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Resoconto della seduta n. 42 del 04/02/2020

XLII SEDUTA

Martedì 4 febbraio 2020

(POMERIDIANA)

Presidenza del Presidente Michele Pais

indi

del Vicepresidente Giovanni Antonio Satta

indi

del Presidente Michele Pais

La seduta è aperta alle ore 15 e 46.

MELE ANNALISA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta del 24 gennaio 2020 (38), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Salvatore Corrias, Valter Piscedda e Alessandro Solinas hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 4 febbraio 2020.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di mozione

PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.

MELE ANNALISA, Segretario. E' stata presentata la mozione numero 153.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Emanuele Cera. Ne ha facoltà.

CERA EMANUELE (FI). Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori prima di iniziare la discussione. Avrei l'esigenza di rappresentare l'urgenza di calendarizzare la composizione della Commissione di Inchiesta, che le è stata presentata il 2 ottobre del 2019 da 23 sottoscrittori, colleghi consiglieri regionali, in merito all'istituzione di una Commissione d'inchiesta sulla presenza dell'amianto in Sardegna, conseguenze e ripercussioni sulla salute dei lavoratori. Capisce bene che, insomma, la richiesta è datata 2 di ottobre, e quindi io mi permetto, Presidente, di sollecitarla.

PRESIDENTE. Onorevole Cera, sarà portata in discussione nella prossima seduta della Conferenza dei Capigruppo che ritengo si terrà domani stesso.

Discussione e non approvazione della mozione Agus - Zedda Massimo - Ganau - Cocco - Caddeo - Loi - Orrù - Piu - Satta Gian Franco - Stara - Comandini - Corrias - Deriu - Meloni - Lai - Piano - Piscedda sulla prossima scadenza del regime di continuità territoriale aerea, sull'impossibilità di prenotare biglietti aerei nei voli di linea in partenza dal 17 aprile 2020 nelle rotte soggette a oneri di servizio pubblico da e verso gli scali isolani e sugli obiettivi di legislatura in tema di trasporto aereo e diritto alla mobilità, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio regionale ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (142), abbinata all'interpellanza Meloni - Ganau - Comandini - Corrias - Deriu - Moriconi - Piano - Piscedda sulla necessità di porre in essere, da parte del Presidente della Regione e dell'Assessore regionale dei trasporti, ogni utile azione e iniziativa volta all'avvio e alla positiva conclusione del procedimento di gara per garantire la nuova continuità territoriale aerea tra la Sardegna e gli scali aeroportuali di Roma Fiumicino e Milano Linate, nonché a scongiurare l'abbandono dell'isola da parte della compagnia aerea Air Italy (62/A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione congiunta della mozione numero 142 e dell'interpellanza numero 62, inerenti la prossima scadenza del regime di continuità territoriale aerea.

Dichiaro aperta la discussione. Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, gentili Assessori, l'argomento in discussione oggi e complesso sia sul piano tecnico che sul piano politico, ed è un argomento vitale per la nostra Isola, l'argomento principale, forse, perché da questo dipendono tutti gli altri, senza questo, senza un'efficiente rete di trasporto aereo non ci può essere nella nostra Isola una qualità della vita paragonabile a quella dei territori continentali, e non è possibile senza questo avere uno sviluppo economico degno di questo nome. Un filosofo arabo scrisse: quando vivi in un'isola devi farti amico il mare; oggi lo stesso filosofo aggiungerebbe "e il cielo", perché per una Regione come la nostra le connessioni aeree sono la vita, e come tali vanno affrontate. Inizierei partendo da alcune considerazioni oggettive e incontestabili, in primo luogo il fatto che questa discussione stia avvenendo con grandissimo e colpevole ritardo, e mi sarebbe piaciuto poter dire, per il bene dei sardi, a tempo scaduto e a cose fatte. Invece, Assessore, purtroppo le cose non sono fatte, e nonostante il grave ritardo ci troviamo a discutere in quest'Aula con una situazione più che emergenziale. La partita non è finita, la preoccupazione di alcune settimane fa sta diventando angoscia. L'atteggiamento di quest'Aula non ha aiutato. Nei primi dieci mesi di questa legislatura il Consiglio ha trovato tempo per molte cose. Abbiamo avvallato referendum imposti dai livelli nazionali, abbiamo dato il nome a caserme, abbiamo approvato leggi subito impugnate dal Governo, ma non abbiamo mai discusso dei problemi della continuità territoriale aerea, e questo nonostante sia stata avanzata una richiesta a inizio legislatura da parte delle minoranze, mozioni numero 15 e 16, primi firmatari Giuseppe Meloni e Roberto Li Gioi, interpellanze numero 13, 62, 73 sugli stessi temi, e nonostante siano passate ben tre settimane dal 14 gennaio, data in cui è stata presentata questa mozione, in una situazione in cui è apparso palese a tutti il tentativo maldestro da parte della maggioranza di utilizzare tutti i mezzi possibili per rinviare questa discussione. Oggi siamo qui a discutere questo tema, su cui sono accesi ormai i riflettori di tutta la classe dirigente, e non solo, della nostra Sardegna, per volontà non della maggioranza e della necessità, quindi, di trasferire all'opinione pubblica sarda quanto è di loro conoscenza, ma perché la minoranza ha usato una potestà del Regolamento per forzare un ordine del giorno e inserire una mozione firmata da oltre un quarto dei Consiglieri regionali. In pratica, Presidente, il metodo seguito su questa vicenda è diametralmente opposto a quello da lei celebrato nella giornata di ieri e che ha portato il Consiglio giustamente ad approvare all'unanimità la mozione sul caro carburanti. Non si ottengono risultati affrontando i grandi temi a porte chiuse a Villa Devoto.

È poi oggettivo e incontestabile il fatto che la discussione stia avvenendo in un momento di grandissima emergenza e da questa emergenza sia ovviamente condizionata. Non siamo semplicemente in riserva, abbiamo finito la benzina! Da più di un mese non è possibile prenotare un biglietto aereo per Roma-Fiumicino e Milano-Linate oltre la data del 16 aprile. Il tema della continuità avrebbe meritato una discussione attenta e approfondita, a palla ferma, comparativa tra modelli diversi, capace di approfondire ciò che è stato fatto negli ultimi vent'anni, capace di fare il punto sullo sviluppo del trasporto low cost, che ovviamente non esisteva vent'anni fa, e analizzando l'impatto sulla nostra economia. La faremo questa discussione forse, non ora, perché ora il tema è l'emergenza. Oggi il nostro sguardo anche per verificare le responsabilità a monte e fare in modo che quanto sta avvenendo non recapiti in futuro è all'emergenza perché è più importante usare la giornata di oggi per rispondere a chi fuori da questo palazzo necessita di date e tempi certi e non ne può più di un valzer di dichiarazioni non ufficiali, spesso contraddittorie, a cui purtroppo avete delegato l'informazione. È palpabile una preoccupazione diffusa e crescente tra le cittadine e i cittadini della nostra Isola, ben riportata dalla stampa durante tutto il mese di gennaio. Un grido d'allarme diffuso tra tutti quelli che necessitano di raggiungere Roma o Milano per curarsi, per trovare un figlio, un genitore o un fratello, per chi viaggia per lavoro, magari necessita di un volo internazionale e deve far scalo per Roma-Fiumicino, l'hub più importante del nostro Paese, o per dare un concorso, un esame universitario, una abilitazione. Una preoccupazione diffusa tra i settori produttivi della nostra isola, grandi e piccoli, tra gli agenti di viaggio, che non possono vendere pacchetti turistici internazionali perché senza una data di partenza certa non è possibile fare un biglietto, per chi deve organizzare una trasferta sportiva e dovrebbe prendere più di venti biglietti magari e sa di non poterlo fare a ridosso della data e i campionati ad aprile e a maggio sono ancora in corso; tra i piccoli imprenditori, quelli che hanno creduto in una prospettiva turistica della nostra isola dodici mesi all'anno, tra chi si era inventato una professione con l'autoimpiego e con la prospettiva di creare nuovi posti di lavoro; tra i grandi gruppi alberghieri, tra i tour operator, tra chi sa che un segno più e un segno meno nel numero delle presenze poi ha un tornaconto diretto in termini di posti di lavoro creati o persi, imprenditori che ogni giorno fanno i conti con potenziali clienti che non potendo prenotare un volo per la nostra isola ci rinunciano e prenotano altrove, durante un mese di gennaio in cui la Sardegna è stata più irraggiungibile dell'isola che non c'è di Peter Pan. Milioni di euro di danni.

C'è una parola magica con cui tutti si riempiono la bocca, si tratta della "destagionalizzazione". Io tremo ogni volta che la sento perché di solito prelude un contenuto e un concetto che non c'entra niente con la destagionalizzazione e a volte vuol dire tutt'altro. A parole siamo tutti d'accordo, però qui siamo a poche settimane dall'inizio della stagione spalla per eccellenza, la primavera. In questi anni i privati hanno fatto tanti investimenti proprio per consolidare l'offerta turistica sarda nella stagione primaverile, hanno adeguato le strutture, hanno creato nuove attività per rendere la Sardegna, l'offerta turistica sarda, fatta sì di mare e di sole, ma anche di trekking, di archeologia, di osservazione naturalistica, e penso agli sforzi fatti anche dagli enti pubblici. Sono stati finanziati negli ultimi anni lavori pubblici ingenti anche con quello scopo. È aumentato il finanziamento di eventi grandi e piccoli, pensiamo ai percorsi religiosi, pensiamo all'America's Cup, che tra poco meno di tre mesi vedrà, a poche centinaia di metri da questo palazzo, sfidarsi i principali equipaggi velistici del mondo. Ebbene, rischiamo di buttare tutto questo al macero. Rischiamo di sprecare tutto. Quella che doveva essere la stagione della svolta rischia di essere il più grande boomerang che questa Regione ricordi.

Il nostro sistema turistico si sta reggendo sulle connessioni low cost, fortunatamente aumentate al massimo storico durante gli ultimi tre anni, ma in un sistema pensato per essere complementare con la continuità territoriale le low cost non possono bastare, perché il sistema non prevede frequenze e connessioni con i due principali aeroporti italiani, Linate e Fiumicino.

Siamo già alla conta dei danni. Una parte dei potenziali turisti prenota le vacanze estive e primaverili subito dopo le ferie natalizie, erano previsti nei mesi di aprile, maggio e giugno decine di piccoli e grandi eventi congressuali che ovviamente sono stati destinati altrove, e poi abbiamo il tema dei ponti. La Pasqua cade poco prima della deadline, il 25 aprile è una data strategica per il turismo interno italiano, il primo maggio è uno dei banchi di prova a livello internazionale. I nostri potenziali visitatori andranno alle Baleari, in Grecia, in Croazia, i congressi li hanno spostati in Puglia, li hanno spostati nelle strutture alberghiere dei laghi del Nord Italia, i turisti per i loro short break sceglieranno di vedere i trulli e non la Sagra di Sant'Efisio o i nuraghi. Questa è la situazione, inconfutabile e grave. Non la segnaliamo noi, la segnala tutto il mondo produttivo sardo. Davanti a tutto questo la reazione della Giunta non è stata adeguata al bisogno proveniente dal di fuori di questi palazzi. Ho paura che alcuni di noi stiano considerando il proprio ruolo alla stregua di una partita personale. Non è così. Non è così perché tutte le nostre azioni hanno una ripercussione diretta con chi c'è fuori, non siamo noi il centro del sistema, noi dobbiamo metterci a disposizione di un'isola in difficoltà per permettere a quest'isola di uscire dalla difficoltà, e non aiuta semplificare, rendere semplici, cose che semplici non sono. Non cadremo mai nella trappola della semplificazione che racconta di un mondo in cui tutti i problemi sono facilmente risolvibili, dal prezzo del latte alla governance degli enti locali, alle politiche sanitarie con reparti da potenziare e da riaprire, ovviamente con particolare attenzione, ognuno nel proprio territorio, sino alla tariffa unica. Tutto facile e tutto fatto male, perché facile non è. Un metodo che sta massacrando il nostro Paese e a cui non ci iscriviamo anche se magari può essere utile dal punto di vista elettorale. Il tema della continuità territoriale aerea, Assessore, è in realtà estremamente complesso, così come lo è il tema dei regolamenti comunitari. La nostra Regione è abitata dallo 0,3 per cento degli abitanti dell'Europa e sto considerando l'Europa a 27, da 500 milioni di abitanti, eravamo 570 milioni sino a qualche settimana fa. I Sardi non hanno un motivo per contare di fronte a quei regolamenti in maniera diversa rispetto agli altri europei, siano essi marchigiani, bretoni, galiziani o bavaresi.

Pensare questo è una pia illusione, così come è un alibi dare la colpa ai regolamenti dei propri insuccessi, tutti conoscevano i regolamenti e il loro contenuto, tutti eravamo a conoscenza dell'inderogabilità di alcuni principi, tutti sapevamo che a fronte della disponibilità da parte della Commissione di consentire ai residenti di viaggiare a tariffe di vantaggio, vi era l'esplicito diniego a garantire lo stesso trattamento ai non residenti, tanto lo stesso trattamento quanto ogni tipo di tetto, tant'è che purtroppo nel bando presentato nell'ultima legislatura, anche una proposta ragionevole come un tetto pari a tre volte il costo pagato dai residenti, era stata considerata dalla Commissione come inadeguata. E allora Assessore, perché sino al 9 gennaio lei ha continuato a insistere su una battaglia persa? Perché ci sono sue interviste in cui lei il 9 gennaio parla ancora di tariffa unica quando questo era impossibile, essere pochi poi non è per forza un danno, ci sono minoranze che in Europa si fanno forti della loro specialità e riescono a costruire il loro progresso anche in maniera compatibile con le norme, ma sono minoranze che marciano unite. Siamo allo 0,3 per cento e perché siamo andati a Bruxelles, contenti e orgogliosi di rappresentarne solo una parte? Noi eravamo disponibili ad approvare un ordine del giorno unitario per poter andare a Roma e a Bruxelles e poter portare le istanze di un'intera regione, non solo della maggioranza di Governo, perché così si fa e così abbiamo fatto ieri. Io mi chiedo: perché questa opportunità ci è stata preclusa? Perché si è voluto chiudere le porte al confronto e gestire in solitudine una partita così complessa? Chiudo. La mozione è estremamente tecnica, quindi ci saranno i colleghi che interverranno dopo di me sugli stessi temi, la complessità su un tema come questo era evidente, non è solo Legata ai regolamenti comunitari, è Legata anche a un settore che ormai è quello più globalizzato al mondo, il trasporto aereo è un settore estremamente globalizzato, compagnie aeree che hanno una compagine azionaria divisa tra finanza araba, finanza europea, finanza statunitense, finanza russa e che non possono avere a cuore le nostre lacrime. Però sia i funzionari della Commissione europea, sia i titolari degli uffici Legali e di comunicazione di queste grandi compagnie sono molto attenti ai nostri comportamenti. E' importante per comunità piccole come la nostra rappresentarsi bene a Bruxelles, non sbagliare un colpo, evitare magari anche a mezzo stampa di rilasciare dichiarazioni che possono essere fraintese, perché la serietà paga, pensare di poter sedersi a un tavolo a Bruxelles e trattare da persone serie e poi rilasciare sulla stampa locale alcune dichiarazioni, non depone a favore della trattativa.

Quindi sarebbe utile se alcune discussioni restassero all'interno dei luoghi istituzionali, si chiudessero attraverso atti consiliari unanimi e corali e si evitasse il gioco del rialzo, perché quando si è lo 0,3 per cento di uno Stato enorme, forse è meglio giocare la carta della serietà e rivolgere lo sguardo a chi sta fuori piuttosto che continuare una polemica politica che ancora adesso vedo riportata nelle pagine di giornali on line e che mi crea grande dispiacere perché so gli effetti che potrebbero avere alcune dichiarazioni su chi in queste ore deve decidere.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per illustrare l'interpellanza numero 62.

MELONI GIUSEPPE (PD). Dirò due parole sull'interpellanza riservandomi poi di intervenire nella discussione generale della mozione. Dirò due parole perché questa interpellanza è datata 3 ottobre 2019 e invece la stiamo discutendo oggi a diversi mesi di distanza, e non è un caso che questa interpellanza sia datata 3 ottobre 2019. La storia fino all'11 aprile la conosciamo tutti o meglio dovremmo conoscerla tutti perché da molti interventi che ho sentito in difesa delle posizioni della Giunta in queste settimane, in questi mesi, mi pare di capire che, ma oggi lo vedremo, spero di sbagliare, che la storia non la conoscono tutti, la storia che precede l'11 aprile del 2019, ossia la data nella quale il ministro Toninelli su richiesta della Regione Sardegna guidata dal presidente Solinas, ha decretato la proroga dell'attuale continuità territoriale e della precedente su Cagliari e Alghero e non anche su Olbia perché Olbia aveva una situazione diversa e ci torneremo. Il 3 di ottobre noi chiedevamo semplicemente una cosa, non si aveva alcuna notizia ufficiale in quest'Aula, ma io direi in questo palazzo, perché almeno la Commissione competente avrebbe dovuto conoscere qualcosa come sempre è stato fatto, non c'erano alcune notizie ufficiali su quale era la situazione rispetto al nuovo bando di continuità territoriale che vi eravate impegnati a predisporre dal giorno dopo nel quale avevate concordato la revoca dei precedenti bandi, quelli che vi aveva lasciato in eredità la precedente amministrazione, quindi dal giorno dopo di quella revoca vi eravate impegnati a lavorare subito sul nuovo bando.

Non c'è stata traccia alcuna di questo lavoro e tirando un termine iniziale che era quello del 16 di ottobre del 2019, i sei mesi di pubblicazione presso la Gazzetta ufficiale dell'Unione europea del nuovo bando, noi volevamo avere notizia di questo bando. Quando è stato pubblicato il precedente, 8 ottobre del 2018, in Commissione il parere è stato espresso a luglio del 2018 e la Giunta regionale si è pronunciata definitivamente recependo questo parere che prevedeva peraltro delle raccomandazioni, si è pronunciata l'8 di agosto, 8 settembre, 8 ottobre, noi al 3 ottobre invece del 2019 non avevamo nessuna notizia se non chiacchierate vostre con i mass media su questo tema, sulla flotta sarda, su presunti accordi con la Corsica, di tutto tranne che di continuità territoriale e di nuovo bando fino ad arrivare al momento in cui vi siete trovati costretti a doverne parlare perché c'è il problema della proroga e c'è un problema, come ha detto bene il collega Agus e come abbiamo detto bene in tutti questi mesi, c'è il problema di una stagione per esempio che sta rischiando di saltare, una stagione turistica. Ecco, ci interessava sapere con questa interpellanza cosa stavate facendo e ci interessava sapere come intendevate agire rispetto alla situazione dell'aeroporto di Olbia, perché lì c'è un trattamento diverso che avete in qualche maniera deciso con la revoca parziale dei vecchi bandi e lì funziona la nuova continuità. Ecco, nel caso in cui Air Italy o Alitalia dovessero decidere di proseguire o meglio non dovessero decidere di proseguire senza le compensazioni, cosa pensate di fare rispetto a quell'aeroporto? Perché il problema vero è che rischiamo oggi di perdere… in quel momento noi eravamo preoccupati per esempio che si potesse perdere la continuità territoriale su Olbia, oggi rischiamo invece, a seguito della vostra inerzia, di perderla su tutta la Sardegna, e paradossalmente di poterla mantenere a Olbia con i bandi Pigliaru-Careddu, nel caso in cui accettassero le compagnie senza compensazioni. Ecco, cosa volete fare, ditecelo anche ora, fuori tempo massimo, cosa volete fare, noi siamo a disposizione per poter dare il nostro contributo, ma vogliamo sapere cosa volete fare.

Io, poi, avrò cura, nel corso dell'illustrazione della mozione, di farli vedere, anche Assessore se lei non lo sapesse, ma anche ai colleghi che si lamentano perché noi interveniamo per protestare per il fatto che non se ne discuta. Andate a vedervi i lavori dalla scorsa legislatura rispetto ai passaggi che ci sono stati in Commissione trasporti dei bandi. Io non capisco perché si parli di un bando che sarebbe stato anche discusso col Ministro, addirittura si parrebbe, usiamo il condizionale perché non sappiamo altro, che il Ministro stesso abbia curato l'invio a Bruxelles, non capisco perché nel caso, e questo avviene il 27 novembre 2019, e lei il 9 gennaio ancora parla di tariffa unica, quando il bando spedito era un'altra roba.

Ecco, ci volete spiegare assessore?

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Franco Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Presidente, membri della Giunta, colleghe e colleghi Consiglieri, come tutti noi ben sappiamo la condizione geografica della Sardegna impedisce i classici collegamenti stradali o rotabili nazionali, tanto con le altre regioni d'Italia, quanto in maniera altrettanto importante, e nonostante questo venga spesso trascurato, con le proprie isole minori. E' per tali ragioni che il sistema dei trasporti dovrebbe essere prima di tutto pensato, e quindi successivamente organizzato, nella maniera più ottimale possibile. E' per tali motivi che, riguardando l'universalità dei cittadini, dovrebbe essere altrettanto inclusivo, purtroppo invece assistiamo con sgomento alle politiche a dir poco confusionarie di questa maggioranza. Dall'avvio della legislatura abbiamo sentito tanti proclami, ma a oggi nessuna iniziativa concreta, anzi in un rimbalzare di responsabilità nessuno ha ben compreso cosa è stato fatto, o cosa si intende fare per il futuro della Sardegna e per il futuro dei sardi. E' chiaro con l'evidenza dei fatti che o non si comprende bene l'importanza sull'argomento, oppure cosa altrettanto possibile non vi siano le capacità per poter risolvere le diverse problematiche che sono sul tavolo. Abbiamo risentito parlare di flotta sarda, francamente viene difficile pensare che i vecchi fallimenti non abbiano insegnato nulla a quest'Aula. Su questo tema bisogna ricordare che lo Stato ha già una compagnia di bandiera e che si chiama Alitalia e che perde sistematicamente ogni anno circa 300 milioni di euro. Stiamo già finanziando una compagnia, allora cerchiamo di sfruttarla, per ottenere delle agevolazioni per i voli in continuità territoriale. Dal mese di aprile scorso è vigente uno schema di continuità territoriale aerea provvisoria e differenziato tra i vari scali isolani, la cui scadenza è prevista appunto per il 16 aprile del 2020, a partire dal giorno successivo, cioè dal 17 aprile, per qualsiasi utente è impossibile prendere un volo per le rotte coperte in continuità territoriale. Ad oggi, ad esempio, è impossibile prenotare un volo da Roma ad Alghero dal 17 aprile. Una situazione a dir poco critica, che sta arrecando danni enormi all'isola, anche in ragione del fatto che già dai primi giorni dell'anno in corso le compagnie aeree low cost operanti nelle rotte verso Milano-Bergamo, o Roma-Ciampino, stanno attuando politiche speculative sui costi dei biglietti aerei da e per la Sardegna. Con la stagione estiva alle porte che dà ossigeno al sistema turistico regionale, con le svariate esigenze Legate ai trasporti aerei per ragioni personali o di lavoro, le strutture ricettive e le strutture alberghiere in generale lamentano un calo di presenza di circa l'80 per cento nello stesso periodo ad oggi. Registrare una condizione del genere appare incomprensibile oltreché allarmante. Siamo in proroga dal 2013, gli ultimi 2 bandi sono stati cassati dall'Unione europea per diversi motivi, tra cui la previsione di una tariffa unica indifferenziata, nessun vettore europeo ha mai partecipato ai nostri bandi. Esiste uno schema più semplice da applicare che supera la tariffa unica, i bandi comunitari già cassati dall'Unione europea? Io penso di sì.

Nessun bando da pubblicare, nessun problema di esaurimento posti, salvo il pericolo comune a tutti i viaggiatori di un imbarco ricercato all'ultimo momento ed è risultato al completo. Nessuna destinazione territoriale, visto che i collegamenti in continuità non riguardano solo quelli su Roma o Milano, ma l'intero territorio nazionale. Nessuna deroga al principio di libero mercato, ma allo stesso tempo tutela della cittadinanza residente. Solo uno sconto immediato su una tariffa già applicata, rimborsare il 70-75 per cento della tariffa aerea con la copertura e l'apertura a tutte le compagnie aeree, potrà richiedere il relativo rimborso alla Regione. Su questo modello che viene già applicato, viene applicato in Spagna, l'Unione europea non potrebbe mai avere nulla da obiettare, in quanto si configura come aiuto sociale e non come aiuto di Stato sull'operatore economico privato. Un modello che risulta equilibrato, egualitario, non genera effetti distorsivi della concorrenza, come invece avviene in Sardegna aiuti pubblici in favore di alcuni operatori. Nell'accordo col Governo nazionale sulla vertenza delle entrate non siete stati neanche capaci di chiedere una giusta compensazione finanziaria dello Stato alla riduzione dei disagi in continuità territoriale derivanti dalla nostra insularità, così come avviene per la Regione Sicilia con la legge 208 del 2016.

Se il buongiorno si vede dal mattino chissà cosa ci riserverà il prossimo futuro. Purtroppo duole ricordare come sulla continuità territoriale già in passato avete dato prova di saper compiere disastri epici. Nel 2011 e 2012 ricordiamo che la nostra Regione, da voi guidata, senza valutarne compiutamente la sostenibilità finanziaria, e la compatibilità con la normativa comunitaria, non si era limitata a subentrare allo Stato nel finanziamento delle linee di trasporto pubblico locale marittimo in continuità gestita dalla società SAREMAR, ma aveva assegnato ad essa nuovi compiti. Oggi la Comunità europea ci chiede indietro 10 milioni e 824 mila euro più interessi. Quando si parla di continuità territoriale l'obiettivo dovrebbe essere quello di garantire a tutti il diritto alla mobilità, per fare questo però bisognerebbe innanzitutto avere una certa sensibilità sul tema e sulle persone.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Presidente, 4 aprile 2019, 4 febbraio 2020, ci sono voluti 303 giorni per avere la possibilità di parlare di continuità territoriale aerea in questo Consiglio, 303 giorni di inconcepibile silenzio, inframmezzato da dichiarazioni a mezzo stampa contraddittorie, con cambi di registro repentini, senza una rotta da seguire, giocando pericolosamente sul diritto alla mobilità dei sardi, di quelli che non vi hanno votato, ma anche di quelli che, bontà loro, si sono fatti abbindolare dalle sparate megagalattiche del Capitan felpato. Sin dal primo giorno di legislatura ho richiamato la vostra attenzione su quella che è la priorità delle priorità per la nostra Isola, orgogliosamente Isola ma vergognosamente isolata; assieme agli altri consiglieri ho ricevuto rassicurazioni verbali senza alcun riscontro pratico, mentre i mesi passavano invano. Superato il baratro dei mancati collegamenti estivi, con una soluzione apparsa da subito azzardata e dalle conseguenze molto pericolose, mi riferisco in particolare al regime senza compensazioni in vigore nelle tratte da e per Olbia, venduta nell'emergenza come meravigliosa, vi siete crogiolarsi in una incosciente inerzia, distratti dall'unico lavoro che state portando avanti in maniera certosina: l'assegnazione delle centinaia di poltrone promesse in campagna elettorale. Un atteggiamento inconcepibile, assurdo e catastrofico; inventando responsabilità del Governo, quello giallorosso ovviamente, a cui avete attribuito competenze inesistenti, è risaputo infatti che il compito di redigere il bando della continuità territoriale aerea spetta alla Regione e non al Governo, a cui compete soltanto il successivo decreto ministeriale; Governo che sino a ieri, a quanto raccontano le cronache, non ho mai ricevuto uno straccio di proposta di nuovo bando.

Raccontare le favole è gratis, per voi, ma di certo non per gli operatori turistico alberghieri che ad oggi hanno già perso svariate centinaia di migliaia di euro, nell'impossibilità di acquistare i biglietti aerei da e per l'Isola a partire dal 16 aprile. Il settore del turismo congressuale, per fare soltanto un esempio, è stato quasi completamente spazzato via dalla vostra conclamata incapacità, resa ancora più palese dal voler insistere cocciutamente sulla tariffa unica, già bocciata per ben due volte dalla Commissione europea, ma tant'è, alla vostra incoscienza non c'è limite. Costretti a virare su un piano B, avete proposto, questo ci dicono i giornali, una soluzione ingarbugliata, che prevede per i non residenti la mannaia del libero mercato, con la reale possibilità che i prezzi, soprattutto nei mesi estivi, salgano alle stelle, tagliando fuori la Sardegna dai circuiti internazionali, un rischio non certo peregrino considerando che mete quali Croazia, Turchia e Nordafrica sono raggiungibili con tariffe appetibilissime.

Avete fatto un disastro, il disastro perfetto, perché anche se per incanto, oggi, dopo l'incontro di ieri, annunciato pomposamente come appuntamento decisivo e rivelatosi al contrario una videoconferenza interlocutoria, l'Unione europea dovesse dire sì, il bando dovrà essere pubblicato per sei mesi prima di entrare in vigore. Lo sapevate benissimo sin dal 4 aprile scorso, per questo parlo di incoscienza imperdonabile, foriera di danni finanziari incalcolabili per la nostra economia di cui siete gli unici responsabili. Siete come quello studente che ozia tutto l'anno e la notte prima dell'esame pensa di recuperare il tempo perduto, e si presenta davanti al professore sperando che gli venga fatta l'unica domanda a cui sa rispondere. I sardi lo devono sapere, non è ammissibile che la verità venga nascosta da una continua stomachevole narrazione, e l'unica domanda che quello studente ozioso spera di sentirsi fare riguarda l'ennesima proroga, un salvataggio sulla linea di porta per evitare un sanguinoso autogol, ma anche quella proroga appare difficile da ottenere, soprattutto a Olbia dove, grazie a voi, vige la continuità senza compensazione e dovevo opera AirItaly che sta mostrando evidenti volontà di abbandono dello scalo gallurese; volontà di cui siete complici, con la vostra dolosa inerzia che in 10 mesi non ha prodotto il benché minimo contatto con il management della compagnia, gettando nella disperazione 600 famiglie che vivono sull'orlo del licenziamento, ma anche a Cagliari e Alghero non si sta certo tranquilli, con l'Alitalia, in amministrazione straordinaria, i cui i Commissari non possono obbligatoriamente dire sì a rotte non profittevoli.

Avete messo i sardi in un vicolo cieco, senza mai accettare il confronto; il 16 aprile è dietro l'angolo, la catastrofe è dietro l'angolo: che Dio ce la mandi buona e che i sardi capiscono finalmente in che mani si sono messi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Mi scusi Presidente, mi scusi ma stavo verificando un'informazione che può essere utile e che mi è stata suggerita dal collega Meloni. Siccome non ho fatto in tempo a verificarla mi rivolgo direttamente all'Assessore. Lei è stato nominato nella prima parte della Giunta - non ho memoria su questo, mi scusi - cioè nel momento in cui il presidente Solinas si è insediato? No, nella seconda parte, allora questo mi consente di fare una premessa. Premetto che in una situazione differente avrei oggettivamente rivolto la prua contro l'Assessore, ma se non condividiamo nulla dal punto di vista politico però so valutare e fare i distinguo: l'Assessore, al netto della presenza adesso dell'Assessore alla sanità, che non ha sicuramente attinenza con la questione Legata ai trasporti, e dell'Assessore alla cultura, che sì ha attinenza nel senso che in assenza di voli qualche turista in meno visiterà i tanti nuraghi presenti, ma diciamo non hanno responsabilità, il fatto che il Presidente della Regione abbia per mesi tardato nella individuazione dell'Assessore ai trasporti, e oggi averlo lasciato in solitudine (cosa che è alquanto vergognosa, devo dire la verità, come se il problema dei trasporti fosse semplicemente in capo all'Assessore e non all'intera Giunta e al suo Presidente in particolar modo) ma aver lasciato l'Assessorato ai trasporti scoperto dà ad intendere, è così disse il Presidente della Regione, che il tema dei trasporti era di tale rilevanza per la Regione Sardegna che lui, dopo affiancato dall'Assessore, si sarebbe subito preoccupato e occupato, tenendo quella deLega, su un tema che riteneva, anche per il lavoro svolto in precedenza in qualche precedente esperienza di Governo come Assessore ai trasporti della Regione Sardegna, parlo ovviamente del presidente Solinas, da assessore ai trasporti della Regione Sardegna si sarebbe direttamente occupato della vicenda, e nel programma di governo del presidente Solinas, che non penso abbia stilato l'Assessore ai trasporti, era presente la questione della tariffa unica. Ora, chi inserisce in un programma di governo questo aspetto do per scontato, avendo svolto il ruolo di senatore della Repubblica, che abbia interloquito ai livelli coi quali si deve interloquire, per avere un'intuizione in relazione a nuove regole che potrebbero definire il sistema del trasporto in continuità, tanto da aver approfondito la materia e interloquito ragion per cui inserisce un sistema innovativo perché già consapevole che quel sistema tra qualche mese diventerà operativo. Abbiamo visto come il trasferimento di quel programma ai dirigenti e alla Giunta abbia determinato invece un drammatica situazione nel corso di questi mesi: è passato quasi un anno e si è discusso di tutto, è stato direttamente il presidente Solinas a parlare di flotta sarda nei cieli, e che cos'altro abbiamo osservato? Un continuo attacco alle regole dell'Unione europea, oltre che allo Stato. Intanto a livello nazionale fino a pochi mesi fa c'era un Governo esattamente governato da colui che ha indicato e ha contribuito all'elezione del presidente Solinas, quindi, come dire, almeno per una porzione consistente degli anni di Governo precedenti non si può attribuire sicuramente la responsabilità se non a se stessi. L'altro elemento è quello dell'Europa: chi ha scritto queste regole a livello europeo? Le ha scritte una mano mancina, la sinistra? Cioè, l'Europa è stata governata negli anni in cui si scrivevano questa norme da sinistra? E invece è stata una mano destra a scrivere queste regole, che sono né più né meno, come diceva stamattina il collega Piu in occasione del dibattito su un altro tema, figlie dei ragionamenti per cui, dagli anni Novanta in poi, il mercato si regola da solo, guai a mettere regole. La globalizzazione genererà occasioni di sviluppo per tutti, non è che ce lo siamo dimenticati: erano opinioni e idee di sinistra queste? L'eliminazione degli Stati perché il mercato si sarebbe autoregolamentato e avrebbe determinato benefici per tutti. Erano le idee neoliberiste che hanno drammaticamente distrutto un pezzo di economia, anche capitalista, a favore della finanza, dell'intrapresa economica con investimenti pubblici, guai che qualcuno non faccia intrapresa economica però beneficiando di grossi investimenti pubblici su ciò che un tempo veniva gestito dal pubblico e sistematicamente meno Stato, meno regole il mercato si regola da solo, il libero mercato, il capitalismo portano né più né meno ai dazi, questo stiamo osservando in questo momento. Differente invece a quel che è stato proposto in quell'epoca per arginare questi danni, ma veniamo alle questioni da voi proposte e vado a concludere visto il breve tempo. C'è stata una richiesta da parte dell'Europa di scrivere il bando, la bozza in sintonia con le regole europee siete andati nella direzione totalmente inversa tanto che siamo al 4 di febbraio ancora non si ha una risposta sul bando che solo l'altro giorno avete discusso in occasione della riunione col Presidente della Regione… ho chiuso insomma sistematicamente ve la prendete con l'Europa e col Governo la verità è che bastava lavorare da subito, il Presidente della Regione si fosse messo a lavorare da subito su questo tipo di continuità accettata dall'Europa noi avremmo risolto il problema e lo ribadisco, come ho detto prima, le regole europee così come sono state scritte non è che siano esattamente la Bibbia o le tavole della legge che non possono essere modificate né vedono in me un profondo sostenitore. Insomma avete immaginato e sognato un modello di sistema di trasporto e avete invece trasformato questo sogno in un incubo, avete raccontato un sistema che avrebbe fatto pagare meno ai sardi tutti i voli disponibili, ho chiuso Presidente, siete invece riusciti a creare un danno economico incalcolabile all'economia turistica e a tutto il settore dell'intrapresa economica in Sardegna. Il Presidente e la Giunta compone un gruppo ristretto di persone, i sardi sono tanti. Parafrasando Churchill siete riusciti in un'intrapresa incredibile: mai così pochi fecero tanti danni a danno di così tanti.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Emanuele Cera. Ne ha facoltà.

CERA EMANUELE (FI). Grazie Presidente, onorevoli colleghi, signori della Giunta, l'ho detto e lo ribadisco, l'impressione che ho, sempre crescente, è che il dibattito mediatico che si è sviluppato sull'argomento sembra orientato prevalentemente più a scaricare le responsabilità e ad esaltare individualismi che a individuare soluzioni concrete. Le preoccupazioni sono le vostre ma sono anche le nostre, le severe critiche che sono state mosse al Presidente e all'Assessore per aver bloccato i bandi vengono evidenziate ma si omette accuratamente di raccontare un altro fatto. Già nel 2018 è stata la Giunta precedente a revocare il suo stesso progetto perché l'Europa fece delle osservazioni, ricordate? Erano già state assegnate le rotte di Alghero e di Olbia mentre la gara per Cagliari era andata deserta, poi hanno revocato tutto. Questa è la situazione che ha trovato l'attuale Esecutivo e la sospensione dei bandi decisa dall'Assessore ha motivazioni non lontane da quelle dell'Amministrazione precedente nel 2018; la Commissione europea ha imposto un blocco, da qui è partita la ricerca di una soluzione praticabile in concreto. Il muro dinanzi al quale ci troviamo è lo stesso, solo che questa volta non è stata nascosta la verità. Di fronte a questa presa di posizione ottusa degli euroburocrati è evidente che occorra far fronte comune e richiamare Bruxelles al rispetto dei suoi stessi regolamenti. Sì questa volta è l'Italia che lo deve fare! Ricordo che tra i presupposti della continuità aerea l'articolo 16 del Regolamento comunitario 1008/2008 tiene conto per esempio della possibilità di ricorrere ad altre modalità di trasporto e delle idoneità di quest'ultime a soddisfare il concreto fabbisogno di trasporto, in particolare nel caso in cui i servizi ferroviari esistenti servano la rotta prevista con un tempo di percorrenza inferiore a 3 ore e con frequenze sufficienti, coincidenze e orari adeguati. È possibile dalla Sardegna raggiungere con il treno Roma o Milano? Un'altra condizione è che le rotte individuate siano essenziali per lo sviluppo economico sociale della Regione. Ci possono essere dubbi che per un'isola questa condizione sussista in maniera inequivocabile; questi sono i punti sui quali insistere nella trattativa con Bruxelles, occorre farlo assieme e permettetemi di dire con coerenza spogliandoci dalle posizioni politiche e dai colori di rappresentanza. Non si può assumere una posizione in Consiglio regionale per poi votare in maniera opposta alla Camera dei deputati, discutiamo di continuità territoriale a pochi giorni dal voto contrario da parte del Movimento 5 Stelle e del PD all'ordine del giorno proposto dal deputato sardo Cappellacci alla Camera dei deputati. Si trattava di una proposta molto semplice in cui si diceva: ad aprile scade la continuità territoriale, impegniamo il Governo a far partire quella nuova, nel frattempo si adottino tutti gli atti necessari a garantire comunque i voli. Si può dire di no? Loro ci sono riusciti e il fatto che dicono no ad un semplice ordine del giorno conferma l'indisponibilità e l'incapacità di adottare atti ben più impegnativi. Si sono arrampicati sugli specchi dicendo che si parlava del decreto salva Alitalia. La priorità per il Governo è sempre quella di salvare Alitalia, Tirrenia o altro per noi invece è quella di garantire collegamenti efficienti per la Sardegna. Ma non posso sfuggire dalla responsabilità perché c'è un punto inequivocabile il procedimento inizia e finisce con un decreto del Ministro se questo decreto non arriva è evidente il 17 aprile non si vola. Per farci ascoltare dall'Europa è indispensabile il sostegno del Governo nazionale, ecco perché se confermiamo la volontà della maggioranza in Consiglio regionale di voler ottenere una continuità territoriale al rialzo per la Sardegna non al ribasso chiariamo identico coraggio e volontà politica alle forze che oggi rappresentano la maggioranza parlamentare a Roma. Inneschiamo una positiva competizione a chi fa di più anziché proseguire un ozioso gioco del palleggio delle responsabilità. Gli obiettivi sono chiari e riguardano tutti i Sardi: rilanciare la continuità aerea per Roma e Milano con tariffa unica o comunque per un sistema che garantisca il diritto alla mobilità per i sardi e che sia lo stesso un vero ponte che renda più raggiungibile la nostra isola e consenta alle imprese sarde di rivolgersi ad un mercato senza barriere e non ristretto alla cerchia dei residenti. Ripristinare con gli stessi criteri la continuità territoriale 2 per le rotte minori Bologna, Verona, Napoli, Torino. Cari colleghi, non dividiamoci su questi importanti temi, lasciamo alle nostre spalle il passato e lavoriamo per cogliere tutte assieme un obiettivo che dia finalmente dignità e renda giustizia al popolo sardo.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, nel sottoscrivere convintamente quanto enunciato dai miei compagni di gruppo e nel rimarcare le perplessità dell'onorevole Agus e sottoscriverle, dispiace che su uno dei temi cardine per la Sardegna il presidente Solinas e lei, Assessore, che oggi è stato lasciato quasi solo nei banchi della Giunta, non abbiate sentito l'esigenza di coinvolgere fin da subito il Consiglio nonostante le innumerevoli sollecitazioni arrivate non solo dalla nostra parte. Sono certa che l'interesse di ognuno di noi sia quello di immaginare e costruire seppur con visioni diverse una Sardegna dove la vita sia migliore, dove raggiungere i centri della penisola e del continente non sia un'impresa eccezionale e dove il diritto alla mobilità aerea, ma anche marittima, per noi che ci viviamo tutto l'anno sia garantito. Ma sono anche certa che desideriamo tutti un'isola che possa migliorarsi e continuare a crescere, dove un modello di economia sostenibile sia il centro di ragionamenti e di tutte le politiche di settore, compresa quella del turismo, un turismo non aggressivo, ma rispettoso e qualificante, ma sono anche abbastanza convinta che tutti noi desideriamo anche una Sardegna capace di trasportare nuove forme di economia intelligente e innovativa, e che possa generare nuove forme di lavoro capaci di sconfiggere finalmente quel ritardo nello sviluppo di cui ancora soffriamo rispetto ad altri territori europei e nazionali. Non vorrei mai ricredermi sull'interesse di ognuno di noi di lavorare per una Sardegna di questo tipo e sulla volontà di portare avanti politiche nel solo interesse dei sardi, anche se devo ammettere che ultimamente mi è sorto qualche dubbio in merito. Per superare il divario è necessario cambiare il modo di approcciarsi alle criticità, è importante costruire un'idea chiara e precisa della Sardegna che vogliamo e abbandonare l'idea che siamo sfortunati perché un'isola povera è lontana da tutto e da tutti. La Sardegna è un'isola bellissima e noi abbiamo la fortuna di viverci e la responsabilità di lavorare perché la nostra terra diventi il territorio in cui tutti vorrebbero vivere e lavorare. Questo dipende da ciò che facciamo, non c'è nessuno da attaccare e colpevolizzare, bisogna guardare avanti con fiducia e coraggio. Oggi, chi ha la responsabilità e la possibilità di cambiare le cose siete voi e non serve a niente continuare a scaricare le responsabilità su terzi, caro onorevole Cera. Penso che, se politicamente e strategicamente il nostro territorio viene governato bene, la nostra condizione di insularità può diventare un vantaggio competitivo. In tutto questo per noi il diritto alla mobilità è un diritto ad uscire dalla nostra isola, un diritto ad essere connessi, mentre per chi arriva da fuori è un diritto all'accessibilità. L'Europa riconosce il diritto alla mobilità degli abitanti delle isole e soprattutto delle isole in ritardo di sviluppo, come oggi la Sardegna, però è stata sempre molto chiara sulla continuità territoriale aerea. Mi sembra assurdo ripercorrere gli errori del passato proponendo strade impercorribili piuttosto che far valere i nostri reali bisogni e diritti. Se chi oggi ha la responsabilità di governare si preoccupa di disfare per partito preso ciò che è stato fatto in passato per dimostrare che lui è più bravo o forse più furbo, si rischia di peggiorare la situazione e trovarsi laddove ci si trova oggi con un'incertezza di fondo sulla proroga e un'assenza di informazioni in merito ai contenuti che la Giunta in solitario sta proponendo nei vari tavoli nazionali ed europei. Se avessimo affrontato per tempo con onestà intellettuale da parte di tutti la questione e si fosse coinvolto il Consiglio regionale tutto in merito a uno dei temi più importanti per la nostra isola, oggi forse l'Esecutivo avrebbe il supporto di una posizione unitaria di tutte le forze politiche e di tutti i cittadini al fine di affrontare in maniera compatta il nostro diritto alla mobilità. Ci dobbiamo porre il problema di perché continuiamo ad affrontare sempre le stesse difficoltà, insistere nel non distinguere tra residenti e non residenti a mio avviso è un errore. Abbiamo capito da tempo che forse il diritto alla mobilità dei sardi non può essere portato avanti chiedendo una tariffa unica perché questo modello viene costantemente bocciato, chiunque lo proponga. Io non credo che bisogna insistere su questo fatto, per noi non significa soltanto collegarci con Roma e Milano, significa anche un diritto alla mobilità in orari consoni e in tempi decenti per raggiungere l'intera penisola. È vero, come è stato espresso, che dobbiamo garantire a chiunque di arrivare in Sardegna, ma non per forza ad un prezzo politico. Il diritto all'accessibilità e il diritto alla mobilità sono due cose totalmente diverse e in maniera diversa le dobbiamo affrontare. Dobbiamo competere non regalando i biglietti, ma offrendo servizi di qualità, formando il personale che lavora nel settore del turismo valorizzando le nostre specialità e unicità, e incentivando le nostre eccellenze. Concludo, facendo riferimento al fatto che noi dobbiamo cercare di portare avanti quelle che sono le nostre peculiarità, penso all'"Autunno in Barbagia", alla Sartiglia, a Sant'Efisio, a queste che sono le caratteristiche per noi importanti, e provare ad offrire dei pacchetti concreti e dei pacchetti turistici da offrire anche in quelle che sono le stagioni diverse, e non regalare i biglietti e provare a pensare a questo tipo di politica.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Antonio Piu. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Io faccio parte della Commissione trasporti, una Commissione che dovrebbe parlare di continuità territoriale, o meglio, che avrebbe dovuto parlare di continuità territoriale negli ultimi dodici mesi. Nelle sedute di Commissione questo non è mai avvenuto, e non do responsabilità all'Assessore che, seppur ne riconosca l'onestà intellettuale e anche l'impegno nel dare risposte, nell'esercitare il ruolo che sicuramente è molto impegnativo, io credo che qua chi è stato esautorato dal proprio ruolo sia il Consiglio regionale stesso, perché quando non si discute di un problema così importante e dibattuto in campagna elettorale, perché poi le campagne elettorali si vincono anche cavalcando tutta una serie di problemi che la nostra Regione ha avuto, e voi siete stati i numeri uno, perché sulla continuità territoriale si è scritto, riscritto, si è fatta una campagna elettorale dura, perché Alghero, è capitato anche nel periodo in cui ad Alghero purtroppo Ryanair era andata via, e quindi tutte queste percentuali bulgare nel 2019, come ha detto Solinas il primo aprile 2019, io pensavo che fosse serio e invece alla fine era uno scherzo, proprio perché lo ha detto il primo aprile su "Sardinia Post", la proposta della nuova continuità territoriale era basata su una tariffa unica, non solo sugli scali di Roma e Milano, ma sugli scali anche di Torino, Napoli, e così via. Io mi chiedo, a distanza di un anno, se oggi si va a prenotare un biglietto e non lo si ha, la responsabilità veramente è del Governo nazionale? Perché se la responsabilità non viene da quest'Aula, non viene da una maggioranza, non viene dalla Giunta, io non so realmente neanche perché si debba discutere a questo punto di questo argomento, cioè là fuori, fuori da quest'Aula ci sono tantissimi interessi, non solo per finalità turistiche, ma interessi anche di impresa che basano la loro struttura, il loro fatturato sul collegamento verso il continente. Allora, se a distanza di un anno questo Consiglio regionale non è riuscito a discutere di continuità territoriale o a discutere anche del fatto che la continuità territoriale possa essere modificata, perché non necessariamente il modello che abbiamo portato avanti sino ad oggi è un modello che può essere quello per il futuro. Allora, libero mercato, abbiamo tre aeroporti, ognuno ragiona per sé, non c'è un sistema aeroportuale, un sistema di proposta Sardegna che vada avanti unitaria, Alghero ragiona come Alghero, Olbia ragiona per Olbia, Cagliari ragiona per il suo aeroporto, si cercano delle rotte fuori dall'Italia per vendere un prodotto che è quello singolo di casa o del territorio di turno, e non abbiamo e non avete un'idea generale di Sardegna, non avete un'idea generale di sviluppo, non abbiamo un'idea generale di continuità territoriale, perché in dodici mesi in questa Commissione in Consiglio regionale non se ne è discusso, e sfido chiunque dai tavoli della maggioranza a dirmi il contrario, portando avanti quelle che sono state le riunioni che abbiamo fatto in questi ultimi dodici mesi, zero, e questo lo dico a chi poi ascolterà l'intervento fuori. Ecco tutta l'ansia nel risolvere un problema così annoso per il popolo sardo, ansia non ne avete e non ne avete avuto, ed è troppo semplice scaricare le colpe su un Assessore regionale, io non lo faccio, anzi, lei è quello che per me ha meno colpe di tutti qua dentro, si immagini.

Per finire. Continuità territoriale aerea, continuità territoriale marittima, stessa identica cosa, non possiamo scegliere dove si viaggia meglio, dobbiamo scegliere una compagnia perché con quella compagnia spendiamo meno. Basta anche con questo concetto dell'economicamente più vantaggioso, vogliamo dire e dare dignità a chi viaggia quotidianamente con gli aerei e con le navi di viaggiare con vettori che siano vettori che soddisfano anche da un punto di vista di comfort e di dignità il passeggero? Questo ragionamento non lo avete mai fatto e continuate a non farlo non farlo, pretendiamo un libero mercato su aeroporti che al massimo possono ospitare due compagnie aeree, quindi non c'è una concorrenza vera negli aeroporti sardi a differenza di quanto possa avvenire negli aeroporti di Roma e di Milano. Quindi finiamola di far credere o di sognare che la concorrenza possa abbassare i prezzi, perché non è così, perché gli aeroporti che abbiamo in Sardegna possono ospitare al massimo un numero di atterraggi che sicuramente rispetto ad altri aeroporti è molto, molto basso, quindi non è vero che si deve basare il ragionamento solo ed esclusivamente su una concorrenza. Quindi quanti soldi e quanti milioni di euro sul tavolo la Regione Sardegna è disposta a mettere rispetto alle Baleari, rispetto alla Corsica, che spendono molto, molti più soldi per cercare di creare e di abbassare le tariffe per i residenti? Parlateci di questo, apriamo una discussione in Consiglio regionale che non veda come protagonisti quelli dell'opposizione. A me piacerebbe sentire il Presidente della Commissione, e non è una sfida, credetemi, è solo ed esclusivamente la voglia di poter far capire quelle che possono essere le soluzioni, le possibilità, e quelle che sono le idee invece di una maggioranza per far uscire il popolo sardo da un isolamento, che non è dovuto l'insularità, perché siamo Isola da sempre, anche prima dell'invenzione degli aerei, non è un problema che si basa sul nostro stato di essere un'Isola, ma da chi quest'Isola la governa, quindi io credo che dopo dodici mesi di Governo non solo i Consiglieri di opposizione, ma tutto il popolo sardo si meritino perlomeno una piccola visione di continuità territoriale, diversa da tutte quelle proposte bocciate dall'Unione europea. Grazie.

PRESIDENTE. É iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Grazie, Presidente. Ho pensato spesso a come iniziare questo intervento questa sera, su un tema che è così importante e dirimente per i sardi, ed è indispensabile per il futuro dell'economia della Sardegna. La verità è che mi son trovato di fronte a una discussione estremamente imbarazzante, imbarazzante perché intanto la solitudine dell'Assessore era già stato fatto con l'Assessore Murgia, e chi siede nei banchi di questo Consiglio se lo ricorda, con il Presidente Solinas che si presenta solo ed esclusivamente quando il proconsole lombardo prova a portare all'interno di quest'Aula discussioni che nulla c'entrano con l'interesse dei sardi, e che sono state anche bocciate dalla Corte costituzionale, così come la richiesta sul referendum. È imbarazzante perché la discussione dei Consiglieri di maggioranza fino a questo momento si è basata solo ed esclusivamente su un tentativo di trovare dei responsabili nella precedente Amministrazione regionale; nessuno ad ora, fino a questo momento, ha parlato della proposta che la Giunta ha portato all'attenzione della Commissione europea. Ma lo dico io perché non lo fate, senza arrampicarvi sugli specchi, non lo fate perché non la conoscete neanche voi, non siete in grado oggi, come non lo siamo noi, di discutere della proposta che la Giunta regionale ha fatto sulla continuità territoriale, perché le decisioni sono state assunte in maniera solitaria al di fuori di quest'Aula e portate, in maniera estremamente confusa, all'attenzione della Commissione europea. Avete provato a giustificare la scellerata decisione del presidente Solinas, non è responsabilità dell'Assessore Todde, in questo caso, di revocare il bando già pubblicato sulla continuità territoriale, ci avete provato, ma basterebbe pubblicare gli atti, pubblicare gli atti in cui l'Unione europea faceva solo alcuni rilievi su quel bando. Avete deciso di aprire la stagione della vostra autonomia nel vostro Governo decidendo di abdicare ai diritti dei Sardi, decidendo di provare a offrire una soluzione al ribasso alle esigenze invece che erano sicuramente più impellenti. Quindi ci troviamo davanti al vostro fallimento, ed è inutile che si continui a discutere del fatto: avete responsabilità, non avete responsabilità. Chi è intervenuto poco fa ha detto in quante occasioni la Quarta Commissione è stata convocata nella scorsa legislatura per discutere di continuità territoriale, e se qualcuno fosse stato più attento dell'attuale maggioranza avrebbe già avuto le risposte sulla tariffa unica che siete andati a propinare per tutta la campagna elettorale. Sulla lunga scia della campagna elettorale avete continuato a propinare questa colossale situazione di impraticabilità, avete provato nel corso dei mesi a correggere il tiro, avete provato a proporre soluzioni strampalate che abbiamo letto solo ed esclusivamente sui giornali, la flotta aerea sarda, la grande soluzione per quest'Isola, e poi ci dite magari da dove andate a reperire le somme. Avete provato a raccontare ai sardi una situazione che solo voi avete fatto in testa, anzi, probabilmente neanche voi avevate in testa. E in questo caso mi dispiace constatare, Presidente, che il ruolo del Consiglio regionale è stato totalmente ridotto all'osso, questo Consiglio regionale, le Commissioni, non si sono mai riunite sul tema, e oggi ci provate a dire che la responsabilità è di qualcun altro; no! Assumetevela, assumetevela tutta per il disastro che avete combinato! Dal 17 aprile non si può più viaggiare in continuità territoriale… e mi fa piacere che sia entrato l'Assessore Chessa, pensavo stesse montando le tende a Bruxelles… questo sentiamo! Questo sentiamo dai vostri articoli di giornale, non c'è stata una discussione seria sul tema, e mi dispiace che in Commissione insularità continuiamo a confrontarci, continuiamo a confrontarci su un'ipotesi, un'ipotesi che è anche seria, ma se si continua solo ed esclusivamente a discutere delle rivendicazioni sulle risorse invece che provare a cambiare le regole, provare ad incidere e provare a proporre proposte serie e comprensibili, invece vi trincerate nei vostri articoli di giornale, quasi Come non stesse succedendo niente fuori da quest'Aula. Ma, tranquilli, tutti hanno visto il disastro che state combinando, non è la stagione del cambiamento, ha ragione l'onorevole Zedda quando dice che vi siete preoccupati di discutere dei viaggi sull'aerospazio, quasi come se si fosse sardisti su Marte perché non state comprendendo realmente le esigenze che hanno i sardi, non state comprendendo realmente l'importanza di una discussione che da un punto di vista economico è dirimente per il futuro dei sardi e della Sardegna. Abbiate il coraggio, e da questo punto di vista ci siamo, di tornare in quest'Aula e di discutere…

PRESIDENTE. Concluda.

LAI EUGENIO (LEU). … ci vedrete al vostro fianco, ma abbiate la convinzione delle vostre idee e delle vostre scelte, portatele qui dentro e saremo insieme a voi, all'Unione europea, al Governo, a rivendicare i diritti dei Sardi. Questo fino ad oggi non l'avete fatto, e di sicuro la responsabilità non è dell'opposizione.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giovanni Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIOVANNI (PSd'Az). Grazie, Presidente. Allora, dopo questa carrellata di fucilieri del Centrosinistra vorrei cercare un po' di essere obiettivo perché, sapete, in politica l'obiettività è un requisito che spesso ci manca. Un anno fa, fino al 15 di gennaio del 2015, non si potevano prenotare voli in continuità sulle rotte, così come adesso; o sbaglio? L'unica differenza è che noi siamo in ritardo perché un anno, fa il 15 gennaio, vennero aperte le buste, però fino al 15 gennaio nessuno poteva prenotare voli di continuità territoriale su quelle linee. Poi dobbiamo capire, onorevole, carissimo collega, Roberto Li Gioi, perché AirItaly su Olbia ha avuto questa débâcle? Perché a quel bando di gara AirItaly ha perso, ha perso la gara, l'ha vinta Alitalia, e rendendosi conto di aver sbagliato qualche giorno prima che venisse aggiudicato definitivamente quel bando AirItaly ha chiesto di poter partecipare senza gli oneri di compensazione promessi dalla Regione Sardegna, automaticamente diventa titolare delle rotte da e per Olbia, al trentesimo giorno, quindi l'ultimo giorno utile per poter far sì che quella continuità territoriale su Olbia fosse assegnata definitivamente a Air Italy che lo faceva gratis, anche Alitalia ha detto: "La faccio anch'io" e abbiamo avuto due compagnie che a costo zero si sono offerte di portare avanti quella continuità territoriale, quindi gratis. Nel momento in cui il presidente Solinas, e ne aveva diritto, perché politicamente non condivideva quel bando di gara, perché pensava che ci potesse essere un bando diverso, e un bando diverso noi, in ritardo questo può darsi sì, ma l'abbiamo presentato, noi lo conosciamo, non spetta a me dirlo perché qua c'è in Aula l'Assessore e a grandi linee credo che ne parlerà lui. Su una cosa posso essere d'accordo con voi, cari colleghi: probabilmente in Commissione bisognava parlarne. Io non faccio parte di quella Commissione, però in Commissione le audizioni degli Assessori le abbiamo fatte, le abbiamo fatte sull'urbanistica, le abbiamo fatte su tutti i temi principali, quelli che scottano, e questo era più scottante degli altri e probabilmente quello è un errore, perché in politica, se siamo obiettivi, dobbiamo anche saper ammettere i nostri errori.

Qua, signori, come Assessore regionale ai trasporti nei primi tre anni della Giunta Pigliaru avevamo un luminare dei trasporti, che si chiama Massimo Deiana, che era stato nominato consulente… fammi finire… ancora sto dicendo… sulla carta luminare, era stato nominato consulente dell'Assessore ai trasporti della Giunta Cappellacci, o sbaglio? Successivamente è stato nominato Assessore perché tutti unanimemente dicevano che questa persona era una sorta di luminare dei trasporti, la persona più capace nel settore dei trasporti. Quella persona più capace, caro Massimo Zedda, nel settore dei trasporti in Sardegna non è riuscita né a intaccare la continuità territoriale marittima, né a intaccare e a dare una svolta alla continuità territoriale aerea! Questo dobbiamo dirlo! Ma perché non l'ha fatto? Non è nascondersi dietro a un dito, è dire la verità! I rapporti con Bruxelles noi non li gestiamo! Noi andiamo a parlare con Bruxelles attraverso l'Italia! Noi dobbiamo fare la voce grossa con l'Italia se vogliamo avere qualcosa di diverso. Avete capito? Quindi io capisco la voglia di sparare a zero su chi oggi rappresenta questa maggioranza, e probabilmente qualche errore è stato fatto. Si va a parlare a Bruxelles con la rappresentanza dello Stato italiano, accompagnati, poi che sia un discorso di capacità più o meno queste sono cose opinabili. Questa è la situazione che noi ci troviamo a gestire. Di tutto questo, io dico, oggi siamo al giorno zero, oggi stiamo aspettando che questa continuità venga… e poi, signori miei, io mi sento preso per i fondelli a parlare di continuità territoriale. Quando parlo di quella marittima e faccio una mozione, e nella mozione, mentre scrivo, dico: "Avremo il problema che a luglio, dopo luglio, se andiamo ad agosto a prenotare, non viaggeremo più in continuità territoriale"; poi vado a guardare quello che è successo l'anno precedente, nel 2018, perché chi ci dava la continuità territoriale ci offriva i biglietti più cari di chi lo faceva senza oneri di compensazione, perché la Moby e la Tirrenia costavano più cari della Gruppo Grimaldi, non è una barzelletta, andateveli a guardare i biglietti, lo sapete anche voi, quindi probabilmente siamo tutti colpevoli. O vogliamo parlare di quello che è successo in questi in questi tre anni e mezzo? Siamo tutti colpevoli, certo, perché quando nel 2016 fanno una direttiva europea e nessuno la recepisce siamo tutti colpevoli, prima chi c'era prima e chi c'era oggi, anche chi stava in minoranza. In questo anno e mezzo, in questi sette mesi c'è anche il Gruppo 5 Stelle, nessuno ne ha parlato dell'aumento del carburante e del relativo aumento dei costi dei prezzi, quindi facciamoci un esame di coscienza. Siamo al giorno zero, ben venga la proposta del collega Eugenio Lai che dice che vuole collaborare. Ecco, io sono pronto ad accogliere questa collaborazione, andiamo tutti avanti a parlare e a vedere un attimino di trovare questa situazione. Anche con gli aerei, signori, mi sento preso in giro, perché io il 3 di dicembre son dovuto andare a Torino, non è che ho fatto una prenotazione di quelle da 50 giorni prima, dovevo partire il venerdì, ho prenotato il lunedì, sono andato e tornato da Torino con 40 euro; se avessi usato la continuità territoriale andare a Milano mi costava 160 euro, a quello dovevamo aggiungere altri 90 euro di oneri di compensazione, quindi quel biglietto costa 250 euro, anzi quasi 300 euro. Questa è la realtà. Dobbiamo prendere il toro per le corna e risolvere la situazione, e il toro troviamo a Roma. È Roma che ci deve sistemare perché lo Stato membro di cui parlano i trattati, il trattato di Lisbona o tutti i trattati che oggi caratterizzano questa nostra scommessa di continuità territoriale, un trattato pieno di contraddizioni, perché laddove nell'articolo 90 mi parla di coesione sociale, di aiuti alle zone depresse, noi siamo tornati in Obiettivo 1 perché siamo una zona svantaggiata, o me lo sto inventando io? Poi subito si affretta a dire che quelle zone che sono svantaggiate, le zone insulari, non possono essere comunque aiutate con aiuti di Stato, quindi dovremmo avere un attimino di riguardo in più da parte dello Stato italiano, così come la Francia dovrebbe fare per la Corsica, la Spagna con le Baleari. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie Presidente. Collega Satta, lei dice che apprezza le parole dell'onorevole Lai nella parte in cui dichiara la disponibilità a dare un contributo, ma questo è quello che stiamo cercando di fare dal 4 di aprile, credeteci. Noi stiamo cercando di dare il nostro contributo, anche sulla base dell'esperienza fatta, in parte positiva, in parte negativa. Vorremmo discuterne in in quest'aula, in questo palazzo, nel Consiglio, così un po' come stiamo iniziando a fare oggi, anche se il problema… l'altra volta, quando è stato rinviato il Consiglio e abbiamo occupato i banchi della Giunta, a microfoni spenti qualche collega della maggioranza diceva: "Ma cosa andiamo a discutere quando non si sa cosa dice Bruxelles". No, il problema è che non possiamo discutere perché non sappiamo qual è la proposta alla Regione. Ecco qual è il vero problema e il vero dramma! Noi riteniamo, io ritengo che sia stato commesso un errore, lei non era ancora Assessore, quando si decise di prendere per buone due parole che ha scritto in particolare la Commissione europea dei trasporti perché ha ricevuto un ricorso di Ryanair, fino a quel momento andava più o meno tutto bene e poi su un bando precedente ha fatto dei rilievi; questi rilievi sono sostanzialmente che, dice, un livello tariffario massimo per i residenti va bene, va meno bene per i non residenti, quindi tariffa unica non va bene, ma qua non c'era neanche un problema di tariffa unica perché era differenziata. I criteri estensivi sulla flessibilità e sulla rimborsabilità dei biglietti, l'obbligo di riservare due posti per motivi medici possono essere considerati sproporzionati, diceva la Commissione europea, quindi noi non abbiamo diritto ad avere due posti riservati, uno la mattina e uno la sera, per questioni mediche per chi si deve spostare dalla Sardegna verso la penisola, fino a quando permane il problema della mobilità passiva sanitaria. Ecco, il problema è stato quello di cogliere l'occasione per questi rilievi della Commissione europea e fare cosa? Revocare tutto. Cioè non cercare, come eravamo propensi anche a sostenere, una battaglia, anche davanti eventualmente ai tribunali europei per difendere il nostro diritto sacrosanto, che non sarebbe stato necessariamente la tariffa unica, ma almeno differenziata con i tetti, come ci hanno scritto loro l'11 novembre del 2017! Come ci hanno scritto loro parlando di Cagliari! Ce lo hanno scritto loro, ci ha dato l'esempio, la Commissione europea, rispetto al fatto che ad esempio un prezzo doppio potrebbe essere applicato nei mesi invernali e un prezzo triplo nei quattro mesi estivi. L'hanno scritto loro! E abbiamo fatto un bando. Cosa fa Solinas? Perché l'ha fatto lui, in quel momento non aveva neanche una Giunta. Dice: "No, revochiamo perché noi vogliamo la tariffa unica". Ma lì in quel momento stai prestando acquiescenza a quello che dicono loro e la tariffa unica non potrai mai averla. Guardate che ci sono note di stampa in merito. 27 marzo: "Vogliamo la tariffa unica", "Tariffa unica per residenti e turisti". Ecco, lo sbaglio di prestare acquiescenza ai rilievi fatti, che non andavano bene al 90 per cento i rilievi eventualmente, ma avremmo potuto ritoccare quel bando, adesso prestare acquiescenza e quindi dire "è così" non poteva che portare a quello che è successo oggi: un bando al ribasso quello che proponete voi. Lo vorremmo discutere, vorremmo parlarne. Noi saremmo anche propensi magari a valutare un modello come quello delle Baleari eventualmente, ma discutiamo, vediamo com'è! Certo, c'è un problema, adesso è assente l'assessore Chessa, nelle Baleari esiste un sistema Baleari, così come le Canarie. In Sardegna il sistema Sardegna non esiste, abbiamo provato a farlo con la DMO ed è una delle prime cose che avete praticamente cancellato. Ecco forse gli errori gravi si commettono proprio in questa Regione: ogni cinque anni cambia l'Amministrazione regionale e si decide di cancellare tutto quello che ha fatto la precedente semplicemente perché come nel vostro caso si è fatta una campagna elettorale dove per esempio sui trasporti si è portata avanti la battaglia sulla tariffa unica e quindi non sarebbe andata bene la nostra proposta perché non conteneva anche la tariffa unica.

Quindi avete dovuto in qualche maniera mantenere subito quella promessa, ecco questo è un errore grave, fatto, che ci porta ad oggi, oggi noi vorremmo poter discutere per dare il nostro contributo perché vogliamo risolvere questo pantano nel quale ci siamo infilati e collega Satta, quel problema delle prenotazioni di un anno fa era solo per 15 giorni perché Air Italy non stava accettando, non era per prima e per dopo, le assicuro di no, le assicuro di no che non era per prima e per dopo perché la proroga era stata assicurata, la proroga c'era ed era fino all'entrata in vigore dei nuovi bandi. Quindi io credo che oggi da questa discussione, mi dispiace che è assente il Presidente che comunque conosce meglio di tutti probabilmente la situazione e non ce l'ha fatta conoscere e per questo abbiamo fatto l'accesso agli atti, io credo che la discussione di oggi possa iniziare a portare qualche piccolo risultato, ma risultati non ce ne possono essere nel breve periodo se non c'è una proposta da poter conoscere e discutere perché la Commissione europea è stata ferma, è sempre stata ferma sul fatto che può portare avanti delle proposte che siano compatibili con le sue posizioni. Posizioni che cambiano e che noi un anno fa, voi un anno fa avete fatto in modo che potessero cambiare al ribasso per l'interesse della Sardegna e dei sardi. Credo che sia un grave errore, sia stato un grave errore, se siamo ancora in tempo dobbiamo porvi rimedio.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Io credo che la questione dei trasporti marittimi e aerei è sempre un tema che riscalda molto gli animi e vede in qualche modo diversi interessi che si confrontano, gli interessi delle imprese, gli interessi dei singoli cittadini, gli interessi degli operatori economici, quindi io comprendo molto, signori Assessori della Giunta, che su questo tema ci sia molta enfasi, ci si può anche dividere, io credo che non sia un problema dividersi su un tema così importante, ci siano anche visioni differenti, è naturale, ci sono sempre state anche nel passato. Lo stesso Presidente della Giunta Solinas quando era Assessore dei trasporti, credo che al di là di non essere un luminare abbia avuto le sue grandi responsabilità su una scelta ideologica di pensare il tema dei trasporti. Io quindi credo che questo sia un qualcosa di normale in politica, quello che i miei colleghi e noi in questi mesi abbiamo cercato di far capire, intendere alla Giunta, all'Assessore e al Presidente è che c'è una responsabilità ben chiara, lo diceva benissimo prima il collega Meloni che è quella che, colleghi, noi abbiamo assegnato le rotte in continuità territoriale, non è che siamo all'anno zero, noi la gara l'abbiamo fatta, abbiamo assegnato le rotte in continuità territoriale ad Alitalia, ad Air Italy è stata assegnata senza compensazione, quindi c'è stata una conclusione effettiva di un bando di gara.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SATTA GIOVANNI ANTONIO

(Segue COMANDINI GIAMPIETRO) Cosa è successo? Qual è il fatto politico, la responsabilità politica tutta in vostro capo che in qualche modo vi siete assunti dopo la segnalazione delle gare? Che è quella di aver revocato il bando, di non aver dato la possibilità ai sardi di poter usufruire di una continuità territoriale sulle rotte di Milano e Roma revocando il bando con una semplice comunicazione della Commissione europea che poteva benissimo essere ripresa e difesa in sede di Commissione europea.

Questo è quello che noi riteniamo sia un fatto grave su cui voi dovete assumere tutte le responsabilità, così come, cari colleghi, sulla continuità territoriale non si può nascondere ed evitare di non coinvolgere gli organismi preposti di questo Consiglio che sono le Commissioni, che è l'Aula, perché poi il risultato finale è questo, la solitudine, la grande solitudine a cui l'Assessore, il Presidente, voi maggioranza che vi state arrampicando sugli specchi per difendere una proposta che ancora nessuno conosce, perché noi stiamo oggi discutendo sulle mozioni e le interpellanze presentate dal centrosinistra, tutta la discussione sulla continuità territoriale si è protratta sulla stampa sulle dichiarazioni e nessun documento ufficiale presentato a livello di Commissione europea. Quindi è una discussione ancora fumosa, tra le nuvole, così come dichiara anche un quotidiano regionale. Ma cosa può essere successo? Io me lo sono chiesto, mi sono chiesto, caro Assessore, cosa può essere successo in questa ricerca di solitudine, di non coinvolgere gli organismi del Consiglio regionale, in questa ricerca in qualche modo di revocare l'assegnazione già avvenuta delle tratte assegnate ad Alitalia su Roma e Milano per gli aeroporti di Alghero e di Cagliari. Può essere avvenuta quella che io ritengo che è una domanda che noi ci siamo fatti e ci siamo fatti non solo come consiglieri regionali di opposizione, ma se la sono fatta anche tutti gli operatori economici, gli alberghi, tutti quelli che in qualche modo vedono a rischio la stagione turistica prossima ventura. Probabilmente voi ci avete voluto e ci volete far vivere quello che avete definito il turismo esperienziale, questa nuova formula di vedere il turismo, quel turismo che uno deve vivere l'esperienza senza ancora frequentare il luogo in cui vuole andare a fare il turista. Ecco, io credo che in tutta questa vicenda della continuità editoriale ci sia l'applicazione del vostro turismo esperienziale. Voi in Sardegna non dovete venire, quindi vi togliamo gli aerei, tanto vi dovete fidare di quello che vedete sui siti, quello che vi hanno raccontato. Ecco, voi ci state in qualche modo come Sardi condizionando in questo turismo esperienziale, vivere un'esperienza prima della vacanza.

Allora caro Assessore, cari Assessori della Giunta, io credo che noi di turismo esperienziale non ne vogliamo sapere nulla, noi non vogliamo sapere nulla di turismo esperienziale, noi vogliamo un turismo vero, vogliamo una certezza, che si possano prendere gli aerei e ai sardi venga data una continuità territoriale, così come non ci fidiamo delle vostre proposte in qualche modo che vanno sempre sulle nuvole e che quindi anche una flotta endogena, leggo testualmente, una flotta endogena sarda che dovrebbe in qualche modo dare un comparto aeronautico alla Sardegna con aerei che vengono realizzati a Lula, a Lula perché c'è scritto, vengono realizzati a Lula, credo che sia un'altra di quelle perle di come in qualche modo voi pensate di dare risposte concrete a un tema fondamentale come quello della Sardegna. Allora Assessore, anch'io ho molto rispetto della sua figura, della sua persona e del suo ruolo, e credo che nessuno del centrosinistra si voglia sottrarre a una discussione seria su un testo serio e nessuno del centrosinistra non voglia in qualche modo dare un proprio contributo a questo tema importante… in conclusione, quello che non vorremmo vedere, signor Assessore, sono due dei sette nani, Pisolo e Brontolo, perché sino a questo momento abbiamo visto molto Brontolo gridare contro Europa e Italia, assessori, passato e presente, ma soprattutto abbiamo visto molti Pisoli che si sono addormentati in confronto a un calendario che andava avanti inesorabilmente verso il 16 aprile.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Ieri in conclusione dei lavori, l'onorevole Pais che purtroppo è uscito adesso dall'aula, ha definito quell'incontro con i parlamentari una giornata bellissima, credo che anche noi potevamo condividere questa sua sensazione, avremo potuto condividerla se poi quello che avevamo detto di fatto poi è avvenuto. Di fatto è avvenuto che l'ordine del giorno o la mozione non si nega mai a nessuno, infatti proprio io vorrei capire qual è stato poi il punto di caduta di quello che tutti ieri abbiamo sottoscritto e approvato. Vedete, colleghi della maggioranza, voi avete tutte le ragioni nel dire che negli anni precedenti poco è stato fatto per risolvere il problema della continuità territoriale, e noi dovremmo con grande onestà intellettuale dovremmo assumerci tutte quelle responsabilità che dovrebbero e dovessero essere in capo a noi, però anche voi, e la pensate sicuramente come la pensiamo noi, e credo che l'Assessore che io considero persona molto seria la pensi per il 90 per cento in maniera uguale a come la pensiamo noi, e per come stiamo rappresentando oggi la problematica. Perché non è possibile che comunque in 12 mesi, in 10 mesi, neanche per un giorno in Commissione si sia andati a parlare di un problema che sapevamo fosse davvero un gravissimo problema per tutto il popolo sardo. Sappiamo benissimo che ci sono strumenti normativi e rispetto ai quali dobbiamo sottostare, sappiamo benissimo che i tecnocrati dell'Europa e di Bruxelles interpretano in maniera restrittiva quelli che sono gli spazi ampi interpretativi. Sappiamo anche che i Governi amici, e l'abbiamo detto anche ieri, non ce ne sono mai stati e probabilmente mai ce ne saranno. Sappiamo anche che noi della attuale minoranza siamo a disposizione, e ci siamo messi a disposizione da aprile come diceva qualcuno che mi ha preceduto, per poter collaborare e dare una mano per cercare di proporre una soluzione seria. Dico anche che se si va a revocare un bando, lo stesso si revoca se di pronto c'è qualcos'altro che sia meglio del bando che si va a revocare, non si va a proporre un qualcosa che non c'è, e in effetti oggi ci risulta che quel qualcosa per cui è stato revocato il bando non ci sia. Noi stiamo lamentando, e ripeto è inutile fare dietrologia per rimbalzare poi le responsabilità, noi oggi stiamo sostenendo una tesi che è quella tesi che noi non sappiamo cosa è stato fatto. Avete detto bene, qui purtroppo dobbiamo passare attraverso il Governo italiano, però noi non sappiamo rispetto al Governo italiano cosa stiamo facendo, cosa stiamo chiedendo, come dobbiamo comportarci con Bruxelles, a parte il fatto delle tende in PVC che l'amico Gianni Chessa vuole mettere sotto quei palazzi. E quindi di questo noi vogliamo parlare, e continuiamo a chiedervelo sommessamente e con determinazione, Assessore, oggi. Noi vogliamo conoscere quale è la posizione della Giunta regionale e la posizione dell'Assessorato regionale rispetto a un problema che comunque rende i sardi ancora una volta i figli di un Dio minore. E' un problema atavico rispetto al quale non riusciamo e non riusciamo ad avere una soluzione. Non è possibile che noi non possiamo decidere di muoverci quando vogliamo per necessità o anche non per necessità. Io credo che questo sia un dovere non politico ma morale di tutti noi. Noi siamo d'accordo sul fatto che questi siano dei temi unitari rispetto al quale non possiamo dividerci, le ideologie e le appartenenze non possono dividerci, però più che dirvi che noi siamo disponibili, ripetervelo, lo stiamo dicendo da mesi, metterci a disposizione, io credo che altro non potremo fare. Voi oggi potete dire ci sono gli amici vostri al Governo, ho detto prima che amici non ce ne sono. Oggi ci potete dire il Governo che oggi è a Roma è vicino più alle opposizioni che alle maggioranze, qualche mese fa il Governo che c'era a Roma era più vicino alla maggioranza che all'opposizione, non è cambiato nulla. Io ieri davanti al rappresentate del Governo ho fatto una rimostranza forte rispetto al Ministro De Micheli, la quale a noi che siamo vicini dal punto di vista politico non ci ha fatto sapere niente, io non ne so niente, credo che neanche i colleghi sappiano tanto. Quindi noi non siamo informati né dal Governo centrale e né dal governo della Sardegna. Questa però è la verità, non potete negarcela. L'onorevole Satta ha ben detto qualche errore è stato fatto, voleva dire tanti errori sono stati fatti, però mi ha detto prima dirò "qualche", perché altrimenti sembra che stia passando con la minoranza. E dico, ripartiamo a bocce ferme, Assessore, prendiamoci e assumiamoci tutti le nostre responsabilità in parti uguali. Chi sta fuori di qui non è un tifoso né suo né mio, chi sta fuori di qui, qualsiasi cittadino, non l'ultimo dei Sardi come ha detto qualche collega ieri, perché non credo che possiamo definire un nostro concittadino l'ultimo o il primo, siamo tutti cittadini uguali a pari dignità quando prendiamo il telefono per prenotare un volo, si aspetterebbero quei cittadini che ci stanno probabilmente in pochi ascoltando fuori di qui, possano avere con contezza una certa. Noi ci siamo se voi, Assessore, ci darete la possibilità di esserci.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Angelo Cocciu. Ne ha facoltà.

COCCIU ANGELO (FI). Presidente, ormai siamo quasi in dirittura d'arrivo di questa seduta, importante, lunga, odierna e ho sentito interventi da parte della maggioranza e da parte dell'opposizione, interventi tutti costruttivi. Mi ha fatto piacere sentire i toni pacati della minoranza, ad eccezione di un onorevole che ogni tanto ti tira fuori gli schiaffi dalla mano, politicamente parlando. Toni pacati perché sappiamo molto bene che è un argomento molto particolare, un argomento molto sentito, un argomento dove veramente ci si può far poco, però è il gioco delle parti, quando si è maggioranza si fa un qualcosa, quando si è minoranza se ne fa un altro. Però onestamente subentra anche quella che è l'onestà intellettuale delle persone. A me quando ho fatto minoranza nel Comune di Olbia, nel mio Comune di appartenenza, mi hanno insegnato che delle volte in alcune situazioni bisognava dimenticarsi di fare la minoranza, soprattutto in occasione di argomenti importanti, quando mancava il numero Legale per approvare progetti importanti per la città che non riguardavano nessun colore politico, e anche tantissime altre cose. Oggi si parla di un argomento veramente importante, anzi importantissimo, e forse più che fare accuse ci si aspettava di ricevere anche qualche altro contributo costruttivo. Contributo costruttivo che naturalmente non c'è stato, ma perché non c'è stato? Perché voi avete continuato ad affrontare questo problema con una serenità importante che vi è stata data da ciò che il centrodestra, col correre degli anni, aveva imbastito per quanto riguarda questa tematica importantissima. Poi sono arrivate le problematiche, avete iniziato voi avete iniziato voi ad analizzarle durante il precedente mandato, e alla fine di quel mandato però naturalmente avete fatto orecchie da mercante, perché ormai il danno era già stato consumato. Oggi ho sentito dire che noi stiamo creando un problema importante all'economia della Sardegna, mentre invece esprimo assoluta solidarietà nei confronti dell'assessore Todde che secondo me non vede più la famiglia da mesi, in quanto sono più i viaggi che ha fatto a Roma, e più il tempo passato a Roma che è quello passato in Sardegna in compagnia della propria famiglia. Quello che noi abbiamo cercato di porre in essere è un sistema diverso che si possa in qualche maniera staccare da quello che è stato gestito fino adesso, perché il sistema di adesso è un sistema anche arretrato, è un sistema che ci porterà ad uno scontro con la Comunità europea, è un qualcosa che va cambiato. Noi non abbiamo poltrito, non ci siamo dimenticati di niente. Subito i primi interventi nel mese di marzo per cercare di salvare quelli che sono stati i posti all'interno della compagnia Air Italy e cercare di risolvere il problema. Però il problema è di difficile soluzione, e cari amici dell'opposizione, quando iniziate ad attaccare con le vostre frecce velenose la maggioranza dovreste ricordarvi anche i vari tavoli fatti dal Comune di Olbia, dove la maggioranza, Grillini e compagnia cantante, non sono apparsi neanche ai tavoli dove Sindaco, sindacati e altro stavano cercando quella che era la soluzione. Qualcuno ha detto perché non avete ritirato il bando, e perché non l'avete ritirato voi, un paio di mesi prima delle nuove elezioni regionali, svoltesi il 24 febbraio scorso? Perché non lo potevate ritirare! Perché sapevate bene quelle che erano le conseguenze! Perché sapevate bene cosa sarebbe scattato, infrazioni e forse la galera anche nei confronti di qualcuno. Quindi non assumiamo certe posizioni e non raccontiamo cose che non devono essere assolutamente raccontate. Ci aspettavamo invece, visto che noi siamo i "tonti" della situazione, una soluzione a questo che è il problema, ma purtroppo non ce l'avete neanche voi. Siamo stati accusati come quelli che hanno disfatto l'economia della Sardegna, peccato che in cinque anni avete bruciato quella che è stata l'economia edilizia della Sardegna, promossa dall'assessore Erriu, con il quale ho avuto a che fare una volta anche attraverso l'onorevole Piano, persona molto preparata che ascoltava la gente, solo che poi i partiti politici alle spalle non gli hanno permesso di fare niente. Non parliamo della sanità, di cosa avete combinato, perché avete distrutto tutto e avete perso anche le elezioni; per non parlare poi dei trasporti. Si è parlato anche di soggetti luminari, con i quali continuiamo a scontrarci quotidianamente perché in qualche maniera ancora vogliono vendicare qualche antipatia o qualche velleità nei confronti di alcuni Comuni che lavorano veramente, come quello di Olbia, ma di questo ne parleremo più avanti, degli amici dell'Autorità portuale che in questo momento governano.

Insomma, io dico una cosa, abbiamo cercato di portare avanti una nuova iniziativa che avrebbe cercato di garantire una soluzione diversa anche per nuovi collegamenti in altri aeroporti e anche per altri porti; assessore Todde, quello che io posso dire è esprimere a lei e a tutta la Giunta massima fiducia: ci siamo sempre fidati di quello che voi avete fatto, come nei precedenti mandati la Giunta stessa elaborava le leggi da mandare in Aula senza che i consiglieri regionali sapessero di che stessero parlando, quindi continuiamo a far così, abbiamo un problema davanti però i sardi ci hanno dato questo mandato. Non possiamo assolutamente abbassare la testa, fiducia a tutta quanta la Giunta e cerchiamo di portare a casa questo risultato importante. Grazie.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRE' (M5S). Assessore, io forse una sola volta ho avuto il piacere di parlare con lei, poi non c'è stata occasione, anche perché la Commissione trasporti non è di mia competenza, c'è il mio collega, anche se poi il collega mi riferisce ogni volta quelli che sono i lavori che in Commissione vengono portati avanti. Non le nego, glielo dico proprio sinceramente, che provo quasi un po' di tenerezza nei suoi confronti, perché all'inizio si è trovato da solo seduto in quei banchi, e poi finalmente i suoi colleghi sono arrivati a darle sostegno, però guardi il mio intervento non è assolutamente mirato a lei, né come persona ma neanche come forse Assessore, fino a un certo punto. Lei oggi rappresenta l'Assessore ai trasporti della Sardegna, non mi interessa neanche partecipare alle solite diatribe di questo teatrino della politica sarda - c'eravate prima voi, voi ci siete da cinque mesi, cosa avete fatto prima, cosa farete dopo -, non mi interessa, partiamo da zero e partiamo dal fatto che noi iniziamo a lavorare il 4 di aprile; dal 4 di aprile noi siamo presenti nella massima istituzione sarda e dal 4 di aprile noi dobbiamo rispondere a tutti i cittadini sardi che hanno riposto in noi la loro fiducia, la fiducia nell'andare a risolvere quei problemi che da anni affliggono la nostra terra, per cui è lei l'Assessore ai trasporti. Io mi ricordo quando in campagna elettorale parlavate di trasparenza, condivisione, comunicazione, e mi ricordo anche le piazze con Salvini, con quello che poi è diventato il governatore Solinas, dove si prometteva e si è promesso di tutto. Si è promessa la soluzione della vertenza latte, avete preso in giro i pastori per tutta la campagna elettorale e a tutt'oggi anche quello è tutto fermo, è tutto bloccato; mi ricordo le promesse che avevate fatto in tutta la campagna elettorale sulla riforma sanitaria, e vi ricordo che dopo dieci mesi la sanità è crollata ed è peggio rispetto a quando noi ci siamo insediati. Parlate della riforma sanitaria e apprendiamo di quella che è la riforma dai giornali, ma ancora in qualità di consiglieri non sappiamo neanche di che cosa state parlando, perché non ci avete consegnato e mandato niente. Questi sono i veri temi, e in più c'è anche il trasporto, ma ricordiamo anche quello che è stato fatto in dieci mesi, perché è inutile che noi andiamo a farci la guerra - maggioranza, opposizione, c'era prima il PD e poi c'era Forza Italia e adesso che il Movimento 5 Stelle -, togliamo la bandiere, andiamo a parlare dei veri problemi della Sardegna.

Il trasporto. Ci siete dal 4 di aprile, la domanda che in dieci mesi il Movimento 5 Stelle vi ha posto è stata questa: dal 4 di aprile, per la soluzione dei trasporti dei sardi quali azioni avete messo in campo e in essere per risolvere il problema? Risposta da parte di chi ha preso i voti dai sardi: zero, non c'è stata una risposta! E noi parliamo proprio di questo, non stiamo a sindacare la bontà della risposta, delle azioni, della proposta, perché non la conosciamo, perché non siete venuti a raccontarcela né in Commissione né in Consiglio! Quindi la comunicazione di cui voi avete fatto la vostra spada, la comunicazione con i sardi, però in Consiglio regionale non comunicate neanche con i consiglieri che poi nei propri territori devono tramandare quella che è la comunicazione data da voi. E mi viene da ridere, devo essere sincera, quando sento qualche collega che parla dello spogliarci dei colori politici, delle bandiere politiche, "davanti ad alcuni temi non si possono indossare le bandiere politiche": come non essere d'accordo, ci mancherebbe, se noi chiediamo a tutti i colleghi chi non è d'accordo, la pensiamo tutti nello stesso modo, peccato poi che nel momento in cui arrivano determinati argomenti importanti, che non devono avere colore politico ma ci deve essere un'unità del Consiglio regionale, poi si tenta invece di dare sempre quell'impronta di chi sta governando, e ne faccio mille esempi. Parliamo della celiachia: abbiamo presentato una proposta di legge, e dopo dieci mesi che l'abbiamo presentata la maggioranza, pur di non far arrivare la proposta in Commissione da parte del Movimento 5 Stelle, automaticamente la copia e incolla, addirittura con i refusi, e la presenta pur di non farla presentare dal Movimento, eppure siete i primi che avete parlato di non guardare i colori politici!

Concludo. Assessore, mi rivolgo a lei visto che il governatore qua non si vede mai per cui è lei che in questo momento rappresenta il governatore, il 16 di aprile la Sardegna rimarrà isolata e bloccata, e allora io non ne faccio un problema di turisti, che è importantissimo visto che avete improntato anche la vostra campagna elettorale su questo, pensi anche ai numerosi sardi che devono andare nel rosso d'Italia, magari malati oncologici che devono andare a subire le terapie nel resto d'Italia: pensi anche a loro e non solo al turismo.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). L'insularità è un'idra dalle cento teste, ieri ne abbiamo non tagliato purtroppo ma affrontata una, oggi ne affrontiamo un'altra, ce ne sono molte altre, che si chiamano infrastrutture, che si chiamano università, che si chiamano sanità, tantissimi aspetti, però è evidente che gli aspetti che riguardano i trasporti sono quelli che colpiscono di più e che ci fanno percepire in maniera più diretta e immediata il dramma che le isole vivono. Per questo motivo io penso che noi dovremmo fare veramente un salto di qualità nell'affrontare questo problema, colleghi, perché purtroppo non riusciamo a sottrarci al rito del rimpallo delle responsabilità, un film già visto molte volte, troppe volte. Lo ha ricordato l'onorevole Satta abbiamo visto anche il film della fase in cui non si potevano prenotare gli aerei, non è che sia passato tutto questo tempo, con tutte le conseguenze che voi oggi avete giustamente evidenziato sulla stagione turistica, sulla certezza del trasporto, tutti gli aspetti che purtroppo noi sardi viviamo drammaticamente. Capisco meno l'avvio di pratiche di disconoscimento di paternità questo onestamente lo capisco meno, però tant'è. Io penso che lo sport di scaricare la responsabilità su chi c'era prima non sia allo stesso modo uno sport commendevole, siccome anche questa è una cosa che vediamo continuamente, che io ritengo espressione, intanto la ritengo una perdita di tempo, ma ritengo anche una espressione di, come potremmo definirla, puerilità politica, allora io penso che noi dovremmo affrontare, cominciare a ragionare per affrontare diversamente questo tema. Perché la storia di questi anni ha visto aspre critiche nei confronti della tariffa unica, adesso sembra che la tariffa unica sia la più grande conquista di tutti i tempi, ma io mi ricordo bene che quando la Giunta Cappellacci introdusse la tariffa unica si gridò allo scandalo. Mi ricordo la rinuncia alla continuità territoriale due, ci siamo dimenticati di questo? Senza la proposta di soluzioni alternative, anzi assistemmo alla periodica riproposizione di soluzioni fantasiose tipo la continuità territoriale due verso le capitali europee, tra l'altro tutte già servite abbondantemente da vettori low cost. E a proposito di proposte fantasiose vi ricordata il loop Sardegna - Corsica, vi ricordate? Una cosa bella, Elon Musk che viene in Sardegna a proporre il loop Sardegna - Corsica senza che nessuno si sia chiesto: ma a cosa ci serve il loop Sardegna - Corsica? E poi in questo frattempo ci sono state anche due proroghe della continuità territoriale Cappellacci, due non una, due. Colleghi, io voglio dire questo non per rinfocolare polemiche ma per dire che purtroppo è un tema ormai diventato annoso che dobbiamo, ripeto, affrontare con serietà e impegno da parte di tutti. Io non credo che la Giunta in carica sia esente da responsabilità, credo anche che sia ingeneroso caricare su questa Giunta tutte le responsabilità, perché io sono testimone diretto di come uno dei primi dossier affrontato direttamente dal presidente Solinas sia stato quello della continuità territoriale e sapete perché? Perché il 9 di marzo del 2019 credo, che fosse ancora in carica, anche se nel frattempo c'erano state le elezioni ed era stato eletto nuovo Presidente della Regione, credo che fosse ancora in carica l'assessore Careddu, la rappresentanza italiana presso l'Unione europea ha mandato una comunicazione, quindi un documento che esiste non è che stiamo parlando di chiacchiere, mi rivolgo in particolare al collega Meloni. Onorevole Meloni, perfetto! Ha scritto, mi fa piacere che ce l'abbia perché così può verificare le cose che sto dicendo, perché non è che ha detto forse… no ha detto: badate che se tenete in piedi quei bandi vi arriva in testa una legnata che la metà basta. Questa purtroppo è la situazione. Però siccome il tempo sta scadendo io credo, in conclusione, che noi abbiamo la necessità assoluta di affrontare l'emergenza, e credo che su questo mi pare che concordiamo tutti quanti e spero che l'Assessore nel giro di qualche giorno possa darci notizie confortanti, ma soprattutto aggredire la radice dei problemi, che non cambia con la maggioranza, perché magari fra cinque anni noi ci troviamo a dirci le stesse cose la radice dei problemi non è la intolleranza o la rigidità dei funzionari europei; i funzionari europei applicano in maniera burocraticamente ottusa le regole che ci sono e in questo non si comportano in maniera più ottusa dei funzionari di qualunque ufficio pubblico italiano o credo del resto del mondo. Allora il problema, e concludo Presidente, sono le regole e la affermazione davanti al Governo nazionale che la continuità territoriale per la Sardegna non è un problema della Sardegna è un problema della comunità nazionale e il Governo deve essere seduto non come una badante, silente vicino alla Giunta regionale ma deve essere lì a sostenere le istanze di trasporto e di accessibilità, come diceva la collega Orrù, perché arriva in Sardegna di un'isola che se è un pezzo del territorio nazionale deve sentirsi tale a pieno titolo, grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (Gruppo Misto). Grazie Presidente, ho letto, riletto, ascoltato, meditato, cercato di comprendere in alcuni casi prevalentemente ho dovuto capire, ho dovuto comprendere il fatto che tutto sommato è normale, è corretto che chi oggi fa opposizione cerchi di attaccarsi a qualunque cosa pur di cercare di mettere in difficoltà chi oggi ha la responsabilità di governare. E questo è una cosa che mette da parte anche ciò che la dignità dovrebbe suggerire ovvero quello di stendere un velo pietoso sulle ragioni e sulle responsabilità che sono alla base della situazione che stiamo vivendo. Perché si parla tanto dei giorni o delle settimane alle nostre spalle o di fronte a noi ma pochissimo si parla degli anni trascorsi, del tempo perso, delle decisioni sbagliate assunte, degli assessori strenuamente difesi, pur senza convinzione, e del risultato che poi avete di necessità fatto ereditare a questa Giunta regionale. Io credo che meriti l'assessore Todde un encomio, perché in maniera assolutamente gandhiana ha sentito ribaltarsi addosso delle responsabilità, rispetto alle quali può assolutamente definirsi spettatore, delle colpe assolutamente non sue, da chi in larghissima parte questi problemi li ha prodotti. Perché arrivare a creare dei collegamenti tra il fatto che non abbiamo una continuità territoriale efficiente e l'ipotesi letta sul giornale di una flotta aerea, piuttosto che di una nuova flotta navale, andare a creare dei voli pindarici rispetto agli effetti che è la situazione che stiamo vivendo e che dura da poche settimane può produrre sul sistema turistico, è un qualche cosa che richiede anche un discreto sforzo di fantasia, chi ha a che fare con questi argomenti ben sa che il tema della continuità territoriale è un tema che riguarda prevalentemente, essenzialmente la mobilità dei cittadini sardi, il loro diritto assoluto di essere collegati a costi ragionevoli con il resto d'Europa. Il fatto di essere isola ma non isolati, questo significa continuità territoriale. Però irrimediabilmente lo si arzigogola con tutta una serie di considerazioni, non pertinenti, cercando di attribuire a questo chissà quali nefasti effetti o sulla stagione turistica o in generale sul sistema economico. Non è così! Chi maneggia queste cose sa bene che non è così! E sa anche che l'aiuto ai turisti a venire in Sardegna alle nostre tariffe è largamente superato da un sistema sia di vettori low cost sia di sistemi Legati al nostro sistema di recettività assolutamente, largamente più convenienti rispetto a quelli della continuità territoriale, cosa che oggi non ha impedito di dire all'aeroporto di Cagliari che attende 5 milioni di viaggiatori quest'anno. Il vostro abbaiare alla luna è fuori tempo, fuori di qua non vi ascolta nessuno, fuori di qua venite percepiti soltanto come quelli che in assenza di argomenti occupano le aule per impedire di lavorare. Di tutto ciò che avete tirato fuori dalle vostre sedute spiritiche ultimamente, altro non c'è che la consapevolezza che a un certo punto, privi di argomenti, vi siete seduti in Commissione e avete impedito alla maggioranza di lavorare, o vi sognate che ci sia traccia di qualcos'altro? Io spero che non alberghi in voi questo tipo di illusione, perché non è così, e sentir dire che questo Presidente della Regione è un Presidente che non rispetta questa Assemblea dopo che è venuto a farsi dare un mandato che gli elettori gli avevano già abbondantemente conferito per andare a chiudere la vertenza entrate, compiendo atti in discontinuità chiara con quello che ha compiuto la precedente amministrazione e il precedente Presidente, è un qualche cosa che dovrebbe assolutamente suggerire prudenza, prudenza che voi non avete avuto e non avete.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

(Segue TUNIS STEFANO.) Di conseguenza, colleghi, portate rispetto, quel rispetto che avete smarrito la scorsa settimana, recuperatelo, parlate di meno e studiate di più, fate incontri risolutivi e non sedute spiritiche, questo ci si attende da quelli di voi che hanno maggiore capacità di intervento… da questa maggioranza è assolutamente atteso.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Antonello Peru. Ne ha facoltà.

PERU ANTONELLO (UDC-Cambiamo) Ho ascoltato con grande attenzione gli interventi di tutti i colleghi, in particolare di quelli della minoranza, e capiamo molto bene il gioco delle parti, in particolare in una materia, in un tema così importante, così sentito dai sardi, così sentito anche dalla minoranza, evidenziare in maniera chiara delle responsabilità, ma qui veramente non siamo alla ricerca delle responsabilità. Avete detto un po' tutti che la Sardegna, essendo insulare, è condizionata da un'autostrada, che è il cielo e il mare, non ci possiamo assolutamente spostare in treno, quindi questo è, e per questo la continuità territoriale è una prerogativa e un'opportunità importante che è stata concessa dal legislatore comunitario. Questo è il tema che oggi noi dobbiamo affrontare, e avete chiesto un po' tutti voi della minoranza a che punto è, che cosa stiamo facendo per questo. Noi siamo ancora in questo momento con il decreto ministeriale numero 61 del 2013, questo è il punto centrale, quindi un decreto ministeriale di competenza del Ministero con un progetto che deve essere trasferito dalla Regione Sardegna, questa è la competenza, ma il decreto ministeriale ha la competenza del bando. Quindi, per il collega Li Gioi, non ha competenza la Sardegna, ma il Ministero del trasporti. Se noi siamo in questo momento ancora con il "61" e sulla nostra testa sono passati due decreti, il "483" e il "367", un motivo ci sarà. Questa maggioranza, io non sono alla ricerca di responsabilità, è in piedi sette, otto mesi, la precedente ha avuto cinque anni e ha emanato due decreti attraverso il Ministero, e non è stata incapace perché non sono andati a buon fine, perché la materia è complessa, questo è stato detto, perché la materia è complessa, cinque anni, due Assessori non sono riusciti a mettere in piedi un bando, perché noi siamo ancora con il decreto ministeriale numero 61, quello del "2013" del Governo Cappellacci, per la sua complessità, non per l'incapacità di chi ci ha preceduto, perché per due volte la Commissione europea ha ventilato, anzi nella prima, attraverso un'impugnazione di un vettore, ma la seconda attraverso un'indicazione, due volte la procedura di infrazione, questo fa capire la complessità del tema sulla continuità territoriale. Il legislatore comunitario ci dà la possibilità, perché siamo insulari, di mettere in campo strumenti, ma con una mano te lo dà e con un'altra mano ti pone dei grandi limiti, ti pone dei grandi paletti, è tutto lì. Voi siete a conoscenza dell'articolo 16 del "1008" del 2008, che è uno strumento, un regolamento che declina e trascende da un trattato che, come dicevo prima, dà la possibilità alle regioni come la Sardegna insulari di poter creare queste condizioni, ma questo decreto ti crea dei problemi importantissimi, questo regolamento. Il regolamento ha alla base la tutela della concorrenza sul mercato, e non sicuramente la possibilità della continuità territoriale, è lì esattamente il nocciolo della situazione, la concorrenza sleale sul mercato, come voi sapete, sono i problemi dagli aiuti di Stato, quindi la Commissione europea ti dice esattamente attraverso il "1008" che cosa devi fare, e infatti se noi leggiamo un passaggio del "1008" ti dice che tali oneri sono imposti esclusivamente nella misura necessaria a garantire che sulla rotta siano prestati servizi aerei di linea minimi rispondenti a determinati criteri di continuità, regolarità, tariffazione o capacità minima, i cui vettori aerei non atterrerebbero se tenessero conto unicamente dei loro interessi commerciali. L'avete scritto voi nella mozione, perfetto, questo è il punto centrale, e il regolamento ti dice: "Ok alla continuità territoriale, ma vi dovete attenere ai servizi minimi". I servizi minimi creano dei grandi problemi alla Sardegna dove, in base alla tariffazione, alle tratte e alle frequenze che non possono essere calibrate alle esigenze dei sardi, e per questo nei cinque anni precedenti la precedente amministrazione non è riuscita a fare partire un bando, perché per due volte, se voi accusate questa maggioranza per sette, otto mesi perché non è decollato il bando sulla continuità territoriale, per cinque anni non lo è stato, e, ripeto, non per vostra incapacità. Quindi, è vero quando dite che dobbiamo insieme essere uniti su questo tema così importante, il collega Lai che rileva che la Commissione europea nelle ultime postille ha rilevato pochissimi elementi, non è assolutamente così perché ha ventilato la procedura di infrazione, forse lei ha ragione sul fatto che si doveva discutere in maggioranza, su questo siamo perfettamente d'accordo, che su un tema del genere si deve discutere, bisogna rafforzare l'Assessore, su questo siamo completamente d'accordo. Allora, questa è l'analisi che in maniera unitaria è stata fatta da questa Assemblea e io spero che, da oggi in poi, diamo una grossa mano all'Assessore, ma qualcuno ha chiesto anche la proposta, perché protestare è semplice, come fa qualcuno, invece proporre è molto più semplice. Allora, se lo Stato membro ha anche grandi responsabilità, perché poco ha difeso, l'abbiamo detto ieri, poco ha difeso la Sardegna quando si siede nei tavoli, quando scrive dei trattati, come hanno fatto il Portogallo, la Spagna e la Francia che hanno difeso bene le proprie regioni, che non l'ha fatto la Sardegna, oggi noi abbiamo un Commissario autorevole che si chiama Gentiloni, quindi facciamolo tutti insieme, chiediamo al Commissario europeo Gentiloni di emendare il 1008 o il Trattato, perché solo così la Sardegna può avere deroghe sugli aiuti di Stato, e solo così noi possiamo veramente calibrare, in base alle esigenze dei sardi, una continuità territoriale aerea e non come i burocrati europei hanno sempre chiesto, e per questo che non si riesce assolutamente a chiudere una partita così difficile in una Sardegna dove la continuità territoriale diventa veramente un problema sociale ed economico per tutti i sardi e per tutta la Sardegna.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie, Presidente. Evito di polemizzare con l'onorevole Tunis che, ancora una volta, si presta a fare l'avvocato, ma delle cause perse, che sicuramente è più aduso di noi a frequentare sedute spiritiche. Il tema della continuità territoriale rientra tra le rivendicazioni dei diritti paritari dei sardi, e io sono personalmente convinto che una vera continuità sia possibile solo con il pieno riconoscimento della condizione di insularità, che consenta il superamento delle attuali norme europee che limitano, ad oggi, la possibilità di libera circolazione da e per la Sardegna, sottoponendola ad un regime normativo valido per il continente e non considerando l'impossibilità di utilizzo di mezzi alternativi quali linee ferroviarie e autostrade. In questo quadro si inserisce la sempre complessa trattativa per garantire un modello accettabile di continuità per la nostra Isola. Il primo problema che viene negato è quello della tariffa unica per residenti e non, condizione che penalizza pesantemente il settore turistico, è un po' come se per i trasporti in terraferma esistessero due tariffe differenti: una per i residenti e l'altra, maggiorata, per chi risiede extra Regione. Pur nella certezza che questa era una condizione difficilmente superabile dalla Commissione europea, che ne ha negato l'applicazione più volte, questo Centrodestra si è speso in campagna elettorale rivendicando il riconoscimento di questo obiettivo come irrinunciabile, unitamente alla volontà di connettere gli scali regionali, sempre in regime di continuità, con le città medie italiane ed europee, attuando quindi la cosiddetta Ct2. Questo schema sarebbe stato riproposto di fatto, pur nella consapevolezza di andare incontro ad un certo no della Commissione europea, e tutto questo è avvenuto in assenza di ogni comunicazione ufficiale o ufficiosa a questo Consiglio. Questa rivendicazione della tariffa unica, condivisibile in via teorica, avrebbe richiesto, per avere una qualche probabilità di accoglimento, una forte mobilitazione unitaria di popolo, una vera sarda rivoluzione, che invece si è voluto colpevolmente evitare andando a sbattere, in assoluta solitudine, per dieci mesi contro lo scontato diniego. Accanto a questa proposta veniva ventilata l'ipotesi di una flotta aerea sarda, senza minimamente chiarire quali erano gli ambiti normativi, in quali ambiti normativi si inseriva la proposta, su quali basi e su quali studi fosse stata avanzata, quali fossero i costi stimati per la realizzazione, la provenienza delle risorse, i tempi previsti per la realizzazione; sarebbe opportuno anche un chiarimento su questi temi, altrimenti assimilabili ad una boutade senza basi. Solo da qualche giorno e grazie a La Nuova Sardegna, con gravissimo ritardo ed ancora senza alcuna comunicazione ufficiale al Consiglio, apprendiamo di un piano B, che prevede tariffe differenziate per residenti e non, con un ricorso al libero mercato senza alcun tetto tariffario massimo per i non residenti nella stagione estiva, fatto, questo, che rischia di penalizzare, come già detto, ulteriormente il comparto turistico. Abbiamo appreso da fonti ministeriali che una proposta che superava la richiesta di tariffa unica è stata trasmessa dal Ministero dei trasporti alla Commissione europea in data 4 dicembre 2019, non risultando accolta, per cui a questa proposta sono state presentate ulteriori modifiche oggetto dell'attuale discussione. Fa impressione prendere atto che ad oltre un mese dalla proposta di tariffa differenziata lei, Assessore ai Trasporti, in data 9 gennaio 2020, quindi ad oltre un mese dalla presentazione della proposta che superava la tariffa unica, dichiarasse alla stampa: "Puntiamo alla tariffa unica anche per i non residenti"; delle due l'una, o lei non era a conoscenza della proposta del bando presentato al Ministero, cosa peraltro poco credibile, oppure mentiva spudoratamente, fatto questo di estrema gravità, che non ha alcuna giustificazione se non quella di prendere in giro i sardi su una battaglia persa che non si è voluto combattere sino in fondo. Si arriva in fortissimo ritardo ad una trattativa con l'Unione europea il cui esito non è scontato, con le prenotazioni bloccate dal mese di aprile, scadenza ricordo determinata dalla revoca del precedente bando a cui era Legata una proroga sino all'aggiudicazione dello stesso, e dalla presunzione di completare un iter evidentemente non noto, sulla cui difficoltà ci si sta scontrando ancora oggi, in un anno, con la necessità urgente di un'ulteriore proroga, anch'essa non scontata, e con la necessità di convincere le compagnie aeree operanti su Olbia a mantenere le tratte senza compensazione finanziaria. Questo Consiglio deve essere messo a conoscenza dei termini della proposta, il numero dei collegamenti giornalieri, gli orari, se sia prevista una riserva di posti per i residenti, se è prevista una riserva per i malati, con quali risorse sarà compensata la prevista riduzione delle tariffe, se sia previsto un meccanismo di incremento dei posti in caso di insufficienza di quelli previsti in alcuni periodi dell'anno, tutte cose che erano previste nel precedente bando basato su uno studio, ricordo, serissimo, fatto dai due Atenei regionali per definire quali fossero le effettive esigenze dell'Isola, revocato senza alcun tentativo di interlocuzione con la Commissione europea che oggi rischia di essere riproposto al ribasso, scontrandosi con le stesse osservazioni rilevate un anno fa. Assessore, oggi siamo qui con tutta la preoccupazione espressa per i gravissimi ritardi accumulati, ma pronti a sostenere ogni azione utile a garantire una vera continuità alla Sardegna e a superare l'incertezza ed il blocco delle prenotazioni, attualmente vigente. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie, Presidente. Potrei dire, e credo di assumermi questo onere, come si suol dire, che noi abbiamo fatto un errore madornale, Presidente, e l'errore è partito da quel famoso Consiglio che si è tenuto la settimana scorsa, circa dieci giorni fa, quando, se si ricorda, io ero contrario alla convocazione di quel Consiglio, ma semplicemente per il fatto che in quell'occasione non poteva essere presente né il Presidente della Regione e neanche l'Assessore Todde, e da lì è partito il tutto, nel senso che abbiamo dato motivo, giustamente, alle opposizioni di rivendicare, fare occupazione e quant'altro, e lì effettivamente abbiamo fatto un errore. Io colgo l'aspetto positivo intanto di questo dibattito, nel senso che magari un maggior coinvolgimento del Consiglio serviva, perché ci sono alcuni aspetti che probabilmente neanche alcuni consiglieri conoscono per bene. Detto questo, non ci avete consegnato una continuità territoriale che funzionava, io sottoscrivo in toto quello che ha detto il collega Michele Cossa e volevo leggere anche un passaggio di quella nota famosa arrivata a marzo, ma velocissimo: "La Commissione potrebbe adottare a breve una decisione negativa sul regime di continuità territoriale aerea con la Sardegna, in vigore dal 17 aprile, la cui conseguenza sarebbe l'obbligo di ritirare i bandi e di recuperare tutti i finanziamenti concessi". Cioè, quindi non è che ci avete consegnato chissà quale sistema che funzionava, ci avete consegnato una proroga che, così come è stato ribadito, arriva dal 2013, e io direi basta anche dire altre, scusate il termine, fesserie quando viene evocato ancora il Governo nazionale, si parla del capitano, il capitano non fa parte di questo Governo, è già uscito, però qualcuno è rimasto, e quando c'era il capitano c'erano ancora alcune forze di governo, che si presentano, badate bene, l'altro giorno, poi, diciamo, in un clima "vogliamoci bene" sulla continuità territoriale, sull'aumento… a me non son piaciuti! Né destra né sinistra a me non sono piaciuti. Poi vorrei chiedere dove sono andati a finire gli altri, non erano presenti, perché voi avete sentito qualche intervento, dichiarare con fermezza "saremo al vostro fianco"? A me è sembrato che sono venuti a fare una piccola, cioè fatemela passare, una farsa per poter dire "faremo il possibile", ma io non ho visto interventi per dire "noi ci saremo" perché così, come qualcuno ha dichiarato poco fa, se noi non abbiamo l'appoggio del Governo hai voglia di stare lì a litigare con la Comunità europea, che vorrei ricordare, questa è una notizia in anteprima, che la Sicilia, poi lo vedremo a breve, è stata bistrattata in questi giorni. La Sicilia! Io non so se questa notizia… sembrerebbe. Io mi auguro che non ci riservino lo stesso trattamento, ma già dal fatto che comunque si sta prendendo tempo, interlocuzione ancora attiva, vorrei ricordarlo, quindi non è che si è chiuso nulla, interlocuzione ancora attiva, e poi smettiamola anche di dire "Povero assessore Todde". Noi ci siamo eh, non è che sia titolare di legge 104 o gode di accompagnamento e non può venire da solo. Poverino, lui ha fatto il suo dovere e lo sta facendo. Noi abbiamo massima fiducia nell'Assessore e ci auguriamo, per il bene dei sardi, che questo risultato arrivi, perché è pur vero, e continuo a dirlo, noi non abbiamo governi amici. Noi possiamo dire quello che ci pare, continuo a ribadire che l'altro giorno io ho avuto una sensazione molto, ma molto negativa di quelli che sono i nostri rappresentanti, di quelli che ci dovrebbero tutelare, difendere, rappresentare in Comunità europea, e su questo fronte io sono veramente preoccupato. Quindi chiederei, e faccio un mea culpa, d'ora in poi cerchiamo anche da parte nostra maggior coinvolgimento e su questo, ripeto, sicuramente qualcosina l'abbiamo sbagliata, però vi chiedo anche perché nel momento che noi stiamo parlando in quest'Aula continuano ad uscire post, gazzosa, scusate il termine, continuando a dire "è colpa di questi, a questi non gliene frega nulla, la colpa è sempre di questi". Facciamo un esamino di coscienza per dire che tipo di Sardegna ci è stata consegnata perché poter dire le cose dette in quest'Aula, ma devo dire anche in maniera molto pacata, oggi non c'è stato un dibattito, a parte l'amico Lai che ogni tanto esce fuori con questa verve che oggi sembrava ce l'avesse con tutto il mondo, però detto questo mi è sembrato che comunque gli interventi sono stati anche abbastanza costruttivi e propositivi. Io direi di partire proprio da questo aspetto, dove ognuno farà un mea culpa, ma d'ora in poi cercheremo di essere uniti, almeno sulle cose che contano. Poi il resto sono solo chiacchiere.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pierluigi Saiu. Ne ha facoltà.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Grazie signor Presidente. Succede spesso che chi non sa fare una cosa dice agli altri come farla e voi, cari colleghi dell'opposizione, oggi sulla continuità territoriale state facendo proprio questo, troppo impegnati, come siete, ad accusare il Governo regionale in carica, sembra che dimenticate due cose. La prima è che il regime della continuità territoriale è in proroga dal 2017, cioè da tre anni, e che le due proposte formulate dai vostri Assessori quando erano in carica sono state bocciate entrambe. Per cinque anni, quando siete stati voi al Governo, non siete stati capaci di trovare soluzione e oggi però, ostentando indignazione, puntate il dito contro questo Governo, ripeto, dicendo a noi cosa dobbiamo fare, senza essere stati capaci voi. La soluzione al problema della continuità territoriale è una soluzione a un problema complesso. Per usare un'espressione utilizzata dall'onorevole Li Gioi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, in una trasmissione televisiva, non è come vendere Coca Cola allo stadio, e voi da questo punto di vista avete più esperienza di altri.

Voglio accogliere l'invito che alcuni consiglieri hanno voluto fare a quest'Aula alla serietà, e siccome voglio accogliere questo invito, così come ha fatto l'onorevole Cossa, come ha fatto l'onorevole Peru e come ha fatto l'onorevole Mula, voglio ricordare ancora una volta quanto c'era scritto nella comunicazione dell'8 marzo del 2019 della rappresentanza italiana presso l'Unione europea, in cui si diceva che la Commissione europea avrebbe potuto adottare una decisione negativa sul regime di continuità territoriale aerea con la Sardegna la cui conseguenza sarebbe stata l'obbligo di ritirare i bandi e recuperare tutti i finanziamenti concessi. Eccolo il disastro, questo, il disastro che avete lasciato voi, e anche oggi dimostrate, mi dispiace, di avere le idee un po' confuse. Alcuni di voi nei loro interventi hanno chiesto la tariffa unica, altri hanno detto che è impossibile, poi avete proposto il modello Baleari o addirittura il ritorno a una di quelle proposte che già sono state bocciate dalla Commissione europea. Mi chiedo e chiedo a voi chi deve difendere il diritto alla mobilità dei sardi di fronte all'Unione europea, perché questa è la domanda che dobbiamo farci nel dibattito in quest'Aula. Chi deve difendere il diritto dei sardi alla mobilità? Deve farlo lo Stato italiano, deve farlo il Governo italiano, e anche qui i colleghi dell'opposizione sembrano dimenticare che a Roma governano PD e 5 Stelle.

I molti richiami al dibattito, anche sulla stampa regionale, sulla stampa locale, sulla continuità territoriale francamente mi sembrano fuori luogo perché, come ricordava anche l'onorevole Tunis, delle nostre piccole polemiche a Roma o figuratevi a Bruxelles o a Strasburgo non importa a nessuno. Prima nel suo intervento anche l'onorevole Comandini parlava della solitudine o di una certa solitudine. È vero, onorevole Comandini, e la solitudine che noi soffriamo di più è quella rispetto a chi dovrebbe difendere gli interessi della Sardegna in Europa, e cioè lo Stato italiano. È questa la vera solitudine, quella rispetto al Governo italiano. E dico difendere gli interessi della Sardegna perché la trattativa che siamo costretti a portare avanti è insopportabile. È insopportabile che l'Europa sacrifichi l'interesse del nostro popolo per tutelare i principi di concorrenza del mercato che ci mettono in ginocchio, è insopportabile che il Governo italiano subisca questa situazione e stia dalla parte dei burocrati europei piuttosto che del nostro popolo, piuttosto che dalla parte di quei sardi che qui in quest'Aula dite di voler difendere e poi però, quando siete a Roma, vi dimenticate di rappresentare. Qui siete buoni a dire quanto siete preoccupati per il diritto negato ai sardi, perfino ai diritti negati ai malati sardi di potersi curare, di poter viaggiare, e poi a Roma venne infischiate altamente. Eccola qual è la nostra solitudine, perché a difendere gli interessi della Sardegna ci siamo solo noi, siamo rimasti solo noi. Non l'Europa che difende gli interessi della finanza e delle grandi imprese, non il Governo italiano che in Europa non conta nulla e nemmeno voi che anche stasera avete dimostrato di non essere in grado di fare proposte serie, di non avere le idee chiare, ma soprattutto di avere la memoria corta. In alcuni dei vostri interventi è stato evidenziato come il Consiglio regionale sia stato tagliato fuori dal dibattito sulla continuità territoriale. Io, Assessore, lo dico a lei: è al nostro popolo che dobbiamo parlare, è ai sardi prima ancora che a quest'Aula, che alcuni usano come un palcoscenico per fare teatrino.

(Interruzione)

… da noi, che si aspetta da questo Governo, è il popolo sardo che si aspetta da noi e da questo Governo una soluzione a cui stiamo lavorando, e io in conclusione del mio intervento voglio dire a lei, signor Assessore, che noi abbiamo fiducia nel suo lavoro, abbiamo piena fiducia nel suo lavoro e nel lavoro del presidente Solinas.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, quest'Aula non ce la fa a mantenere un livello di discussione incentrato sui temi e non ce la fa neanche a confermare la frase detta un secondo prima. Tutti gli interventi da parte dei consiglieri di maggioranza sono iniziati parlando di spogliarsi della propria appartenenza, di non giocare al rimpallo delle responsabilità, poi tutti, eccezion fatta per l'onorevole Peru, ad essere sincero, hanno utilizzato il 90 per cento del tempo per rimpallare le responsabilità, tra l'altro in una situazione in cui non siamo noi a premere perché ci sia finalmente una soluzione, è il mondo là fuori, non c'è organizzazione datoriale o sindacato che non abbia chiesto questo tema. L'assessore Chessa è pronto a mettere le tende perché evidentemente qualcuno gliel'avrà sollecitato, far passare la minoranza come una minoranza di alieni che per i suoi motivi personali deve attaccare il povero assessore Todde, tra l'altro ne approfitto anche per salutare gli altri componenti della Giunta che sono sopraggiunti durante la seduta e mi fa piacere vederli nei banchi a loro destinati anche perché questo tema riguarda tutti, ebbene è un esercizio retorico che non serve a nessuno, non serve a voi, non serve a voi! I motivi per cui oggi la discussione è stata da parte nostra pacata è perché siamo preoccupati, perché nessuno vuole una catastrofe. Guardate, se domani il biglietto Cagliari Roma per i residenti nel mese di agosto dovesse costare 200 euro, voi la legislatura non la finite perché nessuno è in grado di reggere, però sarebbe uno sfascio per la nostra Regione.

Per cui continueremo a fare di tutto per evitare che questo problema esploda ancora di più, perché ora siamo alle avvisaglie del problema, ora ci sono le disdette, ci sono le carte, Federalberghi, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, AssoHotel, decine di proprietari di strutture che hanno denunciato una situazione gravissima, decine e decine di stanze prima prenotate e poi disdette. Quello è un danno, il 16 aprile potrebbe essere un danno ancora più grave, per cui noi faremo la nostra parte anche in termini di interlocuzioni dirette con chi di dovere, visto che abbiamo la sensazione che chi ha gestito la partita probabilmente non si è fatto capire adeguatamente. Dopodiché, la cosa che non capisco è che è vero il fatto che i regolamenti comunitari descrivono una strettoia, non c'è molto spazio per la fantasia, nella scorsa settimana c'è stato un diverbio a mezzo social network anzi a mezzo giornale on line tra l'onorevole Zedda e l'onorevole Giagoni. L'onorevole Zedda ha anticipato durante una conferenza stampa il contenuto del bando che probabilmente avete presentato e l'onorevole Giagoni ha scritto: "Guarda caso è proprio il bando che abbiamo presentato". Certo, quello è il contenuto del bando Careddu al netto delle correzioni richieste dalla Commissione europea perché quello è il testo, il regolamento 1008 purtroppo è inderogabile, ricordo che nel 2008 il nostro Paese era rappresentato in Commissione da Franco Frattini che certo non è uno del mio Partito politico, ricordo anche che quel Regolamento è figlio di una logica che non ho mai condiviso perché ora tutto si può dire tranne che da questa parte ci siano i sostenitori del libero mercato spregiudicato e dall'altra i sostenitori dei popoli e dei diritti, perché questo lo vedo in salita poterlo dimostrare. Il Regolamento però descrive una strettoia, noi siamo obbligati a rispettare quel regolamento. Ci piace quel risultato, è l'ideale? Non lo è perché quello che descrive è sicuramente una situazione che creerà una grande difficoltà di mercato, dare attraverso un bando a un'azienda in monopolio la possibilità di far scegliere al mercato una tariffa per i non residenti creerà per forza una stortura, però è l'unica permessa dai regolamenti comunitari. Allo stesso modo sarebbe stato utile poter avere degli orari diversi, magari dare rotte la mattina e la sera in continuità territoriale e lasciare al libero mercato, visto che le low cost sono effettivamente un valore aggiunto che dodici anni fa non era così diffuso, la possibilità invece di garantire altri spostamenti. Anche questo non è possibile ed è inutile continuare a sbattere la testa. La domanda però che ci poniamo è: "Visto che il bando presentato è molto simile a quello che avevate ereditato al netto di qualche correzione, che senso ha avuto attendere 10 mesi di cui 5 con un Governo vicino a questa maggioranza, per cui era chiara la possibilità di avere un'interlocuzione anche favorevole"? Poi io non ci credo ai Governi amici, nemmeno quando sono della nostra parte politica, però è evidente che su quella retorica è stato giocato un pezzo di campagna elettorale e credo si debba essere conseguenti anche alle promesse fatte ai cittadini. Per questo motivo siamo basiti attorno a qualche esternazione da parte della maggioranza. Io credo che tutti noi, in particolare tutti voi, dobbiate fare un serio esame di coscienza perché è vero che il problema è sentito ed è complicato, però proprio per questo avrebbe meritato una serietà maggiore, invece, lo hanno citato i colleghi e credo che anche questa volta questa domanda non avrà risposta, la sensazione è che si sia pensato più alla campagna elettorale continuando a presentare una soluzione irrealizzabile come quella della tariffa unica e poco invece alla possibilità concreta di portare a casa un risultato.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dei trasporti.

TODDE GIORGIO, Assessore tecnico dei trasporti. Intanto volevo ringraziare sia i consiglieri di maggioranza che di opposizione per alcuni attestati di stima nei miei confronti che non possono altro che farmi piacere. Io non sono venuto in Aula oggi sicuramente per polemizzare, per dare colpe a nessuno, per dare responsabilità a chi ci ha preceduto, non è mia abitudine, non è mio costume, non mi piace, però visti alcuni interventi che sono stati fatti, ritengo doveroso anche dire alcune cose e precisare alcune cose di quello che è stato tutto questo periodo sin dal mio insediamento. Sin dal giorno dopo il mio insediamento, io mi sono ritrovato di fronte a una vertenza, come tutti sapete, tra Air Italy e Alitalia, fortunatamente grazie anche alla mediazione del presidente Solinas si è riusciti a tamponare perché non è una soluzione che è stata trovata, ma si è riusciti a tamponare quella che era la soluzione di Air Italy e Alitalia. Quindi di continuità territoriale ne abbiamo parlato già da subito. Non mi sento grosse responsabilità addosso su quello che sta succedendo adesso nonostante la mia preoccupazione sia tanta, fortissima e credetemi che non ci dormo nemmeno la notte, non lo nascondo, perché siamo preoccupati, nessuno di noi vuole lo sfascio della Sardegna, nessuno di noi vuole la rovina dell'economia sarda e nessuno di noi vuole che dopo il 16 aprile non si possano più prenotare biglietti da e per la Sardegna. Però volevo raccontarvi anche una cosa perché sin da subito, e come diceva giustamente qualcuno, non crediamo molto nei governi amici perché sin dal primo insediamento io ho provato insistentemente a contattare il ministro Toninelli, nonostante fosse Governo amico, non sono mai riuscito a incontrarlo. C'è stato il problema sulla vertenza Porto canale, dove siamo stati convocati per la prima volta dal ministro Toninelli, io, la collega Zedda, l'azienda, la Contship, il Prefetto di Cagliari, l'autorità portuale e il ministro Toninelli non si è presentato. Ci è stato detto dal Capo di gabinetto che aveva avuto un imprevisto, per carità nella vita gli imprevisti capitano, di fronte a 210 licenziamenti penso che l'imprevisto a volte si possa anche evitare o correggere. Due settimane dopo o la settimana dopo stessa convocazione urgente da parte del Ministro, il Ministero scrive: "Si raccomanda la massima puntualità per la presenza del Ministro." Stessa storia, io, la collega Zedda, il Prefetto di Cagliari, la Contship, l'autorità portuale, arriviamo in riunione alle 16 al Ministero, anzi vi dirò di più, io la mattina stavo salendo in aereo e leggo su internet che Toninelli sarebbe stato a Sassari in campagna elettorale la mattina.

Mando un messaggio alla collega Zedda, la collega Zedda dall'alto della sua esperienza mi dice: "Stai tranquillo, l'avrà promesso, ma di fronte a 210 posti di lavoro a rischio si presenterà." Andiamo al Ministero, sapete cosa ci dice professor Scaccia, il suo Capo di gabinetto? "Il Ministro ha avuto un imprevisto". No, forse onorevole Manca era con lei a Sassari in campagna elettorale per le comunali o ad Alghero, era lì, era lì, questo per farvi capire spesso la difficoltà che si ha a interloquire col Ministero. Perché prima anche l'onorevole Meloni giustamente diceva cosa c'entra il Ministero? Il Ministero c'entra, il fatto che un progetto venga sposato e venga veicolato dal Ministero ci dà sicurezza. Il bando, noi abbiamo sviluppato un bando che venga veicolato e venga condiviso dai Ministri, penso che abbia più forza. Dopodiché il Governo è caduto giustamente, agosto è stato perso tempo, a settembre si è insediata la Ministra De Micheli. La Ministra De Micheli per poterla incontrare ci abbiamo messo due mesi e mezzo, a novembre, frutto di una mia conoscenza personale che ringrazierò sempre di un esponente del PD romano che ci ha dato questa opportunità con una semplice telefonata, ci ha ricevuto, siamo andati col presidente Solinas, il Presidente gli ha esposto quelle che erano le nostre idee, e le ha condivise, ecco da dove nasce anche la mia insistenza e quella del Presidente nell'insistere con la tariffa unica. La tariffa unica sapevamo che non sarebbe stato facile, ma dopo la De Micheli ce l'ha condivisa… è inutile che l'onorevole Manca faccia così, ce l'ha condivisa anche il Ministro del Sud Provenzano quando è venuto qua a Villa Devoto dal Presidente, ha condiviso questo progetto e ci abbiamo creduto fino all'ultimo. Poi, per carità, probabilmente sono state fatte alcuni errori non coinvolgendo tutto il Consiglio regionale, di questo vi posso anche chiedere scusa, me ne prendo anche la responsabilità, coinvolgendo un Consiglio regionale intero si avrebbe più forza. Con l'Unione europea, una volta che ci ha detto di no alla tariffazione unica, come diceva giustamente l'onorevole Zedda nella sua intervista, che ha citato anche l'onorevole Agus, sarebbe opportuno poi praticamente scendere a patti con l'Unione europea, perché fare il muro contro muro non si ottengono risultati. E siamo arrivati al punto che si parlava di un appuntamento per il 28 di gennaio, che poi è saltato, fino alla videoconferenza di ieri che è stata fatta tra i tecnici del Ministero, della Regione, scusate dalla rappresentanza italiana e commissario dai commissari dell'Unione europea. Si è arrivati alla discussione del bando, che peraltro la discussione è andata anche benissimo, la discussione del bando che prevedeva una tariffa per i residenti tutto l'anno, dodici mesi, con i prezzi 20 euro più le tasse verso Fiumicino, 30 euro più le tasse verso Linate. E' stato trovato inizialmente un accordo. E per i non residenti la tariffa al doppio durante l'inverno. Quindi con una tariffa bassa per i residenti si era arrivati anche a quella che era una tariffa per i non residenti molto accessibile, il doppio dei residenti durante l'inverno, e poi c'era stato chiesto il libero mercato durante i quattro mesi estivi.

L'Unione europea non gli è abbassato il fatto che durante i quattro mesi estivi ci fosse il libero mercato, ci hanno chiesto che venissero applicate, come da Regolamento IATA, i cosiddetti sette mesi da marzo a ottobre. C'è stato chiesto anche di fare tutte le consultazioni. Noi abbiamo incontrato Air Italy, abbiamo incontrato Alitalia, abbiamo incontrato anche tutti i vettori low cost da Ryan Air, Volotea, Easy jet, tutti quelli che operano in Sardegna, che hanno sposato il bando. Diciamo che son rimasti molto soddisfatti dal fatto che questi sette mesi andassero a libero mercato, perché il low cost se tu gli cambi la tariffa ti dicono di no, non accettano, loro hanno un sistema di vendita diverso da quello che potrebbe essere la continuità territoriale e quindi non accettano. Ma non è che noi siamo vincolati al parere dei low cost, è stata una consultazione molto costruttiva che è servito un po' a tutti. Dopodiché io ieri mattina ricevo una telefonata verso le 13, quando ero qua, dalla rappresentanza italiana che molti di voi conoscono, quindi potete anche informarvi per capire se io vi sto dicendo la verità o meno, conosciate la rappresentanza, conoscete i funzionari del Ministero, conoscete la Commissione. Una telefonata alle 13 dove è stata fatta una pre-riunione tra la rappresentanza italiana e la Commissione europea dove mi dicevano alle 13: Assessore, oggi si chiude. E' tutto apposto. Il bando è stato sposato, verrà fatto per due anni, la tariffa per residenti è stata accettata a 20 e 30 euro. Alle 15 inizieremo la riunione con i tecnici della Regione e i tecnici ministeriali. Anche perché hanno voluto fare una riunione strettamente tecnica, senza la parte politica, l'abbiamo fatta da qua in contatto con i nostri tecnici. Alle 15 inizia la riunione, dopo ore e ore di riunione dove stava andando tutto bene, anzi meglio è andato tutto bene, è stato accettato quello che nel nostro bando, le nostre tariffe, è stata fatta una richiesta sui voli settimanali, non con frequenze ben stabilite ma con quelli che sono previsti dal Regolamento, che sono il volo in uscita e il volo di rientro per garantire quegli orari, e poi nelle altre fasce orarie probabilmente una fascia intermedia, e poi l'altro in base a una ripartizione dei posti settimanali.

Noi così facendo abbiamo accettato, loro in parte quella che era la nostra proposta e noi in parte quelle che erano le loro. Dopodiché a fine riunione, quando stava arrivando al dunque, a dire a quello che ci saremmo aspettati tutti che il bando sarebbe stato accettato, chiuso, e che l'accettazione del bando sarebbe stata una conseguenza poi di accettazione anche dell'eventuale proroga, perché i tempi stringono, quindi di conseguenza non si può prescindere da avere una proroga fino a ottobre, la Commissione europea, credetemi, senza dare nessun tipo di spiegazione ha detto "ci aggiorniamo", bravissimo, come ha fatto con Cadeddu, lo sapete anche voi, lo sa Pigliaru, lo sapete voi. Lei, onorevole Meloni, era abbastanza vicino all'assessore quindi sa bene di cosa sto parlando. Hanno avuto un atteggiamento che ci ha spiazzato, non ci hanno dato spiegazioni, ci hanno detto solo "ci aggiorniamo". La rappresentanza europea, io ero fino a mezzanotte ieri al telefono con loro, per chiedere spiegazioni, cercare di capire cosa era successo. Perché mi approvi il bando, alle 13 ricevo la telefonata dove mi dici che è tutto a posto, che capisci le esigenze della Sardegna, che capisci che il tessuto sociale implode e non ci sono più le prenotazioni, che capisci che gli albergatori sono in crisi, ci ritroviamo alle 20 della sera a dirci "ci aggiorniamo". Ci aggiorniamo quando? Non lo so. Ci prendiamo un po' di tempo, io mi auguro che il tempo si intenda stasera, domani mattina, massimo entro fine settimana, anche perché se ci dovessero dire di no ci devono dare la spiegazioni, dopo che una videoconferenza registrata, tra la rappresentanza italiana, il Governo, la Regione, la Commissione europea hanno detto che andava tutto bene. Quindi la preoccupazione è tanta, noi stiamo aspettando una risposta da parte della Commissione perché vogliamo capire quali siano le loro intenzioni. Io stamattina ho sollecitato la rappresentanza italiana che si facciano portavoce di questo messaggio, tra l'altro oggi ho cercato di contattare il Ministro perché gli avrei voluto parlare con urgenza per spiegargli che la Commissione europea ci ha lasciato così con questo cerino in mano, avevo l'aereo alle 19 e 30, ma per correttezza è giusto che sia così, che io sia ancora qua, non c'è un volo più tardi, partirò domani mattina presto alle 7 per cercare di incontrare il ministro.

Quindi, la situazione attuale è questa. Noi non abbiamo ancora una risposta stasera, mi auguro di averla domani mattina. La situazione dei due bandi diversi tra Olbia Alghero e Cagliari la stiamo già affrontando, sia con le compagnie sia con la Commissione europea, per trovare quelli che saranno le soluzioni qualora Air Italy e Alitalia, anche perché non versano in una situazione ottimale per poter accettare senza compensazioni, anche se Alitalia ci ha fatto anche un'apertura, stiamo valutando anche quali possano essere gli strumenti giuridici per eventualmente trovare un'altra soluzione che vada a coprire quel periodo di tempo che poi si debba aspettare per la pubblicazione del bando e per l'accettazione.

Quindi, da parte nostra stiamo monitorando da ieri più di sempre questa situazione, stiamo aspettando che l'Unione europea ci dia una risposta in tempi brevi, sennò saremmo costretti a muoverci diversamente. La situazione attuale è questa. Io spero e credo che tra oggi e domani mattina ci diano una risposta e ci dicano quelle che sono le loro intenzioni, anche perché ci hanno dato già un parere positivo ieri, quindi speriamo di chiuderla in maniera positiva per tutti e che nel giro di poco tempo i vettori possano iniziare di nuovo a bigliettare per il bene del futuro della Sardegna.

PRESIDENTE. Grazie Assessore Todde.

Ha domandato di parlare l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.

ZEDDA ALESSANDRA (FI), Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Io ho seguito gli interventi, e in alcuni tratti ho sentito avanzare ovviamente i riferimenti alla proposta di una flotta sarda. Io sono convinta che dobbiamo essere autonomi e sovrani, questo non significa che voglio costruire una flotta sarda o che si pensava ad avere una flotta per la Sardegna in altro modo, però sicuramente una flotta che possa consentire ai sardi di arrivare dall'altra parte del mare in tempi rapidi, con tempi soprattutto certi, con dei meccanismi che possono essere consentiti nel libero mercato, io questo lo voglio. E siccome siamo in una condizione di estrema complessità, perché ad oggi chi parla dai banchi dell'opposizione ha una posizione che ovviamente è diversa dalla nostra maggioranza però nella sostanza noi abbiamo ereditato per cinque anni una situazione che ha visto un totale blocco, una totale paralisi, quindi se oggi si studiano e si integrano… perché l'Assessore è stato chiarissimo: noi non abbiamo contravvenuto al nostro dovere, è stata presentata una proposta, e quando uno deve salvare il Paese e deve consentire ai sardi di andare fuori dall'Isola con il diritto alla mobilità che è consentito a tutti gli altri italiani (visto che non dobbiamo allargare con altri ragionamenti), credo che sia il minimo quello di poter integrare le soluzioni che fino ad oggi non ci sono state. E allora, nel momento in cui abbiamo assolto al nostro dovere, ovvero quello di presentare la proposta che riteniamo in quel momento quella possibile, quella utile ai sardi, e non solo perché la tariffa unica, seppur superata nella mente dei burocrati europei, ovviamente non ci è consentita, e allora acconsentiamo, perché solo gli stolti non cambiano idea figuriamoci se non lo dobbiamo fare noi quello di poterci adeguare a ciò che viene richiesto anche da un punto di vista normativo, noi l'abbiamo fatto, ve l'ha raccontato l'Assessore, abbiamo fatto anche quello, questo però non giustifica l'intolleranza nei confronti di un popolo che sta manifestando il Governo precedente e questo Governo! Perché ancora oggi poi dobbiamo comunicare solamente per grazia ricevuta, e questo non va bene, e noi anche a questo stiamo mettendo fine! Perché i sardi devono sapere come si sta comportando da questo punto di vista il Governo nazionale, perché non è l'Europa, tutte le proposte vanno supportate dallo Stato membro, e lo Stato membro è l'Italia, il Governo italiano! Quindi la Sardegna, così come avete fatto voi in ritardo, ha presentato una proposta, questa Sardegna l'ha ripresentata: ci dessero subito la risposta, o sì o no, noi siamo disposti a trattare per il bene dei sardi ma non abbiamo trovato questa tranquillità da altre parti e questa disponibilità. Quindi, nel momento in cui dovessimo trovare delle alternative, io vedo anche una flotta indipendente, e poi giustamente qualcuno di voi ha chiesto sulla base di che cosa, dei costi-benefici, la valutazione di impatto, chi sarà questo vettore, certo che sono tutte valutazioni da fare però intanto dobbiamo avere più opportunità, perché magari potrà essere anche approvato come noi ci auguriamo… perché non è neanche pensabile che non ci diano la proroga, non è proprio pensabile, perché non ci devono arrestare loro, non esiste questo, però se verrà approvato quel bando, quel bando avrà una scadenza di due anni, e vogliamo rimanere inoperosi per altri due anni? No, portiamoci avanti col lavoro, cerchiamo di trovare insieme le nuove proposte. A me piace sentire dai banchi dell'opposizione "va bene tutto quello che è successo ma oggi lavoriamo insieme", ecco, sappiate che questa Giunta, questo Consiglio regionale deve cambiare passo, e lo dobbiamo fare insieme. Però non accusatrici di non aver adempiuto, questo no: l'ha fatto Pigliaru e lo abbiamo fatto noi, purtroppo il trattamento da parte dell'Europa è lo stesso, ma questa volta siamo al "game over".

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Effettivamente l'ultimo intervento ha ulteriormente dato risposte ai temi sottolineati nella mozione dell'opposizione. Non sono state risposte in grado di tranquillizzarci ad onor del vero, perché non è sfuggito a nessuno il fatto che questa Amministrazione e questa legislatura si sia caratterizzata per le gravi difficoltà avute nel portare avanti l'ordinaria amministrazione, mi sembra estremamente difficile che possa portare avanti atti straordinari come appunto sarebbe quello di cimentarsi in un mercato complicato, sia dal punto di vista finanziario che dal punto di vista tecnico, come quello dell'aviazione civile. Per il resto mi sembra che l'Assessore ai trasporti abbia cercato di giustificare la situazione che stiamo vivendo attualmente, trincerandosi dietro uno scarica barile nei confronti del Governo nazionale. Per carità, anch'io così come mi sono lamentato e ci siamo lamentati tutti nel nostro ruolo di consiglieri regionali dell'aver dovuto ogni tanto adeguare le agende dell'intera Istituzione consiliare a quelle di due assessori, io immagino quanto sia frustrante dover fare la fila per poter parlare con un con un ministro, magari anche un ministro dello stesso colore politico, o di un Governo che si sostiene. Questo perché avete sbagliato, vi siete fidati di contatti informali, vi siete affidati a rassicurazioni fatte in campagna elettorale, che il giorno dopo hanno avuto lo stesso valore di un assegno scoperto. Sarebbe stato utile portare l'argomento in Consiglio regionale, approvare subito, l'indomani della lettera della Commissione europea che segnalava i problemi al bando Careddu, una riunione di Consiglio o quantomeno della Commissione competente per affrontare il tema e approvare magari un atto di indirizzo che mettesse nero su bianco il minimo livello da ottenere, invece sono passati mesi, e son passati mesi in un silenzio imbarazzante. Oggi lei, per la prima volta, con molto coraggio, glielo riconosco, e con molta onestà anche, ha fatto anche una un accenno al fatto che potremmo anche verificare se le sue dichiarazioni corrispondono al vero: mi fido, io do per scontato che le dichiarazioni che gli Assessori fanno in aula, quando le fanno, siano veritiere, però non esco da qui meno preoccupato, perché la situazione non è di una scadenza imminente ma di una scadenza già scaduta. Cioè noi da qui usciamo senza la possibilità di dire agli operatori economici che domani ci saranno i biglietti in vendita, perché i biglietti in vendita potrebbero non esserci, perché siamo nelle mani di uffici dell'Unione europea che non hanno cuore e soprattutto ci trattano come una delle tante regioni periferiche di un continente e di un'istituzione che detta leggi che valgono per 500 milioni di abitanti, purtroppo però a questa conclusione siamo arrivati tardi, siete arrivati tardi. Io continuo a non capire chi ve l'abbia fatto fare, perché a partire dal bando Careddu, fatte le opportune correzioni, utilizzando anche quella proroga lunga che avrebbe di mantenere l'attuale sistema sino all'espletamento di nuovo bando, avremmo avuto la possibilità di ragionare in quest'Aula con tranquillità, senza la pressione della stampa, che ovviamente avete più voi che noi, noi non governiamo e senza anche dover scimmiottare, come hanno fatto i colleghi, il ricorso a quanto è avvenuto l'anno scorso, due anni fa, tre anni fa, quattro anni fa. Anche perché rischia di diventare anche un processo sommario. Io ricordo che negli ultimi tre anni, anche grazie alla governance espressa dagli aeroporti della nostra isola e dai bandi predisposti dalla precedente Giunta, le connessioni low cost sono aumentate a dismisura, i nostri aeroporti sono connessi grazie ai vettori low cost e grazie a politiche buone e ampiamente condivise, perché credo che su quello ci fosse un grande accordo, è quello un fattore sicuramente positivo. Dire che ci sono state le locuste, le cavallette è ingiusto e sbagliato e cozza pesantemente con quello che sta avvenendo in realtà. Le locuste e le cavallette ce le sta segnalando chi ha necessità di avere invece la continuità territoriale in funzione, quella non c'è e come ho già detto non è sostituita o sostituibile dalle low cost nel breve periodo, non c'è perché la proroga che avevamo era un ponte, ora quel ponte è crollato ed è inutile cercare qualche altro colpevole. Anche perché non è la caccia al colpevole che conta, gli Assessori, l'Esecutivo sono fusibili della politica regionale lo sanno tutti, gli Assessori vengono cambiati spesso a volte li si cambia gli si dà anche la colpa degli insuccessi, è capitato in passato, capiterà anche in futuro per diverse vicende. Per cui non è quello il tema, il tema è oggi risolvere il problema e come ho già detto noi faremo la nostra parte, la prima cosa che però intendiamo fare è che non si confondano responsabilità diverse e che appunto d'ora in poi questo Consiglio con chiarezza e con trasparenza affronti i grandi temi e sia in grado almeno di portare avanti un ordine del giorno. Quando si decide in Capigruppo, anche utilizzando la possibilità regolamentare, che non è un abuso onorevole Mula, il Regolamento prevede per le minoranze la possibilità di iscrivere all'ordine del giorno entro 10 giorni le mozioni presentate con urgenza, continueremo a farlo, ma sì l'abbiamo fatto una volta e siamo fieri di averlo fatto e che cavolo, stiamo qua solo perché l'abbiamo fatto noi, dovevate farlo voi, manco scusa avete chiesto e dai e dai! Sto dicendo che la prossima volta mi auguro che non sia una nostra scelta, non vi dobbiamo imporre niente, mi auguro che su questi temi siate voi a chiedere alla Giunta con trasparenza di essere qui a parlare, perché ci saremmo risparmiati un sacco di problemi e vi sarete risparmiati un sacco di grattacapi.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarare se è soddisfatto.

MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie Presidente, io dovrei dichiarare se sono soddisfatto o meno della dichiarazione della Giunta, dell'assessore Todde nello specifico rispetto all'interpellanza. Non sono soddisfatto ma sono molto preoccupato, non solo perché l'Assessore non ha fatto alcun passaggio rispetto alla continuità territoriale su Olbia e sul destino di Air Italy, forse me la son persa ma io non ho sentito un passaggio specifico rispetto alle intenzioni di Air Italy, se avete notizie rispetto all'intenzione di Air Italy, perché il futuro e la continuità territoriale su Olbia, non prorogabile quella del 2013, perché non esiste più ad Olbia, dipende dalla scelta di Air Italy oppure proprio in ultima ratio di Alitalia, speriamo che si tratti di Air Italy perché salvaguarderebbe anche posti di lavoro, di restare o meno ad Olbia in regime di continuità territoriale senza compensazioni. Quindi su questo non ho sentito nulla e poi son preoccupato perché apprendo, apprendiamo che abbiamo perso dieci mesi, per cosa abbiamo perso dieci mesi, per non fare, ci chiamate, probabilmente lo faremo vediamo un po' un attimo quale bando dobbiamo difendere, perché non si capisce, a difendere un bando che è molto, molto peggiorativo di quello che vi abbiamo chiesto di difendere un anno fa, dieci mesi fa molto, molto peggiore. Non l'avete difeso perché stavate cercando la tariffa unica; la tariffa unica si sapeva che sarebbe stato impossibile, del fatto che la Commissione europea ha un'asticella che porta sempre più in alto ve l'abbiamo detto, ridetto ci è stato detto e ridetto, lo sapevamo un anno fa lo sapevamo benissimo eppure è stata fatta un'altra scelta, certo non deve rispondere lei, nel senso che lei deve rispondere del tempo perso eventualmente, Ministri che rispondono o non rispondere io avrei usato un altro metodo probabilmente per farmi rispondere dai Ministri o ricevere i ministri, non lo so probabilmente sarebbero state necessarie altre interlocuzioni più formali che probabilmente avrebbero portato i ministri a riceverla. Però il 27 di novembre lei ha detto che andava tutto bene, che avete presentato, insomma che non avete detto granché, poi si scopre che è stato mandato un bando che è un'altra roba rispetto alla tariffa unica che lei ancora il 9 gennaio sbandierava. E allora si tratta di capire, Assessore, qual è il bando che dobbiamo difendere noi oggi a Bruxelles per il quale dobbiamo chiedere una proroga che ci serve come il pane in Sardegna, qual è il bando che dobbiamo difendere? Quello che manda i nati in Sardegna residenti altrove in pasto al libero mercato? Quello dobbiamo difendere? Probabilmente per tutto l'anno, non solo per i mesi invernali con un Summer che diventa 7 mesi, io mi è sembrato di sentire questo. Dobbiamo difendere questo bando? Concludo, credo che sia davvero necessario un approfondimento in quest'Aula perché dovremo parlare probabilmente di tutto, di che idea abbiate voi dei trasporti in Sardegna, TPL prorogato per due anni e continuità marittima e ovviamente con l'urgenza della continuità e aerea perché la sensazione che voi non abbiate davvero idee chiare minime che ci possano consentire, ci possano consentire di poter dare un minimo di risposta ai sardi e non dico le promesse assurde che avete fatto ma almeno i diritti minimi dei quali i sardi hanno diritto e hanno bisogno, grazie.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione.

In votazione la mozione numero 142 e l'interpellanza numero 62.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, sì per esprimere il voto favorevole, in relazione alle questioni che sono state enunciate prima, insomma io non mi rivolgerei agli amici, a persone esiste uno strumento, ereditato dal Regno d'Italia, un tempo era ovviamente un sistema di comunicazione non tecnologico come quello di oggi, che è la batteria del Viminale. Tutti voi date i numeri di telefonino vostro o quelli di servizio nel caso forniti a voi apparecchiature di proprietà dell'Amministrazione con una scheda, vengono dati a voi o dei numeri di telefono del Ministero dell'interno, perché la fornitura di quei numeri avviene dal Ministero dell'interno, oppure compilato un modulo dove viene dato il vostro numero di telefono alla batteria del Viminale. Quindi ognuno di voi che voglia contattare il Ministro parla tramite la batteria del Viminale, l'ho fatto io milioni di volte, parla con la batteria del Viminale e la batteria del Viminale nel caso in cui la richiesta sia ovviamente di urgenza di parlare con l'Assessore all'ambiente, ai lavori pubblici, Ministro, mi scusi, all'ambiente, ai lavori pubblici per quanto riguarda una situazione gravissima che necessita l'intervento della Protezione civile nazionale il contatto è diretto, altrimenti si viene messi in contatto con la segreteria del Presidente della Repubblica, con Palazzo Chigi, con la segreteria dei ministri che prendono nota delle richieste non con gli amici del PD di altre organizzazioni politiche, mica si fa così. Cioè il mondo alla rovescia, l'altro elemento siamo oggi impegnati in questa discussione, e chiudo, non perché non ci siano colpe nel passato, io non so come ripetere questo aspetto, perché dire che quelli che c'erano prima erano cattivi e hanno fatto male, e quindi per forza di cose affermando questo bisogna dire che bisogna copiare le stesse cattiverie e le stesse cose fatte male, non aiuta chi le pronuncia queste cose, perché altrimenti se tutti fossero stati contenti, contentissimi di quello che c'era, si sarebbe ricandidato il Presidente uscente e avremmo vinto le elezioni. Non è andata così, quindi è inutile ripetere la colpa di Tizio e di Caio, si tratta, quando si prendono in mano le redini del comando di questa Amministrazione, di andare nella direzione di governare e fare bene le cose. Suggerisco poi un'altra cosa, perché l'esempio è questo, non alzate i toni con l'Europa… al professore che sta vidimando il libretto per quanto riguarda l'attestazione degli esami dati e sta mettendo il 110 e lode, nel nostro caso si sblocca la continuità, mentre sta firmando noi lo insultiamo, quello vi strappa il libretto. Se voi pensate che l'Unione europea non abbia gli strumenti per leggere il resoconto giornalistico della cronaca locale, guardate che se si tratta in Commissione su norme e regole, più attaccate, più c'è resistenza. Poi glielo spiegate, poi glielo dite, glielo spiegate anche con un lavagna a fogli, e così forse lo capiscono.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (LEU). Io parlo in dissenso con l'opposizione perché sono reduce da una seduta spiritica dove sono stati evocati i fratelli Wright, inventori dell'aereo, e poi anche i fratelli Montgolfier non si sono potuti esimere dal presenziare. Mi hanno spiegato che non c'è niente da temere, è tutto a posto, come vedete dalla distensione della maggioranza, dall'allegria della Giunta si coglie che non ci sono dei problemi. Perché dite che ci sono gravi responsabilità se va tutto bene? Perché se noi non rappresentiamo nessuno e la nostra socialità è ridotta, appunto, a delle sedute spiritiche, perché volete unità contro lo Stato, contro l'Europa, contro L'ONU, contro l'Impero Galattico? Se la politica impone il gioco delle parti, la facciamo solo noi questa parte oppure anche voi siete costretti a qualche gioco? Non trovo risposta nel dibattito, voto questa mozione solo perché ho notato un nervosismo nell'onorevole Agus e temo per la mia incolumità, quindi mi adeguo, mi adeguo dicendovi però che, se nel frattempo noi non troveremo una soluzione, saranno veramente molti i morti che verranno a cercarci, non solo di notte, cioè un popolo di zombie ci rincorrerà, credo purtroppo non soltanto voi, anche noi, ci state trascinando dentro un problema grave, fate finta che tutto va bene, però risolvete la situazione, lasciate perdere noi, lasciate perdere il fatto che ci dovete confutare, dateci per confutati, però risolvete subito questo problema. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Ho apprezzato l'intervento di replica dell'Assessore per il fatto stesso che mi è sembrato intellettualmente onesto nell'esposizione di quello che è il lavoro che ha fatto sino ad oggi. Mi preoccupa il fatto che questo lavoro è stato tenuto all'oscuro, è stato tenuto all'oscuro di questo Consiglio regionale, è stato tenuto all'oscuro soprattutto delle parti sociali e dei sardi. Non si può arrivare oggi, Assessore, e chiedere che questa Assemblea in maniera univoca la sostenga, quando sino ad oggi è la prima volta che questa Assemblea viene investita dell'argomento, quindi siamo a partita già quasi finita, non siamo neanche ai tempi di recupero, non c'era la possibilità di fare un gol e pareggiare, quindi oggi lei si sta giocando questa partita in solitudine. Noi pensiamo, comunque nell'interesse dei sardi, di intervenire e di farlo in maniera anche costruttiva, non pensiamo di avere in quest'Aula dei maestri venerabili, sebbene in più interventi conta di fare il maestro. Io penso che in politica a volte si è anche propensi a perdere la pazienza con gli amici, si figuri con chi non ci è simpatico, quindi siamo più propensi a dare una mano a lei, Assessore, che si è dimostrato in qualche modo anche sensibile, come lo deve essere d'altronde, e come il tema naturalmente e l'importanza della continuità dei sardi merita. Trovo confusi ancora nelle dichiarazioni i membri della Giunta, in particolare il Vicepresidente, che interviene e continua a rivendicare la flotta sarda. Quindi, io vorrei capire veramente qual è l'indirizzo del Presidente in questo caso, che dovrebbe essere quello che poi naturalmente dà l'indirizzo alla Giunta e alla maggioranza. Quindi, se la direzione è quella che ha relazionato lei a questo Consiglio, noi siamo pronti a fare le battaglie con lei, se poi si parla di flotta sarda, di fallimenti che questo Consiglio… Il mio voto sarà favorevole alla mozione perché ha permesso di entrare nella discussione che non interessa quest'Aula, ma interessa probabilmente tutti i sardi e l'economia della Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Piu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Il mio voto è favorevole a prescindere da certi interventi da trasmissione televisiva di comedy show, come qualche consigliere di maggioranza è abituato ad intervenire. Io mi vergogno in alcuni casi profondamente di come la discussione prende delle direzioni un po' strane, e prendo per buona la proposta dell'onorevole Peru, che credo sia stato uno dei pochi consiglieri di maggioranza che perlomeno ha dato contezza di intravedere una sorta di soluzione da proporre ai cittadini sardi, che invece ci ascoltano, a differenza di quanto pensi qualcuno, e su quelle che sono le nostre decisioni e gli indirizzi che diamo in quest'Aula poi si fanno una loro idea, perché le lune di miele i primi dodici mesi di un'amministrazione in politica vanno sempre bene, iniziate a preoccuparvi dal tredicesimo mese in poi perché dopodiché, quando si inizia a dire sempre che è colpa di quello che è venuto prima, questa scusa arriva sino ad un certo punto, dopodiché siamo tutti dotati di intelligenza e di equilibrio per poter capire ed esprimere serenamente che quello che è avvenuto qua oggi è stata una discussione dove io sinceramente, ma forse per mio limite, da quei banchi, dai banchi della maggioranza non è venuto un briciolo di idea e di risposta a quello che invece è il problema. Ringrazio l'Assessore per avere raccontato e avere fatto una cronologia degli otto mesi di lavoro, sicuramente senza sosta, che lei ha affrontato, però la verità è un'altra, che le Commissioni e la quarta Commissione va convocata su questo tema, vanno discussi tutti quegli elementi importanti, ad esempio sul libero mercato, se è il caso di lavorarci o meno, sulla tariffa unica, iniziamo a creare un pochino di dibattito in Aula, perché, ripeto, a parte qualcuno che può andare sicuramente a fare show e cabaret, e sarebbe ascoltato da milioni di cittadini, quando si siede su questi banchi determinati interventi lasciano il tempo che trovano. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRU' MARIA LAURA (Progressisti). Preannuncio il mio voto favorevole alla mozione e la sincerità dell'assessore Todde, che ho visto in difficoltà e di cui ho percepito l'impegno in questo tempo e anche la delusione per quelle che sono state le risposte poco attese nelle ultime ore. È chiaro che, però, non apprezzo e non condivido il continuare a ragionare per slogan, come è stato fatto forse nell'intervento successivo a quello dell'onorevole Todde e quindi dell'Assessore Todde, e non condivido gli slogan che sono emersi dall'Aula in queste ore, perché così non si risolvono i problemi; le campagne elettorali, lo abbiamo detto più volte, sono finite da tempo, e quando bisogna lavorare insieme per provare a risolvere i problemi lo si fa nelle sedi istituzionali opportune, che sono l'Aula e le Commissioni. Noi, per quanto riguarda la Commissione, abbiamo chiesto più volte di audire l'Assessore e di capire e comprendere quali fossero i termini del bando che si voleva presentare, ma anche quali fossero le varie interlocuzioni, le risposte, anche per poter dare il nostro contributo nelle sedi più alte, laddove ci viene chiesto, ci è stato chiesto anche oggi, e ripetuto più volte da alcuni componenti della maggioranza in quest'Aula. Però è chiaro che devo sottolineare il silenzio del Presidente della Commissione trasporti, che oggi non ha fatto un intervento e questo mi dispiace molto, perché significa che su questo tema forse la volontà non era tanto dell'Assessore di non intervenire, ma forse le responsabilità sono da attribuire a qualcun altro. Come minoranza sono certa che possiamo dare il supporto, e lo daremo sicuramente, il supporto nelle varie sedi, e lo faremo condividendo le parti e facendolo nelle Commissioni ma anche in quest'Aula, che deve essere sempre il centro del dialogo e del dibattito per migliorare e per poterci davvero confrontare in maniera unita e portare avanti le istanze che rappresentano un po' le istanze per tutti i sardi, e per vivere meglio tutti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giovanni Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIOVANNI (PSd'Az). Non sarei voluto intervenire, ovviamente il mio voto sarà contrario alla mozione, ma anch'io dormo poco ultimamente, come il collega Deriu, e quindi anch'io faccio dei sogni, e comunque penso anche che da quella parte lì dovrebbero essere più vicini di quanto non lo sia io a una teoria del Welfare State, della politica sociale o delle teorie keynesiane, e magari non sarebbe stato male sognare una flotta sarda che fosse partita come sarebbe dovuta partire, come sarebbe stato giusto magari che quello che è stato l'unico atto coraggioso dalla Sardegna nei confronti della Comunità europea, che era la flotta sarda marittima, è affondata per colpa della burocrazia, della stessa burocrazia che da una parte ci vieta questo tipo di intervento, e poi dall'altra ci consente nelle Aziende di trasporti pubblici, come per esempio l'ARST, di fare passivi, quotidianamente, perché col 30 per cento della vendita dei biglietti viene colmato soltanto il 30 per cento delle spese, quindi quello è un aiuto di Stato che legittimamente è consentito, quell'altro non era consentito, quindi molte volte anche il collega Agus, che parla di aver sofferto del fatto che vent'anni fa ho perso una battaglia sociale, che era quella appunto a cui ho fatto riferimento prima, per cui credo che magari sarebbe necessario avere veramente una forza diversa, di impatto verso la Comunità europea per avere quello che ci spetta; dove non ascoltano noi non hanno ascoltato voi. Il mio voto ovviamente è contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie, Presidente, per annunciare il voto contrario di tutto il Gruppo del PSd'Az, e semplicemente per una questione, io mi aspettavo dopo le dichiarazioni fatte un po' da tutti, anche da parte dell'Assessore, ci fosse stato anche un'idea di poter provare a costruire qualche cosa insieme. Ho sentito un intervento, che devo dire non mi è piaciuto, dell'onorevole Agus, lo dico con tutta la tranquillità e trasparenza che mi contraddistingue, ognuno fa il suo gioco, però non ho trovato margini di apertura che invece ho trovato in altri colleghi delle opposizioni, nel senso che in una battaglia così importante ci dobbiamo unire, e invece sembra che dobbiamo sempre distinguerci, ecco perché noi, probabilmente per rifugiarci, vi ricordiamo quello che avete fatto, è naturale, sta nel gioco delle parti. E per dire anche un'altra cosa, che le parole della del Vicepresidente della Giunta, della collega Zedda, non è che abbia bevuto stasera o abbia annunciato che bisogna fare nuovamente la flotta sarda, io ho colto invece l'aspetto di voler dire che non dobbiamo essere vincolati sempre a quello che ci impone Bruxelles; abbiamo altre soluzioni? Abbiamo altre idee? Mettiamole in campo, ci confrontiamo, e vediamo un attimino se riusciamo a trovare un'idea condivisa, che vada incontro a quelle che sono le esigenze dei sardi. Non abbiamo detto che la flotta sarda da domani timbro o quant'altro, è un'idea, e già il fatto e la volontà di poter pensare, di poter dire, anche pubblicamente, che non ci stiamo a un gioco così, come quello che è successo fino a oggi, io penso che sia giusto e apprezzabile.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie, Presidente. Mah, bocciare questa mozione è molto, molto di più che bocciare un ordine del giorno che è stato inserito su un altro argomento, o meglio con un altro oggetto, una discussione con un altro oggetto in Parlamento, qua ci dobbiamo prendere noi le nostre responsabilità, questa è una mozione presentata in questo Consiglio regionale che qualcuno ha detto che non servirebbe a nulla e ci potremmo dimettere completamente, facciamo gestire un rapporto diretto Giunta-cittadini, tanto noi che ci stiamo a fare se non c'è bisogno che si convochino le Commissioni o l'Aula per parlare di questo, questo è un argomento che può essere gestito tranquillamente, a quanto pare, dalla Giunta con i cittadini. E invece io credo che questo sia un momento molto, molto importante, l'avremmo dovuto fare prima e dobbiamo farlo ancora, per discutere di questa tematica in particolare ma di tutto il sistema e l'idea che abbiamo del sistema dei trasporti in Sardegna, e che invece la maggioranza dovrebbe, anziché liquidarlo come una semplice mozione della minoranza che va bocciata, prendere lo spunto per poter appunto votarla e poter iniziare insieme un percorso che avremmo dovuto iniziare dieci mesi fa. Vedo che non c'è questa volontà, quello che apprendo oggi, con grande dispiacere, è che probabilmente stiamo mettendo un punto fermo gravissimo, che ci porterà, probabilmente ci sta già portando a perdere la continuità territoriale in Sardegna, forse non ce ne stiamo rendendo conto, noi stiamo decidendo, anche con la proposta di cui ha fatto cenno l'Assessore, l'ultima, altro che tariffa unica, che nemmeno questa andrebbe bene alla Commissione europea, anche con quella noi stiamo andando verso quella direzione, perché per loro Regolamento alla mano la regola è il libero mercato, dopo eventuale la continuità territoriale; evidentemente non siamo bravi, non siamo stati bravi, e voi, soprattutto adesso, non siete stati bravi dieci mesi fa a unirvi a noi in questa battaglia, non siete stati bravi a far valere i diritti dei Sardi. Poi non cerchiamo le colpe altrove, però posso solo dire che oggi torno a casa molto deluso rispetto alle vostre posizioni e molto preoccupato, più che deluso, per quello che ci aspetta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Grazie, Presidente. Innanzitutto per dichiarare il voto favorevole alla mozione, e per dire che probabilmente questa serata è servita a poco. Io ho apprezzato molto l'intervento dell'onorevole Antonello Peru, perché alla fine l'unica proposta seria che è pervenuta dai banchi della maggioranza è stata questa, che piaccia o no in questo momento un riferimento importante a livello Europa, a livello Bruxelles può essere Gentiloni, è non è un'ipotesi da trascurare proprio per niente. Ho apprezzato molto l'intervento dell'Assessore che, senza alcun infingimento, ha raccontato la cronistoria di questi mesi, se qualcosa posso rimproverare all'Assessore è quella di non avere coinvolto il Consiglio sulle mancate risposte da parte dei Ministri, perché se questo è avvenuto è veramente un fatto gravissimo di cui tutti dovremmo tenere conto. È chiaro che però se noi avessimo conosciuto questa situazione, sicuramente ognuno di noi, per la parte che rappresenta, sarebbe potuto intervenire in maniera determinata e pesante rispetto alle mancanze… non mi sto sentendo…

L'onorevole Mula ha parlato prima dell'intervento della Vicepresidente, però la Vicepresidente, onorevole Mula, alla fine del suo intervento ha parlato di game over. Io non è che sono molto attrezzato in inglese, però credo che voglia dire solo una cosa, altrimenti riprendendo il suo discorso io proporrei un progetto Onlus tipo "adotta una zattera e adotta una mongolfiera" e così potremmo risolvere il problema. Purtroppo io credo che ci sia poco oggi da sorridere, ma da parte di tutti i 60 Consiglieri di questo Consiglio. Io sono preoccupato, credo che voi siate preoccupati quanto me, credo che l'Assessore, e ci credo, non dorme la notte perché davvero abbiamo un grosso problema al quale dobbiamo dare una risposta. I fantasmi che hanno turbato il sonno e i sogni dell'onorevole Deriu alla fine qualcosa di buono l'hanno comunque detto. Oggi è in capo a voi la risoluzione del problema. Noi abbiamo dato la nostra disponibilità per quello che potremo fare, l'abbiamo data ieri, l'abbiamo data oggi. Chiudo solo dicendo questo: la giornata bellissima di ieri, presidente Pais, già oggi non è più una giornata bellissima.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Talanas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TALANAS GIUSEPPE (FI). Grazie Presidente. Ecco, per annunciare il voto contrario del Gruppo Forza Italia. Io, Presidente, sentendo gli interventi dei colleghi, soprattutto quelli dell'opposizione, sono molto deluso dalla seduta odierna perché nessun contributo in concreto oggi è stato dato alla Giunta, all'Assessore, al nostro Presidente che già da più di un anno stanno affrontando una battaglia per portare a casa dei risultati in concreto. Diciamo che l'incontro odierno è servito all'opposizione per criticare e attaccare l'operato della maggioranza. In questo attacco non hanno neanche risparmiato la mia Commissione, però ci tengo a dire questo. Intanto gli ordini del giorno della Commissione non li decide il Presidente, ma li decide un Ufficio di Presidenza che è formato anche da due membri dell'opposizione, firmatari di una richiesta di audizione, appunto, dell'Assessore Todde per la questione che stiamo affrontando odiernamente, e siccome, così come ha detto l'Assessore, già da tanto tempo non riesce neanche a tornare a casa sua, non era appunto disponibile perché impegnato a Roma e a Bruxelles e si è ritenuto collegialmente di non fissare la Commissione se non era presente l'Assessore. Non posso fare a meno che dire che la Quarta Commissione ha portato a compimento tutto il lavoro che aveva in carico approvando tutte le proposte e i disegni di legge che aveva nel proprio tabellario. Per quanto riguarda la questione dei trasporti ribadisco che oggi da parte della opposizione nessun contributo in concreto è stato dato per risolvere la questione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente. Volevo anche tranquillizzare l'assessore Todde che il ministro Toninelli, quando aveva fissato l'appuntamento con lei, non era con me a Sassari, anche perché non mi posso dividere in due, ed essere a Cagliari e a Sassari contemporaneamente, la volevo tranquillizzare, Assessore.

Però mi è parso di capire questo. Io fino adesso ho sentito che per alcuni argomenti importanti per la Sardegna come quello dei trasporti, e quindi la continuità territoriale, non ci devono essere distinzioni politiche. Fino adesso dalla Destra, dalla Sinistra, dal Centro, alto, su e giù è arrivato questo messaggio, quindi ci svestiamo dei nostri colori politici e pensiamo al bene dei sardi. E allora, chiedo scusa Presidente, forse mi sfugge qualcosa, quindi ho sentito dire dalla maggioranza che va a bocciare… leggiamo che cosa. Boccia "impegna il Presidente della Regione a riferire all'Assemblea del Consiglio regionale sulle cause che rendono impossibile la prenotazione di posti negli aerei di linea in partenza dal 17 aprile", quindi vota contrario, e parlavamo di unità di intenti e parlavamo di unità, destra e sinistra, spogliamoci dei colori politici, e adesso apprendo che la maggioranza vota contro.

Chiedo scusa, Presidente, io non ho interrotto nessuno, non parlo quando gli altri parlano…

PRESIDENTE. Prego.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie, se mi garantisce il silenzio la ringrazio. Quindi prendo nota e apprendo che la maggioranza vota contro "a riferire all'Assemblea del Consiglio regionale sulla situazione complessiva del trasporto aereo in Sardegna", la maggioranza vota contro "ad attivare opportune interlocuzioni con il Governo italiano e con la Commissione europea", la maggioranza vota contro "a promuovere ogni opportuna azione, di concerto con gli Assessorati dei trasporti, della programmazione, del turismo e le società di gestione degli aeroporti sardi, al fine di limitare quanto più possibile i gravi contraccolpi causati dalla incertezza sui collegamenti". Quindi fino adesso noi abbiamo sentito unità, spogliamoci di tutti i colori politici, ma davanti a una mozione che viene presentata indipendentemente da chi, non ce ne deve fregare niente. Qual è l'obiettivo? L'ho appena letto. Quindi davanti a questa richiesta la maggioranza del governo sardo vota no.

Naturalmente il Movimento 5 Stelle vota sì.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ennas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ENNAS MICHELE (LEGA). Grazie Presidente, onorevoli colleghi, Assessori della Giunta, innanzitutto annuncio il voto contrario del Gruppo della Lega a questa mozione, poi vorrei aggiungere alcune cose. Mi ha colpito adesso l'ultimo discorso della collega e riprendo proprio quello che c'è scritto in questa mozione, perché secondo me si poteva anche scrivere diversamente, perché il Presidente della Regione, e oggi anche l'Assessore, hanno abbastanza spiegato qual è il percorso che si sta percorrendo. Chi è mancato in tutto questo discorso sono stati proprio i colleghi dell'opposizione che, pur avendo la possibilità, e questo l'ha dimostrato l'Assessore quando ha detto che ci ha messo due mesi e mezzo per incontrare il Ministro, chiunque di voi poteva interloquire con qualcuno dello Stato…

(Interruzione)

Cosa vuol dire che te lo deve dire, Ganau? La verità è che, se vogliamo giocare a carte scoperte, qualcuno dall'altra parte spera che il sistema si schianti, perché la verità è che l'interesse generale non interessa a tutti, e questo atteggiamento, posto in essere anche da altri partiti che finalmente hanno visto la loro concreta legittimazione popolare crollare perché si sono rivelati un partito del nulla, alla fine, solo votato alla protesta, era al governo, continua a essere al governo, ciò nonostante non ha mosso un dito per la sua Regione, i loro partecipanti all'Assemblea regionale non hanno fatto nulla per la loro Regione, perché non c'era bisogno che qualcuno ti telefonasse e dicesse: "Senti, puoi far parlare il nostro Assessore, il nostro Presidente, con il Ministro?". Nessuno! Quindi chi è fuori tempo massimo non siamo noi che attraverso i discorsi che hanno fatto l'Assessore ai trasporti e il Vicepresidente della Giunta abbiamo dimostrato per la prima volta che abbiamo voglia di autonomia, abbiamo voglia di un'identità e questo è quello che stiamo cercando di trasformare dopo anni di rappresentanti regionali che si sono messi come scendiletto del Governo nazionale e continuate a farla anche dall'opposizione questa cosa. È incredibile il vostro atteggiamento! Detto questo, siamo preoccupati, stiamo lavorando e speriamo veramente che, nonostante siate fuori tempo massimo, attiviate anche voi tutto quello che è possibile per portare a termine questa vertenza che è fondamentale e il ritardo è riconducibile soltanto a degli errori, a delle superficialità che la Giunta precedente ha commesso. Questo è quello che stiamo vivendo oggi. Noi contiamo sul fatto che questa cosa la recupereremo, ma non ci prestiamo al giochetto delle parti…

PRESIDENTE. Prego concluda.

ENNAS MICHELE (LEGA). Far dire a voi che vi impegnate a fare una cosa che stiamo facendo tutti i giorni.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Annuncio che voterò a favore della mozione.

Onorevole Ennas, se dovessi seguire il suo ragionamento e quello del suo collega di Gruppo che è intervenuto in precedenza, potrei essere certo che il sistema si schianti.

Perché il suo intervento si è basato praticamente sul nulla, non è intervenuto nel merito della proposta, non è intervenuto nel merito della mozione, ha discusso in maniera anche abbastanza confusa delle promesse elettorali, considerato che non erano quelle che in questo momento ha detto l'assessore Todde. Però siccome vogliamo provare a ragionare in maniera estremamente seria, io riprendo l'appello che ha fatto il mio Capogruppo, l'onorevole Cocco, e lo lancio al Presidente della Commissione speciale sull'insularità, persona responsabile di cui tutti stimiamo anche la moderazione. Io credo che la proposta che è stata posta in essere in questo caso dall'assessore Todde e dal presidente Solinas alla Commissione, sia almeno da valutare. Io non so come si giustificheranno soprattutto alcuni consiglieri di maggioranza su questa proposta con gli operatori turistici relativamente al libero mercato.

Dal mio punto di vista è una proposta che danneggerà il turismo, lo danneggerà di sicuro, i prezzi dei biglietti rischiano di saltare alle stelle e la Regione Sardegna da un punto di vista del turismo rischia di essere tagliata fuori dal mercato, quindi io non mi sento di dire che sosteniamo quella determinata proposta, e allora onorevole Cossa, visto e considerato che non lo hanno fatto in precedenza e che si ha bisogno di mediatori per chiedere gli incontri, io la invito a scrivere una nota al presidente Gentiloni, quale membro della Commissione europea, per provare ad andare a ribadire con forza attraverso un'unità di quest'Aula, attraverso una lotta di popolo che dobbiamo chiedere alla Sardegna, il cambio delle normative attualmente in vigore e nello stesso tempo a fronte di una nuova proposta che deve esserci perché naturalmente reputo quella che è stata fatta irricevibile, chiedere la proroga in questo caso, affinché si attui una vera proposta nell'interesse dei sardi. Ad oggi il risultato è che non si avrà la proroga, almeno è quello che è stato detto, che non si ha la risposta da parte dell'Unione europea, ad oggi il risultato è del tutto fallimentare per i sardi. Quindi mi appello al senso di responsabilità anche dell'onorevole Peru, dell'onorevole Satta e di coloro i quali sono intervenuti in maniera propositiva per provare ad alimentare il dibattito in maniera estremamente serena. Proviamoci, proviamoci a cambiare l'esito delle cose, però Assessore, nonostante apprezzi la sua onestà perché è venuto anche con coraggio, da solo, senza il presidente Solinas a proporre, a dire quello che sta succedendo, assessore Todde, lei deve essere al nostro fianco anche con rivendicazioni forti. Perché badate, la proposta di continuità territoriale che abbiamo sentito fino ad ora non è solo peggiorativa rispetto alla precedente, ma è anche al ribasso in termini di rivendicazioni dei diritti dei Sardi. Quindi onorevole Cossa, io mi auguro e mi appello al suo senso di responsabilità che ci sarà, che lei accoglierà questa proposta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Stara per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STARA FRANCESCO (Progressisti). Per esprimere il voto favorevole come Italia Viva a questa mozione. Io volevo fare un appunto però, siamo vent'anni che si sente parlare di continuità territoriale, forse qualcheduno di noi aveva i pantaloncini corti, io apprezzo quello che ha detto l'assessore Zedda, che dice che fra due anni se ce la prorogano, come io penso e spero di sì, siamo qui a discutere. Io propongo invece che subito dopo la proroga che ci darà sicuramente la Comunità europea, dopo quest'ansia, questi spaventi che sicuramente sono reali perché ormai arriviamo sempre all'ultimo con quest'ansia di dire: "Ce la approvano o non ce lo approvano". Io dico che comunque al di là si è parlato di unità, sediamoci, smettiamola di essere imborghesiti tutti insieme perché alla fine veramente noi dobbiamo essere tutti uniti, ma alla fine qualcuno l'ha detto anche, non è sbagliato quello che ha detto l'assessore Chessa, ci alziamo da queste poltroncine, prendiamo l'aereo e andiamo a Bruxelles, ci mettiamo lì ma noi come consiglieri, come rappresentanti della Sardegna dobbiamo dare l'esempio, poi se non ci ascoltano perché qualcheduno dice: "Il Ministro non ci ha ascoltato" è vero, il ministro Toninelli, io ho seguito la vertenza del porto-canale mi dispiace dirlo, era qui in Sardegna a fare campagna elettorale e lì c'erano 400 persone che stavano perdendo il posto di lavoro. Cioè bisogna essere critici, senza stare ogni volta a buttarci addosso tutto il fango a destra, sinistra, centro, perché la gente ne ha le scatole piene di tutte queste cose, scusate il termine, ne ha forse le sacche piene. Quindi io invito tutti i consiglieri regionali a essere uniti in questa vertenza e non solo in questa vertenza dopo che la Comunità europea ci auguro che ci dia la proroga, sedersi e riscrivere la continuità territoriale. La continuità territoriale che comunque a noi sardi ci spetta di diritto perché noi non abbiamo altri mezzi per poterci spostare, quindi la Costituzione ce lo dice. Quindi io invito veramente tutti i consiglieri a essere meno imborghesiti, unirci, riscrivere la continuità territoriale e invito anche l'Assessore, quando ha certi problemi, di non assumersi tutte le responsabilità, ma andare in Commissione, esporre il problema perché la Commissione è fatta anche per dare dei consigli che possono essere utili anche per queste trattative.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Io penso che la maggioranza non possa che respingere questa proposta perché è il gioco delle parti, quindi onorevole Manca non faccia la finta ingenua, è già scritto quello che succederà stasera. Il problema è un altro, anzi io approfitto dell'occasione per ringraziare la pacatezza e la chiarezza con cui l'onorevole Agus ha illustrato la proposta perché ha toccato tutti i punti più importanti di questa vicenda della continuità territoriale. Però io volevo riprendere una cosa che ha detto l'onorevole Massimo Zedda, volevo dirlo a tutti, onorevole Lai, volevo dirlo anche a lei. Non è con la petulanza nei confronti dell'Europa che si ottengono risultati, i risultati si ottengono prendendo atto che ci sono delle regole e che queste regole debbono essere applicate. Qualcuno ha parlato di ottusità della burocrazia, la burocrazia applica le regole che scrive la politica. Quando noi parliamo di ottusità dei funzionari regionali, i funzionari regionali non so se sono ottusi o meno, ma applicano le leggi che scriviamo noi. Quindi quando io qualche volta mi sono permesso di insistere sul concetto di qualità della legislazione, vuol dire che dobbiamo stare attenti alle parole che scriviamo. Quindi onorevole Lai, lei però ha detto una cosa che io condivido, che cioè il salto nel buio noi dobbiamo cercare di evitarlo a tutti i costi, io sono uno di quelli che non pensano che il mercato sia il diavolo, anzi sono convinto che il mercato possa produrre anche effetti favorevoli, positivi. La Sardegna è sempre stata esclusa dalle offerte dell'Alitalia perché c'era la continuità territoriale, d'accordo? Detto questo, io penso che comunque bisogna costruire una rete di protezione che eviti quella linea oltre la quale c'è scritto: hic sunt dracones, perché non lo sappiamo cosa succede oltre quella linea, d'accordo? Però dobbiamo anche salvare il salvabile e il salvabile si salva sapendo che dall'altra parte abbiamo una Giunta che è sostanzialmente sola a trattare con dei soggetti che non ci sentono, sostanzialmente sola fino adesso senza un significativo contributo del Governo nazionale il quale da parte sua dice: "Ma come, vi abbiamo supportato per tre proroghe, non avete fatto nulla e adesso dobbiamo aiutarvi anche per la quarta?"

Concludo Presidente e la ringrazio anche per la pazienza, per cui queste sono le carte che abbiamo in tavola. Io confido che la coesione e l'unità del Consiglio regionale possa aiutare questo processo, mi permetto di dubitare che in Europa questo possa avere una qualche effettiva rilevanza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie Presidente. Vede onorevole Ennas, la cosa incredibile è che per dieci mesi questo Consiglio sia stato tenuto all'oscuro completamente delle trattative con l'Unione europea, delle trattative col governo, quindi che tipo di intervento avremmo dovuto mettere in piedi noi per sostenere un'iniziativa di cui non conoscevamo niente fino a questo pomeriggio, dove abbiamo avuto un'esposizione da parte dell'Assessore che io ringrazio perché finalmente ci si è degnati di dare una comunicazione, che io ritengo ancora parziale, perché per esempio non si è entrati nel merito del numero delle frequenze, delle tratte, eccetera, che comunque sarà definito. E' una proposta che io considero al ribasso, è al ribasso sicuramente rispetto alla tariffa unica che si è sostenuto in maniera esclusiva per dieci mesi, che soltanto a dicembre è stato presentato una prima bozza di bando che superava la tariffa unica che è stato subito respinto dalla Commissione europea, e anche in questo caso non c'è stato nessun coinvolgimento né della minoranza e né mi risulta neanche della maggioranza, e che oggi si stia provando ad aggiustare questo bando per adattarlo a quelle regole che erano già note, stranote, conosciute e certificate dalla Commissione europea. Sono le stesse regole che hanno invalidato o hanno portato poi alla revoca del bando precedente. Perché se non si fa un'interlocuzione forte e se non si crea una mobilitazione forte e condivisa su questi temi la Commissione europea detta le regole, e le regole saranno sempre al ribasso, sempre più al ribasso. A me non stupisce che dopo una riunione dove è andato tutto quanto bene ci sia stato poi, però vediamo ancora, e vedrete che arriveranno nuovamente delle proposte che saranno ancora riduttive rispetto all'idea che noi abbiamo messo in campo adesso sulla continuità territoriale. Sulla mozione, io credo che si stia facendo un errore politico da parte della maggioranza, poi per carità è legittimo, sta nel gioco delle parti come si dice, ma non credo che sia un buon viatico per iniziare una battaglia comune su cui noi abbiamo dato piena disponibilità. E oggi lo possiamo fare, perché oggi conosciamo almeno i temi della questione, fino a oggi eravamo totalmente esclusi, come mi pare anche voi, da ogni tipo di interlocuzione possibile col Governo e con la Commissione europea, per quello che è nelle nostre possibilità. Quindi credo che sbagliate oggi a non sostenere quello che è il contenuto della mozione, non tanto la mozione, quello che è il contenuto della mozione, perché il contenuto della mozione va esattamente nel senso della della spinta unitaria che tutti quanti abbiamo apparentemente certificato e voluto nei nostri interventi. Io voterò ovviamente a favore come tutto il gruppo del Partito Democratico.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 142.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Discussione della mozione Piga - Giagoni - Mula - Manca Desiré Alma - Cocciu - Cocco - Caredda - Ganau - Agus - Salaris - Sechi riguardante la situazione dei lavoratori della Società Bricocenter (154/A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca ora la discussione della mozione numero 154, , riguardante la situazione dei lavoratori della società Bricocenter. C'è l'assenso da parte della Giunta a trattare immediatamente questa mozione. Quindi la mettiamo subito in votazione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 154.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

La seduta è tolta. Convoco la Conferenza dei Capigruppo nella saletta a fianco. Il Consiglio verrà riconvocato a domicilio.

La seduta è tolta alle ore 19 e 48.