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Resoconto della seduta n. 19 del 07/08/2019

XIX Seduta

Mercoledì 7 agosto 2019

Presidenza del Presidente Michele PAIS

indi

del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA

indi

del Presidente Michele PAIS

indi

del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA

indi

del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 16 e 35.

CUCCU CARLA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta del 6 agosto 2019 (18), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Daniele Cocco, Roberto Deriu, Gianfranco Lancioni e Pietro Moro hanno chiesto congedo per la seduta del 7 agosto 2019.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le proposte di legge numero 40 e 41.

Risposta scritta a interrogazione

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alla interrogazione numero 93 (risposta pervenuta in data 6 agosto 2019).

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

CUCCU CARLA, Segretaria. Sono pervenute le interrogazioni numero 110 e 111.

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

CUCCU CARLA, Segretaria. Sono pervenute le interpellanze numero 48 e 49.

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

CUCCU CARLA, Segretaria. Sono pervenute le mozioni numero 48, 49, 50 e 51.

Commemorazione della Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo

PRESIDENTE. Colleghe e colleghi, domani 8 agosto ricorrerà la Giornata Nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. Anche il Consiglio regionale della Sardegna vuole ricordare l'anniversario del disastro di Marcinelle avvenuto l'8 agosto 1956 in una miniera del Belgio, nell'incendio morirono 262 persone tra cui 136 connazionali. Il nostro pensiero va a tutti gli italiani che hanno perso la vita sul lavoro in patria e all'estero. Mi faccio interprete della commozione che tale ricorrenza suscita nel popolo sardo, un popolo costretto in passato e purtroppo anche oggi a ricercare un'occupazione fuori dal territorio isolano. Nella giornata di domani si onora la memoria dei caduti del disastro di Marcinelle, ma vogliamo anche ricordare tutti coloro che sono vittime di morti bianche all'estero, in Italia e in Sardegna. Nel 2018 in tutta la penisola gli infortuni mortali sul lavoro accertati dall'INAIL sono stati ben 704, in Sardegna lo scorso anno le vittime sul lavoro sono state 22 con una riduzione rispetto al 2017 del 12 per cento, mentre gli infortuni sono stati 12.940. Un fenomeno che deve essere arginato, morire di lavoro non è degno di una società civile. Osserviamo un minuto di silenzio per ricordare le vittime della strage di Marcinelle e tutti coloro che sono scomparsi nell'esercizio delle loro funzioni e al lavoro.

(L'Aula osserva un minuto di silenzio)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Proseguiamo con l'ordine del giorno. In realtà abbiamo il disegno di legge numero 39/A relativo alla variazione di bilancio, però tuttavia vi è da completare, è in fase di votazione la mozione dall'onorevole Giagoni e più inerente la proroga delle concessioni demaniali. Non sono stati ancora collazionati gli emendamenti che sono stati presentati, quindi passiamo alla discussione del punto all'ordine del giorno.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Sull'ordine dei lavori. Il testo che oggi discuteremo è un testo complicato, come lo sono tutte le leggi di bilancio, però stando alla legge numero 24 del 2016, legge regionale approvata da questo Consiglio, i testi approvati dalla Giunta dovrebbero arrivare in Consiglio regionale corredati da analisi tecnico-normativa, questo è un obbligo sancito dalla legge. L'analisi tecnico-normativa verifica l'incidenza della normativa proposta dalla Giunta regionale sull'ordinamento giuridico vigente e del rispetto delle competenze legislative statali… taglio, tanto si può facilmente recuperare, all'articolo 8 della legge numero 24 del 2016. È invece facoltativa ma sarebbe molto utile che arrivasse anche l'analisi di impatto della regolazione che consiste nella valutazione della Giunta, valutazione preventiva degli interventi normativi sulle attività dei cittadini e delle imprese, nel primo caso addirittura parliamo di un obbligo. Ora tutti e 4 o 5 DL proposti dalla Giunta in questa legislatura sono arrivati in Consiglio senza quest'analisi, io credo che semplificherebbe molto il lavoro dei consiglieri avere questi dati che ovviamente i nostri uffici non sono in grado di recuperare senza il supporto della Giunta e renderebbe probabilmente anche più facile l'approvazione delle norme. Per cui io capisco che il testo di oggi arriva in Aula con una procedura di urgenza, però credo che nei prossimi DL, in particolare quelli che riguardano il bilancio, credo sia indispensabile appunto il rispetto pieno della legge numero 24 e delle prerogative del Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Concordo, onorevole Agus.

Discussione generale del disegno di legge: "Terza variazione di bilancio 2019-2021. Modifiche alla legge regionale n. 36 del 2013, alla legge regionale n. 8 del 2018, alla legge regionale n. 48 del 2018 e alla legge regionale n. 49 del 2018, disposizioni in materia di entrate tributarie e accantonamenti a carico della Regione a titolo di concorso alla finanza pubblica, in materia di continuità territoriale aerea e disposizioni varie". (39/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 39/A.

Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il consigliere Giovanni Satta, relatore di maggioranza.

SATTA GIOVANNI (PSd'Az), relatore di maggioranza. Si tratta, come ha detto prima, del disegno di legge numero 39 che sarebbe la terza variazione al bilancio di questa legislatura. La presente variazione viene presentata dalla Giunta regionale su iniziativa dell'Assessore del bilancio e programmazione Giuseppe Fasolino e dispone prevalentemente in materia di entrate tributarie e accantonamenti a carico della Regione a titolo di concorso di finanza pubblica. La parte più rilevante del provvedimento legislativo va individuata nell'articolo 4 e consiste appunto nella rimodulazione programmatica e finanziaria dell'esercizio in corso, in seguito al disposto della recente sentenza della Corte costituzionale, la numero 6 del 2019 che ha abrogato per illegittimità l'articolo 1 comma 851 della legge finanziaria dello Stato per l'anno 2018 e il bilancio triennale 2018-2020, ciò in quanto non si riconoscevano alla Regione Autonoma della Sardegna adeguati trasferimenti. La sentenza in questione infatti impone la cessazione del contributo previsto dalla legge numero 95/2012 in quanto l'articolo 1 comma 454 lettera c) della legge numero 228/2012 prevede che non doveva essere più dovuto dal 2017 in poi. Nella stessa sentenza si specificano anche le modalità con cui mediante intesa verranno definiti i rapporti economici Stato-Regione, è previsto anche che nelle more della conclusione della vertenza, lo Stato dovrà garantire per il triennio 2018-2020 un tempestivo, ragionevole e proporzionato contributo da anticiparsi nel corso del 2019. Ciò avverrà attraverso una diversa rimodulazione dei flussi finanziari tra lo stesso Stato e la Regione, in base a ciò la Giunta propone una modifica all'articolo 3 della legge regionale numero 28 del dicembre 2018 disponendo in entrata la somma di euro 285.309.000 relativa alle risorse indebitamente trattenute dallo Stato per il 2018 e di destinarlo per una quota pari a 244.646.400 alla definitiva copertura al disavanzo ancora da ripianare derivante dalle perdite del sistema sanitario regionale, come indicato dalla legge numero 40 del 5 novembre 2018. Vengono iscritti a bilancio anche euro 91.500.000, somme certe, liquide ed esigibili per effetto della sentenza sempre 31/2019 e quella del TAR numero 194 del 2019 nelle quali si riconosce che a partire dal 2010 spettano alla regione Sardegna i gettiti delle tasse automobilistiche oggetto di riserva erariale, inoltre anche quanto maturato in base all'imposta sui redditi sul capitale, pertanto tali cifre vengono iscritte a bilancio. L'altro elemento importante presente nel disegno di legge in questione è costituito dalla necessità di dare copertura finanziaria alla continuità territoriale aerea, ai fini del decreto del Ministro delle infrastrutture numero 61 del febbraio 2013, relativo ai servizi aerei dagli aeroporti di Alghero, Cagliari e Olbia per gli scali Roma-Fiumicino e Milano-Linate. La copertura finanziaria per garantire i suddetti servizi era stata prevista per complessivi euro 120 milioni, di cui 30 milioni derivanti dalla legge del 22 gennaio 2016 numero 9, ed euro 90 milioni derivanti invece da una delibera CIPE, la numero 54, del primo dicembre 2016. In seguito a tale finanziamenti statali la Ras aveva deciso di ridurre gli stanziamenti, limitandosi e adeguando le sole proroghe cosiddette tecniche, che sono propedeutiche all'avvio di nuove continuità territoriali. In seguito ai problemi che sono derivati dal bando per la continuità territoriale e nelle more, che conosciamo tutti, e che hanno dato vita al ritiro in autotutela dallo stesso bando, delle more dell'approvazione del nuovo bando della continuità territoriale, visto il preavviso di contestazione che è stato fatto dalla stessa Comunità europea che ha provocato la revoca alla stessa RAS del visto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha formalmente escluso la possibilità di utilizzare quei 120 milioni di risorse statali destinate ai collegamenti operanti, ai sensi del decreto Ministeriale numero 61 del 2013, degli scali di Alghero, Cagliari e Roma. Mentre per quanto riguarda, come sappiamo, la continuità territoriale su Olbia, questa è stata assunta da dalle due compagnie Air Italy e Alitalia senza oneri aggiuntivi, quindi diciamo gratuitamente. Quindi ciò ha comportato l'esigenza da parte della Giunta regionale di trovare le risorse per coprire appunto la differenza mancante per il 2020, per coprire l'intera annualità. Quindi la copertura fino al 16 aprile 2020, e quindi una parte, 8 milioni, relativi alla rimanenza del 2019, e gli altri 10 milioni da gennaio ad aprile 2020.

Altre misure importanti presenti nel provvedimento, abbiamo l'articolo 3, che cerca di risolvere il problema delle carenze degli ufficiali eroganti all'Amministrazione regionale e degli enti del sistema regionale, per far sì che questo venga superato si può conferire l'incarico ad ufficiali eroganti, si dà la possibilità appunto di darli in carico come ufficiali eroganti ai dipendenti di categoria D, e questa possibilità viene data anche al Corpo forestale e vigilanza ambientale e degli enti di sistema che possono conferire incarichi di ufficiali eroganti ai sostituiti anche con contratto in forma pubblica amministrativa. Con l'articolo 2 si individuano gli oneri necessari al reclutamento del personale ai fini dell'istituzione degli uffici territoriali della Protezione civile. L'articolo 5 individua poi un finanziamento di euro 300 mila per la sistemazione e ristrutturazione della Caserma Fadda alla Brigata Sassari-Tempio Pausania. E l'articolo 7 contiene invece un intervento straordinario in favore del Comune di Iglesias, per garantire l'equilibrio di bilancio nella parte corrente. Infine l'articolo 6 prevede un aumento di spesa per l'assessorato ai trasporti, a beneficio del PRT, Piano regionale trasporti, destinato allo sviluppo integrato del territorio della Sardegna, nella misura di euro 100 mila per il 2019 e 200 mila per il 2020.

Come sapete la Commissione ha esitato favorevolmente il provvedimento con il voto favorevole di tutti i consiglieri di maggioranza e il voto di astensione della minoranza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Cesare Moriconi, relatore di minoranza.

MORICONI CESARE (PD), relatore di minoranza. Grazie Presidente. Assessore, questa variazione di bilancio contiene alcuni adempimenti di carattere meramente tecnico, o quasi, e alcune previsioni invece che hanno un particolare significato politico. Perché sulla rideterminazione del fondo di cassa, così come sulla quantificazione delle risorse in materia di protezione civile, così come sulla modifica della norma sull'ufficiale erogante, sulle spese per il Piano regionale dei trasporti, e così anche come questi sono dall'1 al 3, poi al 6, dall'8 al 12, la discussione non ha mai incontrato alcuna difficoltà in Commissione, anzi spesso i commissari hanno approvato all'unanimità le proposte contenute nell'articolato disegno di legge che oggi lei ci propone in Aula. Diverso è il significato politico, e io mi soffermo un po' di più da quelle parti, delle previsioni che sono contenute nell'articolo 4, al di là del voto anche in questo caso unanime avvenuto in Commissione, favorevole, perché quelle previsioni attengono a materie più complesse che sono oggetto di pesanti contraddizioni, di contenziosi, di conflitti politici e istituzionali tra la nostra Regione e lo Stato, al di là del merito della discussione che abbiamo compiuto in Commissione. Con l'articolo 4 stiamo adottando un provvedimento legislativo in materia di vertenza entrate di accantonamenti, e cioè di una questione sulla quale a nulla sono servite sentenze della Corte Costituzionale, sentenze del TAR per far recedere l'azione sleale e ostile dello Stato perpetrata ai danni della nostra Regione per troppo tempo. Lei, Assessore, sta facendo ciò che chiunque di noi avrebbe fatto, addirittura ha già fatto nella precedente legislatura, e quindi non è in discussione la bontà della sua iniziativa, tant'è che la Commissione quell'articolo appunto l'ha votato all'unanimità. È in discussione però la sostenibilità, i dubbi di legittimità della norma, su cui gravano su provvedimenti analoghi altre impugnative da parte del Governo. Siamo sempre lì. Vale per i 285 milioni, parte dei quali utilizziamo per coprire il disavanzo della sanità, vale per le somme pregresse, per i 78 milioni dei redditi di capitale, per i 12 milioni delle tasse automobilistiche. Somme di cui abbiamo un disperato bisogno e che mettiamo in bilancio, rimettiamo in bilancio in parte, ma che probabilmente rischiamo di non poter utilizzare. Cosa voglio dire, Assessore? Voglio dire che ieri avevamo la straordinaria opportunità di mettere in moto un'azione politica istituzionale degna della portata di una questione la cui rilevanza forse sfugge ai più. La discussione della risoluzione di ieri era l'occasione per tirare su l'asticella della nostra azione politica, lo ricordo a me stesso prima ancora che i ai colleghi dell'Aula, nei confronti dello Stato su queste questioni che noi introduciamo timidamente nell'articolo 4 del disegno di legge, muovendoci oggi sulla stessa linea lungo la quale sino ad oggi abbiamo mietuto solo sconfitte. Era ieri l'occasione per confrontarci lealmente in quest'Aula con responsabilità al fine di allestire e di condividere l'unica battaglia politica che ci resta di combattere, dopo tanti anni di ingiustizie, maggioranza e opposizione insieme per coinvolgere tutte le parti sociali, politiche che stanno al di fuori di quest'Aula, a difesa della stessa unica casa, degli stessi interessi, degli stessi diritti traditi. E invece abbiamo, permettetemi di dirla così, abbiamo tagliato la corda e rinviato la discussione della risoluzione a dopo le vacanze, io mi assumo per la parte che mi riguarda le mie responsabilità.

Presidente, Assessore e colleghi, nel resto d'Italia discutono da mesi di autonomie differenziate, a nord per trarne vantaggio, a sud perché terrorizzati. Noi impegniamo giornate intere tra un ordine dei lavori e l'altro, una sospensione d'Aula, un'interrogazione e una mozione, e non discutiamo l'unico tema politico che meritava di essere discusso. Presidente, quella risoluzione l'abbiamo condivisa in Commissione più di un mese fa con il presidente Truzzu, perché c'era allora la consapevolezza sia della portata che dell'emergenza, non dell'urgenza. Là dentro non c'era solo semplicemente l'elenco del maltolto che lo Stato ci deve e che c'ha ricordato ieri il Presidente della Regione, c'erano soprattutto le speranze di riscatto di una Regione intera, come la nostra, e che anche il terrore che le interlocuzioni ordinarie, quelle di cui ci ha parlato il Presidente della Regione, interlocuzioni ordinarie col Governo diventino un altro giro e un'altra corsa, come a perpetuare l'ingiustizia che si trascina da sempre. E poi l'impressione è che, questo è il mio punto di vista, che lì a Roma le priorità siano altre. Anche i più distratti hanno capito che la riforma sull'Autonomia differenziata, se fosse attuata, graverebbe sul bilancio dello Stato per chissà quanti miliardi di euro. E se la matematica non è un'opinione, siccome non ci sono nuove maggiori risorse previste in entrata nel Bilancio dello Stato, quei maggiori finanziamenti andrebbero recuperati dalle risorse che ci sono, quindi a quelle destinate alle regioni del sud. Lascio ad altra occasione, perché sono sicuro che non mancherà, la riflessione sui possibili effetti conseguenti e sul fatto che, se così fosse, a rischio ci sarebbero, ancora una volta, le nostre risorse, i nostri soldi ma, soprattutto, ci sarebbe la tenuta e la coesione politica e sociale del nostro Paese.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA

(Segue MORICONI CESARE.) La vertenza delle entrate di cui, ce lo ha ricordato ieri il Presidente Solinas, ci occupiamo a partire dal lontano 2006-2005, ci ha detto ieri, costituisce, come sappiamo, solo una parte del complesso rapporto tra lo Stato e la Regione, nel senso che il nostro problema non riguarda solo le previsioni di cui all'articolo 8 del nostro Statuto di autonomia, per questo bene ha fatto la Commissione a includere nella Risoluzione, che non abbiamo discusso, i termini degli svantaggi derivanti dalle condizioni di insularità, dell'energia e dei trasporti, ma credo, lo ricordo all'Aula, che non possa restare ai margini del nostro impegno e della nostra discussione, a prescindere da questa variazione di bilancio che è importante, l'incredibile e tormentata vicenda delle risorse che sono state stanziate, a partire dagli inizi di questo millennio, del comma 5 dell'articolo 119 della Costituzione, che recita: "per promuovere lo sviluppo - anzi- per rimuovere gli squilibri economici e sociali" e che andava dai famosi fondi FAS, dall'istituzione del famoso fondo per le aree sottosviluppate, che ci ricordiamo benissimo passa attraverso la legge sul federalismo fiscale, diventa Fondo di sviluppo e coesione, diventa Piano per il Sud, ridiventa adesso Piano del per il Sud rimodulato, e noi siamo sempre lì, nello stesso punto in cui eravamo anni fa, fermi a trattare e a rimodulare le nostre risorse, che ogni volta sembravano nuove e invece erano sempre le stesse, ogni volta destinate e mai arrivate per la realizzazione di quelle infrastrutture strategiche che non sono state realizzate a causa della quale mancanza è stato generato l'incolmabile ritardo di sviluppo che conosciamo: strade, energia, trasporti, sanità, prendiamo, spostiamo, tappiamo il disavanzo ma siamo sempre lì. Il combinato disposto, allora, dell'articolo 4 di oggi, senza gli effetti della Risoluzione che ieri avremmo dovuto discutere, ha il significato politico di una timidissima, rassegnata, tiepida, ordinaria iniziativa legislativa, da contrapporre ad uno Stato che resta cinico e spietato nei confronti dei più deboli. Io però provo a cogliere l'opportunità che questa discussione mi offre per accelerare i tempi di quella discussione, sperando che venga anticipata quanto prima, e provo ad accelerare i tempi anche dell'istruttoria di quei temi, per cui siccome penso che sia imprescindibile che realizziamo per intero la consapevolezza politica, sociale, economica e finanziaria di una questione la cui portata è sempre stata al di sotto del livello di tensione che meritava, perché non è solo l'articolo 4, io mi rivolgo al Presidente affinché riprogrammi il prima possibile la discussione della Risoluzione in aula e poi ai colleghi che i giorni scorsi, vedo qui in aula l'onorevole Cossa, ma anche l'onorevole Deriu che non vedo in aula, e che i giorni scorsi hanno presentato l'iniziativa pregevole dell'istituzione della Commissione speciale per discutere i temi dell'insularità, ai quali chiedo, al fine di ricostruire i termini di un rapporto che è sempre stato equivoco, un rapporto che non è mai stato chiarito, tra lo Stato e la Regione Sardegna, chiedo di ampliare il perimetro degli obiettivi, onorevole Cossa, di quella Commissione speciale, per includere tutte le questioni, da quelle inerenti l'articolo 8 a quelle riguardanti - vado a concludere Presidente - riguardanti i temi dell'insularità, dell'articolo 8, dell'articolo 119 della Costituzione, perché penso che il nostro ragionamento debba ripartire da lì, da quella Risoluzione, dalla consapevolezza per intero della portata del problema che discutiamo e del dovere che per fronteggiare ciò serva costruire una unità vera, reale e credibile tra tutte le forze politiche e sociali della nostra Regione, perché altrimenti di questi articoli 4 rischiamo di trovarceli in tanti altri disegni di legge inutilmente.

PRESIDENTE. Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Un passaggio di tipo tecnico si era detto nella Conferenza dei Capigruppo, è un passaggio di tipo tecnico ma di fatto sta arrivando in aula, due norme sicuramente urgenti, mi riferisco in particolare a quelle che riguardano, gli accantonamenti da una parte e la continuità territoriale dall'altra, sono state oggetto di un dibattito, in seno alla terza Commissione, che invece appunto non è stato solo tecnico, mi si è detto, e che credo porti anche alla discussione degli articoli che invece sia meritevole di approfondimento, alcuni temi sollevati durante la discussione in Commissione sono stati rimandati a settembre, come a scuola, e credo che questo sia una scelta positiva, perché una discussione affrettata di quelle tematiche avrebbe portato l'Aula probabilmente a compiere degli errori, a utilizzare un livello di dettaglio non adatto a un testo come questo e, in un mare di priorità, avrebbe portato l'Aula a considerare probabilmente le priorità sbagliate, magari quelle con più voce in quest'Aula e meno urgenti invece rispetto ad altri problemi dei sardi. Quello che è certo, l'ha detto e l'ha ripetuto ieri nell'excursus il Presidente Solinas, senza una Risoluzione della partita aperta con lo Stato probabilmente anche i prossimi bilanci e le prossime leggi finanziarie che vedranno appunto la discussione in questo Consiglio tenderanno a essere degli atti tecnici e meramente compilativi. In questi anni abbiamo assistito a un progressivo arretramento, parlo degli ultimi dieci anni, come minimo delle posizioni della Sardegna rispetto alle rivendicazioni dello Stato e anche questa volta, almeno a giudicare dagli inizi di quel discorso, di quel dialogo con lo Stato italiano, credo che purtroppo, almeno nel breve periodo, questo trend continuerà, negli anni sono cambiate le parole, nel 2004 il problema sentito era quello dell'emergenza della vertenza entrate, poi il problema è diventato quello legato al patto di stabilità, che ha visto i nostri Enti locali e la nostra Regione, pur avendo soldi in cassa, dover accettare l'impossibilità di spendere i denari che invece appunto erano a disposizione della Regione, dopo il superamento del patto di stabilità il problema è diventato quello degli accantonamenti, ho la sensazione, per non dire la certezza, che una volta superato il problema degli accantonamenti, con una nuova formula magica, una nuova parola, con un nuovo lessico, probabilmente ritornerà lo stesso problema che porterà appunto nella disponibilità di questa Regione meno risorse rispetto a quelle necessarie per consentirci di programmare il suo sviluppo. L'errore poi è quello di pensare di trovarci su un piano statico, il piano è in movimento, la sensazione è quella di camminare su delle scale mobili che marciano però in direzione contraria e che rischiano di portarci, una volta superati parte dei problemi citati ieri dal Presidente, in una situazione addirittura peggiore rispetto a quella di partenza. Eviterei quindi - questo è il Consiglio che avrei voluto dare al presidente Solinas, che mi aspettavo di vedere in aula oggi e che invece anche oggi delega ad altri l'ascolto quanto meno del Consiglio regionale di cui fa parte, e mi dispiace che ieri quel soliloquio sia stata una monade, un unicum, almeno negli ultimi mesi - l'errore quindi è quello di pensare di trovarci su un piano che non peggiora, e anche quello di poter pensare di discutere con lo Stato sfogliando la cipolla, quindi discutendo una foglia per volta e un problema per volta. Il problema non sono solo gli accantonamenti, il problema sono le norme che si stanno discutendo in questo momento nelle Aule parlamentari e nelle Commissioni di Camera e Senato, e non mi riferisco soltanto all'autonomia differenziata, quella è la mannaia finale, cioè è l'arma fine di mondo, ci sono altri problemi. Per esempio è in discussione anche la riforma che prende il nome mediatico di flat tax, anche quella per una Regione come la nostra, che beneficia di un regime di entrate dedicato alla nostra Regione, perché noi abbiamo un regime di entrate sancito dall'articolo 8 dello Statuto, i sette decimi dell'IRPEF e un'altra quota del dell'IVA, sicuramente c'è appunto la quota di IRPEF che oggi è parte integrante e parte principale delle nostre entrate, se domani l'IRPEF diminuisse perché a livello nazionale prendesse piede l'idea di favorire gli 8 milioni di contribuenti italiani più ricchi, quella decisione, a cascata, avrebbe un effetto di taglio della nostra disponibilità in termini di entrate sicuramente accertabile. Io credo che anche su questo tema sia necessario avere gli occhi aperti e dedicare la massima attenzione, per fare in modo che magari una decisione presa a cuor leggero dal Consiglio dei Ministri o dal Parlamento italiano poi domani possa avere delle ripercussioni negative sui nostri conti.

Un altro tema che avrei suggerito al Presidente di approfondire è quello che riguarda gli enti locali: i Comuni sardi oggi sono meno finanziati rispetto ai Comuni del resto del Paese, lo sanno bene il sindaco Biancareddu, il sindaco Fasolino, che hanno in passato svolto quella funzione e sanno cos'è successo ai bilanci comunali negli ultimi negli. In questi anni quindi, oltre agli accantonamenti, nell'altra tasca della Sardegna, quella degli enti locali, lo Stato italiano ha prelevato dei fondi che invece erano necessari per garantire lo sviluppo di quei territori. Un caso ancora peggiore ha riguardato le Province, perché noi in quest'Aula abbiamo iniziato in questi mesi a discutere riguardo al nuovo assetto degli enti locali, e questa è una discussione che dovrà avvenire in Commissione, dovrà avvenire in Aula, però non posso non sottolineare il fatto che agli enti locali sardi siano stati sottratti, e continuano a essere sottratti, ogni anno circa 200 milioni di euro: 100 milioni di imposte che gli automobilisti sardi pagano, in teoria con lo scopo di rendere praticabili le strade provinciali sarde che tutti noi conosciamo, e che invece vanno a Roma "senza passare dal via", senza che nemmeno un euro contribuisca a rendere migliore la nostra viabilità extraurbana; gli altri 100 milioni sono quelli che le altre Regioni italiane continuano invece a utilizzare nei fondi dedicati alla viabilità appunto delle strade provinciali e della manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole, degli istituti superiori che fanno capo alla Provincia. Quindi io non parlerei solo di vertenza accantonamenti, tenderei a inserire tutto il tema delle vertenze aperte

lo Stato in un'unica discussione, questa discussione potrebbe essere - in questo senso approvo e condivido la proposta dell'onorevole Moriconi - la proposta potrebbe essere la Commissione speciale, che potrebbe nascere avendo come tema principale quello dell'insularità ma non dimenticando tutta una serie di altri temi, primo tra tutti quello dell'autonomia differenziata, e che potrebbe essere anche un osservatorio riguardo alle decisioni che il Governo italiano in queste ore, nei prossimi giorni, nei prossimi mesi potrebbe prendere e che potrebbero configurare un danno per la nostra Regione. Io credo che il Consiglio regionale in questo senso abbia….

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Agus, il tempo a sua disposizione è terminato.

È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Mi ricollego immediatamente a quel che hanno detto poc'anzi sia il relatore di minoranza Cesare Moriconi sia quello che ha detto da ultimo l'onorevole Agus, lo dico perché è pertinente rispetto al ragionamento odierno, perché all'interno della proposta pervenuta da parte dell'Assessorato al bilancio è presente quella parte che riguarda gli accantonamenti, che, né più né meno, ci riporta alla discussione… chiamarla discussione sarebbe un'esagerazione, chiamarlo intervento non lo so, alla relazione fatta dal Presidente della Regione, che, dopo tre mesi di assenza dall'Aula, avendo avuto immaginino tempo per scrivere qualcosa di più su questo aspetto, ha, né più né meno, trasferito a tutti noi i numeri che sono noti a tutti, che erano presenti nelle tabelle fornite in terza Commissione, che erano presenti nell'ambito della discussione nel passato e che non aiutano nell'ambito della discussione nostra, nel lavoro che noi tutti siamo chiamati a svolgere e nella pressione che dobbiamo fare nei confronti dello Stato, non aiutano in nessuna direzione. Dopo settimane di rinvio della seduta e della discussione sugli accantonamenti, per l'assenza e gli impegni del Presidente della Regione, ieri, cosa che non era mai capitato di udire, "ma quanto tempo ha? Quanto si può trattenere? Ci può dedicare dieci minuti?": guardate che non funziona così, nessun medico ha costretto qualcuno ad assumere un ruolo di vertice di una Regione, purtroppo in una situazione non semplice e che avrebbe bisogno di un passo veloce e spedito nelle direzioni giuste. O si cambia passo tutti, noi, la Giunta che è in difficoltà, perché il passo lo detta colui che guida, altrimenti si rischia di andare o nella direzione sbagliata o addirittura a sbattere gli uni contro gli altri, o star fermi per paura di andare in direzioni sbagliate, se non c'è una guida. Poco tempo e di scarsa qualità, senza che sia stata data un'indicazione sui passaggi successivi da compiere, al netto dei ricorsi e di quel che abbiamo già visto non servire a nulla; non è che dobbiamo farci dire per la tredicesima volta dalla Corte costituzionale che abbiamo ragione, dobbiamo ottenere le risorse, mi sembra questo ormai l'obiettivo. I colleghi e le colleghe che hanno partecipato alla seduta della prima Commissione… pochi a dire la verità, tre, insieme al Presidente della prima Commissione gli altri 2-3 erano d'opposizione, per dire come siamo su alcuni temi. Il tema era né più né meno come iniziare un ragionamento sulle norme di attuazione e come dotare la Regione e il Consiglio su strutture che possano darci una mano d'aiuto sull'ottenere ciò che altre Regioni hanno ottenuto; Trentino-Alto Adige, viene citato anche nella risoluzione dell'altro giorno, ma viene sempre preso ad esempio, non è che l'ha fatto vincendo presso la Corte costituzionale e ricorrendo sempre a tutte le corti dal mondo, l'ha fatto organizzando Uffici che curano sistematicamente le norme d'attuazione che devono essere pretese dalla Regione in accordo con lo Stato per dare attuazione a tutte quelle dinamiche, poiché determinano il fatto che noi si ottengano risorse per la Sardegna. Sulle questioni odierne mi concentrerò nel momento in cui affronteremo ogni singolo articolo, ma se il tono è di una monotonia che fa male persino a noi, senza passione, privo di interesse, senza neanche quel sentire propri gli argomenti che vengono portati alla nostra attenzione, badate, che l'interlocutore nazionale pensa, così come farebbe chiunque di noi nell'ascoltare un ragionamento di questo tipo, che vi sia tutto sommato una riproposizione delle questioni antiche che riguardano le risorse della Sardegna, ma un'assenza fondamentalmente di volontà di reale ottenimento di quelle risorse…

PRESIDENTE. Scusi un attimo, c'è un brusio di fondo non si sente niente… per cortesia… può continuare…

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Stanno commentando le norme di attuazione sicuramente… io penso… anzi indubbio che stiano valutando tutte il sistema delle norme di attuazione ottenute dal Trentino-Alto Adige, anzi ne sono certo, Presidente, grazie. Insularità 630 milioni di euro all'anno, all'anno, energia 440 milioni di euro all'anno di differenza per il solo fatto di essere nati qua e non essere nati nella Penisola, per il solo fatto di operare qua come imprenditori, intrapresa economica, come commercianti, come operai, lavoratrici, lavoratori per il solo fatto di essere nati in un luogo e non in un altro, solo questo fatto ha determinato che chiunque operi, lavori, viva, spenda, produca, respiri in Sardegna ogni anno abbia un peso di un miliardo di euro in più rispetto al solo fatto di non esser nato, per sua sfortuna, in un altro luogo del paese. Le accise, è stato posto tante altre volte, gli accantonamenti l'IVA e l'IRPEF, su l'IVA e l'IRPEF, insomma, lì si nega anche un pezzo di storia del recente passato. La questione non venne sollevata così a caso, fu un'interlocuzione di Giorgio Macciotta che visti i numeri suonò un campanello d'allarme perché l'IVA e l'IRPEF versata dallo Stato alla Sardegna non tornava, avvisò il Presidente della Regione, l'Assessore al bilancio venne molto dopo, venne avvisato da Giorgio Macciotta, che per le relazioni, l'aver presentato la Finanziaria per tante volte, illustrato la finanziaria per tanti anni, deputato di lungo corso, profondo conoscitore dell'economia e delle norme, anche al CNEL era, aveva modo di manovrare con facilità la finanza pubblica e si accorse di questo, organizzammo una manifestazione a Roma trascinando tutto il Consiglio regionale, tutti i partiti maggioranza e opposizione contro il Governo Prodi, ve lo ricordate? Contro il Governo dello stesso colore politico del Governo regionale. Oggi siamo in una condizione ben peggiore, e ottenemmo perché non è vero che non abbiamo ottenuto, perché una parte della vicenda entrate della vertenza entrate ormai non riguarda più neanche i testi che vengono presentati, è minoritario rispetto alle altre vicende che ho citato prima quello degli accantonamenti.

L'altro aspetto è quello del problema odierno, non so se vi sia capitato di controllare che cosa significa l'autonomia della Lombardia: scuola, sanità, ambiente, rifiuti, Territorio, Protezione civile, finanza locale, commercio estero, rapporti con l'Unione europea, infrastrutture stradali e ferroviarie, porti, aeroporti, demanio, sistema camerale e molto altro, comprese le risorse corrispondenti perché tratterranno tutte le risorse ovviamente determinate dalla produzione, ingente oltretutto, essendo una locomotiva d'Europa se non un pezzo di locomotiva del mondo la Lombardia e Milano, trattenendo tutte le risorse. Ora io non so come si possa far avviare un ragionamento votando un testo per ottenere risorse nel momento in cui il disegno di Bossi dell'indipendenza ha avuto un'evoluzione che è andata in questa direzione, ma tutto sommato perché dovremmo essere indipendenti se mi posso appropriare degli investimenti sulle infrastrutture aeroportuali, portuali e tutto il resto dello Stato e alla fine mi tengo anche tutto quello che produco come se fossi indipendente: è la gallina dalle uova d'oro! Presidente, ho chiuso; 30 secondi. Altro che accantonamenti, altro che insularità e tutte le altre vicende che abbiamo citato, pesa l'autonomia delle tre Regioni del Nord con delle differenze tra Emilia Romagna, Veneto e Lombardia pesa e peserà per decine e decine di miliardi per il Paese, ogni anno sottratti alla compartecipazione della finanza pubblica complessiva, lo dico alle amiche e agli amici del Movimento 5 Stelle a chi governa con loro della Lega. Quali sono stati i salti mortali per ottenere quota cento, reddito di cittadinanza, per una annualità, una annualità! Non ci sarà il becco di un quattrino per le Regioni del Mezzogiorno d'Italia e per le Isole per far funzionare alcunché, dopodomani altro che ottenere altre risorse, o si suona come ha fatto l'onorevole Moriconi, col garbo, la cortesia e la gentilezza, i toni che gli appartengono da persona garbata e galantuomo qual è, o si alza la voce, il grido disperato oppure al contributo di vite ed intelligenze che già il Sud regala al Nord Italia… mi scusi ho perso il tempo riguardante il cicalino… e chiudo… oppure continueremo a regalare non solo intelligenze, che determina produzioni in quei luoghi, crescita, sviluppo, ricerca scientifica, innovazione, varietà culturale anche legato al fatto che queste persone vengono da altre Regioni d'Italia, regaleremo anche ulteriori risorse che saranno la nostra fine e la nostra tomba, grazie.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito assetto del territorio.

FASOLINO GIUSEPPE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Grazie signor Presidente, onorevoli consiglieri, come già detto da chi mi ha preceduto all'interno di questo disegno di legge andiamo ad affrontare alcune tematiche tecniche e alcune tematiche anche politiche. Vorrei soffermarmi soprattutto su quelli che sono gli aspetti politici, alcuni di questi erano doverosi, son degli impegni che la Giunta, anche in continuità con il lavoro fatto dalla Giunta precedente, ha dovuto prendere e portare avanti. Altri invece cominciano ad essere delle iniziative di questa Giunta. Capisco che sia normale soffermarsi sulla questione degli accantonamenti che sono oggetto in parte, in piccolissima parte, rispetto a questo DL variazioni. È che sono d'accordo con quello che in parte hanno detto i Consiglieri che mi hanno preceduto, questa è una vertenza fondamentale, questo può essere la grande soluzione di molti dei problemi della nostra Isola, soprattutto come principi, perché potremmo, magari, come è stato detto dagli altri Consiglieri, dopo tanti anni, dopo tanti mandati, dopo tanti Governi magari questo potrà essere il Governo che riuscirà in qualche maniera a far rispettare quelli che sono i diritti dei nostri concittadini. Perché come è stato detto da chi mi ha preceduto siamo anni che combattiamo, siamo anni che cerchiamo di far rispettare quelli che sono i nostri diritti senza essere mai arrivati a raggiungere quelli che sono gli obiettivi. E quindi io mi auguro con tanta umiltà che magari il lavoro, in continuità al lavoro che è stato fatto da chi mi ha preceduto, mi auguro che questa Giunta, anche solo con un pizzico di fortuna, possa essere la Giunta regionale che riuscirà a fare rispettare quelli che sono i diritti dei nostri concittadini. Questo è l'obiettivo, abbiamo appena iniziato, abbiamo iniziato una trattativa, ieri il Presidente ha spiegato cosa abbiamo cominciato a mettere sul tavolo in parte col Governo, adesso vedremo, nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, quelli che potranno essere i primi risultati.

Come dicevo, alla base però del disegno di legge, l'articolo 4 prevede un riordino di quelli che sono gli accantonamenti, cioè l'inserimento nel bilancio della Regione in maniera più ordinata, in funzione e in seguito alla sentenza numero 6 della Corte Costituzionale della posta degli accantonamenti nel bilancio. Perché nella finanziaria della Regione, cioè la finanziaria fatta dallo scorso Consiglio regionale, erano inseriti in bilancio gli accantonamenti relativi al 2019, che invece devono essere oggetto di una trattativa con lo Stato, e non erano stati inseriti gli accantonamenti 2018. Allora cosa abbiamo fatto? Abbiamo inserito in bilancio, per il 2019, gli accantonamenti relativi al 2018, che sono oggetto della sentenza, che sono delle entrate certe che la Regione deve cercare di ottenere dal Governo, e abbiamo messo invece in un fondo accantonati gli accantonamenti relativi al 2019, che invece saranno oggetto di una trattativa per la quantificazione che ancora non è certa.

Mi vorrei soffermare però, in particolare, su quello che è, come dicevo, un primo grande obiettivo di questa Giunta regionale, ma che è inserito all'articolo 8, esattamente al comma 5, da più parti, anche dopo l'intervento del consigliere, onorevole Agus, l'importanza che devono avere i comuni, l'importanza che per ogni Governo regionale devono avere i sindaci che sono in prima linea, che sono quelli che cercano di risolvere direttamente con il cittadino quelle che sono le problematiche di ogni territorio. E allora cosa abbiamo fatto con quella norma, che sembra una norma di poco conto e invece è una norma fondamentale? A tutti i comuni della Sardegna che hanno nel loro avanzo vincolato delle somme residue relative magari a vecchi POR, a vecchi contributi comunitari, abbiamo dato l'opportunità di svincolare queste somme e di poterle spendere, e sono tante risorse. Ancora noi non abbiamo la certezza delle cifre, ma addirittura ci sono comuni che mi dicono 5 milioni, 6 milioni, 10 milioni di fondi vincolati, che con questa norma vengono svincolati e viene data l'opportunità di spendere per andare a soddisfare quelle che sono le esigenze dei nostri concittadini. E questa è una norma secondo noi fondamentale, dà forza ai comuni e dà l'opportunità ai nostri comuni di poter spendere queste risorse.

La continuità territoriale. Questo è un atto dovuto, non stavano più bigliettando dal primo ottobre in poi, quindi era obbligatorio da parte di questa Giunta regionale andare incontro a quelle che sono le esigenze fondamentali figlie dell'essere isolani, quindi dare risposte relative alla continuità territoriale. Abbiamo inserito quelle risorse che vanno così a coprire la competenza relativa al 2019, quindi da ottobre a dicembre, come detto dal relatore di maggioranza, e le somme che invece vanno a coprire la prima parte del 2020 con altri 10 milioni, in maniera tale che ci sia la copertura e si possa continuare a poter programmare i viaggi da e per la Sardegna.

Altri aspetti fondamentali, c'erano degli impegni presi nell'ambito sportivo che però non avevano la copertura finanziaria, quindi abbiamo cercato di inserire quelle che erano le coperture che servivano per alcuni impegni presi.

Altra cosa molto importante: "162", "Ritornare a casa", disabili. Dalle valutazioni fatte nell'anno in corso mancavano 27 milioni per andare a soddisfare le richieste fatte dai territori. E allora era fondamentale fare un sacrificio e riuscire a trovare queste risorse, e questo abbiamo fatto, perché è fondamentale riuscire a dare sostegno a quello che è un settore fondamentale nella nostra società e che ha dato l'opportunità di vivere in maniera serena a molte famiglie. Quindi, è vero, c'è una parte tecnica, c'è un riordino degli accantonamenti, ma comincia ad esserci anche quello che è un impulso politico da parte di questa Giunta regionale, e vorrei dire, vorrei rassicurare chi pensa con molta serenità che questa Giunta sia ferma o che questa Giunta sia timida perché magari non sa se aspettare o andare avanti, io dico che noi cerchiamo di fare quello che è nelle nostre possibilità con tanta umiltà, con tanto lavoro, ma soprattutto con tanta concretezza. Grazie.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Votazione elettronica.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Sull'ordine dei lavori, Presidente. Prima della discussione degli articoli, mi sono reso conto che nel corso del mio intervento è stata distribuita una serie di emendamenti. Siccome penso ancora di comprendere l'italiano, ogni tanto anche io devo guardare il dizionario, ma lo comprendo, quando si dice che l'impegno di tutti era di ritirare gli emendamenti perché l'Assessore ha chiesto l'urgenza nell'approvazione del provvedimento in relazione a questioni che ha citato quali di fondamentale importanza per il contributo alla legge numero 20, perché ci sono persone in difficoltà fisica, psichica che attendono risposte per quanto riguarda la continuità territoriale, e via dicendo, se invece si va in un'altra direzione non capisco quale sia la difficoltà di comprendere le parole "ci impegniamo a non presentare emendamenti"; sono anche poche eh! Ci impegniamo a non presentare emendamenti. Se c'è la negazione immediata dei patti, ognuno di noi…

PRESIDENTE. Onorevole, mi dica qual è però il motivo per cui interviene sull'ordine dei lavori.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Ho capito allora che sull'italiano qualche problema c'è… ho capito. Allora, abbiamo preso l'impegno di non presentare emendamenti, e lo so che il Vicepresidente non c'era, infatti è per quello che non ha colto questo aspetto, ho una serie di emendamenti, quindi l'impegno preso è stato negato dopo 45 secondi netti, al netto di quello della Giunta che sono alcuni correttivi che erano concordati con l'Assessore, se dobbiamo andare in un'altra direzione, ognuno di noi deve avere il tempo e il diritto di ripresentare, o presentarne di nuovi, gli stessi emendamenti già presentati e ritirati in Commissione, o addirittura tanti altri. Grazie.

PRESIDENTE. Quindi mi pare di capire che lei sta chiedendo il ritiro degli emendamenti presentati.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Altrimenti abbiamo il diritto di presentare 1600 emendamenti!

PRESIDENTE. Però adesso stiamo per esaminare l'articolo 1 che non credo che abbia nessun emendamento.

Ha domandato di parlare il consigliere Cesare Moriconi. Ne ha facoltà.

MORICONI CESARE (PD), relatore di minoranza. Grazie, Presidente, io ho il dovere di intervenire in qualità di Vicepresidente che ha presieduto quella Commissione e ha garantito, assumendo l'impegno di guidare i lavori della Commissione su questo argomento, e sino alla fine, preso atto della reciproca disponibilità, a venire incontro alle esigenze che ci ha manifestato la Giunta e l'Assessore di procedere per l'urgenza che le previsioni di questo disegno di legge conteneva. L'impegno reciproco è stato che ogni consigliere presentatore di emendamenti ritirasse i propri al fine di venire incontro alle esigenze della Giunta. Quell'impegno io credo che debba essere mantenuto, perché verrebbe meno il rapporto di leale collaborazione che ognuno di noi ha garantito a sostegno dell'attività e dell'azione che noi stiamo portando a compimento con la votazione di questo disegno di legge. Per cui la preghiera, Presidente, è di fare in modo che l'Aula mantenga gli impegni assunti in Commissione.

PRESIDENTE. Chiarissimo, onorevole Moriconi. Credo sia opportuno chiarire, io non ero presente in Commissione quindi ho necessità di capire.

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, io ero presente e mi sembra che non ci sia nessun problema, perlomeno i problemi che vengono sollevati dai colleghi credo siano assolutamente risolvibili, nel senso che ogni Consigliere regionale ha il diritto e anche il dovere qualche volta di presentare tutti gli emendamenti che ritiene; d'accordo? C'era un accordo in Commissione per cui gli emendamenti non sarebbero stati ripresentati, era un accordo tra gentiluomini, sugli emendamenti che sono stati presentati l'Aula si esprimerà, quindi io onestamente non vedo qual è il problema. Allora, l'emendamento numero 1 era stato concordato, perché riguarda una mera correzione materiale di un articolo che è stato approvato mi pare nella precedente finanziaria, nell'assestamento, l'emendamento numero 2 è stato presentato dall'onorevole Gallus, che nella sua autonomia ha ritenuto di presentarlo, e l'emendamento numero 3 io onestamente, Assessore, non lo capisco, quindi dica lei che cosa vuol fare con l'emendamento numero 3. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

FASOLINO GIUSEPPE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Per quanto riguarda gli emendamenti presentati dalla Giunta li ritiriamo.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie, Presidente. Io non ero presente in Commissione, ma mi sono confrontata in questo momento con i colleghi, i miei due colleghi che erano presenti, oltre ad avvalorare e a confermare quanto ha dichiarato l'onorevole Zedda, il collega, qua non si tratta di gentiluomini o meno, si tratta di accordi. Se vengono presi degli accordi per i quali tutta la minoranza retrocede, e comunque ritira gli emendamenti, questi accordi devono essere portati avanti anche in Consiglio, perché se no ripresentiamo tutti gli emendamenti, e quindi gli accordi saltano. Visto che c'era questa urgenza vi siamo venuti incontro, abbiamo capito l'urgenza dell'approvazione di questo disegno di legge, però rispettiamo gli accordi, perché se no riprendiamo tutto da capo.

PRESIDENTE. Per chiarezza, ma non c'è bisogno che lo dica perché lo sapete già, in questo momento non è più possibile presentare nessun emendamento, quindi gli emendamenti che sono stati presentati e accoglibili sono quelli che sono stati presentati prima dell'esame degli articoli.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Stara. Ne ha facoltà.

STARA FRANCESCO (Progressisti). Grazie, Presidente. Visto quello che è successo chiedo dieci minuti di sospensione per fare un confronto con la minoranza per valutare di ripresentare tutti gli emendamenti; visto che non ci sono gentiluomini, come qualcheduno ha detto, a questo punto si rimette tutto in gioco. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Domenico Gallus. Ne ha facoltà.

GALLUS DOMENICO (UDC). Io intervengo sull'ordine dei lavori per dire che io l'emendamento non lo ritiro perché non voglio avere sulla coscienza 35 lavoratori, e tutti quanti sanno qua dentro, lo sanno tutti, perché a tutti ha dato le informazioni, quindi a me di avere questi quattrini fra un mese, un mese e mezzo non mi interessa più, io o li ottengo oggi, altrimenti 35 persone vanno a casa, e quindi continuiamo a parlare di spopolamento di zone interne eccetera a parole, e con i fatti facciamo il contrario.

PRESIDENTE. È chiarissimo, onorevole Gallus.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, intanto dico due cose e poi chiederei una sospensione, e poi, se è possibile, facciamo una Conferenza di Capigruppo, perché vorrei capire se quando ci riuniamo ci riuniamo per perdere tempo, allora io non sono più disponibile. Il Gruppo del PSd'Az non ha presentato un emendamento. Era questo l'accordo? L'abbiamo tenuto. Siccome sembra che ci siano altre emergenze e urgenze, io direi di sospendere, Presidente, cinque minuti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonello Peru. Ne ha facoltà.

PERU ANTONELLO (FI). Grazie, perché uno dei tre emendamenti è presentato dal sottoscritto, ma è meramente un errore materiale da correggere; gli Uffici hanno verificato la copertura, però o lo illustro adesso o lo illustro durante la discussione quando arriviamo all'articolo 8, decidete voi. Perché è un'emergenza che è nata stamattina su un errore materiale sull'assestamento di bilancio della legge numero 40 del 2018, quindi c'è una "e" che viene corretta con una "o".

PRESIDENTE. È chiarissimo. Perfetto. Grazie onorevole Peru.

Il Consiglio è sospeso per cinque minuti.

MANCA DESIRÈ (M5S). Presidente, Conferenza dei Capigruppo?

PRESIDENTE. No, prima la sospensione è stata chiesta, credo, per una riunione di opposizione.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 52, viene ripresa alle ore 18 e 36.)

Discussione dell'articolato del disegno di legge: "Terza variazione di bilancio 2019-2021. Modifiche alla legge regionale n. 36 del 2013, alla legge regionale n. 8 del 2018, alla legge regionale n. 48 del 2018 e alla legge regionale n. 49 del 2018, disposizioni in materia di entrate tributarie e accantonamenti a carico della Regione a titolo di concorso alla finanza pubblica, in materia di continuità territoriale aerea e disposizioni varie". (39/A)

PRESIDENTE. Ora siamo all'esame degli articoli.

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Presidente, per chiedere qual è il numero legale al netto dei congedi. Grazie.

PRESIDENTE. 29.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.

(Segue la votazione)

Onorevole Zedda, lei vuole esprimere il voto? Un attimino siamo in…

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Sì lo so, però per esprimere il voto avrei bisogno di un chiarimento dalla Giunta, perché su questo articolo c'è un emendamento, o ci sarebbe dovuto essere per correggere, in modo tale da non sottrarre soldi al fondo unico a tutti coloro, province, che invece non rinunciano…

PRESIDENTE. No, guardi, veramente, lei conosce il Regolamento molto bene, non posso darle la parola adesso. Lei se vuole esprimere il voto lo esprima, l'ha già espresso, quindi, perfetto.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 3.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Per chiederle, prima della votazione di ogni articolo, di iniziare anche la discussione dell'articolo. Perché è vero che non ci si sta iscrivendo, ma è anche vero che su ogni articolo ciascuno di noi deve avere la possibilità di intervenire. Tra l'altro nell'ultimo caso c'è stata una tale confusione in aula che non ha permesso a molti colleghi nemmeno di esprimere il voto, hanno dovuto in gran parte segnalare oralmente il voto che invece andava indicato elettronicamente. Per cui le chiederei questo, soprattutto perché anche se è un testo snello e condiviso in gran parte, si tratta pur sempre di una legge di bilancio, per cui ciascuno di noi deve avere almeno il tempo di leggere il titolo dell'articolo. Cinque minuti a volte fanno risparmiare tempo.

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4.

Dichiaro aperta la discussione.

È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, intanto per quanto riguarda l'articolo precedente la richiesta all'Assessore era in relazione al fatto, l'ho detto, l'avevamo concordato, quindi se non si consente di interloquire poi diventa difficile capirci e riuscire a stabilire se le questioni che abbiamo dipanato dopo ore in Commissione per cercare di migliorare il testo, tutti insieme, poi portano a una discussione inutile oppure hanno avuto conseguenze positive con emendamenti presentati dalla Giunta che hanno corretto. Quello precedente, insieme a quello attuale, all'articolo 4, trattano ovviamente di risorse pubbliche. In quel caso solo che a differenza dell'articolo 4 venivano sottratte al Fondo unico pro quota in base alle cessioni agli uffici di Protezione civile di nuova istituzione, per la cessione di personale, strutture e mezzi a quegli uffici. Se noi riduciamo invece il Fondo unico, togliamo a tutti in percentuale, togliamo anche alle Province, alla Città metropolitana, alla rete metropolitana di Sassari inserita nella Provincia di Sassari, in percentuale in base a quella decurtazione, anche a chi continuerà a operare nell'ambito dei servizi del Servizio Protezione civile in capo alla Provincia. Per quanto riguarda le materie, invece la questione dell'articolo 4, ci troviamo in una condizione e valuteremo con i colleghi come votare, perché ritorniamo al discorso iniziale che poi alla fine è quello che ha caratterizzato sia la relazione di minoranza dell'onorevole Moriconi, sia l'intervento del mio Capogruppo, l'onorevole Agus. O ci chiariamo su questo aspetto che sembra non interessare o essere sottovalutato, del porre la questione del non distruggere e frantumare lo Stato, l'unità dello Stato, attraverso l'autonomia finanziaria di alcuni e la contrazione di risorse per altri o addirittura non restituire le risorse che sono dovute o ancor peggio non autorizzare la spesa di risorse nostre bloccate per accantonamenti, come in questo caso, eccessivi rispetto al quantum che sarebbe stato invece opportuno accantonare. Oppure noi possiamo votare tutti gli articoli e i provvedimenti di questo mondo, non otterremo alcunché. Quindi il dubbio è questo, o noi andiamo in una direzione di maggior forza perché si possono esercitare in due direzioni, a mio parere, il ruolo di Presidente della Regione nel rapporto con lo Stato, della Sardegna nel rapporto con lo Stato, però poi qualcuno lo deve interpretare questo rapporto, non è che l'Isola di per sé possa svolgere un ruolo, ma ci vogliono figure istituzionali, o con una forza politica tale per cui tremano le pareti dei Ministeri quando un Presidente della Regione prende la parola contro il Governo, non mi sembra che sia questo il caso, oppure con elemento tecnico nel porre sulle questioni di accantonamenti questioni che riguardano anche le norme di attuazione come abbiamo più volte ripetuto, oppure entrambe le due cose, usi la politica e la forza politica del tuo peso specifico politico insieme agli argomenti tecnici supportato da professionisti della tecnica. L'assenza di questi tre elementi o meglio dei primi due o dei due combinati insieme determina il fallimento di ogni e qualsiasi battaglia legale perché alla fine la Corte costituzionale non è che poi impone il prelievo forzoso dai conti correnti dello Stato e li trasferisce alla Regione, è un sistematico ricorso per violazione delle sentenze della Corte costituzionale, la stessa Corte costituzionale perché faccia rispettare cose che non fa rispettare. Tanto è vero che anche su questo aspetto degli accantonamenti tutti i docenti di diritto costituzionale presenti in Sardegna hanno detto che anche la Corte su alcune materie si sta atteggiando a difensore dello Stato e non esattamente delle giuste rivendicazioni di alcune Regioni, tanto è vero che in alcuni casi abbiamo visto la Sardegna soccombere, così come in altri in altri casi che riguardavano le Regioni, perché la Corte pensa che tutto questo debba essere risolto con le norme di attuazione. Alla fin fine è ciò che ha fatto e ha ottenuto il Trentino Alto Adige con le norme d'attuazione, non in altro modo, non era nel semplice Statuto tutti quei poteri che gli hanno dato quelle risorse, sono state le norme di attuazione che hanno determinato quei benefici. E successivamente quando lo Stato ha cercato di contrarre quell'efficacia delle norme di attuazione, in quel caso sì la Corte è intervenuta, ma bloccando l'efficacia della norma statale che interveniva perché ritiene le norme di attuazione, cioè l'accordo, addirittura in questo caso tra regioni a Statuto speciale e lo Stato, di rango costituzionale e quindi di una gerarchia delle fonti superiore rispetto alla legge ordinaria. Per cui con legge ordinaria loro non riescono più a intervenire e impedire che alcune regioni, Trentino Alto Adige, possano ottenere benefici in relazione a quello, quindi ho qualche dubbio che questa sia la strada. Tecnicamente gli uffici dell'Assessorato e l'Assessore fanno bene a fare emergere ed evidenziare gli accantonamenti in questo modo, ma aldilà del farli evidenziare ogni tanto poi bisogna anche avere il recupero crediti e non solo l'evidenza del credito nel bilancio, perché altrimenti rimane lettera morta.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Io pensavo di intervenire in sede di discussione generale su questo tema, poi non ho fatto sinceramente in tempo ad iscrivermi, ma lo faccio ora perché il mio intervento avrebbe avuto come argomento centrale questo sulle entrate e sugli accantonamenti. Anche perché ieri non c'è stata data la possibilità di farlo, è arrivato il Presidente, ma molto velocemente, dopo tre mesi di assenza ci ha detto: "Fate in fretta perché devo scappare", e in buona sostanza ha parlato solo lui e noi non siamo stati messi nelle condizioni di poter dire la nostra su un tema così importante e non voglio ripetermi e annoiare un'Aula distratta, non voglio annoiare un'Aula distratta, però io credo che si stia davvero sottovalutando il tema e l'importanza che questo tema ha sulla sorte dei sardi e della Sardegna per i prossimi decenni direi. Mentre l'opinione pubblica anche sarda è distratta da leggi antidemocratiche, liberticide, contrarie a qualsiasi principio umanitario che il Parlamento approva, mentre ci distraggono con queste, anche quest'Aula è distratta, nel frattempo come hanno detto bene i colleghi Agus, Moriconi e Zedda, stanno succedendo altre cose rispetto alla cosiddetta secessione dei ricchi. Quel disegno tanto caro alla Lega Nord di Umberto Bossi, oggi è stato sufficiente cambiare il nome, togliere la parolina Nord e si sta ottenendo veramente col silenzio da parte di tutti, compresa la Regione, una Regione così interessata come la nostra, io chiedo, questa può essere l'occasione anche parlando di questo articolo che appunto tratta degli accantonamenti e delle entrate, chiedo che questo tema diventi centrale in quest'Aula, ma davvero deve diventare centrale in quest'Aula, è una cosa troppo importante per le sorti di questa Regione per i prossimi decenni perché non se ne parli, perché non se ne discuta, e noi vorremmo un Presidente che non fugga da quest'Aula, che ne parli, che ci racconti cosa fa, che ci racconti che va a Roma con la schiena dritta e difende le istanze di questa Regione. Vorremmo parlare, avere un prospetto di cosa succederebbe nel caso in cui dovesse passare quella legge tanto cara alle regioni del Nord che potrebbe affossare definitivamente la Sardegna e rendere vani questi accantonamenti se eventualmente dovessero poi tramutarsi in maggiori entrate. Entrate che sarebbero davvero nulla rispetto a quelle che invece ci verrebbero negate se dovesse passare quella sciagurata legge.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Cesare Moriconi. Ne ha facoltà.

MORICONI CESARE (PD). Io ho già detto circa il merito di questo articolo e quindi voglio dire, dico, ricordo anche che in sede di discussione in Commissione poi noi questo articolo lo abbiamo votato perché contiene previsioni che noi stessi nella precedente legislatura abbiamo incluso nelle nostre leggi di bilancio che poi il Governo ci ha impugnato. Però, quale contributo alla riflessione per ricordare a noi stessi l'importanza di quella opportunità mancata di ieri, vorrei richiamare l'attenzione dei colleghi circa il fatto che lo Stato sleale di cui parliamo ogni volta, non è un'entità astratta ma è ahimè la sede del legislatore statale, cioè è il luogo in cui siedono anche i Parlamentari eletti nella nostra regione, votati dai nostri cittadini e che hanno votato nell'ultima circostanza il comma 875 dell'articolo 1 della legge di stabilità per il 2019 che prevede, in attuazione del quale, che se non fossero raggiunti entro il 15 di luglio gli accordi bilaterali, la Sardegna e sulla Sardegna si sarebbero dovute applicare quelle previsioni per cui al concorso della finanza pubblica si sarebbe dovuti andare sino al 2021 con i parametri che stavano al di fuori dei principi sanciti nella Costituzione, dei principi sanciti nelle leggi dello Stato, delle sentenze della Corte Costituzionale e delle sentenze del TAR. Quella previsione per cui noi oggi stiamo discutendo anche nell'articolo 4, è una legge, una norma votata dal Parlamento nel dicembre scorso con la legge numero 145 del 2018 e quindi è una legge votata dai nostri parlamentari, da chi l'ha votata chiaramente, così come probabilmente è successo, anzi senza probabilmente, è successo nel passato. Il senso della risoluzione era chiamare a raccolta tutti i rappresentanti delle forze politiche del Consiglio regionale, della Camera, del Senato, oltre che le forze sociali per condividere una battaglia finalizzata a rappresentare gli interessi della Sardegna, i diritti dei Sardi in sede parlamentare prima di tutto, perché lo Stato sleale è lì che si concretizza. E allora l'opportunità mancata, per la parte che ci riguarda ieri, è la possibilità di accelerare quel processo di coinvolgimento di tutti coloro i quali dovrebbero impegnarsi perché ciò non succeda più.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 4.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 5.

È iscritto a parlare il consigliere Gian Franco Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Su questo articolo non mi posso esimere di non intervenire trattandosi di un articolo che tratta le politiche territoriali. Già in Commissione mi è stata data la possibilità di intervenire, ma vorrei sensibilizzare l'Aula su questo articolo che appunto tratta le politiche territoriali e che in realtà non tratta le politiche territoriali, ma tratta esclusivamente il finanziamento di un'opera, seppur meritevole, che è la caserma di Tempio, ma non tratta di opere di politiche territoriali. E mi riferisco in particolare a quei Comuni, colleghe e colleghi, che sono gli ultimi degli ultimi, che hanno un indice di disoccupazione elevata, che hanno un progressivo spopolamento dei propri territori, che hanno una fragilità del loro tessuto produttivo, cioè mi riferisco a quei territori leader, ma che leader non sono, ma che dalle politiche comunitarie vengono definiti impropriamente "leader", ma leader perché stanno peggio degli altri. E badate bene, da quei territori provengono la maggior parte di quei sindaci e amministratori che in questi anni hanno subito quei vili attentati e a cui oggi noi a parole diamo la nostra solidarietà, ma nei fatti poi veniamo meno a quello che deve essere un obbligo per la politica, e cioè intervenire in questi territori. Io ho chiesto di finanziare col bilancio regionale il funzionamento e l'animazione di quei territori e quindi di quelle agenzie di sviluppo che sono presenti in quei territori che sono i GAL, che oggi hanno una dotazione finanziaria, la metà rispetto alla vecchia programmazione del PSR, di 68 milioni ma che non sono messi in condizioni di spendere quelle risorse. E allora non è il valore economico di quell'emendamento che ho presentato, ma il segnale che noi daremo a quei territori che sono stati capaci negli anni di organizzarsi, perché hanno messo assieme disoccupati e inoccupati, imprese piccole e imprese grandi, le organizzazioni di categoria, le organizzazioni sindacali, le organizzazioni del terzo settore, per sentire prima i bisogni di quei territori e poi per elaborare i piani di sviluppo locale, per favorire la crescita di quei territori, che oggi sono 292 comuni, 590 mila abitanti della nostra Sardegna. E allora l'impegno dell'Assessore alla Programmazione, unitamente a tutta la Commissione, è stato quello di aggiornare la discussione a settembre. Io mi auguro che a settembre sia una di quelle priorità che affronti il Consiglio regionale, e cioè dare risposte a quei territori che oggi hanno in sé quel timore dello spopolamento, e che rischiano veramente di chiudere battenti, di chiudere quei Comuni. E allora mi auguro che questo Consiglio prossimamente prenda veramente questo impegno e dia delle risposte a quei territori marginali della nostra Sardegna.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, l'avvio della discussione in Commissione, o meglio il termine della discussione, la fase finale, nella giornata precedente e poi l'avvio della discussione oggi in Commissione, l'esordio è stato questo: sarebbe cosa buona e giusta per la Sardegna iniziare a operare come Regione in termini di programmazione, guardando al alla Sardegna nel suo complesso e non in modo, l'onorevole Oppi li definisce in modo differente, con emendamenti puntuali, o interventi puntuali. Cioè il beneficio per un singolo, in termini elettorali, in termini di preferenze, in termini di riscontro eccetera. Penso che questo debba essere il modo di operare, quello del guardare alle esigenze di tutti e non in modo puntuale, il modo di operare di una Regione. Perché altrimenti si dà ad intendere, e lo Stato incentivando voi, che non avere assessori di Sassari, non avere assessori di un luogo, ma d'altronde non si potrebbe avere un assessore che abbia quale punto di riferimento ogni Comune della Sardegna, e accade che sia un aspetto che priva di risorse altri. L'episodio di non avere eletto un Consigliere regionale, di non avere un rappresentante, priva di risorse altri territori. Lo dico perché su una tematica come questa, l'ha detto bene l'onorevole Satta, io mi sarei aspettato un'interlocuzione col Comando legione dei carabinieri che a fronte di disponibilità regionali di risorse per la riqualificazione di caserme, la domanda a loro sarebbe dovuta essere qual è l'esigenza di priorità in Sardegna nell'intervento sulle Caserme? Non lo so magari in queste giornate avrebbero posto la questione su Dorgali, su Cardedu, su San Teodoro, o su altre realtà dove sindaci, amministratori, sedi di partito sono stati oggetto di attentati o atti intimidatori eccetera, o magari per questioni di ultimazione di lavori o richieste d'altro tipo avrebbero posto l'esigenza di dirottare le risorse su altro. Non lo so, però stiamo intervenendo su una caserma dei Carabinieri per libera scelta nostra, non perché vi sia una relazione circa l'esigenza di avere un presidio di controllo e sicurezza del territorio in quel luogo. Non mi condivide questo modo di operare! Non mi condivide e genera anche in chi ci ascolta, ci segue, non so quanti siano, ma comunque in chi fuori da quest'Aula o beneficia, o non beneficia di un nostro intervento, di un nostro provvedimento, genera un meccanismo per cui bisogna rivolgersi non alle istituzioni, ma al singolo politico per la risoluzione del problema che vivo, e se non raggiungo il singolo esponente, o se non ho la fortuna di poter interloquire o avvicinarlo ne va del mio futuro, addirittura in alcuni casi come Comune, non solo come comunità, non solo come singoli cittadini. Siccome è un modo sbagliato di operare che non significa che non ci sia un'esigenza di intervento, se c'è un finanziamento penso che ci sia un'esigenza di intervento per finanziare e riqualificare un presidio in quel di Tempio, mi piacerebbe avere la conoscenza delle priorità dell'Arma dei Carabinieri sui presidi territoriali in Sardegna in termini di sicurezza. Perché altrimenti smettiamo di fare i minuti di silenzio e raccoglimento, i momenti di riflessione. Abbiamo trascorso un'intera giornata, ve la ricordate, ricordando gli avvenimenti degli attentati, almeno non sprechiamo tempo nella retorica inutile della politica, nel parlare ai sindaci o alle comunità, o ai luoghi dove realmente gli attentati si sono svolti. Almeno non prendiamo in giro innanzitutto noi stessi nel raccontarci quelle cose e poi anche all'esterno non prendiamo in giro nessuno. A mio parere questo modo di operare è il modo che ha determinato il 50 per cento di astensionismo, che tanto siccome magari una parte di quelli non vogliono avvicinare nessun politico, non hanno nessun interesse, non hanno nessuna esigenza, o semplicemente queste modalità non piacciono se ne stanno a casa, perché tutti noi veniamo percepiti, anche per azioni che fanno altri, perché la responsabilità politica poi si estende molto di più, e arriva a toccare anche coloro che magari di alcuni fatti, o episodi, o vicende, o voti non sono responsabili, alla fine tocca tutti. Quindi io, siccome è intervenuto su questo l'onorevole Cossa in Commissione, sono intervenuti altri, io penso che si debba riportare le priorità e le nostre scelte debbano essere guidate dalle priorità conosciute a tutti e, allo stesso tempo, riportare sugli atti di programmazione che guardano tutti in egual misura e non in modo diverso, in modo tale da determinare benefici in egual misura ricadenti sul territorio della Regione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico dell'articolo 5.

Risultato della votazione

(Il Consiglio approva).

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Grazie Presidente, sta diventando un attimino antipatico il fatto che ad ogni votazione i consiglieri non siano presenti in aula e rientrino solo successivamente al momento della votazione. Le regole di questo Consiglio prevedono che chi sta fuori dall'aula non incide sul tabellone luminoso e quindi sui voti, io inviterei il Presidente a invitare, scusandomi del doppione del termine, i consiglieri a rimanere in aula e a votare perché l'opposizione non sta creando nessun tipo di ostruzionismo, però diventa davvero antipatico il fatto che i banchi della maggioranza siano vuoti.

PRESIDENTE. Ha perfettamente ragione, io ricordo a me stesso prima che a tutti gli onorevoli colleghi che il nostro dovere è quello di rimanere in aula se si vuole esprimere il voto.

Passiamo all'esame dell'articolo 6.

È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Io l'ho detto all'inizio però non c'è peggior sordo di chi non vuole intendere, nel senso che se si usa l'arroganza del Regolamento come argomentazione e non invece il buon senso poi si ottiene questo. Quando mi si dice, a fronte di una disponibilità, che non si possono presentare emendamenti, non perché per quieto vivere ma perché il termine è scaduto, con l'arroganza del Regolamento si ottiene e si otterrà anche questo. Per quanto riguarda il Piano regionale dei trasporti, perché l'articolo numero 6 riguarda il finanziamento per il Piano regionale dei trasporti, cosa che secondo me ogni tanto noi, anche cogliendo l'occasione dell'articolato che tratta di alcuni temi dovremmo anche scambiarci qualche opinione e qualche battuta, perché va benissimo mettere le risorse per il Piano regionale dei trasporti però forse sarebbe utile conoscere gli indirizzi anche se ancora in bozza, anche se non compiuti, ma su quale indicazione di Piano dei trasporti regionale voler adottare, interrogarci per avere numeri, dati, lo dico alla Giunta, perché ormai il calcolo ad esempio sulla ferrovia, cosa della quale si sta discutendo in queste ore, sapete la politica nazionale di fatto sta ragionando di una ferrovia, ad alta velocità ma di una ferrovia, di un'area ferrata. Ormai in altre realtà d'Europa non viene più calcolato in termini di costi benefici per il passeggero trasportato, o i passeggeri ovviamente, ma ci sono una serie di calcoli, cioè l'invasività ambientale data dal numero di auto che oggi percorrono quel luogo e che quel treno ridurrebbe, il numero di costi sulla sanità pubblica in termini di diminuzione degli incidenti stradali nel luogo dove oggi le auto percorrono una strada e invece potrebbero usare, quegli stessi utenti di quei mezzi privati, mezzi pubblici, ad esempio su linea ferrata. L'altro aspetto è quello ad esempio della potenziamento delle linee di metropolitana. Nelle nostre realtà, immaginarne anche altre, i mezzi pubblici, ne abbiamo discusso di recente, sul provvedimento promosso dall'onorevole Deriu, o meglio sollecitata la Giunta dall'onorevole Deriu, sul sistema di trasporto degli studenti per l'abbattimento dei costi, in termini ad esempio di miglioramento delle condizioni di viaggio degli studenti, delle ragazze e i ragazzi o dei pendolari, avrete notato che immediatamente dopo il provvedimento, quello fatto dalla Giunta, sollevato come problema dall'onorevole Deriu, poi mettendo più risorse, 3 milioni - vado a memoria - su quel provvedimento immediatamente dopo ieri da Dolianova hanno chiesto di poter avere un abbattimento del costo del sistema di trasporto e un miglioramento del costo di trasporto, e così in tutta la Sardegna, vogliamo andare sull'elettrico o continuiamo a usare auto? Vogliamo incentivare, cioè il Piano di trasporti, oltre alla definizione del Piano deve poi definire delle azioni dove individuare risorse attraverso il Piano, individuarle non in termini di prelievo da un capitolo a un altro ma stabilire il quanto minimo di investimento nella direzione degli incentivi per quanto riguarda bici elettriche, auto elettriche, mezzi elettrici del trasporto pubblico locale e, ovviamente, i taxi per quanto riguarda il trasporto pubblico, o meglio servizio pubblico che viene erogato da cooperative di taxi, e via dicendo. A mio parere, noi dobbiamo avere un calcolo, un calcolo preciso anche nel Piano regionale dei trasporti che noi, a coloro che faranno la redazione del piano dobbiamo pretendere che ci diano strumenti, numeri utili per capire dove pianificare poi gli interventi, il Piano regionale dei trasporti è strettamente connesso allo spopolamento, altro argomento insieme ad attentati e solidarietà del quale si parla tanto e si pratica poco la soluzione del problema, se voi prendete la mappa dello stato di spopolamento dei nostri comuni e sovrapponete la mappa della difficoltà di accessibilità in quei comuni, o meglio, di tutta la Sardegna, è identica. La colorazione del basso tasso di infrastrutturazione nell'ambito di alcune porzioni di territorio sardo, la colorazione è identica alla colorazione che guarda esattamente al più alto numero di cittadini che hanno abbandonato le campagne e i luoghi dell'interno, e sarebbe curioso guardarlo perché c'è anche una parte di costa - salvo Alghero, Olbia e Cagliari - che si sta spopolando, si popola di turisti d'estate ma si spopola negli altri mesi dell'anno. Tutte queste azioni, a mio parere, dovrebbero essere, nell'ambito di uno stanziamento di risorse date a noi quali indicazioni della Giunta, almeno su qualche idea, e accolte da noi alcune indicazioni, d'altronde svolgiamo la funzione e il compito di consiglieri, il termine aiuta, cioè nel senso che siamo anche noi chiamati a dare consigli e suggerimenti per migliorare proposte e migliorare le condizioni di vita di noi tutti, e quindi penso che sarebbe opportuno in questa direzione anche sfruttare il tempo odierno per approfondire alcuni temi ed iniziare a scambiare alcune opinioni tra noi.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gian Franco Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Grazie Presidente, mi ricordo uno dei primi interventi dell'onorevole Zedda, che proprio sensibilizzava questo Consiglio nella revisione del Piano dei trasporti, che se non erro è datato 2008; io sono andato per rileggere un po' quelle che erano le relazioni allegate, e in quel piano dei trasporti si parlava di possibili effetti positivi nel 2021: allora, se l'approccio deve essere innovativo non deve essere talmente innovativo da anticipare anche gli anni rispetto a quelli che sono gli effetti che sono contenuti in quel in quel piano. Ed è direttamente correlato anche alle questioni che sono tributarie, gli accantonamenti, perché vi ricordo che nell'accordo del 2006 con l'allora presidente del Consiglio Prodi, c'era la questione che riguardava proprio le spese del trasporto pubblico locale, anche questo credo che sia uno dei temi che dovrà essere affrontato, perché comunque, dopo la sanità, dopo i trasferimenti agli enti locali, dopo il funzionamento dell'apparato regionale, la quarta spesa più importante è proprio quella dei trasporti, e quindi credo che questo Consiglio si debba occupare di come sarà l'approccio in termini di trasporti nella nostra Isola, in particolare per quanto riguarda i collegamenti all'interno della nostra Isola, perché questo incide assolutamente sullo spopolamento, sui servizi alle nostre popolazioni. Quindi io non riesco a capire qual è l'approccio da parte dell'Assessore su questo tema, perché la finanziaria prevedeva per l'adeguamento del Piano 120 mila euro, quindi o questo Assessore ha talmente le idee chiare e ha la capacità in quattro mesi di spendere 300 mila euro… perché chiede ulteriori 300 mila euro, quindi mi auguro che abbia la capacità di discutere insieme a questo Consiglio e di approvare il Piano e di spendere anche questi 300 mila euro. Quindi magari quando verrà in Aula ci spiegherà qual è l'idea di trasporti nella nostra Isola è fuori dalla nostra Isola.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

FASOLINO GIUSEPPE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Per dire prima di tutto che condivido che nel momento in cui si dovrà affrontare il discorso del Piano dei trasporti sia fondamentale approvarlo in maniera programmatica, cercando di affrontare quelli che sono davvero i problemi non soltanto da e per l'Isola ma soprattutto i problemi interni, però vorrei ricordare al consigliere che è appena intervenuto che quello che stiamo approvando in questo momento non è una richiesta di ulteriori 300 mila euro, ma bensì quelle risorse inserite in finanziaria, siccome non si possono spendere da qui al 31.12.2019, si chiede di rimodularle e di spostarle all'esercizio successivo: è tutto il contrario di quello che ha detto lei, non stiamo chiedendo più risorse ma, siccome non si riesce a spenderle, si sta spostando la possibilità di spendere queste risorse all'esercizio successivo. Questo per chiarezza, grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Grazie innanzitutto all'Assessore. "È autorizzata la spesa complessiva di 300 mila euro per l'anno 2018", comunque accolgo.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 6 .

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 6 bis.

Poiché nessuno è iscritto a parlare, metto in votazione l'articolo 6 bis.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Per quanto riguarda il 6 bis che tratta una serie di interventi sui servizi sociali, come ad esempio "S'aggiudu torrau" e altri che necessitano di ulteriori finanziamenti, su questo faccio semplicemente un ragionamento complessivo…

PRESIDENTE. Allora, non c'è l'obbligo di ascoltare l'onorevole Zedda però c'è l'obbligo di mantenere un contegno che consenta all'onorevole Zedda di fare il suo intervento. Grazie.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Io vorrei spostare l'attenzione sempre sulla materia di servizi sociali ma su un ragionamento differente. A mio parere noi ci ritroveremo, così come sempre accade… l'Assessore dovrà sistematicamente cercare risorse in bilancio su richiesta dell'Assessore ai servizi sociali su mille rivoli di partite differenti tra loro. Ci ritroveremo tra qualche mese a fare i conti di quanto dovranno spendere i Comuni sardi per l'estrema povertà, e poi per quanto riguarda la "162", e poi la legge 20, con quelle scene possiamo dire vergognose per tutti noi di malati di SLA che devono manifestare davanti all'Assessorato alla sanità. Penso che un provvedimento da adottare sia il fondo unico dei servizi sociali, con l'interruzione di questa miriade di meccanismi, e che in base alle esigenze vengano trasferiti e poi i singoli Comuni siano messi nelle condizioni di avere una dote di risorse e non dover elemosinare sistematicamente… perché è vero che sono leggi regionali ma è il Comune che fa da ente pagatore, con un sovraccarico di lavoro delle pratiche… e, guardate, se andate a vedere in molti casi c'è chi ha le estreme povertà insieme alla "162" insieme a…, eccetera, eccetera, cioè lavori le pratiche dello stesso soggetto perché quella persona beneficia di 3, 4, 5 interventi, addirittura in alcuni casi ha anche la casa popolare, mentre sarebbe sufficiente stabilire un quantum di vita per quella persona a sostegno in relazione ad un'unica relazione degli assistenti sociali per quanto riguarda le condizioni di quel soggetto di quella famiglia. Invece sistematicamente, vedrete, ci ritroveremo ad avere un'operazione quotidiana di richieste di soldi, questi Sindaci coi quali dobbiamo interloquire o l'ANCI che pone la questione di aumentare di qualche milione di euro il fondo X o il fondo Y per difficoltà, le più varie, con sistematici ritardi nell'erogazione di questi fondi di mesi e mesi, di mesi e mesi, tenendo conto poi anche di tutte le dinamiche del bilancio che poi prevedono che se le risorse non vengono impegnate, lo vedremo in un articolato successivo, alla fin fine rimangono bloccate all'anno e te le ritrovi come avanzo d'amministrazione nell'anno successivo, significa che la maggior parte dei Comuni sardi lo possono utilizzare l'avanzo a giugno, luglio. Quindi immaginatevi sei mesi…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Grazie Presidente, solo per sottolineare un aspetto che abbiamo già posto all'interno della Commissione, su cui aspettavamo delle risposte da parte dell'Assessore al bilancio oppure all'Assessore alla sanità che non vedo in aula. In particolare questo articolo va ad incidere soprattutto nella sfera degli enti locali, ossia se dovessimo andare a leggere il comma 2: acquisito il parere della Conferenza Regione - Enti locali. Ora avevamo chiesto in Commissione questa mattina di sentire almeno informalmente il CAL e l'ANCI, in maniera tale da capire se questo determinato emendamento che è stato votato senza ascoltare le opposizioni fosse condiviso da parte delle associazioni degli enti locali. Io ricordo che su questo tema presso l'Assessorato alla sanità è ancora in corso un tavolo tecnico per quanto riguarda i criteri, le ripartizioni, per quanto riguarda tutta una serie di aspetti che incidono nella sfera dei bilanci degli enti locali e di conseguenza vanno ad incidere sui pagamenti che mensilmente o bimestralmente i cittadini usufruiscono nelle diverse leggi. Non abbiamo avuto nessuna risposta su questo verso. Io chiedo all'assessore Fasolino, al Vicepresidente della Giunta regionale, considerato che l'Assessore alla sanità, ripeto, non è in Aula di almeno intervenire e chiarire qual è la lo stato di concertazione con gli enti locali e soprattutto anche di chiarire se gli enti locali sono stati avvisati che c'è un provvedimento che va ad incidere nella loro sfera, grazie.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 6 bis.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 7.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, l'articolo 7 tratta gli aspetti legati alla rivisitazione delle tabelle con il cronoprogramma dei cantieri pubblici in Sardegna con ovviamente lo stato d'avanzamento dei lavori e nuova ridefinizione di allocazione di risorse per gli anni avvenire in relazione ai cantieri che partiranno, quelli ovviamente con obbligazioni giuridicamente vincolanti, quindi aggiudicati, contrattualizzate le imprese lavori o in essere o stato avanzamento futuro in base a programmi che poi potrebbero variare. È noto a tutti che il Paese si è interrogato negli ultimi anni su norme sblocca cantieri, su tematiche legate al pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, quindi lo sblocca pagamento dei debiti, soprattutto con fornitori, opere che erano realizzate o parzialmente realizzate o incompiute perché le Amministrazioni pubbliche non pagavano la realizzazione. Poi abbiamo una valutazione sui cantieri pubblici, stiamo spendendo nella direzione giusta? Cioè il fatto di avere una tale lentezza nella spesa non è che poi alla fin fine determina che il piano dei trasporti, perché in molti casi ci sono strade vie, in quella tabella ci sono vincoli stradali eccetera eccetera, sarei curioso di sapere il calcolo della spesa sul rifacimento della 131 nel corso degli anni. Da che ero bambino c'è un cantiere per cui noi abbiamo sempre fatto un intervento per migliorare la viabilità, per ridurre i tempi di percorrenza, ma siccome abbiamo fatto 50 anni di cantieri sulla 131 abbiamo bloccato tutti i sardi nei cantieri della 131. Con questo obiettivo, che è un miraggio ci impiegò meno Mosè a percorrere il deserto, meno tempo, questo miraggio del risparmio di tempo per poi scoprire che abbiamo fatto perdere anni di vita sulle strade bloccati lungo i cantieri della 131 ai nostri cittadini sardi per recuperare dieci minuti, perché siamo passati da una velocità di 90 chilometri all'ora a 110 in alcuni tratti, giusto? Bloccati da cantieri subito dopo perché c'è l'altro tratto che devi mettere a 110. Non è che la programmazione, come dire della strategia di sviluppo anche da un punto di vista, o meglio delle strategie di trasporto strettamente connesse alle strategie di sviluppo di un luogo, noi stiamo andando nella direzione di quando si realizzava asfalto, che non è un beneficio da un punto di vista di trasporto, in alcuni casi non sempre ovviamente in alcuni casi è giusto l'adeguamento delle strade, e invece stiamo andando nel finanziare cantieri che determinano ulteriori sprechi paradossalmente. Cioè alla fin fine sarebbe stato più semplice finanziare il treno Cagliari - Sassari o il treno, ovviamente lungo la tratta Oristano, perché in 30 minuti con un treno mediamente non lento, a differenza dei treni sardi, si potrebbe tranquillamente lavorare a Elmas, zona industriale, Macchiareddu e raggiungere in trenta minuti la propria abitazione col treno nel basso oristanese, o Oristano, o in 40 minuti nell'alto oristanese, non determinando spopolamento e così via nella tratta lungo Sassari, a seconda dei luoghi di lavoro e di vita delle persone, e così lungo Nuoro - Olbia e magari, perché no, collegando anche porti, aeroporti tra loro, alleggerendo ulteriormente anche il traffico merci. Io non so quanto oggi ancora, lo potrebbe dire l'onorevole Meloni, se avesse oggi in mano un miliardo e mezzo di euro da investire sulla Sassari - Olbia, se oggi non immaginasse lui invece una soluzione non di asfalto dove comunque si muore, ma di treno. Quindi le riflessioni anche nel cronoprogramma, al netto degli interventi in essere, devono essere anche strettamente connesse a quel che spende l'Assessore alla Sanità, perché la spesa sanitaria legata agli incidenti stradali è altissima solo per il primo intervento per non parlare, ma io sono molto curioso di chiedere all'Assessore che ci fornisca a noi tutti dei dati, su che cos'è il primo soccorso, gli episodi invalidanti in alcuni casi di incidenti stradali sulle nostre strade, la difficoltà legata al fatto che non riusciamo ad attenuare la velocità delle auto e alla fine l'Assessore alla sanità ci dirà che la maggior parte degli incidenti sono dovuti all'alta velocità, non quella della TAV, ma l'alta velocità del singolo autista del mezzo privato e che alla fin fine fatto il conto probabilmente ci dovrebbe interessare di più investire sui trasporti pubblici e sulla viabilità di questo tipo, cambiare non il crono programmi ma i programmi di spesa e di sviluppo per arginare la spesa sanitaria, per non parlare del costo di assenza dal lavoro legato al periodo di cura, di degenza, i costi ambientali che ricadono sulle patologie che l'Assessorato cura attraverso i suoi presidi quelle patologie quindi legate all'apparato cardiorespiratorio e per non parlare dei costi ingentissimi che sopportano i nostri pronto soccorso solo per il colpo di frusta, uno fa la fila al pronto soccorso per avere la certificazione per poi chiedere un risarcimento alle assicurazioni. Per non parlare dei costi delle cure nel caso di una menomazione fisica, un incidente tale da avere determinato la perdita di un arto, quindi l'inabilità…

Sul Regolamento

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Manca. Ne ha facoltà.

MANCA IGNAZIO (LEGA). Il dibattito odierno mi costringe ad intervenire quale membro della Giunta del Regolamento. I reiterati interventi da parte di qualche collega mettono in luce non solo la preparazione e l'eloquio personale del singolo oratore, ma di fatto stanno costituendo un palese rallentamento dei lavori. Per questo motivo, anticipo fin d'ora una mia iniziativa in sede di Giunta del Regolamento, occorre regolamentare il numero di interventi "massimo" consentito su ciascun punto all'ordine del giorno ad ogni singolo interveniente, così da consentire non solo a ciascun consigliere di esprimersi, ma al Consiglio di procedere con maggiore speditezza nei lavori, ovviamente col massimo rispetto verso i colleghi e l'Aula tutta, nulla nei confronti dell'onorevole Zedda, nei confronti del quale nutro una sincera stima. Grazie.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Piu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Io intervengo perché credo che il principio e il processo democratico, in un'Aula come quella del Consiglio regionale, vada sempre tutelato, anche in virtù del fatto che chi fa parte proprio dalla Giunta del Regolamento dovrebbe, a mio modo di vedere, invece tutelare quelli che sono invece i processi di un'Aula dove, in una variazione di bilancio, gli interventi all'interno di una variazione come questa, di una proposta come questa vanno fatti dai singoli consiglieri. Ricordo all'Aula, anche perché io stamani ero presente nella Commissione bilancio, che si è optato e quasi tutta la minoranza ha optato per il ritiro di tutti gli emendamenti presentati proprio per dare modo all'assessore Fasolino di poter portare in aula il disegno di legge e noi riuscire ad approvarlo, proprio perché ci rendiamo conto che all'interno di questo disegno di legge ci sono numerose necessità che sono state espresse bene prima dall'Assessore stesso, e soprattutto da noi consiglieri, che all'interno di questa relazione abbiamo anche accentuato in maniera positiva tutti i vari articoli e tutti i vari commi, gli articoli della legge che noi abbiamo reputato meritevoli sin da subito. Tanto è vero che ci saranno degli articoli, come ad esempio il numero 8 al comma 5, abbiamo già fatto i complimenti, un plauso all'Assessore, soprattutto perché chi fa parte delle amministrazioni degli enti locali capisce bene che riuscire ad applicare tutta una serie di fondi che sono stati cofinanziati sia dall'Unione europea che dallo Stato, e quindi sono delle cifre che vengono vincolate e che non sono state utilizzate, possono essere riutilizzate dai comuni. Quando c'è un dibattito, cercare di limitare la discussione tra i consiglieri regionali io credo che sia un atto gravissimo, e quindi sono sicuro - nutro anche io la stima, come noi tutti, per l'onorevole Manca - che è stato un brutto scivolone da non ripetersi più. Grazie.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Terza variazione di bilancio 2019-2021. Modifiche alla legge regionale n. 36 del 2013, alla legge regionale n. 8 del 2018, alla legge regionale n. 48 del 2018 e alla legge regionale n. 49 del 2018, disposizioni in materia di entrate tributarie e accantonamenti a carico della Regione a titolo di concorso alla finanza pubblica, in materia di continuità territoriale aerea e disposizioni

varie". (39/A)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Ci sono diversi modi per rallentare i lavori di un'Aula consiliare, il modo più semplice e quello infallibile è quello che consiste nel non rispetto dei regolamenti, perché poi in punta di diritto e in punta di Regolamento, invece di impiegare cinque minuti per arrivare alla votazione e all'approvazione di un testo, di solito si perdono le mezz'ore e le ore perché siamo in un'aula consiliare, e nei Parlamenti la forma vale come la sostanza, perché è grazie alla buona forma se si riesce poi ad approvare anche buone leggi. Poi c'è anche una visione che ognuno ha del proprio ruolo. Io in quest'Aula sono stato eletto insieme agli altri colleghi per essere un legislatore, non uno pagato ogni mese, io non percepisco un'indennità ogni mese con il solo scopo di stare zitto in aula e premere i bottoni giusti al momento giusto, e mi dispiace molto che qualcuno si percepisca in questo modo, perché è svilente non per il singolo consigliere, per l'istituzione del Consiglio regionale. Tra l'altro, è già successo recentemente nell'ultima legge approvata da questo Consiglio che, grazie alle segnalazioni della minoranza, si sia impedito al Consiglio stesso di votare una legge sbagliata, perché il testo sul Mater Olbia, che sicuramente non sarà impugnato dal Governo, non sarà impugnato dal Governo statale perché, grazie anche agli emendamenti presentati dalla minoranza e la discussione tra parti politiche che la pensano in maniera diversa, si è riusciti alla fine a trovare una soluzione che quanto meno ha fatto sì che venisse approvato un testo corretto dal punto di vista del rispetto della norma, un testo però diverso da quello esitato dalla Commissione. La dialettica parlamentare serve anche a questo. Io eviterei per il futuro, lo dico ai colleghi della maggioranza, scivoloni simili, lo dico anche essendo stato parte di una maggioranza nel recente passato. Ebbene, la cosa peggiore che ci si poteva augurare all'epoca era proprio il fatto che avvenissero con noi, in un'altra parte, scivoloni del genere. Ricordo probabilmente il Capogruppo di allora dell'opposizione, l'onorevole Pittalis, che per molto meno avrebbe probabilmente bloccato l'Aula per giorni interi, e forse lo stesso avrebbe fatto anche l'assessore Zedda di oggi per molto meno, perché i regolamenti sono fatti a tutela delle minoranze e anche delle maggioranze, che grazie al rispetto dei regolamenti possono avere tempi certi per legiferare e per portare avanti il ruolo che nessuno vuole togliere alla maggioranza.

PRESIDENTE. Esprima il voto, ha poco tempo.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). È un'astensione su questo articolo. La ringrazio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Io concordo con ciò che poc'anzi ha detto l'onorevole Agus, il modo migliore per rallentare i lavori è quello di provare a provocare le opposizioni, non c'è modo migliore di riuscire nell'intento di non fare approvare una legge se non quello di provocare le opposizioni, oltretutto provocare le opposizioni nei loro diritti essenziali. Io capisco che l'onorevole Manca è espressione di un Gruppo politico che in Parlamento è solito mettere questioni di fiducia per provare ad imbavagliare le opposizioni, però questo Consiglio regionale è abituato, e chi ha una legislatura in più e un po' più di esperienza dell'onorevole Ignazio Manca lo sa, a confrontarsi in maniera leale alla luce del sole e provando ad intervenire sui temi. L'opposizione in questo frangente non sta facendo ostruzionismo sterile, onorevole Ignazio Manca, lo dico perché anche in questo momento, nonostante il numero legale sia di ventinove componenti, la maggioranza in ogni votazione sta votando decisamente con meno di ventinove consiglieri in quest'aula. L'invito che ho fatto al Presidente, prima di sollecitare i consiglieri di maggioranza a tenere il numero legale, è proprio quello che andava nella direzione di non creare un ostruzionismo sterile così come lei ha provato ad enunciare nel suo intervento. Quindi, la inviterei ad essere un po' più garbato, un po' più rispettoso delle opposizioni, e provare ogni tanto, non so se riesce spesso, a confrontarsi sui temi, sul merito e provare a capire che il Regolamento consiliare a cui lei si è appellato consentiva alle opposizioni di prendere dieci giorni di tempo. Non si è fatto, si è portato il provvedimento immediatamente in Aula perché si rispetta il lavoro dell'Assessore al bilancio, però credo che serva un attimino di comprensione in più. Il mio voto sarà un voto di astensione, invitando l'onorevole Manca a chiedere scusa alla minoranza, Ignazio Manca della Lega Nord.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Io non ho capito in quale direzione si voglia andare, sicuramente nella direzione di fare un torto a se stessi, perché lo sanno bene l'onorevole Fasolino, l'onorevole Zedda, l'onorevole Biancareddu, ma anche altri, Frongia, Sanna, ma per l'esperienza forse maggiore in assemblee rispetto al più giovane Assessore presente oggi in Aula, tra gli altri. Se si pongono questioni di forma, regolamenti, lacci e laccioli in punta di diritto, chi soccombe non è l'opposizione, perché l'opposizione tutto sommato sì, può portare testi di legge, può andare avanti… ma la fretta del passo veloce per portare in approvazione documenti, e anche mi auguro prima o poi arriveranno leggi da approvare, è della maggioranza mica dell'opposizione, e guardate, si casca immediatamente sugli aspetti regolamentari. Io vorrei capire se l'intervento dell'onorevole Manca, uomo, non Manca donna, e non Desirè, di nome Ignazio, va bene? Così chiariamo, se no interviene subito l'onorevole Desirè Manca Sottolineando che si chiama Manca anche lei…va bene… se è condiviso dal Presidente della prima Commissione, dal Presidente della terza, dal Presidente della seconda, dal Presidente della quarta, dal Presidente della sesta, dai Presidenti di Commissione e da tutti gli altri componenti, che insieme a noi sono seduti nella Commissione e garantisco il numero legale sistematicamente, che senza di noi non potrebbero tenere le sedute di Commissione. Perché ce lo diciamo, se questo è l'atteggiamento, poi anche lì in punta di diritto, da un punto di vista del recepimento delle norme a garanzia delle minoranze, che sono esattamente norme di rango costituzionale, e nel diritto parlamentare noi non possiamo andare oltre i diritti che sono quelli già sanciti e stabiliti nell'Assemblea parlamentare, si possono usare bende, magliette strappate per chiudere la bocca, questo sì, ma sono altri metodi, ma contrarre il Regolamento fino ad annullare la tempistica nel contingentamento della discussione non va bene, non funziona.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

(Segue MASSIMO ZEDDA) Non sono argomenti che io userei e che non ho mai usato, avendo governato qualcosa, mai e poi mai mi sarei sognato, tant'è vero che se voi guardate ogni volta che fate questi interventi anche alcuni accenni agli sguardi degli Assessori, sono i più preoccupati, perché percepiscono esattamente il problema, che il loro provvedimento rischia di non arrivare a buon fine nei tempi certi, e che questo atteggiamento è di fatto un atteggiamento che lede…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie, Presidente, per esprimere il voto di astensione rispetto a questo articolo e per ricordare all'onorevole Ignazio Manca che probabilmente questo non è il modo più corretto di agire. Anche io sono componente della Giunta per il Regolamento e mi sarei aspettato che se dovessero arrivare delle proposte, arrivino magari su altre parti del Regolamento che si potrebbero anche teoricamente rivedere, ma sicuramente non su questa. Guardi, collega, non è periodo per cercare di tappare la bocca alle opposizioni, non è periodo, mi creda, quindi è bene che certi temi vengano trattati con cautela, è bene che su certi temi ci si intenda adeguatamente in quest'Aula, perché poi potrebbero avere anche ripercussioni fuori da quest'Aula, qualsiasi cosa che noi decidessimo di fare o come intendessimo agire in quest'Aula. Io non ho grandi esperienze rispetto ai lavori parlamentari di quest'Aula però, come è stato già ricordato, mai ci siamo sognati di poter avanzare proposte di questo tipo quando da quei banchi giungevano in certi momenti, e lo vedrà in finanziaria, lo vedremo in finanziaria, quanto probabilmente avrà bisogno anche della minoranza, giungevano degli atteggiamenti di ostruzionismo forse, certamente non come questi attuali, perché questo tutto è fuorché ostruzionismo, allora lì si renderà conto di quanto sia importante la minoranza, ma allo stesso tempo si renderà conto di quanto quello rappresenti il sale della democrazia, altre voci che la pensano diversamente dalla vostra e che rappresentano una fetta importante della nostra cittadinanza. Allora, io lo prendo davvero come uno scivolone, una svista, e credo che non se ne debba neanche più riparlare. Grazie.

PRESIDENTE. Allora, io vedo che in sede di dichiarazione di voto si sono prenotati tanti onorevoli consiglieri, e agli stessi, e a chiunque si chiederà di intervenire, naturalmente darò la parola, quello che però mi premeva dire è che questa variazione di bilancio è giunta in Consiglio anche con tempi che sono stati garantiti grazie all'accordo tra maggioranza e opposizione, che io naturalmente ringrazio, non c'è nessuna intenzione di censurare interventi di nessuno, ogni Consigliere che volesse intervenire può farlo liberamente, quindi chiedo all'intero Consiglio di proseguire con quell'accordo tra galantuomini che ha consentito a questa variazione di arrivare in Aula. Questo chiedo perché è una variazione davvero importante, i lavori stanno andando in maniera lineare e spedita, quindi chiedo al Consiglio veramente quello scatto di orgoglio perché garantisca la stessa speditezza nell'esame. Ora, se chi si è prenotato conferma la prenotazione, io ovviamente gli darò la parola, però veramente mi sento di fare questo tipo di appello all'Aula; se c'è necessità di una interruzione per una breve Conferenza di Capigruppo… andiamo avanti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC). Intervengo per ripristinare un po' di certezza del diritto. Allora, è evidente quello che si è verificato stamattina, io non mi meraviglio che l'opposizione, che sta facendo un opposizione corretta, perché sono abituato ad altre situazioni nelle quali trascorrevamo giornate intere su argomenti di una legge di questa importanza, allora innanzitutto volevo precisare, evitando di commettere piccoli errori, che in effetti il Regolamento del Consiglio regionale è stato già corretto nel 2014, e ha recato danni perché ha ridotto notevolmente i tempi della discussione; primo. Secondo; il Regolamento favorisce smaccatamente le opposizioni, è finalizzato al ruolo dell'opposizione, quindi stiamo attenti quando diciamo determinate cose, perché di fatto la Commissione (…) del Regolamento è evidente che nel momento stesso in cui facesse delle modifiche ci sono poi i passaggi successivi, conta come l'asso di bastoni eh, tanto perché sia chiaro, perché ci vuole poi la convergenza e la volontà della maggioranza, sia nella sede dell'Ufficio di Presidenza, che poi è risicata, sia in Aula, quindi eviterei delle lacerazioni, perdite di tempo che di fatto hanno creato un qualche cosa che già di per sé stamattina e stasera si stava determinando. Stiamo arrivando ad una conclusione, stiamo arrivando al rispetto di quell'accordo che è stato siglato stamattina, quindi inviterei tutti quanti a evitare delle contrapposizioni che non portano certamente a nessun risultato. Premetto però, sempre per amore della verità, che per quanto riguarda le Commissioni tutti sanno perfettamente che non avremmo approvato decine e decine di leggi se, anche nella passata legislatura, non avessimo consentito di evitare che mancava la maggioranza, quindi a momenti diversi si verifica anche che le parti si invertono. Però credo che sia opportuno continuare speditamente in modo tale da determinare che questa legge possa terminare il suo corso.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Valter Piscedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PISCEDDA VALTER (PD). Presidente, se devo essere sincero non avevo niente da dire, però come faccio a privarvi di dirvi qual è la mia posizione su questo articolo, l'articolo 7, così importante, la sostituzione di una tabella? Cioè voi sareste così tranquilli di votarlo senza sapere cosa ne penso io? Non penso, quindi ve lo dico: mi asterrò. E se non avevo niente da dire perché lo sto dicendo? Lei prima ha parlato di accordo tra galantuomini. Io considero l'onorevole Cossa un vero galantuomo, però lui prima ci ha ricordato che c'è stato un accordo tra galantuomini, ma che poi ogni Consigliere è libero di fare in Aula quello che vuole, quindi decidetevi. Lei è il Presidente del Consiglio e ci dichiara…

PRESIDENTE. Gli accordi vanno rispettati.

PISCEDDA VALTER (PD). Esatto.

PRESIDENTE. Grazie.

PRESIDENTE. No, non ho finito. Ho tre minuti, guardi ho messo questo.

Quindi le dirò che dovete mettervi un po' d'accordo con voi stessi, e quando lei ci richiama agli accordi tra galantuomini, come ci ha detto ma ci ha insegnato l'onorevole Oppi, bisogna anche testimoniarli. Si può anche avere una caduta di stile, si può anche sbagliare, però io non penso che l'onorevole Ignazio Manca l'abbia fatto sua sponte quell'intervento; io sono malizioso, secondo me si è messo d'accordo con i colleghi… forse no? Allora vi chiedo scusa perché io so chiedere scusa, come dovrebbe fare lei. Adesso lei dovrebbe alzarsi e chiedere scusa per quello che ha detto.

(Interruzione)

No, dopo che ho finito io. Perché si può anche sbagliare, ma si può anche chiedere scusa. Io, ad esempio, se adesso vi ho tirato in ballo e ho sbagliato vi chiedo scusa. Quindi è tutta farina del suo sacco? Ma non poteva continuare a fare come ha fatto sino ad oggi? Come ho fatto io per i cinque anni precedenti, eppure non sono l'ultimo pisquano arrivato qui dentro, eh! Ma ho capito che parlare a noi stessi, spesso di fronte al telefonino, per metterci su Facebook, non porta a nulla e le vorrei citare, perché mi mancano pochi secondi, una frase del Barone di Saint-Exupéry:"Se ti rendi conto di essere un uomo, e di comandare su altri uomini, riconosci innanzitutto che la sorte umana è una ruota che gira e non permette che le medesime persone siano sempre felici". Adesso io non penso che lei pensi che tra cinque anni questi equilibri saranno questi. Non so se sono stato chiaro, se devo essere più chiaro. Impariamo a stare in quest'Aula, impariamolo tutti. Io sono stato zitto, non avevo niente da dire nei cinque anni precedenti, perché stavo in una maggioranza, le dicevo lì dentro le cose; adesso sono all'opposizione, non avevo niente da dire e sarei stato zitto, però volevo dirvi che…

(Interruzione)

… mi asterrò. Caro collega, vuoi sapere il mio voto? L'ho detto all'inizio, mi astengo, e te lo dirò anche per il prossimo articolo, sinché non arrivano le scuse.

COCCIU ANGELO (FI). Presidente, sull'ordine dei lavori è possibile?

PRESIDENTE. No.

Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Sì, Presidente, intanto per dichiarare il mio voto di astensione su questo su questo articolo, però ovviamente non posso fare a meno di intervenire sulle dichiarazioni fatte dall'onorevole Ignazio Manca, che evidentemente vuole far saltare l'approvazione in giornata del provvedimento di legge che stiamo discutendo, perché non ci sono altre conseguenze rispetto a una dichiarazione come quella che lei ha fatto di limitare in qualche maniera l'intervento ai Consiglieri. Io credo che il Regolamento possa essere modificato, debba essere modificato innanzitutto con l'accordo complessivo di tutto il Consiglio, altrimenti non si può modificare, e soprattutto non si può pensare di modificare un Regolamento per mortificare le minoranze che, tra l'altro, oggi sono minoranza, ieri erano maggioranza e domani potranno essere nuovamente maggioranza. Quindi la cosa che lei ha fatto la ritengo molto grave e credo che l'unico risultato che lei ha ottenuto è stato di perdere oltre mezz'ora in dichiarazioni di voto. Siccome noi siamo persone serie io faccio un appello alla minoranza per interrompere questa operazione, chiedendo che lei si esprima con delle scuse per quello che ha fatto, perché credo che questo sia un atto dovuto dopo la dichiarazione che ha fatto, un atto dovuto perché si può anche sbagliare, si può anche essere impulsivi, ma quando si creano delle reazioni come quella che stiamo vivendo in questo momento forse è meglio fare un passo indietro e chiedere scusa.

Io faccio mio l'appello del Presidente alla minoranza per procedere spediti e mantenere quell'impegno da galantuomini che abbiamo preso in Commissione e che vogliamo rispettare oggi. Non mi sembra il caso di ricordare che se questo provvedimento sta andando in porto è anche perché noi garantiamo la presenza oggi qui in Aula, altrimenti non sarebbe stato possibile con i voti della maggioranza approvarlo, e questo ce lo fate dire adesso, non lo abbiamo detto prima, ma ora ci costringete anche a sottolineare questi passaggi. Dopodiché, ripeto, io sono per completare l'iter di questa legge e per mettere una pietra definitiva su questo incidente.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Ganau, io apprezzo le sue parole. Io penso veramente che l'equivoco sia stato superato. Mi sono fatto io garante delle prerogative e dei diritti dei consiglieri, primi tra tutti quelli dell'opposizione, quindi io ovviamente l'appello che faccio di nuovo è quello di procedere così come avevamo deciso di fare. Se poi questo accordo salta io certamente darò la parola a tutti e i lavori si riaggiorneranno a domani.

Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Sarò brevissima veramente, per dichiarare il mio voto di astensione e per dichiarare, anche se è superfluo e non richiesto, facendo parte della Giunta per il Regolamento, che in quella sede non mi asterrò certo dal dichiarare la volontà di affermare i massimi gradi di democrazia in quest'Aula. E poi vorrei sottolineare che, in un Consiglio che tutto il pomeriggio dichiara la volontà di esprimersi come galantuomini, mi piace dire che anche come donne galanti vorremmo mantenere questo impegno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Presidente, per dichiarare il mio voto di astensione e per esprimere apprezzamento, Presidente, al suo intervento. Probabilmente è il primo apprezzamento che le faccio in quest'Aula, quindi ne prenda atto, Presidente, per il suo intervento.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Satta.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Detto questo, la caduta di stile del collega consigliere Ignazio Manca ci ha presi un po' di sorpresa perché questa opposizione ha dimostrato naturalmente tutta la collaborazione possibile affinché questo provvedimento vada in porto in tempi celeri. Il consigliere Ignazio Manca dovrebbe per lo meno un ringraziare questa opposizione perché gli ha dato la possibilità di studiare il Regolamento e di scrivere quelle due righe e di condividere, tra virgolette, questo suo pensiero in Aula, che ci preoccupa. Ci preoccupa perché noi siamo persone delle istituzioni, onorevole Ignazio Manca, e quindi siamo rispettosi delle opposizioni. Io ho fatto il Sindaco, lo continuo a fare, ma mai e poi mai ho preso la parola a un consigliere della minoranza. Quindi inviterei, chiedo così come l'ha fatto l'onorevole Ganau, di chiedere scusa a quest'Aula e in particolare alle opposizioni affinché questo dibattito possa procedere e continuare con serenità, onorevole Ignazio Manca.

PRESIDENTE. Ribadisco, come Presidente, io mi faccio garante delle prerogative e dei diritti dei consiglieri. Se poi si vuole per forza delle dichiarazioni su carta bollata e con il capo cosparso di cenere, io penso che sia un esercizio che non fa bene a nessuno. Ribadisco, c'è un accordo, c'è un Presidente che garantisce i diritti e le prerogative di tutti quanti i consiglieri, penso che sia ampiamente sufficiente. Ci sono tutta una serie di interventi prenotati, tutti interverranno sino a quando poi i lavori verranno riaggiornati a domani.

È iscritta a parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.

ORRU' MARIA LAURA (Progressisti). Presidente, intanto riprenderei le parole del Capogruppo del PD, onorevole Ganau, e l'intervento dell'onorevole Piscedda, che sottolineavano la necessità o la volontà, per correttezza, di chiedere scusa all'Aula, non alla minoranza, all'Aula. È stato sottolineato bene, i numeri cambiano, le percentuali cambiano e spesso si può essere da una parte e delle volte si può essere dall'altra, ma i sistemi democratici vanno difesi sempre e costantemente, soprattutto in un periodo storico-politico in cui la democrazia è quotidianamente messa in discussione, messa in discussione da delle parti politiche, da alcuni colori che sono i colori di coloro che oggi hanno fatto questo intervento, per cui le scuse valgono doppio. Presidente, mi consenta, sinceramente lei può anche esprimere il pensiero di essere garante per l'Aula, ma ci sono dei momenti in cui il suo ruolo va benissimo ed è importante… il suo ruolo è importante come garante, ma è necessario un passaggio in più. È il passaggio di colui che ha fatto l'intervento e che ha un ruolo di responsabilità, soprattutto perché l'ha fatto in virtù del fatto che sta all'interno di una Commissione. Inoltre, io vorrei aggiungere una cosa. Noi militiamo e abbiamo militato in partiti in cui la democrazia sta all'ordine della discussione, non abbiamo qualcuno che comanda per noi e che decide per noi, per cui siamo abituati a confrontarci. Io invito tutta l'Aula, tutti i consiglieri, a fare come stanno facendo gli Assessori. Quando l'onorevole Zedda parlava gli Assessori ascoltavano perché l'ascolto sta alla base di tutto, a prescindere dal fatto che la si possa pensare allo stesso modo o in un modo diverso. Io ho visto l'assessore Fasolino ascoltare, ho visto l'onorevole Alessandra Zedda ascoltare, Vicepresidente…

PRESIDENTE. Scusate, veramente, c'è un brusio, fate parlare l'onorevole Orrù. Consentite a ogni consigliere di potersi esprimere! Chi non ha voglia di ascoltare esca fuori. Non c'è l'obbligo di ascoltare, ma c'è l'obbligo di mantenere un comportamento che consenta a ciascuno di fare il proprio intervento. Quindi, invito i consiglieri che non volessero ascoltare di farlo altrove. Grazie. Prego, onorevole Orrù.

ORRU' MARIA LAURA (Progressisti). Grazie, Presidente, finisco, poi alla fine queste cose portano sempre fuori strada. Invito davvero tutti quanti a una seria riflessione…

PRESIDENTE. Onorevole Orrù, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, io penso che dovremmo un attimino riacquistare consapevolezza delle dinamiche dell'Aula, mi rivolgo all'onorevole Piscedda che non è un consigliere di primo pelo e vorrei che non facesse interventi strumentali. Gli accordi tra galantuomini si fanno tra i Capigruppo principalmente, nel caso della Commissione tra i componenti della Commissione, ognuno dei quali, se può farlo, assume impegni per il proprio Gruppo, d'accordo? Questo non toglie e non potrebbe togliere, onorevole Piscedda, al singolo consigliere nessuna prerogativa, nessuna, sarebbe profondamente antidemocratico dire che un consigliere, in virtù di accordi presi dai Capigruppo, rinuncia ai propri diritti che gli competono grazie al suo status di consigliere, d'accordo? Questo non comporta che si viene meno agli accordi che ci sono stati tra Capigruppo galantuomini, che si traducono semplicemente nel fatto che c'è un impegno da parte del Gruppo che ha sottoscritto l'accordo di bocciare eventuali emendamenti che vengano presentati in difformità dell'accordo. Questo è l'unico accordo tra galantuomini possibile. Quindi, onorevoli colleghi, ognuno di noi parla in quanto rappresenta se stesso o in quanto rappresentante del popolo sardo in questa Assemblea. L'unico abilitato ad esprimere la posizione del Gruppo è il Capogruppo oppure il consigliere che sia stato delegato dal Capogruppo. Se un consigliere regionale interviene a titolo personale può dire quello che ritiene, utilizzare le cose che vengono dette in quest'Aula a titolo personale, se le dice un Capogruppo è una cosa un po' diversa, ma se un consigliere esprime una opinione che io non condivido, dalla quale prendo le distanze, così siamo chiari, d'accordo, però se esprimere un'opinione la esprime a titolo personale, fino a quando non interviene il Capogruppo a dire che è la posizione del Gruppo e allora si apre un problema politico serio e sono d'accordo con voi, o sennò io suggerisco che si superi questa fase e si vada avanti, perché se dovessimo raccogliere anche tutte le provocazioni non andiamo avanti con i lavori, onorevoli colleghi. Quindi, a me pare che tutti gli impegni siano stati rispettati o verranno rispettati…

PRESIDENTE. Onorevole Cossa, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Pierluigi Saiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Vediamo se riuscirò a conservare il clima che è stato capace di instaurare nel dibattito in questo momento l'onorevole Cossa, richiamandomi all'appello che il Presidente del Consiglio regionale, che i consiglieri e in particolare i Capigruppo o i leader dell'opposizione hanno ripetuto nei loro interventi, che è l'appello al buonsenso, che è l'appello al senso di responsabilità che ciascuno di noi in quest'Aula esprime votando e stando in silenzio, intervenendo. Però una cosa consentitemi di dirla, perché credo che, per la conoscenza che ho del consigliere Ignazio Manca e per l'affetto che nutro nei suoi confronti, sia giusto condividere con quest'Aula, così come ho fatto condividendo il senso di responsabilità e i richiami al buon senso che anche voi avete fatto, condividere con voi quella che è la mia interpretazione dell'intervento del consigliere Manca che credo non debba essere fraintesa, né deve essere interpretata come provocazione nei confronti delle opposizioni, delle forze di minoranza, a cui tutti noi, io per primo, riconosco il senso di responsabilità che nei lavori dell'Aula questa sera voi avete dimostrato e rispetto al quale senso di responsabilità il mio riconoscimento è perfino superfluo. Però quello che vorrei dire, e lo dico per quella conoscenza e quella vicinanza umana che io posso vantare nei confronti dell'onorevole Manca e che è di gran lunga superiore alla vostra, l'intenzione non era né quella di provocare né quella di imporre in nessun modo un bavaglio al dibattito di quest'Aula che anche io mi auguro possa proseguire nello stesso modo, anche perché come hanno ricordato i consiglieri che sono intervenuti prima di me, è un provvedimento che è arrivato all'Aula in questo modo grazie anche al contributo responsabile delle forze di opposizione che io mi auguro, spero… che l'opposizione manifesterà ancora, il voto è in senso favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Cocciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCIU ANGELO (FI). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampiero Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIERO (PD). Io devo dire che l'opposizione non ha bisogno di atti di riconoscimento del proprio comportamento, del proprio atteggiamento e di come fa opposizione, non ha bisogno di questo. Così come l'opposizione non ha bisogno di dimostrare il proprio buon senso in nessun momento della vita di questa Assemblea, lo sa fare, lo ha fatto, lo ha fatto nelle leggi che abbiamo approvato sino a questo momento, ha dato il proprio contributo anche per evitare che alcune leggi potessero essere impugnate a livello nazionale. L'opposizione non ha neanche bisogno di sentirsi dire come deve fare opposizione, lo saprà fare bene, in piena lealtà, in piena collaborazione quando si tratterà di collaborare e nel rispetto di quelli che sono i Regolamenti. Così come l'opposizione non ritiene di dover giudicare l'onorevole Manca Ignazio di quello che ha detto e come lo ha detto e nel momento in cui lo ha detto, perché lo ha detto nel momento in cui questa opposizione stava in qualche modo facendo il proprio lavoro nel cercare di migliorare le norme, nel cercare di intervenire come ogni singolo consigliere regionale deve fare quando si fa una legge, ma l'ha detto in un modo tale e con un tono tale che era quasi un avvertimento: "State attenti che se voi continuate a fare opposizione in questo modo, noi che abbiamo la maggioranza interveniamo nella Giunta del Regolamento per cambiare le norme". E lo ha detto dai banchi di un partito che ha fatto il secondo scivolone, l'ha fatto nel momento in cui ha preso il simbolo di un nobile partito e lo ha messo nel cestino quasi come a dire che in questo momento chi ha la maggioranza non ha il rispetto di quelli che sono i partiti e non ha il rispetto dei ruoli dell'opposizione. Per cui credo che io riconosco che all'interno della maggioranza ci sono delle persone e dei galantuomini che si dissociano da quello che ha detto in questo momento l'onorevole Ignazio Manca, però cari colleghi noi non possiamo accettare che simili atteggiamenti possano in qualche modo essere nascosti da belle parole quando i fatti hanno dimostrato e continuano a dimostrare che relativamente al vostro atteggiamento che volete nei confronti di questa minoranza, sono la forza dei numeri. La forza dei numeri oggi vi possono dare ragione, però questi numeri voi li dovete continuare a mantenere costantemente durante i lavori dell'Aula, dovete continuare a mantenerli costantemente durante questi cinque anni, dovete continuare a mantenerli costantemente soprattutto fra di voi, perché una cosa che è emersa e continua a emergere è che i problemi non sono da questa parte, sono all'interno della vostra parte in cui dovete mettervi d'accordo, perché se continuate ad avere questo atteggiamento di prove muscolari e del non rispetto delle istituzioni di cui fanno parte anche questa opposizione, ma soprattutto nel rispetto delle regole del gioco…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Rinuncio.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 7.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 8 e dei relativi emendamenti.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Giovanni Satta, relatore di maggioranza.

SATTA GIOVANNI (PSd'Az), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 1 parere favorevole, sull'emendamento numero 2 invito al ritiro.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

FASOLINO GIUSEPPE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La Giunta si rimette all'Aula.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (FdI). Siccome c'è stata un'ampia discussione su quest'argomento e stava rischiando di venir meno l'accordo fatto tra le parti politiche di quest'aula per via di un emendamento, un emendamento che io nel merito condivido, perché troppo spesso si parla di zone interne, delle crisi delle zone interne, di spopolamento. È un argomento che ha quasi stancato chi vive nelle zone interne, però comunque apprezziamo molto che se ne occupino un po' tutti della questione dello spopolamento e lo facciano anche con autorevolezza. Però dalle nostre parti inizia un po' a stancare l'argomento, perché si è già passati quasi oltre, si è già passati verso quella che vorrebbe essere la tanto acclamata rivoluzione culturale, ripartire da un nuovo concetto di vivere le zone interne e da una nuova visione, e da questo e per questo non si può che partire dalla cultura. E quello che rappresenta il teatro Grazia Deledda di Paulilatino è un punto fermo della nostra zona, della zona dell'oristanese, delle zone interne, pertanto io nel chiedere all'onorevole Gallus di ritirare l'emendamento in virtù di quell'accordo politico che è stato fatto tra le parti, tra la maggioranza e l'opposizione, mi piacerebbe dire che voglio prendere l'impegno per quanto mi riguarda di portare un parere favorevole a una prossima variazione al bilancio dove potrà essere inserita l'annosa questione del teatro di Paulilatino, che oltre a essere un polo culturale di altissima importanza è anche un punto di riferimento per 35 lavoratori e per tutta una struttura economica per il Paese di Paulilatino ma non solo, ma anche per tutto il territorio. Pertanto con l'impegno mio personale, ma anche del mio partito, chiedo all'onorevole Gallus di ritirare questo emendamento per la buona riuscita di quello che era l'accordo iniziale tra le parti politiche dell'Aula. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, per quanto riguarda gli emendamenti interverrò tra un secondo, invece per quanto riguarda le tematiche che hanno interessato questa parte di discussione nostra all'interno dell'Aula ricordo a me stesso e a coloro che ascoltano che nell'ambito della storia politica del Paese, in una fase politica di fortissime contrapposizioni di livello addirittura internazionale, di blocchi contrapposti, così venivano definiti, cioè incomunicabilità, che poi non era vera perché alla fine le diplomazie si attivavano sistematicamente, e nell'ambito della discussione su queste questioni due capi di Stato evitarono la terza guerra mondiale ad esempio semplicemente dialogando tra loro e attivando le diplomazie, e delle navi vicino a Cuba fecero marcia indietro, e alla fine l'impegno del presidente Kennedy fu quello di non intervenire mai più nei fatti interni di Cuba. successivamente, per stare al nostro Paese, negli anni 70, l'accordo tra parti contrapposte (Partito Socialista, Partito Comunista, la Democrazia Cristiana) portò nonostante le norme fossero identiche a quelle attuali, Camera e Senato, doppi passaggi se non tripli o quadrupli a seconda delle norme, eppure il Paese e i Governi dell'epoca, con l'accordo con le opposizioni, portarono il diritto di famiglia, lo Statuto dei lavoratori, le questioni annose che riguardavano le donne, aborto, divorzio e tantissimi altri provvedimenti che andarono a beneficio di tutta la popolazione italiana, con l'accordo di tutti. Perché anche sulle vicende dove comunque ci furono divisioni, per quanto riguarda aborto e divorzio, persino una parte consistente della Democrazia Cristiana non condivideva perché percepiva che il Paese avesse fatto dei balzi in avanti, in termini di emancipazione e libertà. Io riprenderei quella bella pagina della politica italiana e non percorrerei le strade delle contrapposizioni sterili.

Per quanto riguarda gli emendamenti e mi rivolgo anche al agli interventi che sono stati fatti sul teatro di Paulilatino, lo spostamento dell'approvazione di un finanziamento per il Teatro di Paulilatino tra qualche mese non è che cambi la veste del provvedimento. Si può ragionare qualche volta di mettere soldi consistenti per i teatri sardi? Per la messa a norma, l'adeguamento, ed evitiamo questa questione della richiesta centellinata di ogni singolo teatro? Proprietà della Regione, il Teatro delle Saline a poca distanza da noi sta cadendo a pezzi. Mentre percorrete l'asse mediano di scorrimento, andando verso i luoghi di residenza, guardate quello stagno sulla destra e quel teatro in che condizioni è, e così via. Il Teatro Lirico ha bisogno di importanti investimenti per la messa a norma e l'ottenimento del certificato protezione incendi, e via dicendo. Il teatro di Sassari, l'Eliseo, hanno tutti i teatri sardi, per il cambio di normativa, ma posso parlare dei teatri, ma potremmo parlare dei campi di calcio, delle scuole, dell'impiantistica sportiva presente all'interno dei presidi scolastici, degli impianti sportivi pubblici e privati, laddove si opera a poca distanza da noi, basti pensare che cosa sono stati gli ultimi 25 anni dello stadio Sant'Elia. Possiamo parlare di interventi complessivi sulle strade, e non sulla richiesta del singolo che ha la fortuna di intercettare qualcuno, che poi mette una posta di bilancio a favore di quella singola questione? Possiamo ragionare sull'intervento sui teatri? Dove metteremo anche le persone che li gestiscono in una competizione positiva tra loro perché insieme ai lavori infrastrutturali potrebbero presentare questioni legate magari all'animazione culturale di quel luogo per porre un argine anche allo spopolamento. Perché non è indispensabile ristrutturarlo un luogo se poi non c'è un'animazione culturale all'interno di quel luogo e che contagi anche il contesto. Secondo me in questi termini faciliteremo moltissimo il lavoro dell'Assessore al bilancio che potrebbe determinare ingenti stanziamenti su questioni importanti e non scontentare qualcuno, perché alla fine se accontenti solo uno ai scontentato il resto della popolazione, o il resto dei teatri per stare ai teatri. Per quanto riguarda invece le correzioni, quelle dell'emendamento dell'onorevole Peru, nulla quaestio, nel senso che è una questione legata a un problema di proprietà, per c'è un contenzioso tra Provincia e Comune, ma lo illustrerà penso l'onorevole Peru, quindi non mi dilungo su questo.

Sull'articolo 8 poi anche se ho esaurito il tempo ci sono tanti provvedimenti e mi rifaccio alle questioni precedenti. Su una questione però non mi piace cantare che a dare l'esempio negativo sia il Presidente della Regione. Non mi piace che a dare l'esempio negativo dell'intervento puntuale sia il Presidente della Regione, che nel corso del suoi trascorsi in quest'Aula ha sistematicamente provveduto a individuare risorse a favore della Fondazione Maria Carta, e oggi non determina o non chiede risorse all'Assessore al bilancio, non le trova lui per un finanziamento alle fondazioni in Sardegna, ma né più né meno dà il via libera a tutte quelle richieste puntuali che l'onorevole Oppi chiamerebbe…

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, non ritorno sui temi legati al metodo, ai regolamenti d'Aula perché ormai credo che il discorso si sia esaurito, chi ha voluto capire ha capito, chi semplicemente la pensa in maniera diversa ha lasciato agli atti il suo pensiero diverso. Riguardo invece il testo su cui occorre ora esprimere la dichiarazione di voto, nel mio caso sarà un'astensione, rilevo che su un articolo che ha per titolo "Disposizioni" varie, in assenza di un accordo tra gentiluomini, questa minoranza e questo Consiglio in generale si sarebbe buttato né più né meno come fanno le api sul miele, perché è un articolo che ha un titolo "omnibus" come questo si sarebbe prestato appunto ad essere facilmente emendabile con tutto e con il contrario di tutto. Per di più se già nel testo della Giunta, e questo purtroppo credo che fosse una cosa probabilmente evitabile, pochi ma ci sono, compaiono emendamenti spot, iper puntuali, cosa che mi sento di sconsigliare, ma non perché non siano avvenute in passato, sono avvenute in passato e come se sono avvenute, ma perché appunto all'inizio della legislatura magari è bene iniziare ad avere una visione che magari consenta alla strutturazione di fondi onnicomprensivi che consentono poi alla Giunta la giusta rimodulazione, e non appunto il dover tornare ogni volta in Aula anche per correggere microscopici emendamenti per microscopiche esigenze. Tra gli emendamenti però presentati in Commissione ce n'era uno che probabilmente è meritevole di attenzione, magari non con un provvedimento di tipo finanziario, non è più possibile perché è stato ritirato in Commissione, quindi non è più in discussione, però con un intervento puntuale della Giunta, oggi manca il Presidente e manca l'Assessore all'Agricoltura, però son presenti altri Assessori competenti, mi riferisco agli interventi per le aziende agro-zootecniche e agrituristiche, vittima dei tremendi incendi di questo mese, in particolare nelle zone della Baronia, dell'Ogliastra e del nuorese, oltre che appunto in parte del Campidano e in diverse zone della Sardegna, in un'estate che purtroppo rischia di essere drammatica, molto più delle precedenti. Ebbene, sappiamo tutti che diversi imprenditori si sono ritrovati nella condizione di non poter più proseguire la loro attività economica. È notizia di questi giorni la gara di solidarietà che ha interessato colleghi imprenditori, ma anche i dipendenti di Forestas, per fare un esempio noto a tutti, ma che evidentemente non può bastare. Sarà difficile attivare le procedure per riconoscere lo stato di calamità naturale perché gli incendi, in particolare quelli che ho citato, non sono calamità naturali, sono cagionati dalla mano dell'uomo, una mano criminale o una mano distratta, e quindi ugualmente criminale, perché la distrazione su un tema così importante, quando in gioco c'è un bene così importante, è ugualmente criminale. L'emendamento che è stato ritirato in Commissione puntava a costituire presso ARGEA un fondo per consentire l'aiuto de minimis alle aziende colpite, è possibile che già ARGEA abbia le risorse necessarie, in passato, nella precedente Giunta, furono stanziate delle risorse e furono attivate, con una semplice deliberazione appunto, quelle risorse per dare il sostegno de minimis. Non parliamo di incentivi o addirittura di misure definitive, parliamo di piccole misure e un piccolo stanziamento economico che consenta almeno di riprendere la produzione, perché in alcuni casi, parlo in particolare, perché le conosco avendole visitate, di quanto accaduto nelle campagne di Siniscola, si parla realmente di imprenditori che hanno necessità del tanto per poter iniziare. Ebbene io, non so se la Giunta abbia fatto questo approfondimento, però la presenza del Vicepresidente, dell'Assessore al bilancio, dell'Assessore all'ambiente in particolare, può essere utile anche in questa fase per dare una prima risposta qualora ci fossero già le risorse, non fosse quindi necessario uno stanziamento, cosa che credo sarebbe un fatto positivo se già, in questo mese di agosto, si mettesse un punto fermo e si desse una speranza a chi in queste ore appunto attende anche una risposta da parte di questo Consiglio e di queste istituzioni.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

Scusi, comunico che il consigliere Lancioni è rientrato dal congedo e annuncio che dopo il suo intervento sospenderemo per qualche secondo per una Conferenza dei Capigruppo.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie Presidente, volevo fare alcune considerazioni, giusto per cercare, se è possibile naturalmente, in un momento in cui mi sembrava che le cose stessero andando abbastanza bene, dove è sempre difficile cercare mediazione tra la maggioranza e l'opposizione, siamo arrivati ad un certo punto e le cose stavano andando anche in un certo modo, ma mi sembra che qualcosa si sia interrotto, se dovesse servire porterei le mie scuse, mi ricordo che da Sindaco avevamo provato a fare una piccola modifica regolamentare del tipo: diminuire gli interventi dei consiglieri dell'opposizione, la racconto, così, ma giusto perché si andava per le lunghe, poi non c'è la tempistica, non c'era un orologio a segnare l'intervento che dura dieci minuti e poi si chiude, era ad oltranza, anche due ore, e allora si era cercato di provare a limitare un po' gli interventi, cosa nefasta comunque, perché si presta a molte interpretazioni. Chiederei all'opposizione, visto che abbiamo trovato il modo di chiudere questo disegno di legge e abbiamo rispettato gli impegni reciproci, quelli di non presentare emendamenti, li abbiamo fatti ritirare, e colgo l'occasione infatti di chiedere anche al consigliere Gallus, se mi ascolta, di ritirare il suo emendamento e faccio mie le parole del collega Mura, nel senso che, senza promettere cose che magari non potranno essere, però tutto l'impegno, per quanto mi riguarda, e parlo a nome del Gruppo del PSd'Az, a Settembre, in fase di assestamento di Bilancio, di andare a vedere questa richiesta, che potrebbe e sembrerebbe meriti attenzione particolare. Detto questo, chiedo al collega di ritirare l'emendamento, allo stesso tempo invito anche l'opposizione, ma mi sembra che ci sia la volontà, poi correggetemi, per quanto riguarda l'emendamento numero 1, dove non c'è né spostamento di risorse ma semplicemente una mera correzione, vi chiederei di avere un attimino venia, nel senso che abbiamo preso un accordo, però mi sembra una cosa di lieve entità, quindi se l'opposizione è d'accordo io direi che questo è un emendamento che possiamo anche accogliere.

PRESIDENTE. Il Consiglio è sospeso, indico una Conferenza di Presidenti di Gruppo.

(La seduta, sospesa alle ore 20 e 47, viene ripresa alle ore 21 e 24.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori dell'Aula, avevamo sospeso sull'articolo 8.

È iscritto a parlare il consigliere Antonio Piu. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Grazie, Presidente, quindi siamo in discussione sull'articolo 8?

PRESIDENTE. Sì.

PIU ANTONIO (Progressisti). Quindi in merito al fatto che ci sia stata la sospensione non ha niente da dire il Presidente di quello che è stato deciso in Conferenza dei Capigruppo?

Quindi si prosegue nell'intervento? Benissimo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giovanni Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIOVANNI (PSd'Az). Il consigliere ha fatto una domanda: avete fatto una riunione dei Capigruppo, possiamo sapere qual è la decisione e come procedono i lavori? Grazie.

PRESIDENTE. In Conferenza dei Capigruppo l'opposizione ha chiesto una presa di posizione da parte della maggioranza in ordine alla volontà o meno di modificare il Regolamento in termini restrittivi, mi pare che sia stato abbondantemente ribadito che ciò non è nelle intenzioni della maggioranza, quindi penso che ci sia una volontà…

Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Presidente, noi abbiamo lasciato la riunione con i Capigruppo di maggioranza con una proposta che era molto chiara, abbiamo chiesto un intervento del Presidente della Lega che dichiarasse che quella esposta dall'onorevole Ignazio Manca non era la posizione della Lega. Questo è quello che chiediamo che si faccia, come preliminare per continuare la discussione serenamente, mantenendo gli impegni che ci eravamo dati, anche prima della riunione di Consiglio odierna. Grazie.

PRESIDENTE. Al di là della posizione della Lega, qualsiasi modifica così strutturale, direi ordinamentale, come quella legata al Regolamento deve avere la condivisione dell'intera maggioranza, quantomeno, e dell'opposizione. Quando si cambiano le regole del gioco, ovviamente le maggioranze devono essere quanto più ampie possibile.

È stato ribadito che non vi è nessuna intenzione, ma io sono sicuro che non vi fosse neanche nello spirito di chi è intervenuto, di censurare…

GANAU GIANFRANCO (PD). Lo dica, allora!

(Proteste in Aula e interruzioni)

PRESIDENTE. No, scusate un attimo, scusate un attimo, basta.

LAI EUGENIO (LEU). Lei deve essere super partes!

PRESIDENTE. Io ho solamente recepito quello che è arrivato dai banchi della maggioranza, ho fatto sintesi.

LAI EUGENIO (LEU). Vogliamo sentire cosa dice la Lega!

GANAU GIANFRANCO (PD). Lei deve fare il Presidente!

PRESIDENTE. Io sono il Presidente del Consiglio, ho fatto una sintesi degli interventi, dopodiché…

GANAU GIANFRANCO (PD). No, stava procedendo come se non fosse successo niente!

PRESIDENTE. …dopodiché, chi vuole intervenire, può intervenire.

Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Manca. Ne ha facoltà.

MANCA IGNAZIO (LEGA). Signor Presidente, onorevoli colleghi, mi dispiace aver scatenato oggi nell'Aula questa bufera però non era mia intenzione colpire né le opposizioni, limitando il loro diritto sacrosanto ad esercitare giustamente la funzione dell'opposizione, né tanto meno avevo qualcosa nei confronti del consiglieri che hanno parlato ripetutamente prima di me. Io sono stato abbastanza chiaro nell'intervento, che è registrato, e ho chiarito subito dopo con loro. Penso che non ci siano problemi, la Lega non c'entra niente, è un'assunzione di responsabilità diretta mia, è un qualcosa alla quale avevo pensato già fuori dall'Aula pensando alla Giunta del Regolamento. Io pensavo che si potesse anche modificare un Regolamento, come si modificano le leggi, e non certamente per limitare l'esercizio del diritto di opposizione nell'esercizio della funzione che loro rivestono in questo momento. Penso che l'incidente, se di incidente si tratta, sia stato abbondantemente chiarito e la Lega non c'entri niente. Grazie.

(Applausi)

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Manca.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Terza variazione di bilancio 2019-2021. Modifiche alla legge regionale n. 36 del 2013, alla legge regionale n. 8 del 2018, alla legge regionale n. 48 del 2018 e alla legge regionale n. 49 del 2018, disposizioni in materia di entrate tributarie e accantonamenti a carico della Regione a titolo di concorso alla finanza pubblica, in materia di continuità territoriale aerea e disposizioni varie". (39/A)

PRESIDENTE. Allora, siamo in fase di dichiarazioni di voto.

GANAU GIANFRANCO (PD). Ritiriamo la richiesta di votazione nominale.

PRESIDENTE. Bene, proseguiamo dunque votando per alzata di mano.

Metto in votazione l'articolo 8. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Metto ora in votazione l'emendamento numero 1. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Passiamo all'emendamento numero 2.

Ha domandato di parlare il consigliere Domenico Gallus. Ne ha facoltà.

GALLUS DOMENICO (UDC). Avevo quasi deciso di ritirarlo finché non è intervenuto l'onorevole Satta che mi ha ricordato che non lo posso ritirare… Bando agli scherzi io anche oggi ho imparato un'altra cosa molto importante e che ne farò tesoro per tutti questi altri cinque anni, che non esistono amici qua dentro esistono solo persone che come me probabilmente non sono riuscite a relazionarsi con il resto dell'Aula e far capire che il sottoscritto porta sempre le cose avanti col cuore, con onestà senza avere nessun tornaconto personale, non l'ho mai avuto e mai ce lo avrò. E l'ho fatto anche in questo caso si stava parlando di 35 persone che probabilmente spero che l'impegno che hanno preso i Capigruppo, quelli che hanno parlato, se altri anche vorranno aggiungersi per me sarà meglio, spero che serva veramente affinché questa struttura si possa salvare. Ciò che mi dispiace è anche un'altra cosa che da persone che, questo riguarda la maggioranza e l'opposizione, e devo dire che la delusione più grossa l'ho avuta dall'onorevole Massimo Zedda che pure conosce questo problema del teatro, perché da sindaci negli altri anni ce ne siamo sempre occupati, abbiamo sempre detto che sarebbe dovuto nascere una collaborazione perché mai come questa volta il mio era un grido d'aiuto per una realtà che esiste nel centro Sardegna, non è nessuna marchetta, non c'è niente di personale qua, perché è giusto che si diano i quattrini a tutti i teatri ma sono stati dati a milionate al Teatro Lirico, alle Saline e altri ne dovremo dare i mentre invece al Teatro di Paulilatino non è stato mai dato assolutamente niente in questi anni. Quando cinque anni fa, sette anni fa si è provato a dare qualcosa al teatro di Paulilatino gli Uffici dell'Assessorato alla pubblica istruzione hanno bloccato tutto e quindi mi dispiace che non è stato capito questo, perché dopo anni, anni che è stato rinviato questo provvedimento promesso da una parte e dall'altra politica anche oggi registro questa presa di posizione che però mi servirà per il presente ma soprattutto per il futuro. Saprò come comportarmi oggi e anche dopodomani. Quindi io perché a differenza di qualcuno non sono, perché qualcuno ha parlato anche di essere delle persone poco stimabili, io ritengo di avere sempre avuto qui un atteggiamento non può essere super partes ma abbastanza conciliante e disponibile verso tutti, ripeto, oggi mi è servita questa lezione, io ritiro l'emendamento perché non voglio esporre i colleghi della maggioranza dei quali, la maggior parte me ne sarei potuto anche strafregare per come sono stato trattato, però io non sono fatto così, io rispetto la parola che è stata data dai miei colleghi in mia assenza. E quindi ritiro l'emendamento, ripeto avremo, spero di sbagliarmi, io a settembre aspetto, ma spero che aspettino anche coloro che devono prendersi i quattrini.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Gallus, quindi l'emendamento presentato è stato ritirato. Passiamo quindi alla votazione dell'articolo 8 bis. Votazione palese.

Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene.

(È approvato)

Passiamo all'articolo 9.

Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene.

(È approvato)

Passiamo all'articolo 10.

Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene.

(È approvato)

Passiamo all'articolo 11.

Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene.

(È approvato)

Passiamo all'articolo 12.

Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene.

(È approvato)

Passiamo agli allegati.

Allegato 1, parte A.

Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene.

(È approvato)

Allegato 1, parte B.

Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene.

(È approvato)

Allegato 2.

Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene.

(È approvato)

Allegato 3.

Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene.

(È approvato)

Allegato 4.

Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene.

(È approvato)

Allegato 5.

Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene.

(È approvato)

Ora abbiamo l'ordine del giorno numero 1, Mula e più, sul commissariamento straordinario. Se lo approviamo direi di darlo…

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Intanto per accelerare lo diamo per letto, ma giustamente mi hanno fatto osservare i colleghi di apportare due modifiche, una sul considerato dove c'è scritto l'opera: le opere, e quindi non è soltanto una quella che noi intendiamo naturalmente commissariare e quindi chiediamo al Governo, poi inviterei i colleghi del Movimento 5 Stelle se ci hanno ripensato, abbiamo la firma di tutti i Capigruppo semplicemente, ma dico c'è stata un'interlocuzione però so che avete non è… andiamo oltre. Quindi poi l'altro chiedo al Presidente e quindi agli Uffici di trasmettere l'ordine del giorno al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro delle Infrastrutture, al Presidente del Senato, al Presidente della Camera e al Ministro degli affari regionali, basta non ho altro.

PRESIDENTE. Mettiamo in votazione l'ordine del giorno così come è.

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie Presidente, per sincerarmi che ovviamente in questo in questa ordine del giorno rientrano una richiesta di commissariamento tutte quelle opere che riguardano la Sardegna gestita da ANAS compresa la Olbia - Sassari, la famigerata opera che riguarda appunto la Olbia - Sassari, perché recentissimamente tutto il centrosinistra ha presentato una mozione in questo senso quindi in buona sostanza quella mozione viene superata da questo ordine del giorno che la ricomprende una serie di opere più ampie, grazie.

PRESIDENTE. Metto in votazione quindi l'ordine del giorno.

Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene.

(È approvato)

Passiamo alla votazione finale della proposta di legge numero 39/A.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Io non sarei voluto intervenire, però sono stato chiamato in causa con argomentazioni che possono essere condivisibili o meno, però le opinioni espresse dall'onorevole Gallus meritano una riflessione. È vero, mi sono occupato di teatri, me ne sono occupato talmente tanto di risorse nei teatri da farmi quattro anni di processi per avere cercato di toccare privilegi distribuiti erga omnes con follie di uso di risorse pubbliche, altroché se me ne sono occupato, e non me ne sono mai occupato in modo puntuale, perché oltre a quello avevo altri teatri e luoghi di spettacolo, me ne sono occupato non cedendo alla tentazione, anche giusta, legittima, di alcuni che mi chiedevano un intervento su e a favore di un teatro e per qualcuno, ma investendo ingenti risorse economiche a favore di tutto il complesso. Appena eletto, nel 2011, lo sa bene l'assessore Zedda che in precedenza è stata anche assessore al Comune di Cagliari, il Sindaco aveva nella sua disponibilità 350.000 euro liberi da poter donare a chi che sia. Ho eliminato quel capitolo e l'ho dirottato per i bandi sulla pubblica istruzione, sulla cultura, sullo sport, la scuola e lo spettacolo, e ovviamente, siccome con 300.000 euro uno fa ben poco, ho anche nel corso degli anni trovato risorse tanto da raddoppiare, in alcuni casi triplicare il finanziamento precedente, su bandi dove persone presentano progetti, dove c'erano incentivi a stare insieme tra soggetti diversi e produrre cultura, se stiamo sempre nell'ambito del teatro, non in modo puntuale, ma in modo complessivo per un'intera comunità e per tutti i soggetti che operano. L'argomentazione non è stata quella di non considerare importante l'intervento in sé, è che ve ne sono tanti, ognuno di noi può testimoniare, chi venti, chi dieci, chi trenta, operai dipendenti, personale, in tante parti della Sardegna, la richiesta da parte nostra deve essere un intervento forte in termini economici che vada a beneficio del sistema teatrale di ristrutturazioni, riqualificazioni, acquisti a favore del patrimonio pubblico per tutti i teatri, perché altrimenti domani si attiveranno le richieste da parte di tutti gli altri, e tutti noi, compreso l'Assessore del bilancio, avremo il pellegrinaggio di persone che chiederanno ovviamente il medesimo intervento a favore di altri luoghi. Io penso che sia utile ragionare così, perché il ragionamento degli anni passati, e non mi convince anche l'argomentazione che ogni tanto sento e riecheggia nell'aula: "Ma avveniva così". Se vi sono stati errori, noi non siamo chiamati a ripeterli, ma qualche volta a correggerli, perché mi pare che…

PRESIDENTE. Esprima il voto, onorevole Zedda.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Voto di astensione sull'intera proposta, ma l'andamento della spesa pubblica in questi mille rivoli non abbia determinato sviluppo futuro per i sardi e per i giovani sardi.

PRESIDENTE. Voto elettronico.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 39.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Continuazione della discussione e approvazione della mozione Giagoni - Saiu - Canu - Ennas - Manca Ignazio - Mele - Piras sulla emanazione di una deliberazione della Giunta regionale che impartisca ai Comuni le direttive per l'immediato adeguamento alla Legge 30 dicembre 2018, n. 145. (34)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione della mozione numero 34. Era intervenuto l'Assessore in merito.

Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Volevo indicare che alla mozione numero 34 sono state apportate le seguenti modifiche. Se i colleghi hanno la mozione in mano, nel terzo paragrafo del "considerato" le parole da "tramite" a "legge" sono soppresse. Il quarto paragrafo del "considerato" è soppresso. Nel secondo "ritenuto", sono soppresse le parole da "al fine" a "normativo". Nella parte dispositiva, le parole "senza indugio" riteniamo che siano un termine un po' troppo pepato in merito, e sono sostituite dalle parole "con urgenza".

PRESIDENTE. Gli emendamenti sono stati presentati?

GIAGONI DARIO (LEGA). Sì, sono stati presentati degli emendamenti…

PRESIDENTE. Sono stati depositati gli emendamenti, onorevole?

Onorevole Giagoni, li presenti, li deve depositare.

(Interruzioni del consigliere Gianfranco Ganau)

PRESIDENTE. Onorevole Ganau, la discussione generale è stata sospesa a seguito dell'intervento… ovviamente dobbiamo recuperare gli interventi della seduta precedente. Onorevole Giagoni, gli emendamenti… ma sono orali o sono verbali?

Abbiamo ripreso il verbale, la discussione è stata sospesa. Onorevole Giagoni, la invito a depositare gli emendamenti.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). L'ora è tarda e magari può capitare a tutti di avere frainteso anche il nostro Regolamento, anche se la prassi consolidata mi risulta che non permetta di presentare emendamenti sulle mozioni, permette di ritirare la mozione, che si può o votare… almeno, questo è quello che si è sempre fatto, se però esiste una procedura di emendamenti, a questo punto io chiederei il tempo per la presentazione degli emendamenti, perché o la discussione generale si è conclusa con l'intervento della Giunta regionale che, seppur breve, era un intervento che normativamente parlando ha concluso la discussione generale, dopodiché, dopo la chiusura della discussione generale, si possono fare due cose, o ritirare la mozione e presentare un ordine del giorno più unitario possibile, cosa che aveva proposto l'onorevole Mula, oppure semplicemente votare la mozione così com'è, non è possibile fare emendamenti una volta terminata la discussione generale; su questo chiederei un chiarimento anche dal punto di vista del Regolamento.

PRESIDENTE. Per quanto riguarda la possibilità di proporre emendamenti, è assolutamente illegittimo proporre emendamenti anche alle mozioni, io ho di qua il verbale della seduta scorsa, si è sospesa la discussione generale quindi siamo ancora in fase di discussione generale, è stato presentato un emendamento scritto, lo distribuiamo. Ora leggiamo il Regolamento: "Alla mozione possono essere presentati emendamenti che ciascun proponente, o gruppo di proponenti, può illustrare, indipendentemente dal numero degli emendamenti durante l'intervento, previsto dall'articolo 115". È l'illustrazione dell'emendamento, è intervenuto illustrando l'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Io ricordo che c'è stato chiesto il parere della Giunta, dopodiché c'è stato un intervento, dopo che è intervenuto l'Assessore, l'intervento dell'onorevole Mula che chiedeva di superare la mozione con un ordine del giorno, quindi la discussione generale era chiusa della mozione, (…) un ordine del giorno, che è cosa ben diversa dalla riapertura della discussione generale sulla mozione, la discussione generale si chiude col parere della Giunta, il parere della Giunta è stato dato, se no non stiamo rispettando nessun regolamento.

PRESIDENTE. Onorevole Ganau, io ho qua il verbale della seduta e i lavori sono stati sospesi, la discussione è stata sospesa, non è stata assolutamente chiusa, la discussione generale è stata sospesa, io penso che adesso ci sia la possibilità di andare avanti.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Chiediamo la verifica del numero legale, Presidente.

PRESIDENTE. La verifica del numero legale non si può chiedere in questa fase.

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ennas. Ne ha facoltà.

ENNAS MICHELE (LEGA). Grazie, Presidente. Io volevo dare un chiarimento su quello che è stato presentato, poi, al di là di come si svilupperanno le cose io penso che sia importante, perché in alcune città o paesi della Sardegna stanno succedendo delle cose imbarazzanti sull'interpretazione di queste leggi. Noi abbiamo voluto rimarcare il fatto che, oltre a quello che è stato detto nella mozione, la legge numero 145 nel comma 686 prevede che anche le attività di commercio al dettaglio su aree pubbliche debbano essere escluse dall'applicazione della Direttiva Bolkestein e dal decreto legge che recepisce la direttiva Bolkestein. Quindi questa cosa è molto, molto importante perché, ripeto, stanno succedendo delle cose imbarazzanti in alcuni comuni, alcune amministrazioni comunali stanno utilizzando questo equivoco per fare in modo che le attività commerciali non continuino, mettendo a rischio anche posti di lavoro. Siccome stiamo parlando di posti di lavoro, io vi invito, e invito anche l'opposizione, a rimanere e a continuare a discutere questa cosa, perché è molto importante, sono sicuro che potremo trovare una convergenza, però dare un segnale chiaro fuori dall'Aula di quello che è il nostro indirizzo su questo aspetto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

SANNA QUIRICO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. La Giunta è ben lieta di trovare una soluzione a questo grave problema delle concessioni balneari, e lo fa, intende farlo con la serietà che contraddistingue la Giunta e il Presidente, lo faremo nel rispetto delle leggi, recependo le decisioni del Governo e allineandoci esattamente alle decisioni che il Governo sta prendendo in queste ore. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, Assessore.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Io non ho capito quale sia il parere della Giunta. È vero che son le 10, però… è favorevole o contrario? Perché l'Assessore Sanna dice che faranno tutto quanto rispettando le norme, le leggi, e ci mancherebbe, mi verrebbe da dire, in relazione a quel che avverrà; siccome però non è ancora avvenuto, quindi non c'è un provvedimento ulteriore del Governo nazionale su questo tema, avverrà, sempre che la consecutio sia corretta, io vorrei sapere in relazione ai dubbi, perché l'Assessore Sanna è stato più chiaro la volta precedente, ci sono una serie di dubbi di legittimità, tant'è vero che si stanno attivando sentenze contrarie rispetto a un certo provvedimento, perché vorrei ricordare a tutti che non è che saniamo con ordini del giorno mozioni, leggi…

ENNAS MICHELE (LEGA). È una legge nazionale.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). …però non ci siamo intesi, ripeto; ciò che è oggetto di discussione a livello nazionale nei tribunali con sentenze passate in giudicato non è la nostra legge regionale, che ancora non esiste e che non ha recepito alcunché perché non esiste, tanto che l'invito della mozione è adeguarsi alla legge nazionale…

PRESIDENTE. Scusi però, onorevole Zedda, sull'ordine dei lavori…

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Io scuso, però un po' troppo sto scusando.

PRESIDENTE. Io la ringrazio perché lei mi scusa, però mi dice sull'ordine lavori qual è il suo intervento? Grazie.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Sull'ordine dei lavori io vorrei capire se noi stiamo votando un testo che è coerente rispetto alle norme nazionali, regionali, o no, perché il tema non è il recepire una norma, è in discussione oggi a livello nazionale la norma nazionale, l'oggetto delle sentenze non è una legge regionale che non esiste, nostra, che abbia recepito quel provvedimento, è caduto, si è sciolto come neve al sole il provvedimento della proroga delle concessioni con sentenze passate in giudicato, che infatti è il dubbio che assilla l'Assessore, per quanto stiamo parlando di mozioni e ordini del giorno, mozione, esattamente, nell'adottare provvedimenti di legge che potrebbero anche far soccombere il procedimento.

PRESIDENTE. Onorevole Zedda, il suo intervento è chiarissimo.

Sull'ordine dei lavori allora do la parola all'onorevole Agus.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). L'ordine dei lavori sarà quello di mettere in discussione prima l'emendamento numero 1, e quindi di aprire la discussione generale sull'emendamento 1, di metterlo in votazione - io chiedo il voto elettronico, intanto, da ora - e poi successivamente, nel caso in cui sia approvato, discutere la mozione subemendata e votarla definitivamente. Credo che sia questo l'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Noi siamo in fase di dichiarazioni di voto…

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Sull'emendamento.

PRESIDENTE. Sì, assolutamente sì, sull'emendamento. Certo, siamo in fase di dichiarazione di voto sull'emendamento.

(Interruzioni)

No, scusate un attimo, allora siamo in fase di dichiarazioni di voto sull'emendamento.

Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Il Presidente ha fatto probabilmente finta di non sentire la richiesta dell'onorevole Zedda, e allora gliela rimarco io. Quando si interviene per un parere, e la Giunta ha il parere obbligatorio, secondo il Regolamento, prima di mettere in votazione, la Giunta non ha espresso parere; il parere è positivo o negativo o mi rimetto all'Aula. Questa dichiarazione non è avvenuta da parte della Giunta e allo stesso tempo chiediamo la verifica della legittimità della stessa mozione.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica.

SANNA QUIRICO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze e urbanistica. Sì, io mi rimetto all'Aula.

PRESIDENTE. Benissimo. Quindi è aperta la votazione…

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, intanto abbiamo bisogno almeno di cinque minuti di tempo per cercare di capire la portata di questo emendamento, perché stiamo parlando di commercio su aree pubbliche, quindi non è soltanto concessione demaniale, e abbiamo necessità di capire il comma 7, eccetera, quindi io ho necessità di confrontarmi con gli Uffici un attimo.

PRESIDENTE. Il Consiglio è sospeso cinque minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 22 e 07, viene ripresa alle ore 22 e 14.)

PRESIDENTE. Prego i colleghi consiglieri di prendere posto.

Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Sì, signor Presidente, ritiriamo l'emendamento dove venivano indicati due punti, quello "porre in essere tutti gli atti amministrativi per la modifica del comma 1" e quello "al fine di promuovere e garantire gli obiettivi". Comprendo che l'opposizione, e anche qualcuno della maggioranza, abbia bisogno di più tempo per valutare la questione e quindi sarà un tema che discuteremo eventualmente in un'altra seduta dell'Aula. Quindi ritiro quell'emendamento che abbiamo presentato cinque minuti fa sul tavolo dei tecnici.

PRESIDENTE. Vuole dire qualche parola come replica all'intervento del dell'assessore Sanna?

GIAGONI DARIO (LEGA). Io chiedo, davanti a quest'Aula e anche all'assessore Sanna, che si prenda un impegno sulla questione, che è importante, perché al di fuori di quest'Aula ci sono dei concessionari, dei balneari, che purtroppo non possono avere dei finanziamenti per via del non aver recepito questa la legge numero 145 del 30 dicembre 2018. Noi eventualmente chiediamo anche alla minoranza, chiediamo anche ai Cinque Stelle, chiediamo un po' a tutta quest'Aula, siccome è un tema sensibile, che questa mozione venga votata a favore. Grazie.

PRESIDENTE. Quindi adesso interveniamo sulle dichiarazioni di voto.

Metto in votazione la mozione numero 34.

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Presidente, io - in parte l'ho anticipato durante la discussione generale - sarei propenso a votare a favore di questa mozione, se non fosse che, come è stato detto anche da parecchi colleghi, si tratta di un argomento talmente serio che se poi questa mozione, con i suoi impegni, i suoi contenuti, non trova un minimo riscontro né negli atti della Giunta, né in quello che poi la Giunta potrebbe fare rispetto al Governo nazionale, qua stiamo prendendo in giro le persone che ci ascoltano. Quindi io, ripeto, posso anche tranquillamente dire che voto a favore, non so cosa abbiano intenzione di fare i colleghi, perché in tutta questa confusione è molto complicato davvero anche assumere una decisione, però pensare di poter andare a colpi di maggioranza e nella maggioranza con posizioni completamente contrapposte all'interno di quest'Aula io sinceramente credo che questo tema non meriti un trattamento del genere, e quindi chiedo che si assuma una posizione che possa consentire a tutta l'Aula di esprimersi in modo, non dico univoco perché sarebbe quasi impossibile, però dove ci siano delle posizioni che poi possano permettere alla mozione di avere una sua efficacia, altrimenti è solo aria fritta che viene presentata per qualche settimana.

PRESIDENTE. Il suo voto?

MELONI GIUSEPPE (PD). Il mio voto è un voto a favore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giovanni Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIOVANNI (PSd'Az). Allora ho già detto nella discussione generale che l'argomento, come ha detto il collega Meloni, è un argomento molto delicato. Vorrei raccontare un episodio che mi è capitato stamattina. Stamattina ho incontrato un mio carissimo amico, che è un balneare, il quale mi diceva: "Ma voi siete contrari a questa mozione". Intanto una mozione non è una legge, quindi questo bisognerebbe che si capisse; poi chi deve andare a fare la legge deve rispettare le regole, quindi così come le rispettiamo in quest'Aula anche il Legislatore deve rispettare le regole. Per cui, siccome esiste una forte contrapposizione tra la legge nazionale, la 145 del 2018, che dice che bisogna prorogare le concessioni di 15 anni, e la direttiva Bolkestein nel 2006, quindi, siccome tutti siamo tirati per la giacchetta, chi ha delle responsabilità, i sindaci, gli amministratori, hanno il dovere non sempre di essere populisti e accontentare la gente, anche in quello che probabilmente non si può fare. Bisognerebbe avere un grande senso di responsabilità e dire: "Ma questa cosa è fattibile?". Stamattina non mi sono soddisfatto nel dire al mio amico quelle che erano le complessità di questa vicenda, perché c'è una discussione forte a livello non nazionale, ma addirittura europeo. Quindi noi probabilmente, in un momento inopportuno, perché sicuramente da qui a qualche mese il Governo italiano chiarirà la posizione, potremmo dire di approvare una legge definitivamente che dia sicurezza a quelle istanze che non sono solo della Lega e solo dell'onorevole Giagoni, ma sono di tutti quanti noi, di destra e di sinistra. Capiamo che lavorare nell'incertezza non è facile, non è facile investire, per cui io voterò proprio guardi, lo faccio proprio per senso di responsabilità perché come ha detto il collega Meloni, è ora di finirla, veramente! Noi siamo qua in aula da cinque ore e in questo momento io dovrei andare a votare contro un esponente della mia maggioranza, lo faccio per senso di responsabilità. Mi auguro che in futuro, d'ora in avanti il senso di responsabilità nelle scelte politiche che questa maggioranza dovrà fare prevalga in ciascuno di noi e me lo auguro veramente perché fare delle mozioni e prendere in giro la gente è come se un sindaco dicesse a uno: "Costruirsi la casa lì, anche se non hai la concessione edilizia, poi te la metto a posto la cosa". Nel momento in cui si costruisce la casa e gli ho creato una aspettativa e la casa poi viene abbattuta, perché c'è un intervento da parte della magistratura che dice che quella casa è abusiva, credo che le responsabilità siano doppie: una prima volta hai sbagliato perché gli hai dato la…

PRESIDENTE. Onorevole Satta, il tempo a sua disposizione è terminato. Concluda, quindi il suo voto è favorevole?

SATTA GIOVANNI (PSd'Az). Come finiscono tutti gli altri! Quindi il senso di responsabilità d'ora in avanti mi auguro che prevalga perché la prossima volta, davanti a una situazione del genere, il sottoscritto abbandonerà l'aula. Il mio voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Piu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Presidente, io sinceramente mi trovo in totale imbarazzo ad intervenire anche perché dopo aver sentito la risposta dell'assessore Sanna, che è stata una risposta assolutamente neutra, inizialmente dice che faranno tutte le cose in regola, giustamente, e poi dice: "lascio all'Aula la decisione" su un qualcosa che ha non poco di populismo, non poco di provocazione, anche perché non capisco chi vota a favore, se non con l'unica questione di essere maggioranza, che rispetto assolutamente, tutto il resto non lo capisco anche perché non capisco esattamente che tipo di proposta viene fatta alla Giunta. Io non so come faccia l'assessore Sanna poi a ritornare in Giunta e a dire dobbiamo fare questo, perché da quello che leggo qua non si capisce, nel senso che c'è una legge approvata che tra l'altro ci sono state già tre sentenze come è stato detto prima che vanno contro i Comuni che mettono a bando le concessioni, quindi io non so se sia corretto o meno continuare a discutere di un qualcosa che secondo me non è stato approfondito nella maniera dovuta e quindi non so neanche se votare contro o a favore se andare in una direzione corretta. Lo dico serenamente anche perché mi stupisco di chi fa parte anche dell'opposizione e dice di votarla a favore. Proprio perché non c'è stata assolutamente nessun tipo di analisi dell'accaduto, abbiamo numerosi punti nelle coste della nostra isola che non hanno neanche il piano dei litorali e questo è un altro di quegli elementi che nelle concessioni demaniali oggi sono elementi importanti anche perché quantificano esattamente quanti all'interno del litorale devono essere inseriti, quindi entra in conflitto con una norma nel momento in cui non si possono fare le proroghe come invece la legge che è stata approvata dopo tutta una serie di promesse fatte in campagna elettorale. Questa non è nient'altro che una promessa di campagna elettorale che deve essere mantenuta, che non ha nessun tipo di contenuto, che ha solo ed esclusivamente una cornice, che non si sa e che non sa neanche l'Assessore come poi questa debba essere riempita. Io sinceramente non ho né da dire che voto contro né da dire che voto a favore, dico che non voto niente, perché non c'è niente da votare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Valter Piscedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PISCEDDA VALTER (PD). Oggi recupero tutto il silenzio dei periodi precedenti, però volevo dirvi questo, quando ho visto l'iscrizione all'ordine del giorno di questa mozione ci sono rimasto un po' male, perché io faccio parte della quarta Commissione e noi questo argomento ce l'abbiamo all'ordine del giorno, abbiamo fatto audizioni, abbiamo audito gli operatori del settore, abbiamo audito l'assessore Frongia e stavamo facendo un iter su questo argomento e poi me lo vedo iscritto come mozione all'ordine del giorno. Ero un po', non dico offeso, ma un po' risentito, ho detto: "Che senso ha lavorare in Commissione quando poi qualcuno, a gamba tesa, entra in Aula, si fa approvare la mozione". Poi me la son letta, ho detto: "Va beh, chi se ne frega, è aria fritta, servirà politicamente", impegnare la Giunta a fare qualcosa, la Giunta è pagata per quello, c'è bisogno che la impegniamo noi? E se anche la dovessimo impegnare che cosa cambia? Chi se ne frega? Fanno quello che vogliono! Faranno la loro delibera di Giunta…

(Interruzione del consigliere Giovanni Satta)

(Segue PISCEDDA VALTER). … la mozione? Ma voi ci state chiedendo di approvare una mozione! Quindi o ci chiedete di non approvarla, però il punto qual è? Che non basta questo, ho ricevuto diverse telefonate, da chi? Da operatori del settore: "Ma perché voi siete contrari? La Lega sta portando in Aula la mozione, con quella risolviamo tutti!". Caspita, l'ho visto cosa risolviamo, me la sono letta: "Impegna la Giunta a…". Poi, non me ne voglia l'Assessore, siccome non me lo ricordavo esattamente, io sono andato a vedere che cosa ha detto l'Assessore ieri: "Gli impegni presi verranno rispettati" e va beh, non so quali siano ma mi fido di lei, "ma rispettati con la serietà dovuta agli operatori balneari". Va bene, certo "quindi io sarò molto più preciso nel prossimo Consiglio" cioè oggi "e porteremo la proposta della Giunta in queste ore". Questo l'ha dichiarato ieri quindi le prossime ore sono entro oggi. Quindi io aspetterei che lei ci dicesse qual è la posizione della Giunta, non la dichiarazione che ha fatto prima, "in accordo con la Presidenza del Consiglio dei ministri, infatti stiamo concordando con la Presidenza del Consiglio dei Ministri proprio la definizione sulla base del DPCM che stanno emanando". Va bene, fatelo, se voi ci dite qual è la posizione della Giunta forse capiamo qual è l'impegno che l'Aula sta chiedendo alla Giunta. Però, diciamolo chiaramente, è aria fritta! Io sarei anche per votare a favore, però non mi sembra una cosa seria, perché io devo ricevere le telefonate degli operatori balneari che mi dicono che noi del PD ci stiamo opponendo a questa cosa qua, ma a che cosa? Ad aprire la bottiglia delle bollicine? Cioè la Giunta è la vostra Giunta, impegnatela, fategli fare le delibere, fatte fare quello che volete, perché ci portate in Aula a fare un ragionamento così sterile? Questo non l'ho capito.

PRESIDENTE. Onorevole, esprima il voto.

PISCEDDA VALTER (PD). Non ci ho ancora riflettuto bene.

PRESIDENTE. Quindi lei interviene in dichiarazione di voto…

PISCEDDA VALTER (PD). Sul merito sono d'accordo.

PRESIDENTE. Il suo voto è?

PISCEDDA VALTER (PD). Ci sto riflettendo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, non parteciperò al voto e ritengo la discussione attorno a questa mozione vergognosa, in particolare nei confronti di chi dall'altra parte attende risposte da quest'Aula e invece si trova a sentire promesse, a dover sentire una discussione in due parti che, come credo ormai sia palese a tutti, non porta a niente. Addirittura abbiamo avuto anche un classico esempio di paradosso, si chiede al Consiglio di "impegnare il Presidente della Regione e la Giunta a procedere senza indugio all'emanazione di una delibera di Giunta regionale che impartisca ai Comuni le direttive per l'immediato adeguamento della legge", dopodiché si sente la Giunta, in due puntate, e in entrambe le puntate la Giunta dichiara sommessamente di rimettersi all'Aula, che quindi a sua volta può rimpegnare la Giunta, che a sua volta si può rimettere all'Aula. È una follia! Ed è una follia soprattutto considerando la posta in gioco. A casa abbiamo, dall'altra parte dello schermo, imprese che rischiano di licenziare i propri dipendenti, abbiamo imprese che vorrebbero partecipare a dei bandi e devono capire in che modo farlo e con che tempi, abbiamo un ponte tibetano sul niente che è fatto da leggi statali in contrasto con le direttive europee e in questo caos il nostro Consiglio vuole approvare una mozione che non ha nessun significato, semplicemente per fare in modo che un partito politico possa sbandierare su Facebook una vittoria che vittoria non è. Perché la vera vittoria, per chi ha concessioni balneari, è la sicurezza della legge, andate a farvi un giro al Poetto di Cagliari, chiedete qual è stata la vittoria per quelle persone, per quelle attività economiche, per quei dipendenti che oggi lavorano in imprese che vivono nella certezza che possono finalmente far accomodare i propri ospiti in bagni come si deve, non nei bagni chimici che sino all'altro giorno erano i servizi di quella spiaggia e senza l'incubo dall'oggi al domani di finire con la propria attività e i propri dipendenti in mezzo a una strada, non solo, dando anche un decoro e potendo prendere anche degli impegni pluriennali grazie alla certezza delle regole. Questa non è una regola, questa è l'ennesima scappatoia a uso e consumo di una campagna elettorale e sinceramente mi dispiace che anche le parti più moderate e più riflessive della maggioranza siano cascate in un tranello indecente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Io penso che quello che è successo stasera in aula, per quanto mi riguarda e per quanto riguarda il Gruppo del PSd'Az non sarà più tollerato. Nel senso che se qualcuno si permette nuovamente di fare delle allusioni così come sono state fatte prima e non faccio i nomi, del tipo che noi stiamo provando a lavorare per trovare accordi e qualcuno prova a dire, come dire che noi ci facciamo i cavoli nostri, scusate il termine, succederanno delle cose poco piacevoli e mi fermo.

Altra cosa, andremo fino in fondo per cercare di capire se in quest'Aula veramente c'è appena appena di buon senso e di dignità, quando noi discutiamo e la posizione dei colleghi di maggioranza e di opposizione deve rimanere dentro quest'Aula, ma nel mentre che noi stiamo parlando, in diretta con i telefonini stanno mandando messaggi di ogni tipo scrivendo che il PSd'Az non è d'accordo sulle concessioni demaniali, ci siamo stufati, in generale sto dicendo, non ho detto di maggioranza o di opposizione. Qui troppo spesso si calpesta la dignità dei consiglieri, io non mi permetterei mai né con le opposizioni quando fanno delle dichiarazioni che possono anche non piacere, immediatamente mandare il messaggino per dire: "Guarda quanto è stronzo, scusatemi il termine, perdonatemi, ritiro… quello lì."

Stanno succedendo delle cose poco piacevoli Presidente, io la invito veramente, perché lei ha un ruolo qui dentro, quando sbagliamo noi di essere richiamati all'ordine. Detto questo, la mozione noi la voteremo perché abbiamo preso un impegno Presidente, perché ci stanno tirando dalla piazza, ma non perché noi siamo contrari al rinnovo delle concessioni demaniali, l'ho detto l'altro giorno, ho preparato un ordine del giorno. Perché non ho insistito? Perché giustamente facciamo parte di una maggioranza e dobbiamo andare compatti e oltretutto il messaggio che noi stiamo dando è che noi siamo vicini a quelli che hanno le concessioni demaniali e continuo a dirlo che noi a Orosei ne abbiamo tantissime, con quale faccia io mi presento nel mio paese per dire che sono contrario? Non è così, soltanto che un ordine del giorno, come si dice, si vota, non è consequenziale che subito si fa una legge, presumo le parole dell'Assessore sono quelle, approfondiremo le cose, perché c'è un dialogo anche con il Ministero e io mi auguro quanto prima, in questi giorni di avere anche chiarezza su questo aspetto e finalmente di presentare una legge che risolva il problema di questi balneari perché effettivamente ci sono investimenti, ci sono padri di famiglia, anche loro hanno diritto e noi siamo dalla loro parte, però metteteci nelle condizioni di lavorare con serenità, in quest'Aula sta iniziando a mancare la serenità.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Cocciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCIU ANGELO (FI). Per esprimere il voto favorevole del Gruppo di Forza Italia alla mozione e facendo una piccola riflessione, di mozione si tratta, non di disegno di legge, di mozione si tratta. Quello che in qualche maniera è stato rappresentato è un invito alla Giunta di continuare a lavorare, tenere i rapporti con il Ministero affinché questa vicenda di non facile soluzione possa essere in qualche maniera ultimata nel più breve tempo possibile. È una cosa complicata, è una cosa difficile, alcune regioni l'hanno applicata, alcune regioni sono andate avanti, il Comune di Olbia ha detto no ad esempio, ha avuto la forza di guardare in faccia i balneari e dire che per il momento noi non possiamo rinnovare e non vogliamo rinnovare. Questo è stato fatto ad Olbia, però l'impegno è quello di portare a compimento questo processo perché ci sono decine e decine di operatori che hanno bisogno di ottenere delle risposte certe. Non vedo con tanta gravità le accuse che sono state fatte stasera, in quanto penso che questa mozione sia una cosa legittima, in quanto è un invito da parte del Gruppo della Lega affinché questa Giunta continui a lavorare come ha sempre fatto e cerchi di mettere un po' di (…) all'interno del Ministero affinché definitivamente si abbia qualcosa di certo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Per una riflessione solitamente le mozioni sono un tema che la minoranza utilizza per sollecitare la Giunta e la maggioranza a seguire un determinato tema. Qui ci troviamo al paradosso, al paradosso di una campagna elettorale continua, al bisogno continuo da parte di un gruppo di continuare a lanciare spot sulle piattaforme informatiche. È successo sul tema di Forestas nonostante la Lega non sia stata presente alla votazione della legge nella passata legislatura, ha avuto anche la faccia tosta di intestarsi un tema. Sta succedendo oggi con questa mozione, con le situazioni che sono state ben espresse dall'onorevole Mula, sono state ben espresse dagli altri colleghi, con i proponenti che provano a enunciare, provano a creare bollicine così come è stato detto dall'onorevole Piscedda fuori da quest'Aula, pensando e millantando magari che una mozione o un ordine del giorno, che in questo Consiglio si dice non si nega a nessuno, possa risolvere una situazione estremamente complessa. A me verrebbe oggi da votare a favore, votare a favore perché so già cosa scriverà l'onorevole Giagoni domani su Facebook, ma so anche già cosa scriveranno tutti i concessionari tra un mese, perché tra un mese la situazione è in carico alla Giunta, la Giunta non potrà andare sulla direzione che è scritta all'interno della mozione e si troverà in completo stallo. Tra un mese i concessionari saranno qui sotto perché anche noi come opposizione chiederemo conto dello stato dei fatti e dell'impegno che si sta chiedendo oggi alla Giunta, la Giunta deve applicare una mozione che non può applicare secondo la legge e secondo le varie sentenze, il Comune di Olbia si sta esprimendo in un'altra direzione perché naturalmente la situazione è estremamente complessa, l'Assessore dice che bisogna aspettare perché si sta risolvendo a livello nazionale attraverso una legge nazionale, oggi noi andiamo a chiedere alla Giunta un impegno. Bene, Presidente, io chiederei un emendamento orale all'aula chiedendo di aggiungere "a procedere senza indugio al massimo entro 15 giorni alla Giunta regionale". Su questa linea che è stata chiesta dalla Lega, perché se è così sicuro che questo provvedimento verrà applicato, io chiedo di applicarlo immediatamente per non mettere a repentaglio la stagione turistica dei concessionari, altrimenti ci troviamo qui il primo settembre, onorevole Giagoni, chiedendogli conto di questa mozione e chiedendo le sue dimissioni perché non è stato in grado di chiedere alla sua maggioranza, alla sua Giunta, di portare a termine un percorso estremamente chiaro che lei sta promettendo al di fuori di quest'Aula, aldilà dei messaggi… il mio voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Penso che si stia andando nella direzione di un doppio danno, ovviamente ci sono persone che magari non stanno sentendo avvocati, ma sentono la nostra discussione, che avranno la percezione, in base alla norma nazionale e a questa mozione, di avere una concessione per i prossimi 15 anni, attiveranno richieste di mutuo, qualcuno molto serenamente vorrà fare i lavori nel proprio stabilimento.

Poniamo il caso che non si riesca ad andare avanti, andate voi a dirgli che hanno contratto un mutuo e investito risorse su una concessione che non avranno più? E l'altro elemento l'ha detto, poi diciamo ha preso una piega diversa, l'intervento, quello dell'onorevole Mula che però con onestà intellettuale ha detto alcune cose, e perché le ha dette a mio parere? Perché l'onorevole Mula è perfettamente consapevole che quattro secondi dopo l'Assessore del PSd'Az si trova la doppia patata bollente. La mozione non dice di interloquire col Ministero, col Governo, con lo Stato, con l'Europa, la mozione dice: "a procedere ("senza indugio" forse è stato tolto, comunque si capisce in modo celere) all'emanazione di una delibera di Giunta regionale che impartisca ai Comuni le direttive per l'immediato adeguamento alla legge…" eccetera. Non dice di interloquire, approfondire, l'Assessore regionale, insieme al Presidente alla Regione, domani dovrà chiedere un parere all'Avvocatura della Regione. Non oso immaginare! Dopodomani chiederà all'assessorato all'urbanistica, che governa sempre l'assessore Sanna, di concedere la proroga delle autorizzazioni paesaggistiche per i prossimi 15 anni, giocoforza, perché sono strutture nei 300 metri, anzi nella battigia in alcuni casi. E noi raccontiamo all'esterno che una mozione supera direttive europee, sentenze. Provate a digitare su Google le sentenze sulle concessioni balneari:

Concessione scaduta. Stabilimenti balneari rischiano sequestro penale. 19 giugno 2019.

Sub-ingresso in concessione balneare. Ci sono sentenze di diversi TAR. Sono arrivate alle sezioni della Cassazione, con sentenze delle Sezioni della Cassazione, e a valere su direttive. Sta intervenendo la Procura. Non stanno intervenendo neanche altri concessionari. Stanno sequestrando i beni in piena stagione, con sequestro fatto su propria sponte dalla Procura, neanche su un intervento di un terzo che vorrebbe partecipare a un bando.

Di questo stiamo parlando. Altrimenti a settembre l'assessore onorevole…

PRESIDENTE. Onorevole Zedda, concluda dichiarando il suo voto!

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Non penso di partecipare al voto, come detto dagli altri colleghi, perché è un voto rischioso e che crea un precedente pericolosissimo per quanto riguarda tanti lavoratori.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Presidente, ma insomma io non ho mai usato il termine "marchetta" in questo Consiglio, lo uso per la prima volta adesso, mi pare che questa mozione abbia tutte le caratteristiche di una marchetta elettorale che rischia di fare più danno di quello che era nelle intenzioni. Si tratta di un provvedimento che fa riferimento a una legge che è in forte discussione, che è messa in discussione da sentenze della magistratura, che ancora non ha un DPCM di riferimento, e si chiede alla Giunta di procedere con urgenza all'emanazione di una deliberazione che impartisca ai Comuni le direttive per l'immediato adeguamento alla legge numero 145 del 30 dicembre 2018, con conseguente formalizzazione sui titoli concessori della nuova scadenza ex lege. Io credo che la posizione più corretta l'abbia portata proprio l'Assessore in quest'Aula, che con tutte le precauzioni del caso ha esposto quali sono le perplessità e i limiti attualmente di far riferimento a questa normativa. Allora io credo che sarebbe stato più corretto da parte di questo Consiglio soprassedere ad una mozione del genere piuttosto che con la prepotenza ancora una volta di una maggioranza che conta soltanto i numeri, ma che non sta dentro le cose, procedere a una votazione di una mozione su cui abbiamo richiesto più volte il rinvio.

Allora rispetto a questo a questo provvedimento credo che si creeranno tantissime aspettative, col rischio che qualcuno si fidi di questo provvedimento, di questa mozione, che faccia davvero degli investimenti pluriennali su cui poi avrà difficoltà a mantenere se, come purtroppo sembrerebbe, la stessa legge non avrà un supporto giuridico e sostanziale. Quindi rispetto a questo io non parteciperò al voto perché non mi voglio sentire corresponsabile di un pasticcio che questo Consiglio sta scientemente mettendo in campo, avendo tutti gli elementi, come si è espresso correttamente l'Assessore per evitare false aspettative, per evitare un disastro. Ripeto, questa così com'è è semplicemente una marchetta elettorale, che io mi rifiuto di sottoscrivere.

PRESIDENTE. Quindi possiamo passare alla votazione della mozione numero 34.

LAI EUGENIO (LEU). Voto elettronico Presidente!

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 34.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

La seduta è tolta e il Consiglio verrà convocato a domicilio.

La seduta è tolta alle ore 22 e 46.