Commissione Sanità: audizioni dei medici del Microcitemico “Antonio Cao” e del direttore generale del “Mater Olbia”

La commissione Sanità, presieduta da Antonio Mario Mundula (Fdi) ha ascoltato i responsabili delle strutture complesse e dipartimentali dell’ospedale Microcitemico “Antonio Cao” di Cagliari nel quadro delle attività conoscitive collegate al possibile trasferimento del presidio dall’Asl n.8 all’Arnas “Brotzu”.

Dai professionisti, molti dei quali hanno comunque sottolineato criticità strutturali come la carenza di personale e ritardi nella piena attuazione della riforma, sono arrivate indicazioni diversificate sia a favore della permanenza presso la Asl 8 che per il trasferimento al Brotzu.

Per quanto riguarda la prima ipotesi, è stato riferito alla commissione che i problemi di funzionalità della struttura sono prevalentemente burocratici e risolvibili ed il Microcitemico presenta nonostante tutto ampi margini per recuperare efficienza e migliorare la qualità del servizio.

Tornare al Brotzu invece, secondo i sostenitori di questa soluzione, è la strada migliore per riportare al centro della missione del “Cao” il concetto di “multidisciplinarietà” particolarmente adatto alle tante specificità dei pazienti pediatrici.

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Domenico Gallus (Psd’Az), Francesco Agus (Progressisti), Gianfranco Ganau e Rosella Pinna (Pd), Michele Cossa (Riformatori), Carla Cuccu (Idea Sardegna) e Alice Aroni (Udc-Sardegna al centro).

La seduta è proseguita nel pomeriggio con l’audizione del direttore generale del Mater Olbia Marcello Giannico sulle prestazioni erogate dalla struttura privata accreditata. Nella sua ampia relazione, il manager ha ricordato che l’attività dell’ospedale, nonostante il forte rallentamento dovuto alla pandemia e le conseguenti perdite di esercizio, ha mostrato grandi capacità di crescita che, se confermate nel 2023, potrebbero portare con un fatturato di circa 60 milioni al raggiungimento dell’equilibrio di bilancio. Per i soci, ha poi precisato, il Mater rappresenta un investimento a lungo termine rivolto al futuro ma, per esprimere tutte le sue potenzialità e realizzare la sua “missione”, è necessario un cambio di passo, sfruttando pienamente le opportunità previste dalla legge che hanno portato alla nascita del Mater, individuato da diversi Governi succedutisi nel tempo come iniziativa in grado di attrarre verso l’Italia investimenti dall’estero.

Da questo punto di vista, ha proseguito Giannico, è essenziale il rapporto con la Regione che va rilanciato in alcuni settori che presentano ampi spazi di positiva collaborazione: prestazioni ambulatoriali, riduzione della mobilità passiva, attivazione di un “Cancer center” e di un percorso integrato oncologico, ricerca in collaborazione con le Università sarde, investimenti in tecnologie di ultima generazione per ridurre le liste d’attesa.

Nel successivo dibattito sono intervenuti Domenico Gallus (Psd’Az), Francesco Agus (Progressisti), Gianfranco Ganau e Rossella Pinna (Pd), Daniele Cocco (Leu), Annalisa Mele (Riformatori),  e Angelo Cocciu (Forza Italia).

(Af)

 

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