RISOLUZIONE N. 3/XVI

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI LEGISLATURA

SESTA COMMISSIONE PERMANENTE
(Salute, politiche sociali, personale delle ASL, igiene veterinaria, attività sportive, alimentazione, emigrazione e immigrazione)

RISOLUZIONE N. 3

sulla necessità e urgenza di impartire indirizzi e adottare soluzioni organizzative, conformi alla volontà espressa dal Consiglio regionale e coerenti con la normativa, al fine di consentire lo scorrimento delle graduatorie concorsuali vigenti e in particolare di quelle dei concorsi per Operatori socio sanitari (OSS) approvate dal 1° gennaio 2010 al 31 dicembre 2013.

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La Sesta Commissione permanente del Consiglio regionale,

VISTI:
– l’articolo 8, comma 10, della legge regionale n. 48 del 28 dicembre 2018, che al fine di sopperire al fabbisogno di personale consentendo contestualmente il contenimento della spesa ed il maggior utilizzo delle graduatorie vigenti, ha prorogato fino al 31 dicembre 2019, e comunque entro i limiti stabiliti dalla vigente normativa in materia, l’efficacia delle graduatorie delle aziende sanitarie regionali (già precedentemente prorogate da precedenti disposizioni e) con scadenza al 31 dicembre 2018;
– l’articolo 1 comma 362 della legge di bilancio statale (legge 30 dicembre 2018, n.145) che ha introdotto periodi di validità differenti in funzione del periodo di approvazione delle graduatorie ed in particolare per quelle approvate dal 1° gennaio 2010 al 31 dicembre 2013, ne ha disposto la proroga fino 30 settembre 2019 e ne ha subordinato l’utilizzo alla partecipazione (da parte dei soggetti inseriti in graduatoria) ad un corso di formazione obbligatorio e al superamento di uno specifico colloquio teso a verificare la loro perdurante idoneità;

PRESO ATTO:
– della nota prot. 1714 del 23 gennaio 2019 con la quale l’Assessorato regionale dell’igiene, sanità e assistenza sociale ha fornito indirizzi operativi alle Aziende sanitarie in ordine alla validità e all’utilizzo delle graduatorie;
– della deliberazione del direttore generale n. 250 del 18 marzo 2019 con la quale, conformandosi ai predetti indirizzi dell’Assessorato, l’Ats ha approvato un “Regolamento per lo scorrimento di graduatorie concorsuali approvate dal 1° gennaio 2010 al 31 dicembre 2013 dall’ATS” che istituisce i corsi di aggiornamento per diverse figure professionali (21 tra dirigenza e comparto), ma esclude dalla programmazione alcuni profili professionali e tra questi proprio gli Operatori socio sanitari (OSS);

CONSTATATO che:
– la mancata istituzione dei corsi per gli OSS, di fatto, impedisce all’ATS di attingere dalle relative graduatorie concorsuali antecedenti al 31 dicembre 2013, sebbene le stesse siano pienamente valide ed efficaci fino al 30 settembre 2019;
– anche allorché le altre aziende sanitarie sarde (e da ultimo l’AOU di Sassari) hanno manifestato l’intenzione di utilizzare le graduatorie per OSS antecedenti al 2013 dell’ATS, sono sorti conflitti sull’individuazione dell’azienda competente all’organizzazione dei corsi;

SENTITI gli operatori socio sanitari esclusi, i quali nella seduta del 18 giugno u.s., hanno fortemente contestato la decisione di non prevedere il corso e dunque di non scorrere le graduatorie, ritenendola:
– discriminatoria in considerazione del trattamento deteriore riservato agli OSS rispetto ad altre figure professionali;
– irragionevole visto che molti di loro lavorano o hanno lavorato (con contratti a tempo determinato o forme contrattuali flessibili) nel sistema sanitario regionale ed hanno pertanto acquisito professionalità ed esperienza che andrebbero perse se si perseverasse nelle decisioni finora assunte;
– non coerente con i principi di economicità ed efficienza in considerazione della grave carenza di OSS nelle diverse aziende sanitarie della Sardegna e delle limitatissime risorse necessarie per finanziare i corsi (dei quali per altro sono disponibili a farsi integralmente carico gli stessi lavoratori);

CONSIDERATO che il Consiglio regionale, nel corso degli ultimi anni, ha adottato diversi provvedimenti normativi di proroga delle graduatorie finalizzati al superamento del precariato, e che dal suddetto impianto normativo si desume, in maniera inequivocabile, la volontà del legislatore regionale di realizzare “il maggior utilizzo delle graduatorie vigenti (articolo 8, comma 10, della legge regionale n. 48 del 2018) nonché quella di dare priorità alle graduatorie più vecchie, imponendo l’utilizzo delle graduatorie in vigore secondo l’ordine cronologico di approvazione (l’articolo 17, comma 16, della legge regionale n. 17 del 2006);

TENUTO CONTO della grave carenza di OSS nelle diverse aziende sanitarie sarde e della modica entità della spesa per l’eventuale finanziamento del corso di formazione obbligatorio;

RITENUTO che l’esclusione delle graduatorie relative agli anni 2010-2013 oltre che non coerente con le indicazioni fornite dal legislatore regionale rischi anche, alla luce del costo e dei tempi per l’esperimento di procedure concorsuali e per la formazione del nuovo personale e tenuto conto della delicatezza del settore sanitario, di ingenerare effetti negativi in termini di economicità ed efficienza dell’azione amministrativa,

IMPEGNA L’ASSESSORE REGIONALE DELL’IGIENE, SANITÀ E ASSISTENZA SOCIALE

– a valutare, nel più breve tempo possibile, l’opportunità di impartire indirizzi, conformi alla volontà espressa dal Consiglio regionale e coerenti con la normativa vigente, finalizzati a salvaguardare i 38 operatori socio sanitari inseriti nelle graduatorie approvate dal 1° gennaio 2010 al 31 dicembre 2013 che attualmente prestano servizio (a tempo determinato o con contratti di lavoro flessibile) presso le aziende sanitarie sarde e coloro che, pur non prestando più servizio, erano inseriti nelle predette graduatorie;
– a vigilare affinché le Aziende sanitarie si conformino, in maniera uniforme, ai predetti indirizzi e individuino le soluzioni organizzative più adeguate per coprire il fabbisogno delle strutture ospedaliere, procedendo allo scorrimento delle ulteriori graduatorie;
– a effettuare un monitoraggio relativo ai contratti di lavoro diversi da quelli a tempo indeterminato (compresi quelli di somministrazione) stipulati dalle aziende sanitarie sarde.

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La risoluzione è stata approvata all’unanimità nella seduta del 16 luglio 2019.

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