Interpellanza n. 152/C-5

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interpellanza n. 152/C-5

CERA – TALANAS interventi urgenti finalizzati a prevenire la chiusura temporanea di zone di produzione con divieto di immissione al consumo umano di molluschi bivalvi vivi e al ripristino di attività finalizzate a processare con tempestività i campioni relativi al monitoraggio periodico, alla salvaguardia delle produzioni ittiche e della salute pubblica.

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I sottoscritti,

premesso che:
– con comunicazioni del Direttore del Servizio veterinario dell’ATS di Oristano – S.C. igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche in data 18.05.2018 venivano inviate al Consorzio cooperative riunite della pesca di Marceddì Soc. coop. arl, al Comune di Terralba e al Comune di Arborea ad oggetto: esito di analisi sfavorevole per ricerca di biotossine algali liposolubili (acido okadaico e derivati totali e pectonotossine totali) in molluschi bivalvi vivi della specie vongole (Tapes decussatus) prodotti nelle acque delle zone classificate per la produzione, denominata:
– Terza Peschiera;
– Marceddì Torre Vecchia;
– Stagno di Corru S’ittiri;
– con rispettive ordinanze i sindaci dei Comuni di Terralba e di Arborea con carattere cautelativo ed urgente hanno previsto la chiusura delle zone di produzione e il divieto di immissione sul mercato di molluschi bivalvi vivi prodotti in dette aree interessate alla produzione;

considerato che la Regione si è dotata di specifiche linee guida regionali in modo da garantire il coordinamento tra le diverse figure coinvolte e l’applicazione di una procedura uniforme in tutto il territorio regionale e ha disciplinato per ciascuna di esse le rispettive competenze;

dato atto che:
– il Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria locale si occupa di effettuare il monitoraggio periodico delle zone già classificate e tra le varie attività a cui è preposta provvede:
– ad attuare gli eventuali provvedimenti restrittivi emanati dalle autorità competenti;
– ad informare gli altri soggetti interessati per l’eventuale adozione di provvedimenti restrittivi di competenza;
– il laboratorio di riferimento per la Sardegna si trova a Sassari presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, che:
– provvede ad effettuare la ricerca delle biotossine algali nei molluschi e ad eseguire le analisi microbiologiche e chimiche sui molluschi;
– comunica gli esiti analitici ai due Assessorati regionali interessati e al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria locale competente per territorio;
– oltre ad effettuare tali ricerche, a tutela della qualità dei prodotti e della salute pubblica, i vari campionamenti devono essere processati dal soggetto preposto che:
– provvede ad effettuare le analisi microbiologiche, chimiche, fisiche e chimico-fisiche di acqua e molluschi;
– effettua la determinazione del fitoplancton nelle acque;
– comunica gli esiti analitici ai due Assessorati regionali interessati e al Dipartimento di prevenzione dell’ASL competente per territorio;
– effettua la determinazione del fitoplancton nelle acque fino all’attivazione di tutte le aziende sanitarie locali allo svolgimento di tali indagini;
– assicura il supporto scientifico per l’eventuale formazione del personale delle aziende sanitarie locali;

visti i numerosi e i delicati compiti a cui l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna deve provvedere a tutela della salute pubblica dei sardi;

preso atto con grande sorpresa che l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna da tempo è impossibilitato a svolgere questo specifico compito istituzionale a causa del malfunzionamento della strumentazione tecnica necessaria per processare i campioni e restituire con tempestività gli esiti delle analisi;

appurato che:
– l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna per lo svolgimento della ricerca delle biotossine algali dei molluschi e per le analisi microbiologiche e chimiche sui molluschi è costretto da tempo a commissionare tale servizio al Centro di ricerche marine di Cesenatico, sottoponendo le analisi dei campionamenti isolani a costi e a lungaggini inaccettabili a causa del mancato ripristino o dell’acquisito della strumentazione tecnica necessaria per svolgere tale attività, sottomettendo il sistema produttivo ittico della Sardegna ai tempi e alla lista di attesa di un laboratorio dell’Emilia Romagna;
– tale situazione comporta un preoccupante allungamento dei tempi per “processare i campioni” determinando il blocco delle attività produttive realizzate dalle imprese ittiche, comportando gravi danni economici ai pescatori professionali, considerato che il settore produttivo risulta essere fortemente condizionato dagli effetti negativi dovuti alla pandemia da Covid-19, ha già causato al settore della pesca della Sardegna un drastico calo delle vendite e un grosso contraccolpo economico;

ritenuto che tale disservizio è fonte di gravi danni per il sistema economico produttivo della Sardegna e che la perdita di autonomia nella gestione di tale funzione debba cessare immediatamente, oltre al fatto che deve essere assicurata la regolare erogazione dei servizi forniti dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna per lo svolgimento ininterrotto dei propri compiti istituzionali mediante:
– il ripristino immediato del macchinario guasto;
– l’acquisito di un ulteriore macchinario per ovviare egli inevitabili guasti e fuori servizio del solo ed unico macchinario attualmente disponibile, per garantire tempestività ed efficacia a garanzia della salute pubblica della cittadinanza;

ritenuto, inoltre, necessario effettuare apposite indagini sperimentali e una adeguata ricerca scientifica atte a determinare la causa della insorgenza del problema dovuto alla presenza di biotossine algali liposolubili rilevate nei molluschi bivalvi vivi della specie vongole (Tapes decussatus) prodotti nelle acque delle zone classificate per la produzione, al fine di poter prevenire per il futuro la riproposizione di tale problematica, che in passato si è presentata anche altri territori della Sardegna;

atteso che oramai ogni ulteriore indugio su questo delicatissimo argomento non può essere più ammesso,

chiedono di interpellare l’Assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale, l’Assessore dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale e l’Assessore della difesa dell’ambiente per sapere se intendano prevedere:
1) immediatamente uno stanziamento adeguato di risorse nel prossimo assestamento al bilancio al fine di dotare di adeguata strumentazione tecnico scientifica l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali come previsto dalla deliberazione della Giunta regionale n. 26/9 del 3 giugno 2009 con la quale ha approvato le linee guida regionali per la classificazione delle zone di produzione e di stabulazione dei molluschi bivalvi vivi e delle zone di produzione degli echinodermi, dei tunicati e dei gasteropodi marini vivi;
2) apposite indagini sperimentali e una adeguata ricerca scientifica atte a determinare la causa della insorgenza del problema dovuto alla presenza di biotossine algali liposolubili rilevate nei molluschi bivalvi vivi della specie vongole (Tapes decussatus) prodotti nelle acque delle zone classificate per la produzione, al fine di poter prevenire per il futuro la riproposizione di tale problematica, considerato che proprio nel Golfo di Oristano sono presenti la Fondazione IMC e il CNR che possono fornire un contributo fondamentale nella soluzione di detta problematica;
3) lo stanziamento di adeguate risorse nel prossimo assestamento al bilancio al fine di ristorare il danno patito dal Consorzio cooperative riunite della pesca di Marceddì Soc. coop. arl a causa di queste condizioni ambientali avverse dovute alla proliferazione di questa alga e dei ritardi accumulati per l’assenza della strumentazione tecnica funzionale allo svolgimento dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna.

Cagliari, 7 giugno 2021

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