INTERROGAZIONE N. 152/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 152/A

(Pervenuta risposta scritta in data 14/04/2025)

SORGIA, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di attivare un reparto di terapia intensiva pediatrica in Sardegna.

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Il sottoscritto,

PREMESSO che:
– la terapia intensiva pediatrica è un servizio essenziale per la gestione delle emergenze critiche in età evolutiva, garantendo cure altamente specializzate per pazienti con insufficienze d’organo acute, traumi gravi, patologie complesse e condizioni cliniche che necessitano di un supporto intensivo;
– attualmente in Sardegna non esiste un reparto di terapia intensiva pediatrica, costringendo i pazienti a essere ricoverati nei reparti di terapia intensiva per adulti, con evidenti difficoltà legate alla specificità delle cure pediatriche;
– la mancanza di una struttura dedicata implica il trasferimento fuori regione dei pazienti pediatrici in condizioni critiche, con notevoli disagi per le famiglie e costi aggiuntivi per il sistema sanitario regionale;

CONSIDERATO che:
– la Sardegna è una delle poche regioni italiane prive di un reparto di terapia intensiva pediatrica, nonostante il numero di pazienti che necessitano di cure intensive giustifichi la sua attivazione;
– i posti letto attualmente disponibili per la terapia intensiva neonatale non possono supplire alle esigenze dei bambini oltre la fascia neonatale;
– l’assenza di un reparto dedicato incide negativamente sulla qualità dell’assistenza sanitaria, rallenta i tempi di intervento e aumenta il rischio per la vita dei piccoli pazienti;
– la creazione di un reparto di terapia intensiva pediatrica consentirebbe la formazione e la stabilizzazione di personale medico altamente specializzato, garantendo continuità e sicurezza delle cure;
– i continui appelli delle associazioni di categoria, degli operatori sanitari e dei sindacati sottolineano la necessità impellente di un intervento risolutivo da parte della Regione,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) quali siano le intenzioni della Giunta regionale in merito all’istituzione di un reparto di terapia intensiva pediatrica in Sardegna;
2) se sia stata effettuata una valutazione sui costi e sulle modalità per l’attivazione di un reparto dedicato, individuando il numero minimo di posti letto, la dotazione organica e le strutture ospedaliere idonee ad ospitarlo;
3) quali siano le risorse economiche necessarie e le tempistiche previste per la realizzazione del reparto;
4) se esista un piano alternativo per garantire nell’immediato un miglioramento dell’assistenza intensiva per i pazienti pediatrici sardi, evitando loro lunghi e disagevoli trasferimenti fuori regione;
5) quali siano i costi attualmente sostenuti dalla Regione e dalle famiglie per i trasferimenti e i ricoveri dei pazienti pediatrici negli ospedali della penisola;
6) se siano stati avviati confronti con il Ministero della Salute per ottenere supporto nell’istituzione di un reparto di terapia intensiva pediatrica in Sardegna.

Cagliari, 14 febbraio 2025

Garante per l’Infanzia e Adolescenza, presentata la ricerca su “Educazione alla Parità e al Rispetto nelle scuole sarde”

Educazione alla parità TAPPO
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Educazione alla parità TAPPO 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità 14_02_25 Convegno Garante parità

Cresce la consapevolezza tra i giovani sulla violenza di genere e sull’importanza del rispetto reciproco, ma c’è ancora una percentuale, che va dal 10 al 30%, pari a 10-30mila ragazzi e ragazze sardi, che ha atteggiamenti e percezioni problematiche che rendono normali comportamenti tossici come la violenza verbale, fisica, il linguaggio sessista, l’atteggiamento possessivo nelle relazioni e il revenge porn.

E’ quanto emerso dall’analisi, dal titolo “Educazione alla Parità e al Rispetto nelle Scuole Sarde”, realizzata da Eurispes Sardegna, in collaborazione con la Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Carla Puligheddu, e presentata oggi in Consiglio regionale, alla presenza dell’assessora della Pubblica Istruzione, Ilaria Portas, della presidente della Commissione Cultura e Istruzione, Camilla Soru, della consigliera regionale Paola Casula, del direttore dell’Eurispes Sardegna, Gerolamo Balata, e dei rappresentanti degli studenti, degli insegnanti e delle associazioni.

Tra le criticità evidenziate nell’analisi, condotta su un campione di 1.855 studenti, appartenenti a circa 70 scuole della Sardegna, è la normalizzazione di atteggiamenti di controllo e di violenza verbale all’interno delle relazioni affettive. Luca Pisano, psicologo, ha spiegato che ci sono ancora troppi giovani che vivono la relazione sentimentale come controllo, che poi sfocia in azioni violente, verbali o fisiche, quando non riescono a controllare il partner. Uno studente su sette, pari a circa il 15%, giustifica o non riconosce la gravità delle violenze sessuali e, addirittura, uno su cinque, pari al 20%, giustifica il revenge porn con una colpevolizzazione della vittima. Ma non solo. Sei giovani su dieci minimizzano la negatività dei linguaggi violenti.

Per Pisano è necessario lavorare su questi temi, a scuola e in famiglia, con un’educazione sentimentale, sui linguaggi, sul percepire alcuni atti come violenti, sull’utilizzo di contenuti digitali adeguati, sulla musica e sul riassociare la colpa con la responsabilità penale. “Bisogna insegnare ai nostri giovani, bambini e bambine che l’amore non è egoismo, non è possesso e non è controllo, ma occasione per continue rinascite. Bisogna valorizzare la diversità, il rispetto reciproco, favorire l’inclusione, valori fondamentali in ogni relazione”, ha affermato la Garante Puligheddu, “credo che l’amore sia il sentimento più connesso al concetto di parità e rispetto e credo che il rispetto non abbia genere e l’amore non abbia confini”. Per la Garante questa ricerca offre dati importanti, che non esistevano, per studiare politiche che siano efficaci e ha proposto un Osservatorio regionale dell’Infanzia e adolescenza, che consentirebbe alle Istituzioni di lavorare meglio e in modo più efficace.

Puligheddu ha spiegato che la decisione di realizzare questa ricerca è stata spinta dalla necessità di capire cosa stia accadendo ai nostri giovani “che stanno sempre peggio e manifestano malessere”. Per la Garante bisogna lavorare sui rapporti e i ruoli all’interno della famiglia, sull’ascolto vero, accogliere la loro energia esplosiva e cambiare atteggiamento nei loro confronti e smettere di trattarli come “adulti manchevoli”. Dalla ricerca, ha spiegato Marisa Muzzetto, sociologa Eurispes, il 34,8% degli studenti ha dichiarato di aver inviato insistentemente messaggi o chiamate per controllare il partner, il 25,9% ha controllato lo smartphone del proprio partner almeno una volta e il 17,4% ha chiesto al partner di evitare determinate amicizie per gelosia. Non solo. Anche il linguaggio gioca un ruolo centrale nella formazione delle percezioni giovanili: il 57,9% degli studenti minimizza o ignora la violenza verbale presente nei testi delle canzoni, considerandola ironica o innocua. Tra gli aspetti negativi, evidenziati dalla ricerca, anche la difficoltà nel denunciare e nel riconoscere i comportamenti abusivi: un indicatore, secondo i relatori, della necessità di un maggiore supporto educativo e di politiche scolastiche più incisive. Quando i ragazzi subiscono episodi di violenza, infatti, il 29,4% non ne parla con nessuno, il 31,8% si confida con un amico, mentre il 31,1% con un familiare e solo il 7,7% si rivolge a un insegnante o a una figura scolastica. Anche se la violenza fisica viene perpetrata dopo la scoperta di un tradimento, la maggior parte degli studenti, l’87,8%, non la considera accettabile, mentre per l’8,8% di essi può essere in qualche modo giustificabile. È un comportamento normale, invece, per il 3,4% dei ragazzi.

Un aspetto positivo è che l’84,7% degli studenti afferma che nelle proprie scuole si affrontano temi come la violenza di genere, il bullismo e il cyberbullismo.  Il 54,3% degli studenti ha sentito parlare frequentemente della violenza di genere, mentre il 6,9% non ne ha mai sentito parlare. Il 40,4% ritiene che il fenomeno sia allarmante per la sua diffusione attuale, ma il 43% pensa che sia sempre esistito, minimizzandone l’urgenza.

“I dati che ci ha fornito questa ricerca, – ha spiegato la garante Carla Puligheddu –  sono molto importanti per proseguire il lavoro di indagine conoscitiva delle dinamiche che si sviluppano tra i ragazzi che frequentano le scuole sarde. Dopo la precedente, dedicata all’orientamento quale strumento per contrastare la dispersione scolastica, si intende proseguire le attività di studio e analisi così da contribuire alla realizzazione di politiche giovanili adeguate per la regione Sardegna”.

Garante per l’Infanzia e Adolescenza, presentata la ricerca su “Educazione alla Parità e al Rispetto nelle scuole sarde”

Cresce la consapevolezza tra i giovani sulla violenza di genere e sull’importanza del rispetto reciproco, ma c’è ancora una percentuale, che va dal 10 al 30%, pari a 10-30mila ragazzi e ragazze sardi, che ha atteggiamenti e percezioni problematiche che rendono normali comportamenti tossici come la violenza verbale, fisica, il linguaggio sessista, l’atteggiamento possessivo nelle relazioni e il revenge porn.
E’ quanto emerso dall’analisi, dal titolo “Educazione alla Parità e al Rispetto nelle Scuole Sarde”, realizzata da Eurispes Sardegna, in collaborazione con la Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Carla Puligheddu, e presentata oggi in Consiglio regionale, alla presenza dell’assessora della Pubblica Istruzione, Ilaria Portas, della presidente della Commissione Cultura e Istruzione, Camilla Soru, della consigliera regionale Paola Casula, del direttore dell’Eurispes Sardegna, Gerolamo Balata, e dei rappresentanti degli studenti, degli insegnanti e delle associazioni.

Tra le criticità evidenziate nell’analisi, condotta su un campione di 1.855 studenti, appartenenti a circa 70 scuole della Sardegna, è la normalizzazione di atteggiamenti di controllo e di violenza verbale all’interno delle relazioni affettive. Luca Pisano, psicologo, ha spiegato che ci sono ancora troppi giovani che vivono la relazione sentimentale come controllo, che poi sfocia in azioni violente, verbali o fisiche, quando non riescono a controllare il partner. Uno studente su sette, pari a circa il 15%, giustifica o non riconosce la gravità delle violenze sessuali e, addirittura, uno su cinque, pari al 20%, giustifica il revenge porn con una colpevolizzazione della vittima. Ma non solo. Sei giovani su dieci minimizzano la negatività dei linguaggi violenti.
Per Pisano è necessario lavorare su questi temi, a scuola e in famiglia, con un’educazione sentimentale, sui linguaggi, sul percepire alcuni atti come violenti, sull’utilizzo di contenuti digitali adeguati, sulla musica e sul riassociare la colpa con la responsabilità penale. “Bisogna insegnare ai nostri giovani, bambini e bambine che l’amore non è egoismo, non è possesso e non è controllo, ma occasione per continue rinascite. Bisogna valorizzare la diversità, il rispetto reciproco, favorire l’inclusione, valori fondamentali in ogni relazione la relazione”, ha affermato la Garante Puligheddu, “credo che l’amore sia il sentimento più connesso al concetto di parità e rispetto e credo che il rispetto non abbia genere e l’amore non abbia confini”. Per la Garante questa ricerca offre dati importanti, che non esistevano, per studiare politiche che siano efficaci e ha proposto un Osservatorio regionale dell’Infanzia e adolescenza, che consentirebbe alle Istituzioni di lavorare meglio e in modo più efficace”.
Puligheddu ha spiegato che la decisione di realizzare questa ricerca è stata spinta dalla necessità di capire cosa stia accadendo ai nostri giovani “che stanno sempre peggio e manifestano malessere”. Per la Garante bisogna lavorare sui rapporti e i ruoli all’interno della famiglia, sull’ascolto vero, accogliere la loro energia esplosiva e cambiare atteggiamento nei loro confronti e smettere di trattarli come “adulti manchevoli”. Dalla ricerca, ha spiegato Marisa Muzzetto, sociologa Eurispes, il 34,8% degli studenti ha dichiarato di aver inviato insistentemente messaggi o chiamate per controllare il partner, il 25,9% ha controllato lo smartphone del proprio partner almeno una volta e il 17,4% ha chiesto al partner di evitare determinate amicizie per gelosia. Non solo. Anche il linguaggio gioca un ruolo centrale nella formazione delle percezioni giovanili: il 57,9% degli studenti minimizza o ignora la violenza verbale presente nei testi delle canzoni, considerandola ironica o innocua. Tra gli aspetti negativi, evidenziati dalla ricerca, anche la difficoltà nel denunciare e nel riconoscere i comportamenti abusivi: un indicatore, secondo i relatori, della necessità di un maggiore supporto educativo e di politiche scolastiche più incisive. Quando i ragazzi subiscono episodi di violenza, infatti, il 29,4% non ne parla con nessuno, il 31,8% si confida con un amico, mentre il 31,1% con un familiare e solo il 7,7% si rivolge a un insegnante o a una figura scolastica. Anche se la violenza fisica viene perpetrata dopo la scoperta di un tradimento, la maggior parte degli studenti, l’87,8%, non la considera accettabile, mentre per l’8,8% di essi può essere in qualche modo giustificabile. È un comportamento normale, invece, per il 3,4% dei ragazzi.
Un aspetto positivo è che l’84,7% degli studenti afferma che nelle proprie scuole si affrontano temi come la violenza di genere, il bullismo e il cyberbullismo. Il 54,3% degli studenti ha sentito parlare frequentemente della violenza di genere, mentre il 6,9% non ne ha mai sentito parlare. Il 40,4% ritiene che il fenomeno sia allarmante per la sua diffusione attuale, ma il 43% pensa che sia sempre esistito, minimizzandone l’urgenza.
“I dati che ci ha fornito questa ricerca, – ha spiegato la garante Carla Puligheddu – sono molto importanti per proseguire il lavoro di indagine conoscitiva delle dinamiche che si sviluppano tra i ragazzi che frequentano le scuole sarde. Dopo la precedente, dedicata all’orientamento quale strumento per contrastare la dispersione scolastica, si intende proseguire le attività di studio e analisi così da contribuire alla realizzazione di politiche giovanili adeguate per la regione Sardegna”.

INTERROGAZIONE N. 151/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 151/A

(Pervenuta risposta scritta in data 17/03/2025)

COCCIU – MAIELI – TALANAS – PIRAS – CHESSA – MARRAS, con richiesta di risposta scritta, in merito agli irragionevoli tempi di attesa per il rilascio ed il rinnovo della patente di guida nella Provincia della Gallura Nord Est Sardegna.

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I sottoscritti,

PREMESSO che:
– si è appreso dalla stampa locale gallurese, ma anche a seguito di numerose segnalazioni da parte di cittadini, che i tempi medi di attesa per lo svolgimento dell’esame delle patenti di guida ed i rinnovi, sono in una situazione di elevata drammaticità;
– l’ente territorialmente preposto al rilascio ed al rinnovo delle patenti di guida, assente nella Provincia della Gallura Nord Est Sardegna, è la motorizzazione civile di Sassari;
– gli uffici della motorizzazione civile presentano, ormai da tempo, sia gravi carenze di personale ma anche organizzative, che non permettono un servizio efficiente, a fronte di un incremento sostanziale del numero delle richieste;

VISTO che:
– il numero di utenti è altissimo, con oltre quaranta autoscuole operanti in Provincia della Gallura – Nord Est Sardegna e stante la situazione devono obbligatoriamente recarsi a Sassari, anche per sostenere l’esame di guida;
– gli esami procedono troppo a rilento e centinaia di patenti sono costantemente a rischio, per il semplice motivo che le pratiche non vengono evase nei tempi stabiliti dalla legge;

PRESO ATTO che:
– il foglio rosa che si ottiene dopo aver superato l’esame di teoria dura sei mesi, periodo all’interno del quale dovrebbe essere effettuato l’esame di guida;
– a causa delle varie lungaggini il candidato è spesso costretto, quindi per colpe non proprie, a spendere ulteriormente per la proroga del foglio rosa;

CONSIDERATO che:
– la situazione delle oltre quaranta autoscuole della Provincia della Gallura Nord Est Sardegna, che fanno riferimento alla motorizzazione civile di Sassari, è oramai al collasso;
– la Giunta regionale, con deliberazione 16 gennaio 2020, n. 2/19 (Indirizzi relativi al trasferimento delle funzioni in materia di motorizzazione civile) aveva dato mandato alla Direzione generale dei trasporti di predisporre uno schema di decreto legislativo, per il trasferimento delle funzioni in materia di motorizzazione civile alla Regione;
– altre regioni a Statuto speciale come la Valle d’Aosta, il Trentino e la Sicilia hanno già provveduto in tal senso, regionalizzando la motorizzazione civile;
– ad oggi poco o nulla è stato fatto per adempiere al deliberato, se non alcuni incontri tecnici,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dei trasporti per sapere:
1) se siano a conoscenza della problematica sopra descritta;
2) quali misure intendano assumere, per risolvere le problematiche che coinvolgono le autoscuole, le utenze civili e professionali della Provincia della Gallura – Nord Est Sardegna che devono sostenere gli esami ed i rinnovi, per la patente di guida.

Cagliari, 13 febbraio 2025

INTERROGAZIONE N. 150/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 150/A

(Pervenuta risposta scritta in data 13/03/2025 e in data 17 giugno 2025)

COCCIU – MAIELI – TALANAS – PIRAS – CHESSA – MARRAS, con richiesta di risposta scritta, in merito alla scadenza di concessione del servizio idrico integrato ad Abbanoa spa al 31 dicembre 2025.

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I sottoscritti,

PREMESSO che:
– il 22 dicembre 2005 è stata costituita Abbanoa spa, attualmente composta da 342 comuni, in house providing, e dalla stessa Regione, con un capitale sociale pari a 281.275.415 euro;
– con la legge regionale 4 febbraio 2015, n. 4 (Istituzione dell’ente di governo dell’ambito della Sardegna e modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 19 del 2006) e successive modifiche e integrazioni, è stata effettuata una riforma per l’organizzazione del servizio idrico integrato, quale servizio pubblico di interesse generale;
– la Regione, con il 70,9 per cento del capitale sociale e come previsto dalla legge regionale 11 dicembre 2017 n. 25 (Modifiche alla legge regionale 4 febbraio 2015, n. 4(Istituzione dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna e modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 19 del 2006) e alla legge regionale 25 luglio 2008, n. 10 (Riordino delle funzioni in materia di aree industriali)), dovrà cedere ai comuni parte delle sue quote e mantenerne massimo il 20 per cento;

PRESO ATTO che:
– con l’articolo 6 della legge regionale 30 giugno 2011, n. 12 (Disposizioni nei vari settori di intervento) sono stati stanziati 50 milioni di euro per il consolidamento dei debiti del gestore stesso;
– con le deliberazioni della Giunta regionale 10 agosto 2011, n. 33/18 (Iniziative a sostegno del servizio idrico integrato nella Regione Sardegna di cui alla L.R. n. 12/2011, art. 6. Linee di indirizzo ex art. 8, comma 1 della L.R. n. 31/1998) e 7 dicembre 2011, n. 49/6 (Interventi a sostegno della Società ABBANOA S.p.A., Gestore del Servizio idrico integrato. Attuazione della L.R. n. 12/2011 art. 6 e della deliberazione della Giunta regionale n. 33/18 del 10 agosto 2011) è stata effettuata la ripartizione dello stanziamento costituendo il fondo regionale di garanzia a favore di Abbanoa spa, approvato con decisione del 25 gennaio 2012 n. C(2012) 151 def dalla Commissione europea;
– successivamente Abbanoa spa ha chiesto alla Commissione europea un aiuto, per la sua ristrutturazione in otto anni, approvato con decisione del 31 luglio 2013 n. C(2013) 4896 (Aiuto di Stato SA.35205 (2013/N) — Italia. Aiuto per la ristrutturazione a favore di Abbanoa S.p.A.);

CONSIDERATO che:
– a causa della distorsione della concorrenza causata dall’aiuto, lo Stato italiano si è impegnato a ridurre di tre anni la durata della concessione, ossia dal 31 dicembre 2028 al 31 dicembre 2025;
– dopo l’aggiudicazione di Abbanoa spa di un bando, in ambito PNRR, per la riqualificazione delle reti idriche lo Stato italiano, con pre-notifica del 5 gennaio 2023, ha chiesto di ripristinare la scadenza originaria della concessione al 31 dicembre 2028;
– la scadenza dei lavori previsti è al 31 dicembre 2026, ossia un anno oltre il limite della concessione;

VISTO che:
– la Direzione generale Concorrenza della Commissione europea con comunicazione del 27 marzo 2023, prot. COMP/E3/MMUVR/GM/RR*pp/comp(2023)3319861 non ha accolto la richiesta di modifica della decisione della Commissione del 31 luglio 2013, riportando la scadenza dell’affidamento del servizio idrico integrato ad Abbanoa spa, al 31 dicembre 2025;
– un potenziale cambio di concessionario, durante i lavori, potrebbe rallentare o addirittura bloccare l’attuazione del progetto nei tempi previsti;

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica per sapere:
1) quali siano le azioni intraprese per la ridistribuzione delle quote azionarie ai comuni soci;
2) a che punto sia l’Ente di governo d’ambito della Sardegna con la procedura di individuazione del nuovo gestore che, in base agli articoli 16 e 18 della convenzione, deve essere avviata entro diciotto mesi dalla scadenza naturale della stessa;
3) quali azioni si intendano porre in atto per evitare l’applicazione degli articoli 4, 22 e 24 del Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 febbraio 2021 che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza per la revoca dei fondi non raggiungendo gli obiettivi concordati o la non applicazione della normativa comunitaria, oltre che dell’articolo 4 del Regolamento (UE, Euratom) 2020/2092 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2020 relativo a un regime generale di condizionalità per la protezione del bilancio dell’Unione per la mancata indizione di una gara d’appalto.

Cagliari, 13 febbraio 2025

INTERROGAZIONE N. 149/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 149/A

(Pervenuta risposta scritta in data 06/06/2025)

COCCIU – MAIELI – TALANAS – PIRAS – CHESSA – MARRAS, con richiesta di risposta scritta, in merito agli irragionevoli tempi di attesa per l’accertamento delle condizioni di invalidità civile, cecità e sordità civile, stato di handicap e disabilità per la legge n. 104 del 1992.

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I sottoscritti,

PREMESSO che:
– l’articolo 32 della Costituzione tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività;
– in caso di grave disabilità, l’attuazione e la tutela del diritto alla salute viene regolamentato con la legge 5 febbraio 1992, n. 104 (Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate), che delimita e definisce diritti ed agevolazioni per le persone con disabilità accertata;
– il riconoscimento di tali diritti avviene tramite le Aziende sanitarie locali (ASL), che mediante proprie commissioni mediche, effettua le visite d’accertamento;

PRESO ATTO che:
– la Corte di Cassazione, sez. lavoro, con la sentenza n. 28150 del 5 novembre 2018, ha posto alcuni paletti vincolanti in merito alle prestazioni dei medici, che devono svolgere le loro funzioni esclusivamente in orario di servizio;
– con deliberazione della Giunta regionale 24 agosto 2023, n. 28/8 (Legge regionale 28 aprile 1992, n. 6, art. 68. Indirizzi applicativi, ai sensi dell’art. 8, comma 1, lettera a), della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31) si è data attuazione a quanto prescritto nella sentenza precedentemente citata;

CONSIDERATO che:
– l’attività delle commissioni mediche deve essere prioritariamente svolta durante l’orario di lavoro e non può, in tale caso, essere oggetto di remunerazione;
– per evitare il determinarsi di liste d’attesa è possibile redigere appositi progetti e remunerare le commissioni con i gettoni di cui alla legge regionale 28 aprile 1992, n. 6 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 1992)) e successive modifiche e integrazioni;
– con l’attuazione della deliberazione si è avuto un forte rallentamento nell’esame delle visite mediche, con un allungamento irragionevole dei tempi di attesa, anche di diversi anni;

VISTO che:
– secondo i dati Istat, in Sardegna, la disabilità interessa il 7,3 per cento della popolazione, colpendo prevalentemente gli anziani ed in particolar modo le donne;
– sono migliaia le persone in attesa di visita medica da parte delle commissioni, con tempi di attesa di anni, nonostante la stessa legge indichi una durata massima dell’istruttoria;
– si sono create le condizioni di un grande disagio a famiglie e utenti che si sentono totalmente abbandonati,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) quale sia il numero delle domande giacenti presso ogni singola ASL della Sardegna, di quelle evase e di quelle ancora in attesa negli ultimi due anni;
2) quali iniziative si intendono adottare per risolvere le criticità esposte e ridurre i tempi d’attesa per le visite mediche.

Cagliari, 13 febbraio 2025

INTERROGAZIONE N. 148/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 148/A

(Pervenuta risposta scritta in data 01/04/2025)

MAIELI, con richiesta di risposta scritta, in merito alla carenza organica dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa popolare (AREA) e al mancato scorrimento degli idonei nella graduatoria dell’Agenzia regionale per l’attuazione dei programmi in campo agricolo e per lo sviluppo rurale (LAORE).

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Il sottoscritto,

PREMESSO che:
– l’Azienda AREA è un ente pubblico economico della Regione, istituito con la legge regionale 8 agosto 2006, n. 12 (Norme generali in materia di edilizia residenziale pubblica e trasformazione degli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) in Azienda regionale per l’edilizia abitativa (AREA)) che, altresì, ne regola le funzioni istituzionali;
– con decreto del Presidente della Regione 14 aprile 2017, n. 46 (Azienda regionale per l’edilizia abitativa (AREA). Approvazione statuto. Legge regionale 23 settembre 2016, n. 22, articolo 7, comma 2) è stato approvato lo statuto, che ne disciplina gli organi e le modalità di funzionamento;
– l’Azienda AREA rappresenta lo strumento attraverso cui la Regione risponde alle esigenze abitative dei cittadini in condizioni economiche e sociali svantaggiate;

PRESO ATTO che:
– molti utenti non riescono a contattare gli uffici, nonostante sia presente un ufficio relazioni con il pubblico;
– le segnalazioni pervenute riguardano sia criticità strutturali ma anche funzionali e gestionali, come disservizi legati all’operato dell’Azienda AREA che di fatto pregiudica la qualità della vita, della salute e della sicurezza dei suoi residenti;
– nonostante le molteplici segnalazioni pervenute non si è arrivati ad una seppur parziale o accettabile soluzione a molte delle problematiche indicate, specialmente per la carenza di personale qualificato, come gli istruttori e funzionari amministrativi;

VISTO che:
– AREA non riesce ad assolvere adeguatamente agli obblighi di trasparenza e di qualità dei servizi, scopo della sua mission;
– i ritardi nella gestione di moltissime pratiche sono misurabili in anni, con costi e risultati attesi troppo spesso differenti da quelli previsti inizialmente;
– una delle motivazioni e la pianta organica dell’azienda fortemente sottodimensionata, per la carenza di personale tecnico ma prevalentemente amministrativo;

CONSIDERATO che:
– i disservizi e criticità dell’Azienda AREA sono evidenti a tutti, grazie all’azione dei media, per le continue proteste degli utenti;
– nonostante le varie segnalazioni i problemi infrastrutturali, funzionali e gestionali continuano a perdurare;
– sono in corso di validità le graduatorie definitive degli idonei dei concorsi indetti dall’Agenzia LAORE di cui alla determinazione n. 1427 del 28 dicembre 2021 per istruttori amministrativi e alla determinazione n. 34/22 del 25 gennaio 2022 per funzionari amministrativi, il cui scorrimento è considerato un fatto non solo possibile ma necessario al fine di realizzare l’interesse pubblico,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere se:
1) siano a conoscenza delle problematiche sopra enunciate;
2) per garantire la piena e operatività degli uffici AREA, con la copertura della pianta organica per amministrativi, si stia provvedendo con gli idonei delle graduatorie LAORE.

Cagliari, 12 febbraio 2025

INTERROGAZIONE N. 147/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 147/A

(Pervenuta risposta scritta in data 10/03/2025)

SORGIA, con richiesta di risposta scritta, sulle problematiche inerenti la gestione dei contributi regionali per il terzo settore, la semplificazione amministrativa e l’accesso alle anticipazioni economiche.

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Il sottoscritto,

PREMESSO che:
– il terzo settore svolge un ruolo cruciale nel sistema di welfare, garantendo servizi essenziali e spesso sopperendo a lacune pubbliche in settori di interesse generale;
– la Regione gestisce direttamente contributi a favore degli enti del terzo settore, ma emergono criticità che ne limitano l’efficacia e l’accesso, ostacolando la realizzazione delle attività statutarie;
– la complessità del linguaggio amministrativo e l’imposizione di termini perentori spesso limitano la capacità degli enti di ottemperare agli obblighi documentali in tempi utili;

CONSIDERATO che:
– il linguaggio delle disposizioni amministrative è spesso poco chiaro, contravvenendo al principio di trasparenza e al diritto dei cittadini e degli enti di comprendere pienamente gli atti pubblici;
– nonostante la normativa vigente (decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117 (Codice del terzo settore, a norma dell’articolo 1, comma 2, lettera b), della legge 6 giugno 2016, n. 106)) e le linee guida ANAC (n. 17 del 27 luglio 2022) incentivino forme di amministrazione condivisa (co-progettazione e co-programmazione), tali strumenti non vengono adeguatamente implementati;
– la richiesta di fideiussioni assicurative o bancarie per ottenere anticipazioni sui contributi, necessarie all’avvio delle attività progettuali, rappresenta un ostacolo insormontabile per molti enti del terzo settore, che spesso non dispongono di beni immobili da offrire come garanzia;

RILEVATO che:
– le difficoltà di accesso alle fideiussioni costringono molti presidenti di associazioni a impegnare i propri beni personali, penalizzando il principio di sussidiarietà orizzontale e scoraggiando l’impegno volontario;
– la mancata semplificazione del linguaggio amministrativo e l’assenza di adeguati strumenti di supporto compromettono l’efficienza e l’efficacia delle politiche regionali di welfare,

chiede di interrogare il Presidente della Regione per sapere:
1) quali azioni si intendano intraprendere per semplificare il linguaggio amministrativo e garantire la piena comprensione degli atti da parte degli enti del terzo settore;
2) se si intenda favorire un più ampio utilizzo della co-progettazione e della co-programmazione, promuovendo un modello di amministrazione condivisa in linea con le normative nazionali e regionali vigenti;
3) se si stia valutando l’introduzione di strumenti alternativi alle fideiussioni, come garanzie collettive o fondi di garanzia specifici per il terzo settore, al fine di facilitare l’accesso alle anticipazioni e consentire l’avvio tempestivo delle attività finanziate.

Cagliari, 10 febbraio 2025

INTERROGAZIONE N. 146/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 146/A

(Pervenuta risposta scritta in data 03/04/2025)

PISCEDDA con richiesta di risposta scritta, sullo stato di attuazione del protocollo operativo per l’assistenza ai soggetti colpiti da patologie asbestosi correlate.

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Il sottoscritto,

VISTE:
– la legge regionale 16 dicembre 2005, n. 22 (Norme per l’approvazione del Piano regionale di protezione, decontaminazione, smaltimento e bonifica dell’ambiente ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto), che, all’articolo 9, stabilisce che “l’amministrazione regionale assume a proprio carico le spese necessarie per sottoporre, presso le aziende sanitarie locali (ASL) della Sardegna, gli ex esposti ad amianto al controllo sanitario per la prevenzione delle patologie connesse alla presenza di amianto”;
– l’intesa Stato-Regioni sottoscritta in data 22 febbraio 2018 (Rep. atti n. 39/CSR), avente come oggetto l’adozione di un protocollo di sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex esposti all’amianto a livello nazionale;

VISTO:
– il protocollo operativo recante “Informazione e assistenza ai soggetti che ritengono di aver avuto una pregressa esposizione lavorativa ad amianto e sorveglianza sanitaria di coloro che vengono valutati come ex esposti”, approvato con deliberazione della Giunta regionale 6 luglio 2010, n. 26/29 (Legge regionale n. 22/2005, articolo 9. Sorveglianza sanitaria ex esposti all’amianto. Individuazione codice di esenzione per le prestazioni sanitarie erogate a favore degli ex esposti all’amianto residenti in Sardegna) che ha dato concreto avvio nel 2010 alla sorveglianza sanitaria degli ex esposti, e modificato con deliberazione della Giunta regionale 6 novembre 2018, n. 54/23 (Recepimento Intesa Rep. atti n. 39/CSR, sancita il 7 febbraio 2018 dalla conferenza Stato-Regioni. Modifica del “protocollo operativo per l’informazione e l’assistenza ai soggetti che ritengono di aver avuto una pregressa esposizione lavorativa ad amianto e per la sorveglianza sanitaria di coloro che vengono valutati come ex esposti. Legge regionale. 16 dicembre 2005, n. 22, articolo. 9” e delle relative linee di indirizzo di cui alla deliberazione della Giunta regionale. n. 28/12 del 13 giugno 2017) per recepire i contenuti della summenzionata intesa Stato-Regioni;

CONSIDERATO che:
– in base al protocollo operativo, i pazienti identificati come ex esposti ad amianto dai servizi di prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro (SPre-SAL) territorialmente competenti e successivamente iscritti all’apposito registro sono sottoposti a una valutazione dell’entità della pregressa esposizione all’amianto, ricevendo l’assistenza sanitaria necessaria, che comprende una prima visita medica, la spirometria basale, la radiografia del torace (se non eseguita negli ultimi tre anni) e, in base agli esiti di tali accertamenti, l’avvio a una serie di ulteriori visite specialistiche periodiche per il monitoraggio delle patologie amianto-correlate da cui sono affetti;
– sulla base del quadro sopra richiamato, tutte le prestazioni sanitarie previste dal protocollo regionale fanno parte dei livelli regionali integrativi di assistenza e sono, quindi, offerte gratuitamente su tutto il territorio regionale agli ex esposti ad amianto iscritti nell’apposito registro;

APPRESO dalle segnalazioni pervenute da pazienti affetti da patologie amianto-correlate residenti nel cagliaritano e iscritti al registro degli ex esposti all’amianto che:
– le modalità di prenotazione delle visite successive alla prima sono cambiate e che esse non vengono più prenotate dall’ufficio ticket delle strutture specialistiche alle quali è affidato il monitoraggio, ma che sono i pazienti stessi a dover procedere tramite il servizio del centro unico di prenotazione (CUP);
– a seguito di questi cambiamenti riscontrati nella ASL 8 di Cagliari, i pazienti stanno incontrando notevoli difficoltà nel reperire informazioni chiare e precise su come prenotare le visite successive, rendendo complesso l’accesso a prestazioni mediche essenziali per il monitoraggio e la cura delle patologie amianto-correlate dalle quali sono affetti;

RITENUTO del tutto insoddisfacente l’esito della richiesta di informazioni ai sensi dell’articolo 105 del regolamento interno del Consiglio regionale indirizzata, con medesimo oggetto della presente interrogazione, dal sottoscritto all’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale della precedente Giunta regionale, in data 13 febbraio 2024,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere se:
1) se siano a conoscenza della situazione di disagio segnalata dai pazienti affetti da patologie asbesto-correlate della ASL 8 di Cagliari e se tale situazione si verifichi anche presso le altre ASL della Sardegna;
2) se si intenda ripristinare, anche presso la ASL di Cagliari, le modalità operative del succitato protocollo operativo.

Cagliari, 10 febbraio 2025