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Il Consiglio regionale si riunisce il 18, 20 e 21 dicembre

Data: 13/12/2019 ore 12:30 Cagliari

Il Consiglio regionale si riunirà il 18, il 20 e il 21 dicembre. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo presieduta dal Presidente del Consiglio Michele Pais. 

Il 18 dicembre i lavori cominceranno alle 10,30. All’ordine del giorno: la mozione n. 123 (Giagoni e più) “sulla promozione, congiuntamente agli altri Consigli regionali promotori dell’iniziativa referendaria avente ad oggetto “Abrogazione delle disposizioni sull’attribuzione dei seggi con metodo proporzionale in collegi plurinominali nelle elezioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica”, di conflitto di attribuzione ai sensi della legge 11 marzo 1953, n. 87 (Norme sulla Costituzione e sul funzionamento della Corte costituzionale) nei confronti del Parlamento della Repubblica”, la PL 58/A  (Mula e più) “Modifiche alla legge regionale 9 gennaio 2014, n. 2 (Razionalizzazione e contenimento della spesa relativa al funzionamento degli organi statutari della Regione)”, il Documento n. 2 Proposta al Consiglio regionale per la nomina di tre esperti in seno alla Consulta regionale per l’emigrazione, la PL 88 (Giagoni e più) “Modifiche alla legge regionale 21 giugno 2019, n. 8 (Modifiche all’articolo 1 della legge regionale n. 26 del 2017 (Proroga di termini))”  e, se perfezionata, la proposta di legge 79/A II parte (Mula e più) “Accelerazione delle attività istruttorie in materia agricola”.

I lavori riprenderanno il 20 dicembre sempre alle 10,30. La seduta sarà dedicata ai documenti finanziari: il Rendiconto, l’Esercizio provvisorio e il Bilancio del Consiglio.

Sabato 21 dicembre alle 10,30, l’aula esaminerà la PL 79/A parte I (Mula e più) “Interpretazione autentica dell’articolo 29, comma 1, della legge regionale n. 31 del 1998 (Dirigenti esterni)” e l’ordine del giorno di censura politica (Gian Franco Satta e più) “ in merito agli indirizzi impartiti dall’Assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale in violazione del principio della separazione delle funzioni di indirizzo politico da quelle di direzione amministrativa”.

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