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Areus, da gennaio a luglio oltre 100mila interventi

Sono stati 61.197 gli interventi gestiti dalla centrale operativa del 118 di Cagliari da gennaio a luglio di quest’anno e 44.290 quelli gestiti dalla centrale di Sassari, con un incremento rispetto allo stesso periodo del 2020 di circa il 17% per gli eventi primari. Da gennaio a luglio 2021 la centrale operativa di Cagliari ha gestito 9.575 codici rossi (+23,7% rispetto al 2020), 33.766 gialli (+19,8%), 11.441 codici verdi (+3,1%) e 232 bianchi (31,8%). La centrale di Sassari ha gestito 15.095 codici rossi (+24,5%), 21.320 gialli (+16,1%), 4.784 verdi (-5,1%) e 68 (+28,3%). Sono alcuni dei dati illustrati nelle seduta della commissione Salute, presieduta da Daniele Cocco, che ha sentito, nei giorni scorsi, in audizione la commissaria straordinaria dell’Areus, Simonetta Bettellini, sulla situazione dell’emergenza urgenza in Sardegna. La rete territoriale del Sistema sanitario dell’emergenza urgenza, ha spiegato la commissaria, è costituita da circa 200 postazioni di base (soccorritori degli enti del Terzo settore e Associazioni di volontariato), 24 postazioni medicalizzate (con medico e infermiere), un’auto medica (con il medico e l’autista) e 4 postazioni intermedie (2 a Sassari, 1 a Macomer, e 1 a Cagliari) con a bordo autista, soccorritore e infermiere. La commissaria ha spiegato che la rete è stata potenziata a partire dall’autunno 2020 per supportare l’impatto del covid19 a livello regionale. Le postazioni, compreso l’elisoccorso, hanno contribuito non solo con i soccorsi primari pre-ospedalieri, ma anche nei soccorsi secondari, ha spiegato, anche al solo fine di garantire la ridistribuzione dei pazienti nelle diverse terapie intensive, trasferimenti sanitari tra presidi ospedalieri, dimissioni al domicilio, trasporto di pazienti dalla periferia o comuni diversi alle sedi ospedaliere di somministrazioni di anticorpi monoclonali Covid19, specifici per la prosecuzione della terapia. “Le situazioni più critiche, tuttavia, si sono verificate e si stanno verificando – ha detto Bettellini – per le lunghe attesa delle postazioni, più spesso di base, per la presa in carico dei pazienti, in particolare sospetti COVID-19, presso i Servizi di Pronto Soccorso degli ospedali, attese che superano anche le 12 ore, con mezzi, pazienti ed equipaggi esposti a condizioni microclimatiche estreme, al di fuori delle camere calde dei presidi e impegno prolungato di ausili sanitari in dotazione del mezzo di postazione da parte degli operatori dei Servizi di Pronto Soccorso”.

Tra le maggiori criticità evidenziate dalla commissaria la carenza di medici di Medicina territoriale e il fatto che il 70 per cento dei codici rossi e gialli vengano gestiti da mezzi di soccorso di base. La Bettellini ha anche annunciato che la proposta del Piano territoriale è pronta per essere esaminata da parte dei competenti uffici regionali e condivisa con il tavolo di confronto che Areus ha costituito con gli enti del terzo settore. Nel corso dell’audizione sono intervenuti il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, e il vice presidente del parlamentino Daniele Cocco. La commissione si è detta disponibile, una volta analizzata nel dettaglio la situazione, anche a presentare delle proposte di integrazione ai fondi già previsti nella PL 284 per il sistema dell’emergenza urgenza. (eln)

 

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