Nota stampa della seduta n. 246

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 246 – pomeridiana
martedì 16 maggio 2023

 

Respinta la mozione di censura nei confronti dell’Assessore regionale della Sanità

Il Consiglio riprenderà i lavori domani, 17 maggio, alle 10

Cagliari, 16 maggio 2023 –   La seduta è stata aperta dal vice presidente Giovanni Antonio Satta. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con la mozione 642 (Desirè manca e più) di sfiducia dell’assessore della Sanità Carlo Doria. In realtà, ha chiarito Satta comunicando una nota del presidente Pais, si tratta di un ordine del giorno di “censura politica” perché l’istituto della sfiducia non è previsto nell’ordinamento regionale né dal regolamento del Consiglio.

Prendendo la parola sull’ordine dei lavori la prima firmataria della mozione Desirè Manca, del M5S, ha riferito che l’interpretazione della struttura tecnica consiliare è quella di una mozione di censura e non di un ordine del giorno.

Il presidente ha ribadito che nell’ordinamento regionale non è prevista la sfiducia individuale, anche se a norma di regolamento è possibile proporre una mozione di censura.

Illustrando la mozione, Desirè Manca ha accusato l’assessore Doria di gravi affermazioni durante una seduta del Consiglio comunale di Ozieri riferite in particolare all’opposizione alla quale sarebbe stata proposta una “frittata già preparata” perché altrimenti avrebbe messo “i bastoni fra le ruote”, e io stessa, ha aggiunto la Manca, sono stata definita una che “parla in giro”. Non scenderò al suo livello, ha proseguito l’esponente del M5S, che ha rivolto all’assessore una serie di contestazioni: mancata apertura del Cup oncologico, esami che obbligano i pazienti ad inutili spostamenti nel territorio regionale, l’autorizzazione all’uso della barelle per i ricoveri ospedalieri, liste d’attesa ufficiali da 700 a 4400 giorni (per l’oncologia), mancata consegna delle sacche agli stomizzati, la condivisione forzata degli anestesisti fra l’Azienda Brotzu Asl e l’Oncologico di Cagliari, l’anomalia diffusa di tanti medici destinati a compiti amministrativi. Chi ricopre una importante funzione pubblica e istituzionale, ha concluso la Manca, richiede umiltà e capacità di immedesimarsi nelle situazioni degli altri.

Marco Tedde (Forza Italia), si è detto spaesato dall’intervento della collega Manca perché la sua iniziativa è stata proposta con alcune motivazioni ma poi si è parlato di contenuti completamente diverse. Da una parte, ha continuato, l’assessore Doria è stato accusato di una forma lessicale inappropriata nel corso di una seduta del Consiglio di Ozieri dove era stato convocato, contestando i termini utilizzati che però esprimevano la volontà di concludere certi procedimenti in tempi brevi nell’interesse dei sardi. Siamo davanti ad un caso classico di eterogenesi dei fini, ha concluso Tedde, e stiamo affrontando un dibattito su argomenti, pur importanti, che non sono all’ordine del giorno.

Massimo Zedda (Progressisti) ha sostenuto che le parole di Doria, anche se politica è quella che è e quella di prima era senza dubbio praticata da persone più serie, fanno emergere un atteggiamento verso l’opposizione che danneggia tutti mentre, a partire dalla Costituzione, le istituzioni hanno fatto passi avanti perché molte decisioni sono state prese con il concorso di tutte le forze politiche. Sulle questioni di merito, Zedda ha ricordato le vicende che, a partire dal 20 dicembre dell’anno scorso, hanno accompagnato la nomina della figura strategica del dirigente clinico dell’assessorato della Sanità, fino alla recente sospensione voluta dall’assessore Doria della graduatoria (forse perché “non gradita”) con la debole motivazione di una “riorganizzazione generale del settore”, con conseguenze concrete drammatiche, in questo momento, a danno dei pazienti. (Af)

Dopo l’on. Massimo Zedda ha preso la parola l’on. Roberto Li Gioi (Cinque stelle), che ha detto: “Tecnicamente non è possibile sfiduciare Doria perché la fiducia non gliela abbiamo data noi ma il presidente Solinas. E dunque noi qui discutiamo la mozione di censura perché quel che ha dichiarato due mesi fa al Consiglio comunale di Ozieri”. Per l’oratore “è chiaramente rappresentata la sua idea di democrazia, signor assessore Doria, con l’opposizione che si comporta come un bastone fra le ruote: guai a chiedere un parere all’opposizione. L’atteggiamento dell’assessore è sprezzante e sconfinata la sua prosopopea”.

A seguire l’on. Gianfilipppo Sechi (Udc), che si è chiesto “quale sia il vero fine di questa mozione, visto che i problemi della Sanità non sono né di questi mesi e nemmeno degli ultimi 4 anni. Sappiamo bene che la carenza dei medici è figlia del turn over nazionale sbagliato e sappiamo anche che la Regione sulla Sanità ha fatto molto per la medicina territoriale. C’è molto da fare e da programmare ma molto è stato fatto, in esecuzione della riforma sanitaria. Per questo voterò no alla mozione”.

Ancora da Cinque stelle l’on. Michele Ciusa ha detto che “i comportamenti dell’assessore Doria minano i principi democratici e lo fanno deliberatamente dentro un’aula istituzionale, quella del Comune di Ozieri. L’assessore Doria non vuole contradditorio sui problemi della sanità sarda. Dunque, dimostri con i fatti che è in grado di risolvere da solo i problemi. A oggi chi in Sardegna deve curarsi trova liste d’attesa e se può si rivolge ai privati”.

Per l’on. Daniele Cocco (Rossoverdi) “quel che accade ai pazienti oncologici per la radioterapia a Cagliari e a Nuoro richiede risposte immediate. Riusciamo a capire perché ci sono medici negli uffici delle Asl se mancano medici negli ospedali e nei territori?  Non si arriva così ad affrontare i problemi della Sanità sarda”.

Ha preso poi la parola l’on. Franco Mula (Psd’az): “Questa mozione di censura è stata impiegata per parlare di quanto avrebbe detto l’assessore Doria a Ozieri. E per il resto stiamo perdendo tempo: ce lo state facendo perdere. Che esempio state dando ai sardi? Potremmo parlare di urbanistica, di sanità e tanto altro. Non di come parla l’assessore Doria”.

Il capogruppo dei Progressisti, onorevole Francesco Agus, ha affermato che “questa istituzione nel suo complesso è in gravissima crisi e l’atteggiamento generale è di spregio verso le istituzioni, al punto che non fa più notizia che il presidente della Regione diserti quest’aula. Nel 2023 è stata approvata soltanto una legge, la Finanziaria: a uscirne a pezzi è  il Consiglio regionale nel suo insieme. Vi abbiamo consentito di approvare una finanziaria rasentando il masochismo soltanto perché non vogliamo un’isola di macerie ma state calpestando ogni principio e ogni regola”.

A seguire è intervenuto il riformatore onorevole Michele Cossa, secondo cui “ciascuno di noi può raccontare episodi che testimoniano la drammaticità della situazione sanitaria dell’Isola. Ma non tutta questa è responsabilità dell’assessore Doria, che sta mettendo in campo un grande sforzo che non sempre centra l’obiettivo. Invito i colleghi a recuperare il senso del rapporto istituzionale tra noi e del ruolo che ricopriamo”. Per l’oratore “se non recuperiamo questo non stiamo facendo un grande servizio alla comunità”.

Dai banchi dei Cinque stelle l’on. Alessandro Solinas ha detto: “Deduco che sia superfluo parlare di Sanità in questo Consiglio se non è consentito censurare l’atteggiamento di chi, con gravità, liquida con fastidio il ruolo dell’opposizione. Per voi va tutto bene ma basta sentire cosa dice la gente per capire che nemmeno un indicatore economico e sociale vi dà ragione. Poche cose avete fatto e meno ancora avete fatto bene”.

L’on. Nico Mundula (FdI) si è detto “stanco di questa polemica contro l’assessore Doria, iniziata con il mancato rinnovo dei medici Usca in una fase sanitaria estremamente difficile. Sono state dette falsità, strumentalizzazioni in mala fede da parte dell’opposizione addossando all’assessore Doria responsabilità che non gli appartengono. Per tutti questi motivi oggi la mozione di censura è uscita dal suo seminato e non ha senso di esistere”.

Parole in difesa dell’esponente della Giunta sono arrivate anche dal leghista Michele Ennas. “E’ una mozione pretestuosa, scritta con i piedi senza voler offendere chi l’ha presentata visto che si dice che l’assessore ha convocato il consiglio comunale di Ozieri. E i sardi si ricordano ancora dei danni fatti dalla Giunta Pigliaru, altro che l’assessore Doria a Ozieri. Assessore Doria, corregga ancora i danni che abbiamo ereditato dal centrosinistra”. (c.c,)

Il consigliere Pietro Moro (Misto) ha affermato che avrebbe preferito un dibattito incentrato sull’attività legislativa in materia di sanità, mentre una mozione del genere non ha ragione di esistere e concretamente non ha motivazioni, a parte una battuta che per discutibile che sia resta sempre una battuta. L’assessore Doria, ha detto, ha sempre mostrato grande apertura al confronto ed una forte volontà di correggere le grandi criticità del sistema sanitario regionale, di certo non facilmente risolvibili. L’intervento della collega Manca, ha sottolineato, è in parte condivisibile su cup. liste d’attesa e visite fuori residenza, per questo dovremo concentrarci sulla sanità e non solo sugli ospedali, che anzi vanno decongestionati pre concentrarci sul territorio. Moro, infine, ha annunciato il voto contrario del suo gruppo.

Eugenio Lai (Alleanza Europa Verde) ha contestato i colleghi di maggioranza che hanno parlato di perdite di tempo di iniziativa senza fondamento nelle realtà, perché invece le ragioni dell’iniziativa sono molto condivise nella società sarda ed anche per questo il nostro gruppo la sosterrà, con l’unico obiettivo di difendere il diritto alla salute dei sardi. Oggi la sanità sarda è allo sbando, ha protestato Lai, viene gestita in modo superficiale e confuso, assistiamo ad una “bolla” mediatica di chi inaugura servizi mettendo la polvere sotto il tappeto, mentre i medici non hanno bisogno di visite-passerella ma di programmazione e di decisioni. Certo, ha ammesso il consigliere, il Covid ha peggiorato la situazione ma le risorse non spese sono colpa della cattiva gestione: non si può continuare su questa strada, servono proposte concrete e grandi cambiamenti, cominciando a portare i medici fuori dagli uffici.

Il consigliere del Psd’Az Domenico Gallus ha parlato ironicamente di dibattito “interessante” ricco di cose improponibili mai sentite in quindici anni, non tanto nei confronti dell’assessore ma riguardanti accuse di mancanza di democrazia e di umiltà, metodo inaccettabile da chi ha proposto non un dibattito sulla sanità ma una iniziativa di censura nella quale si può dire tutto ed il contrario di tutto. Basti pensare che, a un mese dall’insediamento dell’assessore, l’opposizione lo ha accusato di aver distrutto il tessuto della Usca con gravi danni al sistema sanitario, dimenticando di dire che Doria non c’entra niente; altro che arroganza della maggioranza, in realtà si è preferita la ricerca di facile consenso speculando su alcune vicende come Ittiri, un “minestrone” colpevolista che ignora il grande lavoro quotidiano di assessorato che ha prodotto risultati: oggi in molte realtà c’è un medico in condizioni di operare e nessun imboscato, il vero problema è che Doria sta dando qualche risposta e si sta vedendo.

Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau, dopo aver ricordato che le unità Usca sono rimaste attive in alcune Regioni fino al 30 aprile, ha definito l’iniziativa consiliare un atto legittimo e dovuto di grande significato di fronte ad affermazioni pubbliche di gravità inaudita, che esprimono la negazione dei diritti di minoranze e delle regole democratiche nate dalla Resistenza, e rappresentano la gestione di un potere arrogante ed autoreferenziale propria di altri regimi, mentre la democrazia e la buona politica si nutrono di confronto e di attenzione al bene comune. Sulla gestione dell’assessorato, ha commentato, si registrano troppe incertezze, ritardi, il fallimento della politica di riduzione delle liste d’attesa, ed il dato di fondo è che solo 2 sardi su 10 possono curarsi. Dal punto di vista politico, ha concluso Ganau, le affermazioni dell’assessore sono da respingere anche perché la minoranza ha sempre operato con spirito di massima collaborazione in commissione e nell’attività legislativa, per questo servono scuse che però non sono mai arrivate.

In sede di replica l’assessore della Sanità Carlo Doria ha detto di parlare con piacere sia della mozione che della sanità anche se, come ha detto il consigliere Tedde, non è all’ordine del giorno. Nella mia vita, ha ricordato, ho sempre curato i pazienti ed ho insegnato a farlo; è un dato certo per me, non so per altri, mi posso sedere anche con “il diavolo se necessario”, ma è certo che chi vuole rispetto lo deve riconoscere al prossimo, senza raccontare falsità. Stiamo mettendo in campo processi di cambiamento importanti, e per questo mi sembra immorale, parlo da medico, fare su questi argomenti campagna elettorale di bassa lega. Doria ha quindi fornito al Consiglio alcuni dati sulle principali attività del suo settore. Dal confronto sulle liste d’attesa fra l’aprile del 2018 e quello di quest’anno viene fuori che i numeri sono in netto miglioramento, tranne quelli di alcune aree, nelle specialità dove c’è una sola scuola di specializzazione; c’è una “fuga” dal pubblico che richiede interventi per restituire ai medici dignità e remunerazione; nei pronto soccorso continuano gli accessi impropri perché non c’è sanità territoriale, ma ho fatto fare qualche “open space” nelle grandi strutture; sono state realizzate case di comunità a Gavoi, La Maddalena e Ghilarza; sono in vigore gli atti aziendali e stiamo facendo un grande sforzo sulla “appropriatezza prescrittiva” per evitare esami inutili e molto altro. Certo, ha concluso l’assessore della Sanità, sono tutte cose che non si fanno schiacciando un interruttore, anche per questo vorrei avere un dialogo “politico” e non partitico e penso che sarebbe molto meglio per la Sardegna. (Af)

Nella controreplica la presentatrice della Mozione Desirè Manca (M5S) ha sottolineato che l’assessore nella replica in 19 minuti ha raccontato solo “quanto è stato bravo”. Desirè Manca ha poi salutato il Presidente della Regione presente in aula e, ironicamente, lo ha ringraziato per la sua presenza. Rivolgendosi nuovamente all’assessore Doria l’esponente di M5S ha sottolineato di non  avere elementi per giudicare o mettere in dubbio , non l’ha mai fatto, la bravura dell’esponente della giunta nella professione. Desirè Manca ha detto di parlare  poco il politichese ma di raccontare molto la realtà. Perché a volte ci vuole coraggio ad affrontare certi argomenti. Noi – ha detto ancora la consigliera – abbiamo sempre cercato il dialogo ma lei ha sempre chiuso le porte del confronto. La sanità  non può avere colore politico. Io nelle sue dichiarazioni non ho sentito le scuse per aver forse utilizzato termini o frasi di basso livello. Perché quando si parla di opposizioni si parla di persone e di istituzioni. Lei deve avere a che fare con tutti. La democrazia detta questo.

La Mozione di censura messa in votazione per appello nominale è stata bocciata (presenti 51, votanti 51, sì 17, no 34).

Il vicepresidente Satta ha chiuso i lavori. Il Consiglio si riunisce domani alle 10. La seduta sarà preceduta da una Conferenza dei Capigruppo.     

 

 

 

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