Mozione n. 681

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Mozione n. 681

COMANDINI – GANAU – CORRIAS – DERIU – MELONI – MORICONI – PINNA – PISCEDDA – CADDEO – COCCO Daniele Secondo – LAI – ORRÙ – PIU – SATTA Gian Franco per riaffermare la netta opposizione all’individuazione della Sardegna quale area idonea ad ospitare il deposito nazionale delle scorie e dei rifiuti radioattivi.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che
–      il 5 gennaio 2021 la società a capitale pubblico Sogin, specializzata nello smantellamento degli impianti nucleari italiani e nella gestione dei rifiuti radioattivi, ha pubblicato la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (CNAPI) a ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi, che ha individuato 67 siti in tutta la penisola;
–      si tratta di rifiuti radioattivi generati nel territorio nazionale, provenienti da attività industriali, di ricerca e medico-sanitarie e della pregressa gestione di impianti nucleari, incluso un parco tecnologico comprensivo di un centro di studi e sperimentazioni;

VISTO che:
–      dalla CNAPI, in seguito alle osservazioni eseguite dagli Stakeholder, è stata prodotta una nuova Carta nazionale delle aree idonee (CNAI), che individua in Sardegna sostanzialmente le stesse aree già presenti nel CNAPI, senza tenere conto delle osservazioni prodotte dall’ARPA Sardegna e dalla contrarietà della popolazione e degli amministratori;
–      tutte le aree confermate risultano ricadere sulle formazioni geologiche del miocene che presentano forti variazioni delle caratteristiche laterale (eteropie di facies) e per numerose di loro presenza di falda sub-affiorante, quindi da escludere per i criteri della linea guida Ispra;
–      la maggior parte delle aree presentano peculiari e a volte esclusive attività agricole con produzione di particolare qualità e tipicità (zafferano) e da notevoli presenze di siti di importantissimo interesse archeologico;
–      le aree ricadono nelle vicinanze di corsi d’acqua ed importanti risorse idriche che, con differenti sviluppi, contribuiscono all’approvvigionamento della risorsa idrica utilizzata nella Sardegna meridionale fino all’area vasta di Cagliari;

APPRESO che in Sardegna, su otto aree geografiche, i comuni individuati sono ben quattordici: Albagiara, Assolo, Guasila, Mandas, Nurri, Ortacesus, Segariu, Setzu, Siurgus Donigala, Tuili, Turri, Usellus, Ussaramanna e Villamar;

CONSIDERATO che:
–      a gennaio del 2021, dopo la pubblicazione del primo CNAPI, l’ARPAS, su richiesta della Direzione generale dell’Assessorato della difesa dell’ambiente, ha elaborato uno studio e la relazione finale riporta diverse osservazione che posso essere così riassunte:
– le caratteristiche dei contenitori per i rifiuti ad alta attività, (cask) non consentono lo stoccaggio in sicurezza per periodi superiori a una decina d’anni in quanto progettati per una vita media di 50 anni e comunque nel sito non sono previste attività di manutenzione o trattamento di alcun tipo sui rifiuti e i relativi contenitori;
– non sono previste attività di monitoraggio, raccolta e trattamento a lungo termine delle acque di raccolta dal Deposito nazionale;
– i contenitori (cask) non sono progettati per mantenere l’integrità a lungo termine in caso di dispersione in mare;
– i porti italiani e in particolare quelli della Sardegna non sono attrezzati e idonei per le attività di movimentazione dei cask;
– la rete viaria non appare adatta per le modalità di trasporto previste per i cask (trasporti eccezionali);
– il numero di trasporti via mare e via terra necessari per trasportare i rifiuti previsti per il Deposito nazionale comportano un rischio elevato di eventi incidentali con potenziali conseguenze rilevanti per la popolazione e l’ambiente;

TENUTO PRESENTE che la Sardegna ha sempre affermato con forza il proprio dissenso alla realizzazione di un sito di raccolta e stoccaggio di rifiuti radioattivi nel proprio territorio, con azioni e dimostrazioni della popolazione e delle istituzioni;

PRECISATO che in occasione del referendum consultivo regionale, svoltosi il 15 e il 16 maggio 2011, recante il seguente quesito: “Sei contrario all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti”, la popolazione sarda, con 848.634 “SI”, corrispondenti al 97,13 per cento dei votanti, affermò la ferma volontà di non volere nel proprio territorio installazioni di questo tipo,

impegna il Presidente della Regione

1) a manifestare la propria contrarietà alla proposta del Governo e a porre in essere tutte le azioni che verranno ritenute opportune e necessarie per avviare un confronto con il Governo affinché sia rispettata la scelta effettuata dai cittadini della Sardegna, in occasione del referendum consultivo del maggio 2011, di non volere nel proprio territorio installazioni di depositi e stoccaggio di scorie nucleari evitando, pertanto, che la Sardegna venga individuata quale sede idonea ad ospitare il Deposito nazionale di rifiuti radioattivi;
2) a fare chiarezza, con il Governo nazionale, su quali criteri siano stati utilizzati per confermare o escludere le aree geografiche;
3) a difendere in ogni sede e ambito la specificità dell’isola, così come stabilito e riconosciuto nello Statuto speciale della Regione autonoma della Sardegna.

Cagliari, 18 dicembre 2023

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