Allo stato attuale non risultano irrogate sanzioni per la mancata comunicazione dei dati.
I lavori del Consiglio e delle Commissioni
Il Consiglio regionale si riunirà domani, 27 maggio, alle 10.30. La seduta sarà interamente dedicata al question time con la discussione di alcune interrogazioni e interpellanze a risposta immediata. All’ordine del giorno l’esame delle interrogazioni n. 9 presentata dall’on. Emanuele Cera (Fratelli d’Italia) sull’affidamento in concessione di aree agricole di proprietà LAORE ricadenti nel Comune di Arborea; delle interrogazioni e tre interrogazioni, la n.183, 186 e 189 presentate dall’on. Alessandro Sorgia (Gruppo Misto) sulla vicenda del dottor Massimiliano Tuveri e le criticità nella gestione della nuova Struttura complessa di Chirurgia oncologica presso l’Arnas Brotzu; sulla chiusura della guardia medica di Via Talete a Cagliari e sulle gravi criticità riscontrate nella nuova sede di Viale Trieste; sull’esclusione di una specializzanda sarda dal beneficio dell’adeguamento della borsa di studio regionale per specializzandi non medici, a seguito di una grave malattia oncologica che ha comportato l’interruzione temporanea del percorso formativo. In programma infine, anche l’esame dell’interpellanza n. 5 presentata dall’on. Umberto Ticca (Riformatori) sulla necessità di conoscere le modalità con le quali l’assessorato regionale alla Sanità voglia sopperire alla mancanza in organico dei c.d. “medici a gettone”.
Settimana di lavoro anche per le commissioni. Domani alle 16, compatibilmente con i lavori dell’Aula, è in programma la seduta della Quarta Commissione “Governo del Territorio” per l’esame del Disegno di Legge n.83 “Riordino e coordinamento della normativa edilizia e urbanistica regionale con le disposizioni urgenti in materia di semplificazione urbanistica ed edilizia di cui al decreto-legge 29 maggio 2024, n. 69, convertito, con modificazioni, in legge 24 luglio 2024, n. 105”.
Mercoledì 28 maggio, alle 11.00. si riunirà la Prima Commissione “Autonomia” per esprimere il parere di competenza sulla proposta di legge n.16 (Istituzione dell’Agenzia regionale per l’intelligenza artificiale in ambito regionale).
Per giovedì 29 maggio, alle 10, è convocata la Commissione “Sanità” che proseguirà l’esame della proposta di legge sul suicidio medicalmente assistito. In programma le audizioni di Salvatore Salis (Coordinatore del tavolo tecnico delle cure palliative dell’assessorato della Sanità), dei rappresentanti dell’Ordine degli Psicologi della Sardegna, del prof. Bernardo Carpiniello (Società italiana Psichiatria), Giovanni Cossu (Società neurologi ospedalieri), Eleonora Cocco (Società italiana neurologia) e Cesare Iesu (Associazione degli Anestesisti e Rianimatori Ospedalieri – AAROI).
INTERROGAZIONE N. 196/A
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Interrogazione n. 196/A
(Pervenuta risposta scritta in data 05/06/2025)
SORGIA, con richiesta di risposta scritta, sulle disparità nell’accesso alle terapie oncologiche innovative in Sardegna e sulle dichiarazioni l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale in merito agli over 80.
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Il sottoscritto,
PREMESSO che:
– nel corso del convegno organizzato da Federsanità è stato evidenziato come in Sardegna la spesa per i farmaci oncologici rappresenti oltre il 77 per cento dello stanziamento previsto per legge per l’intera farmaceutica regionale, configurando un problema di “sostenibilità” economica;
– in tale sede l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, dottor Armando Bartolazzi, ha affermato che alcune terapie oncologiche innovative non potranno più essere somministrate ai pazienti ultraottantenni, suscitando vive proteste da parte di associazioni dei pazienti e rappresentanze sindacali;
– queste dichiarazioni hanno generato allarme nell’opinione pubblica, poiché la limitazione dell’ac-cesso alle cure in base all’età anagrafica solleva interrogativi di natura etica, giuridica e costitu-zionale;
CONSIDERATO che:
– il diritto alla salute è tutelato dall’articolo 32 della Costituzione italiana che lo garantisce senza discriminazioni;
– eventuali limitazioni all’accesso ai farmaci innovativi possono essere stabilite esclusivamente dall’Agenzia italiana del Farmaco (AIFA), e non da valutazioni politiche o soggettive;
– la trasparenza nella gestione delle risorse sanitarie deve andare di pari passo con l’equità nell’accesso alle cure, specie per le fasce di popolazione più fragili,
chiede di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se confermano le dichiarazioni dell’Assessore Bartolazzi circa l’intenzione di escludere i pazienti over 80 dalla somministrazione di farmaci oncologici innovativi;
2) se tali affermazioni corrispondano a una linea operativa già in atto o prevista dall’Assessorato;
3) quali criteri vengono attualmente utilizzati per la prescrizione e somministrazione dei farmaci oncologici innovativi nella Regione;
4) se l’Assessorato intenda promuovere una revisione dei criteri di allocazione della spesa sanitaria per garantire maggiore equità e trasparenza, senza penalizzare i pazienti sulla base dell’età;
5) se sia stato predisposto un piano di monitoraggio dell’accesso ai farmaci innovativi nei centri oncologici regionali, in modo da verificare eventuali disparità tra territori e categorie di pazienti.
Cagliari, 26 maggio 2025
RELAZIONE N. 33/XVII
RELAZIONE N. 33/XVII – Corte dei conti – Relazione sulla tipologia delle coperture finanziarie e sulle tecniche di quantificazione degli oneri delle leggi della Regione autonoma della Sardegna nell’anno 2024.
scarica la RELAZIONE N. 33/XVII [file.pdf]
iter
- Assegnata alla I Commissione permanente, alla II Commissione permanente, alla III Commissione permanente, alla IV Commissione permanente, alla V Commissione permanente, ed alla VI Commissione permanente, il 15/05/2025
INTERROGAZIONE N. 195/A
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Interrogazione n. 195/A
(Pervenuta risposta scritta il 09/09/2025)
PIGA – TRUZZU – CERA – FLORIS – MASALA – MULA – RUBIU – USAI – MELONI Corrado, con richiesta di risposta scritta, sulle sempre più marcate carenze di organico nei diversi Centri di salute mentale (CSM) della Sardegna e sulla necessità di rispondere adeguatamente ai bisogni di salute mentale della popolazione sarda.
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I sottoscritti,
PREMESSO che:
– la salute mentale rappresenta una componente essenziale del benessere individuale e collettivo, ed è parte integrante del diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione italiana (La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana). I Centri di salute mentale (CSM), dislocati nei diversi territori della Sardegna, costituiscono il principale presidio territoriale per la presa in carico delle persone affette da disturbi psichici, assicurando interventi di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione e reinserimento sociale;
– l’emergenza sanitaria da CORONAVIRUS ha avuto un impatto significativo sulla salute mentale della popolazione, in particolare tra i giovani, le persone fragili e coloro che già vivevano situazioni di vulnerabilità psicologica e sociale, imponendo, oggi, un urgente ripensamento e rafforzamento della rete dei vari CSM;
DATO ATTO che i Centri di salute mentale (CSM) sono strutture territoriali integrate nei Dipartimenti di salute mentale (DSM), delle Aziende sanitarie locali (ASL), le cui funzioni includono:
– prevenzione e cura: offrono supporto a chi attraversa periodi di disagio psichico, non solo a chi presenta disturbi gravi;
– riabilitazione e reinserimento sociale: attraverso progetti terapeutici personalizzati, favoriscono l’integrazione e l’autonomia dei pazienti;
– supporto alle famiglie: forniscono consulenza e orientamento, alleviando il carico emotivo e pratico associato alla gestione del disagio mentale;
– accesso diretto ai servizi: i CSM rappresentano il primo punto di contatto per chi necessita di assistenza psichiatrica, evitando il ricorso immediato a strutture ospedaliere;
CONSIDERATO che ogni ASL sarda dispone di almeno un CSM, con sedi distribuite in tutta la Regio-ne. Ad esempio,
– ASL Nuoro: dispone di CSM a Nuoro, Siniscola, Macomer e Sorgono, offrendo servizi come visite ambulatoriali, interventi psicoterapeutici e supporto domiciliare;
– ASL Gallura: il Dipartimento di salute mentale e dipendenze include il CSM della Gallura, il Servizio per le dipendenze (SERD), la neuropsichiatria infantile e il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC) presso l’Ospedale Giovanni Paolo II di Olbia. Il CSM Tempio Pausania offre suppor-to psichiatrico e servizi di salute mentale per la zona di Tempio Pausania;
– ASL Oristano: dispone di CSM a Oristano, Ales, Terralba, Ghilarza e Bosa i quali sono noti per progetti innovativi come l’agricoltura sociale e laboratori teatrali e creativi, che favoriscono l’inclusione e la partecipazione attiva dei pazienti;
– ASL Cagliari: dispone di CSM a Cagliari, Assemini, Iglesias, Senorbì oltre al Centro diurno marina piccola, i quali offrono supporto psichiatrico, servizi di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione oltre che attività terapeutiche e di socializzazione per utenti con disturbi psichici della città di Ca-gliari, dell’area dell’hinterland cagliaritano, della zona di Iglesias e comuni limitrofi e della zona della Trexenta;
– ASL Sassari: dispone di CSM a Sassari, Alghero, Porto Torres, i quali forniscono supporto psichiatrico, servizi di salute mentale per la popolazione della città di Sassari e comuni limitrofi;
– ASL Sud Sardegna: dispone di CSM a Carbonia, Iglesias, Sant’Antioco, Sanluri e Villacidro, i quali offrono servizi di salute mentale e supporto psichiatrico per i comuni attorno alle stesse;
RILEVATO che, nonostante la loro importanza, i CSM stanno affrontando difficoltà sempre maggiori tra cui:
– il sovraccarico di lavoro, causato come nel caso del CSM 4 di Senorbì (che nel 2019 vantava ot-to infermieri e oggi ne conta solo tre che effettivamente garantiscono la emergenza/urgenza), dal-la costante riduzione del personale infermieristico il quale può compromettere la qualità e la continuità dell’assistenza e incidere negativamente sia sulla salute dei pazienti che degli operatori. Questi ultimi ogni giorno sono chiamati a garantire l’emergenza/urgenza (TSO -ASO – Tso Extra Ospedaliero), i Livelli essenziali di assistenza (LEA), le procedure istituzionali, i servizi domiciliari e territoriali, nel rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro;
– la disparità territoriale che, per alcune aree dell’Isola, comporta la riduzione dei servizi o la chiusura temporanea dei CSM con conseguente necessità per i pazienti di doversi spostare altrove per poter ricevere le cure di cui hanno costante bisogno;
SOTTOLINEATA la necessità di sostenere il potenziamento dei CSM della Sardegna, i quali richiedono investimenti in formazione, risorse umane e strutture adeguate, al fine di rispondere alla sempre crescente domanda di servizi di assistenza psichiatrica;
RITENUTO che:
– l’esigenza vada analizzata considerando i bisogni di ogni singolo contesto territoriale, poiché, talvolta, la sofferenza assume dimensioni e presenta fenomeni differenti in relazione al contesto in cui si manifesta e, pertanto, occorre prestare più attenzione laddove si manifesta una carenza di personale;
– i CSM rappresentano un pilastro fondamentale per la salute mentale in Sardegna, offrendo servizi essenziali di prevenzione, cura e reinserimento sociale. Tuttavia, è cruciale affrontare le sfide organizzative e logistiche per garantire a tutti i cittadini un accesso equo e tempestivo alle cure. Il rafforzamento dei CSM è indispensabile per rispondere adeguatamente ai bisogni di salute men-tale della popolazione sarda;
– un sistema di salute mentale efficace non solo tutela i diritti delle persone con sofferenza psichica, ma contribuisce alla coesione sociale, alla sicurezza dei territori e alla sostenibilità del sistema sanitario. Il potenziamento dei Centri di salute mentale deve essere considerato, perciò, una priorità sanitaria e sociale per la Regione,
chiedono di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se siano a conoscenza della situazione di difficoltà in cui versano i CSM della Sardegna e in particolare il CSM 4 di Senorbì;
2) quali azioni siano state previste o quali scelte politico-amministrative siano state adottate, al fine di potenziare gli organici e colmare il deficit di personale infermieristico ivi presente e se siano giunte richieste o proposte per l’ampliamento delle dotazioni organiche con l’assunzione del per-sonale necessario, oltre che per affrontare in modo efficace i turni di servizio;
3) quali iniziative siano state avviate al fine di garantire al personale sanitario, impiegato nei CSM della Sardegna e in particolare nel CSM 4 di Senorbì, il diritto di svolgere serenamente e in sicurezza la propria professione e di offrire ai pazienti, affetti da disturbi mentali, le cure più appropriate e le dovute attenzioni;
4) quali interventi siano stati programmati al fine di favorire il potenziamento dei servizi territoriali e domiciliari per ridurre la cronicizzazione dei disturbi mentali e favorire percorsi di cura personalizzati e prossimi al contesto di vita delle persone interessate.
Cagliari, 22 maggio 2025
INTERROGAZIONE N. 194/A
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Interrogazione n. 194/A
TRUZZU – CERA – FLORIS – MASALA – MULA – PIGA – RUBIU – USAI – MELONI Corrado. con richiesta di risposta scritta, sul comportamento irrituale e inaccettabile posto in essere dall’Amministratore straordinario della Provincia di Oristano in totale spregio al doveroso rispetto dei ruoli e dell’equilibrio tra le istituzioni.
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I sottoscritti,
PREMESSO che:
– le province costituiscono un ente strategico nell’architettura istituzionale regionale, chiamato a garantire l’erogazione di servizi fondamentali di area vasta, in settori cruciali come l’edilizia scolastica, la viabilità, la tutela ambientale e il supporto tecnico-amministrativo ai comuni;
– la funzione commissariale, per sua natura temporanea e priva di legittimazione popolare, deve esercitarsi entro i limiti delle attribuzioni tecniche previste dalla normativa vigente, nel rispetto del-la neutralità e dell’imparzialità amministrativa;
– la leale collaborazione istituzionale tra i vari livelli di governo rappresenta un presupposto essenziale per il buon andamento dell’azione amministrativa e per il perseguimento dell’interesse generale dei cittadini;
CONSIDERATO che:
– nelle scorse ore l’Amministratore straordinario della Provincia di Oristano, dottor Battista Ghisu, ha diffuso tramite messaggi privati indirizzati a sindaci e amministratori locali una dichiarazione dal contenuto fortemente politico e gravemente lesivo del necessario equilibrio istituzionale;
– in tale messaggio, il dottor Ghisu ha affermato testualmente: “questo Governo e i parlamentari di centrodestra vanno stanati. La devono finire di girarsi dall’altra parte quando fa comodo”;
– tali affermazioni, offensive e inappropriate, risultano del tutto estranee alle competenze tecniche del ruolo ricoperto e si configurano come una palese e inammissibile ingerenza in ambiti politici, assumendo un tono fazioso e strumentale, in palese contrasto con la terzietà che deve caratterizzare l’operato di un commissario nominato;
RILEVATO che se da una parte, l’Amministratore Battista Ghisu si scaglia contro la legge di bilancio e il milleproroghe del Governo per la riduzione dei finanziamenti ministeriali alla province e alle città metropolitane, dall’altra parte, lo stesso Amministratore straordinario si distingue per il suo silenzio assordante in merito alla recente legge finanziaria regionale, proposta dalla Giunta Todde e approvata dal Consiglio regionale con pesantissimi ritardi e senza alcun intervento concreto a sostegno delle Province sarde. Un atteggiamento che testimonia l’evidente sudditanza politica e una preoccupante mancanza di autonomia nei confronti dell’esecutivo regionale;
SOTTOLINEATO che in oltre un decennio di gestione commissariale delle Province sarde, mai si era registrato un episodio così grave di strumentalizzazione politica da parte di un soggetto investito di un ruolo tecnico;
VALUTATO che il territorio della Provincia di Oristano attende soluzioni concrete a problemi urgenti e gravi: dalla manutenzione delle strade alla gestione dell’emergenza blue tongue, dalla crisi del sistema scolastico provinciale alle carenze nella gestione ambientale;
RITENUTO che non sia più rinviabile la calendarizzazione delle elezioni provinciali, seppur di secondo livello, per porre fine alla lunga sospensione della rappresentanza democratica in ambito provinciale,
chiedono di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica per sapere:
1) se siano a conoscenza del comportamento gravemente scorretto, irrituale e inopportuno posto in essere dall’Amministratore straordinario della Provincia di Oristano, Battista Ghisu, e se ritengano tale condotta compatibile con il ruolo istituzionale rivestito;
2) quali provvedimenti intendano assumere, nell’ambito delle rispettive competenze, per ripristinare un corretto e rispettoso rapporto tra le istituzioni, improntato alla leale collaborazione e al rispetto dei ruoli;
3) se ritengano opportuno, alla luce della gravità delle dichiarazioni rese, valutare la revoca dell’incarico commissariale al dottor Ghisu, affinché possa, da cittadino libero, dedicarsi legittimamente alla propria militanza politica, restituendo alle istituzioni quella neutralità e sobrietà che sono con-dizioni imprescindibili per il buon funzionamento della democrazia.
Cagliari, 21 maggio 2025
INTERROGAZIONE N. 193/A
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Interrogazione n. 193/A
(pervenuta risposta scritta in data 24/07/2025)
AGUS, PINTUS con richiesta di risposta scritta, sull’attuazione del comparto unico: attività della cabina di regia e quantificazione delle risorse necessarie.
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I sottoscritti,
PREMESSO che:
– in data 8 ottobre 2024 è stato approvato all’unanimità dal Consiglio regionale un ordine del giorno che impegnava la Giunta a predisporre tutte le azioni necessarie per l’attuazione del Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli enti locali;
– con la deliberazione della Giunta regionale n. 47/33 del 29 dicembre 2023 (Legge regionale 12 giugno 2006, n. 9 (Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali), articolo 12 “Contrattazione collettiva Regione-enti locali”. Misure di implementazione del “Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli Enti locali”. Istituzione Cabina di Regia e Tavolo tecnico attuati-vo)) è stata costituita la cabina di regia interassessoriale, coordinata dall’Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica, incaricata di definire la strategia politica tesa alla realizzazione del comparto unico;
– la deliberazione della Giunta regionale n. 29/14 del 7 agosto 2024 (Legge regionale 12 giugno 2006, n. 9 (Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali), articolo 12 “Contrattazione collettiva Regione-enti locali”. Atto di indirizzo per l’attuazione del “Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli enti locali”.)) ha integrato la composizione della cabina di regia con rappresentanti delle associazioni degli enti locali Consiglio delle Autonomie Locali della Sardegna (CAL), Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) Sardegna, Associazione Sarda degli Enti Locali (ASEL) e Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (AICCRE);
– l’attuazione di tale politica richiede un’attività di coordinamento tra Regione, enti locali e soggetti coinvolti, nonché un’adeguata quantificazione delle risorse necessarie per garantire l’equilibrio finanziario dell’operazione,
CONSIDERATO che dal 9 gennaio 2025 è in discussione in Prima Commissione la proposta di legge n°68 dell’Onorevole Corrias con la quale si istituisce l’Agenzia per la rappresentanza negoziale della Regione e degli enti locali della Sardegna in attuazione dell’articolo 12, comma 4, della legge regionale n. 12 giugno 2006, n. 9 (Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali),
chiedono di interrogare l’Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica per sapere:
1) qual è lo stato di avanzamento dei lavori della cabina di regia istituita per l’attuazione del comparto unico del pubblico impiego in Sardegna;
2) se sia stata ultimata la quantificazione delle risorse economiche necessarie per garantire l’estensione del comparto unico a tutti gli enti interessati.
Cagliari, 21 maggio 2025
Mancati pagamenti ai giovani agricoltori. Solinas (Pd): situazione gravissima, serve una task force per lo sblocco
Il 31 dicembre 2025 scade il termine ultimo per spendere le risorse della vecchia programmazione europea (2014 – 2022) in agricoltura ma ci sono ancora in cassa 168 milioni di euro. Argea ha ancora domanda da istruire per un valore di 55 milioni di euro. Sono i primi numeri della complessa situazione degli aiuti in agricoltura, aggravati dall’avvio della nuova programmazione 2023 – 2027.
Il direttore generale dell’Agricoltura, Giorgio Cicalò, audito questa sera in commissione V dal presidente Antonio Solinas, è stato chiaro: “Arrivo da un incontro con Argea e nonostante le raccomandazioni noto che in questi mesi la situazione dei pagamenti non è migliorata. E siamo a sei mesi dalla conclusione della programmazione mentre per il nuovo ciclo di programmazione mi risultano spesi 180 milioni di euro su 800. Comprendiamo le richieste della categoria ma non possiamo usare i denari del bando del primo insediamento per dare un contributo ai giovani che hanno partecipato al bando per gli investimenti. Mi risulta anche che non siano state istruite le pratiche di contributo presentate dagli agricoltori del Montiferru che subirono i danni dell’enorme incendio del 2021”.
Per il direttore dell’Agricoltura “occorre un impegno straordinario da parte di Argea per smaltire tutto questo arretrato. Argea ha 600 dipendenti e 900 li ha Laore, credo ci possano essere margini di efficientamento dell’attività amministrativa”.-
Dopo gli interventi preoccupati dei consiglieri Cocciu e Cera (Forza Italia) e Rubiu (FdI), che hanno paventato il rischio che si debba chiedere ai beneficiari di rinunciare al bando, il presidente Antonio Solinas ha chiesto al direttore generale di valutare addirittura l’ipotesi di esternalizzare le pratiche per accelerarle e ha detto: “E’ urgentissimo un incontro all’assessore perché sia effettuato ogni sforzo per pagare gli agricoltori che da anni attendono il contributo, senza che si perdano le risorse comunitarie. E’ un tentativo estremo perché la situazione è gravissima. Convocheremo a breve un tavolo con le agenzie e l’assessorato”.
Beni dismessi dallo Stato, in 3^ commissione l’audizione dell’assessore Spanedda
La III^ commissione, presieduta da Alessandro Solinas (M5S), ha svolto l’audizione dell’assessore degli Enti Locali, Urbanistica, Demanio e Patrimonio, Francesco Spanedda, sullo stato di attuazione dell’articolo 14 dello Statuto speciale e dunque sulle procedure di trasferimento dei beni dismessi dallo Stato alla Regione.
Il tema, ritornato all’attenzione anche alla luce della recente interrogazione dei consiglieri del gruppo Progressisti nella quale si evidenziava l’inserimento di cinque immobili pubblici, all’interno di un bando dell’agenzia del demanio nazionale per l’affidamento ai privati, ha posto al centro del confronto le prerogative statutaria e la valenza di rango costituzionale dell’articolo 14 dello Statuto che stabilisce, in sintesi che i beni statali dismessi passino al patrimonio regionale.
Nel corso del suo intervento l’assessore ha ripercorso le varie fasi, talvolta controverse, delle dinamiche che hanno caratterizzato la cessione dei beni di competenza statale ed ha affermato l’opportunità di un intervento legislativo per una revisione delle norma, con l’introduzione di automatismi più efficaci per garantire i diritti della Sardegna e rendere più semplice l’eventuale ulteriore passaggio dal patrimonio regionale a quello degli Enti Locali.
Nell’immediato – ha affermato Spanedda – serve riattivare la commissione paritetica e far valere le ragioni dell’amministrazione regionale, aggiornare l’elenco dei beni immobili con una migliore e approfondita analisi delle relative e specifiche informazioni.
Negli interventi dei consiglieri Agus (Progressisti), Cau (Oc), Chessa (Fi), Antonio Solinas (Pd), Piscedda (Pd) e Usai (FdI) non sono mancati riferimenti a situazioni specifiche, come ad esempio i depositi della Sella del Diavolo a Cagliari, il complesso regio di Oristano, immobili e strutture dell’ex aeroporto militare di Elmas, insieme con l’auspicio di una più efficace e produttiva gestione del patrimonio regionale, con particolare riferimento a quelli acquisiti, a seguito delle dimissioni statali.
Il presidente della commissione, a conclusione dei lavori, ha preannunciato ulteriori approfondimenti ed ha ipotizzato la presentazione all’esame del Consiglio di una apposita risoluzione.
Fine vita, proseguono le audizioni in Sesta Commissione sulla proposta di legge n.59
La Commissione Sanità del Consiglio regionale incassa il primo via libera dagli operatori del sistema sanitario sulla proposta di legge n.59 (Tempi e procedure sul suicidio medicalmente, diritto riconosciuto nel 2019 dalla sentenza .242 della Corte Costituzionale).
A favore della proposta si sono pronunciati questa mattina i rappresentanti degli ordini regionali dei medici e degli infermieri. Per i sanitari, si tratta di un’iniziativa da condividere pur nella consapevolezza che sulla materia sarebbe necessario un intervento legislativo del Parlamento in modo da evitare una disciplina frammentata su un tema così importante.
I rappresentanti degli ordini dei medici hanno suggerito alla Commissione una valutazione più approfondita sui tempi indicati in legge (20 giorni) tra la presentazione della domanda e l’erogazione del trattamento di suicidio assistito al paziente che ne fa richiesta. «Venti giorni sono pochi – hanno detto i presidenti degli Ordini dei Medici di Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari Emilio Montaldo, Giovanna Meconcelli, Maria Maddalena Giobbe e Salvatore Lorenzoni – riunire commissione medica e comitato etico in un lasso di tempo così breve sarà molto difficile». Nulla da obiettare invece sulla decisione di intervenire sulla materia con una legge regionale: «L’iniziativa delle regioni può rappresentare uno stimolo a legiferare nei confronti del Parlamento che, a distanza di 6 anni dalla sentenza delle Consulta, non si è ancora pronunciato su un tema di tale portata».
Favorevoli alla proposta anche i rappresentanti provinciali dell’Ordine degli infermieri Gianluca Chelo (Sassari), Raffaele Secci (Oristano), Francesca Cottogno (Cagliari) e Graziano Lebiu (Sulcis). «Bene il riconoscimento del nostro ruolo –hanno detto – per operare in un campo così delicato sarbbe utile individuare percorsi di formazione specialistici e un protocollo di intervento chiaro e condiviso». Dagli infermieri è arrivato inoltre l’invito a prevedere un ruolo anche per i medici di famiglia che per i pazienti rappresentano la prima figura di riferimento. «Siamo favorevoli a questa proposta di legge – ha detto Chelo – è un tentativo coraggioso e doveroso di dare attuazione a una sentenza che riconosce un diritto fondamentale delle persone».
Nel corso delle audizioni sono intervenuti i consiglieri di opposizione Corrado Meloni (FdI) e Umberto Ticca (Riformatori) e, per la maggioranza, Peppino Canu (Sinistra Futura). I primi due hanno contestato la decisione della Commissione di portare in discussione la proposta: «La legge verrà sicuramente impugnata – hanno detto Meloni e Ticca – su questa materia la competenza è dello Stato. Le regioni non possono intervenire come dimostra il caso della Toscana. Stiamo perdendo tempo».
Di diverso avviso l’esponente della maggioranza: «Questa legge non legifera sull’esistenza o meno del diritto che è già stato sancito dalla Corte Costituzionale – ha detto Canu – qui si vuole solo individuare un percorso per non ostacolare la volontà dei pazienti che decidono di ricorrere al suicidio medicalmente assistito».
«Nessuna perdita di tempo – ha detto la presidente Carla Fundoni chiudendo la seduta – vogliamo dar voce ai tanti malati che non hanno accesso alle cure. Non so se la legge verrà impugnata, in ogni caso discutere di questi temi è utile per sensibilizzare le coscienze».
Le audizioni della Commissione proseguiranno la prossima settimana.