Mozione n. 83

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 83

GIAGONI – SAIU – CANU – ENNAS – MANCA Ignazio – MELE – PIRAS al fine di attivare un tavolo di confronto con il Governo nazionale ed il Presidente della Regione Corsica finalizzato all’aggiornamento della risoluzione della Commissione per la protezione ambientale (MEPC) dell’International Maritime Organization, al fine di rendere obbligatorio il “pilotaggio raccomandato” alle navi che transitano nello stretto di Bonifacio.

***************

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che lo stretto di Bonifacio, compreso tra il Parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena e il Parco nazionale del sud della Corsica (istituendo Parco internazionale delle Bocche di Bonifacio), Area marina protetta speciale per biodiversità (2001), Santuario internazionale dei cetacei (2002), Patrimonio mondiale Unesco (2006), a seguito della risoluzione adottata su proposta italo-francese nella 62° Sessione della Commissione per la protezione ambientale (MEPC) dell’International Maritime Organization, tenutasi a Londra, e le zone circostanti sono state riconosciute “Area marina particolarmente sensibile” (“Particularly Sensitive Sea Area”), designazione che in considerazione della speciale valenza e fragilità dell’area consente di adottare misure volte a rafforzarne la protezione ambientale. La “Particularly Sensitive Sea Area” (PSSA) di Bonifacio è in assoluto la prima a essere istituita nel Mar Mediterraneo e la seconda al mondo a riguardare uno stretto internazionale;

CONSIDERATO che l’accordo con la Francia per rafforzare la tutela ambientale delle Bocche di Bonifacio, ed in particolare per limitare il trasporto di merci pericolose via mare, e l’approvazione della soprarichiamata risoluzione rappresentano un forte e ulteriore impegno a tutela della natura del Mediterraneo, e per la conservazione di uno degli angoli più suggestivi del nostro mare ed in particolare per uno sviluppo all’insegna dell’ecosostenibilità”;

DATO ATTO che:
– tale provvedimento prevede che nell’area dello Stretto, oltre a rotte tracciate, un controllo radar, a partire dal 2012, un sistema di “pilotaggio raccomandato” che consiste nel far accompagnare da un pilota locale, su richiesta del comandante, le navi che trasportano merci pericolose, così da tutelare meglio l’area;
– a seguito della dichiarazione dello stretto di Bonifacio PSSA è stato costituito il Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) tra il Parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena e le parallele aree protette della Corsica, destinato a promuovere la predisposizione di progetti comuni per lo sviluppo sostenibile dei territori compresi tra i due parchi;

ATTESO che lo spazio marino internazionale costituito dalle due aree protette esistenti (Parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena e Riserva naturale delle Bocche di Bonifacio) è fondamentale per le Bocche di Bonifacio, poiché lo Stretto rappresenta un patrimonio eccezionale, estremamente ricco da un punto di vista ecologico ma anche assai fragile; punto d’unione tra la Corsica e la Sardegna, tale capitale naturale, posto sotto la responsabilità di due stati e due regioni, merita di essere considerato come la componente fondamentale del nostro patrimonio comune: un vero patrimonio dell’umanità;

RILEVATO che il tratto di mare in argomento è da sempre caratterizzato da una emergenza ambientale, posto che le acque dello stretto tra la Corsica e la Sardegna, secondo i risultati del Bonifacio Strait Pilotage System, son attraversate ogni anno da circa 4.500 navi, un numero elevato che comporta elevati possibilità di collisione e il conseguente danno rischio ambientale. Le carrette del mare, cargo vari ogni anno mettono a rischio il patrimonio della umanità rappresentato da questi arcipelaghi;

ATTESO che:
– è notizia di questi giorni che una nave cargo, il Rhodanus, di 86 metri, battente bandiera olandese, immatricolata ad Antigua & Barbuda, è andata ad incagliarsi sugli scogli davanti al fiordo di Porto vecchio, nel sud della Corsica. Stando a quanto riportato dai giornali, “La nave, che procedeva dal Tirreno in direzione ovest ha imboccato le Bocche di Bonifacio ad oltre dieci nodi e neppure gli allarmi che scattano in plancia che preannunciano una collisione hanno allertato l’equipaggio e il personale in servizio ai comandi del mercantile”. La Guardia Costiera ha affiancato inutilmente la nave durante il transito nelle acque nazionali posto che il cargo “procedeva incontrollato, verso le acque francesi, dove le autorità marittime facevano di tutto per scongiurare l’impatto con gli scogli”. Fortunatamente la situazione al momento è sotto controllo la nave non ha evidenti perdite di carburante o del materiale custodito nelle stive;
– la stessa nave aveva già rischiato il naufragio il 22 febbraio del 2010 quando il cargo, dopo aver attraversato le bocche in condizioni di mare proibitive, era riuscita con una inversione di marcia a 260 gradi ad evitare l’impatto con gli scogli di Barrettini. In quella occasione l’equipaggio si era scusato dicendo che l’ufficiale in plancia si era addormentato. Anche all’epoca le autorità fecero di tutto per scongiurare l’impatto con gli scogli;

CONSIDERATO che:
– il servizio di pilotaggio raccomandato, previsto dalla precitata risoluzione, condizione “sine qua non” per il mantenimento del riconoscimento” di RSSA. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, tramite accordi con le corporazioni di piloti del porto di Olbia e Porto Torres (in collaborazione con il personale della sponda corsa), ha avviato la procedura di pilotaggio, garantita dai piloti marittimi tutti privati, che in questa iniziativa hanno messo a disposizione il proprio tempo libero coprendo i turni in forma gratuita;
– stante la non obbligatorietà della procedura d’imbarco a bordo del pilota lascia libera la scelta degli interventi che soggiacciono al “mero buon senso” dei comandanti. Da ciò ne consegue che la percentuale di richieste è stata minima;

RITENUTO pertanto che sia necessario che il servizio di “pilotaggio raccomandato”, enunciato nella risoluzione, non rimanga inattuato, e stante la sua importanza a tutela e salvaguardia dell’Arcipelago venga reso obbligatorio e non lasciato alla mera discrezionalità dei comandanti;
VISTO l’articolo 87 (Pilotaggio obbligatorio), del Codice della navigazione, che stabilisce “nei luoghi dove è riconosciuta l’opportunità, il pilotaggio può essere reso obbligatorio con decreto del Presidente della Repubblica”;

CONSIDERATO pertanto che:
– l’area marina dell’arcipelago de La Maddalena e le Bocche di Bonifacio è l’unica area riconosciuta a livello mondiale come Area marina particolarmente sensibile, e che il livello di pericolosità per l’ambiente è calcolato sulla base dei parametri stabiliti dall’IMO, Organizzazione marittima internazionale, e rilevano non solo i prodotti che la nave trasporta, ma anche gli idrocarburi, nafta pesante, olio combustibile, gasolio, destinati al suo funzionamento; basterebbero pertanto le cisterne di una sola delle navi che transitano quotidianamente per fare un danno irreparabile al nostro patrimonio ambientale.
– l’IMO, l’organizzazione marittima delle Nazioni unite, certifica lo Stretto di Bonifacio tra i cinque più insidiosi del mondo, una strada del mare di circa tre chilometri di tesori naturalistici dove ogni giorno si rischia il disastro ambientale,

impegna il Presidente della Regione, l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente e l’Assessore regionale dei trasporti

1) ad attivare un tavolo di confronto con il Governo nazionale ed il Presidente della Regione Corsica finalizzato all’aggiornamento della risoluzione della Commissione per la protezione ambientale (MEPC) dell’International Maritime Organization, al fine di rendere obbligatorio il “pilotaggio raccomandato” alle navi che transitano nello Stretto di Bonifacio, stante la necessità di adottare misure più severe a tutela dei rischi connessi alle attività di trasporto marittimo nelle aree in parola dall’alto valore (ecologico, socio-economico o scientifico) e ritenute Area marina particolarmente sensibile (Particularly Sensitive Sea Area);
2) ad attivare tutte quelle iniziative tese comunque a portare all’attenzione dell’Unione europea il rischio di gravi danni all’ecosistema marino e costiero delle due isole, richiedendo risorse per sperimentare almeno per un anno l’obbligo del pilota a bordo delle navi che transitano nelle Bocche di Bonifacio, un vasto areale di enorme valenza ambientale;
3) a recuperare le risorse destinate alla tutela ambientale, necessarie per il personale addetto alle pilotine, per l’acquisto di mezzi adeguati, nonché a creare una “pilot station” con sede a Santa Teresa munita di sistema radar è radioassistenza a tutte le navi che intendono attraversare le Bocche, con piloti e mezzi nautici per assistere con assoluta sicurezza le navi in transito fino alla fine delle Bocche, che provengono da est o da ovest;
4) a valutare, anche con l’Organizzazione marittima internazionale, la possibilità di vietare nello Stretto il passaggio delle navi ritenuto, come sopra rappresentato, pericoloso.

Cagliari, 14 ottobre 2019

Condividi: