Nota stampa della seduta n. 264

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 264 – antimeridiana
mercoledì 6 settembre 2023

Collegato alla manovra finanziaria 2023-2025. Prosegue la discussione.

I lavori riprenderanno alle 16

La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con l’art.21.24 del Dl n.373 (Collegato alla Finanziaria) ed i relativi emendamenti, con particolare riferimento all’emendamento 817 (Piras e più) sull’ampliamento dei titoli riconosciuti riguardanti l’esercizio delle attività connesse all’escursionismo ambientale.

Aprendo la discussione generale, il consigliere Salvatore Corrias (Pd) ha ribadito la contrarietà del suo gruppo al testo in esame perché, come tutte le norme riguardanti il turismo, sarebbe bene riportare il tema in commissione che, peraltro, su questo emendamento si è espressa in modo contrario. Inoltre, nella legge regionale 20 del 2006, esisteva una regolamentazione delle attività turistiche che però escludeva la figura delle guide montane sulla quale avevo presentato una proposta di legge che, purtroppo, non è andata avanti.

Andrea Piras (Lega) ha dichiarato che la posizione espressa da Corrias fa sorridere, avendo presentato una proposta di legge sul tema alla quale ora vuole rinunciare. Non intendo ritirare l’emendamento, ha concluso, che poi potrà essere votato, se si ritiene, anche col voto segreto.

Desirè Manca, del M5S, ha chiesto il voto segreto.

Il presidente ha replicato che il consigliere Corrias ha espresso in precedenza il suo voto contrario nel corso dell’intervento in discussione generale e si tratta di un passaggio incompatibile con la richiesta di voto segreto.

Daniele Cocco (Arv), dopo aver criticato il solito ritardo nell’avvio dei lavori, ha ricordato che la richiesta di voto segreto è stata già formulata già nella seduta di ieri, condizionandola al ritiro di tutti gli emendamenti.

Il presidente ha ribadito che in relazione alla seduta attuale l’incompatibilità è evidente e, subito dopo, ha sospeso la seduta.

Alla ripresa dei lavori, il consigliere Andrea Piras (Lega) ha annunciato il ritiro dell’emendamento e dell’822, di contenuto analogo, in attesa di individuare più avanti un adeguato strumento normativo.

Successivamente è iniziato l’esame dell’emendamento 876 (Annalisa Manca e più) sulle iniziatve di promozione turistica anche al di fuori della Regione.

Gian Franco Satta (Progressisti) ha manifestato alcune riserve che a suo avviso potranno essere chiarite dall’assessore, a cominciare dalle risorse, dato che si sta intervenendo su attività esterne alla Regione con fondi che ovviamente sarebbero sottratti ad attività sul territorio.

Laura Caddeo (Arv) ha affermato di non ritenere sufficiente e nemmeno essenziale il chiarimento dell’assessore perché con questa proposta si sta modificando il senso profondo della legge, per cui è opportuno il ritiro dell’emendamento o, in subordine, una verifica in commissione.

Alessandro Solinas (M5S) ha detto che una verifica è necessaria perché si sta incidendo sulla ratio della legge ed è evidente che i fondi per gli eventi esterni sottrarrebbero risorse a quelli programmati in Sardegna, quindi è meglio ritirare la proposta per approfondirla in commissione.

Franco Mula (Psd’Az) ha replicato che l’emendamento non stravolge nulla perchè comunque la promozione della Sardegna è tema strategico sul quale siamo favorevoli; piuttosto vanno discusse bene le modalità e da questo punto di vista l’assessore potrebbe spiegare le coperture.

Daniele Cocco (Arv) ha riconfermato che a suo avviso è sbagliato modificare surrettiziamente una legge attraverso un emendamento senza adeguata istruttoria in commissione, a meno che l’assessore non specifichi le coperture per gli eventi programmati al di fuori del territorio regionale

Roberto Li Gioi (M5S) ha sostenuto che le perplessità sono fondate; inoltre, a memoria, l’emendamento non è passato in commissione e dunque siamo di fronte ad un atteggiamento che non intendiamo accettare.

Annalisa Manca (Fdi), prima firmataria della proposta, ha chiarito che non c’è alcuno stravolgimento ma solo la volontà di dare uno strumento in più per promuovere la Sardegna al di fuori del territorio regionale attraverso manifestazioni sportive e non, come ad esempio i cavalieri sardi che, attualmente, devono sostenere a loro carico le spese per partecipare a competizioni nazionali ed internazionali.

A nome della Giunta l’assessore del Turismo Gianni Chessa ha precisato che la Regione non fa sponsorizzazioni ma dà contributi attraverso gli assessorati allo Sport od al Turismo. La legge sul turismo in particolare, ha ricordato, risale al 1955 e va cambiata aprendo, come chiede l’emendamento, uno spazio nuovo per allargare la promozione della Sardegna in Italia ed all’estero, cosa che si può a normativa vigente con bandi specifici su tematiche già previste, o con nuove risorse integrative, sempre tenendo presente un quadro di compatibilità.

Prendendo la parola sull’ordine dei lavori il consigliere Gian Franco Satta (Progressisti), ha puntualizzato che nella proposta c’è il riferimento all’annualità in corso che va ovviamente eliminato perché avrebbe impatto su programmi già avviati, per cui appare opportuno il ritiro.

Eugenio Lai (Arv) ha ribadito che i problemi ci sono e non ci sono risorse da impegnare ora, (casomai in sede di variazione di bilancio), fermo testando che in generale l’emendamento non può essere finanziato dal Turismo ma da Sport.

Francesco Agus (Progressisti) ha ricordato che siamo a settembre ed i fondi sono tutti impegnati.

L’assessore Chessa ha ulteriormente precisato che l’emendamento contiene due proposte, una integrazione nei bandi e la proroga dei termini per la rendicontazione all’anno successivo.

Diego Loi (Arv) ha lamentato che nell’emendamento manca il riferimento alla nostra identità.

Daniele Cocco (Arv) ha sintetizzato che, in assenza di economie sulla legge 7 sul turismo l’emendamento non si può approvare.

Franco Mula (Psd’Az) ha riaffermato che l’emendamento non intende stravolgere la programmazione esistente, è chiaro che la proposta è rivolta ai bandi del prossimo anno e per questo motivo si dovranno trovare risorse aggiuntive.

Antonio Piu (Arv), pur non entrando nel merito, ha affermato che la discussione è surreale perché la legge 7 dice che ci vuole il parere della commissioni sui criteri relativi all’assegnazione dei fondi, la promozione esterna è giusta ma ci sono ambiguità da sciogliere, e per questa ragione è meglio ritirare la proposta.

Subito dopo il presidente ha sospeso la seduta.

Alla ripresa dei lavori, la prima firmataria dell’emendamento Annalisa Manca (Fdi) ha annunciato il ritiro dell’emendamento, riservandosi di riproporre il tema in altre occasioni. (Af)

L’Aula è poi passata all’esame dell’articolo 21.10 (enti locali) e dei relativi emendamenti.

Per l’on. Salvatore Corrias (Pd) “è necessario ripristinare la democrazia facendo ripartire le province con le elezioni. Chiediamo insieme al governo Meloni che voi sostenete che si torni a elezioni di primo livello nelle province sarde”.

Anche l’onorevole Ennas (Lega) si è detto favorevole, facendo espresso riferimento alla provincia del Sulcis Iglesiente. Per l’on. Roberto Deriu (Pd) “nella Costituzione le Province compongono il sistema degli enti locali ma la politica sarda ha voluto picconarle e le ha trattate come un qualunque ente commissariato della Regione, senza aver mai ricevuto un voto diretto o indiretto. La politica sarda ha voluto fare strage di diritto e il risultato sono le cavallette, le strade abbandonate e le scuole fatiscenti. E’ stato un grave danno per la Sardegna e l’unico caso in Italia. Spero si arrivi a sfidare lo Stato, a celebrare le elezioni quanto prima. Mentre sulla transizione non siamo d’accordo: basta con i commissari mandati a fare gli inventari, lasciate il potere agli amministratori straordinari soprattutto in questa fase di passaggio. Mi appello su questo all’Aula e alla Giunta”.

Dai banchi dei Progressisti il capogruppo Agus ha detto: “La legislazione sarda degli enti locali certifica che l’autonomia può fare danni e il vostro ultimo atto, che portate a fine legislatura, sarà la prova. Non accadrà nulla dopo questa approvazione, se non il cambio dei commissari. Eppure avete avuto cinque anni per tornare alla situazione del 2005, un compito banale: è la vostra strategia politica, quella di non pagare mai dazio, di provare a convincerci che le province sarde sono state cancellate dagli alieni”.

Per l’on. Diego Loi (Rossoverdi) “questa norma che proponete avrà come unico risultato quello di nominare nuovi commissari, è bene che sia chiaro”.

Sempre nel dibattito è intervenuto l’onorevole Ignazio Manca (Lega), che si è detto soddisfatto per la prospettiva che “la città metropolitana di Sassari abbia finalmente il suo riconoscimento”. L’oratore ha tracciato il percorso di “un necessario sviluppo economico anche per il 66 Comuni della provincia”.

Dai banchi dei Riformatori, chiamati in causa dagli interventi dell’opposizione, l’on. Michele Cossa ha detto che “la legge che oggi stiamo discutendo rappresenta la fine del caos che dura ormai da 11 anni. Il 95 per cento dei sardi ha cancellato con referendum le province della Sardegna  e noi Riformatori non abbiamo cambiato idea. Abbiamo promosso il referendum, rivendichiamo il risultato e che non fu antipolitica quella stagione ma la nostra idea di esaltazione dell’autonomia locale e di semplificazione di un sistema che era appesantito. La Sardegna ha perso l’occasione di sperimentare nuove forme di amministrazione locale esaltando l’istituzione naturale, cioè i Comuni.  Nel 2021 il Consiglio regionale ha ricreato otto province che non sono necessarie e questo è il messaggio che stiamo dando ai sardi”. (c.c.)

Gianfranco Satta (Progressisti) ha affrontato il tema delle concessioni demaniali. E’ questo, ha detto, un tema molto sentito in Sardegna e in Italia e non quello delle Province e dei posti di governo e sottogoverno. Per il consigliere la Sardegna potrebbe vivere di turismo tutto l’anno e ha sottolineato che, nell’articolo 21.21, si parla delle concessioni balneari nel 2023 e che, ovviamente, non sarà discusso vista l’inutilità. Il presidente ha fatto bene a spostare alcuni emendamenti a questo articolo, ha detto, ricordando di aver presentato un sub emendamento, n. 883, per modificare la legge 9 del 2006 in tema di competenza sulle concessioni demaniali. Per Satta c’è un problema da risolvere per le concessioni rilasciate dai Comuni per spiagge fino a 150 metri. Satta ha definito un  disastro la modifica fatta dalla maggioranza che, di fatto, ha impedito a molte spiagge di ottenere le concessioni.

Antonello Peru (Udc Sardegna al Centro) ha ribadito di essere convinto dell’importanza degli organi intermedi e delle funzioni che devono essere svolte da questi organi in una visione di area vasta. Si tratta, ha detto, di un organo che deve avere un ruolo di raccordo strategico per espletare funzioni che non possono essere svolte dai Comuni. Le future Province e le due città metropolitane, ha proseguito Peru, devono trovare un equilibrio affinché la Sardegna viaggi alla stessa velocità, con la valorizzazione delle zone interne. Peru si è detto favorevole alle elezioni di primo livello per gli enti intermedi. Il consigliere è poi tornato sul tema del turismo, dell’allungamento della stagione e della modifica del Ppr. Per Peru la maggioranza deve sedersi intorno a un tavolo per capire quali articoli del Ppr devono essere revisionati.

Giuseppe Meloni (Pd) ha ricordato che le Province sono commissariate da 10 anni  e che a 2 anni e 5 mesi dall’approvazione di questa legge siamo al punto di partenza. Mi sarei aspettato, ha detto, che si osasse di più e invece rischiamo di essere travolti dai tempi. Per Meloni la maggioranza sta proseguendo con i commissariamenti per nominare nuovi commissari a pochi mesi dalle elezioni. Il consigliere ha esortato tutti i colleghi a mettere ordine nel sistema degli enti locali “nel caos da 10 anni”. Abbiamo presentato, ha concluso, una proposta di legge nazionale per l’elezione diretta e democratica del governo degli enti intermedi e ha proposto di sostituire la dicitura “provincia nord est Sardegna” con  “provincia Gallura nord est”.

Antonio Piu (Alleanza RossoVerde) ha ricordato che quello in discussione è un articolo importante che aspettavano da due anni. Il consigliere ha ribadito di essere da sempre favorevole all’istituzione della Città metropolitana di Sassari per mettere in campo progetti che mettano in rete tutti i territori dell’area metropolitana. Dopo 4 anni e mezzo, ha detto, non è stato fatto niente e nulla è cambiato. Non abbiamo ancora avuto il coraggio di presentare una proposta di legge per l’elezione diretta degli organi degli enti intermedi. Piu ha anche criticato l’azione della Giunta sulle concessioni demaniali, pur riconoscendo che l’assessore Salaris guida l’assessorato da pochi mesi. Siete voi, ha detto, che avete passato le competenze da Comuni alla Regione. (eln)

Daniele Cocco (Alleanza Rosso Verde) ha detto di  sentirsi  in un mondo surreale, dentro una fiera stucchevole. Dopo l’intervento dell’on. Cossa  mi sarei aspettato – ha affermato –  le dimissioni dell’assessore Salaris, invece  in quest’aula viviamo una situazione paradossale in  cui l’assessore Salaris, Riformatore, ripropone le province.  Questo provvedimento è un  pasticcio che aumenta la sperequazione tra territori. Vi chiedo di riflettere attentamente.  

L’assessore Salaris, ha ribadito la sua posizione che è quella di essere contrario alle province: le mie scelte non sono cambiate – ha detto – ma da assessore  mi sono trovato di fronte a una legge approvata da questo Consiglio regionale (la  7 del 2021)  e ho la volontà di far diventare operativa quella legge.  Oggi dobbiamo affrontare una fase liquidatoria per rendere operativa la legge. Per fare questo abbiamo predisposto attività che devono essere predisposte in un regime commissariale.

I lavori sono stati sospesi e la seduta è stata aggiornata alle 16. (r.r.)

Collegato alla manovra finanziaria 2023-2025. Approvato il testo dell’art.21.10 sugli Enti locali.

I lavori riprenderanno domani alle 10.30

I lavori del Consiglio regionale sono stati aperti dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais. All’ordine del giorno l’esame dell’articolo Art. 21. 10 e degli emendamenti del DL 373 – Collegato alla manovra finanziaria 2023-2025. L’Aula ha bocciato tutti gli emendamenti soppressivi. Sono intervenuti, per dichiarazioni di voto, il consigliere dei Progressisti, Massimo Zedda, il consigliere del Pd, Roberto Deriu, il consigliere di Alleanza Rossoverde, Daniele Cocco, e il consigliere dei Riformatori e presidente della Commissione speciale per il riconoscimento del principio di insularità, Michele Cossa.

La presidenza è stata assunta dal vice presidente Giovanni Antonio Satta.

Il Consiglio regionale ha poi approvato l’emendamento 840 (Deriu) all’emendamento 478 (Peru e più)

Il testo approvato, che ha avuto il parere favorevole dell’assessore degli Enti locali, Aldo Salaris, prevede che le Unioni dei comuni debbano comprendere soltanto Comuni appartenenti alla stessa provincia. Con un emendamento orale, proposto dall’assessore Salaris e approvato dall’Aula, i Comuni avranno 60 giorni di tempo dall’entrata in vigore della legge per decidere a quale provincia o Città metropolitana aderire. Sul tema delle Unioni dei Comuni si è aperto un breve dibattito. L’on. Franco Mula (Psd’Az) ha evidenziato la necessità di una riforma delle Unioni perché sono poche quelle che funzionano, ha detto. Favorevoli all’emendamento dell’on. Deriu, il consigliere Cossa (Riformatori) e Daniele Cocco (Alleanza Rossoverde), il quale ha evidenziato che le Unioni spesso non funzionano perché non hanno la dotazione organica necessaria. Favorevole anche il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che ha sottolineato la necessità di sostenere le Unioni dei Comuni, molto importanti per lo sviluppo dei piccoli Comuni. “Studiamo le realtà virtuose – ha detto Agus – e vediamo se possono essere replicate”.

Il vice presidente Satta ha messo in votazione l’emendamento 478 (Peru e più), illustrato dal primo firmatario. Peru ha spiegato che “con la istituzione delle Rete metropolitana del Nord Sardegna ad opera della Legge Regionale 4 .febbraio 2016, n. 2, il legislatore regionale intendeva, nonostante la palese differenza rispetto alla istituzione della città metropolitana di Cagliari, prevista dalla medesima legge, comunque assicurare un equilibrato sviluppo del territorio regionale con vocazioni metropolitane. Queste importanti disposizioni, fìnalizzate alla parità di trattamento delle aree di rango metropolitano sono rimaste del tutto inattuate, con gravi conseguenze per il territorio del Nord-Ovest della Sardegna. Con successiva legge 2 aprile 2021, n. 7, il legislatore regionale ha superato la differenza istituzionale fra i territori di rango metropolitano del Nord e Sud della Sardegna, istituendo la Città metropolitana di Sassari. Con la medesima norma ha, però anche abrogato le disposizione riequilibratici contenute nella sopra richiamata Legge Regionale 4 febbraio 2016, n. 2 (art. 8, commi 4 e 5) che, peraltro, come detto per cinque anni era rimasta inattuata”. “Nel frattempo, come noto”, è scritto nell’emendamento, “notevoli ritardi continuano ad impedire la concreta istituzione della città metropolitana di Sassari con evidenti conseguenze negative per il territorio metropolitano sassarese, la più evidente e grave fra tutte è quella della mancata partecipazione alle politiche 1 di sviluppo a favore delle città metropolitane previste dal PNRR con una perdita di risorse per ‘area metropolitana di Sassari quantificabile nell’ordine di circa 200 milioni di euro per la sola rigenerazione urbana. Nel frattempo, è rimasto ad oggi inattuato un ulteriore tentativo del legislatore regionale che con la legge regionale 9 marzo 2022, n. 3, all’art. 2, comma 5, avesse introdotto nell’ordinamento regionale un nuovo meccanismo riequilibratore simile a quello che la LR 7/2021 aveva abrogato e che testualmente prevede: “5. Nelle more della completa attuazione della fase di transizione di cui all’artico/o 23 della legge regionale n. 7 del 2021 e della conseguente entrata in funzione della Città metropolitana di Sassari, la Regione provvede nell’ambito delle risorse europee, nazionali e regionali iscritte in bilancio, a garantire alla rete metropolitana di Sassari le medesime risorse destinate alla Città metropolitana di Cagliari. ” Per le ragioni esposte e per contrastare il crescente disequilibrio territoriale che sta fortemente penalizzando l’area metropolitana sassarese si propone, con uno specifico emendamento al collegato, una norma di indirizzo che, recepisca la legge regionale 9 marzo 2022, n. 3, all’art. 2, comma 5, e conseguentemente possa orientare le scelte e le risorse che saranno programmate a valere sul prossimo ciclo della programmazione territoriale 2021-2027”. Si tratta, ha spiegato Peru, di un atto dovuto, di un atto di indirizzo che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’assessore regionale del Bilancio affinché questa norma venga applicata.

Per Francesco Agus (Progressisti) non ci sono problemi di fondi. Il consigliere ha ricordato che il tema della città metropolitana nasceva per far funzionare meglio i servizi per i territori con diverse esigenze: aree urbane e aree rurali. Agus ha criticato la legge Del Rio e la decisione di portare le città metropolitane a comprendere il territorio di un’intera provincia. “E’ un’occasione persa”, ha detto. Messo in votazione l’emendamento 478 è stato approvato.

L’Aula ha poi approvato il testo dell’articolo 21.10 e l’emendamento orale del consigliere del Pd, Giuseppe Meloni, che sostituisce la dicitura “Provincia del Nord est Sardegna” con “Provincia della Gallura nord est Sardegna”.

Il vice presidente Satta è passato all’esame dell’emendamento aggiuntivo 812 della Giunta e agli emendamenti 852, 853 e 835 all’emendamento 812.

Il capogruppo della Lega, Michele Ennas, ha chiesto qualche minuto di sospensione per confrontarsi con i colleghi sugli emendamenti. Il consigliere Francesco Agus ha espresso perplessità sulle tempistiche di questo confronto.

Il vice presidente Satta ha sospeso i lavori dell’aula. (eln)

Alla ripresa dei lavori l’onorevole Piras (Lega) ha annunciato un emendamento orale che rinvia alle norme nazionali in materia di elezioni provinciali. L’emendamento è stato approvato.

Il Presidente Pais ha assicurato  che l’assessore  della sanità domani sarà in aula.

Gli emendamenti 852 e 853 (balneazione) sono stati illustrati in aula dal primo firmatario Antonello  Peru che ha annunciato il ritiro di entrambi a condizione di un impegno da parte della commissione competente e dell’assessore Salaris di trattare l’argomento in commissione, sentendo in audizione i balneari, nel più breve tempo possibile. L’assessore Salaris  e il presidente della commissione Talanas hanno accolto la proposta e gli emendamenti sono stati ritirati.

 

Franco Mula (Psd’az), sull’ordine dei lavori,  ha chiesto che nella seduta della commissione si discuta anche dei canoni di locazione che sono aumentati a dismisura i da 600 a 2400 a 3300 euro.  

Francesco Agus (Progressisti)  ha chiesto il  voto segreto sull’emendamento  883 (emendamento all’emendamento 512 all’art 21.10) che riguarda la Fondazione “Trenino verde storico della Sardegna”

 Questo emendamento, primo firmatario Gian Franco Satta,  introduce l’articolo 21.20 bis “Modifiche alla legge regionale 12 giugno 2006, n.9 in materia di Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali”.

Subito dopo il voto, ma prima dello spoglio,  il Presidente Pais ha sospeso la seduta a causa di un malore di un consigliere.

Alla ripresa    il Presidente Pais ha comunicato che la seduta è tolta e che i lavori sono aggiornati a domattina alle 10.30 

(R.R.)

 

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