Interpellanza n. 109/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interpellanza n. 109/A

MELONI – GANAU – COMANDINI – CORRIAS – DERIU – MORICONI – PIANO – PISCEDDA sulla necessità di consentire ad alcune categorie economiche, quali i balneari e gli operatori della nautica, la ripresa in sicurezza delle attività relativamente alle manutenzioni e altre attività prodromiche alla riapertura delle strutture.

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I sottoscritti,

premesso che:
– come noto, l’emergenza rispetto alla malattia Covid-19 ha indotto il Governo nazionale e i Governi regionali ad assumere una serie di misure per contenere, rallentare e ridurre il contagio;
– una delle misure più efficaci alla riduzione del contagio è quella che prevede la riduzione dei contatti umani e, al fine di raggiungere questo obbiettivo, già da tempo sono state chiuse le scuole e le università in tutta Italia, i cinema e i teatri, ma anche tutte quelle attività produttive non ritenute strettamente necessarie, cruciali, indispensabili a garantire ai cittadini beni e servizi essenziali;
– le misure di cui sopra, sebbene durissime dal punto di vista sociale e costosissime da quello economico, parrebbero tuttavia funzionare dal punto di vista sanitario tanto che, anche nelle regioni italiane più colpite, si pensa alla ripresa delle attività economiche nel rispetto dei parametri di sicurezza dei lavoratori;
– la nostra regione è stata fortunatamente meno colpita di altre dal contagio e occorre registrare che la gran parte delle infezioni da coronavirus è stata registrata in ambito ospedaliero e nelle residenze per anziani, anche tra il personale che vi opera;
– il Presidente della Regione, con la propria ordinanza n. 19 del 13 aprile u.s., nel prorogare l’efficacia delle disposizioni delle precedenti ordinanze sino al 3 maggio 2020, inserisce le spiagge, alla stregua dei parchi e dei giardini pubblici, tra i siti da chiudere e interdire all’accesso di persone;
– con la medesima ordinanza consente l’apertura domenicale di edicole e tabacchini mentre conferma, contrariamente alle disposizioni nazionali, “almeno fino al 26 aprile 2020” “le misure maggiormente restrittive di ulteriore chiusura delle attività di commercio di carta, cartone e articoli di cartoleria; di commercio al dettaglio di libri e di commercio al dettaglio di vestiti per bambini e neonati, nonché la riapertura al pubblico degli studi professionali.”;

considerato che:
– diverse regioni italiane, tra cui alcune tra quelle che presentano maggiori criticità rispetto al numero di contagi e decessi, stanno comunque ragionando sull’apertura della cosiddetta “fase 2” cioè quella fase in cui si possono allentare le maglie e consentire gradualmente a specifici settori produttivi la ripresa in sicurezza delle proprie attività;
– tra i settori maggiormente danneggiati e i cui danni economici si produrranno anche oltre le fasi di effettiva ripresa, risulta il settore turistico; la stagione turistica sarda, già solitamente ridotta ai soli mesi estivi, quest’anno sarà ulteriormente ridotta sia come estensione temporale sia come numero di presenze, che non potrà certamente confrontarsi con le stagioni precedenti;
– affinché i gestori degli stabilimenti balneari e gli operatori della nautica possano usufruire del pur ridotto periodo lavorativo che le restrizioni consentono, scongiurando chiusure definitive altrimenti inevitabili, occorre che al momento opportuno si trovino nelle condizioni di poter offrire il servizio migliore nel rispetto delle disposizioni sanitarie; ciò richiede tuttavia che le manutenzioni necessarie alle strutture e attrezzature debbano essere eseguite nel periodo antecedente l’apertura delle attività medesime che, trattandosi spesso di strutture amovibili, si trovano immagazzinate e necessitano degli interventi manutentivi anche in siti differenti dagli spazi affidati in concessione;
– alcune regioni, peraltro potenzialmente concorrenti relativamente al turismo balneare, e all’attività di rimessaggio delle grandi imbarcazioni, hanno già autorizzato con propri atti, nonostante i numeri del contagio sensibilmente superiori a quelli della Sardegna, l’esecuzione delle operazioni di manutenzione degli stabilimenti balneari e quelle propedeutiche alla consegna delle imbarcazioni da parte dei cantieri nautici,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione per conoscere e sapere:
– se vi siano, e quali eventualmente siano, le proposte della regione Sardegna relativamente alla cosiddetta “fase 2” per la graduale ripresa delle attività produttive, con riferimento in particolare ai settori della balneazione e della nautica da diporto che attendono segnali positivi rispetto alla possibilità di poter esercitare le loro attività nella prossima stagione estiva;
– se, con riferimento al settore turistico e nelle more della ripresa della stagione, non ritengano opportuno, quantomeno riguardo agli stabilimenti balneari e alle attività dei cantieri nautici e ad esse connesse, autorizzare da subito gli stessi alla realizzazione delle attività di manutenzione delle strutture e delle attrezzature, comprese quelle immagazzinate in siti differenti dagli spazi affidati in concessione, nel rispetto di tutte le disposizioni di sicurezza dei lavoratori;
– se non ritenga opportuno, nelle more della ripresa delle attività diportistiche, chiedere che il Governo autorizzi le movimentazioni verso la Sardegna delle imbarcazioni che debbono ricevere interventi di manutenzione nella nostra Isola.

Cagliari, 16 aprile 2020

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