Nota stampa della seduta n. 271

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 271 – Antimeridiana
mercoledì 28 settembre 2023

Un minuto di silenzio per commemorare il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. 

Il giuramento del neo consigliere regionale Dino Cocco in seguito alle dimissioni di Stefano Tunis.

Approvato all’unanimità il  DL 364/A

“Disciplina del collegio dei Revisori dei Conti”. Approvato a maggioranza il  DL 389/A (Assestamento di bilancio)

Cagliari, 28 settembre 2023 – La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le formalità di rito, il presidente ha comunicato all’aula le dimissioni dal ruolo di consigliere di Stefano Tunis (Sardegna 2020). «Dimissioni che il Consiglio può accogliere o respingere – ha detto Pais – per questo sarà necessario un pronunciamento dell’Aula». Sull’ordine dei lavori è intervenuto il consigliere dei progressisti Massimo Zedda: «Prima di procedere al voto sarebbe opportuno ricordare il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano recentemente scomparso – ha detto Zedda –  chiedo inoltre l’immediata convocazione di una Conferenza dei capigruppo per valutare come si intenda procedere nei lavori visto le notizie apparse sulla stampa questa mattina». Il riferimento è all’indagine aperta dalla Procura distrettuale antimafia che ha portato a 31 arresti in Sardegna con il coinvolgimento dell’ex assessore all’Agricoltura Gabriella Murgia . «Sarebbe stata utile oggi la presenza in Aula del presidente Solinas – ha detto Zedda – per riferire su fatti che lo coinvolgono e coinvolgono un suo ex assessore. La vicenda è delicata, quando si parla di mafia dobbiamo essere tutti preoccupati».

Il presidente Pais, accogliendo le sollecitazioni del consigliere Zedda, ha chiarito: «E’ naturale che avrei ricordato il presidente Napolitano, prima però bisogna procedere alla sostituzione del consigliere dimissionario. Subito dopo sospenderò il Consiglio per una Conferenza dei Capigruppo».

Messe in votazione, le dimissioni del consigliere Tunis sono state accolte con 26 voti a favore e 8 contrari. Subito dopo il presidente ha sospeso i lavori per consentire alla Giunta delle Elezioni di riunirsi per la presa d’atto delle dimissioni di Tunis e l’indicazione del sostituto, individuato nella persona di Dino Cocco, risultato primo dei non eletti alle elezioni regionale del 2019 nelle liste di Sardegna 2020. Sulla base delle indicazioni della Giunta per le Elezioni, il presidente Pais ha proclamato eletto Dino Cocco che subito dopo è stato chiamato a prestare giuramento come prescritto dallo Statuto Speciale della Sardegna. Conclusa la procedura, il presidente Pais ha sospeso i lavori del Consiglio per consentire una riunione della Conferenza dei Capigruppo.    (Psp)

Alla ripresa dei lavori il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha rilanciato la sua precedente richiesta, rivolta al presidente della Regione, di riferire in Aula sulla recente inchiesta che ha coinvolto fra l’altro persone che hanno ricoperto o ricoprono importanti responsabilità nell’amministrazione regionale. Sono temi che, secondo Zedda, sui quali l’opinione pubblica ha il diritto di sapere notizie più dettagliate, soprattutto sull’ipotesi dell’esistenza di una organizzazione di tipo mafioso rispetto alla quale le istituzioni regionali non possono fare finta di nulla. L’accusa in altre parole fa emergere, ha detto ancora Zedda, legami fra criminalità comune di alcuni territori e una parte della politica sarda, che devono rappresentare un campanello d’allarme per tutti noi e spingerci ad alzare l’asticella in termini di controllo ed attenzione perché nuoce gravemente, sotto molti profili, a tutta la Sardegna.

Il presidente ha replicato riconfermando la decisione dei capigruppo ha ritenuto di non dover intervenire sulla vicenda per rispetto del lavoro della magistratura.

Successivamente il presidente Pais ha pronunciato un intervento di commemorazione del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, recentemente scomparso.

Di seguito, l’intervento del presidente Pais. “E’ con grande commozione che il Consiglio regionale ricorda oggi la figura del Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, scomparso a Roma  lo scorso 22 settembre.

Uomo di grande levatura politica e istituzionale, ha contribuito alla crescita del nostro Paese sapendo interpretare le cariche assunte da uomo moderato e riformista.

Vogliamo in questo momento di cordoglio ricordare, in particolare, il suo profondo attaccamento alla nostra Isola e la sua visita da Presidente della Repubblica,  avvenuta nel 2012 in Consiglio regionale dove incontrò una delegazione dei lavoratori dell’industria in quel momento coinvolti nella grave crisi che aveva colpito quel settore.

Il Consiglio regionale della Sardegna esprime  il più profondo cordoglio e ricorda lo spirito di servizio che ha sempre contraddistinto il suo operato, culminato nell’accettazione, prima volta nella storia repubblicana, di  un secondo mandato nella  carica di Presidente della Repubblica, gesto che ha generato  ammirazione fornendo  un esempio per la politica  e per le nuove generazioni.

Osserviamo, in suo ricordo, un minuto di silenzio”.

Il Consiglio ha poi osservato un minuto di raccoglimento in segno di cordoglio.

Al termine il Consiglio ha iniziato l’esame del Dl n. 364 sul Collegio dei Revisori dei conti.

Prima della discussione, prendendo la parola sull’ordine dei lavori, il consigliere del Psd’Az Franco Mula ha ricordato che il Consiglio aveva approvato un ordine del giorno sul problema del “Granchio blu” al quale non è stato dato seguito, così come altri argomenti inseriti all’ordine del giorno sono stati accantonati. Sul “Granchio blu”, ha aggiunto Mula, c’è anche il lavoro delle commissioni Governo ed territorio ed Attività produttive, ed occorre al più presto investire la Giunta, come espressione della volontà comune di investire la Giunta del problema in tempi molto rapidi (se occorre anche con il ricorso all’art. 102) e rispondere alle attese del mondo della pesca, delle quali si deve tenere conto fornendo precise rassicurazioni.

Il presidente ha assicurato che l’ordine del giorno può essere opportunamente integrato nei limiti di spazio riguardante gli argomenti già iscritti.

Sempre sull’ordine dei lavori, il consigliere di Arv Daniele Cocco ha sollecitato chiarimenti, in vista della prossima riunione statutaria del Consiglio fissata per lunedì all’interno della quale, a suo avviso, devono trovare posto temi concreti come sanità e trasporti su tutti.

Il presidente ha assicurato che verrà effettuata una ricognizione della priorità al termine della seduta. Successivamente il presidente della commissione Bilancio Stefano Schirru (Psd’Az) ha illustrato il Dl n. 364 che introduce il nuovo organismo nell’ordinamento regionale.

A seguire il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli e l’intero testo dalla legge all’unanimità, con 44 voti.

A seguire è iniziata la discussione del Dl n.389 sull’Assestamento di bilancio.

Il relatore di maggioranza Stefano Schirru (Psd’Az), presidente della commissione, ha messo in luce il miglioramento complessivo del risultato di amministrazione pari a 2.2 miliardi, con una quota “libera” di circa 171 milioni. Tuttavia, ha sostenuto, non si può non tener conto delle oggettive difficoltà nella gestione delle procedura di spesa, che vanno superate nell’interesse comune di tutte le forze politiche per garantire una gestione efficiente della spesa regionale.

Per la minoranza, il relatore Massimo Zedda (Progressisti) ha riconosciuto che il Disegno di legge è per molti aspetti un provvedimento obbligatorio di natura tecnica ma, trattandosi dell’ultimo della legislatura, merita una riflessione più ampia sull’andamento della spesa di questi anni strettamente legato alla capacità di governo. Fra tutti, ha evidenziato Zedda, emergono due elementi drammatici: l’incapacità di spesa e quella di onorare i pagamenti. Da questo punto di vista, ha affermato il consigliere,  bisogna smentire con forza che le responsabilità siano da attribuire alla macchina amministrativa perchè, invece, ci sono state stagnazione, incapacità di guida, ritardi, mancata selezione di priorità e blocco della spesa. Sono dati reali, ha detto ancora Zedda, dimostrati da una giacenza di cassa di 3 miliardi che forse nel 2023 arriveranno a 4, con un aumento del 300%, in quattro anni, da residui passivi pari a 3 miliardi, una situazione problematica ed ormai cronica, come ha detto la Corte dei conti nel recente giudizio di parifica, che richiede immediate correzioni. Sono i nostri stessi argomenti, ha concluso esponente dei Progressisti, che abbiamo portato da sempre all’attenzione del Consiglio, per cercare di porre rimedio ad un autentico “disastro politico ed economico”.  (Af)

Dopo Massimo Zedda è intervenuto Giuseppe Meloni (Pd) che ha detto che è vero che l’Assestamento è un provvedimento tecnico , ma si tratta di un documento che mette in evidenza l’operato dell’amministrazione. Un’amministrazione incapace di programmare e di spendere come ha rilevato anche la Corte dei Conti. Per il consigliere del Pd  anche la prossima variazione arriverà con grande ritardo perché non è stata ancora approvata dalla Giunta. Già da luglio eravamo a conoscenza delle maggiori risorse a disposizione. Vi avevamo chiesto di bloccare il Collegato per  approvare subito  questo assestamento ma non avete voluto ascoltarci. Questa legislatura termina in maniera peggiore di come  è iniziata.

Per Eugenio Lai  (Alleanza Rosso-Verde) questo documento è il fallimento della giunta e di tutti i partiti che compongono questa maggioranza. Stiamo assistendo a un inutile scarica barile da parte del Presidente Solinas e da parte della Giunta.  L’avanzo di amministrazione che esiste – ha aggiunto – non è sintomo,  come sostiene il Presidente della Regione, di un’amministrazione da  Buon padre di famiglia, anzi la Sardegna è diventata un caso nazionale di mal governo e di mancata programmazione. Le riforme che avete attuato sono state fatte solo per soddisfare i vostri appetiti di potere.  Questo Assestamento è la fotografia della vostra politica fallimentare. Le leggi sono scritte male, le vostre leggi omnibus sono leggi inapplicabili. Questa giunta deve prendere atto del suo fallimento.

Giuseppe Talanas (FI) ha chiesto come si intende proseguire visto che ci sono commissioni convocate per le 15.

Il vicepresidente Giovanni Antonio Satta  ha risposto che le commissioni sono convocate compatibilmente con i lavori dell’aula.

I lavori sono proseguiti con l’intervento del consigliere  Cesare Moriconi (Pd) che ha detto che davanti alla relazione della Corte dei Conti ha  provato un profondo senso di frustrazione. La Regione non sa programmare, non sa scrivere le leggi, e quando le scrive lo fa fuori tempo massimo e quindi non spende. Il ritardo produce ritardo nello sviluppo. Sono quattro anni che diciamo queste cose e la maggioranza non ci ascolta.

Alessandro Solinas (M5S)  ha ricordato che  il Presidente della Regione Solinas ha commentato sulla stampa, dopo la relazione della Corte dei conti,   che è stata usata la “diligenza del buon padre di famiglia”. Ma quale accortezza c’è stata – ha chiesto Solinas – quali sono i risultati? L’avanzo di 3 miliardi euro? Un’ amministrazione pubblica deve spendere.  Questo assestamento tecnico lo stiamo approvando solo per liberare risorse. Ma chiedo: “Quante risorse potranno essere effettivamente spese? Purtroppo si tratta di  un atto inutile che cristallizza un fallimento della politica imputabile solo a una maggioranza lenta e litigiosa”.

Desirè Manca (M5S) ha sottolineato che anche oggi la seduta è iniziata con grande ritardo come d’altronde tutta la legislatura che sarà ricordata per i  ritardi e le assenze della maggioranza. Questo assestamento di bilancio, arrivato con oltre 2 mesi di ritardo,  non servirà a nulla perché non ci sarà il  tempo per spendere. La Regione anche per Desirè Manca è totalmente  incapace di programmare e di spendere. Ricordiamo ai sardi  – ha detto la consigliera –  cosa non avete fatto. Abbiamo 3 miliardi di avanzo di cassa. Vuol dire che voi non siete stati capaci di spendere tre miliardi di euro. In una Regione dove c’è un tasso di disoccupazione giovanile pari al 27 per cento e  dove la gente rinuncia alle cure perché il sistema sanitario pubblico è allo sfascio. Una maggioranza – ha ricordato – che in piena pandemia ha avuto il coraggio di approvare  una  legge “poltronificio” per sostenere gli amici.

Per Francesco Agus (Progressisti) ci vuole coraggio, come fa il Presidente della Regione,  a dare le colpe a terzi per responsabilità proprie. Abbiamo la sensazione di vivere in un mondo parallelo.  Le finanziarie in questa legislatura sono sempre state approvate in ritardo,  il Collegato non è stato ancora pubblicato e quindi non potrà generare  spesa. Il Consiglio regionale ha vissuto questi anni con un presidente della Regione   che non ha portato equilibrio ma anzi ha perseguito  interessi molto diversi da quelli del buon padre di famiglia. Inoltre, la spesa è bloccata perché i direttori generali non sono stati messi in condizione di operare.  Un’azione inqualificabile.

In replica l’assessore della Programmazione Giuseppe Fasolino ha dichiarato che quando si parla di ritardi si intende un “ciclo perfetto” ma siamo arrivati fin qui dopo cinque anni nei quali non è mai stato fatto un assestamento di bilancio se non durante la finanziaria, e questi sono dati oggettivi rispetto ai quali abbiamo sicuramente migliorato, a cominciare dal disavanzo che era di circa 1miliardo, coperto non la cassa ma con la competenza. Quanto la macchina amministrativa Fasolino che messo in luce che, dal punto di vista quantitativo, non riesce a fare fronte a tutti gli impegni perché, con “quota 100” non sono stati coperte le uscite dal lavoro. Una riflessione generale, ha riconosciuto l’assessore, comunque va fatta anche rispetto alla Ue che ha imposto modifiche strutturali sul codice di appalti, perché la burocrazia italiana creava difficoltà enormi. Tuttavia, ha poi precisato, non mi sottraggo alle critiche sulla mancanza di programmazione, ma sentivo il dovere di evidenziare un contesto reale non valutato con la necessaria attenzione. Non ho una ricetta magica, ha concluso, ma dico solo che tutti insieme dobbiamo provare ad invertire la rotta e portare la Regione a poter spendere le risorse in tempi più rapidi: la prossima variazione non impatterà sul 2023 ma migliorerà la programmazione per il futuro, attraverso quelle misure in grado di aiutare la Sardegna, anche grazie al Consiglio, a raggiungere i suoi obiettivi Prima del voto sul passaggio agli articoli, Maria Laura Orrù (Arv) ha affermato che le difficoltà si possono comprendere per certi aspetti che riguardano anche gli Enti locali, chiamati ad approvare i bilanci di previsione entro dicembre, ma ciò non toglie che, come ha sottolineato la Corte dei conti, c’è stata una incapacità di programmazione a 360 gradi ed occorre restituire dignità a tutta la politica, senza occuparsi di situazioni particolari che non migliorano le condizioni della Sardegna, e cambiare rotta rispetto ai cinque anni “vergognosi” di questa legislatura che non potranno essere corretti dalla prossima variazione di bilancio. Successivamente è stato approvato il passaggio agli articoli e, a seguire, il Consiglio ha espresso voto favorevole (contraria la minoranza) al testo. Nello scrutinio finale, i voti favorevoli sono stati

27 e quelli contrari 13. Il vice presidente Giovanni Antonio Satta ha poi sospeso la seduta, convocando le commissioni Governo del territorio ed Attività produttive in seduta congiunta per le ore 16.00. Prendendo la parola sull’ordine dei lavori, il consigliere dei Riformatori Michele Cossa ha vivacemente contestato la procedura stabilita, ricordando che le commissioni dovevano riunirsi ieri ed il Consiglio doveva occuparsi dell’ordine del giorno, non potendo certamente essere riconvocato senza un orario preciso. Il vice presidente Satta ha risposto, non entrando nel merito, che al termine del lavoro delle commissioni si terrà una riunione della conferenza dei capigruppo per stabilire la ripresa dei lavori del Consiglio. (Af)

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