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Resoconto della seduta n. 124 del 14/04/2021

CXXIV SEDUTA

Mercoledì 14 Aprile 2021

(POMERIDIANA)

Presidenza del Presidente Michele PAIS

indi

del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA

indi

del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 16 e 38.

MUNDULA ANTONIO, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 31 marzo 2021 (117), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Andrea Biancareddu, Sara Canu, Angelo Cocciu, Daniele Secondo Cocco, Carla Cuccu, Roberto Franco Michele Li Gioi, Pietro Moro, Giovanni Satta, Giuseppe Talanas e Fabio Usai anno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 14 aprile 2021.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Discussione dell'articolato del disegno di legge: Norme urgenti per il rilancio delle attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta regionale e di riorganizzazione della Presidenza della Regione. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1, alla legge regionale 26 agosto 1988, n. 32 ed alla legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (107/A).

PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 4, 461, 749, 848, uguali. Onorevole Tunis, prima di dieci minuti non possiamo mettere a votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (MISTO), relatore di maggioranza. Presidente, se non capisco male lei mi sta chiedendo se ho qualcosa in contrario rispetto al fatto che non essendo trascorsi i dieci minuti non può essere messo in votazione. In effetti da Regolamento sarebbe così, i colleghi mi pare che insistano, io non me la sento… è aperta la votazione ma non possiamo votare, questo stiamo dicendo. Quindi Presidente, rimane che è aperta la votazione e allora votiamo tra dieci minuti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Stiamo discutendo gli emendamenti, i primi emendamenti ovviamente sono… scusate, dichiarazione di voto di solito ci si scrive in maniera estemporanea, quindi è una dichiarazione di voto, sono i miei tre minuti… Presidente, un minuto di sospensione per concordare i termini della votazione.

PRESIDENTE. È stata chiesta la votazione palese da parte del consigliere Agus. Stiamo aspettando i dieci minuti…

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Stiamo aspettando dieci minuti, mi sono iscritto a parlare per dichiarazione di voto, la votazione non è aperta, evidentemente perché mi sono iscritto…

PRESIDENTE. Onorevole Tunis, evitiamo di discutere all'interno dell'aula, la votazione è aperta, non può essere votato prima di dieci minuti, è stata fatta una richiesta da parte dell'onorevole Agus di votazione palese, utilizziamo gli iPad…

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Se non ci sono gli strumenti per lavorare, a maggior ragione bisogna capire come andare avanti. Dopodiché mi sono iscritto per dichiarazione di voto, constatata l'impossibilità tre minuti fa di procedere alla votazione.

PRESIDENTE. Io eccezionalmente le do la parola, per trascorrere i dieci minuti. Le ricordo, delle due l'una, allora o sospendo e lei non interviene, oppure trascorriamo questi dieci minuti consentendo di intervenire…

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, le sto dicendo un'altra cosa io, sto dicendo che è capitato, la invito a verificare i precedenti recenti, quindi la discussione sul Piano Casa da ultimo, per constatare come altre volte sia capitato che all'ultimo momento, a votazione addirittura già iniziata, è stata data la possibilità a colleghi che hanno alzato la mano di intervenire, e questo è capitato ed è prassi, ovviamente le chiedo di non farlo a votazione aperta, le chiedo però di mantenere lo stesso metro. Cioè quando ancora non è aperta l'urna o non è aperto il sistema, qualora un collega volesse intervenire deve poterlo fare per dichiarazione di voto, sono tre minuti.

PRESIDENTE. Questi dieci minuti consentono all'onorevole Agus di poter intervenire, perch�� i dieci minuti dobbiamo comunque trascorrere, non le ho fatto partire ancora il minutaggio.

Sospendo la seduta fino alle ore 16 e 50.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 45, viene ripresa alle ore 16 e 51.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.

Comunico che il consigliere Talanas è rientrato dal congedo.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Dicevo, noi abbiamo il software che è stato installato sugli iPad, però dopo un primo test sembra quasi che sia stato abbandonato l'utilizzo. Chiederei che si scegliesse un metodo e si utilizzasse il metodo, se non per la conclusione dell'esame di questa legge, almeno per questa settimana. Cioè se decidiamo di non utilizzare più l'iPad…

PRESIDENTE. No, dalla prossima votazione usiamo l'iPad, poi per chi non ce l'ha lo chiamiamo nominalmente.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Le chiederei allora di investire i segretari d'Aula anche del compito di verificare la presenza in Aula.

PRESIDENTE. Certo, assolutamente sì.

Votazione per appello nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione per appello nominale degli emendamenti numero 4, 461, 749, 848 uguali. Coloro i quali sono favorevoli risponderanno sì; coloro i quali sono contrari risponderanno no.

Estraggo a sorte il nome del consigliere dal quale avrà inizio l'appello. (È estratto il numero 8, corrispondente al nome del consigliere Ciusa Michele.)

Prego il consigliere Segretario di procedere all'appello cominciando dal consigliere Ciusa Michele.

MUNDULA ANTONIO, Segretario, procede all'appello.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 5.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, l'emendamento numero 5 è un sostitutivo totale che afferma che la presente legge non possa modificare l'organizzazione amministrativa della Regione, così come stabilita dalla legge 1 nel 77, violando anche le norme statutarie in relazione all'equilibrio tra i poteri degli organi individuati dallo Statuto: Presidenza, Giunta e Consiglio. E il voto sarà favorevole, ma contro di fatto questo provvedimento, in relazione al fatto che mentre noi stiamo discutendo di questo testo sulla riorganizzazione degli assetti della Regione, talmente tanto disorganizzato il sistema Regione per far fronte alla pandemia, che oggi contiamo 502 contagi, quasi il 10 per cento sui tamponi effettuati e i test effettuati, e ulteriori 8 vittime rispetto alla situazione precedente, pur già alta e drammatica in termini di vittime.

A questo che riguarda il fronte sanitario e la vita delle persone si aggiunga il fatto che nel corso della giornata di oggi siano stati ritirati i provvedimenti, con un provvedimento dell'Assessorato, circa il microcredito a favore delle imprese. Non so quanto sia opportuno proseguire la discussione su questo testo a fronte a fronte delle notizie di stampa, in relazione alla situazione drammatica che meriterebbe un approfondimento sia sul fronte sanitario, sia sul fronte economico, e non perder tempo ulteriormente con norme, leggi, articoli e alcuni emendamenti che aggiungono alla follia del testo cose totalmente contrarie alla legge, come se non ci fossero già abbastanza follie, come quella che vorrebbe determinare la stabilizzazione di dirigenti assunti a tempo determinato. Addirittura la stabilizzazione di dirigenti non ancora assunti con procedure in essere. Voi volete sollevare l'intero organigramma delle persone che lavorano in Regione contro voi stessi. Ogni giorno state intaccando la fiducia del personale dei dipendenti pubblici che operano per la Regione nei confronti delle istituzioni e della politica. Ci dovrebbe essere un limite e invece questo limite non lo avvertite e saremo noi con gli interventi a porre���

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, innanzitutto per chiedere quando sarà il momento la votazione palese anche sull'emendamento 5, quindi votazione a scrutinio palese, con il sistema che ha citato prima lei Presidente, che non è stato possibile utilizzare per la votazione precedente. Si tratta di emendamenti squisitamente ostruzionistici, non ci vergogniamo e anzi rivendichiamo il fatto di averne presentato tanti. Noto che alcuni hanno avuto anche un parere diciamo non stroncante da parte della Commissione. Bene, non c'è emendamento che potrebbe portare a rendere questa legge meno indigesta, non a noi, ma chi aspetta fuori da quest'isola. Lo hanno detto bene i colleghi nei giorni scorsi, e ormai non solo i colleghi, perché mi sembra che questa legge sia all'attenzione anche di una fetta grande di opinione pubblica che sino a poco tempo fa si era rifugiata nell'apatia e che oggi, anche con questi pungoli, sembra essere tornata alla vita politica attiva. Non sorprende perché mai legge fu più sbagliata nel periodo più sbagliato. La Sardegna vive giorni difficili, e vive giorni difficili senza avere la certezza di poter tornare ad una vita più semplice nel prossimo periodo e nelle prossime settimane. La terza ondata si sta concretizzando in cifre sempre più simili a quelli di novembre, il tasso di occupazione delle terapie intensive è sopra i livelli di guardia, la situazione economica è ormai al collasso. In tutto questo senza nemmeno avere contezza di quello che sarà il bilancio regionale, di quanti soldi avremo a disposizione, pensate bene di destinarne 6, più 6, a un pastrocchio assurdo. Tra l'altro voi stessi vi vergognate! Un vostro collega, non faccio il nome, ha detto in televisione che il costo della legge non sarebbe stato di 6 milioni, ma sarebbe stato di 2 milioni, dopodiché… sì, sei il primo firmatario, onorevole Mula, di un emendamento che raddoppia il costo e fa passare da 6 a 12. Ritira quell'emendamento almeno!

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Tranquillizzati! È ritirato!

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Eh, non risulta. È qualcosa di positivo. Diciamo che qualora ci fosse conferma del ritiro ci troveremo di fronte non a un super mega pastrocchio, ma allo stesso pastrocchio approvato dalla Commissione, resta il fatto che gli emendamenti che avete presentato non solo non migliorano un testo indigesto, ma lo rendono ancora più assurdo e ancora più fuori tempo…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Presidente, ma per ribadire quanto hanno espresso i colleghi prima di me e per comprendere che questo testo soprattutto non aiuta a migliorare la macchina, anzi complica gli scenari. Ci saremmo aspettati una legge che superasse un po' la legge regionale 1 del '77, ponendo mano in maniera concreta ad un provvedimento, e non una legge che piuttosto è un insieme di modifiche e integrazioni in ordine sparso alle leggi vigenti, con un aumento irragionevole di incarichi attribuiti su base fiduciaria, come scrive il nostro relatore di minoranza. È chiaro che poi scrivere le leggi in questa maniera comporta quello che sta succedendo nell'ultimo periodo, ovvero una prassi abbastanza consolidata che non condivido di basarsi su note, direttive, FAQ che chiariscono poi l'interpretazione, cioè interpretano la legge e la interpretano come vogliono. Basti pensare a quanto aveva scritto l'Assessore agli enti locali e all'urbanistica sulla legge, che mette anche in difficoltà i funzionari. Funzionari e dirigenti che ovviamente ha citato l'onorevole Zedda, anche in questi emendamenti che sono stati presentati, che ricordo escono dalla Commissione quasi tutti gli emendamenti presentati dalla maggioranza con invito al ritiro, ad ogni modo sono stati presentati degli emendamenti per stabilizzare appunto dei dirigenti che non sono entrati con un concorso, per cui si avvalla la procedura non della meritocrazia, ma dell'incarico quasi fiduciario che poi si trasforma miracolosamente in posizioni fisse. Questo non è un modo di operare corretto, a mio avviso è un modo di avallare soprattutto in un periodo così difficile complicazioni anche per la macchina amministrativa, che invece dovrebbe avere persone sempre più qualificate che possano dare davvero il loro contributo e far funzionare al meglio la macchina riducendo la burocrazia, riducendo i tempi, e dando appunto norme chiare e precise da applicare e non i soliti pasticci che poi diventano incomprensibili a chi li scrive, ma soprattutto a chi poi deve metterli in pratica. Spero e mi auguro che questo testo possa davvero essere ritirato in toto dalla maggioranza, non è tempo di presentare provvedimenti del genere, sono davvero tempi in cui bisognerebbe investire tutte le energie per rispondere…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Alma Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÉ ALMA (M5S). Presidente, beh, questo emendamento richiede l'immutabilità dell'organizzazione della macchina amministrativa della Regione, anche perché insomma io credo che la bravura della Giunta, la bravura anche del Presidente non sta nel creare altre sedi, altre poltrone, altri incarichi, altri nomi, altre nomine fiduciarie, ma quello di rendere attive, collaborative e maggiormente professionali già il personale che lavora all'interno della macchina amministrativa regionale. Anche perché lì per le nomine sono buoni tutti poi a farlo. Ma la cosa che mi sconvolge di più, a parte apprendere adesso dal collega Mula la bella notizia che ritirerà l'emendamento proposto da lui, di aumento del costo di 12 milioni di euro, forse il collega si è messo una mano sulla coscienza e ha deciso di ritirarlo, questo mi fa assolutamente piacere. Ma vorrei capire anche la ratio con il quale vengono presentati anche tutti gli altri emendamenti. Mi incuriosisce moltissimo andare a leggere quell'emendamento che poi parla di una eventuale stabilizzazione dei dirigenti. Ricordiamo tutti che la maggior parte saranno e sono nominati, e quindi nomine fiduciarie, con la massima fiducia del Presidente, mentre dall'altra parte abbiamo personale precario che lavora per la Regione da circa trent'anni. Ecco, io l'ho sempre detto, una netta contrapposizione e una maggiore differenza creata da questa classe politica che sta governando in questo momento la Regione tra il piccolo popolo e il grande potere. Il grande potere che in questo momento voi rappresentate, e lo state rappresentando molto bene con questa legge della quale non vi vergognate minimamente di presentare. E, l'abbiamo detto, con questa legge voi cosa fate, togliete a tutti gli effetti il potere anche di agire politico degli Assessori, anche perché saranno controllatissimi dal capo dipartimento il quale dovrà riferire al direttore generale. Signori, cioè il direttore generale sarà direttore generale perché sarà nominato direttamente dal Presidente della Regione, per cui una persona della quale un Direttore generale…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Presidente, sì, un emendamento sostitutivo totale che a mio avviso oltre a essere come tutti i nostri emendamenti ostruzionistico, però legge una realtà di fatto, cioè che l'articolo 1 dichiara palesemente un processo molto grave, cioè quello di cercare e di trovare capacità di impulso politico attraverso tutta questa riforma e innovazione sul piano di nomine, come già è stato detto abbondantemente. Ma io colgo l'occasione, oltre che per dichiarare il mio voto favorevole a questo emendamento, per chiedere ancora una volta il ritiro di questa legge, una legge che come è stato abbondantemente dichiarato, ma mi pare che valga la pena di sottolinearlo, è inutile, inadeguata, inopportuna, e che a mio avviso non è condivisa da nessuno, se non dalle persone che evidentemente immaginano di trarne vantaggio, di trovare una collocazione prestigiosa. Io sono certa, insisto, mi piacerebbe davvero poter sentire la gente comune, quella che tutti i giorni si fa in quattro con le maniche rimboccate per portare il pane in tavola, non quello di Sardara, che è buono, ma quella che tutti i giorni, veramente, prescindiamo dalla pandemia, perché la Sardegna non nuotava nel benessere prima della pandemia, la Sardegna aveva bisogno fin dall'inizio di questa legislatura di riforme sicuramente, di provvedimenti certamente, che si occupassero della nostra economia, che si occupassero del benessere della popolazione sarda. Siamo una popolazione in un numero così esiguo che se davvero usassimo intelligentemente la capacità legislativa, noi diventeremo un'isola di benessere diffuso, generalizzato. Ma a voler essere generosi questa legge mi fa pensare a quello che si scrive in piscina per nuotare, ma non entra in acqua finché non ha imparato a nuotare. Questo mi sembra, mi sembra che la politica stia dicendo ma non so bene cosa fare per migliorare le sorti di questa Regione…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Mi trovo a sostenere questo emendamento presentato dai colleghi del Gruppo dei Progressisti che sostituisce integralmente l'articolo 1, auspicando l'immutabilità della struttura amministrativa della Regione così come definita dalla legge del '77. Qualcuno potrebbe dirmi: "Come, parli tanto di legge che sa di vecchio in riferimento all'articolo 107 e sostieni un emendamento che àncora l'attuale legislazione alla vecchia disciplina?". Ebbene, non bisogna guardare l'anno di approvazione di una legge bensì la ratio ad essa sottesa, perché se noi parliamo di ratio ed andiamo a individuare il senso desumibile all'interno del disegno di legge 107 e dell'emendamento discusso in questo momento, ci possiamo facilmente rendere conto che ciò che è veramente più vecchio della legge del 1977 è la legge del 2021, che è questa qua, perché, mentre la legge del '77 creava un sistema di divisione dei poteri, recependo quella che è l'evoluzione legislativa degli ultimi secoli, qui invece oggi in quest'Aula ci troviamo a discutere di una legge che ci riporta al Medioevo, al periodo in cui i sovrani assoluti erano al di sopra delle leggi, al periodo in cui una persona sola aveva in capo a sé tutti i tipi di poteri. Ebbene, qui mi si genera una perplessità, che abbiamo già discusso l'ultima volta mentre l'assessora Satta ci presentava questa legge come una legge smart, cosa che ha fatto sorridere molti e soprattutto me, una legge votata ad ammodernare la struttura amministrativa di questa Regione, ma non è così, è tutto il contrario, questa legge è un po' come, mi permetto di fare questo paragone, le grandi aziende del tabacco che fanno i pacchetti di sigarette tutti colorati per attrarre i ragazzini, ma la verità è che sono sempre le solite sigarette: stiamo sempre proponendo la solita minestra, quella che è andata ad uniformare la vostra attività legislativa negli ultimi anni oramai, non sono gli ultimi mesi perché, ricordo, siamo quasi a metà della legislatura, ed i risultati sono quelli che sono sotto gli occhi di tutti. Qualcuno ha parlato prima del giudizio ineluttabile degli elettori che arriver��, ed arriverà in brevissimo tempo, ebbene, questa legge sarà una delle note di demerito che più vi verranno attribuite.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ciusa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Anch'io intervengo sull'emendamento 5 per dichiarare il mio voto favorevole perché, per quanto concordo anche in buona parte con il discorso del collega Solinas, però, a mio avviso, per quanto la legge numero 1 del 1977 sia una legge buona va comunque rivista, perché nessuno vuole negare la necessità di rivedere la macchina regionale, questo è sicuramente un fatto che bisogna affrontare, sicuramente non in questa maniera perché non stiamo andando a efficientare, stiamo invece andando quasi a imporre un controllo generalizzato, quasi a soffocare l'Amministrazione e rendendo di fatto difficile il lavoro della macchina amministrativa, ingolfandola proprio del tutto. Senza contare che ci saranno tante nomine fiduciarie, e questo a discapito del merito. Per questo sarebbe necessario pensare di fare nuovi concorsi; abbiamo una macchina amministrativa che comunque va svecchiata, e sarebbe un fatto importante andare ad attingere a nuove leve, pronte anche alle nuove sfide, anche con la voglia di dare il loro contributo innovativo alla nostra macchina amministrativa, e questo darebbe anche respiro e anche la possibilità di una progressione per chi è già in Regione, invece si vedrà affollato di tante figure fiduciarie, e quindi probabilmente la sua progressione di carriera magari rimarrà ferma, però noi non possiamo disperdere tutti questi… appunto, se vado a pensare a tutte le figure che vengono messe, penso al Segretario generale e ai Direttori di Dipartimento, stiamo andando praticamente a raddoppiare le figure. Per questo l'emendamento dei colleghi Progressisti è un emendamento buono, che troverà il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Nella discussione generale vi abbiamo detto che questa legge è fuori contesto rispetto a quelli che sono i problemi che stanno vivendo i sardi; vi abbiamo detto che il problema non è il quando ma dell'opportunità politica, perché voi siete stati legittimati anche per portare avanti riforme, sbagliate come questa che state portando in quest'Aula, ma vi abbiamo detto soprattutto che la priorità dei sardi è il programma di vaccinazione, non degli altri ma dei fragili, di quelli che oggi sono esclusi dal programma di vaccinazione. State portando avanti una restaurazione moderata degli anni Ottanta, magari anche attraverso la scelta, magari anche a Sardara, di uomini di buona fede e ben selezionati, attraverso pranzi conviviali che vengono fatti in dispregio a quelle che sono le direttive e a quelle che sono i limiti rispetto alla mobilit�� delle persone. Vi apprestate a porre in essere Dipartimenti, a commissariare gli Assessori che sono seduti in questi tavoli, e di fatto commissariate anche la macchina organizzativa della Regione Sardegna; invece di procedere ad una rinnovata attenzione a quelli che sono gli enti locali, quindi la possibilità di delegare funzioni e compiti agli enti locali, accentrate nelle mani di poche persone la possibilità di decidere le sorti dei sardi e della Sardegna.

Cambiate registro, non è possibile, gli anni Ottanta sono superati, è vero che fate parte probabilmente di un disegno nazionale che vuole portare di nuovo la politica alla resurrezione di quelle pratiche che sono state cancellate da parte dell'opinione pubblica. Siete ancora in tempo, ritiratela e pensate invece ad attuare una campagna di vaccinazione rispetto a quelle che sono le priorità e le esigenze dei sardi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Anch'io intervengo per esprimere il voto favorevole all'emendamento numero 5 e per sottolineare, come già hanno fatto i colleghi che mi hanno preceduto, uno degli elementi cardine che in qualche modo vogliono motivare la nostra contrarietà a questo disegno di legge; disegno di legge che soltanto nel titolo può vedere il nostro parere favorevole, considerando che il titolo ha uno degli elementi sostanziali sul quale questa parte dell'Aula, ma anche molti di voi nei ragionamenti, voi soprattutto, siamo ben convinti, cioè che vi �� la necessità di un rilancio dell'attività e di impulso degli interventi della macchina amministrativa della Regione: su questo siamo tutti d'accordo; al di là di chi governa, la macchina organizzativa della Regione ha bisogno di una revisione adeguata ai tempi, più efficiente e più capace di dare delle risposte. Però, al di là del titolo, come spesso succede, o come dice anche qualche maestra elementare, si va fuori tema, e voi nell'esporre il tema siete usciti molto fuori tema, perché quello che deve essere il rilancio dell'attività di coordinamento e la funzionalità della Regione non può attuarsi attraverso, invece, un appesantimento della stessa macchina burocratica della Regione. In realtà questo è il vostro pensiero guida: non semplificare e razionalizzare ma, al contrario, creare ulteriori strutture artificiose per riproporre un controllo generalizzato e soffocante su quello che già svolgono gli Assessorati. E allora, voi cari colleghi, siete usciti fuori tema, lo state facendo con questa legge, lo avete fatto con la riforma del sistema degli enti locali, laddove invece che decentrare funzioni e semplificare state sempre cercando di appesantire. E allora è chiaro che il tema dominante quindi non è la semplificazione ma è la parola "controllo": voi volete creare all'interno della struttura organizzativa della Regione un controllo da parte di chi governa, limitare l'autonomia di quella che è la struttura organizzativa che, secondo lo Statuto e secondo le leggi, deve portare avanti la funzione amministrativa su indicazione di quello che è l'organo politico, ma mai l'organo politico si deve sovrapporre all'autonomia della struttura organizzativa. Con la creazione del Segretario generale della Regione e dei Dipartimenti, invece, l'azione di controllo sarà forte, pregnante e creerà una situazione di effettiva inefficienza e di blocco.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diego Loi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOI DIEGO (Progressisti). Intervengo sull'emendamento 5 per continuare il discorso che facevo anche prima rispetto al tema dell'opportunità di questo intervento, però vorrei anche dire che io non definirei questi emendamenti ostruzionistici, anzi nel tentativo di ricomporre un clima di collaborazione ed ecumenico, quasi, li definirei, definirei questo emendamento come in realtà salvifico per la maggioranza, perché se si ascoltassero con attenzione le parole evidentemente non vane che stiamo provando sin dal principio a dire, si capirebbe come questo provvedimento è l'esatto contrario di ciò che vogliono i sardi, e se si andrà avanti con questo provvedimento non si otterrà altro che l'incremento della disapprovazione, l'aumentare le distanze tra la cittadinanza e ciò che avviene nel Consiglio regionale. Non capire questa dimensione, che come dicevo anche prima è una dimensione non solo fattuale ma anche temporale (la scelta del momento), si sta veramente fraintendendo ciò che è il mandato che i sardi hanno dato a questa Assemblea, che hanno dato soprattutto evidentemente alla maggioranza che governa. Quindi, lo dico ora e lo dirò anche nei prossimi interventi, non considerate questi emendamenti come un mettere bastoni tra le ruote, ma significa invece supportarvi nella individuazione della retta via, ovvero quella che i cittadini sardi chiedono.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Questo emendamento evidentemente è un emendamento che vuole provocare una reazione, nel senso che è esattamente il contrario di quello che la legge dice, congela una situazione dove esiste una differenziazione per legge tra potere politico che dà l'indirizzo e potere esecutivo che è in capo alla dirigenza. Ora, è evidente che l'obiettivo di questa legge è quello di commissariare la dirigenza, di avere un rapporto fiduciario diretto tra il Presidente della Regione e la catena di comando che passa tramite il Presidente della Regione e che viene istituita con questo provvedimento, creando una gravissima distorsione del

sistema. Io credo che questo sia addirittura al limite della legittimità, e credo che sia un errore e che non migliori l'efficienza dell'Amministrazione. Ho già detto che per migliorare l'efficienza dell'Amministrazione bisogna innanzitutto rimpolpare gli organici, che sono carenti di oltre 600 unità, bisogna riqualificare il personale, aggiornarlo, bisogna migliorare le tecnologie a disposizione, questo produce effetti a favore dei cittadini e non semplicemente a beneficio della politica che vuole sviluppare un controllo su tutte le azioni. La possibilità stessa di funzioni commissariali sostitutive della diligenza la dice lunga su quale sia la volontà reale di questi nuovi dirigenti sovrapposti e sovrastrutturali rispetto all'attuale dirigenza.

Noi crediamo che sia un errore, l'abbiamo detto e lo ripetiamo in tutte le salse, un errore che anziché produrre efficienza rischia, per una reazione ovvia e già preannunciata dai sindacati di categoria, di produrre degli effetti che sono esattamente il contrario di quello che si vorrebbe ottenere, cioè anziché l'efficienza un peggioramento dell'efficienza del sistema Regione.

Ovviamente non intervengo sulla inopportunità di discutere oggi una legge del genere, di fronte a 502 nuovi casi registrati nella nostra regione, 4 morti e 5 ricoveri aggiuntivi in terapia intensiva; dati con cui si arriva nuovamente ai limiti della sopportabilità della supportabilità del sistema sanitario: credo che dovremmo discutere piuttosto di questo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Nei tre minuti che ho a disposizione, annunciando subito il mio voto a favore dell'emendamento numero 5, vorrei sottoporre alla vostra attenzione due aspetti che mi hanno portato ad intervenire e che mi porteranno a votare favorevolmente all'emendamento numero 5.

Il primo è che la discussione che riguarda questo emendamento l'abbiamo già fatta durante la riforma sanitaria. Voi ci avete detto che con la vostra riforma sanitaria si aveva una semplificazione dei ruoli, si aveva una semplificazione delle decisioni, la verità è che quello che avevate previsto allora e state prevedendo oggi con una piramide complicherà ulteriormente le decisioni, perché complicherà e aumenterà i passaggi di decisione rispetto a quelli che ci sono oggi: non saranno più i dirigenti e gli Assessori, sarà il dirigente, l'Assessore, il superdirigente, il Presidente, cioè si crea una piramide dalla quale è difficile provare ad uscire fuori, ed è quello che sta succedendo un po' con la riforma sanitaria, per cui anche alcuni partiti di maggioranza si stanno lamentando in maniera anche costante.

Il secondo aspetto è che voi ci parlate oggi di nuove nomine di dirigenti ma la verità è che non riuscite neanche a nominare i dirigenti vacanti, perché la verità ad oggi ci dice che c'è l'Aspal senza una guida, con un facente funzioni, che c'è l'Istituto zooprofilattico senza una guida, quindi la verità vera è che voi ci state chiedendo oggi di andare a nominare più dirigenti quando non nominate neanche quelli che dovete nominare. Cioè è l'assurdità della politica e l'assurdità di una discussione odierna che ci impone di discutere di nuove nomine rispetto a tutto l'altro che sta succedendo fuori. È una cosa che proviamo a sottolineare di continuo ma che naturalmente poi magari nel corso dei mesi qualche partito di maggioranza, così come è già successo sulla riforma sanitaria, ci darà ragione.

PRESIDENTE. È stata chiesta la votazione nominale, procediamo con la votazione dell'emendamento numero 5 attraverso gli iPad, poi chi non ce l'ha, vota con alzata di mano.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 5.

(Segue la votazione)

Scusate, purtroppo sono costretto ad annullare la votazione. Non c'è da vociare assolutamente. Purtroppo abbiamo questo sistema che se non raggiunge il numero legale non registra i voti, quindi da domani portate gli iPad in maniera tale che almeno si possa votare. Non registra la votazione.

Votazione per appello nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione per appello nominale dell'emendamento numero 5. Coloro i quali sono favorevoli risponderanno sì; coloro i quali sono contrari risponderanno no.

Estraggo a sorte il nome del consigliere dal quale avrà inizio l'appello. (È estratto il numero 19, corrispondente al nome del consigliere Ganau.)

Prego il consigliere Segretario di procedere all'appello cominciando dal consigliere Ganau.

DERIU ROBERTO (LEU), Segretario, procede all'appello.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (MISTO), relatore di maggioranza. Grazie Presidente. Sull'ordine dei lavori per chiedere rispettosamente la valutazione del contenuto normativo degli emendamenti numero 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, da pagina 6 a pagina 14, il cui contenuto è carente quando non inapplicabile o paradossale.

PRESIDENTE. Certamente. Allora la non approvazione dell'emendamento numero 5 fa decadere gli emendamenti numero 6, 7 e 10. Facciamo questa verifica, quindi apriamo la votazione sull'emendamento numero 16.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, sull'ordine dei lavori, per capire qual è la procedura. Cioè lei sta dicendo di mettere da parte questi emendamenti e di valutarli in un secondo momento?

PRESIDENTE. Sì, devo fare una valutazione quindi…

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Nulla osta a rimandare, rimango però del parere che non ci sia nessuna disposizione…

PRESIDENTE. Guardi, è come le moltiplicazioni: invertendo l'ordine dei fattori…

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Lo vediamo comunque in un secondo momento, ho capito l'opposizione e va bene. Quindi si passa all'emendamento numero 16… o 16 compreso? Quindi dopo? No, non li ha dichiarati inammissibili…

(Interruzione del consigliere Stefano Tunis)

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Però sul fatto che siano stati dichiarati decaduti io non sono d'accordo. Allora avevo capito male. Si parla di sostitutivi totali. Hanno un contenuto normativo diverso…

PRESIDENTE. Il 6, il 7 e il 10 sono pressoché…

AGUS FRANCESCO (Progressisti). No, pressoché è da valutare, hanno un contenuto normativo diverso…

PRESIDENTE. Li ho già valutati, esattamente.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, però è una valutazione che non può avvenire così. Il 10 mi sembra intanto di contenuto diverso, il 6 ha una frase in più e in quanto sostitutivo totale necessita di una valutazione e di una approvazione diversa da parte dell'Aula. Qualora fosse stata decisa la discussione congiunta anche questo sarebbe dovuto essere comunicato prima della messa in votazione dell'emendamento numero 5. L'emendamento è stato considerato ammissibile. Tra l'altro non ricordo che ci siano precedenti di questo tipo. Se c'è da chiarire l'applicazione del Regolamento facciamo una sospensione di due minuti e chiariamo l'applicazione del Regolamento su questi emendamenti perché… io ho detto la mia, se qualcun altro…

PRESIDENTE. Nell'emendamento numero 5 c'è un principio che si ritrova poi negli emendamenti numero 6, 7 e 10, è una cosa che abbiamo valutato con gli uffici, quindi sono dichiarati decaduti il 6, il 7 e il 10. L'onorevole Tunis chiede un'ulteriore verifica, aderisco alla richiesta e quindi passiamo all'emendamento numero 16 tenendo sub iudice quelli residui.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. Ma tutti gli altri emendamenti precedenti sono…

PRESIDENTE. Sub iudice, a parte gli emendamenti numero 6, 7 e 10 che sono decaduti.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). L'emendamento numero 16 pone ovviamente delle questioni che modificano il contenuto dell'articolo 1 circa l'oggetto e le finalità, ovviamente in modo tale da adottare, ad esempio, le risorse stanziate, ovviamente in termini finalità stando al contenuto dell'articolo 1, per consentire la formazione del personale della Regione Sardegna, la valorizzazione delle risorse umane presenti e garantendo percorsi di formazione per i dirigenti e per tutto il personale, compreso l'accesso al pubblico impiego, nel nostro caso della Regione, tramite concorso e l'assunzione di dirigenti a tempo indeterminato, che va nella direzione esattamente opposta rispetto anche ad emendamenti che sono stati presentati che vorrebbero superare l'articolo 97 della Costituzione consentendo a dirigenti assunti a tempo determinato di essere inseriti nell'organico della Regione senza aver superato i relativi concorsi pubblici per quanto riguarda l'assunzione a tempo indeterminato nell'ambito della Regione Sardegna. E questo dà il senso e l'emblema di quanto voi vogliate aumentare la professionalità con competenze oggi assenti nella Regione, dotare la Regione di figure professionali che sono andate in quiescenza nel corso degli anni e valorizzare le risorse di personale presenti.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA

(Segue ZEDDA MASSIMO.) La verità è che vi disinteressate del personale che noi abbiamo in Regione, mortificate il lavoro dei dipendenti pubblici che operano quotidianamente in Regione, salvo quelli che trascorrono il tempo a pranzo fuori, e vorreste, invece, eliminare di fatto i dipendenti della Regione, ma non potendolo fare prevedete la costruzione di una Regione parallela, cioè la costruzione di un apparato regionale parallelo, sottraendo competenze al personale assunto a tempo indeterminato che ha superato un concorso pubblico per svolgere la funzione di dipendenti in Regione, a beneficio dell'assunzione di ogni e qualsiasi responsabilità e competenza in capo ai nominati per poter controllare tutto e avere persone di stretta fiducia che possano intervenire su ogni ambito dell'apparato regionale e decisione della Regione. Questo oltretutto senza avere alcun tipo di verifica delle percentuali di assunzione a tempo indeterminato, determinato e consulenze negli anni passati. Non esiste una tabella di questo tipo nonostante sia stata più volte chiesta all'Assessorato al personale, e cioè il margine di manovra che si ha nell'ambito della possibilità di assunzione a tempo determinato e in termini di consulenze proporzionato alle consulenze e il tempo determinato degli anni passati e alla porzione di personale assunto a tempo indeterminato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente. Io ho dato delle indicazioni a delle persone che mi hanno scritto, le quali mi hanno chiesto quando si portavano avanti i concorsi nella Regione e io ho detto: "Guardate che per avere dei ruoli apicali non c'è bisogno di partecipare ai concorsi. Bisogna avere dei rapporti, come dire, di fiducia con alcuni, magari qualcuno che fa parte della Giunta, qualcuno che in questo momento sta governando la Regione Sardegna". Noi parliamo di una legge dove la maggior parte dei posti e dalle poltrone verranno assegnati su nomine fiduciarie, e mi piace ripeterle spesso queste parole: nomine fiduciarie. E allora queste persone che mi scrivono, le quali mi chiedono: "Ma i concorsi, cosa devo fare? Ho studiato da una vita, ho sacrificato mia madre, mio padre". No, non vale a niente questo, signori! Ma perché dovete perdere tempo nello studio? Dovete conoscere! La conoscenza delle persone. La conoscenza delle persone all'interno della massima istituzione sarda, perché solo tramite la conoscenza si ha la possibilità di essere nominati, quelle nomine che vengono date sulla fiducia, solo sulla fiducia. E allora io indico sempre questa strada alle persone che mi scrivono e in questo emendamento che è firmato dai colleghi della minoranza, loro chiedono almeno nei ruoli apicali, nei ruoli in cui davvero bisogna essere un po' formati, cioè sei dirigente, lo dice la parola stessa, dirigente. Per essere dirigente minimo devi essere formato, minimo devi avere una certa professionalità, però non è richiesto assolutamente che gli stessi dirigenti abbiano questi incarichi per concorso. No, questo non è richiesto e non è previsto. Bisogna solo ed esclusivamente avere conoscenza. E allora lo ribadiamo: nell'articolo 1 la presente legge detta norma per il rilancio delle attività di impulso politico, cioè con questa legge, con queste poltrone, con queste nomine fiduciarie… all'impulso politico; è bellissima questa frase, "impulso politico", cioè per dare un impulso politico bisogna nominare gli amici, perché se no si rimane inchiodati, fermi, la macchina amministrativa e politica rimane ferma.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie, Presidente. Avete presentato una legge che accentra totalmente nelle mani del Presidente e della Giunta il coordinamento e il controllo di tutte le funzioni politiche e anche amministrative della Regione, annullando così di fatto la libertà d'azione degli Assessorati sia nella loro componente politica che amministrativa. Questo ovviamente aumenta il distacco tra Giunta e Presidente ma, ancor più, tra l'Organo esecutivo e l'Organo rappresentativo, cioè il Consiglio regionale, tutti i sindacati, cioè diversi sindacati, hanno bocciato questo testo attraverso note pesantissime che è impossibile che voi non consideriate, soprattutto perché uno dei sindacati maggiormente contrari è il Sindacato dirigenti e direttivi della Regione; ponetevi il problema, ponetevi il problema! Il fatto che questi dirigenti si siano espressi pesantemente in questa maniera significa anche che li avete contro, invece bisognerebbe incentivare i nostri i nostri funzionari, i nostri dirigenti a lavorare meglio, perché altrimenti il problema è sotto gli occhi di tutti. E poi c'è un altro problema altrettanto grave, il fatto che con questo tipo di leggi si allontana ovviamente l'aspettativa dei tanti giovani, delle tante ragazze e ragazzi costretti a partire spesso a costruirsi la loro formazione fuori dalla Sardegna. Si parla spesso di spopolamento, e io continuo a pensare che sia una parola di cui vi riempite la bocca ma di cui non conoscete il significato, è chiaro che facendo così noi le nostre menti migliori le mandiamo fuori, perché non è pensabile che la possibilità di portare avanti una carriera sia direttamente proporzionale alle conoscenze o alla volontà da parte di alcuni politici di portare avanti qualcuno piuttosto che qualche altro. Tra l'altro oggi ho avuto modo di leggere un articolo sul giornale molto interessante che riguarda il Progetto Itaca, che tra l'altro è portato avanti da alcuni giovani della Barbagia, e proprio per aggredire questo spopolamento noi dovremmo supportare questi progetti virtuosi, provare davvero a dare una visione diversa di Sardegna, mettere in rete le persone che stanno fuori dalla Sardegna per poter disegnare, dipingere un'idea di Sardegna completamente diversa, che va fuori da questo modello di politica che state portando avanti voi, che io reputo fallimentare nel metodo, nel modo, e che ha portato al disastro che stiamo vivendo in questo momento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Grazie, Presidente. Siamo sempre sull'articolo 1, sulle finalità di questa legge, e questo emendamento si propone, per quanto con la stessa finalità, si atteggia in un modo diametralmente opposto a quello che ho sostenuto prima, sempre dei colleghi dei Progressisti, che ancorava i requisiti della legge a quelli del 77. Qui si usano anche termini, anglicismi cari alla Giunta, come "mission", non c'è il termine Smart ma, secondo me, lo intendevano qui, quindi qua si vuole, come si può dire, rappresentare, in maniera veritiera, però, impostandola anche in maniera veritiera, quelle che sono le finalità da voi solamente paventate nella proposizione di questa legge. Cosa volevo dire? Spero non sia un ragionamento eccessivamente astruso, però qua si rappresenta quello che è una delle linee guida che ha uniformato i discorsi di tantissimi colleghi dell'opposizione che hanno parlato quest'oggi, che hanno parlato anche nei giorni nei giorni scorsi, ovvero andiamo ad efficientare la macchina amministrativa di ruolo, la parte della macchina amministrativa regionale che viene acquisita tramite pubblico concorso, solamente così si potranno fare due cose: creare una struttura burocratica indipendente ma, soprattutto, seconda cosa, una struttura burocratica competente, perché non è possibile che la selezione fatta tramite rapporti di qualsivoglia natura, derivanti da affinità politiche, porti all'interno di qualsiasi organo amministrativo della Regione il meglio che c'è su piazza, e tante professionalità le abbiamo, tanti esempi che nascono anche in territori impervi, non solo geograficamente, ma anche socioeconomicamente parlando, tante persone che… uso una parola un po' abusata nell'ultimo periodo, resilienza, che però descrive in maniera perfetta quella che è la volontà dei giovani, la ferma volontà dei giovani sardi che ancora sono in Sardegna di rimanere qua, rimanere qua conoscendo il costo di quello che pu�� derivare in termini di limiti alle loro ambizioni, ai loro traguardi, alla possibilità di farsi una famiglia, una casa, tutti desideri legittimi che nel resto del mondo vengono riconosciuti come diritti fondamentali ma che qui evidentemente vogliamo legare in maniera solo e semplice alle simpatie o alle antipatie Del politico di turno, e questo è il ragionamento completamente sbagliato, voler accentrare su di sé un potere che, per sua stessa natura, non può essere, se lo si vuole esercitare bene, attribuito alla politica. Questo è lo sbaglio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, l'Amministrazione regionale non è certo esente da difetti, anzi, in Sardegna lo Statuto d'autonomia per alcuni casi è stato un freno, anche alla riforma e all'autoriforma che altre regioni hanno saputo fare meglio di noi, e lo dico perché questo tipo di problemi, diciamo, tutti noi abbiamo scontato questo tipo di problemi e lo sconta anche chi all'interno dell'Amministrazione regionale vorrebbe fare il proprio lavoro, vorrebbe essere utile ai cittadini e non sempre riesce a farlo. Detto questo, il periodo più cupo, il periodo in cui si è allontanata l'Amministrazione dal cittadino e dal risultato, che si ricordi nella storia recente è quello degli ultimi due anni, mai come in questi due anni l'Amministrazione è stata distante, inefficace, incapace di concretizzare anche le leggi approvate da quest'Aula, da legislatore, lo dico ogni volta che posso, è umiliante approvare magari anche durante sedute notturne o con tempi contingentati leggi urgenti che poi non arrivano mai a destinazione perché la Giunta, l'Esecutivo, chi siede accanto all'Esecutivo, chi è stato scelto direttamente per un legame fiduciario dall'Esecutivo, non è in grado di rendere effettive le leggi approvate dal Consiglio. Però voi avete avuto per alcuni versi le mani libere, avete goduto di un'interpretazione allegra, leggera delle norme, le avete utilizzate per fare in modo che anche i posti destinati al personale interno della Regione, ai dirigenti interni della Regione potessero andare ad appannaggio di amici vostri; l'ho detto un anno fa, lo ridico oggi, credo che i vostri guai siano iniziati in quel momento, penso che non abbiate fatto un buon affare, credo che a volte circondarsi di persone competenti e super partes aiuti l'amministrazione, aiuti amministrazioni di qualunque colore, aiuta anche il politico a non sbagliare e a non finire nei guai, aiuta l'amministrazione a poter quindi fare il proprio mestiere e seguire i propri compiti senza essere domani accusabile di parzialità. Tutto questo non riuscite a capirlo. Tra l'altro il travalicare, l'andare oltre, non è soltanto legato alle questioni inerenti le nomine dei direttori generali.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Grazie, Presidente. Comincio subito col dichiarare il mio voto favorevole a questo emendamento ma anche a chiedere ancora una volta il ritiro di questo disegno di legge, perché non vorrei dimenticarlo durante l'intervento quindi lo dico subito, nonostante in questo emendamento secondo me risieda la vera strategia per migliorare, perché è vero che qualsiasi apparato amministrativo va migliorato, e qui risiede proprio la strategia migliore, che ho già indicato anche nell'intervento di stamane, e cioè la formazione dei dirigenti, del personale che si occupa della realizzazione poi e della messa in pratica di quanto la Giunta propone, delibera, e poi il Consiglio approva. Ecco, è sicuramente la strategia più efficace, che possa rendere più efficiente, e lo sottolineo perché è l'espressione che l'onorevole Tunis ha utilizzato con forza e con convinzione nel suo intervento e nella sua relazione iniziale, contrapponendola proprio all'inefficienza che ritiene di leggere quotidianamente nell'azione di questa macchina regionale. Ritengo che se non si percorre questa strada, se non si valorizza il capitale umano e professionale che abbiamo, che è di alto livello, sicuramente insufficiente in termini di organico, ed è lì che dobbiamo intervenire, facciamo i concorsi, facciamoli seriamente, diamo ai meritevoli ciò che gli spetta di diritto. Evitiamo che questa strategia che stiamo imboccando e che io continuo a ritenere in buonafede, sono convinta che questa Giunta non sta pensando ad amici personali, non sta pensando a persone di sua conoscenza, voglio crederci, sono ingenua e penso alla buona fede di tutti, ma anche così noi rischiamo di far schiantare la nostra macchina regionale contro il muro di una incapacità poi di includere queste nuove figure, questo…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ciusa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Grazie, Presidente. Anch'io intervengo sull'emendamento 16 per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento proposto dai colleghi di minoranza, dai Progressisti, e lo trovo giusto nel contenuto, perché mette al centro due tematiche importanti, quella appunto della meritocrazia, l'abbiamo detto più volte, la Regione ha bisogno di svecchiare la sua macchina e soprattutto serve personale, servono nuove leve, nuovo personale per sbrigare tutte quelle faccende che ancora giacciono in arretrate e che recano un danno ai cittadini che hanno bisogno di risposte, e la meritocrazia è un fatto fondamentale anche per garantire una migliore macchina amministrativa, che certo non si può basare su rapporti fiduciari, che poi, un altro aspetto che questa legge va a toccare, che mette in crisi, che secondo me è un principio che va difeso, è appunto la distinzione tra la responsabilità politica e la responsabilità amministrativa. Qui insomma stiamo andando a creare una situazione veramente sconveniente per quanto riguarda la nostra macchina amministrativa, andando a creare nuove poltrone di dirigenti che avranno più ruoli di coordinamento e non di, diciamo così, lavoro sul campo per dare risposte. E tutto questo non faciliterà, creerà nuova burocrazia, nuova lentezza, nuove problematiche che dall'esterno non potranno certo essere capite, ma continuerà la solita critica verso le amministrazioni pubbliche inconcludenti e che non svolgono il loro lavoro, quando in realtà spetterebbe a noi riuscire, anche con l'aiuto di chi lavora là dentro, creare una macchina amministrativa che sia il più armonica possibile, che sia appunto utile alla Regione Sardegna, e questo è un elemento fondamentale se vogliamo essere concreti, se no rimaniamo in un ambito che non darà risposte, che creerà problemi e che i sardi ci criticheranno ancora. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diego Loi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOI DIEGO (Progressisti). Grazie, Presidente. Intervengo sull'emendamento 16 per richiamare l'attenzione dell'Aula su un passaggio che ritengo molto importante, ce lo siamo detti anche durante i lavori della Commissione, ovvero che, ed è l'invito che abbiamo costantemente fatto e che continuiamo a fare rispetto all'esigenza di una sorta di azione di attesa, di blocco del provvedimento e di riflessione a partire da quelle che sono le condizioni nelle quali la Pubblica amministrazione, l'Amministrazione regionale oggi si trova, ovvero noi siamo convinti che è vero che gli anni hanno determinato un progressivo turnover, hanno determinato il cambio, evidentemente l'adeguamento del personale della Regione, così come in realtà di tutte le pubbliche amministrazioni rispetto alle sfide della modernità, e questo emendamento in realtà parte proprio da questo principio, parte dalla contrapposizione del concetto che invece è presente nel 107 e che solo all'interno principalmente, all'esterno, scusatemi, dell'Amministrazione regionale si possano trovare quadri e dirigenti in grado di cambiare la prospettiva della modernità e dell'adeguamento alla contemporaneità dell'Amministrazione regionale, ma invece siamo convinti che proprio dentro la macchina amministrativa regionale esistono professionalità importanti, sulle quali questo emendamento vuole richiamare l'esigenza assolutamente importante di investire in termini di modernizzazione, adeguamento delle esigenze formative, valorizzando proprio quelle professionalità esistenti anche attraverso l'indizione di nuovi bandi di concorso che non creino instabilità lavorativa, ma che invece creino esattamente la valorizzazione delle competenze raggiunte. Così come il tema che intendo introdurre attraverso il riprendere riferimento ai contenuti dell'emendamento, del quale credo che sia molto importante parlare nel prosieguo, è quello del ruolo unico del personale della Regione Sardegna, e su questo, l'ho detto anche durante i lavori della Commissione, credo che sia molto importante ragionare anche in termini di revisione complessiva del personale delle pubbliche amministrazioni in Sardegna. In Sardegna abbiamo la fortuna, la grande opportunità di avere una potestà legislativa primaria in determinate materie, e perché no, ragionare sull'articolazione e quindi sulla governance degli enti dai livelli comunali fino a livello regionale, in un ambito organizzativo, in una revisione anche del personale che anima e che rende funzionanti tutti i livelli amministrativi, a partire, non dimentichiamocelo, dai comuni, che sono la cellula, lo ribadiamo ogni volta, del funzionamento e dell'essenza della nostra Regione, nonché dello Stato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie, Presidente. Intanto per esprimere il mio voto favorevole sull'emendamento numero 16. Vedete, questo a differenza del precedente emendamento che abbiamo votato che aveva un carattere provocatorio, invece vuole essere un emendamento correttivo che prova ad indicare qual è la giusta strada per arrivare ad un efficientamento del sistema Regione, sempre che questo sia l'obiettivo di questa legge e non sia altro come io sospetto. E allora la strada è quella dell'aggiornamento, della formazione del personale, della riqualificazione del personale, dei concorsi pubblici, dei concorsi pubblici a tempo indeterminato per dirigenti e funzionari, questa è la strada e secondo me è l'unica strada per raggiungere l'efficienza a cui tutti quanti noi aspiriamo, perché una Regione che non funziona, che non è in grado di erogare quelle che sono le prospettive indicate dalle diverse leggi a favore dei cittadini, è una Regione che non serve a nessuno. E allora se davvero vogliamo andare verso l'efficientamento, questo emendamento ne indica la strada, la strada principale, che è quello appunto della formazione, dell'aggiornamento, dei concorsi pubblici a tempo indeterminato, dando risposte alle migliaia di giovani che hanno formazione e competenza per ricoprire ruoli nella Pubblica amministrazione. E allora, rispetto a questa cosa qual è l'alternativa? Sono 60 incarichi fiduciari e io sono pronto a scommettere che se la legge non sarà modificata da quest'Aula, alla fine saranno 60 incarichi fiduciari a tempo definito, a tempo determinato, che non risolveranno i problemi, anzi come ho provato a spiegare prima, che creeranno problemi. Perché anche sull'organizzazione dei Dipartimenti ci sono modalità che non sovrappongono il dirigente che coordina, agli altri, ma con un sistema di rotazione tra i dirigenti è possibile un coordinamento dei Dipartimenti senza per questo inventarsi delle figure fiduciarie che rispondono direttamente al Presidente della Regione. Questa è una strada sbagliata, sbagliata, su cui vi invitiamo ancora a riflettere. Io capisco che c'è poi la volontà, a differenza di quello che dice l'onorevole Caddeo, che dice: "Forse sono ingenua", io non sono ingenuo, io sono convinto che alla base di questa legge ci sia la volontà di fare questi 60 incarichi fiduciari, queste 60 nomine fiduciarie, questo è il vero motivo per cui avete scritto questa porcheria, questo è l'unico motivo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Convintamente ho sottoscritto questo emendamento insieme ai colleghi Progressisti e poi sostenuto in relazione anche agli interventi che sono stati fatti prima del mio, sostenuto anche dai colleghi dell'opposizione. È un emendamento che parla di formazione, quindi che va nella direzione della ricerca dell'efficienza, dell'efficacia della macchina amministrativa della nostra Regione, parla di concorsi pubblici, quello è il modo di reclutamento del personale unitamente alla formazione. Parla anche della destinazione del 90 per cento delle risorse che sono indicate in questo DL che dovranno essere, se approvato questo emendamento, indirizzate alla formazione e al reclutamento del personale attraverso i concorsi pubblici e quindi non di donne e uomini solo ed esclusivamente di buona fede, ma preparati, che partecipano ad un concorso pubblico e che meritano la possibilità di ricoprire un incarico e ruoli apicali all'interno della macchina regionale. Ma mi consenta l'onorevole Manca di dissentire rispetto alla conoscenza, al ruolo della conoscenza, la conoscenza nel Quadro comune europeo è una delle azioni importanti, onorevole Manca, che si colloca anche nella nostra Sardegna con un ruolo fondamentale, la conoscenza, la formazione, l'università, quindi è chiaro che in questo caso non posso che essere d'accordo sul fatto che la conoscenza possa anche in qualche modo intervenire sulla scelta di dirigenti formati e quindi in grado di dare un supporto fattivo alla macchina burocratica e raggiungere poi quelle che sono le finalità dell'articolo 1, quindi rilanciare ed essere d'impulso politico all'attività e all'amministrazione regionale. Quindi non esclusivamente donne e uomini di buona fede, ma persone che conosciamo.

Votazione per appello nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione per appello nominale dell'emendamento numero 16. Coloro i quali sono favorevoli risponderanno sì; coloro i quali sono contrari risponderanno no.

Estraggo a sorte il nome del consigliere dal quale avrà inizio l'appello. (È estratto il numero 39, corrispondente al nome del consigliere Pais Michele.)

Prego il consigliere Segretario di procedere all'appello cominciando dal consigliere Pais Michele.

MUNDULA ANTONIO, Segretario, procede all'appello.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PAIS MICHELE

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 17.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Come gli altri emendamenti, trattando della dell'articolo 1, anche questo emendamento tenta di ripristinare nell'ambito delle finalità e dell'oggetto dell'articolo 1, principi più generali di buon andamento della pubblica amministrazione, ad esempio anche in relazione alla situazione che la Regione e buona parte dell'apparato regionale ha in termini di carenza di personale e via dicendo, quello che è stato detto poc'anzi anche dai colleghi, cioè l'accelerazione e dedicare la maggior parte delle risorse possibili, nell'ambito della capacità assunzionale della Sardegna, per colmare quei posti, quei vuoti che sono venuti a crearsi nel corso degli anni in termini di personale nell'ambito della nostra Regione.

Anche perché si insiste e si continua a parlare di Amministrazione, ma in particolar modo in termini negativi di burocrazia, accusando ovviamente i dipendenti pubblici, la verità è che nel corso degli anni a noi è rimasta la burocrazia in termini di norme e leggi, non abbiamo più i burocrati, ma nell'accezione positiva del termine. Cioè coloro che poi dietro quelle scrivanie, usando quelle norme e quelle leggi dovrebbero sbloccare procedure anche a beneficio del tessuto economico produttivo, e poi una serie di finalità che dovrebbero governare i principi fondamentali del nostro governo della Regione Sardegna, come quello della trasparenza, della promozione dei principi di legalità e imparzialità o la diffusione di buone pratiche amministrative, anche copiando alcune buone pratiche adottate in altre regioni, e al punto D, "misure tese a scongiurare il mancato rispetto dei principi di distinzione", che venivano citati anche prima nel corso di alcuni interventi di altre colleghe e colleghi dell'opposizione, tra le funzioni di indirizzo politico e quelle d'indirizzo amministrativo. Vi è cioè una serie di considerazioni per avere un'amministrazione pubblica efficiente, trasparente, rapida, veloce, nell'ambito anche dell'interlocuzione con l'esterno, con i privati, con le cittadine e i cittadini, col tessuto economico produttivo con le imprese. Invece anche quello che diceva l'onorevole Ganau, dà ad intendere, in termini di vostra volontà, quello di voler metter talmente tanto le mani all'interno della pubblica amministrazione, da riempirla di persone vicine a una parte politica, trasformandola addirittura con emendamenti in personale a tempo indeterminato, tanto da voler lasciare un piede dentro anche nel momento in cui si dovesse essere fuori dalle stanze dei bottoni.

Questo è…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Per annunciare il mio voto favorevole all'emendamento numero 17 perché promuove il funzionamento adeguato a perseguire l'interesse pubblico generale e primario dei cittadini attraverso proprio i principi della trasparenza, della legalità, imparzialità, connettività, efficienza, efficacia, sostenibilità, innovazione ed economicità. Ecco, nel mio intervento precedente ho citato il sindacato dei dirigenti, e basterebbero le prime righe per farvi portare a casa questo provvedimento e descrivono proprio questo, che il disegno di legge numero 107, ovvero quello che stiamo discutendo, non contiene norme urgenti per il rilancio dell'attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta regionale e di riorganizzazione della Presidenza della Regione, in realtà scrivono, il pensiero guida di questo provvedimento non è semplificare e razionalizzare, si punta al contrario a creare ulteriori strutture artificiose per imporre un controllo generalizzato soffocante e nel concreto assolutamente inutile.

Siamo di fronte ad una finta riforma che peserà come un macigno su una organizzazione già in difficoltà per mancanza di ricambio generazionale.

In queste poche righe toccano tutto ciò che noi stiamo cercando di dirvi da giorni e lo scrivono loro che sono il motore, il cuore pulsante di un'Amministrazione, dovrebbero essere incentivati, motivati, come ha espresso molto bene l'onorevole Loi nell'intervento precedente sull'emendamento che abbiamo presentato come gruppo e che sottoscrivo di nuovo e chiederei di sottoscriverlo anche a voi. Ma mi pare che voi siate abituati a nominare figure professionali anche con dubbia qualifica e requisiti, non a caso ci sono procedimenti giudiziari in corso per le nomine di alcuni vostri dirigenti o meglio direttori generali che vi ha costretti anche a modificare le norme per adeguare i profili ai soggetti da voi prescelti. Ecco, io penso che continuare in questa direzione possa essere l'errore più grande che si fa nei confronti della nostra macchina amministrativa, nei confronti della nostra Regione e soprattutto non è in questo modo che diamo le risposte alle persone che davvero attendono con ansia e costantemente e lo fanno in fila, davanti agli hub per ricevere un vaccino e mi sembra davvero scandaloso che si parli di poltrone d'oro, quando mancano le sedie in Fiera, o negli hub appena aperti, o basti pensare a cosa sta succedendo a Nuoro o a Oristano. Io penso che non è degno per chi governa quest'isola e per chi comunque sta seduto in questa sede avallare questo tipo di leggi, ve ne prenderete le vostre responsabilità, e mi auguro davvero che possiate ripensarci in questi giorni, dove continueremo a ripetervi queste cose fin tanto…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desir�� Alma Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRE' ALMA (M5S). Caro collega Gian Franco Satta, come non essere d'accordo con lei? Lei ha citato poco fa e ha ricordato l'importanza della conoscenza. Quindi cosa vuol dire conoscere? Conoscere vuol dire sapere, apprendere, ma io parlavo di un altro tipo di conoscenza caro collega, e lei ha percepito subito la finalità del mio intervento. Conoscere in questo caso ha una connotazione puramente amicale, ecco, e allora ricordo, perché mi piace, ho fatto un disegno, io non sono brava in disegno, però mi sono cimentata a disegnare una piramide, con cui spiegherò a mio figlio che è grande, ma gliela farò vedere e commenteremo insieme questo disegno. In cima alla piramide abbiamo il capo assoluto che viene rappresentato da colui il quale è stato veramente votato, nominato, voluto da tutti i Sardi, il presidente Solinas. Però il presidente Solinas non può fare tutto da solo, perché ovviamente con tutti gli incarichi che ha, con tutti gli impegni che ha deve essere aiutato nell'esercizio del suo ruolo e delle sue funzioni, e allora il Presidente ha pensato bene di far scrivere, pensare, badate bene, prima della pandemia, perché l'assessora Satta l'ha specificato bene, prima della pandemia ha pensato bene di pensare e di scrivere questo disegno di legge. E in questo disegno di legge ha scelto e ha deciso di far nominare, anzi di nominare, ed è lì caro collega che subentra nuovamente la conoscenza, il direttore generale. E il direttore generale, caro collega, sarà assolutamente nominato cercando di rispettare il parametro della conoscenza amicale, il grande direttore generale che dipenderà direttamente dal Presidente della Regione. Andiamo avanti però, andiamo a scorrere questa piramide. Poi ci sono i Capi dipartimento e presumibilmente dovrebbero essere tre capi dipartimento, i quali capi dipartimento mica potranno decidere da soli, ma assolutamente no, i capi dipartimento nominati anche loro…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, una nota di colore, il sistema, l'algoritmo, parola abusata in questo periodo, di Facebook social network, mi suggerisce, sponsorizzata, quindi un'inserzione pubblicitaria, il cui titolare è l'assessore alla Sicurezza del Comune di Cagliari, dove risiedo, del suo partito credo tra l'altro, posta soltanto, la prima pagina di un quotidiano regionale sui fatti di Sardara, con il commento: "Infami". Parole che non mi sarei mai sognato di dire in quest'Aula, non ho detto fuori, non ho detto sui social network, vi consiglierei di dettare meglio la linea ai vostri dirigenti locali, perché forse ad alzare i toni, a sollevare polveroni anche più del necessario a volte non sono questi banchi, ma sono né più né meno le conversazioni che avvengono tra privati cittadini, che a volte hanno anche funzioni pubbliche, ma che in fin dei conti si fanno un'idea anche sulla base dei contatti che hanno a lavoro, in famiglia, in casa, tra le persone che incontrano, e che oggi hanno della politica tutta quella visione. È anche per questo che a volte è necessario alzare la voce e a volte è necessario anche travalicare i limiti dati da un ruolo istituzionale e dalle parole che normalmente dovrebbero uscire dalla bocca di chi ricopre un ruolo istituzionale. Lo dico perché, e torno al punto, noi stiamo discutendo questa legge profondamente divisiva in un momento in cui la Sardegna ci chiede unità, in cui sarebbe saggio unirci su un'agenda condivisa e capire le priorità. E le priorità oggi sono due: uscire dalla crisi sanitaria e salvare quel poco di economia che ancora non è collassata. Se non lo si capisce il problema è a monte, non è qualche divergenza su una legge come questa, una legge come questa è uno spartiacque, c'�� chi sta da una parte e c'è chi sta dall'altra. Sarà difficile anche ricomporre dopo, certo aiuterebbe alla discussione della norma se si capissero alcuni punti. I colleghi hanno parlato di emendamenti ritirati, magari Presidente le Consiglieri prima della giornata di domani di fare una ricognizione degli emendamenti che sono stati effettivamente ritirati e darne notizia in Aula, perché quello se non altro eviterebbe che da questi banchi si descrivessero cose sbagliate, o magari ferme al giorno prima, e aiuterebbe anche capire se si tratta di una legge da 2 mioini, 6 o 12.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Presidente, dichiaro innanzitutto il mio voto favorevole all'emendamento numero 17, che richiama quello che dovrebbe essere la linea guida di un amministratore regionale, ma più in generale di un amministratore della pubblica amministrazione, quindi trasparenza, legalità, imparzialità, efficienza, efficacia, sostenibilità, innovazione ed economicità della macchina amministrativa. Vede, Presidente, in questo DL non si fa altro che alimentare le contrapposizioni con la con la possibilità di istituire i Dipartimenti, non si fa altro che alimentare una sorta di conflittualità gestionale che si ripercuoterà in termini di efficienza ed efficacia nell'azione amministrativa. Quindi va totalmente diciamo nella corsia opposta rispetto a quelle che sono le finalità dell'articolo 1. Quindi su questo vi chiedo di riflettere, e magari faccio mie le parole e l'intervento anche dell'onorevole Loi che richiama invece l'attenzione a quelle comunità marginale della nostra Sardegna, la cui pianta organica e quindi la dotazione organica presso quei Comuni, ma più in generale anche le unioni di Comuni che comunque in qualche modo vanno a gestire servizi per conto dei Comuni sono assolutamente carenti dal punto di vista del personale. Probabilmente una ricognizione da parte della Regione nel delegare quelli che sono poteri e compiti verso le autonomie locali, e quindi risorse e personale potrebbe andare invece nella direzione auspicata da parte di tutti i cittadini e di tutti i sardi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pina per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (Progressisti). Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole sull'emendamento numero 17, anche se in verità molto più convintamente avrei preferito votare l'emendamento numero 9, perché l'emendamento numero 9 esattamente sostituisce l'articolo 1, e l'articolo 1 così come è formulato è solo un lasciapassare utile per dissimulare le vostre vere intenzioni. Parlate di rilancio delle attività di impulso politico, di coordinamento e attuazione degli interventi della Giunta regionale, ma è un inganno, state cercando di vendere un prodotto che non corrisponde alla descrizione, si chiamerebbe frode commerciale se fosse un prodotto in vendita. State consegnando all'acquirente, i sardi, una cosa per un'altra rispetto a quella dichiarata. Nelle vostre televendite altisonanti, alla Vanna Marchi per intenderci, cercate di far credere che state efficientando l'attuale macchina amministrativa regionale, così come dichiarato dallo stesso relatore di maggioranza, che rende inefficiente e inefficace qualunque atto di indirizzo politico. Dunque state cercando di far credere ai sardi che se la Sardegna è allo sfascio e se il vostro è un Governo fallimentare la responsabilità non è la vostra, la responsabilità è esclusivamente del personale. E come lo risolvete allora questo? Non lo risolvete come vi chiedono le sigle sindacali regionali della funzione pubblica, tutte le sigle sindacali, che vi chiedono di ritirare il DL 107, di fare nuovi concorsi pubblici interni ed esterni, di rinnovare il contratto scaduto da due anni, di mettere mano complessivamente alle leggi che dichiarate di modificare, di sostenere la sanità della Sardegna e di affrontare l'emergenza Covid. Come volete risolvere questo problema? Lo volete risolvere ancora una volta chiamando a corte gli amici e gli amici degli amici. Io qui denuncio pubblicamente un atto che non è comprensibile, avete chiamato consulenti e staff nei gabinetti in base alle loro reali competenze, spero, e non soltanto in base agli equilibri di potere, che fine hanno fatto i curricula di questi nominati? Per quale motivo i sardi non hanno diritto di conoscere se effettivamente le persone…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Presidente, molto interessante l'emendamento numero 17, che rappresenta un po' la volontà che abbiamo manifestato come tutti i Gruppi di opposizione durante la discussione della legge 107, proprio per quanto riguarda quella che dovrebbe essere la contrapposizione di idee, ma la verità è che mi sento di dire che solo da questa parte sono arrivate delle idee che possono definirsi politiche intese come idee volte a migliorare anche in maniera astratta la vita del cittadino, perché da questa parte invece è evidente la volontà di sostenere l'idea che non sono politiche, ma partitiche. che Partitiche nel senso che si vuole favorire la creazione e la radicazione di strutture e personaggi, si è parlato di dirigenti formati, io direi più dirigenti uniformati alla linea del partito, uniformati alla linea data da chi li mette e soprattutto grazie a questa legge li può togliere a piacimento. Questo è uno dei nodi fondamentali, inibire il corretto svolgersi dell'attività amministrativa tramite la possibilità di utilizzare, e sono sicuro che quando questa legge verrà approvata, spero il più tardi possibile, o spero vi ravvediate e la stralciate, sono sicuro che quando questa legge verrà approvata questa possibilità verrà utilizzata al fine di regolare e dirigere la volontà del dirigente, tramite l'utilizzo appunto della piramide, con all'apice il presidente Solinas, così da cercare di spingere i dirigenti, naturalmente quelli che si uniformano, a compiere degli atti che possono anche non essere corretti sotto l'aspetto amministrativo. Poi naturalmente ci siete voi adesso, non voglio mettere in dubbio la vostra onestà, però creare dei sistemi così, di questo genere, crea una struttura suscettibile di essere utilizzata per i fini sbagliati, nel modo sbagliato, per fini che non sono sicuramente il perseguimento della pubblica utilità, ma questa è anche la ratio di questa legge, va beh lasciamo stare, ma fini che rendono sistemi di questo genere suscettibili di mancanza di controllo e soprattutto di eccessivo affidamento alla discrezionalità dell'individuo. In questo senso prima si è parlato di persone di buona fede che si vogliono prendere, ma di buona fede politica intendeva il collega Satta molto probabilmente, perché di questo si tratta. Colleghi, io mi chiedo, capisco…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CADDEO LAURA (Progressisti). Presidente, dichiaro subito il mio voto favorevole a questo emendamento e contestualmente chiedo il ritiro del disegno di legge, ma aggiungo un tassello adesso, perché chiedo che ritirando questo disegno di legge si passi subito a lavorare per il bilancio della Regione. Stamattina tutti abbiamo sottolineato quanto poco sia urgente questo disegno di legge e quanto invece sia urgente occuparci di altro, di vaccini, di sanità in generale, dell'economia, del lavoro. E vorrei sottoporre un'altra urgenza, un allarme che ci arriva dal mondo della psichiatria. Lo dico perché con quei famosi 6 milioni potremmo occuparci di molto altro, ad esempio di questo rischio che in zona rossa in modo particolare, ma da un anno ormai a questa parte, perché comunque le restrizioni, il distanziamento, la difficoltà di occuparci delle persone che stanno poco bene anche da quel punto di vista, sta amplificando i fenomeni di ansia e di depressione, anche in quelle fasce di popolazione che dovrebbero essere davvero lontane da queste preoccupazioni e vivere nella spensieratezza. Penso ai bambini che invece pare stiano vivendo questa esperienza e questa esperienza del lockdown con ansia e depressione appunto. Ma ansia e depressione che colpisce gli ospiti per esempio delle RSA, famiglie, o persone cosiddette single, che si sono trovati improvvisamente molto soli. In generale addirittura questi fenomeni e questi problemi psichiatrici e non solo psicologici stanno colpendo il ceto medio, dove si trovano i nuovi poveri, perché è la povertà, è la mancanza di soldi, l'impossibilità di dare ai propri figli, a se stessi, a volte l'essenziale per vivere una vita di qualità almeno sufficiente. Ecco perché dico che con quei soldi potremmo fare altro, ad esempio proporre delle figure di supporto psicologico e psichiatrico che, vaccinati, possano adesso finalmente andare incontro a queste persone, andarle a…

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, metto in votazione l'emendamento numero 17.

Votazione per appello nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione per appello nominale dell'emendamento numero 17. Coloro i quali sono favorevoli risponderanno sì; coloro i quali sono contrari risponderanno no.

Estraggo a sorte il nome del consigliere dal quale avrà inizio l'appello. (È estratto il numero 57, corrispondente al nome del consigliere Tunis.)

Prego il consigliere Segretario di procedere all'appello cominciando dal consigliere Tunis.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S), Segretario, procede all'appello.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Sono decaduti gli emendamenti numero 8, 9, 14 e 15.

La seduta è tolta, il Consiglio è aggiornato a domani alle ore 10.

La seduta è tolta alle ore 19 e 06.