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Resoconto della seduta n. 138 del 06/05/2021

CXXXVIII SEDUTA

(ANTIMERIDIANA)

Giovedì 6 maggio 2021

Presidenza del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA

indi

del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 10 e 07.

DERIU ROBERTO, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 22 aprile 2021 (131), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Angelo Cocciu, Giampietro Comandini, Francesco Paolo Mula, Francesco Mura, Antonio Piu e Aldo Salaris hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 6 maggio 2021.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

DERIU ROBERTO, Segretario. Sono state presentate le interrogazioni numero 1023, 1024.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Norme urgenti per il rilancio delle attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta regionale e di riorganizzazione della Presidenza della Regione. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1, alla legge regionale 26 agosto 1988, n. 32 ed alla legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (107/A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione del DL numero 107/A. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e dei relativi emendamenti.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Stefano Tunis, relatore di maggioranza.

TUNIS STEFANO (MISTO), relatore di maggioranza. Parere contrario agli emendamenti soppressivi totali 213, uguale al 605, uguale al 783 e uguale all'883. Emendamenti numero 1077, 1082 invito al ritiro, 2014, 604, 784, 884, parere contrario, 218 parere contrario, 215 uguale al 603, al 785 e all'885, parere contrario della Commissione, 219 parere contrario, 216 uguale al 786 uguale all'886 parere contrario della Commissione, 217, 684 parere contrario, 697 uguale al 1020, parere contrario, 606, 223, 220, 224, 607, parere contrario, 668 uguale al 683 parere contrario, 1004, 685, 1021 parere contrario, 221, 222, 227, 225, parere contrario, 226 rimesso all'Aula, 228, 229, parere contrario, 1083 invito al ritiro. Sono pervenuti degli emendamenti all'emendamento, uno a firma del relatore, il 1210 con parere positivo della maggioranza, il 1211, il 1212 e il 1213 che sono emendamenti all'emendamento numero 1082 parere contrario del relatore.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.

BIANCAREDDU ANDREA (UDC), Assessore tecnico della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. �� aperta la discussione sull'articolo 4 e sugli emendamenti.

È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). L'articolo 4 di questa legge che creerà una confusione nell'ambito dell'apparato organizzativo della Regione, pone alcune questioni sulle strutture organizzative e l'eliminazione o l'aggiunta di alcuni termini all'interno delle leggi di riferimento. Ad esempio il primo comma pone la questione ovviamente della organizzazione articolata per Dipartimenti e ritorniamo alla discussione che si è svolta nel corso della giornata di ieri. L'organizzazione dei Dipartimenti come strutture sovraordinate rispetto alle direzioni generali, alle direzioni dei servizi e via dicendo, che dovrà coordinare tutto l'apparato amministrativo e con le questioni che avete posto ieri in termini di requisiti e consapevoli anche delle scelte fatte nel corso dei due anni di legislatura circa i requisiti, le competenze e la professionalità delle persone già nominate, possiamo aspettarci il peggio. E cioè se pensiamo che questa legge è arrivata nella discussione in prima Commissione sprovvista della relazione tecnica-finanziaria, poi sotto pressione inviata all'attenzione della Prima commissione e della Terza con importi fuori dalle norme, ben oltre le possibilità che le norme danno circa gli importi massimi di retribuzione per i dipendenti pubblici, possiamo immaginare, essendo stata predisposta e redatta di fatto su spinta del Presidente della Regione e con l'ausilio, perché le firme in calce erano quelle del Direttore generale della Presidenza, possiamo immaginare se quello è il livello di conoscenza, competenza e attenzione circa il quadro normativo di riferimento a livello nazionale e locale, quali possano essere le nomine future con quali competenze e con quale bagaglio di conoscenza della pubblica amministrazione, e cioè l'esatto opposto di quello che fanno le grandi imprese. Di recente una grande impresa a livello mondiale, una multinazionale, visto il calo di fatturato nell'ambito della dell'organizzazione, della vendita e realizzazione di automobili, tra i marchi tra i più prestigiosi e importanti al mondo, ha scelto, pagandolo il giusto, di chiamare il responsabile e colui che aveva garantito la ripresa di un altro gruppo multinazionale che opera nel settore automobilistico. Cioè, non hanno deciso di mettere a capo di un'azienda che opera nel settore delle automobili colui che si è occupato fino all'altro ieri di produzione di gelati, ma hanno scelto nell'ambito delle possibilità date nella ricerca nel mondo privato di figure di altissimo profilo il meglio che la piazza potesse offrire. Non mi pare che questo criterio della ricerca del meglio sia quello che accompagna le decisioni nell'ambito delle scelte in termini di nomine. L'altro aspetto è quello legato alle priorità. Ieri, la Ministra Gelmini ha annunciato che entro due settimane in tutto il Paese i fragili e i fragilissimi verranno vaccinati, adesso inizia il conto alla rovescia, tra due giovedì i sardi, coloro che hanno patologie gravi, gravissime, o comunque una situazione fisica che li definisce fragili e a maggior rischio rispetto ad altra parte della popolazione sana e di età inferiore, dovranno essere tutti vaccinati. Se così non fosse che cosa accadrà? La stessa presa di posizione del Presidente della Regione che con provvedimenti drastici avrebbe allontanato i partecipanti del pranzo di Sardara per poi non fare niente il giorno dopo? Cioè l'ennesimo annuncio sulla soluzione di un problema che riguarda tutti i sardi? Mentre fuori si attendono ripartenze, sostegni economici, salvaguardia della salute, noi dentro discutiamo della salvaguardia dei nominati futuri e dei posti da riempire con persone indicate dal Presidente della Regione. Se non è questo uno scollamento dalla realtà, da noi si potrebbe definire in questo modo, invece che appartenenti a partiti, come si dice in Sardegna, "sono partiti", nel senso di persone totalmente distaccate dalle realtà. Rispetto ai bisogni noi discutiamo di poltrone.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (LEU). Presidente, qua abbiamo notato che rispetto all'essenzialità dell'articolo 4 ci sono molti interventi della maggioranza, poi non sappiamo esattamente come l'Aula vorrà recepire le modifiche, penso che alla fine l'emendamento del relatore possa risistematizzare l'aspetto previsto dall'articolo 4. Crediamo sempre che sovraordinare dei coordinatori a Dipartimenti che mantengono sotto di sé ancora le Direzioni generali sia una costruzione alquanto barocca, difficile da far funzionare, che può produrre molti contenziosi, soprattutto nelle versioni light quindi quando si prevede che i Direttori dei Dipartimenti siano solo dei coordinatori avremo tanti direttori generali che prenderanno la palla al balzo e, facendo leva su una mancanza di struttura gerarchica, si opporranno al coordinamento e frapporranno tra l'impulso e l'attuazione dell'impulso un'azione che potrebbe danneggiare il procedimento, ritardarlo, non far arrivare ad esito positivo il procedimento amministrativo.

Però la maggioranza ha deciso di costruire un assetto molto più complesso del precedente, si suppone che questo possa portare a una semplificazione, mi pare che la premessa, o meglio le finalità e i mezzi non siano tra di loro proporzionati. Io non so se il Relatore vorrà tentare con la maggioranza compiere appunto l'estremo gesto di ricondurre a una razionalità questo sistema, mi pare che invece si proceda per affastellamenti successivi, ognuno ci vuol mettere qualcosina in più, sono già due modelli che si sovrappongono tra loro, se poi contribuiamo ulteriormente a infiocchettare, a impreziosire e a guarnire ulteriormente queste norme, cioè sconfiniamo poi alla fine in un rococò assolutamente ridondante e potenzialmente pericoloso proprio per il fatto che questa Amministrazione alla fine non funzionerà. Se si parte dal vostro presupposto, e cioè da quello che l'Amministrazione regionale oggi non ha caratteristiche di agilità, di efficienza e di efficacia, cioè mettere sopra quest'asino un'ulteriore basto mi pare controproducente e anche forse irrazionale e contraddittorio. Comunque, siccome lo volete fare, noi più che opporci non possiamo, ci opponiamo, ci opponiamo in modo ostruttivo, ma proprio per segnalare a voi e all'opinione pubblica la difficoltà a capire un provvedimento di questo genere e a poterlo condividere, non è condivisibile, secondo noi non sta in piedi e potrebbe produrre, qualora riesca a sopravvivere nell'ordinamento giuridico, potrebbe produrre talmente tanti danni che poi, come al solito, una riforma che non provenga da un accordo bipartisan produca la fatica di doverla poi, in ambiente di alternanza, doverla poi rimetterci mano e doverla poi ribaltare, quando saremo noi a vincere le elezioni e voi a stare all'opposizione.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Desiré Alma Manca. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRE' ALMA (M5S). Presidente, bene sono arrivati a quota 42, sono 42 i giorni che sono trascorsi, che ci state facendo sprecare per portare avanti questo obbrobrio e questa vergognosa proposta di legge. Quarantadue giorni che state facendo buttare a tutti i sardi, e li state facendo buttare non per qualcosa di costruttivo, ovviamente, sennò non avrei utilizzato il verbo buttare, ma lo state facendo per continuare a portare avanti questo disegno che vi siete, cioè è proprio un obiettivo che vi siete posti, quello di assegnare ai vostri amici da un minimo di 60 poltrone, fino ad arrivare anche e forse superare anche le 100 poltrone. Io vorrei conoscere questi fortunati signori che avranno queste nomine fiduciarie, questi fortunati signori che insomma staranno aspettando, saranno in trepida attesa di aspettare che insomma questa legge possa passare. E sono 42 giorni che ci costringete a venire in quest'Aula, mentre fuori il mondo, mentre fuori la nostra terra, mentre fuori il nostro popolo sta urlando e sta gridando per cercare di trovare un sostegno, per avere un sostegno da parte di chi questa Regione la sta governando. Mentre fuori tutte le persone urlano, cercano di avere un sostegno da parte di chi in questo momento sta governando la Regione sarda, cercano di avere un sostegno da parte di tutti i 60 Consiglieri regionali, cercando loro e con loro un appoggio per cercare di risolvere quelli che sono veramente i loro problemi di sopravvivenza. Quindi mentre la gente fuori muore di fame, mentre la gente fuori non riesce a vaccinarsi, mentre la gente fuori urla la propria disperazione noi continuiamo, anzi voi continuate a portare avanti quello che è una proposta di legge che noi abbiamo dichiarato da subito oscena, e mentre fuori ci sono anche i sindacati, mentre fuori tutta la popolazione sarda vi chiede di interrompere questo obbrobrio, questa vergognosa legge voi continuate ininterrottamente a portarla avanti, perché dall'altra parte evidentemente ci sono più di 60 persone che vi tirano la giacca, e vi diranno guardate che noi stiamo aspettando, dobbiamo essere nominati con queste nomine fiduciarie. E, insomma, 6 milioni di euro che voi decidete di buttare, 6 milioni di euro che decidete di destinare ai vostri amici, 6 milioni di euro, non stiamo parlando di 6 euro, 6 milioni di euro, quei 6 milioni di euro che costantemente rifiutate di destinare invece a cause molto più urgenti, come ad esempio il sostegno ai liberi professionisti, noi l'abbiamo detto, al posto di buttare 6 milioni per pagare gli stipendi dei vostri amici invece li investiamo e li diamo ai liberi professionisti che da un anno non hanno lavorato, e quindi un piccolo ristoro e un piccolo sostegno anche a loro. E invece avete detto no, loro possono morire di fame, però i vostri amici, 60 amici, devono mangiare e devono mangiare anche bene. E oltre a questo cosa abbiamo detto? Ci sono delle categorie che sono veramente allo sfascio, allo stremo, sono disperati, e possiamo fare degli esempi, l'abbiamo fatto, B&B, i gestori, i proprietari, e possiamo fare altri esempi, le palestre, che hanno ricevuto, qualcuno, perché non tutti, un piccolo aiuto, ma sono più di un anno che sono chiuse, e ci sono le piscine, ci sono i ristoratori e ci sono i baristi, ma i ristoratori e i baristi non sono vostri amici, è questo il problema. Anche se io continuo a dire, mi raccomando, avvicinatevi a quella parte che sta governando.

Presidente, mi è capitata una lettera sottomano, che mi ha particolarmente colpito, e questa lettera è da parte dei sindacati dirigenti e direttivi Regione Sardegna, e mi ha colpito l'ultima frase di questa lettera che vorrei riprendere, respingiamo con forza questo atto di accusa gratuito e senza fondamento nei confronti della dignità e dell'onore dei dirigenti di tutti i dipendenti della Regione autonoma della Sardegna, ma quel che è peggio, leggo nella lettera, è che il Consigliere relatore di maggioranza, e la sua maggioranza, portano un attacco senza precedenti nella storia dell'Autonomia sarda al principio cardine della distinzione tra la responsabilità politica e la responsabilità amministrativa, e questa non può passare.

PRESIDENTE. Comunico che è rientrato dal congedo l'onorevole Franco Mula.

È iscritta a parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.

ORRU' MARIA LAURA (Progressisti). Presidente, per sottolineare ancora una volta che in questo provvedimento ci sono troppi generali e poche truppe. Il ruolo del sistema istituzionale è ampiamente considerato da tutti una leva cruciale per lo sviluppo economico e sociale dei territori di riferimento. Il sistema organizzativo della Regione ha bisogno di essere riformato? Sì, l'abbiamo detto più volte, ma sicuramente non così. È chiaramente indispensabile per creare un collegamento tra la visione di Sardegna dei prossimi anni e anche le attività e le iniziative di programma e di progetto da mettere in campo, che siano proprio capaci proprio di incidere sullo sviluppo futuro della nostra Regione. È chiaro che la domanda sorge spontanea, qual è la vostra idea di Sardegna, perché noi dopo due anni non l'abbiamo ancora capita. E soprattutto se avete un'idea di Sardegna, perché io ricordo molto bene le dichiarazioni delle linee programmatiche, molto fumose ma in qualche maniera anche condivisibili, che però non entravano nel merito, e nel merito ci sta entrando con le varie proposte di legge che state presentando, e questa è la sintesi della vostra proposta, ovvero cercare di accomodare qualcuno per dare risposte a non si sa chi. Considerata anche la difficoltà della macchina amministrativa di dare risposte celeri, e lo vediamo sistematicamente anche quando approviamo dei testi di legge per i ristori, difficili anche da erogare immediatamente in un momento di difficoltà e di emergenza dove invece le risorse dovrebbero essere erogate in maniera velocissima. Ma il rinnovamento della macchina amministrativa nella sua configurazione istituzionale ed organizzativa, per affrontare proprio in maniera adeguata le sfide che ci attendono, partendo dall'utilizzo dei Fondi strutturali europei e, non ultimo, il Recovery plan. Abbiamo dimostrato di non essere all'altezza di queste sfide, lo state dimostrando quotidianamente, e mi dispiace perché sono occasioni che passano di fronte raramente in maniera così importante ed è chiaro che non incidere in questo senso, oggi, significa mettere in discussione la vita dei nostri cittadini nel futuro per i prossimi vent'anni, e questa è una cosa gravissima, tanto che l'altro giorno qua sotto c'era una manifestazione promossa dai sindacati ma ha visto anche in piazza alcuni giovani che si sono autorganizzati, un comitato spontaneo nato per dire "no" a questo DL e che, a differenza di altre realtà, ha predisposto un documento che penso sia arrivato a tutti, una lettera dove diceva "no" al DL e spiegava in maniera chiara i motivi ma diceva anche su quali materie e su quali temi oggi la Regione dovrebbe impegnare tutte le sue energie. Quindi non lo diciamo noi ma ce lo chiedono i ragazzi e le ragazze, e ci chiedono di parlare di diritto allo studio, ci chiedono di parlare di trasporti, e qui apro una parentesi, io non so che fine abbia fatto l'Assessore, a mio avviso è "non pervenuto": siamo due anni e mezzo quasi in Consiglio regionale e l'ho visto una volta, o due forse, e nelle Commissioni non si parla di trasporti; la cosa grave, che sottolinea spesso il collega Meloni, legata alla questione ritagli Air Italy pare caduta nel dimenticatoio, le connessioni navali sono in forte crisi. È inutile parlare di turismo - voi vi riempite la bocca di turismo - se non si mettono radici solide sugli unici mezzi che abbiamo a disposizione per consentire alle persone di arrivare in Sardegna, che sono i mezzi di trasporto aerei e marittimi. Per non parlare delle merci, un problema gravissimo perché già abbiamo oltrepassato tutte le direttive europee… mi ricordo la grande sfuriata del collega Satta in Consiglio quando ci fu la direttiva zolfo: cosa si è fatto per cercare di arginare questo problema, cosa si sta facendo per arginare i problemi concreti della nostra Regione? Nulla, si continua a urlare e a scuotere la testa, ma poi alla fine quando effettivamente ci si deve occupare delle questioni si ride, si scherza, si fa rumore in Aula pur di non affrontare i temi nel suo concreto. Io penso che questo non sia un modo di operare corretto e giusto, spero che possiate avere un sussulto di orgoglio e cambiare direzione velocemente.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà. Quando è pronto me lo dica.

LAI EUGENIO (LEU). Presidente, io sono sempre puntuale e sono sempre pronto, a differenza di chi propone sanzioni e poi arriva costantemente in ritardo, quindi dal mio punto di vista non può sicuramente redarguirmi se provo a discutere con qualche collega di qualche tema serio.

Il tema che quest'Aula probabilmente è poco attenta, è un tema anche fuori da questo Consiglio hanno notato; il fatto che nessuno vuole metterci la faccia su questo provvedimento la dice lunga su quanto i consiglieri di maggioranza sposino questa idea dei dipartimenti e di mega staff all'interno della Giunta. Ed è un tema naturalmente dirimente, perché, a fronte delle proteste esterne in quest'Aula si continua in maniera cieca e sorda ad andare avanti.

Tornando all'articolo 4, l'onorevole Orrù ha usato l'espressione "molti generali e poche truppe", l'onorevole Orrù ha ragione, quest'Aula e tutti i consiglieri si sono sempre lamentati della lentezza amministrativa della nostra Regione, e la lentezza amministrativa della nostra Regione non è data certamente dai pochi dirigenti che abbiamo ma è data dalla mancanza di funzionari che portano avanti le pratiche. Basterebbe pensare a tutti i fondi Resisto e a quante persone stanno gestendo una mole così importante di lavoro, o altre tematiche che riguardano quotidianamente tutti gli Assessorati. E allora, pensare di sospendere questa legge e di fare un ragionamento decisamente più generale è impellente per sbloccare l'azione amministrativa di questa Regione. Ogni giorno a tutti noi arrivano sollecitazioni, arrivano messaggi: "ma perché state continuando ad andare avanti ad approvare una legge per assumere nuovi staff quando ci sono decine di graduatorie concorsuali aperte?". L'abbiamo detto più volte, la questione dell'Aspal dove ci sono oltre 290 funzionari di categoria D che potrebbero dare una grossa mano per la per portare avanti l'azione amministrativa regionale, ma in questi giorni ci arrivano messaggi un po' dappertutto, ieri consigliere Cocco ha citato il caso dei veterinari dell'Istituto Zooprofilattico, a me sono arrivate notizie di graduatorie aperte dentro Forestas di tecnici di amministrativi, insomma ci sono concorsi e graduatorie aperte in tutta la Regione, però il vostro obiettivo è quello di provare a prendere persone esterne all'Amministrazione regionale, persone che non hanno partecipato a questi concorsi ma che abbiano altri requisiti, altri requisiti che naturalmente ci farete sapere quando sceglierete i soggetti. Il tema però è estremamente serio, perché il messaggio che sta dando la classe politica attuale ai giovani è: non c'è bisogno di partecipare ai concorsi perché tanto, anche se risultati idonei ed entrate in quelle determinate graduatorie, non vi assumiamo ugualmente, preferiamo assumere personale esterno all'Amministrazione e che possibilmente non abbia neanche tutte queste competenze rispetto alla materia che andrà a trattare. Perché l'emendamento orale che ieri proponeva l'onorevole Ganau, che poi è stato sostenuto dall'onorevole Pinna, andava nella direzione di provare a farvi comprendere che non tutte le figure professionali sono idonee a svolgere il ruolo di Segretario generale, non tutte le figure professionali possono portare avanti l'azione amministrativa. Almeno avreste potuto aprire qualche piattaforma informatica e fare qualche ricerca, perché il caso del Recovery che elimina gli esami abilitati di Stato per le professioni è clamoroso, voi invece continuate a parlare di esame di Stato. Però c'è una frase su cui tornerò dopo, perché sta finendo il tempo, cioè nell'emendamento all'emendamento, il cosiddetto canguro, voi scrivete "i Dipartimenti sono strutture sovraordinate di attuazione dell'impulso politico", ora, due sono le cose, o non conoscete la norma che stabilisce che i due poteri, di indirizzo e di gestione, sono estremamente distinti tra di loro, e quindi non può essere che sono "sovraordinate di attuazione dell'impulso politico", oppure sapete già che la Giunta, in questo caso, e soprattutto alcuni Assessori non sono in grado di dare quell'impulso politico e provate perciò a nominare direttori esterni che possano supplire a questa carenza. È un dubbio che ci stiamo ponendo anche noi, e il dubbio è quasi una certezza vedendo l'azione amministra e vedendo i grossi ritardi con cui vi state approcciando ai problemi, però ponetevi un problema perché questa è una grossa bocciatura di tutti gli Assessori regionali.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Siamo quindi arrivati alla discussione dell'articolo 4 che introduce ufficialmente i Dipartimenti, e questa è una delle innumerevoli dimostrazioni, in questa finta riforma che volete approvare, che non si tratta assolutamente di uno snellimento dell'attività amministrativa ma è invece come quelle persone che dichiarano di fare dieta e iniziano a mangiare a quattro ganasce tutti i giorni, e quindi si dice una cosa si va invece nella direzione opposta, e si continuerà a perdere tempo. A proposito di questo volevo ricordare che ufficialmente la Corte costituzionale ha bocciato la norma sulla posidonia spiaggiata, a proposito di perdere tempo e a proposito del fatto che magari da questa parte della staccionata, come amo dire, si dicono le cose giuste mentre dall'altra parte si dicono le cose solo a mo'di slogan, tanto per far vedere che si sta lavorando per categorie lavorative che poi subiscono le conseguenze di questi obbrobri che si approvano. Infatti vorrei sapere che cosa farà adesso l'impresa che aveva aperto ad Alghero per quanto riguarda il trattamento della posidonia spiaggiata, magari avrà chiesto qualche finanziamento e lo dovrà restituire, però siccome si è voluto andare avanti cocciutamente adesso, giustamente e non chiaramente per antipatia politica (la Corte Costituzionale, almeno questo dobbiamo ammetterlo, è super partes), dopo che si era tentato di fare copia e incolla con la legge "salva mare" governativa, di iniziativa tra l'altro Movimento 5 Stelle, ovviamente la Corte Costituzionale non poteva chiudere gli occhi davanti alla clamorosa incompetenza sancita dalla stessa Costituzione. Comunque anche questo è l'ennesimo fallimento di questa maggioranza.

Tornando a questo articolo 4 e all'impianto complessivo di questa norma, io ricordo un'intervista che l'onorevole Tunis aveva rilasciato sotto l'ombrellone ferragostano a L'Unione Sarda, dove diceva che questa riforma era necessaria perché era necessario aggiungere una sorta di expertise, così la chiamò, per expertise lui intendeva l'esperienza e il know how nell'esercizio di una professione; mi era rimasta impressa questa parola, ed essendo poi lui molto dotto nel parlare, me lo sono immaginato sotto l'ombrellone che rispondeva al telefonino al giornalista. Questa expertise diventa poi allo stato dei fatti una "inexpertise", perché siamo consapevoli che chiunque sia iscritto per cinque anni nel proprio albo professionale, ad esempio un biologo oppure uno psicologo, possa diventare Capo dipartimento di uno dei tre dipartimenti che in questa piramide "cristianiana" saranno previsti. E questo è ancora una volta la dimostrazione che tra le parole e i fatti c'è di mezzo una distanza siderale, la stessa distanza siderale che l'onorevole Tunis ritiene sia da eliminare introducendo questa legge, invece introducendo questa legge la distanza diventa altro che siderale: chissà quanti anni luce dovranno recuperare poi le prossime Amministrazioni regionali, qualsiasi colore abbiano, che si troveranno di fronte a questa riforma che ha portato soltanto un impastoiamento, quindi un prolungamento dell'attività amministrativa, senza portare alcunché di positivo. Perché è vero che la legge regionale numero 1 del '77 ha 44 anni e chiaramente è desueta, ma sarebbe ovviamente da modificare ascoltando le categorie che all'interno di quella macchina amministrativa lavorano, e lavorano con impegno e con valore, parlo dei dirigenti regionali i quali urlano che sia necessaria una riforma, ma una riforma vera non una finta riforma come questa, che al contrario crea delle sovrastrutture soggioganti che porteranno quindi a inevitabili corto circuiti negli iter amministrativi, portando quindi praticamente un annullamento dell'attività amministrativa, che verrà quindi messa nella impossibilità di operare, e questo semplicemente perché voi state proseguendo nell'unico obiettivo della vostra legislatura, cioè quello di assegnare poltrone ben remunerate che poi, matematicamente parlando, dovrebbero servire, nella vostra perversa razionalità o irrazionalità, a riconfermarvi al governo in questa Regione, senza considerare che saranno i cittadini sardi, anche tutti quelli che non sono ricompresi in queste poltrone remunerate, a dare un giudizio che non potrà essere che negativo ai cinque anni e del vostro operato, di cui più della metà sono già passati nell'inutilità, nella perdita di tempo e nel collezionare proposte di legge prima impugnate e poi ovviamente anche cassate definitivamente dalla Corte costituzionale. Un andamento veramente vergognoso che soltanto voi non riuscite a vedere, o per meglio dire vedete ma girate la faccia dall'altra parte perché avete interessi assolutamente contrari a quelli dei cittadini.

Quindi ovviamente confermiamo la nostra assoluta contrarietà a questa proposta di legge, non soltanto all'articolo 4 ma a tutto l'impianto che è assolutamente contrario a quelle che sono le esigenze fondamentali per una rinascita della nostra Sardegna.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Per chiederle di avere gli emendamenti agli emendamenti che sono stati depositati per l'articolo 5 e per il 6. Capiamo le strategie però naturalmente le opposizioni hanno bisogno di organizzarsi.

PRESIDENTE. Mi dicono che sono già a disposizione, comunque sono disponibili nel claud.

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Per chiedere che sia presente nei banchi della Giunta l'assessora Satta. Io credo che non sia possibile che su 19 sedute l'Assessora proponente abbia partecipato ad una sola seduta; io credo che non sia possibile, noi abbiamo necessità di questa presenza perché dobbiamo anche interagire mentre è in corso la discussione, e quindi chiedo una sospensione in attesa che arrivi l'Assessore.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Norme urgenti per il rilancio delle attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta regionale e di riorganizzazione della Presidenza della Regione. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1, alla legge regionale 26 agosto 1988, n. 32 ed alla legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (107/A).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giovanni Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIOVANNI (PSd'Az). Ho sentito parlare di lezioni di scuola elementare, o di asilo non ho capito bene, però siccome nelle file della minoranza ci sono persone che io stimo…le stimo tutte a livello personale, però alcuni hanno anche dimostrato nel tempo di avere grande esperienza, avendo fatto ad esempio il Sindaco di Sassari e il Presidente del Consiglio regionale, oppure Daniele Cocco, Sindaco ultradecennale di Bottida, o Giuseppe Meloni, o lo stesso Corrias che fa il Sindaco. Esiste un principio, Presidente, al quale il sottoscritto, anche nei suoi confronti, si è sempre attenuto. Io sono stato consigliere di minoranza nella scorsa legislatura in Consiglio regionale, sono stato consigliere di minoranza al Comune di Buddusò quando lei faceva il Sindaco, e, cara collega Maria Laura Orrù, penso che ci sia un principio che ispira la democrazia, che è quello della tornata elettorale, cioè si vota, io mi candido, se vinco ho il dovere, l'onore e l'onere di governare, la minoranza ha il dovere e l'onere di dire quello che pensa, di dirlo democraticamente, di entrare nello specifico dell'argomento, ma sicuramente quello che si dimentica è che oggi stiamo assistendo a un teatro dove si entra pochissimo nel merito dell'esame del provvedimento che stiamo adottando. Si parla di gente che muore di fame fuori di qua, si parla di gente che viene qua a protestare. Io avantieri ero da solo, senza le telecamere, sono stato assieme ai giostrai a quei signori che hanno manifestato qua fuori, a un certo punto uno di Pattada, in di cui non faccio il nome, mi ha detto: dovete darci una mano, dovete darci una mano. Gliel'ho detto quanto avete percepito? Dice: guarda la Regione mi ha dato 6700 euro. E lo Stato cosa ti ha dato? Lo Stato una volta mi ha dato 600 e una volta 500 euro. Allora siccome Giovanni Satta in questi banchi di maggioranza fa parte di un partito che si chiama Partito sardo d'azione, allo stesso modo voi non rappresentate voi stessi rappresentante dei partiti sia a livello nazionale che a livello regionale. Quegli stessi partiti che hanno dichiarato, hanno più volte fatto proclami dicendo, però quelli sono proclami, saranno dei contributi, una potenza di fuoco impressionante. Ecco quei signori lì di cui voi parlate tutti i giorni quella potenza di fuoco non l'hanno vista e un proclama fasullo, come fasulli possono essere stati alcune volte dei proclami fatti dalla nostra Giunta. Ma siccome siamo tutti uguali non dovete puntare il dito solo dove vi pare, perché quel dito deve essere puntato anche contro i vostri rappresentanti. Quindi se oggi la situazione post pandemia sia per quanto riguarda il problema sanitario, quando io ieri ero in contatto delle persone spagnole, queste persone spagnole mi hanno detto che loro assieme a noi sono l'ultima ruota del carro per quanto riguarda, in Europa, per quanto riguarda le vaccinazioni. Quindi i problemi sanitari non sono soltanto della Regione Sardegna, sono in tutta Italia. Ben venga il contributo delle persone sensate come voi, molti ci sono, per quanto riguarda un contributo appunto nell'affrontare la situazione pandemica sia per quanto riguarda la stazione sanitaria che quella economica, però poi non vi stancante se quando parlate dite sempre le stesse cose, ci stanchiamo, ci spostiamo e ci mettiamo a chiacchierare tra di noi, sarebbe meglio sentire discorsi come quello che ha fatto poc'anzi il collega Li Gioi che è entrato nel merito del procedimento. Poi se siamo qui 46 giorni e non è solo colpa nostra, perché questa è giustamente è una cosa di nostra responsabilità nostra che noi stiamo andando a votare che noi vogliamo approvare con la nostra responsabilità di cui voi giustamente un domani quando ci sarà la campagna elettorale ci accuserete di averlo fatto, vedremo se i sardi avranno apprezzato o meno questa nostra iniziativa come le altre che stiamo portando, avanti alcune giuste e alcune saranno anche sbagliate, però la democrazia è questa: ascoltare e farci votare, perché state facendo ostruzionismo becero che non ho mai visto. In trent'anni che faccio politica non ho mai visto un ostruzionismo come questo soprattutto alcune persone come voi. Perché penso che il Sindaco di Cagliari Massimo Zedda che era stimatissimo anche dai cagliaritani non abbiamo mai avuto una minoranza che gli ha rotto le scatole come state facendo voi in questo momento, ha rotto le scatole al sistema, non a noi, al sistema. Perché questa è una legge che andava esitata in pochi giorni e poi andavamo ad affrontare le altre cose, sempre nel rispetto della vostra contrarietà al provvedimento in materia, ma non continuate col dire che noi facciamo morire di fame la gente, perché purtroppo che la gente sta male lo sappiano perché in mezzo alla gente venerdì, sabato, domenica e anche quando siamo a Cagliari ci stiamo anche noi e ci dispiace che la situazione sia grave, ma non è grave soltanto per colpa alla Regione bensì per colpa del Governo, grazie, di cui voi siete rappresentanti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente grazie, non vorrei che la richiesta del collega Meloni fosse passata come una richiesta pretestuosa. La realtà è che esiste, almeno non è esistito neanche in questa legislatura il fatto che su un argomento così complicato su cui sarebbe utile entrare nel merito non ci sia il minimo contributo da parte dell'Assessore competente. Anche perché, io lo preannuncio, nel mio intervento avrei necessità, solleverò, così come hanno fatto alcuni colleghi, alcune necessità di chiarimento di tipo tecnico, semplicemente per evitare che poi riaccada quello che è già accaduto in passato su leggi approvate da voi. La presenza dell'Assessore non è qualcosa di in più, è qualcosa di necessario quando si trattano leggi di questo tipo. Per cui mi sorprende il fatto che dalla stessa maggioranza che con i toni utilizzati pacati e chiari dall'onorevole Satta, che ringrazio per i complimenti ovviamente, perché così li considero, ecco quei toni e quello spirito non hanno niente a che vedere col tentativo della Giunta di far sembrare quello che accade in quest'Aula qualcosa di… sto reiterando la richiesta dell'onorevole Meloni.

PRESIDENTE. Stiamo cercando di rintracciare l'Assessore. La Giunta è ben rappresentata, c'è anche il Vicepresidente.

Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Francamente non riesco mai a capire se è la ricreazione o se non lo è, forse un po' la mia deformazione professionale. Io sono abituata a lavorare in maniera diversa, ecco perché, Presidente, mi faccia terminare e non mi interrompa perché non sa qual è il punto di caduta delle parole che sto…

PRESIDENTE. Non l'ho interrotta! Non mi posso neanche muovere?!?

PINNA ROSSELLA (PD). No ha ragione sono prevenuta, le chiedo scusa, Presidente. È quello che interpreta il proprio ruolo nella maniera più corretta possibile, infatti, guardi veramente io gliene sono grata, le sono grata anche per il modo in cui conduce l'Aula infatti voglio proprio riferirmi alla conduzione dell'Aula in questo mio intervento. Quindi rubo un minuto soltanto. Io ho ascoltato lo sfogo del collega Satta e quando dice "avete rotto le scatole" francamente non riesco più a capire se questa è un'Aula legislativa, se è il massimo e più alto consesso della Regione Sardegna oppure se effettivamente come dice la collega Orrù siamo davanti a un contesto che è quello di una scuola, di una classe indisciplinata che siccome l'argomento non è interessante si mette a chiacchierare. Ora noi siamo capaci di autocontrollo per cui nessuno è tenuto a stare in Aula mentre i colleghi parlano, può alzarsi, spostarsi tranquillamente tenere d'occhio le votazioni, non far mancare il numero legale, ma non disturbare. Perché, Presidente, lei ha ragione quando dice è faticoso seguire il dibattito e saremo anche dei rompiscatole, come ci ha definito il collega Satta, però democrazia, ruolo, rispetto per i sardi e rispetto per l'Aula vogliono che in quest'Aula quando qualcuno parli ci sia silenzio. Se poi qualcuno non è in grado di esercitare l'autocontrollo può accomodarsi tranquillamente fuori, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Onorevole Tunis, può anche andare se vuole andare, io credo mi sia permesso, io ho apprezzato tantissimo l'intervento dell'onorevole Satta che con pacatezza ha rappresentato una situazione di fatto che rappresenta effettivamente la realtà. L'onorevole Satta ha detto bene in democrazia si vota e poi chi vince ha l'onere di governare e chi perde è all'opposizione all'onere o l'onore di vigilare e di fare opposizione e in democrazia tutti hanno la libertà di esprimere il proprio pensiero. Noi onorevole Satta però almeno per quello che mi riguarda io quando intervengo cerco sempre di non perderlo il tempo perché sulle nostre responsabilità dovremo fare tutti una riflessione e io credo che comunque non sia tempo perso, perché dentro il merito della legge, e parlando nel merito della legge, noi possiamo parlare di tutto perché su questa legge davvero poi ci sono dei riverberi su tutta la situazione della nostra Regione, per dire questo, io credo che voi, e il Presidente me ne darà atto, credo che non sia veramente possibile che noi proseguiamo nella discussione senza l'Assessore di riferimento. Io il problema l'ho sollevato ieri, io mi ricordo che quando abbiamo discusso sulla legge sugli enti locali e sull'urbanistica l'assessore Quirico Sanna non ha mangiato per giorni, era sempre qui, era sempre qui! Per dare atto all'Assessore Quirico Sanna che comunque nel rispetto della sua funzione, noi abbiamo necessità. Cioè io credo che l'Assessore Zedda e l'assessore Gianni Chessa che sono ugualmente sempre qui la pensino come noi. Cioè se noi stiamo parlando di argomenti che riguardano quell'Assessorato non è veramente ammissibile e sopportabile che l'Assessora non si faccia mai vedere, veramente non è possibile poi sul resto interverrò quando mi toccherà per parlare sul merito della legge e rispetto al merito e al contenuto della legge io non è che divago, mi collego sul merito per parlare di problemi di cui dobbiamo assolutamente parlare.

PRESIDENTE. Penso di aver risposto poc'anzi dicendo che abbiamo preso contatti con l'Assessore, adesso in funzione degli impegni a quanto pare aveva dato degli appuntamenti, quindi cercheremo di sentirla per vie le brevi e vediamo un po' cosa ci dirà.

È iscritto a parlare il consigliere Salvatore Corrias. Ne ha facoltà.

CORRIAS SALVATORE (PD). Grazie Presidente, anch'io apprezzo il richiamo garbato del collega, e sarei molto curioso, sarei stato molto curioso allora di partecipare ai vostri consigli comunali dove in genere, parlo del Comune di Buddusò, dove in effetti in genere siamo soliti attenerci ai temi, parlare di cose concrete, dove si è soliti in quei contesti non menare il can l'Aula. Noi qua non meniamo il can per l'Aula vorremmo attenerci a questioni serie e concrete, ma è quello che voi non fate. Perché è vero collega Satta, la situazione è grave, la situazione è grave ma non è seria nel momento in cui voi ne svilite le attese, le pulsioni quelle che provengono dalla piazza, dalla disperazione delle persone. Credo che sia doveroso richiamarlo sempre e comunque dopo diciannove sedute, ancorché voi oggi vogliate sbrigare la pratica in tempi rapidi con i vostri canguri. Ma è giusto, collega Satta, entrare nel merito e con questo articolo 4 voi volete modificare superandolo l'articolo 12 della legge 31 del '98, laddove si dicono alcune cose fondamentali, e mi riferisco al comma quinto e alle lettere a) e b) dove vengono enunciati i criteri di organizzazione delle strutture organizzative della Regione Sardegna. I criteri in sostanza sono due: l'organicità della struttura per lo svolgimento di attività omogenee e complementari, io nel vostro disegno di legge non ravviso né il primo crisma dell'omogeneità e men che meno il secondo della complementarietà, tutt'altro. E alla lettera b) dello stesso comma quinto dell'articolo 12 che voi volete modificare si annuncia anche un altro concetto che è quello della razionalizzazione, della distribuzione delle competenze al fine di eliminare sovrapposizioni e duplicazioni. Voi state facendo l'esatto contrario, state suscitando, promuovendo sovrapposizioni e duplicazioni andando a rendere la struttura omogenea tutt'altro che omogenea, le strutture organizzative del sistema Regione tutt'altro che omogenee e organizzate all'insegna della complementarietà delle funzioni dei servizi, ma questo vi è stato detto dai dirigenti, quelli per i quali noi chiediamo un rispetto che con questa legge viene meno, ve l'hanno chiesto i rappresentanti dallo stesso sistema Regione, quello per i quali noi chiediamo una promozione contrattuale che è ferma, e anche di questo probabilmente dovremmo chiedere conto all'assessore Satta che prima o poi apparir�� in quest'Aula. Ve lo chiedono i giovani anche al di fuori del palazzo per i quali credo che la Regione per prima e tutte le strutture pubbliche debbono avere il giusto riguardo in termini di formazione e di promozione alla partecipazione alla vita delle istituzioni. E la gente che è fuori, quella che bussa alle porte del palazzo, e noi abbiamo il dovere di richiamare la loro voce. Ieri mattina abbiamo fatto una cosa intelligente nelle sedute congiunte della Commissione seconda e quinta, provato con una proposta di legge vostra a mettere insieme una seconda legge sui ristori dove si ipotizza lo stanziamento di 35 milioni di euro per cercare di dare risposte concrete a tutti. Io credo che non sia peregrino e fuori luogo che noi qua ricordiamo l'importanza e l'urgenza di questi temi. Voi invece no, voi vi ostinate a portare avanti i Dipartimenti che rispondono a una logica di spartizione. Guardate due secoli fa morì colui che fu siccome immobile e inventò i Dipartimenti con spirito di spartizione e di conquista, ma, collega Orrù qua di immobile c'è tutto non vedo generali, non vedo truppe organizzate, non vedo nulla di imperiale e di regale, e chi vuole capire capisca. E siccome poi su queste scelte il popolo fuori dal Palazzo e dentro il palazzo dovrà esprimersi ai posteri lasciamo l'ardua sentenza e agli elettori una sentenza che sarà il voto, che non sarà affatto ardua ma credo che sarà molto netta, su queste scelte delle quali fin d'ora vi assumete le vostre responsabilità, grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie Presidente, rispetto a questo articolo 4 così come proposto nel testo arrivato dalla Commissione, ma mi pare di capire che un sostitutivo parziale della maggioranza intenderebbe modificarlo in quel senso, ci sarebbe tanto o poco da dire a seconda dei punti di vista. Poco da dire se trattassimo di altro o meglio potessimo trattare anche magari alla presenza degli Assessori competenti di quelle che sono le conseguenze poi di attivit�� che noi poniamo in essere quando ci accingiamo ad approvare delle leggi. Anzitutto vorrei dire al collega Giovanni Satta che io ero presente nella scorsa legislatura, collega, forse adesso non mi sta ascoltando, però volevo dirle, magari lo sente dopo il mio intervento, io ero presente alla scorsa legislatura e non è vero che la minoranza non facesse ostruzionismo, la minoranza in particolare in occasione delle leggi finanziarie faceva un ostruzionismo che era a tratti veramente snervante per come veniva percepito da noi che eravamo in maggioranza. Con lo stesso ostruzionismo in sede di legge finanziaria che noi non abbiamo posto in essere, anche perché abbiamo tenuto conto, in queste due manovre finanziarie che abbiamo approvato in questa legislatura, abbiamo tenuto conto delle indicazioni di principio che sono arrivate anche con l'appello del Presidente della Repubblica, e quindi siamo stati in occasione di provvedimenti così importanti non solo la finanziaria, ma anche provvedimenti importanti di natura economica veramente a disposizione, ce l'avete anche riconosciuto. Ci opponiamo anche in modo deciso, come stiamo facendo ora, perché riteniamo non solo di non condividere ciò che state proponendo, però ovviamente è nelle vostre prerogative farlo, perché come ha detto lei siete stati votati, per l'intempestività e per il fatto che certi provenienti vanno portati avanti quando veramente si può fare e in questo caso siamo in una situazione di emergenza e non si può fare. È stata prorogata al 31 luglio questa emergenza. Bene io dicendo e ricollegandomi a quanto detto poco fa rispetto ai provvedimenti che assumiamo in quest'Aula vorrei dire che mi dispiace che in questo momento non sia presente l'Assessore Quirico Sanna in Aula, quando tornerà se tornerà o se arriverà riprenderò questo discorso. E volevo dire che, vorrei che ascoltasse anche il collega Giagoni perché si è interessato, soprattutto nel territorio della Gallura, su questo argomento, con la legge numero 7 del 2021, sugli enti locali eccetera, abbiamo disposto che le concessioni demaniali siano di competenza, tornino nella competenza della Regione, bene, sapete cosa sta accadendo? Sta accadendo che se da un lato c'è l'appello del Presidente del Consiglio Mario Draghi che invita per la stagione turistica a venire in Italia eccetera, dall'altro lato gli operatori del settore vivono, ancora di più rispetto a ieri, perché se ieri poteva valere per qualche comune oggi vale per tutti i comuni, nell'incertezza assoluta a seguito di questa decisione che vi abbiamo chiesto di bloccare e che avete portato ad ogni costo, cioè il trasferimento delle competenze alla Regione. Sapete cosa sta accadendo oggi? Oggi, alle porte della stagione turistica, c'è un'incertezza totale nel settore, ci sono responsabili nel settore demanio dei territori, in particolare ho cognizione di quello di Olbia-Tempio, che rispondono ai concessionari facendo riferimento a un'attesa di una disposizione transitoria in relazione all'esercizio delle funzioni transitate dai comuni alla RAS a decorrere dal 16 aprile 2021, e fanno riferimento al fatto che i concessionari dovrebbero dichiarare di avere già avviato e di tuttora aver pendente un procedimento presso il comune X da cui dovranno reperire il relativo fascicolo. Peccato che ci sono procedimenti che si sono conclusi a seguito di dinieghi da parte del comune stesso, quindi che non ci sono comuni in piedi. Allora chiedo: cosa succederà rispetto a questi procedimenti e quindi a queste concessioni che si sono concluse con un diniego da parte dei comuni e sulla base di quello almeno che è stato dichiarato per iscritto da parte dei responsabili regionali del demanio non potrebbero teoricamente, almeno per quanto scritto, essere presi in carico rispetto poi all'estensione? Ecco, abbiamo, avete, non abbiamo, avete! Nonostante vi avessimo avvertito, generato caos sul caos, creando problemi ai concessionari e creando problemi alla stagione turistica; cercate di porre rimedio, se siete ancora in tempo, e fatelo in fretta, e occupiamoci di questi temi non di norme che, ancora una volta, tenderanno a creare problemi, laddove poi questi funzionari, questi dipartimenti si dovranno imbattere in leggi fatte da questo Consiglio regionale nel peggior modo possibile. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gian Franco Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Grazie, Presidente. È un piacere intervenire nel momento in cui a gestire l'Aula sia il Vicepresidente, perché chiaramente ha l'esperienza di lungo corso da sindaco e quindi ha i modi acquisiti per gestire un'Aula nell'ordine e, mi consenta, anche nel piacere di intervenire noi quando lei presiede i lavori di quest'Aula. Entrando nel merito della legge 107, in particolare l'articolo 4, che modifica la legge 31 del 98, in particolare l'articolo 12, e istituisce i cosiddetti dipartimenti. Giusto un riferimento all'emendamento 1210, che poi sarà oggetto di discussione dopo la discussione generale dell'articolo 4, in realtà quell'emendamento chiarisce quella che è l'intenzione di questa maggioranza, i dipartimenti sono posizioni sovraordinate rispetto alle direzioni generali, quindi è chiaro che questo determinerà un conflitto di competenze con le direzioni generali. Ho avuto modo nei precedenti interventi di richiamare l'attenzione di quest'Aula sull'aspetto dirimente di incostituzionalità di questa legge. Noi abbiamo dei principi su cui non si può derogare, il principio è contenuto nella Costituzione, che quella, sì, è uno strumento assolutamente sovraordinato. L'articolo 97 della Costituzione impone all'amministrazione pubblica in generale, e quindi determina gli ingressi nell'amministrazione pubblica prevalentemente attraverso concorso, la legge poi 165 del 2011 determina delle percentuali, sopra quelle percentuali l'amministrazione pubblica non può assumere dirigenti o capi dipartimento dall'esterno, e pone un limite, il limite è quello del 10 per cento. Quindi il richiamo che io faccio a quest'Aula e il fatto che noi siamo 42-43 giorni qua, obbligati a discutere una legge che sarà assolutamente impugnata dal Governo, che non troverà assolutamente applicazione e non consente a quest'Aula di occuparsi di quelli che sono i veri problemi, i veri problemi dei sardi, e allora io mi aspettavo che con l'introduzione e con la presentazione di emendamenti si andasse in qualche modo a corregge, a limitare l'incostituzionalità di questa legge. Bene, questo, almeno dagli emendamenti che sono stati presentati vanno nella direzione opposta, cioè continuano a confliggere su quelli che sono i dettati dalla Costituzione e le leggi e le leggi dello Stato. Vedete, non c'è nessun richiamo, io mi aspettavo questo nell'articolo 4 perché questo è dirimente anche per una buona amministrazione pubblica. I capi dipartimento, i segretari generali come vengono valutati? Non c'è un sistema di valutazione, non c'è nessuno che valuta qua! A voi interessa esclusivamente portare dentro persone amiche, fidate alla politica, non c'è un sistema… onorevole Moro, ho stima di lei, quindi sa benissimo come la pensiamo, e su molte cose ci siamo trovati e ci troveremo in futuro, detto questo, un sistema di valutazione dei dipartimenti, il monitoraggio del lavoro dei capi dipartimento come vengono fatti? Chi è che giudica dal momento che il Segretario generale determina la nomina del capo dipartimento? Un organismo terzo che valuta e ha la responsabilità di monitorare l'efficienza, l'efficacia sulla base degli obiettivi della politica, chi è che valuta qua? Valuta il criterio della fiducia, questo valuta, quindi se quello risponde a un consigliere regionale, al Presidente della Regione, questo è. Allora, questa legge, lo ripeto, Presidente, è un'imboscata per il Presidente della Regione, perché continuerà lui…

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Grazie, Presidente. Io, prima di iniziare questo intervento, vorrei manifestare tutta la mia solidarietà a tutti quei pastori che in questi giorni purtroppo stanno subendo dei processi relativi ai fatti che avvennero quando loro manifestarono per la loro situazione, per la loro drammatica situazione, e se la nostra solidarietà può servire credo che faremmo bene tutti a manifestarla. Dopo questo io vorrei parlare delle cose che devono essere fatte e faccio anche una proposta, chiedo al relatore di maggioranza, ai Capigruppo di maggioranza, agli Assessori qui presenti di continuare a discutere questa legge, possiamo farlo tranquillamente, però siccome abbiamo altre urgenze che non possono assolutamente essere sottaciute o che possono passare in secondo piano, io chiedo di riunire l'Aula da oggi a tutti i giorni che vogliamo, lavorando di mattina e di sera, però la mattina si fa il 107, o il pomeriggio si fa il 107 e la mattina o il pomeriggio tutti i giorni si portano gli altri argomenti, che sono argomenti indifferibili che non possono essere procrastinati nel tempo. Noi abbiamo avuto l'invito da parte dell'ANCI in rappresentanza di tutti i sindaci, da parte dalla cittadinanza attiva, da parte dei sindacati, da parte dei cittadini, noi abbiamo in ballo, non so se tutti conosciamo ciò di cui sto parlando, il PNRR, e risulta e ci risulta che probabilmente la Regione Sardegna è in ritardo, perché i progetti che riguardano tutti noi, tutte quelle persone che ci hanno votato per delegarle in quest'Aula, in questo momento non si sentono rappresentate dietro quei progetti, e io parlo delle drammaticit�� della nostra Isola che conosciamo tutti e di cui tutti parliamo: parlo dello spopolamento, parlo dei problemi sanitari, parlo delle nuove povertà, parlo, onorevole Satta, dell'Agenzia Forestas, a me risultano depositate due leggi importanti sul turnover e mi risulta anche che sul turnover dell'Agenzia Forestas voi in campagna elettorale di questo argomento ne abbiate fatto una bandiera, promettendo giustamente che tutti quei comuni che nel 1990 misero a disposizione dell'allora Ente Foreste della Sardegna i loro terreni comunali per avere in cambio forza occupazionale, posti di lavoro, dal 1990 ad oggi quella dotazione occupazionale in tutti quei comuni si è ridotta in alcuni anche dal 70 per cento. Quindi noi oggi abbiamo il dovere di chiedere all'Agenzia Forestas e di dare le risorse all'Agenzia Forestas perché quei livelli occupazionali vengano garantiti, perché altrimenti quei terreni che sono stati messi a disposizione di quei comuni devono tornare a quei comuni, però io credo, e ringrazio l'onorevole Satta che ha presentato una legge in questo senso, come una è stata presentata anche dal Centrosinistra, che si possa valutare subito la possibilità, perché essa sarebbe davvero una risposta importantissima ai troppi disoccupati che abbiamo nelle nostre terre. E credo che noi sul PNRR dovremmo davvero lavorare di concerto tutti insieme, per metterci all'interno quelle criticità che ho appena citato per cercare, rispetto a quelle, di costruire dei percorsi virtuosi, perché servono progetti che non siano scollegati dalla realtà, però i progetti magari ci sono anche ma noi non li conosciamo, quindi almeno vorremmo conoscerli, già da tempo noi stiamo chiedendo che in Aula si venga a parlare del PNRR perché vorremmo esserne tutti parte attiva, voi come noi, noi come voi, e credo che il tempo stia per scadere, perché poi davvero potremmo perdere un'occasione storica, potremmo perdere un treno che probabilmente non passerà più, a proposito di treni, a proposito di mobilità, a proposito di trasporti di cui tanto parliamo, e ancora la Sardegna risulta davvero l'ultimo treno. Parlavamo della situazione sanitaria, il Commissario Temussi ha rappresentato l'altro giorno in Commissione che le difficoltà legate al malfunzionamento di molti ospedali e del sistema sanitario… è il mio collega di Gruppo che mi disturba, quindi, figurati… "a canno tue, itte ana a essere sos atteroso" e stavo dicendo, il commissario Temussi ha rappresentato e ha detto che molte problematiche in questo momento del sistema sanitario della Sardegna sono dovute anche al fatto che mancano troppi amministrativi, l'ha detto lui in Commissione, e io dico, siccome noi abbiamo anche in quest'Aula qualche giorno fa parlato di alcune graduatorie che sono in essere nel sistema Regione, mi riferisco ad esempio alla graduatoria Aspal, io credo che l'Assessore della sanità con l'Assessore di riferimento, non so se l'Assessore del lavoro col Presidente del Consiglio regionale devono fare dei ragionamenti, perché se effettivamente queste persone mancano e sono così importanti, e io credo che siano davvero importanti, noi abbiamo la possibilità da oggi a domani di metterle a disposizione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie, Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori. Io colgo l'invito che ci ha fatto poc'anzi il nostro collega, per il quale, lui sa benissimo, nutro una stima non indifferente. Il collega ha spaziato parlando un po' di tutto, abbiamo parlato di pastori, quindi abbiamo parlato di legge numero 15 che avevamo approvato nella XIV legislatura, abbiamo parlato di tutto, io inviterei il Presidente, anche per economia dei lavori, e se noi stessi in primis ci diamo una regolata e parliamo dell'argomento all'ordine del giorno, probabilmente riusciamo anche a parlare di altro, così come ci ha consigliato giustamente il collega Cocco. Quindi era solo un invito, Presidente, e lo diciamo in primis a noi; l'argomento in discussione è il 107. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Vediamo, iniziamo proprio con l'onorevole Stefano Tunis, vediamo se resta all'interno dell'argomento.

È iscritto a parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (MISTO).Grazie, Presidente. Nessuno più di me è interessato a tenere gli occhi sulla palla. È una legge complessa, è una legge che ha richiesto un lungo lavoro in Commissione, è una legge alla quale abbiamo dedicato e stiamo dedicando tanti sforzi, noi dal nostro punto di vista e voi legittimamente dal vostro, non ho mai contestato l'atteggiamento tenuto sino a questo momento, e mi rifaccio a quello che ha detto giorni fa l'Onorevole Agus dicendo con franchezza, come si deve fare qui all'interno dell'Aula, che voi non avete punti di caduta rispetto a questa norma e avete legittimamente provato a utilizzare ogni strumento per cercare di interromperne l'iter, credo, dopo un congruo periodo, dopo una valutazione anche dell'andamento dell'Assemblea, che abbiate preso contatto con la impossibilità di raggiungere questo obiettivo, è rimasto però l'atteggiamento di accompagnamento a questo obiettivo, cioè quello teso alla dilatazione dei tempi, dilatazione dei tempi che sta, come è normale, fiaccando noi come sta fiaccando voi. L'articolo 4 è un articolo importante, forse il più importante di questa norma, perché ribilancia l'assetto normativo sulla legge 31; questa legge è uscita dalla Commissione più poggiata sulla 1 dei 77, l'articolo 4 la riposiziona con un baricentro più sulla 31 del 98. Questo è un fatto importante che, peraltro, io annunciai in sede di discussione generale, anzi, forse in sede di relazione, e che credo sia quello sul quale ci dobbiamo concentrare, se noi pensiamo soltanto all'età di queste due norme e consideriamo giovane una norma che ha oltre vent'anni, ci rendiamo conto che non c'è polvere da togliere dai mobili, c'è crosta, ci sono incrostazioni, c'è un'oggettiva difficoltà a far funzionare la macchina amministrativa, e purtroppo la modalità di discussione che è stata scelta ha costretto voi a dire nell'ordine: che questa era una legge che istituiva dei dipartimenti che commissariavano gli Assessori, poi successivamente a dire che erano delle scatole vuote rispetto alle quali non c'era nessuna competenza, e di nuovo quasi a descriverli come dei dittatori sudamericani; è pacifico che, per quanto in un lasso di tempo, queste evidenti contraddizioni tolgono, come a noi energia, a voi anche consistenza nella spiegazione delle vostre ragioni. Allora, siccome credo che ormai sia evidente che questa norma andrà in porto, credo che sia evidente che i nostri sforzi e i vostri si troveranno tra qualche giorno, al limite tra qualche settimana, a chiudere questa norma per affrontarne delle altre, proviamo a dedicare il tempo che rimane eventualmente ad apportare qualche significativa e sostanziale variazione. Già sarebbe una sostanziale variazione rinunciare alla dilatazione dei tempi da parte vostra e noi a tutti i meccanismi che consente il Regolamento per evitarlo, perché perlomeno sul leale e corretto andamento dei lavori, otterremo reciprocamente dei risultati da valorizzare nel futuro.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Ciusa. Ne ha facoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Il dibattito che sta venendo fuori in riferimento a questo disegno di legge numero 107 è inevitabile, è inevitabile che la maggioranza cerca di riportarci a parlare anche e soprattutto del testo, come farò assolutamente, perché questo articolo 4 con i suoi emendamenti che la maggioranza propone, va di fatto a inquadrare quegli aspetti che da tanto tempo stiamo denunciando qui in Aula e che ci vedono fortemente contrari a questo provvedimento. Però bisogna sempre ricordare che appunto siamo in un periodo che ci sta mettendo a dura prova e siamo tutti, tutti i colleghi credo sollecitati dall'esterno in relazione alla situazione che stiamo vivendo dal punto di vista sanitario, turistico, perché anche Federalberghi ha denunciato la situazione in prossimità del turismo anche in relazione alle parole del premier Draghi, quindi è necessario a nostro avviso fare un discorso che inquadra tutta la situazione e non il singolo provvedimento che abbiamo in discussione.

Il disegno di legge appunto 107, che noi veramente, anche l'onorevole Tunis lo stava dicendo prima, è difficile trovare un punto di caduta in un provvedimento che è lontano dalla nostra visione di macchina amministrativa, quindi è veramente complicato dover ancora ribadire la nostra posizione e non si comprende il motivo perché noi stiamo utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione proprio per cercare di far ragionare la maggioranza e quindi consentire quantomeno che questa legge venga rimandata, ritardata il più possibile, ma soprattutto rimandata in virtù del periodo storico. È un disegno di legge che ci vede contrari, proprio perché comporta innanzitutto un esborso esoso e inutile alla nostra Regione, che andrà a ricadere sui cittadini e soprattutto crea una spesa non buona, inutile, perché se avessimo dato quelle risorse per migliorare la macchina in maniera effettiva, non ci sarebbe stato nessun problema, qui non stiamo andando a migliorare la macchina amministrativa, la riforma che state portando avanti per riformare appunto la macchina amministrativa, non darà nessun beneficio, perché non è possibile andare ad investire solo sulla parte dirigenziale creando queste sovrastrutture, prima abbiamo parlato del Segretario generale, adesso stiamo parlando dei Dipartimenti, cioè questa piramide che avrà ruoli, ancora una volta, di coordinamento, ma noi abbiamo necessità del lavoro all'interno degli uffici perché tutti noi siamo d'accordo che andava riformata la macchina amministrativa come hanno chiesto anche le principali sigle sindacali che denunciano anche il fatto di non essere state ascoltate nella costruzione di questo testo. E' questo è il tema, sto cercando di entrare un po' nel merito di questo testo, come è stato richiesto, perché sin troppo facile sarebbe andare a citare tutti i problemi che la Sardegna sta vivendo, ma come infatti anche le sigle sindacali, come dicevo prima, hanno chiesto, in questo momento anche loro dicono che oltre la necessità di fare concorsi proprio per la macchina amministrativa, qualcuno ricordava che ci sono anche delle graduatorie in essere che potrebbero essere utilizzate, stanno anche loro chiedendo che questi soldi meriterebbero ben altra destinazione. Il disegno di legge numero 107 non andrà a semplificare la macchina amministrativa, creando questo controllo, anzi andando a svilire secondo me le direzioni generali, quindi veramente è difficile trovare un punto di caduta, si dovrebbe comprendere che è difficile anche parlare col rumore, oltre che non comprendere perché ostinatamente noi stiamo ricordando che questo disegno di legge andrebbe fermato in tutte le maniere.

In questo momento infatti voglio ricordare anche gli emendamenti che sta portando avanti la maggioranza, come l'emendamento che nell'articolo prima faceva finta di nascondere l'intento, invece qua nell'articolo 4 troviamo che i Dipartimenti saranno strutture sovraordinate di attuazione dell'impulso politico, di indirizzo, coordinamento e di controllo delle direzioni generali, quindi le nostre tesi sono più che valide, sono riscontrate nei fatti e per questo continueremo a dire no a questo provvedimento.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Io credo che sia opportuno ribadire perché ci stiamo ponendo e perché ci stiamo opponendo a questa legge utilizzando tutti gli strumenti democratici che il Regolamento consente all'opposizione. Ci stiamo opponendo perché riteniamo questa legge profondamente sbagliata, una legge che vuole organizzare una sovrastruttura di controllo sugli Assessorati, sulle direzioni degli Assessorati al di fuori di ogni regola e di distinzione tra le funzioni politiche e le funzioni gestionali, inopportuna perché la situazione emergenziale sanitaria e quella conseguentemente economica e sociale che si è verificata richiederebbe spazio ed attenzione per affrontare questi problemi, e non c'è invece spazio per discuterne, le Commissioni sono bloccate praticamente, si riducono a piccolissimi spazi dove non si riesce neanche ad affrontare i temi specifici, non c'è la possibilità di discutere se non per spot per piccole categorie interventi di sostegno. Noi avremmo preferito discutere oggi della manovra di assestamento di bilancio all'interno della quale possono esserci spazi per dare supporto alle situazioni che sono in gravissima difficoltà oggi e che non hanno trovato riscontro negli interventi statali ma neanche nei nostri e quindi una valutazione complessiva che abbiamo sollecitato anche nella Commissione fatta due giorni fa per affrontare il tema in maniera ordinata, in maniera organica, distribuendo le risorse nella maniera migliore a chi ha necessità effettiva e non così su spot o su sollecitazioni di piazza che saranno sempre più frequenti se questo è il modo di dare le risposte. Nel merito di questa legge, che si tratti di una legge confusa lo dimostrano i fatti e che non ci siano margini per fare degli interventi correttivi, l'avete dimostrato ieri quando su un emendamento che puntava a togliere una stortura che mette in campo figure che non hanno niente delle competenze necessarie per dirigere un settore della pubblica amministrazione, avete opposto la più ferma opposizione facendo decadere l'emendamento, evidentemente la volontà è quella di portare a casa questa legge che comunque rimane confusa perché ieri avete approvato un emendamento che eliminava la funzione di controllo ai Dipartimenti e oggi presentate emendamenti che questa funzione invece ripropongono pari pari. Allora, anche qua, è segno di un'evidente confusione, discrasia delle impostazioni che ci sono dentro questa legge, cosa che noi abbiamo chiesto di discutere e di verificare sin dalla Commissione e non c'è stata possibilità e men che meno c'è spazio in questo dibattito consiliare dove noi parliamo ma non c'è nessuna attenzione dall'altra parte per cogliere le sollecitazioni che vengono.

Noi siamo però fiduciosi, nel senso che quello che diciamo lo diciamo con convinzione e proviamo anche a convincervi della realtà e dell'inopportunità di procedere su questa strada, come anche i sindacati di categoria vi hanno detto e invitato a ritirare questo procedimento. Questo è quello che stiamo facendo, lo facciamo con assoluto rispetto della maggioranza, però cercando di portare anche all'esterno le nostre ragioni, le nostre ragioni di cui siamo assolutamente convinti.

Quindi non è una opposizione preconcetta, è un'opposizione assolutamente convinta, noi siamo convinti che questo sia un provvedimento sbagliato e inopportuno ed è quello che stiamo facendo con questo tipo di ostruzionismo, di opposizione, che è assolutamente conforme agli spazi regolamentari che sono disponibili e che continueremo a fare nella speranza che ci sia da parte vostra una presa di coscienza ed una volontà di posporre questo provvedimento a tempi migliori e di discutere insieme a noi le procedure per una riforma complessiva del sistema Regione che porti davvero ad un efficientamento ma che non passi attraverso la costituzione di sovrastrutture di controllo politico delle funzioni dirigenziali degli Assessorati.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). La fotografia della situazione d'Aula è quella resa anche dai colleghi di maggioranza Tunis e Satta, un confronto che per usare una metafora sportiva è più ispirato al Vale Tudo o all'MMA che alla boxe o al judo. Stiamo utilizzando da entrambi gli schieramenti tutte le armi consentite dal Regolamento, sia per dilatare i tempi quanto per comprimerli. Questo perché l'errore politico è a monte, in un periodo come questo è stato sbagliato imporre nell'agenda dei lavori di quest'Aula e quindi della politica regionale, un tema che già si sapeva essere estremamente divisivo, su cui c'erano idee estremamente diverse tra le forze politiche e che non avrebbe potuto far altro che portare allo stallo a cui stiamo assistendo. L'errore è lì, per capire quello che si sarebbe potuto fare è sufficiente aver partecipato alle sedute della Commissione sanità di queste ultime due settimane.

Qualunque osservatore esterno, i giornalisti del Consiglio, i funzionari del Consiglio che hanno assistito a quelle sedute, potranno confermare come in quell'occasione un osservatore avrebbe faticato a capire chi fosse la maggioranza e chi l'opposizione, in parte perché anche dalla maggioranza sono fiorite critiche all'attuale gestione della sanità, cosa che ormai è indiscutibile e in parte perché l'opposizione ha contribuito in maniera importantissima, con suggerimenti anche a livello gestionale, abbiamo elencato al commissario dell'ATS Temussi almeno una decina di iniziative da fare subito per consentire rapidamente la vaccinazione degli ultraottantenni, ultrasettantenni e dei soggetti fragili che ancora attendono e lo abbiamo fatto con estremo spirito propositivo, viviamo in quest'isola, non la vogliamo vedere più depressa di quello che è. Questo per�� non è possibile se chi deve decidere l'agenda, chi ha il compito avendo vinto le elezioni di dover decidere l'agenda dei lavori, fa di tutto per aumentare le distanze. Detto questo, la parte che non condivido riguarda il fatto che i giochi siano fatti, perché questa legge in realtà è divisa in due grandi capitoli, nel primo abbiamo l'istituzione del Segretariato e dei Capi dipartimento, dei Direttori di Dipartimento, la seconda parte invece è quella che riguarda la creazione ex novo di 25 nuove figure esterne all'amministrazione che costituiranno il super staff del Presidente della Regione, di altre 36 interne all'Amministrazione che incrementeranno la dotazione oggi a disposizione degli Assessori e di un altro centinaio di nomine che potrebbero essere comprese se alcuni tra gli oltre 40 emendamenti presentati dalla maggioranza fossero approvati dall'Aula, cosa che ancora non è certa, visto che gli emendamenti presentati non sono stati ritirati. Da ora inizia un'altra partita, è chiaro che è nelle vostre mani anche questa, se voi ritirate alcuni emendamenti, cancellate alcuni articoli, rivedete quella norma finanziaria vergognosa che voi stessi disconoscete, è chiaro che la grande mole di emendamenti che sono appoggiati su quel mobiletto, giocoforza si assottiglierà perché cadrà l'oggetto del contendere con la cancellazione di alcuni articoli. Viceversa la partita è un'altra e dovrà avere lo stesso peso della prima parte, sia all'interno che all'esterno di quest'Aula. Ciò detto sull'articolo 4 pesa ancora una volta la totale incomprensione rispetto a quello che sarà il futuro post eventuale approvazione di questa legge, intanto perché anche in questo caso con l'utilizzo dei sostitutivi totali si cambia il senso di alcune decisioni e in parte perché l'articolo 4 contraddice platealmente quanto appena approvato nell'articolo 3. In alcuni casi introducendo il concetto, lo ha detto bene il collega Ganau, di riproposizione dei compiti di direzione e di controllo che con le correzioni all'articolo 3 eravate riusciti a rimuovere. La possibilità di far impugnare il testo, chiunque vi abbia consigliato di scrivere in questo modo l'articolo 4, la possibilità di impugnazione in questo modo è estremamente plausibile visto che sono compiti che non si possono attribuire ai Dipartimenti. C'è poi un altro aspetto, noi avevamo presentato diversi emendamenti che introducevano modifiche della legge numero 1, sono stati considerati inammissibili, ed è un peccato perché quelli vi avrebbero consentito di evitare di fare un altro buco nell'acqua, perché i Dipartimenti sono costituiti con la testa del legislatore del '77, non avranno alcuna utilità perché il mondo da allora è cambiato e avere in Dipartimenti separati le competenze in materia di trasporti e di turismo, per esempio, creerà solo altri disastri, invece di avere due direttori generali al tavolo, dovremmo avere due direttori generali e due Capi dipartimento quando si parlerà di continuità territoriale. Pensavate di aver semplificato, avete complicato. Lo stesso vale per quanto riguarda l'istruzione e la formazione e il lavoro, un settore che avrebbe avuto necessità di semplificazioni. Chiudo dicendo che siete ancora in tempo per fermarvi e rendere almeno produttivo quello sforzo che evidentemente era teso solo a creare capi senza niente attorno.

PRESIDENTE. È chiusa la discussione sull'articolo 4.

Passiamo all'emendamento numero 213, uguale agli emendamenti 605, 783, 883.

È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, colgo l'occasione dell'emendamento, giusto perché sono stato chiamato in causa insieme ad altre colleghe e colleghi per i ruoli che abbiamo svolto, o che ancora alcuni svolgono, del perché come opposizione ci stiamo comportando in questo modo e del conoscere, da parte del collega Satta, se quando abbiamo governato l'opposizione si fosse comportata nei nostri confronti così come noi ci stiamo comportando nei loro. Al di là della memoria circa l'opposizione svolta in occasione del Governo Cappellacci, per il resto, nella scorsa legislatura non facendo parte dell'Assemblea non ho memoria, ma citava il collega Satta gli episodi dei governi dei Comuni. Perché l'opposizione a Cagliari non era dura, lo può chiedere al suo collega Nanni Lancioni. Perché la prima azione che abbiamo fatto non è quella di moltiplicare le poltrone o fare norme poi cassate, ma abbiamo eliminato il Consiglio di Amministrazione della Scuola civica di Musica portandola all'interno, ho ridotto come prima azione da 220.000 a 120.000 l'importo del direttore generale, l'eliminazione del fondo da 300.000 euro che era in capo al Sindaco che poteva gestirlo liberamente, senza rendicontazione, dandolo ad associazioni, Amici. CTM, la riduzione del compenso di 200.000 euro fino a un massimale di 120.000 per il direttore generale e il presidente ridotta al minimo, poi figure accorpate che hanno determinato un risparmio di quasi 300.000 euro. Stessa cosa dicasi per il Collegio dei Revisori. L'ippodromo, eliminato il Consiglio di Amministrazione dove c'erano più consiglieri d'amministrazione che cavalli. Il Teatro Lirico, con riduzione di costi rispetto agli stipendi da 300.000 euro che venivano erogati. L'IRPEF tra le più basse d'Italia, compresa in deroga con un'autorizzazione del Governo, all'epoca promotori noi e il Comune di Bologna, con l'esenzione fino ai redditi da 15.000 euro e applicando sull'IRPEF l'aliquota comunale persino le aliquote a livello nazionale con la progressività. Se il sole è la legislatura passata, era alquanto sbiadita. Non pago però per ciò che non ho fatto. Politicamente si può sostenere che tutti noi possiamo pagare anche, ho chiuso Presidente, però rispondo perché è stato chiamato in causa su Cagliari delle cose fatte a Cagliari. Per questo l'opposizione non era così dura.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Il mio voto sarà un voto favorevole, anche perché l'emendamento è stato presentato dal mio gruppo ed è un soppressivo totale all'articolo. L'onorevole Agus ha spiegato molto bene come effettivamente si si potrebbero accelerare anche i lavori pressoché lunghi di questi di questi giorni su questo disegno di legge.

Sicuramente �� necessario che anche voi apriate un ragionamento per l'eliminazione di alcuni emendamenti presentati sugli ultimi articoli, perché sono davvero importanti. E poi, l'abbiamo detto più volte, una proposta sensata dovrebbe partire ovviamente da una descrizione che affronta anche in maniera radicale i temi generali di contenuto. E lo potrebbe fare in maniera schematica, cosa che effettivamente non è stata fatta neanche in preparazione ai lavori di questo testo. E' necessario chiaramente, a mio avviso, prima di intervenire su una rivisitazione della macchina un organigramma istituzionale che possa definire un quadro completo e un quadro innovato del sistema di governo della Regione, e che dia anche indicazioni che definiscano le linee di valutazione del personale, caratterizzata da elementi di discontinuità, da una dichiarata componente di trasparenza verso i cittadini e da elementi di automatismo che rendono le procedure tracciabili ed efficienti, e anche misurabili i risultati. Questo voi non l'avete fatto e mi dispiace dover rimarcare il fatto che sulla proposta di legge che avete presentato non è stata fatta nessun tipo di analisi. Cioè una macchina amministrativa che deve dare delle risposte e che collabora allo sviluppo della nostra Isola ha la necessità, e soprattutto la responsabilità politica dovrebbe essere proprio questa, quella di comprendere cosa non funziona, riorganizzare in maniera strutturale capace di dare delle risposte, e non presentare una legge che effettivamente ha solo l'obiettivo di mettere a disposizione dei posti e degli incarichi che però rischiano di diventare, come ha detto l'onorevole Augus…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desiré Alma Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Presidente, poco fa stavo ascoltando il collega Satta nel suo intervento, che ho trovato assolutamente un intervento a tratti condivisibile, però c'è sempre questa tendenza a ribaltare un po' quello che è la competenza, la nostra competenza, si fa sempre riferimento a un Governo nazionale. Però io, onorevole Satta, lei lo sa perfettamente, lo sa, noi abbiamo competenza solo ed esclusivamente a carattere regionale, siamo dei Consiglieri regionali e non siamo dei parlamentari nazionali, per cui io generalmente quando lavoro cerco di lavorare per quello che è la mia competenza, cioè a carattere territoriale e a carattere regionale. Detto questo, collega, io le dico la verità, lei ci ha accusato di portare avanti un becero ostruzionismo, è vero, io non posso darle torto, perché per correttezza le dico che la sua accusa è fondata, non mi offende però, perché se lei mi avesse accusato di portare avanti un ostruzionismo per una proposta di legge innovativa, con una visione lungimirante, o per il futuro della Sardegna, io le avrei detto lei ha ragione, ma lei ci accusa di portare avanti un'attività di ostruzionismo per un obbrobrio e vergognosa proposta di legge con la quale cercate in tutti i modi di portare avanti questa idea che avete, queste azioni che avete di mettere a disposizione da un minimo di 60 nomine, fino a superare 100 nomine per i vostri amici. E allora lei mi accusa di portare avanti un becero ostruzionismo, verissimo, io tutti gli strumenti e le armi che ho in quest'aula per cercare di dissuadervi, o cercare di fermarvi in questa obbrobriosa e vergognosa proposta di legge le porto avanti, e continuerò a farlo fino alla fine. E ha detto bene, come minoranza stiamo rompendo le scatole, è vero, purtroppo non le do ragione anche in questa sua affermazione, perché capisco che magari la vostra idea sarebbe stata quella di portare avanti magari in poco tempo questa oscena proposta di legge, invece la realtà è che vi state scontrando con una volontà forte. Presidente, solo per dire che noi siamo assolutamente a favore di questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (PD). Per dichiarare il mio voto favorevole anche se resta da capire quale sarà la versione definitiva di questo di questo articolo, perché esistono diverse versioni, tutte a firma di colleghi della maggioranza, per cui bisogna anche capire quale passerà. Io sconsiglio vivamente di tornare alla scrittura che parla di Dipartimenti come strutture sovraordinate di attuazione dell'impulso politico di direzione e coordinamento e controllo delle direzioni generali. Se non ho capito male su questo tema anche in maggioranza c'erano idee diverse, non vorrei che la certificazione dell'emendamento certificasse chi ha vinto e chi ha perso in quel dibattito, perché la partita non si fermava all'articolo 3, articolo 4 fa rientrare dalla finestra tutto quello che è uscito dalla porta. Lo dico perché a prescindere da come la pensi su questa legge, ne penso il peggio possibile, penso che a prescindere rendere la Regione Sardegna, la macchina amministrativa precaria come oggi è il settore precario dell'edilizia che non capisce quale norma debba applicare, può solo fare ulteriormente danni alla Sardegna. Se dovete scrivere obbrobri, almeno scriveteli in modo che restino in piedi e che non vengano impugnati tra due mesi dal Governo come tutte le altre leggi, perché c'è il modo anche per scrivere obbrobri con le caratteristiche per passare indenni all'attenzione del Governo e soprattutto a quelle successive della Corte Costituzionale. Quei danni si scaricano su tutti. Il tema Poseidonia, l'ha trattato la collega Orrù, è qualcosa di grave che fa capire come si stia lavorando in questo Consiglio regionale. Si promette all'esterno, si raccontano delle storie agli imprenditori che legittimamente fanno il loro investimenti e poi li si lascia in mezzo al ponte senza la possibilità di raggiungere l'altra riva. Quello non è un comportamento serio. Si fa torto anche alle persone che vi mandano i messaggi e vi chiamano al telefono. A volte è sufficiente… Io non vi chiedo più di ritirarla, so che non lo farete, andrete sino in fondo, vi chiedo per ogni tanto di fermarvi e capire che magari si può riportare in Commissione anche un singolo articolo, questo vale per la prima parte della legge, sulla seconda il giudizio è ancora diverso, è più pesante, e avremo modo nelle prossime settimane di entrare nel merito delle singole questioni, di certo in questo caso vi chiedo solo di fare pace con voi stessi, se il terzo l'avete approvato in un modo, fate in modo che il quarto vada di conseguenza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Dichiaro il mio voto favorevole. Per rappresentare, ma anche all'Assessore Zedda, perché noi tutti insieme, vi voglio aiutare amici della maggioranza, tutti insieme abbiamo approvato il famoso bonus matrimoni, vi ricordate, per dare una mano a chi si doveva sposare per far ripartire la società, le famiglie, i figli e quant'altro, per dare una mano a quei signori che abbiamo incontrato l'altro giorno. Ebbene, io avevo segnalato da piccolo contadino che arriva da piccoli Comuni che vede un po' le cose, che probabilmente affidando tutta la procedura ai Plus sarebbero sorti dei problemi, come non detto, i problemi son sorti, i Plus non sono in grado in questo momento di dare risposta a tutti quelli che stanno facendo le domande perché ci sono dei problemi tecnici organizzativi perché noi non sappiamo se lo sposo che è di Cagliari vuole prendere in sposa che è di Esporlatu, quindi a chi, quale Plus fare la domanda, Plus di riferimento Ozieri, o Plus di riferimento Cagliari? Questo significa che comunque ad oggi la situazione è bloccata. Per dire di nuovo che è inutile che noi ci impegniamo, ci mettiamo fantasia e ci mettiamo soprattutto risorse, se poi le stesse non riusciamo a farle arrivare. Quindi volevo segnalare questo aspetto perché spero che al più presto chi di competenza, chi di dovere, ci metta immediatamente mano.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Presidente, nell'annunciare ovviamente il mio voto favorevolissimo a questo emendamento, presentato praticamente da tutta l'opposizione compatta, giustifico anche questo mio voto favorevole che sta nel gioco delle cose, perché come ha accennato prima l'onorevole Agus non soltanto l'inserimento dei Dipartimenti nella macchina amministrativa è un qualcosa che rallenterebbe notevolmente le operazioni, d'altra parte anche la scelta degli Assessorati di riferimento all'interno dei Dipartimenti da voi proposta presenta delle incongruenze, così come quella, una è quella che ha individuato l'onorevole Agus, per cui turismo e trasporti sono due dipartimenti diversi, come sono due Dipartimenti diversi lavoro e industria ad esempio. Questo per dimostrare che se è vero, come dice l'onorevole Tunis, che la legge del 98, che ha più di 20 anni, non debba essere considerata giovane, però d'altra parte è vero che una signora anziana non può essere sostituita dalla Regina Elisabetta, perché chiaramente sostituire un qualcosa di vecchio con qualcosa di vetusto è assolutamente controproducente. Ecco perché noi proponiamo, tutti assieme, la soppressione totale di quest'articolo, che è vero come dice l'onorevole Tunis che è il fulcro di tutto, ma un fulcro da eliminare, perché è il classico bastone tra le ruote, cioè quello che determina il blocco dell'intero ingranaggio. Ecco perché noi continuiamo a fare questo, tra virgolette, e senza virgolette, becero ostruzionismo, perché di fronte a una proposta di legge becera è chiaro che ci deve essere un becero ostruzionismo, perché altrimenti l'ostruzionismo non avrebbe ragion d'essere, o comunque sarebbe aprioristicamente soccombente rispetto alla proposta di legge, che magari poi arriverà a scadenza, cioè arriverà all'obiettivo per una questione esclusivamente di numeri, ma è giusto che noi continuiamo a portare avanti le nostre legittime ragioni, contro le vostre legittime ragioni, perché noi così le consideriamo. Illegittime perché magari, come ha sottolineato qualche collega precedentemente al mio intervento, potrebbe portare a soluzioni di impugnativa e poi eventualmente di Cassazione, così come è successo per altre vostre orribili creature in questi poco più di due anni e mezzo. Però voi volete continuare in questo film horror che noi, tuttavia, continueremo a considerare non valido per la nostra Regione e quindi dovete concederci questa becera possibilità di fare ostruzionismo, è l'unica arma che abbiamo, e riteniamo che non sia un'arma neanche che spara a salve, perché poi determinati messaggi arrivano, ed è giusto che arrivino perché altrimenti non avrebbe senso che noi stiamo da questa parte, governereste da soli in un dorato isolazionismo, che comunque non farebbe bene neanche a voi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Valter Piscedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PISCEDDA VALTER (PD). Presidente, onorevoli colleghi, siamo in dichiarazione di voto quindi ci tenevo ad accodarmi al coro dei colleghi per dire che sono assolutamente favorevole all'approvazione di questo emendamento, che nulla fa se non provare a sopprimere una parte dell'articolato che già noi fino ad ora stiamo abbondantemente criticando, una critica che vuole essere costruttiva, che si inserisce nel solco del lavoro sin qui fatto e del quale bisogna dare anche atto alla Commissione. Già il fatto che il testo originario fosse diverso significa probabilmente che, come noi stiamo ribadendo in questi giorni, ci sarebbe ulteriormente bisogno di una rivisitazione; voi stessi siete arrivati a giubilare da questo articolo il pezzo che riguardava il Segretariato generale e avete lasciato solo quello dei dipartimenti, e anche al comma 2 riconoscete che le Direzioni generali sono strutture sovraordinate e sono soggette al potere dei dipartimenti. Ecco, noi abbiamo provato in tutti questi giorni, ve lo ribadiamo anche oggi, a dirvi che questo tipo di struttura organizzativa non può funzionare, cioè non vi consentirà di gestire al meglio l'Amministrazione regionale, noi invece siamo convinti che il capitale umano sia la vera risorsa di questa Amministrazione regionale e che su quello sia necessario investire in termini di formazione, investire in termini di valorizzazione, investire in termini di consapevolezza che gli uomini soli al comando non arrivano mai da nessuna parte. Quando abbiamo fatto la discussione generale, vi avevo fatto l'esempio automobilistico, cioè il problema non è della macchina ma è di chi la guida: si possono mettere gomme usate o si possono mettere gomme di prima qualità, ma se l'autista non è in grado di pilotare quella macchina, quella macchina non renderà mai il risultato che ci si aspetta. L'altro problema è della rotta, cioè bisogna avere chiaro dove si vuole andare; restando a questo tipo di esempio, ipotizzando anche che la macchina la si riesca a far muovere e a farla avanzare, se non si ha chiara la direzione, che se non si conosce la rotta, non si arriverà da nessuna parte. Il senso di questo esempio è che se voi non avete un'idea di Sardegna chiara, non avete un'idea di quali strumenti utilizzare per raggiungere quell'idea di Sardegna, non arriverete da nessuna parte. Sono passati ormai oltre due anni dall'inizio della legislatura, ci siamo trovati tutti in piena pandemia e questo non è certo da addebitare a voi, ma a voi sicuramente è da addebitare l'evidente mancanza di prospettiva politica, di strategia politica, e non avete neanche voi idea di dove volete arrivare. State certamente amministrando, stati certamente governando ma probabilmente la macchina non vi risponde, da qui la necessità di aggiustare le regole. Ecco, noi questo lo troviamo un meccanismo pericoloso, non lo condividiamo, riteniamo che non sia la strada giusta, per cui chiediamo che questo pezzo del provvedimento venga soppresso, da qui il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Non volevo intervenire, Presidente, però siccome per l'ennesima volta ho sentito un commento che veramente non ci è piaciuto, e non mi è piaciuto personalmente, quando veniamo accusati di essere poco seri parlando di leggi che vengono impugnate e che vengono bocciate, quasi esultando, non magari dicendo che ci dispiace perché comunque si va in una direzione, quando quest'Aula approva una legge come quella sulla posidonia, che era una legge molto umile dove diciamo che spostiamo le alghe per dare a noi stessi, in primis, e ai turisti delle spiagge belle e presentabili, e qualcuno gioisce e ci dice che siamo poco seri. È poco serio chi fa ragionamenti di questo tipo, anzi direi che si dovrebbe vergognare, lui e chi da lui viene rappresentato oltre mare, perché sembra che ci sia il tiro al piccione e che qualsiasi cosa esca da questa Regione, appena arriva oltremare deve essere comunque impugnata e bocciata. E questo l'approccio?

È questo difendere la nostra autonomia, per dire "non contate nulla perché qualsiasi cosa voi fate deve essere comunque impugnata e bocciata? Ebbene, questo sistema a noi non piace, e ci auguriamo, Presidente, che quanto prima… tanto ci andremo a votare prima o poi, come torneremo a votare dentro questo Consiglio regionale, ma ancor prima andremo a votare per cercare di dare una "spazzolata" a tutte quelle persone che noi abbiamo votato oltre mare e che non ci rappresentano, né destra né sinistra, non ci rappresentano per il semplice motivo che non hanno a cuore questa terra. Continuo a dire che noi non abbiamo governi amici, e quando uno viene eletto gli viene qualche problema particolare e si dimentica di essere in primis sardo.

Dichiaro il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Nell'annunciare il voto favorevole a questo emendamento, non posso che esternare a voi la riflessione che mi è stata stimolata dalle parole testé pronunciate dal collega Mula. Il principio non è che un Governo cattivo ci vuole impugnare le leggi, il principio è che, l'abbiamo dimostrato, se fai male le leggi il Governo te le impugna, e te ne impugna dinnanzi alla Corte Costituzionale non è che le stracciano in uno stanzino segreto di Palazzo Chigi, la Corte costituzionale dove, lo dovrete riconoscere, è seduto qualcuno che ha un po' più di cultura istituzionale di noi, colleghi. Vergognoso non è non difendere le leggi che voi fate coi piedi e pretendete che nessuno vi impugni, vergognoso è pretendere di fare il legislatore e scrivere le leggi con i piedi, è andare a dire che volete migliorare la macchina amministrativa riempiendola di vostri sodali, questo è vergognoso! Sicuramente vergognoso è discutere questa legge quando i problemi stanno sfondando letteralmente la porta, colleghi, e a nulla basterà il ristoro puntuale che ogni volta verrà concesso a chi avrà la voce abbastanza alta da venire qua sotto il Consiglio regionale, e magari non a chi invece avrà la dignità di voler continuare a lavorare, non che quelli che son venuti qua sotto manchino di dignità, è chiaro, però, si è detto ieri, molti hanno vergogna di venire e molti non riescono a farlo. E con l'approssimazione che stiamo prestando all'erogazione di ristori forse questo dovrebbe essere un tema di riflessione, non il Governo "monello" che ci impugna le leggi che non sapete scrivere!

Sono in disaccordo col collega Li Gioi, lo devo dire, non è un'attività becera la nostra ma c'è tanto, tanto di nobile in quello che stiamo facendo oggi. Noi stiamo difendendo non solo i sardi ma anche le istituzioni che rappresentano i sardi, e anche gli enti amministrativi che dovrebbero andare ad assolvere tutti gli oneri loro attribuiti per facilitare la vita dei sardi. Vergognoso è anche pretendere di far credere alle persone che ci sia qualcosa di buono, un qualche ritorno positivo sulla cittadinanza da questa legge, che non sia quella parte di cittadinanza che ha ben pensato di fare la tessera del vostro partito.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Io voglio cogliere l'occasione rispetto all'intervento che ha fatto l'onorevole Tunis, lo tiro sempre in ballo ovviamente perché non c'è l'assessora Satta e lei è il relatore di maggioranza, e quindi la invito, onorevole Tunis, a risponderci ogni tanto, perché non è vero che i nostri interventi sono solo opposizione, e comunque io non accetto l'aggettivo "becero" - poi costringiamo l'onorevole Zedda a tirar fuori la Treccani per dirci che significa "ignorante e volgare" - scusatemi, però non offendo nessuno e mi piace non essere offesa.

Dicevo, più andiamo avanti e più diventano secondo me evidenti i rischi di impraticabilità, non dico di impugnazione ma di impraticabilità o comunque di un'applicazione che sarà monca; già restano forse neanche tre anni di applicazione di questo disegno di legge, se diventa legge, e quindi mi sembrava e mi sembra ancora il caso di poterlo rinviare visto che è sopraggiunto un momento molto più critico. Però volevo chiedere all'onorevole Tunis se e come si pensa di risolvere le criticità che un modello come quello del Segretariato e dei Dipartimenti per forza potrà creare, quello per esempio di un dialogo che sarà abbastanza difficile con una dirigenza che nell'amministrazione della Regione sarda storicamente è abbastanza strutturata, solida e che ha sempre mantenuto un rapporto molto diretto, molto vicino con gli Assessori, ma anche con l'organizzazione dei dipartimenti che la figura dell'Assessore potrebbero indebolire. Voglio inoltre aggiungere, rispetto a un accenno che ha fatto l'onorevole Agus, che al momento non sappiamo neanche come sarà davvero questo articolo 4. Le chiedo, onorevole Tunis, non sarebbe il caso di tornare in Commissione, sistemare perbene questo articolo 4 e magari, chissà con l'aiuto anche dell'opposizione, tornare dopo in Aula?

PRESIDENTE. Comunico che è rientrato dal congedo l'onorevole Giampietro Comandini.

Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC Cambiamo). Io voterò contro ma la cosa che mi meraviglia è che si cerchi costantemente… lo dico pur avendo grossa stima di chi mi ha preceduto, e sentire per duecento volte "ritirate la legge" è una sciocchezza, così come è sbagliato dire che sono scelte sbagliate degli amici (io normalmente ho invitato più i nemici degli amici, ma questo non c'entra), fate di tutte le erbe un fascio e create problemi, da una parte e dall'altra si creano problemi che non servono, certo, si dicono anche cose giuste, è giusto per esempio che il Presidente inviti stasera a venire l'Assessore competente, perché non esiste che non ci sia l'Assessore competente.

Detto questo, io sono convinto che fare di tutta l'erba un fascio è sbagliato, perché noi, la grossa parte di questa parte, ha fatto tante cose buone, se si parla di poltronificio, se si parla di risorse finanziarie, eccetera. Scusate, avete fatto voi la riduzione del 52 per cento delle retribuzioni dei consiglieri regionali? Avete fatto voi, per esempio, il provvedimento che dice che i Vicepresidenti, i Questori, i Segretari e i Presidenti di Commissione non prendevano niente, al di là delle altre Regioni d'Italia? Avete fatto voi un provvedimento che dice che le indennità chilometriche di fatto devono essere ridotte? Siete voi che avete scritto la frase "per residenza abituale", che voleva dire non giochi di prestigio di chi trasferiva la residenza per avere due lire? Quindi non siamo tutti quanti uguali, evidentemente ci sono pregi e difetti da una parte e dall'altra.

Ma quando mai ho visto, anche quando c'eravate voi, la maggioranza rinunciare a una legge che aveva portato? Io non l'ho mai visto, e chi parla ha fatto 40 anni di opposizione quando c'erano i due partiti egemoni che erano il Partito Comunista e il Partito socialista, e mi hanno insegnato a fare l'opposizione.

Questa è la realtà, però, amici cari, possiamo arrivare a qualunque cosa a qualunque mediazione - non veniamo stasera, veniamo domani, cambiamo una cosa poi la ricorregiamo, eccetera -, però comportiamoci bene. Ieri ero d'accordo con voi, come lo sono anche oggi, ecco perché voglio che venga l'Assessore, io sono contro l'immigrazione e sono perché ci siano sardi a gestire le cose, perché ci sono intelligenze sarde che sono superiori a quelle di altre zone d'Italia. Ieri ero, per esempio, per uno che probabilmente non poteva esserci, su pressioni certamente di qualcuno, e oggi siamo per esempio per il nucleo di valutazione, dove vedo che ci sono dei nomi per esempio scelti proprio dall'Assessore che spero stasera ce li voglia chiarire, e sono scelti da chi? Sono di Milano, di Pisa, di… Pompu: non è così che si fa la politica.

(Fuori microfono) a questa legge, sbagliata, ma si vedranno le scelte, si vedono dopo le scelte, non prima, e probabilmente saremmo arrivati anche a conclusioni diverse e avremmo immediatamente attivato le procedure per il ristoro e tutto il resto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). È solo una coincidenza che intervengo dopo l'onorevole Oppi, però lo richiamer�� nel mio intervento perché gli ho detto che ho apprezzato la proposta di modifica che poi è stata approvata, e anche di mediazione all'interno della maggioranza quando l'onorevole Oppi ha citato il ruolo di solo coordinamento nell'articolo 3, e oggi invece nell'articolo 4 (ed è uno dei motivi per cui voterò a favore dell'emendamento soppressivo), onorevole Oppi, tornano i ruoli di direzione, di coordinamento e di controllo delle Direzioni generali afferenti ai rispettivi Assessorati. Quindi ciò che è stato fatto di buono ieri, provando a riportare al centro la politica, è invece buttato al vento oggi con l'emendamento che è stato presentato all'articolo 4, e che sarà un sostitutivo praticamente totale. Questo è uno dei motivi che mi spingono, il secondo è quello che non condivido a priori l'impostazione della legge, si può difendere naturalmente - non lo fa neanche l'Assessore di riferimento, lo fanno alcuni consiglieri regionali, alcuni tra i più coraggiosi - ma al di fuori di qui questa legge non viene capita, non viene capita perché il momento che stiamo vivendo non �� quello che consente di aumentare i posti di sottogoverno, non è quello che consente di mortificare la politica così come state andando a fare, perché pensare che chi andrà a dirigere il dipartimento avrà anche un controllo delle Direzioni generali piuttosto che l'Assessore di riferimento è naturalmente un commissariamento anche dall'Assessore. Almeno provare, onorevole Oppi, visto che ha condotto la battaglia nell'articolo 3, almeno provare a rimodificare anche questo emendamento ed eliminare le parole "di controllo e direzione" delle Direzioni generali, perché non sarebbe ammissibile una cosa di questo genere e si ripercorre la via della struttura verticistica.

Senza fare polemica, io non gioisco per le leggi impugnate, però dare senso al nostro Statuto e dare senso alla nostra autonomia significa anche essere dei bravi legislatori, e non è pensabile dare sempre le colpe agli altri se le leggi vengono impugnate. Magari qualche volta studiare un po' meglio consente di non farsi impugnare qualche legge, e magari arrivare al record come abbiamo visto nell'ultima normativa di 29 articoli su 31 impugnati, significa che non è una piccola cosa che non va bene, è proprio la legge per intero che è stata pensata e studiata male, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Grazie Presidente, questo potere attribuito ai capi dipartimento, come evidenziato nel precedente intervento, andrà inevitabilmente a rallentare l'efficienza della macchina amministrativa. E quando la macchina amministrativa non dà risposte efficienti è chiaro che quelli che saranno penalizzati sono i cittadini, le imprese e il nostro sistema sociale, oltre naturalmente ad aumentare quelle che sono le problematiche di ordine valutativo e organizzativo e di tutta la macchina amministrativa. L'obiettivo di questa maggioranza è raggiungere, diciamo, un discreto grado di efficienza, invece con questa proposta di legge, e nel caso in cui venga approvata, si andrà a un blocco dell'attività amministrativa e ad un conflitto tra i diversi organi amministrativi. Dichiaro da subito il mio voto favorevole per la soppressione di questo articolo per le ragioni che ho enunciato nel precedente intervento, per quello che ha detto anche e ha rimarcato e ripreso l'onorevole Lai sul fatto che qua andiamo ad indicare i Dipartimenti come organismi sovraordinati, il Presidente della Regione è assente, l'Assessore competente �� assente nei tavoli che contano nella Conferenza Stato Regione leggevo, Presidente, leggevo quello che è il report del 5 maggio molti Presidenti erano presenti, il nostro Presidente, siamo tra le poche regioni in zona arancione, non era presente a rivendicare invece quella che è la giusta rivendicazione da parte della società sarda che è quella di avere la possibilità di ritornare tra virgolette nella normalità dalla prossima settimana. In queste occasioni il Presidente della Regione doveva essere presente è tutto riportato Intesa, Intesa, Intesa, Intesa nessuno ha rivendicato la giusta rivendicazione da parte dei sardi per ritornare alla normalità dalla prossima settimana, grazie.

PRESIDENTE. Pongo in votazione gli emendamenti numero 213 uguale al 605, uguale al 783, uguale all'883.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 213 uguale al 605, uguale al 783, uguale all'883.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'esame dell'emendamento numero 1082 al quale sono collegati il 1211, 1212, 1213 e il 1210.

Quindi adesso il 1211 è un emendamento all'emendamento 1082 che è a pagina 568, su questi c'è il parere è contrario. 1211 c'è il parere contrario del relatore.

Allora l'esame del 1082, ripeto, a questo emendamento sono collegati i 1211, 1212, 1213 e 1210 sono degli emendamenti all'emendamento, quindi si parte con il 1211.

Metto in votazione oppure c'è qualcuno che si è iscritto?

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, anche perché sono iscritto a tutti gli emendamenti fino all'ultimo articolo e l'ultimo emendamento, anche quelli aggiunti successivamente. Grazie Presidente, ho capito che c'è un problema con questo doppio sistema che stiamo usando di prenotazione con alzata di mano o prenotazione sul tablet, grazie. Un elemento che è stato fornito alla nostra attenzione dal Capogruppo del Partito Sardo d'Azione è quello relativo al valore dell'autonomia, all'aspetto legato alla nostra autonomia nel poter legiferare, cosa che nessuno nega, tant'è vero che siamo qua in Aula da legislatori in un procedimento legislativo. Il problema è dobbiamo intenderci sui termini; autonomia e eliminazione della burocrazia, nel senso positivo del termine le leggi, compresa questa, dovrebbero garantire un miglior funzionamento della Regione autonoma della Sardegna con il coinvolgimento di professionalità di alto profilo a beneficio dei sardi, così come la sburocratizzazione o la diminuzione delle procedure burocratiche dovrebbe determinare uno snellimento e una velocità di azione della Regione. Sull'altro fronte mi pare che invece si intenda interpretare i termini autonomia ed eliminazione della burocrazia come la possibilità di fare tutto ciò che si vuole, e che passa per la testa, senza il rispetto di alcun principio fondamentale del nostro ordinamento. Quello si chiama caos o si chiama anarchia in senso negativo del termine, non nel senso dei principi dell'anarchia di libertà delle donne e degli uomini. Quando un Governo interviene perché la democrazia e i principi cardine della Repubblica prevedono che le norme approvate da regioni non possano violare la Costituzione, che è contenuta all'interno del nostro Statuto, ed è il documento, la legge principale fondamento nel nostro ordinamento sulla quale votiamo, quella non è la violazione dell'autonomia statutaria della Regione, siamo noi che stiamo violando, o meglio voi, che state violando i principi fondamentali dell'ordinamento. I principi cardine, le regole principali, fondamentali che determinano proprio l'agire democratico e il rispetto delle persone tra loro, oltre che il rispetto delle Istituzioni e delle norme. Questi emendamenti, che voi oltretutto avete aggiunto, vanno addirittura, come diceva il collega Agus, nella direzione di violare i principi fondamentali anche del rispetto dell'accesso al pubblico impiego tramite concorso. C'è un emendamento che dice che fondamentalmente possono essere chiamati a svolgere tutti coloro che non hanno superato un concorso per l'accesso alla pubblica amministrazione, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Mi dispiace che complice il caos di quest'Aula l'onorevole Mula abbia capito esattamente il contrario di quello che ho cercato di dire fortunatamente, no adesso lo ridico ho detto esattamente il contrario, fortunatamente verbalizzato. Nessuno gongola o gode nel vedere leggi impugnate o addirittura dichiarate incostituzionali dalla Corte Costituzionale, che è un organo di garanzia costituzionale e non un organo politico, nessuno gode vi sto chiedendo l'esatto contrario, vi ho detto se dovete seguire il vostro programma diverso dal nostro, dovete fare leggi che non ci vanno bene, che consideriamo nel peggior modo possibile, fate almeno in modo che quelle leggi non durino il tempo di finire sulla scrivania del Governo, perché ci sono alcuni casi in cui l'errore è conclamato. Se voi intervenite tra i rapporti, nei rapporti tra Assessori, Presidente e strutture state intervenendo su qualcosa che richiede almeno una legge statutaria. Non lo dico io, è così. Tant'è che ve ne siete accorti e nell'articolo 3 l'avete modificata questa questione. Poi l'articolo 4, siccome ormai era passato il weekend, avete pensato che il problema fosse superato. Perché ve lo dico? Ve lo dico perché a nessuno fa bene il caos nemmeno a noi, sulla questione Posidonia, che ha creato qualche problema, qualche impeto, vi consiglio di non ricorrere all'invettiva e basta. non ha senso. Ora c'è un problema aperto perché è una legge del Consiglio regionale, io ho votato contro, è stata cassata dalla Corte costituzionale, nel primo e nel quarto comma, nel quinto comma nell'ottavo comma. Cosa farei se fossi in voi? Riunirei la Commissione competente e cercherei di fare in modo che il pessimo modo di legiferare di questo Consiglio regionale abbia effetti negativi verso i privati e verso i comuni che non hanno fatto niente, forse è il caso di prendere in mano la questione esaminare il testo e capire come rimediare, perché una parte di una legge è stata cassata, questo è un dato di fatto, possiamo sproloquiare e dire quello che vogliamo, arrabbiarci con il mondo oppure possiamo affrontare l'argomento. Questo forse è meglio fare. Se poi vogliamo continuare a tirare le palline di carta stagnola al Governo, insultando tra l'altro nessuno perché in questo caso parliamo di giudici costituzionali che hanno un altro compito, e facciamo un'opera che può esserci utile nello sfogo quotidiano, ma certamente non è utile nemmeno gli interessi che state cercando di preservare, quello dico.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Sì grazie Presidente, ma io colgo l'occasione del Capogruppo del Partito Sardo d'Azione per, intanto, è necessario avvisare all'Assessore all'ambiente che comunichi a tutti i comuni di bloccarsi immediatamente con le ruspe che stanno portando via la posidonia nelle varie spiagge, perché questo oggi non è più legittimo, e già questo sarebbe un primo passo che si potrebbe fare. E poi soprattutto perché questi lavori si stanno effettuando con dei finanziamenti che la Regione sta dando ai comuni e oggi la legge non è più in vigore per cui farei attenzione e comunicherei velocemente a chi sta operando sui vari territori. E poi, onorevole Mula, l'autonomia si esercita non si può pensare di calpestare sempre le norme sovraordinate, la Costituzione, in questo caso lo Statuto, come state facendo con questa legge, e andare dritti per la vostra strada, ma l'autonomia si esercita con autorevolezza e soprattutto cercando di portare avanti quella leale collaborazione fra istituzioni che vi stanno costantemente sottolineando che non state facendo, perché basta prendere le note che sono state mandate all'Assessore all'urbanistica sul Piano casa e vi renderete conto di come tutto questo voi non lo state facendo, continuate a urlare, a gridare a prendervela con qualcuno, non si capisce con chi, ma dovreste prendervela esattamente con voi stessi. Perché continuate a presentare testi di legge che sono al limite della legittimità. Adesso l'organo terzo della Corte costituzionale vi ha detto che la legge su quegli articoli, l'articolo 1 prevalentemente è incostituzionale, non si può applicare, prendetene atto. L'ambiente è una cosa da preservare da valorizzare e da valorizzare spendendo risorse in maniera costruttiva e non, come state facendo, depotenziando totalmente il nostro bene primario per rincorrere interessi che non sono ancora comprensibili a nessuno. Dopodiché io dico e continuo a chiedervi di fare un'inversione di rotta, un'inversione a U e provare davvero a lavorare nella direzione corretta, perché effettivamente il problema oggi ce l'avete su questa legge, domani ce l'avrete su un'altra, e stata creando un disagio profondo, non a voi ma a tutta la Sardegna, e questo penso proprio che non vada bene e non possa essere contemplato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Grazie, Presidente. Per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento contro il canguro, è un emendamento che riporta nell'alveo della legittimità questa vostra proposta di legge, non fa riferimento al fatto che i dipartimenti dovrebbero, e questa è la vostra indicazione e la vostra proposta di legge, dovrebbero controllare le direzioni generali, in questo caso, con questo emendamento noi vi riportiamo, o tentiamo, meglio, di riportarvi alla ragione. So che anche in questo caso probabilmente non raccoglierete il nostro invito e che anche con questo emendamento, come primo firmatario l'onorevole Zedda, si dimostra da parte di questa parte dell'Aula che c'è un tentativo di collaborare per cercare di non portare da subito questa proposta elegge sul tavolo del Governo, così come ha detto l'onorevole collega Agus, perché questa è una storia che abbiamo già visto, l'abbiamo vista in passato con le varie proposte di legge che voi avete portato all'attenzione di questo Consiglio. È ora che questo Consiglio lavori ad altro, Presidente, e che probabilmente questa legge che, così come ha dichiarato l'onorevole Oppi, è un obiettivo da portare certamente a risultato, ma che questa presa di posizione da parte della maggioranza va a discapito di tutta la società sarda; quando ci troviamo nelle condizioni di non avere come interlocutore né l'Assessore al personale, che dovrebbe essere qua presente, il Presidente non partecipa alle Conferenze Stato-Regioni dove si decidono le sorti dei sardi, diventa difficile, e anche per voi, badate bene, è molto difficile rappresentare all'esterno una forza…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie, Presidente. Continuiamo con l'attività ostruzionistica da parte della minoranza, dove in tutti i modi e con tutti i mezzi e con tutti gli strumenti, legittimi, democratici, che abbiamo a disposizione, stiamo cercando di combattere, utilizziamo questo termine, combattere contro questa legge vergognosa, contro questa legge obbrobriosa, che continuate a portarci e che ci vede impiegati per 42 giorni. Bene, lo dico subito, Presidente, sono assolutamente a favore di questo emendamento presentato dal Gruppo dei Progressisti, e allora continuiamo ad utilizzare il nostro tempo per parlare di questa oscenità di legge e mi viene in mente, Presidente, che noi siamo in carica da circa due anni e mezzo, due anni e mezzo in cui abbiamo discusso di leggi che sono poi state impugnate, è notizia di oggi poi l'incostituzionalità della legge sulla Posidonia, però sa, Presidente, stavo riflettendo stamattina, nel lontano maggio del 2019, ormai lontano, sono passati praticamente due anni, il nostro Gruppo ha presentato forse la prima proposta di legge e mi ricordo che era una proposta di legge davvero molto importante, visto che trattava un tema sanitario, una proposta di legge sulla celiachia, noi sappiamo perfettamente che cosa rappresenta per la Sardegna la celiachia, e l'abbiamo presentata ad aprile del 2019; sa, Presidente, che noi abbiamo richiesto che questa proposta di legge arrivasse in Commissione per almeno una decina di volte, sa, Presidente, che quando ero Capogruppo ho reiterato la richiesta in forma anche abbastanza forte al Presidente del Consiglio dove avevo chiesto l'intervento, un suo intervento affinché si convocasse la Commissione sanità per parlare di un argomento che per voi magari sarà meno importante, ma che riguarda circa 2700 sardi, è un argomento importante, lei lo sa che dopo due anni e mezzo questa proposta di legge non è mai arrivata in Commissione? Mai! Sono passati due anni e mezzo, ma giusto per parlare delle priorità di questo Governo che, insomma, è rappresentato dai Partiti che stanno portando avanti questa legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Valter Piscedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PISCEDDA VALTER (PD). Grazie, Presidente. Intervengo anch'io sull'emendamento 1211, che è un sostitutivo parziale, e volevo ringraziare anch'io il collega, i colleghi che l'hanno presentato, perché in qualche modo ristabilisce un po' di ordine, non sopprimendo totalmente l'emendamento, che è operazione che non siamo riusciti a fare prima, ma semplicemente sostituendolo parzialmente, perché nel vostro emendamento, il 1082, continuano ad essere ribaditi quei concetti ai quali noi stiamo dialetticamente opponendoci con forza, e in particolare mi riferisco alla questione dei dipartimenti, quando prima affermate appunto che l'Amministrazione regionale sarà organizzata in direzioni, servizi, dipartimenti, e poi andate a dire che i dipartimenti sono strutture sovraordinate, di attuazione, dell'impulso politico, di coordinamento e di controllo, ecco, questa cosa noi ribadiamo per l'ennesima volta che non la consideriamo opportuna, la scongiuriamo, motivo per il quale presentiamo questo emendamento che chiediamo anche a voi di sostenere. Men che meno al punto al comma C quando voi dite che l'articolo della 31, a cui fa riferimento questo articolato, è sostituito da questo: "Le direzioni sono strutture amministrative sovraordinate ai servizi ma soggette ai poteri di direzione, coordinamento e controllo dei dipartimenti". Ecco, ci risiamo, non lo riteniamo opportuno, questa struttura verticistica non concorrerà a migliorare la situazione delle pratiche giacenti, non consentirà uno snellimento delle procedure degli Assessorati, non consentirà ai sardi di vivere meglio di come stanno vivendo adesso, non consentirà alla Sardegna di fare nessun passo in avanti; come ripetutamente dice il collega Solinas, la Sardegna ha bisogno di pianificazione, dopo la pianificazione viene il controllo, eccetera eccetera eccetera, lo dice sempre bene lui, quindi io volevo semplicemente ribadirlo, invitarvi, come farò io, a votare a favore di questo emendamento. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie, Presidente. Nell'annunciare il mio voto favorevole a questo emendamento che cerca di eliminare il caos che regna in questa maggioranza magmatica, che cambia idea dalla mattina al pomeriggio, per poi ricambiare idea la sera e ricambiarla all'aurora del giorno successivo, volevo ricollegarmi all'intervento dell'onorevole Mula, che ha affermato che c'è qualcuno qua nella minoranza che festeggia per la Cassazione da parte della Corte costituzionale della illegittima legge sulla Posidonia piaggiata. Io volevo ricordarle, onorevole Mula che, per quanto mi riguarda ho sempre assunto anche in Commissione un atteggiamento propositivo, tanto che eravamo riusciti a farvi modificare, in maniera praticamente organica, l'intero testo, avevate fatto una sorta di copia e incolla della legge salva mare approvata in Parlamento su iniziativa del Movimento 5 Stelle, firmata dal Movimento 5 Stelle, tuttavia siete andati oltre, perché esercitare la propria autonomia non vuol dire agire in regime di anarchia ma vuol dire rimanere nell'alveo delle norme costituzionali, quando si esce da quell'alveo è chiaro che un Organo assolutamente super partes, superiore, non politico come la Corte costituzionale, non può far altro che cassare la legge. Io questo lo dico con molta amarezza, perché chiaramente anche in quel caso abbiamo perso tempo, e se voi aveste dato retta alla minoranza che appunto parlava continuamente nell'interesse dei cittadini che dovevano usufruire di questa legge non saremo arrivati a questo punto. Quindi io rimando assolutamente al mittente queste accuse di gongolare per la cassazione di una legge regionale, perché è assolutamente il contrario, se deste retta determinate conclusione di iter iniziati malamente non si verificherebbero, e gliel'ho dimostrato anche per quanto riguarda la legge da lei proposta per quanto riguarda le barriere antistrascico, studiando l'argomento e, tra l'altro, lei si era dimostrato molto contento di questo mio atteggiamento, perché io vorrei che almeno, quando finalmente ritorneremo in Commissione, chissà quando, con quella legge, si arrivasse a determinare, a concludere una legge che abbia i canoni della legittimità, e di questo sarei contento assieme a lei, come cittadino sardo, come lo sono io anche se non ho la tessera del Partito Sardo d'Azione, ma sono un sardo come lei. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie, Presidente. Siccome il collega ha parlato di Posidonia, io non voglio riparlare di Posidonia però mi corre l'obbligo dire una cosa molto veloce sull'ordine dei lavori, visto che siamo fuori tema e non torneremo più, per quanto mi riguarda, su questo tema. Io apprezzo quello che ha detto il collega Li Gioi, ci mancherebbe altro, però quando uno si sente tirato in causa evidentemente qualcosa duole. Io non ho parlato della sua non disponibilità, che ha sempre dimostrato, io sono intervenuto sull'intervento che ha fatto il collega Francesco Agus, che poi lui stesso consiglia di dire "perché non lo riprendiamo in mano", lo faremo, grazie anche del consiglio, però, collega, io non l'ho tirata in ballo, perché se l'avessi dovuta tirare in ballo avrei fatto anche nomi e cognomi, io invece apprezzo il suo spirito collaborativo, così come lei ha detto, non era un copia incolla, ma abbiamo fatto delle modifiche importanti anche grazie ai vostri suggerimenti, e ai suoi suggerimenti, che noi abbiamo provato a metterli tutti dentro, ora andremo a rivedere questa legge, quindi questo per dire che quando si deve arrivare a delle cose importanti che riguardano il bene di tutti, credo personalmente di non mi chiudermi dentro una scatola per dire "non se ne parla nemmeno"; ascoltiamo e vediamo un attimino. L'intento era un altro, e chiudo, è vero che la Corte quindi non… mai la Corte è stata tirata in ballo, è naturale che se io Governo ti dico "guarda…" perché è il Governo che ha impugnato la legge, non è la Corte, il Governo dice "c'è questo, questo, questo e questo che non ci va bene", bene, quindi è un aspetto puramente politico, voi potete dire quello che volete e lo sapete anche voi, è inutile che qualche collega scuota la testa, probabilmente esiste anche la Tachipirina per far passare il mal di testa, nel senso che Io, Governo, se ho un approccio positivo, positivo, perché noi li abbiamo cercati, caro collega Li Gioi, quando ci è arrivata la segnalazione che volevano impugnare la legge, le tiro fuori, non è qui presente il funzionario, abbiamo provato a metterci in contatto per cercare… "possiamo vederci per cercare di capire quali sono le cose che secondo voi non vanno bene?", sa qual è stata la risposta? Neanche considerati! Per non dire altro. Richieste protocollate, caro collega, quindi questo è per dire, l'approccio sbagliato che si ha, e non sto parlando di Tizio e Caio, nei confronti di questa Regione, quando chiamati in causa vi chiediamo la collaborazione a te Governo, per dire: quali sono le cose che non vanno bene? Possiamo vedere se possiamo modificare? Zero risposte! Quando volete fortunatamente la corrispondenza è negli atti, e dite dove ci hanno mai risposto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diego Loi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOI DIEGO (Progressisti). Grazie, Presidente. Per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento 1211 che vuole invitare, ancora una volta, mi rivolgo in particolare all'onorevole Tunis, come relatore di maggioranza di questa legge, essendo peraltro l'unico riferimento che abbiamo da diversi giorni, da quando si discute questo, essendo non pervenuti, come dire, i presentatori formali del DL, perché evidenzia nella interlocuzione, diciamo nel rapporto che si creato nel 1211, che emenda 1082, prova a dare un ordine a quello che abbiamo sempre chiesto di chiarire, ovvero qual è l'architettura funzionale, reale del sistema di governance che la Regione vuole darsi attraverso questo DL, perché non è chiaro. Si era detto, durante i lavori della Commissione, che ci sarebbero state le modalità attraverso le quali sciogliere evidentemente i dubbi organizzativi, il 1082 in realtà, quindi inviterei l'onorevole Tunis a dare un'occhiata attenta a quanto proponiamo nel 1211, perché rispetto a quanto anche è stato definito con il precedente articolo, ovvero il rapporto funzionale tra il Segretariato generale, gli Assessorati e i costituendi o ricostituendi dipartimenti, l'emendamento 1211 riporta quell'ordine del quale si è parlato, ovvero elimina la dimensione del sovraordinato che quindi istituisce dei rapporti gerarchici, lo riporta a quello che parrebbe essere nella vostra visione e dà al ruolo dei dipartimenti, così come la norma anche nella sua origine prevedeva in tema di coordinamento, quindi di rapporto funzionale ma di collaborazione piuttosto che di Governo sovraordinato. Il 1211 dice questo, e io credo, e invito ancora una volta al ragionamento in questa direzione, che probabilmente uno stillicidio infinito e poco gratificante potrebbe essere limitato nel ritornare a lavorare in Commissione per limare tutti questi aspetti e dare veramente un ordine e una chiarezza che tuttora, devo dire, nonostante i vari tentativi rimane abbastanza molto accentuata. Grazie

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Grazie, Presidente. Dico da subito che voterò a favore dell'emendamento 1211 e che mi piacerebbe, su questo emendamento, sentire anche la parola del relatore di minoranza, che ancora non ha espresso il suo giudizio sul merito di questo. Lo dico perché l'emendamento numero 1211 ripercorre, l'ha detto giustamente l'onorevole Loi, una stortura che abbiamo più volte segnalato, che avete provato a correggere durante l'articolo 3, ma che riportate al centro della discussione nell'articolo 4. Infatti l'emendamento numero 1211 parla di Dipartimenti come strutture di coordinamento per le materie di propria competenza e quindi riporta al centro il ruolo politico e dirigenziale di quel determinato Assessorato, al contrario invece dell'emendamento all'emendamento che presentate di nuovo all'articolo 4 dove riportate le parole "di controllo, di direzione", cioè riportate al centro di questa legge la struttura piramidale che abbiamo contestato fin dall'inizio. Quella struttura piramidale che riconosce il fatto che la Giunta ha fallito e che gli Assessori della Giunta hanno fallito e riconosce il fatto che andrete a complicare ulteriormente le procedure di qualsiasi tipo di Assessorato, e lo ripeterò fino al termine di questa legge, perché se prima per qualsiasi tipo di pratica burocratico-amministrativa bisognava solo avere il parere del direttore generale, solo tra virgolette, perché bisognava naturalmente passare prima per il direttore di settore, per il direttore generale, eccetera, ora non solo bisognerà passare dal direttore di settore e direttore generale, ma bisognerà passare per il Direttore di Dipartimento e bisognerà passare anche per il Segretario generale.

Ossia, voi avete una minima idea di quanto sarà il tempo che farete sprecare ai sardi e alla Sardegna continuando su una struttura piramidale come questa? E allora sì che l'assessore Chessa al prossimo Consiglio comunale a cui parteciperà potrà dire: "Stiamo rallentando ancora di più le risposte per i sardi", però Assessore non dia naturalmente le colpe agli altri, deve dire: "Abbiamo voluto questa legge piramidale e ci siamo accorti che naturalmente abbiamo complicato la vita ai sardi, non l'abbiamo certamente migliorata". Però una battuta me la concederà al termine della mia dichiarazione di voto: "Assessore, lei è uno dei pochi assessori che non è in smart working perché è sempre qui presente".

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Qualche altro cenno relativamente proprio al giudizio costituzionale, perché ci tengo, poi comunque sia, comunque la si metta, pur riconoscendo le ragioni da noi portate, alla fine si cerca sempre di dare la colpa al Ministro che è cattivo lui, ci vuole per forza impugnare le leggi. Il problema, il difetto di costituzionalità di una legge, colleghi, sta a monte, se io che non capisco niente di falegnameria mi metto a fare delle sedie nel mio garage, e faccio una sedia con due gambe, è normale, e si capisce subito che questa sedia non potrà mai assolvere al compito di far sedere le persone, non deve venire un falegname a dirmelo. Allo stesso modo, se voi fate una legge incostituzionale, al di fuori dei limiti imposti per la nostra legislazione dalla Costituzione, quella legge rimane incostituzionale indipendentemente dal fatto che un Ministro lo noti o meno, anzi sarebbe partecipe dello scempio legislativo nel momento in cui pur accorgendosene dicesse: "No, dai, facciamogliela passare". Perché se è vero che non ci sono governi amici e molti di voi lo dicono, ci sono amici al Governo, perché in Parlamento mi pare che ci sia un gruppo che si chiama LEGA-Partito Sardo d'Azione, lo stesso partito che vi ha fatto vincere le elezioni e che adesso, pur esprimendo l'Assessore competente per portare avanti questo DL, l'Assessore lo tiene ben nascosto, non si capisce dove sia, forse starà brindando ad altri traguardi raggiunti dalle precedenti Giunte, non lo sappiamo. In ogni caso, parlando proprio di leggi fatte coi piedi, continuiamo qui a raffazzonare provvedimenti legislativi con questo emendamento che accortivi delle mancanze inserite all'interno dell'articolo 3, provate a inserirle tramite l'articolo 4.

In ogni caso poi chiedetevi come mai ci vengono impugnate le leggi, perché se le leggi le facciamo male, se andiamo a influire su temi che, come diceva bene il collega Agus, necessitano di ben altri strumenti normativi per poter essere discussi e legiferati da questa Assemblea e sicuramente anche di un altro approccio che non sia quello di volere aprire le porte alla fiumana di amici del partito che entreranno all'interno delle strutture amministrative senza portare un minimo di miglioramento all'attività della macchina amministrativa, ma che sia invece l'effettiva volontà di migliorare la macchina amministrativa, magari lì se ne potrebbe anche discutere, perché nessuno qui ha mai negato l'esigenza di migliorare la macchina amministrativa sarda, ma così facendo voi gli state dando il colpo di grazia.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Corrias per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CORRIAS SALVATORE (PD), relatore di minoranza. Io voterò a favore di questo emendamento e lo faccio accogliendo il consueto servizio di benevolenza del collega Lai. Io credo che in quest'Aula, nel rispondere alle sollecitazioni sovente scomposte della maggioranza, noi rispondiamo con un po' di stile, nel senso che vorremmo non tornare in maniera ossessiva e sistematica come un gravoso e fastidioso stillicidio per voi su un tema sul quale credevamo di essere stati, non dico convincenti nei vostri confronti, ma esaustivi rispetto alla necessità che tutto resti agli atti, perché tutto resterà agli atti. Nello specifico di questo emendamento che va ad agire sull'emendamento numero 1082 sul quale voi già volevate intervenire modificandolo col 1210, è il solito gioco del rimedio dell'ultima ora rispetto a un disegno di legge che appunto anche sul tema dei Dipartimenti nasce male e cresce peggio secondo una tecnica d'Aula che probabilmente risponde alle vostre attese in maniera evidentemente esaustiva, ma molto poco a quello che servirà ai sardi e non voglio su questo usare i soliti luoghi comuni, perché su questo siete molto bravi voi, quando per esempio su alcuni temi quali la Poseidonia o le impugnazioni del Governo la colpa è sempre degli altri. Vediamo se con questa scelta di legge di dare ai Dipartimenti tutta questa importanza e tutta questa forza, anche politica, di impulso politico, riuscirete o meno ad uscire dai luoghi comuni. Quanto ho detto prima lo ribadisco da relatore di minoranza ora, i Dipartimenti, in questa piramide capovolta, dentro questa struttura eccessivamente appesantita sulla testa, andrà a svuotare la capacità reale che deve avere il sistema Regione di valorizzare le proprie risorse per poter dare risposte ai cittadini sardi e noi questo non ci stanchiamo di dirlo. Voi adesso, dopo diciannove sedute, avete fretta di chiudere la pratica, ma guardate che noi quello che vi diciamo, con questo lento stillicidio, ve lo diciamo nel vostro interesse, perché poi l'ardua sentenza di cui dicevo stamane ricadrà su di voi.

I sardi non dimenticano e noi dobbiamo invitare i sardi a tenere fresca la memoria anche con questo stillicidio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Per dichiarare il voto favorevole a questo emendamento e proseguire, se è possibile, coinvolgendo l'onorevole Tunis ancora in quello che mi piacerebbe fosse davvero un dialogo per affrontare questo provvedimento. Siamo arrivati al cuore e altri articoli saranno ancora più sentiti probabilmente, però questo e soprattutto tutta la rimodulazione dell'articolo 4 ci fa comunque capire che c'è bisogno di riflettere ancora. Mi sembra di poter dire che il relatore, la maggioranza e la Giunta, evidentemente, ritiene che così come è stato scritto inizialmente non sia sufficiente a garantire quello che poi è stato dichiarato in relazione dall'onorevole Tunis e cioè la ricerca di un'efficacia della nostra macchina amministrativa, cioè ancora meglio la volontà di rendere sempre meno probabilistico, onorevole Tunis, se non ho compreso male, il rapporto che esiste tra la programmazione che è propria dell'organo politico e la gestione degli strumenti per realizzare quella programmazione. A me pare questa la volontà di questa legge, mi pare però che la scelta degli strumenti forse non è quella più efficace, non è quella più adeguata a raggiungere davvero facilmente gli obiettivi. Ecco perché anche io continuo a insistere sul fatto che si possa, anzi si debba tornare in Commissione e stabilire un testo che sia più utile, anche se solo un articolo, a mio modesto avviso, non può migliorare completamente né il senso né lo scopo di questo provvedimento.

Continuo a pensare che si potrebbe accantonare, mettere un attimo in un cassetto, ragionarci meglio e affrontare tematiche molto, molto più cogenti.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (MISTO), relatore di maggioranza. Siccome mi è stato chiesto in più di una circostanza negli interventi anche autorevoli dei colleghi di pronunciarmi su questo, devo dire che occorre chiarire un punto. Il problema della riconducibilità dell'azione amministrativa a ciò che viene sottoposto agli elettori che è un programma di governo, è un tema che non appassiona solamente questa maggioranza, appassiona chi da anni si confronta con la difficoltà di porre in essere materialmente le azioni che propone agli elettori e le norme che cerca di approvare nelle assemblee rappresentative. Ecco, questo punto che adesso diventa molto meno importante essendo tornato il collega Satta, è un aspetto sul quale dovremmo focalizzare davvero la nostra attenzione perché i Dipartimenti servono a creare una relazione tra attività che altrimenti sarebbero, come ho detto prima, centrali rispetto a se stesse da parte dei singoli Assessorati e soprattutto dei direttori generali dei singoli Assessorati, i quali nell'obiettivo di raggiungere i propri risultati non fanno nulla per metterli in relazione con quelli dei colleghi di altri Assessorati, ma per il raggiungimento di un obiettivo più alto che è quello che viene sottoposto agli elettori, mettere in ombra le azioni, darsi reciprocamente delle priorità, arrivare a sintesi di procedimenti amministrativi, e non sarà banale l'innesto che faremo della legge sulla semplificazione rispetto al 107, dobbiamo trovare la sintesi di quello che è un obiettivo che non è del Centrodestra che governa la Regione, ma è di tutta quanta la politica che vede da anni mortificata la propria azione sull'altare di una rigidità amministrativa che non è compatibile con il periodo che stiamo vivendo.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 1211.

Comunico che l'assessore Satta sarà presente questo pomeriggio in Aula.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 1211.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Dichiaro decaduti gli emendamenti numero 1212 e 1213.

Passiamo all'emendamento numero 1210, però vista l'ora sospendiamo i lavori e li aggiorniamo alle ore 15 e 30.

La seduta è tolta alle ore 13 e 36.