Nota stampa della seduta n. 250

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 250 – Antimeridiana
mercoledì 19 luglio 2023

Nuovi presidi ospedalieri, concluso il dibattito sulle mozioni. Maggioranza e opposizione provano l’intesa su un odg unitario.

 

Cagliari 19 luglio 2023 – Il presidente Pais ha aperto la seduta del Consiglio regionale e dopo la formalità di rito ha sospeso i lavori. Alla ripresa il presidente Pais ha chiesto un minuto di silenzio per ricordare la strage di via D’Amelio (19 luglio 1992) costata la vita al magistrato antimafia Paolo Borsellino e a cinque agenti della scorta.

A seguire è iniziata la discussione delle mozioni 652 (Moriconi), 653 (Agus), 654, 655, 656 e 658, già illustrate nella scorsa seduta, alla presenza del presidente della Regione, Solinas.

Il primo a parlare è stato l’on. Michele Ciusa (Cinque Stelle) che ha definito la Sanità “un’emergenza alla quale va data risposta. E’ grottesco che si parli di edilizia sanitaria quando i problemi sono le liste d’attesa interminabili e altri problemi organizzativi che sono sotto gli occhi di tutti. In questo senso la pandemia nulla c’entra e invece voi continuate ad evocarla per coprire le vostre manchevolezze. Regione e Comune di Cagliari stanno  giocando una partita di palazzo che hanno come fine il tornaconto personale, non gli interessi e i diritti dei sardi. Basta con i tatticismi, dimettetevi e andiamo al voto”.

Per l’on. Rossella Pinna (Pd) “all’assessore Doria non sarà sfuggito che dai banchi della maggioranza non si è sentita nemmeno una voce a difesa della delibera di Giunta. Quale sarà il destino del Marino e del Santissima Trinità di Cagliari? Nessuno sa nulla, mistero. E mistero anche sulle retromarce per i lavori al Brotzu dopo la delibera che fermava il cantiere. Per non parlare delle risorse: dove sono quelle che servono per fare il nuovo ospedale di Cagliari?”.

Sempre dai banchi di Cinque Stelle l’on. Li Gioi ha ricordato le parole di contrarietà della maggioranza contro la delibera di Giunta e ha detto: “A ciascuno il suo zuccherino, leghisti e sardisti ora sono tutti d’accordo dopo tutte le perplessità e accuse sulla stampa. Ma mi chiedo cosa abbia fugato i dubbi dei consiglieri di maggioranza ribelli? Nulla, ovviamente. Siamo alla becera campagna elettorale”.

Per i Rossoverdi l’on. Orrù ha esordito dicendo che “la Regione è paralizzata per colpa vostra e siete ultimi in graduatoria per gradimento. Revocate immediatamente della delibera della Giunta, in totale contraddizione con gli atti pianificatori e di programmazione. E’ una delibera senza copertura finanziaria e non basta ospitare in Consiglio un ministro salvifico che già in passato hanno fatto promesse ai sardi che non hanno poi mantenuto”.

Per la Lega Sardegna l’on. Ignazio Manca ha difeso la Giunta: “E’ evidente che siamo davanti a una strumentalizzazione politica contro la giunta sardo leghista dopo che negli ultimi 20 anni sono stati tagliati 40 miliardi di euro alla Sanità pubblica italiana, come denuncia lo stesso Landini”. Per l’oratore “il centrosinistra sa bene che la sua gestione della sanità sarda negli ultimi anni ha provocato la sconfitta elettorale. Questo non significa che tutto vada bene e ci stiamo impegnando ad affrontare le singole questioni”.

A seguire l’on. Antonello Peru (Sardegna al centro)  ha detto che “spesso noi caschiamo nel gioco dell’opposizione. Chi non è d’accordo sul realizzare ospedali che siano funzionali? In tutti questi anni ho ribadito questa mia posizione al presidente della Regione, in privato e in pubblico”.

Dall’opposizione l’on. Massimo Zedda (Progressisti) ha ricordato la notizia secondo cui il nuovo ospedale di Cagliari deve sorgere in una zona ad alto rischio idrogeologico o accanto al nuovo stadio Sant’Elia. “E’ evidente che siamo davanti a un enorme pressapochismo nella preparazione di queste delibere, che non tiene conto di molte cose e di molte norme giuridiche”. (C.C.).

Desirè Manca (M5S) ha salutato  il Presidente della Regione che oggi – ha detto – è venuto a trovarci per sostituire l’ assessore Doria.  Oggi parliamo di sanità, un argomento che ha visto il Presidente Solinas protagonista per la delibera sulla costruzione dei quattro nuovi ospedali.  In verità i nuovi ospedali – ha continuato Desirè Manca – erano previsti anche nelle  linee programmatiche e oggi dopo 4 anni e mezzo di legislatura, o meglio di vuoto politico,  riemergono. La costruzione di nuovi ospedali, una sorta di “scatole vuote”è solo una manovra elettorale per spostare l’attenzione sui vari problemi della sanità. Rivolgendosi sempre al Presidente Solinas, la consigliera Manca ha chiesto: lo sa che il 23% dei sardi rinuncia alle cure, percentuale molto più alta del resto  d’italia che si attesta sull’ 11%? Lo sa che il suo assessore alla Sanità  aveva promesso l’istituzione del Cup oncologico 5 mesi fa e che non è mai stato istituito? Lo sa che l’assessore Doria aveva promesso che se i malati sardi avessero chiamato il Cup regionale avrebbero potuto curarsi nel proprio territorio? Lo sa che ad oggi moltissime visite sono bloccate? Lo sa che i talassemici sardi non hanno sangue? Lo sa che i malati di sla non possono curarsi? Lo sa che i materiali sanitari non arrivano? Lo sa che i malati non riescono a fare radioterapia? Io credo Presidente che la sua visione politica, da sempre,  ha privilegiato il privato rispetto al pubblico. Vorrei sapere quali sono  le azioni che lei ha portato avanti per risolvere i problemi della sanità. Io non sono contraria alla costruzione di nuovi ospedali che, comunque, ritengo che in questa situazione siano “scatole vuote”. Prima è necessario riempire quelle che esistono, cioè gli ospedali che già ci sono.

Eugenio Lai ( Alleanza Europa Verde – Sinistra – Possibile – Art.1) ha detto che questa legislatura è una perdita di tempo e che questa maggioranza deve avere il coraggio di “staccare la spina”. Credo – ha affermato Lai – che l’appello delle opposizioni perché si ritiri  la confusa delibera  sulla costruzione dei nuovi ospedali sia una richiesta dell’intera Sardegna. Lai ha sottolineato che la stessa maggioranza non è d’accordo con la delibera del Presidente Solinas ma, nonostante questo, voteranno a favore dell’ordine del giorno a fine seduta. La delibera – ha concluso – va ritirata anche perché , tra l’altro, è senza copertura.

Francesco Agus (Capogruppo dei Progressisti) in apertura di intervenendo si è scusato per le parole utilizzate durante la conferenza informale dei capigruppo  di  ieri in cui ha definito “spregevole” il comunicato dell’assessorato alla sanità sul tema del microcitemico.  Entrando nel merito della delibera del  presidente Solinas sulla costruzione dei quattro nuovi ospedali, Agus ha chiesto chiarezza sui tempi, sui metodi, sulla realizzazione del progetto che dovrebbe essere presentato tra 11 giorni (la delibera indicava il termine di 60 gg dall’approvazione della delibera) ma su cui non c’è stato nessun affidamento ufficiale, solo qualche articolo di stampa che individua una ditta esterna che, tra l’altro, risulta avere avuto più volte contatti con l’assessorato alla sanità prima della delibera. Un modo di agire che non si può tollerare trattandosi, tra l’altro,  di soldi pubblici. Questa maggioranza – ha concluso Agus –  ha fallito l’obiettivo di scrivere leggi. Le finanziarie approvate sono scritte talmente male che non generano spesa , anzi, e creano disastri.

Annalisa Mele (capogruppo Riformatori sardi) ha sostenuto che il tema che si sta affrontando riveste un’importanza cruciale per il futuro della sanità sarda. E’ una storica occasione. La sanità sarda deve stare al passo con i tempi e con il progresso tecnologico. Dunque, sì alla costruzione di nuovi ospedali ma è necessario puntare anche sull’operatività e il potenziamento di quelli esistenti, in special modo di quelli di Oristano e Nuoro. E’ necessario anche procedere con la  ristrutturazione del Brotzu che deve conservare la sua autonomia di azienda e il suo ruolo di eccellenza.

Per Alessandro Solinas (capogruppo  del M5S) oggi il tema più che sanitario riguarda la scelta del prossimo candidato alla Presidenza della Regione. Davanti alla situazione attuale si tratta da parte della maggioranza di pochezza istituzionale, di sprezzo verso il processo democratico, di scarsa abitudine al confronto. La delibera del Presidente della Regione che annuncia la costruzione di 4 nuovi ospedali è solo campagna elettorale. Come è possibile – ha chiesto Solinas – annunciare la costruzione di questi ospedali se in 7 mesi il Consiglio regionale ha approvato una sola legge? (R.R.)

Il capogruppo di Alleanza Europa Verde Daniele Cocco si è detto vicino al presidente Solinas ma solo perché Salvini non ne ha mai azzeccata una, praticando il solito gioco sporco che, nel caso, non porterà alla sua ricandidatura. Per quanto riguarda il merito, ha aggiunto Cocco, noi abbiamo sempre lavorato su sanità sarda con proposte di soluzioni ma la realtà è che i sardi ormai hanno rinunciato a curarsi, le liste d’attesa sono praticamente inutili, molte risorse non sono state utilizzate o addirittura restituite, alcune strutture tecnologiche sono ferme per mancanza di personale mentre molti addetti hanno compiti amministrativi: insomma, siamo davanti ad una politica sanitaria fallimentare  caratterizzata, fra l’altro, dalla grande difficoltà delle piccole strutture già in sofferenza. Tutto questo, ha concluso il capogruppo di Aev, non consente di parlare di nuovi ospedali, e suggerisce il ritiro della delibera, anche per una questione morale e di semplice buon senso.

Per il gruppo Psd’Az Domenico Gallus è giusto riconoscere la difficile situazione della sanità sarda ma corre rinnovare la fiducia al presidente anche sulle coperture finanziarie. Soffermandosi su alcune grandi questioni concrete come quella che ha riguardato il Microcitemico e le sue due specialità (pediatria e centro trapianti), Gallus ha ricordato che i responsabili, sentiti in commissione Sanità, hanno definito chiaramente ingestibile una situazione che stabilisce la dipendenza con la Asl n.8 anziché con il Brotzu come avveniva in precedenza. Su queste basi, ha aggiunto il consigliere, era stata predisposta una “leggina” per superare il problema, poi confluita in un emendamento al collegato per il “ritorno” non rimandabile del Microcitemico al Brotzu, questo per rispondere anche alle madri che soffrono per i loro figli. Condivide l’intervento del collega Peru, ha concluso Gallus,  però credo sia sbagliato negare l’impatto del Covid sul sistema sanitario, il progetto dei nuovi ospedali prevede anche l’accorpamento delle strutture esistenti proprio per non farne “scatole vuote” e gettare le basi della nuova programmazione.

Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha tenuto a precisare in apertura che il suo gruppo non siamo contrari a realizzare nuovi ospedali dove servono, ma è contrario alle superficialità, agli spot elettorali che promettono miracoli mentre per l’ospedale di S.Gavino si aspetta da vent’anni; fra altro ci sono anche atti programmatori della precedente Giunta su Alghero e Cagliari molto diversi per contenuto che sarebbe sbagliato tralasciare. Oggi, ha proseguito Ganau, la stessa maggioranza rivendica il ruolo del Consiglio e dà schiaffi pesanti alla Giunta anche se alla fine non chiede, come noi, il ritiro della delibera. Ho letto tutte le mozioni e chiedono le stesse cose, ha commentato il capogruppo del Pd, però è chiaro che non si può prescindere dalla riorganizzazione della rete ospedaliera, non si può sorvolare sul tema delle coperture prive di riferimenti in bilancio, non si può bloccare il progetto della “piastra” del Brotzu come quello del materno infantile di Sassari, ed ancora è emerso che è necessario coinvolgere gli enti locali e non immaginare questa o quella area senza nemmeno conoscere la destinazioni urbanistiche esistenti ed oggetto di interventi già finanziati, e c’è infine da affrontare il problema delle assunzioni del personale in vista dei piani su ospedali di comunità e sanità territoriale. Invito quindi la maggioranza a ragionare, ha detto infine Ganau, ritirando la delibera e chiedendo scusa alle famiglie dei malati oncologici “insultate” dall’assessore.

Illustrando la posizione della Giunta il presidente Christian Solinas ha dichiarato che il dibattito del Consiglio si è rivelato ben più ampio del tema ospedali anche per le “influenze” della campagna elettorale e, di conseguenza, le mozioni hanno in qualche modo restituito un canovaccio teatrale in cui l’utilizzo dello schema “domande-risposte” richiede poi un intervento per riportare le cose su un binario di verità. Rispondendo agli interventi di due esponenti del movimento cinque stelle, il Governatore, ha rimproverato ad Alessandro Solinas il termine “accozzaglia” per definire il centro destra, ricordando che il suo partito è ora alleato col “partito di Bibbiano”, e a Michele Ciusa che il piano di investimenti di cui di discute era già presente nella riforma votata a suo tempo dal Consiglio regionale, fermo restano che poi non è che i partiti ora all’opposizione non abbiano governato. Anzi, hanno perso perché hanno devastato la sanità con l’Ats, hanno mantenuto il blocco del turn over mentre noi abbiamo creato 1867 nuovi posti, ed hanno fatto pesanti tagli di spesa.

Solinas ha quindi invitato tutti a tornare ai fatti, ponendo una domanda: rispetto al progetto presentato del quale si chiede il ritiro c’è una alternativa o il nulla? Non bisogna confondere piani e problemi diversi: da un lato c’è la grande carenza di personale ma questo è un dato nazionale, è di tutto il Paese come dicono tutti i governatori, poi c’è lo specifico della Sardegna dove noi abbiamo assunto medici (limitando l’errore del numero chiuso), prima c’erano 29 borse di studio e molte scuole di specializzazione chiuse, oggi ce ne sono 259 e vedremo i risultati in prospettiva nei prossimi cinque anni, e perciò non ci saranno scatole vuote.  Quanto agli uffici regionali, Solinas ha ricordato che la soluzione dello “stallaggio Meloni” su viale Trieste fu di Luigi Cogodi poi confermata da tutte le giunte successive e, tornando sugli ospedali, ha osservato che ipotizzare interventi di ristrutturazione con i pazienti “dentro” è una soluzione estrema mentre è senz’altro più corretto realizzare nuove opere e nello stesso tempo fare buone ristrutturazioni. Sullo stadio non c’è nessuno scontro con il Comune, ha aggiunto Solinas, e del resto non siamo stati noi a dire che il S. Elia era vecchio, il Brotzu è degli anni ’70 e viene ristrutturato, non capisco perché non si possa fare anche per lo stadio. In altre parole, ha sintetizzato, il programma di edilizia sanitaria è quello di una maggioranza che, per la prima volta dopo 50 anni, pianifica 4 grandi nuovi ospedali con coperture, non con una delibera ma con uno studio di fattibilità che chiarirà dimensioni, posti letto, servizi e costi fino a 1.5 miliardi. Daremo ai sardi il meglio dell’edilizia sanitaria a livello internazionale, ha concluso il presidente, mentre sul territorio si proseguirà con strutture-filtro necessarie per la continuità assistenziale che certamente è ancora da costruire ma non per responsabilità di questa maggioranza: sarà un grande progetto per il futuro, con senso della prospettiva.

Successivamente hanno preso la parola, per la replica, i presentatori della mozioni.

Cesare Moriconi, del Pd, si è dichiarato totalmente insoddisfatto rimproverando al presidente di aver voluto divagare rispetto ai temi principali delle mozioni delle opposizioni e della stessa maggioranza. Il Consiglio non fa canovacci, ha affermato, magari usa espressioni forti in discussioni aperte e franche. Nel merito Moriconi ha contestato che la delibera della Giunta sia “figlia” della riforma che, invece, impegnava la Giunta entro 60 giorni ad adottare un piano di investimenti ospedalieri arrivato nei fatti dopo ben tre anni: noi abbiamo posto 10 domande per aprire un percorso nuovo, e quelle restano tutte: dalla revisione della rete ospedaliera alle coperture dai vari passaggi di programmazione alla partecipazione degli Enti locali e delle organizzazione sindacali. Concludendo, ha detto a Solinas di aspettarsi una risposta. (Af)

Ha quindi preso la parola il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, primo firmatario della mozione n.653 che, come l’on. Moriconi, ha manifestato la propria insoddisfazione per le argomentazioni portate in aula dal presidente Solinas. «Nel suo discorso ci sono due effetti stranianti – ha detto Agus rivolgendosi al capo dell’esecutivo – il primo è che ha fatto fa un discorso come se fossimo nel 2019 e invece siamo nel 2023. Chi è stato lento siete stati voi. Parlare di questi progetti quattro anni fa avrebbe avuto un senso, oggi non più. L’altro elemento straniante è pensare che ci siano favorevoli e contrari. Non è così, noi guardiamo alla fattibilità del progetto. I nuovi ospedali sono come la macchina che si pensa di comprare con la vincita di una schedina. Gli ospedali di Cagliari non esistono: non viene indicato nemmeno il luogo dove costruirli. Solo la progettazione richiede anni, ci sono voluti 1000 giorni per scrivere una delibera e rispetto a quando abbiamo presentato la mozione non si è fatto niente».

Alessandra Zedda (Forza Italia), prima firmataria della mozione n.654, ha confermato le perplessità su alcune “discrasie” presenti nella delibera della Giunta: «Le premesse e il dispositivo non si legano soprattutto sulla competenza del Consiglio sulla rete ospedaliera esistente – ha detto Zedda – concordiamo con la Giunta sulla volontà di dare una prospettiva ma l’art . 42 non è organico alla rete ospedaliera esistente. Non si può parlare di studio se ci sono punti già fermi. Il Brotzu non può essere accorpato, deve restare un Dea di secondo livello e deve essere ristrutturato come previsto. E’ positivo che il presidente lo abbia chiarito». Zedda ha poi affrontato il tema delle risorse: «E’ vero che non sono state , sembrano quasi non esserci, da qui il nostro invito a discuterne in Aula. La delibera non va ritirata ma rivista e integrata per eliminare le discrasie. Può essere una delibera di indirizzo. Vorrei che si superasse l’art.42. Completiamo la riforma che abbiamo avviato e rendiamola organica alla rete ospedaliera esistente. Non si può parlare di ospedale da realizzare in tre anni se non indichiamo modalità e risorse».

Michele Cossa (Riformatori), primo firmatario della mozione n.655, si è detto d’accordo sulla necessità di realizzare nuovi ospedali in Sardegna: «Questo punto deve essere fermo – ha detto Cossa – l’intervento del Presidente ha chiarito molti dubbi sulle questioni sollevate nelle ultime settimane. Sono necessari interventi in tutti gli ospedali della Sardegna». Secondo Cossa, buona parte delle polemiche sono nate da una errata formulazione di alcuni concetti nella delibera di Giunta: «Penso che la differenza di linguaggio utilizzata nella definizione dei presidi ospedalieri nella città di Cagliari abbia scatenato incomprensioni e alimentato timori che devono essere fugati rettificando la delibera con i chiarimenti che ha fornito oggi il presidente Solinas». Sui tempi di realizzazione degli ospedali Cossa ha detto: «Due o tre anni sono tempi ottimistici, si valuti insieme al Governo al possibilità del conferimento di poteri commissariali per la costruzione dei nuovi ospedali».

Michele Ennas (capogruppo della Lega), primo firmatario della mozione n.658, ha espresso apprezzamento per i chiarimenti dati in Aula dal presidente Solinas:«Fa piacere sentire oggi che non ci sono forze politiche contrarie alla costruzione dei nuovi ospedali – ha detto Ennas – il percorso avviato deve andare avanti. Auspico l’elaborazione di un ordine del giorno condiviso in modo che su questo argomento ci sia una posizione univoca».

Anche Fausto Piga, primo firmatario della mozione n.656, ha espresso soddisfazione per l’andamento del dibattito: «Su questo argomento c’era bisogno, prima di tutto, di un chiarimento all’interno della maggioranza che c’è stato – ha detto Piga – concordiamo sulla necessità di costruire nuovi ospedali che non inficiano la ristrutturazione dei vecchi nosocomi, a partire dal Brotzu». Anche Piga si è detto favorevole a un ordine del giorno unitario che si occupi anche del potenziamento delle Case della Salute.

Sull’ipotesi della stesura di un ordine del giorno unitario è intervenuto il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus che ha detto: «L’importante è che la maggioranza abbia le idee chiare, se avete bisogno di tempo prendetevelo tutto. Non vorremmo stare qui ad aspettare per ore».

Il presidente Pais ha quindi sospeso la seduta e fissato la ripresa dei lavori per le 17.30. (Psp)

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