Nota stampa della seduta n. 256

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 256 – pomeridiana
mercoledì 2 agosto 2023

 

Collegato alla manovra finanziaria 2023-2025. Prosegue la discussione: approvati gli articoli 2.2, 2.3, 2.4, 2.4bis,2.5, 2.6, 17.3, 17.5, 17.6

 

La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con l’articolo 2.2 del Dl n.373 (Collegato alla Finanziaria) ed i relativi emendamenti.

Prendendo la parola sull’ordine dei lavori Laura Caddeo (Aev) ha lamentato l’andamento poco ordinato del Consiglio. Inoltre, la Caddeo ha ricordato una intervista rilasciata ad una rete televisiva regionale dal presidente Pais nella sua veste di coordinatore regionale della Lega concernente l’esito del voto segreto nella seduta di ieri. Tale doppio ruolo politico ed istituzionale non è sostenibile, secondo esponente dell’Aev, per cui lo stesso Pais dovrebbe rassegnare le dimissioni dalla carica di presidente dell’Assemblea.

Subito dopo la seduta è stata sospesa.

Alla ripresa dei lavori il consigliere Alessandro Solinas (M5S) ha ripreso le dichiarazioni della Caddeo ed ha definito inaccettabile che il presidente si esprima politicamente e negativamente su modalità di voto legittime e previste dal regolamento del Consiglio; un errore grave che merita decisioni chiare o almeno un chiarimento.

Anche il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha sostenuto che il ruolo di coordinatore della Lega è del tutto incompatibile con quello di presidente dell’Assemblea, e non c’è alternativa alla scelta definitiva fra i due ruoli.

Il presidente Pais, in replica, ha messo l’accento sul fatto che nella gestione dei lavori si è sempre ispirato alla tutela del Consiglio e dei consiglieri ed al rispetto del regolamento, senza mai compiere nessun atto contro le prerogative del Consiglio assicurando in ogni occasione la corretta interpretazione del regolamento soprattutto in presenza di richieste dell’opposizione, ed anche andando contro all’interesse di una parte, come è stato dimostrato nella stessa seduta di ieri dimostrazione. E’chiaro però, ha concluso, che le valutazioni di legittimità sono diverse da quelle politiche.

Desirè Manca, del M5S, ha chiesto formalmente al presidente di precisare meglio gli emendamenti sottoposti al voto, perché spesso si va troppo veloci e, a volte, è difficile comprendere il contenuto dei provvedimenti che devono poi essere votati dall’Aula.

Il consigliere Giuseppe Meloni (Pd) ha sollecitato una maggiore correttezza nelle procedure di voto sugli emendamenti con particolare riferimento a quelli soppressivi, totali o parziali, che sono profondamente diversi fra loro.

Il presidente ha replicato di aver agito per assicurare l’economicità dei lavori, accogliendo comunque lo spirito della segnalazione.

Successivamente il Consiglio ha respinto alcuni emendamenti ed ha approvato il testo dell’articolo.

Subito dopo è iniziata la discussione dell’art.2.3.

Salvatore Corrias (Pd) ha chiesto all’assessore dell’Agricoltura Valeria Satta chiarimenti sull’obiettivo della norma, che parrebbe riguardare assestamenti di terreni oggetto di riordino fondiario, argomento che dovrebbe essere trattato con cautela e semmai sottoposto al tavolo tecnico inter-assessoriale previsto dalla stessa legge in esame, nel quadro della riforma degli usi civici. Va ricordato però, ha concluso, anche il ruolo della commissione paritetica Regione-Stato che deve occuparsi delle norme di attuazione dello Statuto speciale, per evitare censure costituzionali.

Fausto Piga (Fdi) ha ricordato che l’articolo nasce da un emendamento del gruppo ed ha lo scopo di avviare percorso in grado di dare finalmente certezze, quindi non intacca il ruolo della commissione ma cambia l’approccio politico. E’vero che si poteva fare di più, ha riconosciuto Piga, ma non si può abbandonare il tema né affrontarlo a compartimenti stagioni per il largo interesse che riveste nelle istituzioni e nella società sarda; unendo le diverse competenze istituzionali si può programmare meglio l’azione della Regione nel necessario confronto con lo Stato.

Franco Mula (Psd’Az) ha parlato di un argomento seguito a lungo dal Consiglio, perché riguarda forse il 70% dei territori comunale che risultato gravati da usi civici. La competenza su questa materia, ha aggiunto Mula, è stata assegnata all’assessorato dell’Agricoltura e non si parte da zero: c’è un lavoro già iniziato dalla commissione paritetica che ha già ottenuto 18 pareri favorevoli tranne che dal ministero dei Beni culturali anche se, purtroppo, è poi intervenuta la sentenza n.170 della Corte costituzionale che consente l’uso ma senza sanare quanto realizzato, sentenza “disastrosa” in contrasto con la legge nazionale che invece privilegia la situazione reale ed attuale dei terreni. Da qui bisogna partire, ha detto infine, per risolvere finalmente il problema, a cominciare dalla definizione giuridica che equipara i terreni gravati da usi civici ai beni paesaggistici.

Emanuele Cera (Forza Italia), dopo una premessa sulla complessità dell’argomento, complesso e di grande interesse generale, ha messo in luce che l’obiettivo è quello di sbloccare l’uso di terreni “bloccati” da decine di anni per consentire interventi di riordino fondiario. In altre parole il riordino, ha continuato, dovrebbe essere equiparato ad un’opera pubblica, con il suo “indotto” riguardante particelle catastali, canali, impianti di irrigazione, reti irrigue, impianti di sollevamento, ed infrastrutture, per restituire questi beni alle comunità.

Roberto Deriu (Pd), andando all’origine del problema, ha ricordato che la natura degli usi civici risale al 1718 trattato di Londra che cedeva la Sardegna ai Savoia, a parte le “città regie”, lasciandone la proprietà pubblicistica ai feudatari spagnoli, che nel secolo successivo non risarcirono gli spagnoli, in qualche modo lasciando le incombenze successive ai Comuni sardi, a differenza di quanto accadde nel resto dell’Italia. La soluzione del problema, ha sintetizzato Deriu, si avrà solo quanto l’Università di Cagliari completerà, grazie ad un finanziamento della Regione, consegnerà la “mappatura” fotografica realizzata a suo tempo sul territorio regionale.

Dopo aver respinto una serie di emendamenti, il Consiglio ha approvato il testo dell’articolo.

Successivamente è stato esaminato l’emendamento aggiuntivo n.1, presentato dal consigliere Giovanni Antonio Satta (Misto).

Illustrando la sua proposta, Satta ha messo in luce che il cosiddetto “decreto energia” del Governo sta causando la presentazione di numerosi progetti in materia di energie rinnovabili (forse oltre 200) con procedura centralizzata sul livello nazionale, progetti che, se approvati, sono equiparati ad opere di “pubblica utilità”. Molti di questi interventi, ha detto ancora Satta, ricadono su terreni soggetti ad usi civici che sarebbero quindi sottratti alla collettività, all’insaputa dei Comuni interessati. Con l’emendamento, ha concluso, si permette l’applicazione della legge 12/94 (art.18) attraverso la quale i Consiglio comunali potranno esprimere un parere.

Gianfranco Satta (Progressisti), ha osservato che ipotizzare un parere vincolante dei Comuni, merita un approfondimento perché la cosa è giuridicamente molto dubbia, oltre che non prevista dalla legge su altre tipologie di impianti, per cui il rischio di impugnazione è molto elevato.

Il presidente ha convenuto sull’opportunità di individuare uno spazio di espressione per i Comuni, su una materia complessa e delicata.

Il consigliere Giovanni Antonio Satta ha chiarito di non aver parlato di parere “vincolante” ma “obbligatorio”, come tale comunque significativo perché rende giustizia ad un territorio.

Il consigliere Franco Mula (Psd’Az) ha detto di comprendere lo spirito della proposta, certamente condivisa da molti Sindaci; il fatto è che se un terreno è gravato da uso civico non si può fare nulla e deve essere o svincolato, o spostato ma con decisione del Comune, fermo restando il vincolo del parere paesaggistico.

Il consigliere Salvatore Corrias (Pd) ha affermato che la proposta è cosa buona e giusta anche come stimolo per dare impulso al lavoro della commissione paritetica; in ogni caso sarebbe bene demandare il tema al tavolo tecnico ed alla commissione paritetica.

Il presidente, in definitiva, considerata la necessità di un approfondimento, ha deciso di spostare l’esame della proposta alla fine della legge. (Af)

L’Aula è quindi passata all’esame dell’articolo 2.4 “Ulteriori interventi a favore degli istituti tecnici e professionali agrari della Sardegna” che stanzia per il 2023 1,5 milioni di euro a favore degli istituti tecnici agrari della Sardegna per l’ammodernamento delle aziende agricole di loro proprietà.

Apprezzamento ha espresso Laura Caddeo (Rossoverdi): «E’ uno stanziamento importante anche se tardivo – ha detto Caddeo – la cosa che mi preoccupa è che anche questa è una norma di carattere finanziario che utilizza le risorse di Laore destinate agli indennizzi per gli eventi calamitosi. Sarebbe il caso di pensare a un finanziamento di carattere strutturale». L’aula ha quindi respinto gli emendamenti soppressivi e approvato due emendamenti della Giunta: il n.732 (che stabilisce un trattamento paritario per tutti gli istituti agrari senza prevedere stanziamenti diretti per i singoli istituti) e il n.744 (che autorizza la spesa di 50mila euro a favore del Comune di Ozieri per l’organizzazione di manifestazioni fieristiche di interesse zootecnico).

La discussione si è poi spostata sull’emendamento 791 della Giunta regionale che introduce l’articolo 2.4 bis e stanzia 7,7 milioni di euro per il completamento degli interventi delle misure del Sistema integrato di gestione e controllo (SIGC) della annualità 2019 e 2020 del Psr 2014-2022-Organismo pagatore regionale Argea. La proposta è stata approvata dall’Aula.

Si è poi passati all’esame dell’emendamento all’emendamento n.844 che dopo un approfondimento è stato dichiarato inammissibile dal presidente Pais.

Approvato senza discussione l’articolo 2.5 “Progetto di ricerca e sviluppo sperimentale sulle biomasse vegetali”.

Più articolata la discussione sull’articolo 2.6 “Modifiche alla legge regionale n. 9 del 2018 in materia di guida professionale di pesca”. Respinti gli emendamenti soppressivi, l’Aula ha approvato il testo dell’articolo.

Sull’emendamento aggiuntivo n. 8, il proponente Emanuele Cera (Forza Italia) ha chiarito che la norma non comporta oneri finanziari ma ha l’obiettivo di consentire alle cooperative e ai consorzi dei pescatori di utilizzare attrezzature di pesca professionali a prescindere dalla distanza dalle scale di monta dei pesci e dalle macchine idrauliche.

Il presidente Pais ha chiesto al proponente di chiarire se l’emendamento sia rivolto alle concessioni negli stagni o anche a quelle marittime. Sul punto è intervenuto anche Massimo Zedda (Progressisti): «Sono ricomprese le concessioni marittime? – ha chiesto Zedda – temo che non siano possibili deroghe». Anche Franco Mula (Psd’Az) ha espresso perplessità sulla formulazione dell’emendamento.

Il presidente Pais citando un Regio Decreto del 1914 ha chiarito che le concessioni riguardano solo le acque interne.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha invitato i colleghi a non presentare emendamenti che richiedono l’intervento degli Uffici: «Non c’è il tempo di farlo – ha detto Agus – si stabilisca un metodo altrimenti finiamo il prossimo anno».

Per Roberto Li Gioi (M5S): «Con l’emendamento n.8 si vuole consentire a chi ha le concessioni marittime di andare a pescare anche nelle acque interne violando il Regio decreto del 1914. E’ assurdo che in un collegato si voglia consentire un’attività illegale».

Il consigliere Emanuele Cera (Forza Italia) ha annunciato il ritiro dell’emendamento: «Non voglio violare nulla – ha detto – si vuole rispondere alle necessità reali dei concessionari. Non si sta facendo niente di illegale».

L’assessore all’Agricoltura Valeria Satta ha sottolineato la necessità di un approfondimento pur condividendo lo spirito della proposta. L’emendamento n.8 è stato ritirato.

Ritirati anche gli emendamenti n.477=747, con il parere favorevole della Giunta, che chiedevano di fornire all’agenzia Laore risorse e personale per poter svolgere le nuove funzioni assegnate che erano prima in capo ad Argea.

Sull’emendamento n.745 (Giunta regionale) è intervenuto il consigliere Giuseppe Meloni (Pd). «E’ un emendamento brutto – ha rimarcato Meloni – non perché prevede degli aiuti per i premi assicurativi in agricoltura ma per le risorse che vengono prelevate da settori che meritano di essere sostenuti come l’associazione regionale degli allevatori. Cercate i soldi altrove, Laore ha in pancia svariati milioni di euro che vanno puntualmente in avanzo».

A Meloni ha replicato l’assessore Valeria Satta: «E’ un emendamento importante molto atteso dai Consorzi di Difesa. Queste risorse non vanno ad intaccare le attività in essere. Si tratta di economie che non possono più essere utilizzate».

Di diverso avviso Piero Comandini: «Non è così – ha detto il consigliere di minoranza – attraverso questo emendamento si dimostra l’incapacità politica e gestionale dell’assessore che non è in grado di assicurare il pagamento all’associazione regionale degli allevatori per le funzioni che sta svolgendo (tenuta dei libri genealogici e miglioramento della razza sarda). In questo modo si tolgono le risorse per tutto l’anno. Siamo totalmente contrari a questa scelta». Comandini ha quindi chiesto la votazione per appello nominale: «Deve essere chiaro chi è contrario o a favore di questa scelta».

A Comandini ha replicato Franco Mula (Psd’Az): «Stiamo cercando di fare interventi di buon senso – ha detto – vi chiediamo di votarlo integrandolo con il secondo comma dell’emendamento n.477 appena ritirato».

Per Emanuele Cera c’è l’esigenza di dotare di risorse i Consorzi di Difesa: «Siamo in forte ritardo, dobbiamo mettere i Consorzi nelle condizioni di poter operare dall’inizio dell’anno. Devono avere risorse certe».

Per il presidente della Commissione “Attività produttive” Piero Maieli «Deve essere chiaro che non si stanno svuotando delle scatole per riempirne altre. La Giunta chiarisca per una volta per tutte i dubbi legittimi emersi in Aula».

Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau, rivolgendosi all’assessore al Bilancio Giuseppe Fasolino ha chiesto: «I fondi sono effettivamente inutilizzabili dall’Associazione regionale allevatori?».

L’assessore Fasolino ha replicato: «Non posso rispondere io, solo l’assessore all’Agricoltura può verificare la veridicità delle affermazioni. Io posso dire che ci sono le disponibilità finanziarie».

La consigliera Desirè Manca (M5S) ha proposto un emendamento orale che introduce il principio dell’assunzione del personale direttamente dallo scorrimento della graduatoria Laore.

Giuseppe Meloni (Pd) si è detto preoccupato per le risposte date dall’assessore Satta: «Stiamo parlando di milioni di euro, quali sono le vostre intenzioni: stanzierete risorse specifiche per l’Associazione regionale degli allevatori. Come garantirà Laore le risorse all’Ars?»

Posto in votazione, l’emendamento 745 (con le integrazioni orali) è stato approvato con 34 voti a favore e 13 contrari.(Psp)

 

Il Consiglio ha poi approvato gli emendamenti n.746 e 25. Il n.746, della Giunta, è finalizzato alla riduzione dell’impatto delle diverse attività di pesca nella fascia costiera e prevede la spesa di 1 milione di euro per la riconversione delle imbarcazioni ed una indennità di “arresto” delle imbarcazioni fino ad un massimo di 150.000 euro, ed un finanziamento fino al 50% delle spese sostenute per le attrezzature necessarie alla riconversione fino ad un massimo di 850.000 euro. Il n.25 (primo firmatario Emanuele Cera) riguarda invece il supporto all’economia costiera indebolita dalla pandemia con risorse provenienti dalla legge regionale 22/2020. Con l’emendamento si supportano i Flag regionali (Fisheries Local Action Group) nella fase di transizione dalla vecchia Feamp alla nuova programmazione Feampa assicurando la continuità dei finanziamenti.

Successivamente è iniziato l’esame dell’art.17.3, il cui testo è stato approvato.

Per quanto riguarda gli emendamenti aggiuntivi, è stato approvato l’emendamento n.472  (Giunta regionale) che, come ha spiegato l’assessore dell’Ambiente Marco Porcu, adegua la normativa regionale alle nuove competenze acquisite dalla Protezione civile.

Subito dopo si è passati all’art.17.4 che però il Consiglio ha deciso di sospendere per approfondimenti.

A seguire l’esame dell’art. 17.5.

Intervenendo nella discussione generale il consigliere Diego Loi (Aev) ha sottolineato la complessità del tema e l’impatto del provvedimento sul sistema degli Enti locali, cose che avrebbero dovuto consigliare un ampio esame preventivo da parte della commissione. Loi ha infine espresso perplessità sulla parte che consente una premialità sui concorsi pubblici a quanti hanno prestato attività di vlontariato.

Per il Pd Roberto Deriu (Pd) ha chiesto se le misure proposte sono all’interno di una visione d’insieme perché il quadro normativo (anche nazionale) è piuttosto complesso contraddittorio e stratificato, di qui dubbi sulla reale efficacia degli interventi di semplificazione.

Maria Laura Orrù (Aev), nel condividere le osservazioni di Loi e Deriu, ha parlato di un momento complesso che, fra l’altro, richiede un maggiore supporto ai Sindaci ed un ragionamento compiuto che il Collegato non può assicurare, per cui appare opportuno lo stralcio e l’invio in commissione.

Successivamente è stato approvato il testo dell’articolo.

Illustrando l’emendamento aggiuntivo n.749 l’assessore dell’Ambiente Marco Porcu ha dichiarato che prevede l’istituzione di una scuola regionale di protezione civile per la formazione dei volontari, consente la protrazione in anticipo delle attività stagionali di salvamento a mare, definisce gli ambiti ottimali della protezione civile nei quali opereranno anche unità di Forestas e forze statali ed attribuisce punteggi nei concorsi pubblici a quanti hanno svolto almeno per tre anni attività di vlontariato, in modo da incentivare i giovani ad avvicinarsi al mondo della protezione civile.

Sulla proposta si è sviluppato un ampio dibattito nel quale hanno preso la parola diversi consiglieri regionali: Valter Piscedda (Pd), Antonio Piu (Aev), Gianfranco Ganau (Pd), Diego Loi (Progressisti), Alessandro Solinas (M5S), Fausto Piga (Fdi), Laura Caddeo (Aev), Desirè Manca (M5S) e Domenico Gallus (Psd’Az). Gli esponenti dell’opposizione, in particolare, hanno rilevato l’inopportunità di inserire una materia così importante all’interno del collegato e, nello specifico, hanno criticato la norma che assegna un punteggio in tutti i concorsi pubblici a quanti hanno maturato esperienze di volontariato di almeno tre anni nella protezione civile.

Il capogruppo di Fdi Fausto Piga ha proposto di riservare i punteggi premiali solo ai concorsi riguardanti la protezione civile e successivamente, per effetto delle interlocuzioni fra i gruppi, l’emendamento 749 è stato messo in votazione ed approvato senza il comma 7, relativo ai concorsi pubblici. Sul punto l’assessore dell’Ambiente Marco Porcu ha dichiarato che la proposta sarà comunque riformulata e proposta alla fine della legge.  (Af)

Si è poi passati all’esame dell’emendamento della giunta numero  750  che prevede l’assegnazione di risorse autorizzate dalle leggi regionali 29 e 30 del 2020 per interventi di protezione civile. Si tratta di 4.000.000 annui che sono destinati a finanziare, per il 2023: il potenziamento del sistema regionale di protezione civile  (euro 1.300.000), l’incremento delle risorse per la collaborazione del Corpo Nazionale dei vigili del fuoco nella campagna estiva antincendi (500.000),   il rafforzamento della capacità operativa delle strutture regionali per la prevenzione e la lotta attiva agli incendi boschivi (100.000),  interventi  a seguito di calamità naturali (2.000.000). A decorrere dal 2024 l’emendamento prevede 2.000.000 di euro a favore del potenziamento del sistema regionale di protezione civile e altri 2.000.000 per interventi a seguito di calamità naturali.

Diego Loi (Alleanza Europa Verde – sinistra – Possibile – Art. 1 )  ha chiesto all’assessore all’ambiente se sono  previste  delle risorse anche per i comuni che devono fare piani di protezione civile.

L’esponente della Giunta ha detto che questo emendamento prevede risorse anche per i comuni per adeguare o redigere i piani.

 

Il consigliere Loi  ha dichiarato di votare a favore dell’emendamento 750  che è stato approvato. 

Sull’emendamento 751  all’art. 17.5, che  prevede modifiche alla legge regionale n. 17 del 2021 relative al servizio mensa per il personale delle sale operative di protezione civile,  l’assessore all’ambiente ha specificato che con questo emendamento si autorizza il  servizio mensa non solo per i mesi del  servizio antincendio ma anche nei periodi in cui non si fa la campagna antincendi.  

L’emendamento 751 è stato approvato. 

Sull’art.  17.6 è intervenuto l’on. Meloni (Pd) che ha segnalato l’importanza dell’emendamento 69 che prevede l’incremento di 2.000.000 di euro al fondo di cui al comma 6 dell’articolo 1 della legge regionale 22 novembre 2021 n. 17.

Il Testo dell’articolo 17.6  è stato approvato.

Approvato anche l’emendamento 69.

Il consigliere del Pd Piero Comandini  ha illustrato l’emendamento 851 che riguarda la Carbosulcis. Il consigliere Comandini ha interrotto il suo intervento polemicamente per la scarsa attenzione dell’aula.  

L’assessore al Bilancio Fasolino  ha detto che la riconversione dell’infrastruttura mineraria a scopi di ricerca scientifica e di produzione e stoccaggio di energia prodotta da fonti rinnovabili è una  grande opportunità per il Sulcis.   

 Via libera anche all’emendamento 73  (Ganau e più) che prevede l’abrogazione di due commi della legge regionale 22 novembre 2021 con i quali sono trasferite alla Direzione generale della protezione civile alcune delle competenze in ambito meteorologico poste in capo ad ARPAS.

L’emendamento 491 è stato ritirato dal presentatore Angelo Cocciu (FI). Su questo emendamento sono intervenuti Maria Laura Orrù  (Alleanza Europa Verde – sinistra – Possibile – Art. 1 ) che ha invitato al ritiro, Francesco Agus (Progressisti) che ha detto che si tratta di una “sanatoria inaccettabile”,  Alessandro Solinas (M5S) che ha chiesto il ritiro.    

Approvato anche l’emendamento 819  (Piras e più) che prevede l’istituzione di  una commissione speciale all’interno del corpo forestale sulle cause degli incendi in Sardegna.  Con un emendamento orale sono state cassate dal testo  le parole “mitigazione e rimozione”.  (R.R.)

Sull’emendamento 821 (Ennas e più), che modifica e integra la legge istitutiva del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, è intervenuto Francesco Agus (Progressisti). L’esponente della minoranza ha affermato di non essere disponibile a discutere un emendamento che riforma una parte della legge istitutiva del Corpo forestale e di vigilanza ambientale senza un approfondimento e un confronto con le parti sociali. “Si tratta probabilmente – ha detto – di un azione meritoria, ma non può avvenire senza confronto e con un emendamento che nessuno aveva mai visto”. Agus ha quindi chiesto il voto palese.

Il presidente Pais ha proposto di rinviare il tema a domani mattina e ha chiuso la seduta. Il Consiglio regionale si riunirà domani alle 10. (eln)

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