Mozione n. 82

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 82

GIAGONI – SAIU – CANU – ENNAS – MANCA Ignazio – MELE – PIRAS per l’attivazione di un tavolo di confronto con i rappresentanti della BPER Banca e la Fondazione Banco di Sardegna al fine di poter evitare che il piano di riorganizzazione industriale dislochi fuori dal comparto isolano quei servizi che attualmente vengono svolti in Sardegna.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– la BPER Banca Spa, già conosciuta in passato come Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, è una banca nazionale italiana sesta per attivo con una quota di mercato del 4,66 per cento per filiali. La quota di mercato sui finanziamenti alla clientela, escluse le sofferenze, si attesta al 2,63 per cento al 31 ottobre 2018 e quella sui depositi risulta al 2,59 per cento;
– l’istituto bancario nasce come banca popolare nel 1867 denominata Banca Popolare di Modena Scarl;
– nel 1983 in seguito alla fusione con la Banca Cooperativa di Bologna assume il nome di Banca Popolare dell’Emilia, poi sostituito nel 1992 con la ragione sociale “Banca Popolare dell’Emilia-Romagna” dopo la fusione con la Banca Popolare di Cesena;
– nel 2016, con la trasformazione da banca popolare a società per azioni, la denominazione ufficiale passa a BPER Banca Spa;

CONSIDERATO che, nel corso dei vari processi di acquisizione e fusione con vari istituti di credito, nell’anno 2001 acquista il Banco di Sardegna e la Banca di Sassari e, successivamente, nel luglio del 2019 è stata data attuazione alle operazioni strategiche tra BPER Banca Spa (BPER) acquistando da Unipol Gruppo Spa (Unipol Gruppo) e UNIPOL SAI Assicurazioni Spa (UnipolSai) rispettivamente 1’85,24 per cento e il 14,76 per cento del capitale sociale di Unipol Banca Spa (Unipol Banca), detenendone pertanto ad oggi il 100 per cento del capitale sociale;

PRESO ATTO che
– il Gruppo BPER nell’ambito dell’operazione soprarichiamata ha inoltre previsto la contestuale cessione a UnipolReC Spa (società interamente posseduta dal Gruppo Unipol) di un portafoglio sofferenze della stessa BPER e del Banco di Sardegna Spa Banco di Sardegna per 130 milioni di euro complessivi (valore nominale 1,3 mld di euro);
– la BPER Spa ha inoltre acquisito dalla Fondazione Banco di Sardegna la restante quota del 49 per cento di azioni ordinarie e privilegiate del Banco di Sardegna portando così BPER Banca a detenere l’intero pacchetto azionario del Banco di Sardegna;
– l’acquisto è stato pagato con 33 milioni di azioni ordinarie BPER incrementando così la propria partecipazione nell’istituto emiliano a circa il 10 per cento;

CONSIDERATO che:
– la Fondazione di Sardegna che ha sede a Cagliari è una persona giuridica privata senza fini di lucro, dotata di piena autonomia statutaria e gestionale ai sensi della legge 23 dicembre 1998, n. 461, e del decreto legislativo 17 maggio 1999, n. 153, e successive modificazioni, e “persegue finalità di interesse pubblico e di utilità sociale; in particolare, promuove lo sviluppo socio-economico della Regione, anche assumendo partecipazioni in imprese bancarie e finanziarie operanti sul territorio”;
– con l’acquisizione di tali azioni allo stato attuale la Fondazione è il secondo azionista del gruppo BPER;

ATTESO che:
– il Piano industriale 2010-2021 della BPER Banca prevede un processo di razionalizzazione e semplificazione dell’assetto societario mediante il mantenimento dell’attuale Banco di Sardegna e l’incorporazione in BPER Banca delle restanti banche, riducendo così a sole due banche il gruppo;
– il gruppo è oggi così caratterizzato:
– due banche commerciali: prevista l’incorporazione in BPER Banca di Unipol Banca, Cassa di risparmio di BRA e Cassa di risparmio di Saluzzo;
– incorporazione di BPER Services in BPER Banca
– una gamma completa di società prodotto, con il rafforzamento della società di credito al consumo;
– possibile ulteriore integrazione di società minori;

DATO ATTO che il Gruppo BPER detiene in Sardegna quasi il 60 per cento della quota di mercato degli sportelli (n. 337) presenti in Italia e che il piano industriale prevede una riduzione di 1.300 unità entro il 2021 così composto:
– uscite complessive 1.700:
– 1.486 grazie a pensionamento e adesione al Fondo di solidarietà;
– 230 uscite per scadenza dei contratti di somministrazione;
– riconversione del personale:
– ricollocazione di parte del personale su attività a maggior valore aggiunto;
– aumento del rapporto tra personale di rete e strutture centrali;
– nuove assunzioni:
– assunzioni di 400 unità;
– acquisizione di nuove competenze, inserimento di professionisti a sostegno dello sviluppo del business;
– supporto al ricambio generazionale;

ATTESO che:
– a seguito dell’approvazione di tale piano industriale è allarme in Sardegna per la possibile perdita di posti di lavoro;
– i sindacati e i lavoratori, come si evince dalle pagine dei giornali, lamentano che “il piano industriale prevede un esubero strutturale di 1300 unità” e “si basa su una massiccia uscita di personale” mediante per lo più prepensionamenti; dtando così le cose, la Sardegna sarebbe la Regione “che anche questa volta dà il maggior contributo con circa 600 persone su 1.700 dipendenti BPER”;
– la ristrutturazione del Gruppo BPER, in sostanza, dovrebbe prevedere la dislocazione dall’isola di diverse funzioni lavorative che saranno spostate nella penisola con la conseguente perdita di posti di lavoro e di possibili nuove assunzioni di giovani in Sardegna”;
Рla differenza tra prepensionamenti ed esuberi funzionali effettivi in Sardegna ̬ di circa 400 persone, che non potrebbero essere impiegate in Sardegna, ma nella penisola perch̩ il gruppo ha deciso di trasferire in Emilia Romagna una serie di lavorazioni che prima si svolgevano a Sassari, cancellando di fatto i posti di lavoro per i giovani pronti a subentrare;

CONSIDERATO che si ritiene necessario la convocazione di un tavolo di confronto con le parti interessate per l’esame della situazione in parola al fine di sollecitare tutte le iniziative utili a garantire la permanenza nel territorio isolano delle funzioni lavorative, e mantenere gli attuali livelli occupativi, dando speranza ai giovani del territorio di poter eventualmente occupare i posti che si renderebbero liberi a seguito di tale processo di riorganizzazione;

RITENUTO, pertanto, che al tavolo dovranno essere convocati non solo i rappresentanti della BPER Banca ma anche la Fondazione Banco di Sardegna che rappresenta come sopra richiamato il secondo maggiore azionista del gruppo e che persegue finalità di interesse pubblico e di utilità sociale, ed in particolare promuove lo sviluppo socio-economico della Regione,

impegna il Presidente della Regione
e l’Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale

ad attivare un tavolo di confronto con i rappresentanti della BPER Banca e la Fondazione Banco di Sardegna al fine di poter evitare che il piano di riorganizzazione industriale dislochi fuori dal comparto isolano quei servizi che attualmente vengono svolti in Sardegna e dare pertanto speranza anche ai nostri giovani di vedere aumentati i livelli occupativi in un prossimo futuro.

Cagliari, 14 ottobre 2019

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