Nota stampa della seduta n. 219

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 219 – Antimeridiana
Mercoledì 12 ottobre 2022

RISOLUZIONE N. 9 (22 com) della Commissione speciale per il riconoscimento del principio di insularità sull’istituzione di un organismo tecnico per l’attuazione dell’articolo 119 della Costituzione e per la promozione delle misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità Sardegna

Approvate modifiche alla legge in materia di turismo (da Pl 334 – Maieli e più)

I lavori del Consiglio hanno preso avvio alle 10.50. In apertura di seduta, il vicepresidente Giovanni Antonio Satta ha comunicato la nomina a presidente del gruppo consiliare “Fratelli d’Italia” del consigliere Fausto Piga che prende il posto di Francesco Mura, eletto alla Camera dei Deputati. Dopo le formalità di rito, l’Aula è passata all’esame del primo punto all’ordine del giorno: la Risoluzione n.9 della Commissione speciale sull’Insularità, documento che sollecita l’istituzione di un organismo tecnico per l’attuazione dell’articolo 119 della Costituzione e per la promozione delle misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità.

Sull’ordine del giorno è intervenuto il consigliere del Pd Roberto Deriu che ha chiesto una sospensione dei lavori e la convocazione di una Conferenza dei Capigruppo per prendere in esame la decisione del Governo che ha dato il via libera al parco eolico di Bitti nei pressi del sito di Lula dove dovrebbe realizzarsi l’Einstein Telescope. «E’ una decisione in contraddizione con altri deliberati del Governo e in contrasto con le risoluzioni del Consiglio regionale – ha detto Deriu – chiedo che si convochi anche il collegio dei segretari che sono i titolari dell’onere del rispetto degli ordini del giorno votati dall’Aula. E’ necessaria una presa di posizione del Consiglio e della Giunta».

Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere Daniele Cocco (Leu): «Continuiamo ad essere colonia nella colonia. Il Comune di Bitti ha detto chiaramente di non essere disponibile ad ospitare il Parco eolico nel suo territorio. Anche due ministeri hanno dato parere negativo – ha ricordato Cocco – questo colpo di coda del Governo Draghi va contro la volontà delle amministrazioni locali. Il Consiglio e la Giunta si facciano carico di chiedere spiegazioni».

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha invece invitato l’Aula a proseguire la discussione della Risoluzione chiedendo allo stesso tempo un pronunciamento dell’Assemblea sulla decisione del Governo: «Non eravamo a conoscenza di questo provvedimento – ha detto Mula – è scandaloso che lo abbia fatto un governo uscente, spero che quello che si insedierà abbia una sensibilità diversa. Ci devono spiegare i vantaggi di parco con mega pale eoliche che portano profitti a pochi. Facciamo un documento all’unanimità contro questa decisione».

La consiglierà Maria Laura Orrù (Leu) ha invece chiesto un pronunciamento del Consiglio sul caro bollette. «I comuni non ce la fanno più. Hanno bisogno di risposte immediate, i colleghi sindaci sono tutti molto preoccupati».

Massimo Zedda (Progressisti) ha invitato l’Aula a valutare l’opportunità di inserire nella risoluzione sull’insularità un passaggio sulle ingerenze del governo nei progetti strategici di sviluppo della Sardegna come quello di dell’Einstein Telescope di Sos Enatos».

Il vicepresidente Satta, preso atto delle richieste ha proposto di andare avanti con la discussione e di affrotnare il tema sollevato dall’onorevole Deriu all’interno del dibattito.

Ha quindi preso la parola il presidente della Commissione Speciale per l’Insularità Michele Cossa: «Questa risoluzione – ha detto – è stata approvata subito dopo l’ultimo pronunciamento del Parlamento che ha approvato la modifica costituzionale per introdurre il principio dell’insularità nella Carta. Finalmente gli svantaggi dell’insularità non sono più solo un fardello per chi vive in Sardegna ma diventa un problema della nazione. I cittadini sardi possono guardare con più fiducia al futuro. La Repubblica prende atto che gli svantaggi determinano un deficit di sviluppo e impongono interventi mirati». Cossa ha poi ricordato tutti i soggetti istituzionali che hanno contribuito al raggiungimento del risultato: «C’è stata una grande mobilitazione di tutte le forze politiche, dell’Anci e delle associazioni degli emigrati – ha ricordato Cossa – tutta la società sarda si è battuta per raggiungere l’obiettivo. Voglio ricordare però due persone: Massimo Fantola, ispiratore e motore dell’iniziativa e il compianto Roberto Frongia, a lungo presidente del Comitato Promotore». Per Cossa, la risoluzione ha un carattere pratico e operativo: dare alla Regione (Giunta e Consiglio) uno strumento per essere pronti al confronto con il Governo e favorire l’attuazione delle norme. «Occorre sensibilizzare le organizzazioni economiche – ha proseguito il presidente della Commissione Speciale – bisogna spiegare loro che questa non è l’ennesima occasione per rivendicare sussidi ed elemosine, ma che la Sardegna si presenta orgogliosamente a pretendere l’attuazione della norma nazionale. Noi non chiediamo più soldi ma più infrastrutture e che si affronti in modo definitivo il tema cruciale della continuità territoriale: non possiamo continuare ad essere schiavi in casa nostra a causa dei capricci delle compagnie aeree e marittime. L’Europa spende miliardi di euro per i fondi della coesione, per la Sardegna capita che le aziende che hanno ricevuto soldi per modernizzarsi arrivino al porto o all’aeroporto e lì si crea il fondo di bottiglia. E’ importante il ruolo che svolgeranno le organizzazioni di categoria. Se la Sardegna fa parte della comunità nazionale, lo Stato deve rimuovere gli ostacoli allo sviluppo».

A favore della risoluzione si è pronunciato il consigliere Domenico Gallus (Psd’Az) che, dopo aver ricordato le rivendicazioni storiche della Sardegna, ha sottolineato la necessità di attuare il principio di insularità per rimuovere gli ostacoli allo sviluppo dell’Isola: «La nuova formulazione dell’art.119 della Costituzione attesta la necessità che lo Stato si faccia carico di colmare il gap insulare al fine di rimuovere gli ostacoli allo sviluppo. Sull’insularità altre nazioni d’Europa hanno fondato i progetti di autogoverno. Si deve costruire una nuova visione di Europa che parta dalle sponde del Mediterraneo».

Secondo Laura Caddeo (Leu), perché l’inserimento del principio di insularità in Costituzione non diventi una scatola vuota occorre parlare di contenuti. «E’ necessario partire dal basso e non aspettare finanziamenti ed iniziative dall’alto. Non possiamo non renderci conto che abbiamo un’autonomia sottoutilizzata che dobbiamo valorizzare – ha detto Caddeo – certo c’è una vulnerabilità di fondo, amplificata dalla situazione dei trasporti che costa a ogni sardo una tassa di circa 5.700 euro all’anno. Bisogna intervenire su riforme interne per riorganizzare meglio il settore pubblico puntando sul capitale umano, investendo su formazione e ricerca».

D’accordo con i contenuti della risoluzione il consigliere Roberto Caredda (Misto): «Dopo la modifica costituzionale è tempo di entrare nella fase successiva con l’attuazione di un quadro normativo che riesca a rispondere alle nostre esigenze. Il risultato ottenuto non era scontato. L’organismo tecnico deve dare un supporto alla Giunta per attuare il principio».

Giuseppe Meloni (Pd) si è detto d’accordo sulla necessità di istituire un organismo che faccia da supporto alla Giunta per l’attuazione del principio dell’insularità: «Apprezzo il lavoro fatto dal presidente della Commissione Speciale però credo che debba terminare la fase delle rivendicazioni e delle lamentele nei confronti del Governo centrale e dell’Europa. Occorre che anche la politica sarda faccia la sua parte: oggi l’assessore del Turismo si rende conto che la continuità territoriale non funziona. Noi lo avevamo detto tre anni fa – ha affermato Meloni –  voi non avete voluto condurre le battaglie che vi avevamo proposto di condurre insieme in Europa insieme al Governo nazionale. Spesso siamo noi sardi che rinunciamo a portare avanti battaglie fondamentali per la nostra sopravvivenza. Ben vengano questi organismi però poi devono funzionare. Esiste la commissione paritetica per l’attuazione dello Statuto ma non funziona. Non vorrei che l’insularità diventasse il refugium peccatorum per le nostre inadempienze».

Anche per Roberto Li Gioi (M5S) occorre dare attuazione alla modifica costituzionale: «L’istituzione di un organismo è un atto coraggioso e speranzoso – ha detto Li Gioi –  ci vuole coraggio ad avere fiducia in chi governa oggi la Regione. Il lavoro della Commissione Speciale è stato caratterizzato da un’unità di intenti tra le varie componenti politiche, la stessa del Parlamento. Stessa unità e stessa serietà pretendiamo dalla Giunta regionale che deve essere solerte e concreta nell’individuare i componenti di questo organismo. Gli obiettivi da raggiungere sono: continuità territoriale, approvvigionamento energetico e regole per la concorrenza. La Giunta nomini subito i componenti, questo compito affidato all’esecutivo ha priorità assoluta che mal si coniuga con i vostri scontri interni. L’organismo non sia politico ma autonomo. La sua costituzione è urgentissima e non più rinviabile altrimenti quanto fatto finora sarà una vittoria di Pirro». (Psp)

Per l’on. Tedde, che ha preso la parola dopo l’on. Li Gioi, “è una battaglia straordinaria che è stata frutto di tanti colleghi, sindacati e associazioni. E soprattutto del compianto onorevole Roberto Frongia. Ora però dobbiamo inserire in questa scatola costituzionale i contenuti concreti, dobbiamo passare dalla retorica alla dialettica”. Per l’oratore “iniziamo dunque con questa pertinente risoluzione ma già nel 2016 proponevamo alla Commissione europea uno sportello isole, per aiutarci a scardinare le forme di resistenza verso le nostre politiche. Ecco perché abbiamo proposto questo emendamento alla risoluzione, per arrivare così ad ottenere l’istituzione dello sportello isole”.

A seguire, per il Pd ha preso la parola l’on. Rossella Pinna, che ha detto: “In Sardegna cinque ragazzi su dieci hanno bassi livelli di competenze alfabetiche e numeriche. Cioè non capiscono cosa leggono e non sanno fare di conto. Questo gap va colmato ed è fortemente legato al gap dell’insularità: c’è un nesso evidente tra la povertà economica e quella educativa, la privazione di opportunità, l’impossibilità di far fiorire talenti e aspirazioni nella nostra regione”. Secondo l’on. Pinna “anche i servizi pubblici di trasporto interno sono un limite evidente. Per questo chiedo che nella risoluzione sia inserito il tema della povertà educativa, da superare”.

Per il gruppo Leu l’on. Daniele Cocco ha ricordato “il compianto collega Roberto Frongia, che mi invitò da subito nel comitato, quando ero sindaco. Credo che con tutti gli emendamenti che si stanno presentando dovremo fermarci un attimo prima di approvare la risoluzione. Spetta comunque a noi riempire la scatola vuota dell’insularità che abbiamo appena ottenuto, grazie al lavoro di tutta la società sarda. Non della maggioranza che ci governa, male, da quattro anni. Vedremo che lievito userete per il rimpasto in arrivo e cosa sarete capaci di fare in questo ultimo anno di legislatura. Non possiamo sottacere il fatto che la Sardegna viva una estrema critica sul tema dei trasporti e della sanità”.

A seguire l’on. Ignazio Manca (Lega) che ha detto: “Ringrazio la commissione speciale per il lavoro svolto. Ma è chiaro che oggi il pianeta sta subendo l’assalto finale da parte del potere finanziario  e portare i popoli alla rassegnazione è il fine ultimo della globalizzazione. E’ necessaria una svolta culturale per la Sardegna, liberandoci del nostro animo servile che ha consentito a imprenditori venuti da fuori di devastare il nostro ambiente. E a noi tocca mettere fine all’assistenzialismo che toglie libertà e dignità agli schiavi beneficiati. E’ il momento di proteggere l’isola remando uniti”.

Per il gruppo Possibile l’on. Maria Laura Orrù ha parlato della “necessità di impiegare maggiormente il principio di autonomia, che spesso facciamo fatica ad esercitare. Oggi più che mai serve un contributo della politica e il nostro ruolo non è ancora esaurito né delegabile. Spetta a noi capire quali sono le urgenze e da dove cominciare ad affrontarle. Certo, il tema dei trasporti fa parte della grande questione dell’insularità ma anche la salvaguardia dell’ambiente, la ridotta attività economica, la quota di entrate che deve essere destinata alla Sardegna per i servizi pubblici, la povertà educativa che frena la crescita dei nostri giovani. Dobbiamo abbandonare l’atteggiamento vittimistico e chiedere un riequilibrio sociale che non produca al tempo stesso disuguaglianze per altri”.

Ha preso poi la parola Eugenio Lai (Leu), vicepresidente della commissione Insularità, che ha ripreso l’intervento precedente. “Il tema del vittimismo deve essere approfondito, a mio giudizio. Accanto alle colpe degli altri ci sono le nostre incapacità, compreso il campo programmatorio e decisionale. Che idee abbiamo sui trasporti? Dov’è il bando sulla continuità territoriale? Quali sono le nostre politiche energetiche?  Serve un cambio e dovete cambiare voi della maggioranza”.

Dai banchi dei Riformatori si è levata la voce dell’on. Annalisa Mele, che ha detto: “La strada perseguita è quella giusta ma necessita della partecipazione di tutti, compresi i neodeputati che faranno parte del nuovo governo”.

Per il Progressisti il capogruppo Francesco Agus ha detto che “questa partita dell’insularità non è ancora vinta. È troppo presto e ci si è incensati per troppo tempo. La fiducia che abbiamo ricevuto per questa modifica costituzionale non è eterna, il primo banco di prova è la continuità territoriale. Se i sardi tra sei mesi scopriranno di essere ulteriormente isolati la fiducia nei confronti di questa riforma costituzionale appena introdotta cesserà per sempre”. L’on. Agus è andato oltre: “L’altro banco di prova sarà quello finanziario: se è vero che principio di insularità non vuol dire avere a disposizione  un rubinetto di risorse aggiuntive, noi rischiamo di avere di meno perché altre regioni stanno trattando la loro autonomia differenziata. Essere isola non è per forza uno svantaggio come ha detto l’on. Orrù ma se siamo diversi dobbiamo ottenere trattamenti diversi”.

Il leader del Psd’Az, Franco Mula, ha replicato agli interventi di alcuni consiglieri dell’opposizione: “Sento dire che questo provvedimento è arrivato grazie a tutti ma prima di tutto vanno ringraziati i Riformatori. E se quest’estate sono arrivati 19 milioni di turisti sarà vero che qualche aereo è atterrato in Sardegna. Certo, dobbiamo fare in fretta per arrivare alla nuova continuità territoriale ma non facciamo di tutta l’erba un fascio. Dobbiamo usare questo riconoscimento dell’insularità per altri obiettivi, come inserire la Zes nel territorio di Nuoro”. (C.C.)

Il consigliere Gianfilippo Sechi, presidente del gruppo Udc-Sardegna al Centro, ha ricordato in apertura l’importante significato di una battaglia combattuta tutti insieme che ha portato al raggiungimento di un risultato storico, segno tangibile del valore intrinseco dell’unità. Ora però, ha aggiunto, si apre una fase nuova che deve caratterizzarsi sul piano dei contenuti, perché anche nei trattati costitutivi della Ue esistevano norme sulle pari opportunità delle realtà insulari e sulle misure per ridurne divari e ritardi di sviluppo causati da vantaggi geografici e naturali. Serve poi, ha proseguito, un monitoraggio costante del lavoro svolto per verificarne la puntuale applicazione,  richiamando lo Stato alla tutela della Sardegna in Europa con atti ed interventi concreti, a cominciare dalla riforma degli “aiuti di stato” e dal recupero del “gap” infrastrutturale. Senza dimenticare, ha concluso Sechi, che la Sardegna deve mostrare tutta la sua capacità di proposta, operando con unità di intenti per fornire al nuovo organismo tecnico il massimo supporto.

Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau, pur non volendo polemizzare, ha sottolineato un dato di fatto: la continuità territoriale dura solo d’estate e questa realtà è il tema centrale non risolto delle politiche dei trasporti da e per la Sardegna: il riconoscimento del principio di insularità è quindi, prima di tutto, la presa d’atto di una situazione che va cambiata, dalle infrastrutture a a tanti altri elementi di penalizzazione del sistema regionale, certificati da studi indipendenti, che valgono qualcosa come 11.5 miliardi, più di finanziaria regionale. Il principio ora inserito nella Costituzione, ha proseguito, ora va riempito dei contenuti, effettivi e praticabili, per dare benefici concreti alla comunità regionale e mettere la Sardegna in condizione di esprimere tutte le sue potenzialità, anche attraverso una azione coordinata da svolgere nella società sarda, nelle istituzioni e nelle rappresentanze parlamentari. Piuttosto, ha osservato Ganau, sono molto preoccupato per come la Regione ha gestito  l’opportunità del Pnrr; per la Sardegna i risultati sono del tutto insufficienti su temi strategici come viabilità, ferrovie, porti ed aeroporti, parametri sui quali la Sardegna era ultima in Italia e purtroppo resterà tale.

A nome della Giunta l’assessore del Turismo Gianni Chessa ha sostenuto che dal dibattito non sono emerse a suo avviso differenze profonde fra i vari interventi, tutti apparsi, invece, orientati al bene comune. Colmare il “gap” fra la Sardegna e la Penisola, ha aggiunto, non è solo questione di risorse economiche ma di riconoscimento di diritti reali ed il presidente Cossa su questo ha detto molto bene, le battaglie sono lunghe e i cambiamenti difficili e faticosi ma se non si fanno le battaglie non si raggiungono risultati. Il problema invernale della continuità territoriale c’è, ha riconosciuto l’assessore, e quello di Sardegna “tutto l’anno” è ancora un sogno sul quale bisogna lavorare molto ma, se operiamo con spirito unitario e con una “squadra” tecnica forte a Roma e in Europa potremo vincere tante battaglie riuscendo a farci ascoltare, con la consapevolezza che anche noi non abbiamo fato abbastanza e non vogliamo accontentarci, ma fare di più pensando noi per primi a noi stessi.

In replica, il presidente della commissione Insularità Michele Cossa ha ringraziato il Consiglio per il dibattito prezioso ma, ha avvertito, è sbagliato sottovalutare che nello statuto sardo concesso all’Isola per sua specialità non si parla nemmeno di insularità, per cui questo è è un valore costituzionale aggiunto. Ho colto poi dal dibattito, ha detto ancora Cossa, al di là di qualche differenza, uno spirito unitario che va mantenuto nella messa a punto di un comunicato tecnico il cui scopo è dare a Giunta Consiglio e parlamentari gli strumenti che servono per raccogliere ed elaborare dati, formulare proposte e valutare efficacia delle politiche, per questo serve il massimo livello di competenza. Adesso, ha esortato Cossa, dobbiamo dimostrare le nostre capacità nel tempo, per azzerare residuo fiscale negativo di 5 miliardi per trasformarlo in positivo e passare da quelli che prendono a quelli che danno e, in questo quadro, è chiaro che la continuità territoriale è un tema strategico su a tutto, perché per 8 mesi l’anno noi siamo fermi o in balia delle low cost. Dal punto di vista istituzionale, ha concluso, è chiaro anche che la Ue parla con il Governo nazionale e noi non possiamo disapplicare le norme vigenti, possiamo però sensibilizzare, come stiamo già facendo, le maggiori organizzazioni economiche nazionali per superare i “colli di bottiglia” che finora hanno bloccato la Sardegna e le altre Regioni insulari, non dobbiamo essere più quelli che vanno a chiedere danaro, ma dobbiamo andare a chiedere riforme, a cominciare dagli aiuti di Stato.

Successivamente il Consiglio ha approvato la risoluzione, integrata da 3 emendamenti, due presentati dal consigliere di Forza Italia Marco Tedde ed uno da Rossella Pinna, del Pd. I primi due fanno riferimento ad una strategia mirata della Ue a sostegno delle Isola ed alla costituzione di uno “sportello Isole” all’interno della Direzione generale della politica regionale ed urbana, il secondo alle misure per la riduzione della “povertà educativa”.

Al termine dello scrutinio, il Consiglio ha iniziato l’esame della Proposta di legge n.334 (Maieli e più) che, modificando la precedente norma del 2017 in materia di turismo, introduce una nuova disciplina rivolta alle strutture all’aria aperta.

Illustrando il provvedimento il relatore Salvatore Corrias ha dichiarato che si tratta di una proposta snella, che però interviene su punti qualificanti della normativa precedente: cambia da campeggio a campig la denominazione delle strutture ed è un dato sostanziale, aumenta del 25% le aree di soggiorno e la capacità ricettiva, introduce la denominazione di “villaggio turistico”, specifica che nelle aziende all’aria aperta gli allestimenti mobili per esigenze turistiche temporanee non sono rilevanti sul piano urbanistico, consente la riclassificazione di campeggi e villaggi fino a 5 stelle. E’ una legge, ha concluso, lungamente attesa da tanti operatori e sistema regionale

Il consigliere della Lega Dario Giagoni, pur apprezzando la di relazione Corrias, ha sollevato alcune perplessità su una parte dell’art.3 che interviene su norme nazionali e potrebbe essere oggetto di impugnazione, come già accaduto in passato. Sul punto, inoltre, esistono sentenze dei tribunali amministrativi che stabiliscono la stretta relazione fra le case mobili e la materia urbanistica.

Il capogruppo sardista Franco Mula, nel comprendere le perplessità di Giagoni, ha sostenuto però che vale la pena di provare ad insistere e ad incidere su una materia spinosa rivendicando la competenza primaria della regione, ferma restando anche la necessità di una modifica del Ppr secondo il quale, con una evidente stortura. i campeggi devono essere collocati oltre la fascia costiera. In ogni caso, ha concluso, noi confermiamo la fiducia nella legge e nel lavoro delle commissioni con l’impegno, dopo l’approvazione, di aprire una trattativa con il nuovo governo.

Il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha affermato che Giagoni ha posto argomentazioni condivisibili, tanto più che siamo ad ottobre e la scadenza della temporaneità delle strutture mobili è praticamente oggi e bisogna smontare a fine stagione. E’ un problema, ha specificato, che va valutato con attenzione anche per le conseguenze che può avere su proprietari che hanno agito in buona fede e potrebbero essere accusati di abuso edilizio, è sbagliato alimentare illusioni poi smentite da drammi successivi.

Il consigliere del Pd Roberto Deriu, sull’ordine dei lavori, ha chiesto una sospensione dei lavori per valutare il testo dell’ordine del giorno sull’insularità.

Il presidente Satta ha proposto di proseguire con la seduta.

Sempre sull’ordine dei lavori, il capogruppo della Lega Pierluigi Saiu, prendendo la parola sui rilievi posti dal collega Giagoni sulla legge 334, poi ripresi da Zedda, ha suggerito una riunione dei capigruppo per verificare la permanenza della posizione unanime espressa dalla commissione.

Il capogruppo sardista Franco Mula ha ricordato che oltre all’unanimità raggiunta in commissione erano stati approfonditi tutti gli aspetti della problematica. Tuttavia, ha proposto, si potrebbe predisporre una versione del testo meno radicale attraverso un emendamento orale con cui superare la distinzione fra manufatti vincolati o non vincolati permanentemente al suolo; forse non si risolve tutto ma comunque vale la pena di fare un tentativo.

Il capogruppo del M5S Roberto Li Gioi ha precisato che il suo gruppo non fa parte della commissione e quindi non ha espresso alcun voto.

Il relatore Salvatore Corrias, tornando sulle considerazioni espresse da affermazioni Mula, ha definito l’obiezione del collega ragionevole, nel quadro delle scelte condivise dalla commissione. Rivolto a Giagoni, ha ricordato che oltre alle sentenze citate ve ne sono altre di segno differente e in definitiva, rispettando la legge, c’è l’esigenza di dare risposte ad un comparto che le aspetta da decenni.

Il presidente Satta ha poi sospeso brevemente la seduta per una conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori è stato messo in votazione il passaggio al voto degli articoli della legge, che il Consiglio ha approvato.

Si è poi aperta la discussione sull’art.1

Il capogruppo della Lega Pierluigi Saiu ha dichiarato che probabilmente l’agilità della relazione del collega Corrias ha trascurato i necessari approfondimento. Ma non perché c’è un nostro ripensamento, ha aggiunto, quanto perché le questioni tecniche evidenziate da Giagoni hanno un fondamento e, in altre parole, non dobbiamo illudere nessuno su cose che non sono consentite e restano vietate. Saiu ha infine assicurato il voto favorevole del suo gruppo.

Il relatore Salvatore Corrias (Pd) ha replicato che la legge ha l’unico scopo di rendere applicabile una norma che era rimasta in qualche modo sospesa, non ci sono illusioni solo certezze che stiamo finalmente consegnando al nostro sistema turistico. (Af)

Il vice presidente Satta ha messo in votazione l’articolo 1 con l’eliminazione della dicitura “vincolati e non vincolati al terreno” al comma 2, che è stato approvato. L’Aula ha poi approvato gli articoli 2, 3 e 4. Il vice presidente Satta ha messo in votazione l’ordine del giorno unitario “in merito all’approvazione da parte del Governo di un progetto diretto alla realizzazione di un parco eolico nell’area dei Comuni di Bitti, Onanì e Buddusò”, che è stato approvato. L’ordine del giorno impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale ad “acquisire i documenti relativi alle decisioni assunte dal Consiglio dei Ministri e agli atti preparatori delle stesse; chiedere al Governo un comitato nazionale per la candidatura, che ricomprenda e coordini tutti i soggetti pubblici interessati al progetto, alla sua realizzazione e alla predisposizione delle azioni collaterali; dare indirizzo a tutte le strutture regionali affinché considerino strategiche le azioni relative al successo della candidatura; esprimere parere contrario a qualsiasi autorizzazione di attività che confliggano con il progetto; confrontarsi con il Governo su qualunque progetto che interessi la Sardegna, soprattutto quando ne coinvolge l’aspetto ambientale e paesaggistico”.

Il vice presidente Satta ha poi aperto la votazione finale sulla proposta di legge 334. Il testo è stato approvato con 33 voti favorevoli e 12 astenuti. La seduta è stata chiusa. Il Consiglio regionale sarà convocata a domicilio. (eln)

Condividi: