Cagliari, 31 luglio 2025 – Sono 302 gli emendamenti presentati al DL 119 “Assestamento di bilancio 2025-2027 e variazioni di bilancio in base alle disposizioni di cui agli articoli 50 e 51 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modifiche ed integrazioni, e riconoscimento di debiti fuori bilancio” e che saranno esaminati dalla III commissione (Bilancio), presieduta da Alessandro Solinas (M5S). Dei 302 emendamenti, due sono stati presentati dalla Giunta regionale e 300 dai partiti della minoranza. Nessun emendamento è stato presentato dai consiglieri della maggioranza.
VI commissione, parere favorevole per l’attivazione di 233 borse di studio per le scuole di specializzazione di area medica e non medica
Cagliari, 31 luglio 2025 –La VI commissione (Salute e politiche sociali) ha espresso parere favorevole a maggioranza, con l’astensione dei consiglieri di minoranza, sul P/70 “Programmazione della spesa per l’assegnazione dei contratti regionali di formazione specialistica medica e delle borse di studio di area sanitaria non medica per l’anno 2025, ai sensi della L.R. n. 6/2020”. Il parere è arrivato dopo aver sentito in audizione l’assessore regionale della Sanità, Armando Bartolazzi, il direttore generale, Luciano Giovanni Oppo. Nella delibera illustrata è prevista l’attivazione di 233 contratti regionali di formazione specialistica medica e di area sanitaria non medica, di cui 185 per i medici e 48 borse di studio per la specializzazione dell’area non medica per un importo complessivo, per il 2025, di oltre 5 milioni e 830mila euro.
Si tratta di borse di studio per le scuole di specializzazione che si aggiungono a quelle statali e che prevedono per ogni annualità un importo di 25mila euro a specializzando, pari a circa 1200 euro al mese. La Sardegna è la Regione, hanno spiegato gli auditi, che investe maggiormente sulla formazione dei medici. In questa delibera l’assessorato ha voluto, però, abbassare leggermente il numero delle borse per i medici e aumentare quelle per l’area non medica. La decisione è arrivata dopo l’esame dei dati dello scorso anno che hanno visto su 196 borse disponibili per l’area medica l’assegnazione di appena il 30 per cento, pari a 58, mentre su 40 contratti per le specializzazioni di area non medica ne sono stati richiesti 38.
Dalla discussione in commissione è emerso, però, sulla base dei dati disponibili, che l’attivazione di tante borse non solo è sovrastimato ma non ha, neanche, portato a coprire le specializzazioni più necessarie in Sardegna. Per questo motivo, su richiesta del capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, con la condivisione della presidente Fundoni, è stato proposto di analizzare nel dettaglio i dati disponibili e valutare una rimodulazione delle risorse e una concentrazione delle borse di specializzazione regionali su quelle discipline che sono meno appetibili per i giovani medici. L’assessore ha, inoltre, proposto, di incentivare l’accesso a scuole di specializzazione meno richieste con borse che prevedano 35-40mila euro l’anno anziché 25mila euro. La presidente Fundoni, si è detta d’accordo sul fatto che il personale vada incentivato a rimanere nel pubblico e ha sottolineato che la scelta della Regione di investire tante risorse denota la volontà di puntare, dal punto di vista politico, sulla crescita del sistema sanitario regionale.
La VI commissione ha invece rinviato il parere sul P/70 “Rete ospedaliera regionale. Riassegnazione dei posti letto di terapia intensiva pediatrica e aggiornamento delle deliberazioni n. 31/27 del 18.6.2020 e n. 4/48 del 15.2.2024. Approvazione preliminare”. La Commissione ha deciso di esprime il parere sulla delibera soltanto dopo aver sentito in commissione i vertici dell’Arnas Brotzu e i componenti della consulta di esperti che, per il 10 settembre, avrà predisposto il progetto per l’attivazione della terapia intensiva e semi intensiva pediatrica al Brotzu. La presidente Fundoni ha chiarito che si tratta di un progetto molto importante che mancava da troppo tempo e che darà risposte ai bambini e alle loro famiglie oggi costretti a viaggi della speranza.
Nel corso della seduta sono intervenuti il consigliere Lorenzo Cozzolino (Orizzonte comune), Alice Aroni (Misto), Lara Serra (M5S) e Francesco Agus (Progressisti).
PROPOSTA DI LEGGE N. 123
CIUSA – LI GIOI – MANDAS – MATTA – SERRA – SOLINAS Alessandro – Disposizioni sul servizio civile volontario in Sardegna.
scarica la PROPOSTA DI LEGGE N. 123 [file.pdf]
iter del progetto di legge
- Assegnata alla II Commissione permanente il 30/07/2025
PROPOSTA DI LEGGE N. 122
MANDAS – CIUSA – LI GIOI – MATTA – SERRA – SOLINAS Alessandro – Modifiche alla legge regionale 17 maggio 1999, n. 17.
scarica la PROPOSTA DI LEGGE N. 122 [file.pdf]
iter del progetto di legge
- Assegnata alla VI Commissione permanente il 30/07/2025
MOZIONE N. 66
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Mozione n. 66
SORGIA – SCHIRRU – ARONI, per il potenziamento della diagnosi precoce e della terapia di cross‑linking corneale (CXL) nei pazienti affetti da cheratocono in Sardegna.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– il cheratocono è una patologia corneale degenerativa che colpisce prevalentemente adolescenti e giovani adulti, determinando un rapido peggioramento della vista se non trattata;
– il trattamento di cross‑linking corneale (CXL) è riconosciuto nei Livelli essenziali di assistenza (LEA) dal 2017 come terapia di elezione per arrestare la progressione della malattia;
– risulta che in Sardegna l’incidenza del cheratocono sia superiore alla media nazionale, con una stima preliminare di circa il 2,6 per cento della popolazione giovanile;
CONSIDERATO che:
– allo stato attuale l’unico centro pubblico operativo per il CXL è quello dell’ospedale San Francesco di Nuoro, caratterizzato da liste d’attesa oltre i dodici mesi;
– risulta che l’oculistica universitaria di Cagliari, forte di un’équipe giovane, numerosi specializzandi e dottorandi e un’intensa attività di ricerca, abbia già inoltrato da tempo la richiesta di acquisizione del dispositivo CXL, del costo di circa 30.000 euro, senza però aver ottenuto ancora l’autorizzazione all’acquisto;
– un tempestivo intervento mediante CXL evita, nella maggior parte dei casi, il ricorso a procedure chirurgiche più invasive e costose, quali il trapianto di cornea;
– le difficoltà di accesso al trattamento pubblico costringono molti pazienti a rivolgersi al settore privato, con un onere economico medio stimato in 5.000 euro per occhio;
RILEVATO, inoltre, che:
– è indispensabile disporre di dati epidemiologici certi per programmare i servizi e monitorare gli esiti clinici;
– la diagnosi precoce può essere significativamente migliorata mediante programmi di screening scolastico basati su topografia corneale portatile,
impegna la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale
1) ad acquisire con procedura d’urgenza il dispositivo per l’esecuzione del CXL presso il presidio universitario di Cagliari, prevedendo allo scopo lo stanziamento di risorse pari ad almeno 30.000 euro nelle prossime manovre di bilancio;
2) ad accreditare e rendere operativa l’Azienda ospedaliero‑universitaria di Sassari come ulteriore centro pubblico di riferimento per il CXL, garantendo uniformità di accesso ai trattamenti in tutto il territorio regionale;
3) a istituire il Registro regionale del cheratocono, collegato al Fascicolo sanitario elettronico, per raccogliere dati clinico‑epidemiologici, monitorare l’appropriatezza delle cure e programmare le risorse;
4) a finanziare un programma biennale di screening scolastico per la diagnosi precoce del cheratocono negli studenti degli istituti secondari di secondo grado, con particolare attenzione alle aree geografiche a maggior rischio;
5) a prevedere un fondo annuale dedicato di almeno un milione di euro per garantire pacchetti di CXL in esenzione, con priorità ai minori e ai pazienti a rapida progressione;
6) a garantire la fornitura gratuita di lenti a contatto rigide gas‑permeabili e sclerali ai pazienti con codice di esenzione RF0280, in coerenza con i Livelli essenziali di assistenza;
7) a promuovere campagne di informazione e formazione rivolte ai medici di medicina generale, agli oculisti territoriali e alle famiglie sui segni precoci della malattia e sulle modalità di accesso ai centri di riferimento;
8) a riferire al Consiglio, entro 120 giorni, sullo stato di attuazione degli impegni di cui sopra e sulle tempistiche previste per l’operatività dei nuovi servizi.
Cagliari, 30 luglio 2025
MOZIONE N. 65
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Mozione n. 65
TICCA – FASOLINO – SALARIS, sul trasferimento presso la Casa circondariale di Uta di novantadue detenuti sottoposti al regime del 41-bis.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che il Ministero della giustizia intende avviare un piano di trasferimento presso la Casa circondariale di Uta (CA) di novantadue detenuti sottoposti al regime del 41-bis senza alcun confronto preventivo con le istituzioni regionali;
EVIDENZIATO che tale trasferimento avverrebbe in un contesto di gravi criticità infrastrutturali e gestionali della struttura penitenziaria, già oggetto di denunce da parte delle organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria e della Garante regionale dei detenuti della Sardegna, Irene Testa, che ha definito la situazione del carcere di Uta “fuori controllo e ingestibile”, segnalando la grave carenza di personale, condizioni logistiche inadeguate e la totale insostenibilità di nuovi ingressi;
CONSIDERATO che la presenza di un numero così elevato di detenuti sottoposti a regime speciale può generare tensioni nel sistema penitenziario locale, mettere a rischio la sicurezza degli operatori, aggravare il sovraffollamento e favorire pericolose interazioni tra criminalità organizzata e tessuto sociale sardo, come evidenziato anche da diversi esperti antimafia;
TENUTO CONTO che numerosi esponenti del mondo della giustizia e dell’antimafia hanno sottolineato che l’efficacia del regime del 41-bis richiede strutture dedicate, adeguatamente attrezzate e presidiate, altrimenti la misura può risultare inefficace e persino controproducente;
RILEVATO inoltre che il Procuratore generale della Corte d’appello di Cagliari, Luigi Patronaggio, ha evidenziato come l’apertura della nuova sezione 41-bis a Uta comporti un concreto rischio di infiltrazione mafiosa nell’economia legale sarda, con un possibile radicamento di interessi criminali nei settori più fragili come turismo, ristorazione e piccola imprenditoria;
VALUTATO che la Sardegna, per la sua condizione insulare e per la presenza storica di vaste aree sottoposte a servitù militari, ha già pagato un alto prezzo in termini di compromissione ambientale, economica e sociale, senza ricevere un adeguato riequilibrio dallo Stato;
CONSIDERATO altresì che la Sardegna contribuisce già pienamente all’attuazione del regime 41-bis, ospitando una sezione dedicata nel carcere di Bancali (Sassari), oltre a numerosi detenuti in alta sicurezza nei penitenziari di Tempio Pausania e Massama (Oristano), territori nei quali si registrano già segnali concreti di infiltrazione mafiosa nella società e nell’economia locale;
RITENUTO che la Sardegna non possa continuare ad essere trattata come luogo di relegazione silenziosa di emergenze statali, senza una visione strategica e senza il coinvolgimento delle comunità locali,
impegna la Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) ad attivarsi con la massima urgenza presso il Ministero della giustizia per ottenere il blocco immediato dei previsti trasferimenti di detenuti al 41-bis verso la struttura penitenziaria di Uta;
2) a chiedere formalmente un incontro con il Ministro della giustizia per rappresentare le preoccupazioni delle istituzioni e della società sarda e tutelare la sicurezza e l’equilibrio del territorio;
3) a riferire tempestivamente al Consiglio regionale sull’evoluzione della vicenda e sulle iniziative istituzionali intraprese e da intraprendere;
4) a sostenere ogni azione utile a evitare che la Sardegna venga trasformata, senza consenso e senza contropartite, in una nuova frontiera penitenziaria nazionale.
Cagliari, 30 luglio 2025
MOZIONE N. 64
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Mozione n. 64
RUBIU – TRUZZU – PIGA – MELONI Corrado – CERA – FLORIS – MASALA – MULA – USAI – SORGIA – TALANAS – PIRAS – MARRAS – COCCIU – MAIELI – CHESSA – SCHIRRU – URPI – ARONI – FASOLINO – TICCA, in merito alla prevenzione degli incendi boschivi in Sardegna e alla necessità di semplificazione normativa, potenziamento della prevenzione attiva e valorizzazione delle competenze forestali.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– la Sardegna affronta ogni estate un drammatico aumento del rischio incendi, con conseguenze devastanti per l’ambiente, la salute pubblica, le attività economiche e la sicurezza dei cittadini;
– secondo i dati disponibili, oltre il 95 per cento degli incendi ha origine dolosa o colposa, ma l’intensità e la propagazione dei roghi sono accentuate da fattori strutturali e ambientali legati all’abbandono del territorio;
– molte zone rurali, un tempo gestite attraverso l’agricoltura e la pastorizia, risultano oggi incolte, invase da vegetazione secca e carichi di combustibile vegetale non controllato;
– le attuali normative, vincoli paesaggistici e ambientali (siti di importanza comunitaria (SIC), piani di assetto idrogeologici (PAI), siti di interesse nazionale (SIN), parchi, demani, ecc.), rendono di fatto quasi impossibile, o eccessivamente onerosa, la realizzazione di attività preventive quali piste tagliafuoco, laghetti collinari, pulizia del sottobosco, raccolta ramaglie, viabilità di accesso, ecc.;
– la lotta attiva agli incendi non può da sola arginare eventi estremi sempre più frequenti, che generano fronti di fuoco ad altissima intensità (oltre 10.000 kW/m), rendendo spesso inefficaci anche i mezzi aerei;
– si rende dunque necessario affiancare alla lotta attiva un vero modello di prevenzione permanente fondato sulla manutenzione del territorio, la formazione professionale e la partecipazione attiva della popolazione;
CONSIDERATO che:
– gli strumenti di prevenzione del rischio incendi previsti dalla normativa vigente (per esempio fuoco prescritto, piani di gestione, carta del rischio) sono scarsamente attuati su larga scala;
– mancano percorsi di semplificazione amministrativa per l’autorizzazione e realizzazione delle misure preventive anche nei territori vincolati;
– il personale addetto alla soppressione attiva (per esempio Gruppo di analisi e uso del fuoco (GAUF), Corpo forestale e di vigilanza ambientale (CFVA)) è altamente qualificato ma numericamente insufficiente e invecchiato, mancando di un efficace ricambio generazionale e di formazione fisico-operativa continua;
– il coinvolgimento delle imprese agricole e zootecniche nella gestione preventiva del rischio (es. creazione di fasce parafuoco, sentieri, zone di sicurezza) è insufficiente, a causa della scarsa incentivazione e di barriere burocratiche,
impegna la Presidente della Regione e l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente
1) ad adottare azioni concrete per semplificare e velocizzare le autorizzazioni relative a opere di prevenzione del rischio incendi anche all’interno di aree soggette a vincoli ambientali, attraverso strumenti normativi, deroghe o protocolli operativi straordinari;
2) a promuovere l’attuazione sistematica di piani di prevenzione e gestione del combustibile vegetale, inclusa l’applicazione del fuoco prescritto ai sensi della legge 8 novembre 2021, n. 155 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 8 settembre 2021, n. 120, recante disposizioni per il contrasto degli incendi boschivi e altre misure urgenti di protezione civile), coinvolgendo il CFVA e altri soggetti competenti;
3) ad adottare misure urgenti per il rafforzamento numerico e qualitativo del personale del CFVA, in particolare dei GAUF, prevedendo assunzioni straordinarie, corsi di formazione tecnica, fisica e tattica sul modello degli hot shot team internazionali;
4) a realizzare una “Carta del rischio incendi” regionale, aggiornata periodicamente e utile per attivare interventi preventivi mirati in base al livello di pericolosità delle aree;
5) ad attivare ogni politica necessaria per coinvolgere e incentivare il mondo agricolo e pastorale nella gestione attiva del territorio rurale come presidio naturale contro il fuoco, anche attraverso strumenti di premialità nei Programmi di sviluppo rurale (PSR) o bandi ad hoc.
Cagliari, 29 luglio 2025
DOCUMENTO N. 25/XVII
Agenzia regionale Sardegna ricerche. Nulla osta approvazione del rendiconto di gestione 2024. Legge regionale 15 maggio 1995, n. 14, artt. 2 e 3.
scarica il Documento N. 25/XVII [file.pdf]
iter
- Pervenuto il 25/07/2025
INTERROGAZIONE N. 259/A
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Interrogazione n. 259/A
INTERROGAZIONE SORGIA – SCHIRRU – ARONI, con richiesta di risposta scritta, sulle misure urgenti per garantire l’accesso al trattamento di cross‑linking corneale (CXL) ai pazienti affetti da cheratocono in Sardegna.
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Il sottoscritto,
PREMESSO che:
– il cheratocono è una patologia corneale degenerativa a insorgenza giovanile che provoca progressiva deformazione e assottigliamento della cornea con gravissimo impatto sulla funzione visiva;
– il trattamento di cross‑linking corneale (CXL), riconosciuto come terapia di scelta per arrestare la progressione della malattia, è inserito nei Livelli essenziali di assistenza (LEA) sin dal 2017;
– risulta che la prevalenza internazionale della patologia superi l’1 per cento, con valori vicini al 2 per cento nelle aree mediterranee;
CONSIDERATO che:
– da un’indagine sul campo condotta presso il principale polo oculistico universitario dell’Isola emergono dati preliminari indicativi di una prevalenza regionale stimata intorno al 2,6 per cento, superiore alla media nazionale;
– nella fascia di età adolescenziale e giovanile il cheratocono mostra la maggiore velocità di progressione, rendendo imprescindibile un intervento tempestivo mediante CXL;
– risulta che, allo stato, l’unico centro pubblico in grado di erogare il CXL sia l’ospedale San Francesco di Nuoro, con liste d’attesa che superano i dodici mesi e significative difficoltà di prenotazione;
– risulta inoltre che l’oculistica universitaria di Cagliari, grazie alla presenza di numerosi specializzandi, dottorandi e un’équipe giovane e dinamica, possieda tutte le caratteristiche per configurarsi come centro di avanguardia regionale anche nell’esecuzione del CXL;
– risulta che la medesima struttura abbia già da tempo inoltrato richiesta di acquisizione del dispositivo necessario al CXL, del valore di circa 30.000 euro, ma che la procedura risulti bloccata da oltre un anno per motivi burocratici;
– in assenza di un’offerta pubblica capillare, i pazienti sono costretti a rivolgersi a strutture private sostenendo un costo medio di circa 5.000 euro per occhio, con inevitabili diseguaglianze assistenziali e migrazione verso altre regioni;
RILEVATO, inoltre che Il costo di un trapianto di cornea, necessario nei casi avanzati non trattati, su-pera mediamente i 7.000 euro, mentre la tariffa del Servizio sanitario nazionale (SSN) di un CXL ambulatoriale ammonta a circa 1.150 euro, con evidenti risparmi per la finanza pubblica se la terapia viene eseguita in tempo utile,
chiede di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, ciascuno per quanto di competenza, per sapere:
1) se siano a conoscenza dell’elevata incidenza del cheratocono nell’Isola e quali iniziative intenda attuare per garantire un equo accesso al trattamento pubblico di CXL;
2) per quali ragioni non sia stato ancora acquisito il dispositivo per il CXL presso il presidio universitario di Cagliari e quali siano i tempi previsti per il superamento degli attuali ostacoli amministrativi;
3) se vi sia la volontà di estendere la capacità di erogazione del CXL anche all’Azienda ospedaliero‑universitaria di Sassari e, più in generale, di accreditare ulteriori centri pubblici sul territorio regionale;
4) quali misure urgenti siano previste per ridurre le liste d’attesa del centro di Nuoro e assicurare la presa in carico dei pazienti più giovani entro tempi compatibili con la progressione della malattia;
5) se la Regione intenda stanziare specifiche risorse nel prossimo assestamento di bilancio per l’acquisto di attrezzature, il reclutamento di personale dedicato e l’avvio di programmi di screening scolastico mirati;
6) quali azioni di sensibilizzazione e informazione rivolte ai medici di medicina generale e agli oculisti territoriali siano in programma al fine di favorire la diagnosi precoce e l’invio appropriato ai centri di riferimento.
Cagliari, 30 luglio 2025
Assestamento di bilancio, il presidente Comandini, l’assessore Meloni e i capigruppo incontrano l’Anci
Cagliari, 30 luglio 2025 – Incremento del Fondo unico per gli enti locali, abbattimento dei costi Tari per tutti i cittadini e gestione dei rifiuti, un fondo per gli investimenti comunali, rafforzare il fondo regionale per le politiche sociali adeguare i contributi per la gestione dei musei, delle aree archeologiche e biblioteche comunali, ma anche garantire contributi per i punti scuola a rischio di soppressione, senza dimenticare la gestione delle grandi emergenze attuali come la dermatite bovina , il problema legato agli incendi e alla siccità. E’ questo il lungo elenco delle richieste portato oggi dai rappresentanti dell’Anci Sardegna, guidati dalla presidente Daniela Falconi, in un incontro con il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, l’assessore regionale del Bilancio, Giuseppe Meloni, e tutti i capigruppo sull’assestamento di bilancio 2025-2027. Un grido d’aiuto, quello dell’Anci, che vede tutti i giorni i Comuni scontrarsi con le poche risorse, con la carenza di personale, con le necessità crescenti delle categorie più fragili, con lo spopolamento e l’invecchiamento delle comunità, oltre a tutti gli altri impegni che spesso mettono a dura prova la possibilità delle Amministrazioni di dare ai propri cittadini le risposte che meritano.
Per l’Anci, ha spiegato la presidente Falconi, la legge di Assestamento 2025 può rappresentare un’occasione non soltanto per il completamento dell’incremento del Fondo Unico, ma anche avviare una riforma strutturale delle risorse agli Enti locali, fondata su criteri di equità, sostenibilità e adeguatezza alle sfide sociali ed economiche attuali. Il tutto con una grande attenzione – ha sottolineato – all’omogeneità nella risposta ai territori che, nel caso della Finanziaria 2025, con le cosiddette spese puntuali hanno creato alcune disparità, portando – ha concluso – a diverse sollecitazioni in termini di equità degli interventi. Falconi ha, però, definito inopportuna la lettera pubblicata a mezzo stampa, sull’emergenze incendi, in cui è stato scritto che i Comuni non avrebbero adeguato i propri piani di prevenzione. E sull’equità di trattamento ha anche citato un finanziamento per un’autonomia scolastica di Cagliari a rischio di soppressione, mentre non si tiene conto, ha sottolineato, delle tante realtà che rischiano la soppressione nei piccoli comuni, dove di istituzione scolastica ce n’è forse soltanto una. Poi un passaggio sulla dermatite bovina e sulla necessità di dare risposte e informazioni chiare al mondo degli allevatori. Falconi ha anche suggerito di utilizzare il fondo di emergenza della Pac.
Massima disponibilità è stata espressa dall’assessore Meloni, che però ha voluto ribadire la situazione di difficoltà che vive il bilancio della Regione, dovuta anche alla vertenza con lo Stato sugli accantonamenti e del credito che la Sardegna vanta di 1 miliardo e 800 milioni di euro, ma anche ai continui interventi che la Regione ha dovuto fare a seguito dei tagli del Governo su temi come Università, cultura e famiglie bisognose. Meloni ha parlato di una massa manovrabile che si aggira intorno ai 50-60 milioni di euro. L’assessore ha ricordato che in Assestamento e nelle variazioni sono stati inseriti circa 20 milioni per i Comuni in difficoltà finanziarie. Meloni ha anche accolto favorevolmente l’idea di un osservatorio che veda tutte le istituzioni lavorare insieme per raggiungere il migliore risultato per i cittadini, con le risorse disponibili.
Il presidente Comandini ha confermato la volontà di proseguire il rapporto di collaborazione con gli enti locali, evidenziando che il problema della difficoltà di reclutamento del personale è un anomalia solo italiana. Comandini si è detto, inoltre, fiducioso che con le elezioni di secondo livello nelle Province si farà un passo avanti e si chiuderà la fase di commissariamento. “Siamo in una fase difficile”, ha confermato il presidente e ha auspicato che a settembre si riprenda in mano il tema delle riforme, da fare insieme, perché “stiamo utilizzando regole del gioco di 50 anni fa”. Per Comandini l’incontro di oggi è stato positivo e da parte del Consiglio c’è la massima disponibilità a migliorare per quanto possibile il testo. Per il presidente è anche importante continuare a promuovere un rapporto di fiducia tra le Istituzioni.