CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Interrogazione n. 1893/A
(Pervenuta risposta scritta in data 21/09/2023)
CUCCU, con richiesta di risposta scritta, sulla Neuropsichiatria infantile in Sardegna.
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La sottoscritta,
premesso che:
– il Sistema informativo per la salute mentale (SISM) è lo strumento utilizzato in Italia per il tracciamento degli “interventi sanitari e socio-sanitari erogati da operatori afferenti al Sistema sanitario nazionale (SSN), nell’ambito dell’assistenza rivolta a persone adulte con problemi psichiatrici e alle loro famiglie” (articolo 2 decreto ministeriale 15 ottobre 2010);
– i dati rilevati attraverso il SISM consentono l’elaborazione delle strategie di livello nazionale, regionale e aziendale di medio e lungo termine, considerando i trend della prevalenza dei principali disturbi mentali a cui sono associati diversi gradi di disabilità , sofferenze individuali e della rete familiare, nonché pesanti costi economici e sociali
– la Regione ha presentato una nota nel mese di luglio che ha creato grande disapprovazione tra i medici e tra le famiglie coinvolte dai problemi di salute mentale. In tale nota si chiede, tra l’altro, che anche le NPIA (neuropsichiatria infantile) territoriali implementino le loro prestazioni sulla piattaforma SISM, nonostante lo stesso Ministero della Salute escluda il suo utilizzo per la NPIA. Nel SISM infatti non possono essere registrate moltissime delle prestazioni tipiche dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria ai minori e alle loro famiglie;
– è un dato di fatto che l’articolo 25 dei LEA (Livelli essenziali di assistenza) definisce la Neuropsichiatria infantile territoriale come struttura ad accesso diretto, ma è altrettanto vero che nell’ultimo piano sanitario regionale approvato, la Neuropsichiatria infantile è definita di secondo livello. Quindi specialistica e che necessita di un percorso di accoglienza definito e univoco nei diversi servizi regionali;
dato atto che:
– la situazione attuale dei servizi di NPIA non permette l’accesso diretto. Il rischio tangibile è quello della accelerazione del collasso a cui le NPIA stanno andando incontro, in tempi brevissimi. A questo proposito, consapevole della situazione dei Servizi, l’ATS almeno aveva tentato di governare l’accesso chiedendo la ricetta per il primo ingresso;
– alcuni dipartimenti di salute mentale si sono limitati a inoltrare la nota, senza dare alcuna disposizione scritta su come declinarla nel quotidiano. Medici di medicina generale e pediatri già non vogliono più fare ricette e dal mese di settembre sarà complicato gestire questa situazione;
– ottenuti diversi feedback da medici specialisti si evince come le problematiche di gestione non si possono risolvere solamente mediante la assunzione di nuovo personale, la cui carenza è evidente, ma richiedono in concomitanza la volontà di far operare in condizioni ottimali e dignitose i lavoratori, garantendo servizi efficienti ai pazienti. Principalmente si parla di incapacità di gestione delle risorse e conseguenti inefficienze e sprechi;
considerato che:
– il disagio psichico e nei giovani è in forte aumento e tutti i reparti e i servizi territoriali di Neuropsichiatria infantile sono saturi, con liste d’attesa che possono superare i dodici mesi, è necessario prendere azioni e decisioni immediate per rendere questi servizi e strutture estremamente funzionali ed efficienti.
– i medici ed il personale medico ha il timore che dietro le ultime disposizioni ci sia la volontà di modificare l’organizzazione delle NPIA, modellandola sul funzionamento dei servizi per adulti (CSM, DSMD), scotomizzando di conseguenza molte azioni specifiche della NPIA, che rappresentano più del 50 per cento della mission della specialità , a tutela del benessere neuropsicologico dei minori, come definito da leggi e norme nazionali che regolano le attività delle NPIA territoriali. Questo provocherà enormi danni, per l’incapacità di capire la differenza strutturale tra i due servizi e la conseguente inadeguatezza a gestirli,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se attualmente la Regione è a conoscenza di tutte le problematiche e le disastrose situazioni in cui si trovano i reparti e le strutture territoriali di Neuropsichiatria infantile;
2) qual è il reale scopo della nota trasmessa nel mese di luglio che è stata bocciata dai medici e dagli specialisti del settore;
3) come si pensa di poter gestire i minori e le loro problematiche specifiche con gli stessi strumenti organizzativi e clinici del mondo della salute mentale adulti, dove valutazioni e prestazioni sono estremamente differenti, creando ulteriore danni alla salute mentale dei ragazzi sardi.
Cagliari, 21 agosto 2023