Brotzu.

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I sottoscritti,

premesso che:
– in Sardegna l’attività di donazione e trapianto d’organo è iniziata nell’agosto del 1987 per i trapianti di midollo osseo e nel gennaio 1988 per i trapianti di rene; sempre negli anni 1987/88 sono iniziati anche i trapianti di cuore col cardiochirurgo Valentino Martelli, specializzatosi in Gran Bretagna e giunto all’ospedale G. Brotzu (USL 21 CA poi diventata AO G. Brotzu con la Legge n. 502 del 1992);
– il trapianto di organi e tessuti rappresenta un’attività sanitaria di enorme impatto sociale, il cui incremento ha effetto positivo sia in obiettivi quantitativi che di qualità dei risultati in termini di sopravvivenza e di qualità della vita dei pazienti affetti da patologie che la compromettono gravemente e delle loro famiglie, oltre che consentire più contenuti costi economici e sociali per i singoli e la collettività;
– negli ospedali sardi vengono attualmente eseguiti trapianti di rene, di cuore, di rene-pancreas, di fegato, di cornea e di midollo osseo;

considerato che:
– malgrado gli effetti devastanti della pandemia sul sistema sanitario regionale, i 77 trapianti del primo trimestre 2021 sono da considerarsi molto positivamente, pur discostandosi dalla media antecedente la pandemia, ma in netta risalita rispetto al 2020 che ne ha visti in totale 59;
– è quindi ragionevole ipotizzare e augurarsi, per i restanti mesi del 2021, un trend di crescita per l’attività trapiantologica in Sardegna, attività che necessita però di certezze di stanziamenti, di personale formato, incentivato e un incremento di risorse dedicate sia all’attività che agli operatori sanitari e sociosanitari coinvolti nel percorso trapianto;

rilevato che sono sempre più frequenti le segnalazioni sulla criticità dell’attività trapiantologica provenienti dalle organizzazioni sindacali che nel rendere note le problematiche indicano come:
– persista una criticità pregressa e oramai costante in merito e fanno riferimento “al susseguirsi di scelte poco lungimiranti e una serie di fattori negativi” e si è assistito ad una sofferenza crescente di questa attività strategica per l’intera popolazione sarda;
– insistono sulla pregressa palese “superficialità” nell’utilizzo improprio di alcuni istituti contrattuali che sarebbe nel tempo deragliata verso una gestione poco trasparente e con opacità di legittimità dei relativi fondi contrattuali;
– dal mese di maggio 2019 sarebbero bloccate le indennità agli operatori delle equipe trapianti dell’Azienda ospedaliera G. Brotzu, i quali pur non percependo da quattordici mesi quanto loro dovuto sulla base di accordi contrattuali specifici, in collaborazione con il Centro regionale trapianti, hanno sempre garantito la continuità dei trapianti d’organo alla Sardegna intera;

considerato che:
– la situazione di precarietà e stress lavorativo determinata dalle poche risorse umane disponibili e dall’emergenza virus unitamente ai ritardati o addirittura mancati riconoscimenti economici mette a rischio l’ottimale attività dei trapianti e può porre in essere la drammatica prospettiva di dover scegliere la priorità tra trapianto o le normali attività di emergenza-urgenza che quotidianamente giungono al presidio San Michele dell’Arnas G. Brotzu;
– negli ultimi mesi, forse anche a seguito di specifici fondi, sono esponenzialmente aumentati “numeri” ed “età media” delle osservazioni propedeutiche al prelievo d’organo;
– tale incremento di attività non può essere certamente gestito contando solo sullo spirito di servizio e sull’abnegazione degli operatori, che necessitano, piuttosto, di certezze e di riconoscimento, di una pianificazione organizzativa oltre a un sistema operativo fortemente incentivante;
– è quantomai necessario pianificare opportunamente il modello di progetto specifico nel quale la Regione si impegni sia con finanziamenti appropriati che con continuità costante a garanzia delle attività di trapianto e con una regolamentazione che tuteli gli operatori e i pazienti,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se siano a conoscenza dello stato di precarietà e di urgenza della situazione;
2) se e come ritengano opportuno intervenire a garanzia dell’attività del Centro trapianto regionale e dei centri trapianti d’organo della rete trapiantologica sarda con particolare attenzione a quelli dell’Azienda ospedaliera G. Brotzu;
3) quali e quante risorse siano previste per l’incremento dell’attività delle equipe trapianti;
4) se e in quale modalità intendano assicurare e promuovere le iniziative di sensibilizzazione ed educazione alla donazione di organi, tessuti, cellule e del sangue.

Cagliari, 7 luglio 2021

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