Mozione n. 596

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 596

DERIU – GANAU – COMANDINI – CORRIAS – MELONI – MORICONI – PINNA – PISCEDDA – LAI – COCCO – LI GIOI – CIUSA – SOLINAS Alessandro – MANCA Desiré Alma – CADDEO – ORRÙ – SATTA Gian Franco – LOI – PIU – AGUS – ZEDDA Massimo sulle azioni di sostegno e sviluppo del centro Sardegna in favore della realizzazione dell’Einstein telescope.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che il telescopio Einstein (ET):
– è un’infrastruttura sotterranea proposta per ospitare un osservatorio delle onde gravitazionali di terza generazione;
– si basa sul successo degli attuali rivelatori interferometrici laser di seconda generazione Advanced Virgo e Advanced LIGO, le cui scoperte rivoluzionarie sulla fusione di buchi neri (BH) e stelle di neutroni negli ultimi cinque anni hanno introdotto gli scienziati nella nuova era delle onde gravitazionali;
– otterrà una sensibilità notevolmente migliorata aumentando le dimensioni dell’interferometro dai 3 km di lunghezza del braccio del rivelatore Virgo a 10 km e implementando una serie di nuove tecnologie; questi includono un sistema criogenico per raffreddare alcune delle ottiche principali a 10 – 20K, nuove tecnologie quantistiche per ridurre le fluttuazioni della luce;
– consentirà, per la prima volta, di esplorare l’universo attraverso le onde gravitazionali lungo la sua storia cosmica fino ai secoli bui cosmologici, facendo luce su questioni aperte di fisica fondamentale e cosmologia;
– esaminerà la fisica vicino agli orizzonti dei buchi neri (dai test di relatività generale alla gravità quantistica), aiuterà a comprendere la natura della materia oscura (come i BH primordiali, le nubi di assioni, la materia oscura che si accumula su oggetti compatti) e la natura dell’oscurità energia e possibili modificazioni della relatività generale a scala cosmologica, sfruttando la sensibilità ET e la banda di frequenza, l’intera popolazione di buchi neri stellari e di massa intermedia sarà accessibile lungo l’intera storia dell’universo, consentendo di comprenderne l’origine, l’evoluzione e la demografia;
– osserverà la fase inspirale della stella di neutroni e l’insorgenza di effetti di marea con un elevato rapporto segnale-rumore fornendo una visione senza precedenti della struttura interna delle stelle di neutroni e sondando le proprietà fondamentali della materia in un regime completamente inesplorato (QCD at ultra-densità elevate e possibili stati esotici della materia); l’eccellente sensibilità che si estende alle frequenze kilohertz ci consentirà anche di sondare i dettagli della fase di fusione e post-fusione;
– opererà insieme a una nuova generazione innovativa di osservatori elettromagnetici che coprono la banda dalla radio ai raggi gamma, come Square kilometer array, Vera Rubin observatory, E-ELT, Athena, CTA;

CONSIDERATO che:
– con una proposta ESFRI di successo, il progetto entrerà nella sua fase preparatoria, che prevede l’inizio della costruzione nel 2026 con l’obiettivo di avviare le osservazioni nel 2035;
– sono due i siti candidati allo studio: l’Italia, in Sardegna, più precisamente nei comuni di Lula, Bitti o Onani, a partire dalle antiche miniere dismesse di Sos Enathos, e l’Olanda, nella zona del Limburgo;
– sono in corso studi di caratterizzazione del sito verso una selezione, prevista per il 2024;
– la valutazione dei siti deve considerare la fattibilità della costruzione e prevedere l’impatto dell’ambiente locale sulla sensibilità e sul funzionamento del rivelatore;
– si tratta di un investimento ingente: è previsto l’impiego diretto di 1,7 miliardi di euro, ma l’effetto complessivo sul sistema economico è stimato in 6,184 miliardi di euro, con una occupazione diretta nella costruzione di oltre 4.000 unità;

CONSIDERATO altresì che il telescopio Einstein rappresenta per l’Italia e la Sardegna un’occasione unica da non perdere: un vero e proprio approdo verso una nuova era, che permetterà di sviluppare conoscenze e notevoli passi avanti nella tecnologia, e, in modo particolare, rappresenta l’occasione per creare un grande polo scientifico di valore internazionale, destinato ad attrarre risorse da investire in scienza e tecnologia, oltreché un motore di sviluppo, innovazione e crescita per l’intera penisola;

RILEVATO che:
– a sostenere la scelta italiana è stato finora un insieme di autorevoli istituzioni scientifiche e di ricerca del Paese; oltre alla guida dell’Istituto nazionale fisica nucleare (INFN), hanno partecipato l’Istituto nazionale di astrofisica (INAF), l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGY), l’Agenzia spaziale italiana (ASI) e le Università di Sassari, Cagliari, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, l’Università della Campania “Vanvitelli”, l’Università Federico II di Napoli, il Gran Sasso science institute de L’Aquila e le Università di Perugia, di Pisa, di Bologna, di Padova e di Genova;
– tra le azioni di supporto finora messe in atto dalla Giunta regionale, per la realizzazione del telescopio Einstein, vi è l’inserimento del medesimo tra i progetti del piano di investimenti nell’ambito del Recovery fund, con uno stanziamento di trecento milioni di euro;

PRESO ATTO che, ai fini della selezione del sito italiano per la realizzazione del telescopio Einstein risulta imprescindibile, oltreché la fattibilità della costruzione e l’impatto dell’ambiente locale sulla sensibilità e sul funzionamento del rilevatore, che saranno oggetto di valutazione dei comitati scientifici, avviare un piano di sostegno e sviluppo dell’area candidata al cui interno siano previste tutte le misure indirizzate a favorire l’edificazione del telescopio,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

a porre in essere tutte le misure di sostegno e sviluppo del centro Sardegna indirizzate a favorire l’individuazione del sito italiano per la realizzazione del telescopio Einstein, di seguito riportate:
1) partecipare in modo sostanziale al finanziamento del progetto, di concerto col Governo della Repubblica;
2) farsi promotori di una azione politica nazionale impegnando il Governo della Repubblica alla realizzazione del progetto, al fine di costruire alleanze con altri paese europei indispensabili per sostenere il sito sardo;
3) realizzare le infrastrutture necessarie nell’area del telescopio Einstein;
4) favorire i collegamenti aeroportuali adeguati al raggiungimento del sito da parte di una ampia collaborazione internazionale;
5) potenziare la ricettività alberghiera e favorire la disponibilità di alloggi per gli addetti ai lavori;
6) realizzare, insieme agli enti di ricerca interessati INFN e INGV un laboratorio sotterraneo di ricerca che, anche se di dimensioni inferiori rispetto a quello di ET, permetta di dimostrare le potenzialità del sito e possa fare da incubatore per il telescopio, continuando quanto già prodotto col progetto SarGrav.

Cagliari, 6 giugno 2022

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