Interpellanza n. 126/C-6

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interpellanza n. 126/C-6

CUCCU sulla necessità di promuovere nelle aziende sanitarie la figura del farmacista di reparto come strumento di governo clinico.

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La sottoscritta,

premesso che:
– la sicurezza dei pazienti è uno degli obiettivi prioritari del Servizio sanitario, che si colloca nella prospettiva di un complessivo miglioramento della qualità delle cure;
– la sicurezza dei pazienti, poiché dipende dall’interazioni delle molteplici componenti che agiscono nel sistema, deve essere affrontata attraverso l’adozione di pratiche di governo clinico in modo da porre i bisogni dei cittadini al centro della programmazione e gestione dei servizi sanitari, valorizzando nel contempo il ruolo e la responsabilità di tutte le figure professionali che operano in sanità;

rilevato che:
– in molti Paesi europei (si pensi alla Spagna, Regno Unito, Germania e Francia), ma anche negli Stati Uniti, in Canada, in Australia e Nuova Zelanda e in altri Paesi ancora, tra le figure professionali che svolgono un ruolo di primo piano per la sicurezza del paziente, seppure con differenti funzioni, si colloca il farmacista di reparto, già da tempo una realtà in corsia, inserito in un team multidisciplinare accanto al medico e ad altre figure professionali, al fine di intervenire efficaciemente sulla logistica e sull’appropriatezza prescrittiva, per ottimizzare le risorse e ridurre il rischio clinico, senza alcuna sovrapposizione di compiti e professionalità;
– in Italia le prime esperienze di farmacia clinica di reparto sono state condotte all’Ismett di Palermo dal 1999 e all’AOU San Giovanni Battista di Torino dal 2004, con l’obiettivo di assicurare l’appropriatezza terapeutica, la sicurezza e la personalizzazione delle terapie, la sostenibilità economica e l’approccio multidisciplinare e multiprofessionale alla cura del paziente;
– in progresso di tempo, a queste prime esperienze italiane se ne sono aggiunte altre che, seppure non strutturate, sono state talmente positive da indurre il Ministero della salute ad avviare nel 2010 un progetto pilota, affidato alla SIFO, con l’obiettivo di sperimentare questa figura in cinque Dipartimenti di Oncologia ed Ematologia, in cui sono utilizzati trattamenti ad alto costo che richiedono monitoraggio intensivo (l’AOU San Giovanni Battista di Torino (Le Molinette) – Molinette; l’Istituto Oncologico Veneto IRCCS; l’AOU Ospedali riuniti di Ancona; l’Istituto tumori “Giovanni Paolo II” – IRCCS Ospedale oncologico di Bari e l’Ospedale “San Vincenzo” di Taormina dell’Azienda sanitaria provinciale di Messina), al fine di produrre un modello di riferimento da applicare in Italia e avviare l’introduzione del farmacista di dipartimento in tutte le aziende sanitarie italiane (l’esperienza ha portato anche alla produzione di un manuale teorico-pratico dal titolo “Il Farmacista di dipartimento quale strumento per la prevenzione degli errori in terapia e l’implementazione delle politiche di governo clinico in ambito oncologico”);
– nel 2015 è stato attivato il progetto SIFO “Antimicrobial Stewardship”, che ha coinvolto direttamente in corsia la figura del farmacista ospedaliero, in particolare con competenze in ambito infettivologico;

dato atto che:
– alla data odierna la figura del farmacista di reparto non è stata ancora istituzionalizzata a livello legislativo, seppure ritenuta un valido strumento per creare un ambiente idoneo a favorire l’espressione di un’eccellenza clinica compatibile con le risorse economiche assegnate;
– il farmacista clinico di reparto, coinvolto a pieno titolo nel percorso terapeutico, con la sua attività di supporto logistico, assistenziale e clinico in collaborazione con il personale medico e infermieristico, porta, come ampiamente dimostrato attraverso la sperimentazione, significativi vantaggi sia ai pazienti, in termini di sicurezza e maggiore consapevolezza delle cure cui si sottopongono, sia al Servizio sanitario in termini di risparmio, grazie a un utilizzo più efficiente delle risorse;

ritenuto che:
– solo lavorando in team è possibile migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria;
– per attuare un governo clinico efficace dei processi assistenziali occorre, infatti, puntare sull’integrazione tra le conoscenze;

considerato che la presenza costante nei reparti del farmacista clinico consente una verifica attenta dell’appropriatezza terapeutica delle prescrizioni in termini di sicurezza, dosaggio e tossicità, al fine di garantire un servizio assistenziale di alta qualità e contenere i costi,

chiede di interpellare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere se intendano valutare l’opportunità di avviare, come avvenuto in altre regioni italiane, un progetto sperimentale di farmacia clinica finalizzato alla promozione nelle Aziende sanitarie della figura del farmacista di reparto, valido aiuto nel ridurre gli errori terapeutici e rendere la cura dei farmaci sicura, economica ed efficiente.

Cagliari, 31 luglio 2020

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