CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

Nota stampa n.1

Data: 21/03/2014 ore 10:00

Seduta di insediamento della XV legislatura

Giovedì 20 marzo 2014 – La seduta si è aperta sotto la presidenza dell’on. Mario Floris, consigliere anziano, ai sensi dell’art. 2 del regolamento interno. All’ordine del giorno il giuramento dei consiglieri e degli assessori regionali e l’elezione del presidente del Consiglio.
In apertura il presidente provvisorio ha invitato i consiglieri più giovani dell’Assemblea, Francesco Agus, Eugenio Lai e Luca Pizzuto (Sel) e Giuseppe Meloni (Pd), ad insediarsi nel ruolo di segretari dell’Assemblea, per costituire l’ufficio di presidenza provvisorio dell’Aula.
Successivamente i consiglieri regionali hanno prestato il giuramento previsto dal regolamento, secondo la formula di rito. Il presidente del Consiglio provvisorio ha invitato quindi il presidente della Regione, on. Francesco Pigliaru, a dare lettura dei nomi degli assessori regionali, con le rispettive deleghe, e a prestare anch’essi il giuramento previsto dal decreto del presidente della Repubblica del 19 maggio 1949, n° 250. (A.F.)

Il presidente provvisorio del Consiglio, Mario Floris, nel suo discorso di saluto ha sottolineato come l’apertura della legislatura segni l’avvio di una nuova fase della storia dell’Autonomia. Insieme con gli auguri di buon lavoro per i neo eletti e la nuova Giunta, l’on. Floris non ha mancato di rivolgere un ringraziamento ai consiglieri della legislatura appena conclusa, che non siedono più in Aula, per l’impegno e il lavoro svolto.
Il presidente ha rivolto un augurio e un saluto particolare ai lavoratori precari, ai cassintegrati, ai disoccupati, alle famiglie e alle imprese che vivono i disagi dell’alluvione, agli studenti e ai sardi di tutte le età. L’on. Floris dallo scranno più alto dell’Assemblea sarda ha salutato coloro che sono in missione di pace e di civiltà e i sardi sparsi nel mondo per portare alto il nome della Sardegna.
«La mia – ha detto l’on. Mario Floris – vuole essere una testimonianza tra le diverse stagioni politiche che hanno attraversato la storia e la vita della Sardegna intera come Regione a Statuto speciale». Il presidente provvisorio dell’Aula ha ricordato quando «il sistema elettorale prevedeva preferenze plurime e il presidente della Regione veniva eletto dal Consiglio», sottolineando come maggioranze e minoranze che «trovassero un equilibrio per il migliore funzionamento delle istituzioni». «I partiti e i gruppi consiliari – ha evidenziato l’on. Floris – erano sede privilegiata di confronto e dibattito, così come tra Consiglio e Giunta si operava in un rapporto funzionale per l’attuazione del programma di governo e la necessaria attività legislativa».

L’on. Mario Floris ha dunque elencato gli impegni che attendono il nuovo Consiglio ad incominciare dalla necessità di ammodernare e adeguare il Consiglio regionale sotto il profilo organizzativo e strutturale, dotandolo di tutti i necessari supporti umani, tecnici e culturali, giuridici e professionali, indispensabili per il lavoro dei singoli consiglieri e dell’intera Assemblea.
Il presidente provvisorio ha auspicato, da parte delle istituzioni, risposte tempestive alla crisi economica e politica anche attraverso leggi semplici e facilmente applicabili, insieme con un rapporto di reciproca collaborazione tra maggioranza e minoranza. «Così – ha spiegato l’on. Mario Floris – potremo recuperare con orgoglio la funzione e il ruolo che competono alla massima Assemblea della Sardegna e avere il coraggio di difendere le nostre prerogative e le nostre regole anche di fronte a chi, non sa o non vuole distinguere e apprezzare comportamenti solo apparentemente simili e tra loro non paragonabili e compatibili».

L’on Mario Floris ha invitato Giunta e Consiglio a dare immediati segnali positivi percorrendo la strada delle riforme e proseguendo nel processo di ammodernamento, di economicità dei costi, di semplificazione e adeguamento delle strutture, delle strumentazioni e dell’organizzazione complessiva della pubblica amministrazione.

Il presidente ha rivolto «un pensiero di sostegno» ai sindaci e agli amministratori comunali «in prima linea per difendere e far progredire i propri territori e le proprie comunità».
Le riforma della Regione – ha rimarcato l’on. Floris – deve camminare di pari passo con quella del sistema complessivo degli Enti Locali. «Mentre nel Consiglio regionale – ha insistito l’on. Floris – il processo di cambiamento è in atto ed è stato avviato nel concreto nel corso della legislatura appena conclusa con la riduzione dei consiglieri da 80 a 60».

Il numero dei consiglieri presenti alla seduta inaugurale della XV legislatura (lo stesso della prima seduta del Consiglio regionale dell’Autonomia) ha suggerito al presidente Floris uno sguardo agli albori della stagione autonomista e in particolare a quando venne eletto il primo presidente del Consiglio regionale, il compianto Anselmo Contu. «Per due motivi – ha spiegato l’on. Floris – perché fu eletto da un Consiglio composto da 60 membri e perché Contu apparteneva al Partito Sardo d’Azione, il partito autonomista per eccellenza, un segno puntuale e preciso di quello che volevano i nostri padri costituenti». «E’ un richiamo questo – ha proseguito il presidente provvisorio dell’Assemblea– per me autonomista, regionalista, nazionalitario convinto, doveroso e necessario, specie nel contesto attuale, per le minacce e i pericoli che si affacciano all’orizzonte dell’Autonomia, soprattutto per le Regioni a Statuto speciale».

L’on. Mario Floris ha espresso fermo disappunto per le dichiarazioni rese in proposito dal presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, sul superamento del Titolo V della Costituzione e in particolare per quanto attiene ruolo e prerogative delle Regioni. A giudizio del consigliere anziano della seduta di insediamento del XV Consiglio regionale, occorre tenere ben presente che il presidente Renzi ha dichiarato di introdurre la possibilità per le Regioni di legiferare in ogni materia che non sia specificatamente assegnata ma contemporaneamente di inserire una clausola di intervento della legge statale anche in materie che siano esclusivamente assegnate alla competenza regionale.
L’on Mario Floris ha auspicato ,dunque, che non siano calpestati Statuto sardo e Autonomia e ha invitato Giunta, Consiglio, forze politiche, sociali, economiche e culturali a vigilare e contrastare in ogni sede qualsiasi tentativo di limitare o condizionare le prerogative proprie della Regione sarda. 
«La Sardegna è una nazione – ha concluso l’on Mario Floris – è una nazione incompiuta, non è una semplice entità geografica. È una Regione particolare, speciale per l’appunto, un territorio ben delimitato e con un proprio popolo, con una lingua, una cultura, una storia, una Regione alla quale lo Stato e l’Europa devono riconoscere elementi di dignità e sovranità nazionale». (A.M.) 

Al termine del suo intervento, il presidente provvisorio del Consiglio ha invitato l’Assemblea a procedere nell’ordine del giorno con il punto successivo: l’elezione del presidente. L’on. Floris, dopo aver richiamato le norme regolamentari che disciplinano tale adempimento, ha invitato i consiglieri segretari alla distribuzione delle schede.
Completate le operazioni di voto, il presidente provvisorio ha dato lettura del risultato dello scrutinio della prima votazione. L’esito è stato il seguente: schede bianche 51, schede nulle 4, un voto ciascuno per i consiglieri Sale, Comandini, Ganau, Pittalis e Tocco. 
Il presidente Floris ha quindi indetto la seconda votazione nella quale, ai sensi del regolamento, sarà necessaria la maggioranza dei due terzi dei votanti e nel calcolo saranno conteggiate anche le schede bianche.
Il secondo scrutinio ha dato il seguente esito: schede bianche 47, schede nulle 3, 2 voti ciascuno ai consiglieri Oppi e Comandini ed 1 ciascuno ai consiglieri Alessandra Zedda, Peru, Cozzolino, Daniele Cocco, Deriu e Randazzo.
Successivamente, il consigliere Pietro Cocco ha chiesto una breve sospensione della seduta, consentendo al pubblico di restare in Aula. La richiesta è stata accolta dal presidente provvisorio dell’Assemblea.
Alla ripresa dei lavori, il presidente Mario Floris ha indetto la terza votazione per l’elezione del presidente del Consiglio regionale, nella quale è sufficiente la maggioranza assoluta dei componenti dell’Assemblea.
Il terzo ed ultimo scrutinio ha dato il seguente risultato: Ganau 34, Pittalis 23, bianche 3. Il presidente provvisorio del Consiglio Floris ha quindi proclamato l’elezione del consigliere Gianfranco Ganau alla carica di nuovo presidente del Consiglio regionale della Sardegna, invitandolo a prendere posto in Aula al banco della presidenza.
Rivolgendo all’Assemblea un breve intervento, il nuovo presidente del Consiglio ha rivolto un saluto al presidente della Regione Francesco Pigliaru ed agli assessori, a chi lo ha votato e chi ha fatto una scelta diversa. «Spero – ha detto il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau – di conquistare la fiducia di tutti, anche di chi non mi ha votato fin da subito, ed assicuro una conduzione del Consiglio attenta e rispettosa delle parti e di quella corretta dialettica tra maggioranza e minoranza che sta alla base della democrazia e del confronto fra le diverse forze politiche, in un quadro di regole condivise che è la migliore garanzia per poter ottenere buoni risultati». «Il momento è delicatissimo – ha aggiunto il presidente – e siamo consapevoli delle pesanti responsabilità che gravano su tutti e su chi presiede l’Assemblea; cercheremo di essere all’altezza di questo compito e di offrire ai Sardi condizioni migliori di lavoro attraverso utili, rapide ed efficaci risposte ai tanti problemi della Sardegna». «Mi auguro – ha concluso l’on. Ganau – di poter raggiungere in tempi brevi quel giusto equilibrio che serve per dare le risposte che i Sardi attendono, riservandomi un intervento più compiuto, anche sul ruolo del Consiglio, nella prossima riunione».
Ha quindi preso la parola il Consigliere Dedoni (Riformatori Sardi), che ha voluto formulare i migliori auguri del suo gruppo al neo presidente, sottolineando però che, a prescindere dai nuovi adempimenti cui sarà chiamato il Consiglio, «occorre una forte iniziativa del Consiglio regionale e dei parlamentari sardi per porre rimedio all’ennesima grave discriminazione contro la Sardegna verificatasi a seguito della mancata riforma della legge elettorale per le elezioni europee». «Abbiamo giurato sulla Costituzione ma anche sullo Statuto sardo – ha osservato l’on. Dedoni – e non possiamo accettare che, con un pesante attacco alla nostra autonomia, il legittimo interesse dei Sardi ad avere una adeguata rappresentanza politica venga sacrificato ancora una volta».
Il presidente Ganau, in una brevissima replica, ha dichiarato di condividere i contenuti dell’appello dell’on. Dedoni, ricordando tuttavia che il Consiglio è chiamato, a brevissima scadenza, ad alcuni adempimenti indispensabili per la sua piena funzionalità.
L’on. Dedoni ha ulteriormente sollecitato la presidenza ad inserire, fra gli argomenti all’ordine del giorno della prossima seduta, il problema della rappresentanza della Sardegna in Europa che, ha affermato, “è un valore assoluto”.
Il presidente Ganau, nell’approvare la sollecitazione dell’on. Dedoni, ha chiuso i lavori comunicando che il Consiglio è convocato per giovedì 27 marzo prossimo alle 10.30.
(Af)

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