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Progetto UNICEF “Lost in education”: il Presidente Pais

Data: 29/11/2019 – Cagliari

A nome del Consiglio regionale saluto tutti voi alunni dell’Istituto Comprensivo Su Planu di Selargius (dell’Istituto d’istruzione superiore Pellegrini di Sassari).
In qualità di Presidente del Consiglio regionale della Sardegna, assieme alla Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, sono lieto di ospitarvi in questa sede.
Questa è la casa dei sardi e, dunque, è casa vostra! Benvenuti a casa vostra.
Oggi ricordiamo un grande avvenimento: trenta anni fa, il 20 novembre del 1989, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. La Convenzione rappresenta la Costituzione, la Legge fondamentale che riconosce i diritti dei bambini e degli adolescenti. Dunque c’è un collegamento molto stretto tra l’anniversario della Convenzione dell’Onu e la vostra presenza in questo luogo.
Questo in cui vi trovate è, infatti, il luogo in cui si approvano le leggi regionali.
Nei banchi in cui oggi voi sedete, normalmente siedono sessanta rappresentanti eletti dai sardi. Questi rappresentanti si chiamano consiglieri regionali e vengono eletti per stabilire le regole con cui si deve governare la nostra bella isola, la Sardegna.
Io che vi parlo, come vi ho accennato, ho l’onore di ricoprire il ruolo di Presidente di questa assemblea: questo ruolo, per alcuni aspetti, si potrebbe assomigliare a quello di un direttore d’orchestra. Infatti, quando l’Aula è riunita ho il compito di dare la parola a ciascun consigliere dandogli modo di esprimere le sue idee. Proprio come fa un direttore d’orchestra che scandisce il tempo ricordando ai diversi strumentisti il momento in cui devono eseguire il loro pezzo.
Dicevamo… questa è la “casa delle leggi”. Spesso quando si parla di leggi viene in mente qualcosa di obbligatorio, di imposto. Qualcosa che richiama un limite alla libertà.
Vi invito però a vedere la legge sotto un diverso aspetto: quei limiti che talvolta la legge impone sono necessari per garantire i diritti di tutti; sono limiti che servono per evitare che solo a poche persone vengano riconosciuti i diritti che invece devono essere riconosciuti a tutti.
Inoltre la legge favorisce la pacifica convivenza in quanto crea le regole per stare insieme, per evitare che ognuno decida per conto proprio, in base al proprio interesse, calpestando i diritti di chi gli sta accanto.
Immaginatevi un campo incolto: che aspetto può avere un campo incolto? Erbacce, sterpaglie, disordine. In un campo incolto la terra non viene arata e non è fertile per produrre frutti. In un campo incolto è difficile distinguere le aiuole dalle strade, le piante buone da quelle che infestano.
Immaginatevi invece un campo coltivato: il campo coltivato è rigoglioso. La terra arata è fertile, i solchi tracciati con cura consentono di irrigare le piante e di farle germogliare per portare buoni frutti. In esso sono ben distinte le strade dalle aiuole.
La società in cui si approvano buone leggi è come il campo coltivato. Le leggi sono infatti utili proprio per costruire e tenere ordinata la vita sociale, per riconoscere ciò che spetta a ciascuno, per garantire l’uguale dignità a tutti. Con le buone leggi può essere costruita una società pacifica in cui ciascuno, secondo la propria vocazione e originalità, partecipa con senso del dovere al miglioramento delle condizioni di tutti e, allo stesso tempo, realizza le proprie aspirazioni. Senza leggi, senza regole, la società sarebbe caotica. La potremmo paragonare al campo incolto, disordinato, abbandonato in cui le piante infestanti non fanno crescere quelle che producono frutto.
Anche la Convenzione di cui oggi celebriamo un importante anniversario, come abbiamo detto, è una speciale legge: essa riconosce i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Anche in questo campo, trenta anni fa, con la Convenzione sono stati dunque tracciati i solchi per far crescere una società più attenta ai bambini, agli adolescenti, ai giovani. Senza questa speciale “legge” i diritti di voi bambini, adolescenti e giovani non avrebbero probabilmente avuto quel riconoscimento ufficiale che hanno invece ottenuto col tempo. I progressi compiuti dalla sua approvazione sono molti ma occorre fare ulteriori sforzi per tradurre le parole in fatti, per garantire a ciascun bambino, a ciascun adolescente, a ciascun giovane una esistenza dignitosa, libera, appagante.
Anche in questa Aula le leggi che si discutono e si approvano contengono molte disposizioni che, direttamente o indirettamente, hanno l’intento di migliorare le condizioni del mondo di voi bambini, adolescenti e giovani ad esempio con forme di aiuto alla famiglia, alla scuola e agli altri luoghi in cui vivete; con incentivi che consentono di partecipare alle attività sportive e a quelle artistiche. È del resto una legge regionale l’atto con il quale è stata istituita la figura del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza. Dunque anche l’attività che qui si svolge contribuisce a realizzare i principi della Convenzione ONU, contribuisce a dare contenuto a quei diritti che altrimenti rimarrebbero solo parole.
È un compito difficile e complesso perché, come ben sapete, i problemi non mancano. Ma è una sfida importante. Per questo, constatata l’attenzione che avete dimostrato con questa visita, vi chiedo, anche a nome degli altri consiglieri, di partecipare alla nostra attività. Vi invito a seguire dal nostro sito i video delle sedute del Consiglio regionale; vi invito a leggere nei giornali ciò che in questa sede viene deciso; vi invito a criticare le nostre scelte quando ritenete che si possano migliorare; vi invito a darci suggerimenti.
Ringrazio l’Unicef Italia per l’interessantissimo progetto che porta avanti assieme a voi e per aver contribuito a realizzare questa iniziativa.
Grazie per essere venuti, grazie per il vostro interesse!
Buon anniversario!

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