MOZIONE N. 1

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Mozione n. 1

PIZZUTO – CASULA – CANU sulla necessità urgente di aumentare lo stanziamento del Fondo regionale per il reddito di inclusione sociale – “Agiudu torrau”.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– la Regione opera attivamente affinché ogni nucleo familiare, unipersonale o pluripersonale, residente nel territorio isolano, superi la condizione di povertà e sia posto in condizione di accedere ai beni essenziali e di partecipare dignitosamente alla vita sociale, disponendo di un reddito sufficiente a garantire l’emancipazione, l’autonomia economica e il diritto alla felicità della vita;
– al fine di perseguire le suddette finalità, la Regione ha istituito con legge regionale 2 agosto 2016, n. 18, il Reddito di inclusione sociale (REIS), quale misura idonea a promuovere e finanziare azioni integrate di lotta alla povertà e per contrastare l’esclusione sociale determinata da assenza o carenza di reddito, con l’obiettivo di consentire l’accesso ai beni essenziali e la partecipazione dignitosa alla vita sociale;
– nel 2016 non esisteva ancora alcuna misura di sostegno nazionale al reddito per le famiglie in stato di necessità e il Reddito di Inclusione Sociale ha integrato la misura nazionale, prima SIA poi Rei, introdotta nel 2018;

CONSIDERATO che:
– Il decreto legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, all’art. 1, comma 1, ha istituito il reddito di cittadinanza (Rdc) e abrogato il Reddito di inclusione (REI);
– con le “Linee guida per il triennio 2021-2023 – Concernenti le modalità di attuazione del “Reddito di inclusione sociale” di cui alla L.R. n. 18/2016 e Misure per interventi di contrasto alla pandemia Covid-19” al fine di armonizzare i due strumenti, quello nazionale (Rdc) e quello regionale (REIS) si è disposto che il Rdc e il REIS sono incompatibili;
– lo stanziamento iniziale destinato all’attuazione del REIS come prima applicazione nell’anno 2019 – pari a euro 45.000.000,00 – è stato negli anni avvenire ridotto in maniera significativa per detta incompatibilità con il Reddito di cittadinanza, oltre che per finanziare la legge regionale 8 aprile 2020, n. 12 “Misure straordinarie urgenti a sostegno delle famiglie per fronteggiare l’emergenza economico-sociale derivante dalla pandemia SARS-CoV-2”;

PRESO ATTO che:
– il Reddito di cittadinanza – al quale si sono aggiunte nel 2020 altre misure di sostegno, per lo più una tantum– si è dimostrato uno strumento fondamentale per contenere il disagio economico di molte famiglie in un momento di estrema difficoltà come quello sperimentato durante la pandemia;

RICORDATO che:
– il Reddito di Cittadinanza è stato definitivamente cancellato dal primo gennaio 2024 e sostituito con l’Assegno di inclusione (AdI), al quale si aggiunge un Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl) destinato ai soggetti definiti occupabili;
– la sostituzione del Reddito di Cittadinanza con l’Assegno all’Inclusione, una misura categoriale rivolta esclusivamente alle famiglie con minori, anziani o disabili, e il Supporto per la formazione e il lavoro, per le altre famiglie, ha costituito una profonda e preoccupante novità rispetto al criterio di universalità selettiva che aveva caratterizzato le due precedenti misure nazionali di contrasto alla povertà, prima il REI e poi l’RdC;
l’Assegno di Inclusione ha una platea di percettori estremamente limitata: sono escluse famiglie che in passato avrebbero beneficiato del Reddito di Cittadinanza e inoltre coloro che teoricamente potrebbero avere accesso all’Assegno di Inclusione incontrano spesso ostacoli aggiuntivi che non sono direttamente correlati alla loro situazione di bisogno effettivo;

CONSIDERATO che queste restrizioni hanno escluso una parte significativa della popolazione da ogni forma di sostegno al reddito che, pur trovandosi in condizioni di bisogno economico, non soddisfando i criteri stabiliti per l’accesso all’Assegno di inclusione (AdI);

VISTO l’alto rischio di debolezza del nostro sistema di welfare poiché si è abbandonato il principio del reddito minimo (oggi vigente nella maggior parte dei paesi europei), il quale prevede che qualsiasi nucleo familiare che si trovi in condizione di povertà debba ricevere un sostegno minimo al reddito;

CONSIDERATO che è urgente favorire e promuovere il più ampio accesso al Reddito di inclusione sociale (REIS) ai nuclei familiari in condizione di disagio economico, quale misura idonea a promuovere e finanziare azioni integrate di lotta alla povertà e per contrastare l’esclusione sociale determinata da assenza o carenza di reddito;

impegna la Presidente della Regione e l’Assessore della regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale

ad aumentare lo stanziamento sul capitolo SC05.0680 – CdR 00.12.02.01 per adeguare il budget assegnato dalla Regione del Fondo regionale per il reddito di inclusione sociale – “Agiudu torrau” alle nuove esigenze dei cittadini e delle cittadine della Sardegna, affinché si superi la condizione di povertà e si creino le condizioni per accedere a tutti e tutte ai beni essenziali e di partecipazione dignitosa alla vita sociale, disponendo di un reddito sufficiente a garantire l’emancipazione, l’autonomia economica e il diritto alla felicità della vita.

Cagliari, 22 aprile 2024

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