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Nota stampa della seduta n. 10 Antimeridiana

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 10
Mercoledì 29 Maggio 2019 – Antimeridiana

Elezione dei segretari dell’Ufficio di Presidenza

Approvazione dell’odg unitario sulla fetopatia alcolica

Approvazione dell’odg unitario sul deposito di scorie nucleari in Sardegna

Approvazione dell’odg unitario sui lavoratori ex Secur

Il Consiglio sarà convocato a domicilio

Cagliari, 29 maggio 2019 – La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Il Consiglio regionale ha eletto i due segretari che completano l’Ufficio di Presidenza: Roberto Caredda per il Gruppo Misto (21 voti) e Antonio Mario Mundula per Fratelli d’Italia (29 voti).

Il presidente ha poi aperto la discussione sul primo punto all’ordine del giorno: la mozione n. 2 (Cuccu e più) “in merito alla mancata attuazione della legge regionale n. 12 del 2014 (Interventi regionali per la prevenzione della fetopatia alcolica)”.

Ha preso la parola Carla Cuccu (M5S), prima firmataria, per illustrare il testo. In apertura la consigliera ha spiegato che questa mozione nasce da un’esigenza del Movimento 5 Stelle di promuovere azioni di prevenzione sanitaria e ha comunicato che si è giunti a un testo condiviso.

La “Sindrome feto-alcolica” (Fetal alcohol syndrome – FAS) è “la più grave disabilità permanente che si manifesta nel feto esposto all’assunzione di alcol durante la gravidanza”, ha spiegato Cuccu, ricordando che c’è una legge regionale approvata 13 giugno 2014, n. 12 (Interventi regionali per la prevenzione della fetopatia alcolica) con cui “il Consiglio regionale ha previsto una serie di interventi finalizzati alla prevenzione della FAS”, ma risulta non applicata. Secondo Cuccu “la reiterata inerzia della Giunta regionale precedente nell’attuazione della legge regionale n. 12 del 2014 sia il sintomo di una pericolosa indifferenza delle istituzioni nei confronti di un problema drammatico che comporta un notevole costo sociale ed economico, diretto e indiretto, per la comunità regionale, se consideriamo che in Sardegna si contano circa 40.000 alcolisti, di cui la metà donne per la maggior parte in età fertile, circa 650 aborti da abuso alcolico non diagnosticati e 65 fetopatie alcoliche caratterizzate da sindromi fenotipiche variabili e ritardo mentale grave”.

Per questo la mozione “impegna la Giunta regionale e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale a dare piena e immediata attuazione alle previsioni della legge regionale n. 12 del 2014, in particolare attraverso la costituzione del tavolo permanente di monitoraggio per la prevenzione della fetopatia alcolica e dei problemi alcol correlati, già previsto nella deliberazione n. 64/5 del 2016, nonché la definizione di modelli di percorsi di presa in carico delle donne a rischio di abuso di alcol, in età fertile o in gravidanza, e dei soggetti affetti da fetopatia alcolica, valutando l’opportunità di individuare, per la sperimentazione iniziale di tali modelli, nell’ambito del Distretto socio-sanitario di Iglesias un centro pilota di riferimento per consultori, SERD e associazioni di auto-mutuo aiuto che si occupano di problemi alcol correlati; riferire regolarmente e dettagliatamente al Consiglio regionale in merito allo stato di attuazione e all’efficacia delle misure e degli interventi previsti dalla predetta legge”.

Il presidente ha dato quindi la parola al consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi, che si è lamentato del fatto che il testo fosse stato sostituito ieri e che il capogruppo del suo partito non avesse avuto al possibilità di apporre la firma come avrebbe, invece, voluto fare.

Giorgio Oppi ha ripercorso la storia della legge, ricordando che si tratta di “una legge nata male”, che fu approvata all’unanimità all’una di notte, senza che l’allora opposizione potesse proporre emendamenti. Sottolineando la bontà della mozione, il consigliere ha fatto qualche precisazione: il 21 dicembre 2017 si è insediato il tavolo tecnico, allargato anche a strutture esterne, non risulta, però, che sia entrato in piena attività e non sono stati adeguatamente informati i medici di base e i ginecologi, nonostante i 150mila euro assegnati all’Ats. Oppi ha anche auspicato che facciano parte del tavolo anche due importanti realtà come gli Alcolisti anonimi e l’Associazione Cui Prodest.

Il consigliere dell’Udc ha anche precisato che i casi accertati in Sardegna dal 2016 sono 8 e non 65. Oppi ha ricordato che il suo gruppo è d’accordo con il dispositivo della mozione, ma che va implementata la formazione degli operatori sanitari per rendere più efficace la legge.

Michele Ennas (Lega Salvini Sardegna) ha comunicato che il suo gruppo è favorevole alla mozione e, condividendo l’intervento del collega Oppi, ha sottolineato l’opportunità di coinvolgere in questo tavolo permanente vari soggetti per rendere più incisive le azioni di prevenzione della fetopatia alcolica. Ennas ha chiesto, poi, una sospensione dei lavori per arrivare a un testo condiviso.

Il presidente Pais ha sospeso l’Aula per 10 minuti.

Alla ripresa dei lavori, avendo l’Aula raggiunto l’accordo su un ordine del giorno condiviso, hanno rinunciato ai loro interventi Francesco Agus (capogruppo dei Progressisti), Pierluigi Saiu (Lega Salvini Sardegna) e Francesco Mula (capogruppo del Psd’Az), che però ha chiesto al presidente di trovare una soluzione affinché i colleghi si presentino puntuali in Aula e consentano l’inizio dei lavori all’orario stabilito.

Il presidente Pais ha affermato di aver già comunicato alla Conferenza dei capigruppo che procederà alla verifica del numero legale all’inizio dei lavori e, nel caso mancasse, aggiornerà la seduta.

E’ poi intervenuto l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, che si ha sottolineato di aver accolto favorevolmente questa mozione che pone il tema della prevenzione. Tema che sarà uno dei punti fondamentali della sua azione di governo. Nieddu ha condiviso le osservazioni del consigliere Giorgio Oppi (“Ha spiegato bene la situazione”) e ha aggiunto che nel 2019 non risultano casi segnalati. Ha, inoltre, confermato che è stato attivato il codice di esenzione e che è presente lo stanziamento di 150mila euro per 2018. Non è stato, invece, ancora attivato il tavolo permanente e ha concordato sulla necessità di attivarlo al più presto.

Il presidente ha dato la parola alla consigliera Carla Cuccu per la replica. (eln)

Per replica l’on. Cuccu (M5S) ha detto: “Mi conforta l’intendimento della Giunta a voler agire sul fronte della prevenzione”.

Il presidente Pais ha annunciato un ordine del giorno congiunto e ha sospeso i lavori per consentire ai consiglieri di sottoscriverlo.

Alla ripresa l’on. Ganau ha annunciato il voto favorevole del Pd all’ordine del giorno e ha chiesto di “incrementare il servizio di prevenzione sulla fetopatia alcolica”.

Per l’on. Daniele Cocco (Leu) “è arrivato il momento in cui ciò che si approva in Aula deve diventare subito atto concreto”. Favorevole anche l’on. Agus (Progressisti), che ha auspicato “un serio lavoro della commissione Sanità. Non basta approvare le mozioni se poi le si fanno diventare lettera morta”.

Il Psd’Az ha espresso parere favorevole con il suo capogruppo, on. Franco Mula.

L’ordine del giorno è stato poi approvato con 47 voti a favore e 2 astenuti.

Sulla mozione 11 è intervenuto per la presentazione l’on. Giovanni Satta (Psd’Az), che ha chiesto “quali sono gli obiettivi che hanno raggiunto i manager della Sanità sarda tanto da attribuirsi da soli compensi per 17 mila euro netti? A Olbia ci sono pazienti che aspettano 16 ore in pronto soccorso, nel reparto di Medicina non c’è un operatore socio sanitario per tutta la notte: sono questi i risultati raggiunti? Vogliamo che si discuta della sanità sarda in commissione e in aula. Rivendichiamo sin d’ora il diritto della Gallura di avere una Asl sua, visti i numeri della popolazione soprattutto sei mesi l’anno”.

Il presidente Pais ha preso atto della sospensione della mozione Satta e ha sospeso il Consiglio per dieci minuti su richiesta dell’on. Saiu.

Alla ripresa il presidente del Consiglio ha dato la parola all’on. Agus per l’illustrazione della mozione 7 sul tema della possibile scelta dell’Isola come sito di deposito nucleare. “Dal 2015 a oggi è passata un’era geologica”, ha detto l’oratore. “e occorre una pronuncia del Consiglio che sia univoca e non fraintendibile. La Carta della Sogin sulle aree che potrebbero ospitare il deposito unico ancora non si conosce ed è notizia della scorsa settimana che in un deposito degli Usa si siano manifestate crepe a riprova del fatto che la sicurezza annunciata non è mai seguita sino in fondo da sicurezza reale. L’Isola non può essere gravata da una ennesima servitù incompatibile con le prospettive di sviluppo che condividiamo tutti”.

Per l’on. Francesco Mura (Fdi) “la Sardegna è una terra povera che non ha grandi risorse se non l’ambiente. E’ dovere e compito di tutti noi difenderlo. Le parole dell’onorevole Agus sono condivisibili e vorrei ora sentire l’opinione della Giunta per arrivare se possibile a un ordine del giorno quanto più condiviso”.

Per l’on. Cocco (Leu) “è quasi anacronistico dire no ancora oggi alle scorie nell’Isola perché da quindici anni quest’Aula all’unanimità dice no”. Della stessa opinione il capogruppo Psd’Az, on. Franco Mula: “Noi non siamo e non vogliamo essere considerati la pattumiera d’Italia. Vogliamo garanzie concrete che tutto questo non accada, visto che abbiamo già svantaggi di ogni tipo”.

Per l’on. Maria Laura Orrù (Progressisti) “è necessario che il Consiglio regionale e anche la Giunta si esprimano senza ambiguità su questo punto, visto che la Sardegna non è considerata area a rischio sismico importante e c’è il timore che il ministro Salvini abbia individuato la Sardegna per il deposito delle scorie”.

Il capogruppo del Pd, on. Gianfranco Ganau, ha detto che “la Sardegna ha già detto no col referendum del 2011 e siamo già la regione italiana che più di tutte soffre per la presenza militare. Non siamo disposti a cedere e con questa mozione chiediamo se l’impegno è sempre valido”. (CG)

In sede di replica, il consigliere Francesco Agus (Progressisti) ha sottolineato che dal dibattito è emersa una posizione univoca, per cui è auspicabile l’approvazione unanime della mozione. Agus ha poi osservato che, al termine dei procedimenti di valutazione in corso, l’individuazione dell’area spetterà alla politica e dunque, nonostante si tratti di una scelta accompagnata da investimenti sul territorio, è bene ribadire che i sardi si oppongono in modo fermo sia oggi che nel futuro e, per questo, è necessario che il Consiglio si esprima chiaramente con un suo documento. Il consigliere dei Progressisti, infine, ha respinto alcune dichiarazioni di consiglieri di maggioranza secondo le quali discutere di mozioni sarebbe una perdita di tempo. «Non è vero come dimostra l’importanza degli argomenti in discussione», ha affermato, «e comunque se all’ordine del giorno figurano mozioni non è perché non siamo disponibili a discutere di altro, ma perché non ci sono testi della Giunta o del Consiglio che abbiano iniziato il loro iter in commissione».

Successivamente il presidente Satta hai disposto la sospensione dei lavori per di 10 minuti, accogliendo la proposta formulata in precedenza dal consigliere Francesco Mura (Fdi) finalizzata ad un confronto fra i gruppi per la predisposizione di un ordine del giorno unitario.

Alla ripresa, ha riassunto la presidenza il presidente Michele Pais che ha dato lettura dell’ordine del giorno firmato da tutti i consiglieri. Nel documento, dopo aver ricordato i risultati del referendum svoltosi il 15 e 16 maggio 2011, si ribadisce la piena contrarietà della Sardegna ad inserire il territorio della Regione fra le aree idonee ad ospitare scorie e materiali radioattivi.

La Giunta, con l’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis, ha espresso parere favorevole.

Analogamente, si sono espressi con dichiarazioni di voto i consiglieri Michele Cossa (Riformatori), Francesco Mura (Fdi), Giorgio Oppi (Udc) e Desirè Manca (M5S).

Successivamente il presidente ha messo in votazione l’ordine del giorno, che il Consiglio ha approvato all’unanimità con 46 voti. Subito dopo la seduta è stata sospesa per la convocazione della conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, è iniziata la discussione della mozione n.4 (Manca Desirè e più) sui lavoratori ex Secur, esclusi dal nuovo appalto sui servizi di vigilanza e portierato della Asl e dell’Aou di Sassari.

Illustrando il documento, il capogruppo del M5S Desirè Manca ha definito la vicenda dei lavoratori ex Secur una storia triste, la storia di 50 famiglie mono reddito che da un giorno all’altro si sono trovate prive di sostentamento. Nel bando della Regione del 2016, ha ricordato, non è stata inserita la consueta premialità per la riassunzione dei lavoratori, che in base al codice degli appalti sarebbero dovuto transitare nella nuova società concessionaria. Poi, ha aggiunto, c’è stata la trasformazione in corsa di un monte ore da portierato in vigilanza armata (i rispettivi costi sono diversi e in questo caso superiori per la Regione) consentendo alla nuova società di fare nuove assunzioni lasciando i lavoratori ex Secur a casa. Durante la complessa vertenza, e a cavallo delle elezioni regionali, ha proseguito la Manca, ci sono stati molti interventi della politica che hanno espresso vicinanza e solidarietà ma senza risultati.

Prendendo la parola sull’ordine dei lavori, il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha chiesto chiarimenti sull’assenza di conflitti di interesse da parte di alcuni consiglieri regionali.

Il presidente Pais ha risposto di non avere alcun elemento per confermare l’ipotesi prospettata e di appellarsi alla coscienza di consiglieri che si trovassero in tale posizione.

Il consigliere Antonio Piu (Progressisti) ha parlato di mozione con doppia valenza, perché da una parte c’è la volontà comune del Consiglio di difendere il lavoro ed i lavoratori che non hanno bisogno di solidarietà ma di fatti concreti, e dall’altra la necessità di fare chiarezza. Durante la vertenza Secur, ha aggiunto, «non ho fatto visite di cortesia o passerelle quando i lavoratori erano accampati a Sassari in piazza d’Italia e credo che, alla radice del problema, ci sia la cattiva gestione di alcune aziende e non scorrettezze interne ad un bando che, come tale, non si può strumentalizzare certe cose». Sentiamo tutte le parti in commissione compresa l’azienda, ha infine proposto, «perché non sono certo dell’utilità reale della mozione e per come si sono messe le cose ritengo più produttivo un approfondimento in commissione».

Gian Franco Satta (Progressisti) ha espresso solidarietà agli ex della Secur ma anch’egli ha sollecitato chiarezza ed impegno per nuove soluzioni. Ricostruendo la vicenda, Satta ha ricordato che «in realtà l’Ats ha messo a bando due servizi, antincendio e portierato collegato alla vigilanza, aggiudicando il primo ad una associazione temporanea di imprese ed il secondo alla capogruppo Coop Service che ha rispettato la clausola sociale e sottoscrivendo accordi sottoscritti dai sindacati tranne la Cgil». Gli esuberi reali, ha concluso, sarebbero circa 30 e comunque è necessario approfondire il problema in commissione.

Per il Pd il consigliere Gianfranco Ganau ha ricordato i ripetuti incontri svoltosi in Consiglio sul problema, che inizia con la prima gara del bando antincendio, gara priva di clausola sociale che di fatto ha tagliato fuori gli ex Secur, mentre la seconda gara risulta coerente col bando. La particolarità della vicenda dei lavoratori, ha continuato, consiste nel fatto che la Secur non li ha licenziati e poi è fallita, lasciandoli al tempo stesso senza stipendio e senza ammortizzatori sociali. A questo punto, ha suggerito Ganau, occorre l’immediata presa in carico del problema da parte della commissione, dell’assessorato e della Giunta per una sollecita verifica della situazione, con particolare riferimento alla possibile estensione della gara.

Sempre per il Pd il consigliere Piero Comandini ha ribadito che il tema riguarderà anche in futuro tantissimi lavoratori, «perché c’è una normativa molto debole nel settore dei servizi a causa dell’ampia tipologia di contratti che vengono applicati e dei ribassi d’asta ottenuti con risparmi proprio sul personale». Ci siamo occupati dei tre lotti sentendo tutti gli assessori, ha ricordato ancora, «ma bisogna ricordare che le gare sono in capo alla centrale unica di committenza, quindi ai dirigenti, e non alla politica che dà solo indirizzi; noi in commissione lavoro, durante la precedente legislatura, abbiamo indicato una strada e ora si tratta di verificare gli strumenti tecnici, fermo restando che il cambio della regole in corsa è un fatto molto grave da approfondire in altra sede».

Il capogruppo di Leu Daniele Cocco ha ribadito che «ai lavoratori servono risposte concrete perché la loro difficile situazione dura da più di un anno ed il Consiglio se ne è occupato più volte, ascoltando tutte le parti interessate». In commissione, ha sostenuto, «abbiamo ricevuto fra l’altro una nota della Coop Service secondo la quale tutto si sarebbe svolto secondo le regole, cosa che in alcune parti contraddice quanto affermato nel dibattito». Ad ogni modo, ha concluso, «la politica può fare molto investendo del problema al più presto le commissioni Sanità e Lavoro in sede congiunta, se occorre anche con una iniziativa del presidente». (Af)

Francesco Agus (Progressisti) ha detto che è un peccato che un dibattito su questo argomento si faccia in un’ aula con troppo assenti. Agus ha affermato che il Consiglio regionale deve operare all’interno delle proprie funzioni. Agus ha ricordato i numerosi provvedimenti approvati nella scorsa legislatura : la risoluzione n. 12 del 2015 e l’emendamento nel 2017 all’interno della Finanziaria sui livelli contributivi.

L’assessore alla Sanità Mario Nieddu ha detto che dalla relazione da lui richiesta non ci sono violazioni di legge da parte dell’azienda vincitrice. Siamo disponibili – ha detto l’esponente dell’esecutivo – a collaborare con l’assessore al lavoro e con l’ AOU di Sassari per cercare di risolvere il problema.

Desirè Manca (Movimento 5 stelle) ha ribadito che le ditte subentranti hanno assunto personale nuovo per svolgere lo stesso servizio. Ci sono 50 persone che sono senza lavoro. La volontà politica – ha chiesto Desirè Manca – di risolvere il problema c’è? Tuteliamo i posti di lavoro controllando anche l’attività dei dirigenti. La capogruppo dei 5 stelle ha detto di essere disponibile a lavorare anche in commissione, l’importante è risolvere il problema di questi lavoratori

Il Presidente Pais ha annunciato che è stato presentato un odg che è stato sottoscritto da tutti i gruppi. Il Presidente del Consiglio ha annunciato che manderà una richiesta di convocazione perché le commissioni II e VI si riuniscano urgentemente per esaminare la questione .

L’ordine del giorno unitario impegna il Presidente della Regione e la giunta ad avviare un dibattito con tutti i soggetti coinvolti per individuare una soluzione a salvaguardia della dignità e dei diritti dei lavoratori stessi e delle loro famiglie. (RR)

E’ intervenuto l’assessore della Sanità, Mario Nieddu, e ha affermato che “la preoccupazione dell’onorevole Manca è anche la nostra e cioè di controllare la correttezza degli atti amministrativi dei dirigenti”. E ha aggiunto che la Auo di Sassari ha eseguito verifiche a sorpresa per controllare se ci fossero nuovi assunti non appartenenti al precedente appalto. “Sono stati trovati alcuni nominativi, ma erano sostituti di personale del vecchio appalto in ferie”, ha cocluso.

Per dichiarazioni di voto è intervenuto Ignazio Manca a nome del Gruppo della Lega Salvini Sardegna. “Come rappresentante del Nord Ovest, eletto a Sassari, non posso esimermi dall’esprimere ancora una volta tutta la mia solidarietà, e quindi il mio impegno concreto ai lavoratori ex Secur, oggi presenti in aula”. E ha affermato che nessuno può dimenticare il presidio allestito nel periodo natalizio, che ha visto la città solidarizzare con i lavoratori in quei giorni freddi e piovosi. “Noi come Lega, da sempre abbiamo cercato di trovare la soluzione, non facile, al problema”. Ha poi affermato di aver apprezzato le parole dell’assessore Nieddu, ma che “per coerenza con il mio costante impegno, voterò a favore della contro mozione, appena depositata, di cui mi onoro di essere il primo firmatario”. E ha auspicato che si trovi una soluzione complessiva del problema. “Oggi, come in futuro, il diritto al lavoro costituisce la priorità del territorio”, ha concluso.

Antonio Piu (Progressisti) ha espresso il voto favorevole all’ordine del giorno. “Evitiamo di continuare a dare ai lavoratori delle informazioni non corrette, perché il lavoro è una cosa seria”, ha detto Piu e si è augurato che dal lavoro delle Commissioni emergano le verità.

Per Francesco Mula (capogruppo del Psd’Az) “il problema dei lavoratori sassaresi ha origini lontane: da un anno vivono questa grave situazione”. Mula ha dichiarato il voto favorevole del suo gruppo e ha espresso la volontà di apporre la testo la firma dei consiglieri del Psd’Az. Il capogruppo sardista ha apprezzato le parole dell’assessore e ha garantito l’appoggio di tutto il gruppo per arrivare alla soluzione della situazione in cui si trovano i 50 lavoratori.

Il voto a favore da parte del gruppo dei Riformatori sardi è stato annunciato dal consigliere Aldo Salaris, il quale ha condiviso l’intervento del capogruppo del M5S, Desirè Manca. “E’ problema di tutti”, ha detto Salaris, “va risolto senza perdere tempo”.

Voto favorevole è stato annunciato anche dal consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi, che ha esortato i colleghi a non parlare di Ats, perché ci sono delle strutture autonome “tanto è vero che la GSA ha partecipato a gare sia al Brotzu, sia alla Asl8, sia all’Università di Sassari”. La Regione, secondo Oppi, ha sbagliato nel fare i criteri delle gare, e “l’unica struttura che ha garantito i lavoratori, come per le guardie giurate, è il Consiglio regionale”. E ha concluso che bisogna tutelare i lavoratori e il loro diritto al lavoro.

Antonio Mario Mundula (FdI) ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo e ha auspicato la soluzione del problema. “Stiamo parlando di 50 persone, di padri di famiglia, da un anno accampati in piazza d’Italia con la pioggia e forse anche con la neve. E’ una cosa terribile”. E ha aggiunto: “Credo che spetti alla politica trovare una soluzione”. Mundula si è detto d’accordo al lavoro sinergico tra gli assessorati della Sanità e del Lavoro per mettere in atto tutte le azioni necessarie per risolvere il problema.

Angelo Cocciu (capogruppo di Forza Italia) ha dichiarato il voto favorevole del suo gruppo e ha chiesto di poter apporre le firme dei consiglieri di Forza Italia. Per l’esponente della maggioranza è necessario lavorare tutti insieme per tutelare i posti di lavoro e ha garantito che l’assessore del Lavoro, Alessandra Zedda, se ne sta già occupando.

Il presidente Pais ha messo in votazione l’ordine del giorno unitario, che è stato approvato all’unanimità con 44 voti favorevoli.

La seduta è stata chiusa e il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio. (eln)

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